Samuele Mongodi
A.A. 2018/19
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1
Dire
3
4 CAPITOLO 1. DIRE
• kv + wk = kvk + kwk
• hv + w, v − wi = kvk2 − kwk2 .
r : p + tv s : q + tw
siano
1. parallele
2. incidenti
3. perpendicolari
4. coincidenti.
Vero o Falso. Dire per ognuna delle seguenti affermazioni se è vera o falsa.
• Se in un sistema lineare scambio tra loro due equazioni, l’insieme delle soluzioni
rimane lo stesso.
• Se in un sistema lineare scambio tra loro due incognite, l’insieme delle soluzioni
rimane lo stesso.
Vero o Falso. Dire per ognuna delle seguenti affermazioni se è vera o falsa.
• Due rette in R3 sono sghembe se e solo se non appartengono allo stesso piano.
• Due piani in R3 che non hanno nemmeno un punto in comune sono paralleli.
• Due rette in R3 che non hanno nemmeno un punto in comune sono parallele.
• Un piano ed una retta in R3 che non hanno nemmeno un punto in comune sono
paralleli.
1.4 Matrici - 1
Dare la Definizione. Cos’è una matrice?
Vero o Falso. Dire per ognuna delle seguenti affermazioni se è vera o falsa.
• Il prodotto righe per colonne tra matrici può sempre essere eseguito tra due matrici
qualsiasi.
• Il prodotto righe per colonne tra matrici può sempre essere eseguito tra due matrici
quadrate qualsiasi.
• Il prodotto righe per colonne tra matrici può sempre essere eseguito tra due matrici
quadrate della stessa dimensione.
Domanda aperta. Che legame c’è tra il prodotto scalare tra due vettori di Rn e il
prodotto righe per colonne (interpretando ad esempio Rn come l’insieme Mn,1 dei vettori
colonna)?
Vero o Falso. Dire per ognuna delle seguenti affermazioni se è vera o falsa.
Domanda aperta. Quali legami sussistono tra nucleo ed immagine di una applicazione
lineare e il suo essere iniettiva o surgettiva?
Domanda aperta. Cosa si intende per cambio di base per una applicazione lineare?
Domanda aperta. Che legame c’è tra la matrice associata a T e la matrice associata
a T −1 (tra le stesse due basi)?
10 CAPITOLO 1. DIRE
1.7 Determinanti
Dare la Definizione. Cos’è lo sviluppo di Laplace del determinante?
Dare la Definizione. Cosa vuol dire che una funzione di più variabili è alternante?
Vero o Falso. Dire per ognuna delle seguenti affermazioni se è vera o falsa.
• det(AB) = det(B −1 AB 2 )
• det(A + B t ) = det(At + B)
Domanda aperta. Che legami ci sono tra i minori di una matrice e il suo rango?
Vero o Falso. Dire per ognuna delle seguenti affermazioni se è vera o falsa.
• dim W = dim W ⊥ .
• PW + PW ⊥ = I.
• Se v ⊥ w e w ⊥ u + v, allora w ⊥ u.
Dare la Definizione. Sia (V, h·, ·i) uno spazio euclideo. Quando T ∈ End(V ) si dice
simmetrica?
Domanda aperta. Come sono legate le matrici associate ad uno stesso prodotto scalare
rispetto a basi diverse?
Dare la Definizione. Cosa vuol dire che due matrici sono congruenti?
Vero o Falso. Dire per ognuna delle seguenti affermazioni se è vera o falsa.
Domanda aperta. Cosa sono segno e segnatura di una forma quadratica e che legami
hanno con gli autovalori della matrice simmetrica associata?
14 CAPITOLO 1. DIRE
Capitolo 2
Fare
Simboli
Esercizio che richiede nozioni più avanzate rispetto a quelli circostanti e quindi da
fare in seconda passata.
15
16 CAPITOLO 2. FARE
(1, 0) (0, 2)
(1, −1) (2, 1)
(2, 2) (10, −1)
(3, 2) (−1, 0)
(1, −1) (−2, 2)
(2, 3) (3, 2)
(5, 5) (10, 10)
Esercizio 2.2. Dati i punti P = (3, 2) e Q = (5, 1), trovare il punto R sul segmento P Q
tale che P R = 3RQ.
