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Gliese 581 colpisce ancora « Il Poliedrico

http://ilpoliedrico.altervista.org/2011/05/gliese-581-colpisce-ancora.html May 23, 2011

Di Umby, mercoledì 18 maggio 2011, alle 7:20 pm

l'ipotetico pianeta Gliese 581g

Non è passato un anno da quando parlai di Gliese 581g, il famoso pianeta intorno ad
una debole stellina di classe M3V nella Bilancia scoperto dal team di Steven Vogt e
mai confermato, tant’è che è diventata convinzione abbastanza comune che si sia
trattato di una cattiva interpretazione dei dati.

Gliese 581d invece fu scoperto da un team di


astronomi guidato da Stéphane Udry
dell’Osservatorio di Ginevra utilizzando lo
spettrografo HARPS montato sul telescopio di 3,6
metri dell’European Southern Observatory di La
Silla, Cile, nel 2007. Il metodo è quello che anche
altre volte ho descritto, si tratta quello della
misurazione della velocità radiale. Un metodo che
se da una parte fornisce le prove dell’esistenza di
uno – o come in questo caso – di più pianeti, tutto si
riduce poi all’interpretazione delle misurazioni fatte
per ricavarne il periodo orbitale applicando la
Legge di Gravitazione Universale di Newton (quella
della famosa Mela).
Questo è tutto quello che ci è dato sapere su Gliese 581d, b, c, a oppure g, ammesso che esista,
ed è sufficiente che il calcolo della massa della stella – ricavato dalla sua luminosità bolometrica
assoluta e quindi legata alla sua distanza – si dimostri errato per sconvolgere tutte le ipotesi fino ad
allora fatte sui pianeti in orbita.

Ipotesi Gliese 581


Costellazione Libra
Perché in fondo si tratta di ipotesi stimate sulla base
di una curva di luce che ci dà sicuramente il transito Ascensione retta (Α) 15 h 19 m 26 s]
rilevato o sulla deviazione delle righe di Declinazione (Δ) -07 ° 43 ’20 “
assorbimento dello spettro per rilevare le oscillazioni magnitudine
della stella rispetto al suo baricentro. (V m) 10,5
app.
Proviamo comunque ad interpretare questi dati che 20,3 ± 0,3 Anni
abbiamo (non riporterò i calcoli per non pesare, ma Distanza Luce
è così): (6,2 ± 0,1 pc )
Gliese 581d è 5 o 6 (c’è chi dice 7) volte più grande Tipo spettrale M3V
della Terra che orbita a 30-32 milioni di chilometri Massa (M) 0,31 Masse solari
dalla sua stella, cioè appena 3/4 dell’orbita di Raggio (R) 0,29 Raggi solari
Mercurio, quindi molto probabilmente l’azione
Temperatura (T) 3.480 ± 48 K
mareale del suo sole avrà reso il suo periodo di
rotazione sincrono con quello della sua rivoluzione, Metallicità [Fe/H] -0,33 ± 0,12
un po’ come la Terra ha fatto con la Luna. 7-11 Miliardi di
Età
A quella distanza comunque la quantità di energia anni
che esso riceve dalla sua stella è comunque molto Elementi orbitali Gliese 581d
basso, circa il 30% di quello che la Terra riceve ogni Epoch JD 2451409.762
secondo dal Sole pur essendo 5 volte più lontana. Semiasse 0,21,847
Ma è ovvio, Gliese 581 è una minuscola stellina (A)
maggiore ± 0,00,028 AU
grande un terzo del Sole che irraggia quasi tutta la Eccentricità (E) 0
Eccentricità (E) 0
sua energia nella parte più bassa dello spettro
elettromagnetico visibile e nell’infrarosso. 66,87 ± 0,13 giorni
Periodo orbitale (P)
(0,183 anni )
Il pianeta di ghiaccio (1600 ore)
Anomalia media (M) 56 ± 27 °
Per Udry -lo scopritore – Gliese 581d potrebbe Semi- ampiezza (K) 1,91 ± 0,22 m / s
essere un pianeta di ghiaccio – una specie di
Caratteristiche fisiche
gigantesco Plutone – la cui orbita, prima più esterna,
è decaduta nella posizione attuale. 5,6 ± 0,6 Masse
Massa minima
Se l’ipotesi di Udry fosse vera, abbiamo visto come ter.
minime variazioni di insolazione durante il perielio di Data di scoperta 24 aprile 2007
Plutone inneschino una chimica attiva fatta dal Scopritori Udry et al.
carbonio, metano e azoto, figuriamoci in un pianeta
Metodo di rilevazione velocità radiale
composto prevalentemente da ghiaccio e altri
composti volatili come il metano di quelle Osservatorio Silla,
Luogo della scoperta
dimensioni. I composti volatili come il metano e Cile
l’anidride carbonica costituirebbero una spessa coltre atmosferica trattenuta dalla consistente
gravità del pianeta, innescando un poderoso effetto serra capace di innalzare la temperatura ben
oltre il punto di fusione del ghiaccio.
Questo però porterebbe ad una dissoluzione del pianeta, così come Venere non ha più – o forse
non ha mai avuto – acqua liquida sulla sua superficie. Nell’arco di qualche centinaio di milioni di
anni la palla ghiaccciata …. evaporerebbe a causa dell’effetto valanga innescato dall’effetto serra
quando la velocità cinetica dei gas – soprattutto idrogeno – supera la velocità di fuga lasciando
solo il nucleo compatto e denso fatto di roccia. Quindi la fase oceanica non durerebbe poi molto
per Gliese 581d.
A questo punto rimane l’ipotesi più probabile, ovvero che Gliese 581d sia un pianeta roccioso,
come Venere e Terra.