Esercizio 2.3. Dati i punti P = (3, 2) e Q = (5, 1) ed un reale positivo λ, trovare il
punto R sul segmento P Q tale che P R = λRQ.
Esercizio 2.4. Dati P = (0, 1) e Q = (2, 0), trovare un punto R tale che la proiezione
di R sul segmento P Q sia il punto medio di P Q, la distanza P R sia 10 e l’ordinata di
R sia positiva. E’ unico, tale punto? E se ammettiamo ordinate negative, quanti punti
troviamo?
Esercizio 2.5. Dati A = (1, 0), B = (3, 0), determinare i punti P con ordinata 1 tali
che ]AP B = π/4.
Esercizio 2.6. Dati A = (2, 3), B = (1, 2), determinare i punti P a distanza 3
dall’origine tali che ]AP B = π/2.
Esercizio 2.7. In ogni riga sono dati tre punti A, B, C. Determinare H, il piede
dell’altezza da C su AB e la lunghezza del segmento CH.
A B C H CH
x+y+1=0 x−y−1=0
(0, 1) + t(1, 1) (0, 2) + t(1, 0)
x + 2y − 3 = 0 2x + y − 3 = 0
(1, 1) + t(2, 2) (1, 1) + t(1, −1)
5x = 7y + 1 3x = 2y
t(1, 2) (3, 0) + t(0, 3)
Esercizio 2.9. Per ogni coppia di punti, scrivere la retta che passa per essi, sia in forma
cartesiana che in forma parametrica
A B F. Cartesiana F. Parametrica
(0, 0) (3, 2)
(0, 1) (1, 2)
(1, −2) (−1, 2)
(2, 3) (3, 2)
(1, 10) (10, 11)
(−7, 2) (−6, 3)
(2, 4) (0, −8)
Esercizio 2.10. Per ognuna delle seguenti rette, scrivere la parallela passante per P e
la perpendicolare passante per Q, in forma cartesiana.
Esercizio 2.11. Per ognuna delle seguenti rette, sia θ l’angolo più piccolo che essa
forma con l’asse delle y. Calcolare cos θ e la distanza della retta dall’origine.
x+y+9=0
2x − y + 6 = 0
3x + 4y − 10 = 0
3y − x = 2
x = y − 11
(2, 1) + t(2, 4)
(0, 1) + t(1, −1)
Esercizio 2.12. Per ogni coppia di rette, trovare il punto di intersezione, se sono
incidenti, e scrivere la distanza tra esse, se non lo sono.
x+y+7=0 x−y−5=0
2x − y = 9 2x − 9 = y
2x + 2y − 7 = 0 x+y+1=0
(1, 3) + t(1, 2) x + 2y − 6 = 0
7x − y + 9 = 0 (0, 1) + t(7, 1)
3x − 2y − 11 = 0 (2, 2) + t(2, 3)
Esercizio 2.13. Per ognuna delle seguenti terne di punti, determinare l’area del
triangolo che essi formano.
A B C Area ABC
Sistema Soluzioni
2x + y − z = 0
x − y + 2z = 0
x + 2y − 3z = 0
x+y+z = 0
x+y+w = 2
x+z+w = 1
y + z + w = −1
u+v = 1
u − 3v = 5
u−v = 3
2u − 7v + 8w = 9
3u + 11v − 9w = 10
x1 + 2x2 + 3x3 − x4 = 2
x1 x2
− − x4 = 4
2 3
−x1 − x2 + x4 = 3
x2 + 3x3 = 4
y1 + y2 − 2y3 + y4 − y5 = 2
−y − y + 2y + 2y − 3y = 5
1 2 3 4 5
3x1 − 3x2 + 4x4 = 1
x − x + 2x = 1
1 2 3
−2x1 + x2 + 5x3 − x4 = 1
x − 3x + 7x + 4x = 1
1 2 3 4
−x1 + x2 + x3 = 1
x1 − x2 + x3 = 2
x +x −x = 3
1 2 3
z + z4 = 1
1
z2 + 2z3 = 1
z +z = 2
1 2
20 CAPITOLO 2. FARE
Esercizio 2.15. In ogni riga è data la matrice dei coefficienti di un sistema lineare. De-
terminare il numero di incognite, il numero di equazioni, il numero di pivot e di parametri
(dopo una riduzione a scala).
(1, 1, 1) (1, 0, 1)
(0, 1, 0, 1) (1, 0, 1, 0)
(1, −1, 1) (−1, 1, −1)
(1, 2, 3) (0, 8, 0)
(1, −1, 1, −1) (1, 2, −1, −2)
(1, 1, 1, 1, 1) (0, 1, 0, 1, 0)
(0, 1, −1, 2, −2) (1, 2, 3, 4, 5)
(1, h, h2 ) (h, 1, 1)
(1, h, 2h, 3h) (0, 1, 0, 1)
Esercizio 2.17. Per ognuna delle seguenti terne di punti, calcolare l’area del triangolo
da essa definito e dire se è acutangolo, rettangolo od ottusangolo.
Esercizio 2.18. Siano u, v ∈ R2n tali che u = (1, 1, 1, . . . , 1) (tutte le coordinate uguali
ad 1) e v = (0, 1, 0, 1, . . . , 0, 1) (tutte le coordinate dispari sono 0 e le coordinate pari sono
1). Calcolare l’angolo tra u e v.
Esercizio 2.19. Calcolare il volume del tetraedro formato dai punti (1, 1, 1), (1, 0, 1),
(1, 2, 3), (1, 0, −1).
Esercizio 2.20. Determinare k ∈ R tale che la distanza tra (1, k, 2k, 3k) e (0, 1, 0, 1) sia
minima.
Esercizio 2.21. Sia A = (1, 1, 1). Determinare il luogo dei punti P ∈ R3 tali che
]P OA = π/6.
22 CAPITOLO 2. FARE
Esercizio 2.22. Sia p = (0, 1, 0) e sia r la retta p + t(1, 1, −1). Determinare il luogo dei
punti X ∈ R3 tali che l’angolo tra la retta r e la retta per p e per X sia π/4.
Esercizio 2.23. Siano A = (1, 0, 0), B = (0, 1, 0), C = (0, 0, 1). Trovare i punti P ∈ R3
tali che kP Ak = 2, ]P AB = π/2, ]P AC = π/3.
Esercizio 2.24. Siano A = (a, 0, 0), B = (0, b, 0), C = (0, 0, c), con a, b, c > 0.
Determinare le aree delle quattro facce del tetraedro OABC e il suo volume.
Esercizio 2.25. Siano A = (1, 1, 1), B = (2, 1, 2). Determinare il luogo dei punti
P ∈ R3 tali che ]AP B = π/2.
2.5. GEOMETRIA ANALITICA DELLO SPAZIO: RETTE E PIANI 23
Esercizio 2.27. Per ogni coppia di rette, date in forma parametrica, determinare il
punto di intersezione se sono incidenti o la distanza tra esse se non lo sono; se giaciono
su uno stesso piano, determinare l’equazione cartesiana di tale piano o scrivere :( se tale
piano non esiste.
Esercizio 2.28. In ogni riga sono dati un piano in forma cartesiana ed un punto P ;
scrivere il piano in forma parametrica e la retta da P perpendicolare al piano in forma
cartesiana (ovvero come intersezione di due piani).
x=1 (1, 0, 1)
x+y =0 (1, 1, 1)
2x − y + z = 1 (2, 1, 0)
−y + z = 2 (1, 7, −10)
x y
− +z =7 (1, −1, 3)
5 2
24 CAPITOLO 2. FARE
Esercizio 2.29. Scrivere le rette dell’esercizio 2.27 in forma cartesiana (ovvero come
intersezione di due piani).