Il pianeta roccioso
Modello matematico dell'atmosfera di Gliese 581d.
Rosso e blu indicano un clima caldo e superficie
fredda, mentre le frecce indicano velocità del vento
a 2 km di altezza nell'atmosfera. (Credit: © LMD /
CNRS)

Lo studio di Robin Wordsworth, François Forget,


Franck Selsis, Ehouarn Millour, Benjamin Charnay,
Jean-Baptiste Madeleine, pubblicato inizialmente su
Arxiv e poi su Astrophisical Journal Letters si basa appunto su questo assunto: un pianeta
roccioso 5-7 volte più masssiccio della Terra e che riceve dalla sua stella il 30-35% della quantità
di energia della Terra.
Ora sappiamo che Gliese 581d orbita molto vicino alla sua stella, le forze mareali hanno
sincronizzato la durata del giorno con quella dell’anno, 66 giorni più o meno. Dovremmo quindi
attenderci una faccia del pianeta arrostita dal sole e una perennemente ghiacciata.
No, perché l’atmosfera del pianeta funge da termoregolatore importante redistribuendo il calore su
tutto il pianeta, generando magari dei venti importanti, portando la temperatura media al di sopra
del punto di congelamento dell’acqua.
Il team ha fatto le sue previsioni climatiche basandosi su un modello 3D di un’atmosfera simile a
quella di Venere o della Terra primitiva, dove la chimica del biossido di carbonio e dell’acqua
erano fondamentali per tenere alta la temperatura del pianeta, al di sopra del punto di
congelamento dell’acqua per quanto riguarda il nostro e trasformando Venere in un inferno
dantesco con una temperatura al suolo di 480° C, nonostante che il Sole di allora fosse del 20%
meno luminoso di oggi.
Essendo Gliese 581 una stella che emette soprattutto nell’infrarosso e che la CO2 assorbe proprio
intorno a quelle lunghezze d’onda, il cielo del pianeta dovrebbe essere ammantato proprio da un
continuo crepuscolo rosso-bruno perché l’atmosfera è resa opaca a quei colori proprio dal
biossido di carbonio.

Oppure Gliese 581d non ha un’atmosfera per colpa dei poderosi venti stellari di quando Gliese 581
era ancora una giovane stella, oppure ha una chimica atmosferica diversa, basata sull’idrogeno e
elio, e allora queste sono state solo chiacchiere in libertà.

Oppure no?
Intanto ogni volta che si costruisce un’ipotesi scientifica si fa della scienza, e anche le chiacchiere
quindi lo sono. Poi abbiamo iniziato a comprendere che l’evoluzione fisica di un pianeta non è
disgiunta dalla sua atmosfera e che la composizione chimica di questa ha una notevole influenza
nell’estendere la fascia Goldilocks ben al di là della mera equazione dell’inverso del quadrato della
distanza dalla stella. Per finire è sorta la necessità che vengano compiute analisi spettroscopiche
delle atmosfere dei pianeti extrasolari che avranno bisogno di nuovi e più sofisticati strumenti di
indagine, con importanti ricadute tecnologiche, come sempre accade in questi casi.

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