Esercizio 2.30. Trovare la forma cartesiana del piano parallelo alle due rette date
passante per l’origine.
x=1 (2, 1, 3)
x+y =0 (2, 3, −8)
x−y =1 (−1, 2, 0)
x+y+z =3 (2, −5, 7)
−x − 3y − 2z = 4 (−1, −2, 0)
10x − 7y + z = 8 (1, −1, 1)
−x + 2y − z = 9 (1, −2, 1)
x + 7z = 18 (2, 2, 2)
9x + 9y + 9z = 18 (1, 2, 3)
37x − 21y + 8z = 0 (1, 0, 0)
1
ovvero la riflessione, ovvero il punto Q che dista dal piano tanto quanto P , è diverso da P e tale che
P Q è perpendicolare al piano
2.5. GEOMETRIA ANALITICA DELLO SPAZIO: RETTE E PIANI 25
x=1 (1, 2, 3)
y=0 (1, 0, 1)
x+y =1 (0, 1, −3)
x−y+z =2 (0, 0, 2)
2x − y + 3z = 1 (0, −1, 0)
5y − 3x + z = 7 (0, 1, 2)
x+y+z =3 (1, 0, 2)
x + 2y + 3z = 1 (2, −2, 1)
Esercizio 2.33. Per ogni coppia punto-retta, trovare la forma parametrica del piano
che li contiene entrambi e la forma cartesiana del piano che passa per il punto dato e per
l’origine ed è parallelo alla retta data (scrivere :( se non esiste tale piano e :/ se ce n’è più
di uno).
2
l’angolo tra due piani è l’angolo tra i loro vettori dei coefficienti in forma cartesiana.
26 CAPITOLO 2. FARE
A B AB BA BAt
1 0 1 2
1 1 −1 1
2 3
1 1 1
−4 5
2 −1 2
1 0
2
−2
1 4 5
3
1 2
0 −1
2 1 0 3
1 3
−2 3
−1 2 3 −2 0 5
−3
2 10 3 2 1
1 0 1 3 −4 8
3 4 5 1 3 4 0
0 1 0 7 −2 5 1
Quanto vale l’area del triangolo formato dai punti u, v, w? Per quali valori di s tale
triangolo è degenere (e dunque ha area nulla)?
2.6. MATRICI: OPERAZIONI 27
1 2
Esercizio 2.37. Ripetere l’esercizio precedente con la matrice Bs = .
−1 s
Esercizio 2.38. Sia
1 2
As = .
s 3
Si calcoli Bs = A2s − 4As + I, dove I è la matrice identità in dimensione 2. Per quali valori
del parametro s la matrice Bs è la matrice nulla? Esistono valori del parametro per cui è
la matrice identità?.
Esercizio 2.39. Sia data la matrice
1 3
A= .
0 1
1. Se l’elemento neutro della somma è anche elemento neutro del prodotto, allora il
campo ha un solo elemento. (Una volta dimostrato questo, siamo autorizzati ad
usare due simboli diversi per indicarli, ovvero 0, 1.)
2. ∀x ∈ K, 0 · x = 0.
3. ∀x ∈ K, (−1) · x è opposto di x.
8. ∀x ∈ K \ {0}, 1/(1/x) = x.
+ ♥ † · ♥ †
♥ †
♥ ♥ † ♥ ♥ †
† † ♥ † † ♥
1. ∀v ∈ V, 0v = 0.
2. ∀v ∈ V, v + (−1)v = 0.
3. ∀u, v, w ∈ V, u + v = u + w implica v = w.
• V = {(x, y) ∈ R2 : y ≥ 0}
• V = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 = z 2 }
• L’insieme delle successioni di numeri reali (aj )j∈N , con le operazioni di somma e
prodotto per scalare fatte termine a termine.
Esercizio 2.46. Dire quali tra i seguenti sono spazi vettoriali e, se possibile, interpre-
tarli come sottospazi vettoriali di spazi vettoriali già noti (dalle lezioni o dagli esercizi
precedenti).
• Fissato il vettore v = (1, 2, 3, 4)t ∈ R4 , l’insieme delle matrici 3×4 A tali che Av = 0.
• Le funzioni f : R → R derivabili.
Esercizio 2.47. Per gli insiemi negli esercizi precedenti che sono spazi vettoriali
determinare se sono di dimensione finita o meno. Quando sono di dimensione finita,
provare a trovarne una base.
Esercizio 2.48. Si consideri R3 , il cui generico elemento è indicato come (x, y, z).
In ogni riga è riportata una richiesta; determinare, per ognuna di esse, se l’insieme dei
vettori che soddisfano tale richiesta è un sottospazio vettoriale di R3 . Nel caso la risposta
sia no, dire per quale motivo; nel caso sia sı̀, giustificarla dimostrando rigorosamente che
l’insieme dato è un sottospazio.
x + y + 2z = 0 x + 3y − z = 1
x
1 0 1 0
x + 2y = 5z y =
2 1 2 0
z
x2 − y 2 + z 2 = 0 x2 − y 2 + 2z 2 = 1
x + y + 3z = y − x + z = 0 2x − 7y = 3z − 8x = 1
3x + 7y = z + 1
x≥0
y − z = 3x + 2
xz ≤ 0 x+y ≥z
x2 + y 2 ≥ z x2 + y 3 − z 4 = 0
p(0) = 0 p(1) = 1
p(x) − x = 0 p(1) = p(3)
√
p(0) = 1, p(1) = 0 p( 3) = 0
√
p(7)p( 7) = 0 (p(2))2 = 1
p(2) ≥ 0 p(2) ≥ p(0)
p(x) + p(−x) = 0 xp(x) = p(x2 )
p0 (4) = 0 p00 (2) = 1
p(x) − p(−x) = 2x p(2x) = 4p(x)
2.7. SPAZI VETTORIALI - 1 31
Esercizio 2.50. Si consideri lo spazio vettoriale M3,3 (R) delle matrici 3 × 3 a coefficienti
reali, il cui generico elemento è indicato come A (e la generica componente della matrice
A è indicata con Aij ). In ogni riga è riportata una richiesta; determinare, per ognuna di
esse, se l’insieme delle matrici che soddisfano tale richiesta è un sottospazio vettoriale di
M3,3 (R). Nel caso la risposta sia no, dire per quale motivo; nel caso sia sı̀, giustificarla
dimostrando rigorosamente che l’insieme dato è un sottospazio.
Definiamo per comodità alcune matrici e vettori
0 1 1 1 −1 3 1
B = −1 0 1 C = 0 −1 −1 v = 2
−1 −1 0 −1 −2 0 1
1 0
0 1
w= 1 1 1 D = −1 1 E=
−1 0
2 3
A = At A + At = 0
A + I = At AAt = I
A11 + A22 + A33 = 0 A11 + A22 + A33 = −7
AB = BA AC = 0
A2 = I A2 = 0
AB = I CAB = 0
vtA = 0 Av = 0
wBA = 0 wBA = v t
AD = 0 AD = I
AD = E ADE = 0
A2 + 2A = 0 A2 + 2A = B
Esercizio 2.51. Per le richieste dei 3 esercizi precedenti che definiscono sottospazi
vettoriali, trovare una base di tali sottospazi e calcolarne la dimensione.
32 CAPITOLO 2. FARE
Esercizio 2.52. In ogni riga della seguente tabella sono indicati uno spazio vettoriale ed
un insieme di suoi vettori. Dire se l’insieme è un insieme di generatori (G) o no (nG), se
è un insieme di vettori linearmente indipendenti (I) o dipendenti (D) e se è una base (B)
o no (nB). E’ inoltre un buon esercizio, nel caso i vettori non siano generatori, trovare un
elemento dello spazio vettoriale che non sta nel loro Span e nel caso non siano linearmente
indipendenti trovare una loro combinazione lineare nulla non banale (da scrivere nella
colonna Controesempi).
1 + x + x2
R≤2 [x] 1 + 2x + x2
3x
R≤3 [x] 1 + x + x2 1 + x + x3 x
x(x2 − 1) x(x2 + 1)
R≤3 [x]
x3 + 1 x2 (x + 1)
1 + x + x2 x + x2 + x3
R≤3 [x]
x3 − 2 x + x2
1 + x + x2 x−1
R≤2 [x]
x2 + 2 x2 + 2x
1 0 0 1
0 0 0 0
M2,2 (R)
0 0
1 −1
1 1 1 0
0 0 1 0
M2,2 (R)
0 1 0 0
0 1 1 1
1 0 0 1
0 1 1 0
M2,2 (R)
1 1 0 0
0 0 1 1
1 0 1 2
A=
M2,2 (R) 0 1 3 1
A2 A3
1, 1 + x, 1 + x + x2 , . . . , 1 + x + x2 + · · · + xd
3 v1 = e2 v2 = e3 v3 = e1
v1 = e2 v2 = 2e3 + e2
3
v3 = −e1 + 2e3 + e2
v1 = −e1 + e2 + e3 v2 = e2 + e3
3
v3 = e1 − e2 + e3
v1 = e2 + e3 v2 = e1 + e3
3
v3 = e1 + e2
v1 = e1 + e2 v2 = e2 + e3
4
v3 = e3 + e4 v4 = e1 + e4
v1 = 2e2 v2 = 3e3
4
v3 = 4e4 v4 = e 1
v1 = e1 − 2e2 + e3 v2 = 2e1 + e2 − e4
4
v3 = e1 + e2 − e3 + 3e4 v4 = e1 − 5e4
Esercizio 2.56. Sia V lo spazio vettoriale delle funzioni f : R → R. Si considerino i
suoi tre vettori3
f1 (x) = 1, f2 (x) = cos(x), f3 (x) = cos(2x)
e sia W = Span{f1 , f2 , f3 }.
1. Dire se f1 , f2 , f3 sono indipendenti.
2. Dire se f (x) = sin(x) appartiene a W .
3. Dire se f (x) = cos2 (x) appartiene a W .
4. Dire se f (x) = sin2 (x) appartiene a W .
3
il primo è la funzione costante 1
2.9. APPLICAZIONI LINEARI 35
V B C Da B a C Da C a B
e1 + e2
e1 − e2
R4 e 1 , e 2 , e3 , e4
e3 + e4
e3 − e4
e1 + e2 e1 − e3
R3 e2 e1 + e3
e3 − e2 e1 + e2 + e3
e1 + e2 + e3 e2
R3 e1 + e2 e3
e2 + e3 e1
1 + x + x2 2 − 3x
R≤2 [x] 1 − x + x2 5x + 7
1 + x − x2 3x2 − 2x + 1
x3 + x 1
x2 + 1 x
R≤3 [x]
x3 + x2 x2
x+1 x3
...continua...
2.10. CAMBI DI BASE 39
V B C Da B a C Da C a B
1 2
x x+1
R≤3[x]
x2 x2 − 1
x3 + 1 x3 − 1
1 0 1 2
0 0 0 0
0 1 2 1
0 0 0 0
M2,2 (R)
0 0 0 0
1 0 1 2
0 0 0 0
0 1 2 1
1 1 1 2
1 1 2 1
0 1 0 1
1 0 0 0
M2,2 (R)
1 0 1 0
0 −1 0 −1
0 0 0 1
0 1 −1 0
Esercizio 2.62. In ogni riga vengono dati uno spazio Rk e 4 suoi vettori v1 , v2 , v3 , v4 ;
indicare la matrice A ∈ Mk,4 tale che Aej = vj per j = 1, . . . , 4, o scrivere :( se tale
matrice non esiste o scrivere :-/ se tale matrice non è unica (magari però scriverne anche
almeno una!).
Rk v1 v2 v3 v4 A
1 1 0 −1
R3
0 2 2 1
1 0 1 2
R4 e1 + e2 + e4 e1 − e3 + e4 e2 − e4 e2 + 3e3
1 −3 0 1
R2
3 2 0 −2
40 CAPITOLO 2. FARE
Esercizio 2.63. In ogni riga vengono dati uno spazio Rk e 4 suoi vettori v1 , v2 , v3 , v4 ;
indicare la matrice A ∈ M4,k tale che
scrivere :( se tale matrice non esiste o scrivere :-/ se tale matrice non è unica (magari però
scriverne anche almeno una!).
Rk v1 v2 v3 v4 A
R4 e e e e
1 2 3 4
1 0 1 0
0 1 1 0
R4
1 0 0 1
0 1 0 1
1 0 0 1
R3
0 1 0 1
0 0 1 1
1 1 1 1
R3
1 1 1 1
1 0 0 1
1 1 0 0
1 0 1 2
R4
1 1 0 0
1 0 1 2
1 0 1 1
−2 −1
1 0
R4
−1
3 2 1
1 0 1 −1
1 2 1 0
R2
2 3 −2 −3
Esercizio 2.64. Dire se esiste T : R≤2 [x] → R≤2 [x] lineare tale che T (1 + x) = 2 + x,
T (x + x2 ) = 3 + x, T (1 + x2 ) = 4 + x; in caso affermativo, determinare T (1 + 3x + 4x2 )
e scrivere la matrice associata all’applicazione rispetto alla base {1, x, x2 } (sia come base
di partenza che come base di arrivo).
2.10. CAMBI DI BASE 41
Esercizio 2.67. Determinare la matrice A ∈ M3,3 (R) che rappresenta (rispetto alla base
3
canonica di R√ ) la rotazione attorno al vettore (1, 2, 0), che manda il vettore (2, −1, 0) nel
vettore (0, 0, 5).
Esercizio 2.68. Determinare la matrice A ∈ M3,3 (R) che rappresenta (rispetto
alla base canonica di R3 ) la rotazione attorno al vettore (1, 2, −1), che manda il vettore
(0, 1, 2) nel vettore (2, −1, 0).
Esercizio 2.69. Nella tabella seguente trovate una matrice A ∈ Mk,n (R), una base B
di Rn e una base C di Rk ; definite l’applicazione lineare TA : Rn → Rk come TA (x) = Ax
e scrivetene la matrice associata rispetto alle basi B (in partenza) e C (in arrivo).
42 CAPITOLO 2. FARE
Matrice A B C Matrice da B a C
1 1 1 0 1 0
, ,
2 1 0 1 0 1
1 1 0 1 0 1
, ,
2 1 1 0 1 0
1 1 0 1 1 0
, ,
2 1 1 0 0 1
1 1 1 0 0 1
, ,
2 1 0 1 1 0
1 1 1 2 1 2
, ,
2 1 2 1 2 1
1 1 1 2 1 1
, ,
2 1 2 1 1 −1
1 1 1
1 0 1 0 1
1 , 0 , 1 ,
2 −1 3 1 0
1 1 0
1 1 0
1 −1 1 −1 1
2 , −1 , 1 ,
0 1 1 1 1
1 1 1
1 2 1
3 4 3 1 2
1 , 1 , 1 ,
2 5 2 3 −1
1 2 3
0 1 1 1 0 0 1 1 1
−2 , 1 , 0 0 , 1 , 2
1 0 1
1 1 0 3 2 1 0 0 1
−23 14 −2 2 3 1 2 3 1
−44 27 −4 4 , 5 , 2 4 , 5 , 2
−19 11 0 3 2 1 3 2 1
Esercizio 2.70. Trovare una base dell’immagine e del nucelo di ognuna delle applicazioni
lineari del precedente esercizio.
Esercizio 2.71. Siano V e W due spazi vettoriali di dimensione 3 e 2 rispettivamente.
Siano {v1 , v2 , v3 } una base di V e {w1 , w2 } una base di W ; l’applicazione lineare T : V →
2.10. CAMBI DI BASE 43
In ogni riga sono date una base di V e una base di W ; verificare che sono basi e scrivere
la matrice associata a T rispetto a queste due basi.
Esercizio 2.72. Trovare una base per l’immagine e il nucleo di ciascuna delle seguenti
applicazioni lineari
Esercizio 2.76. Per ognuna delle seguenti applicazioni lineari, determinare rango,
dimensione del nucleo e se il vettore dato sta nell’immagine, al variare di t ∈ R.
T : R3 → R2
1
1 2 t
T (x) = ·x 1
1 2 3
T : R2 → R3
0
1 −1
1
T (x) = t + 1 t · x
1
3 0
T : R3 → R3
3
x − x1 + tx3
1
3
T x2 = tx1 + 2x2 − x3
0
x3 x2 + (t + 1)x3
T : R3 → R3
3
t+1 1 2
3
T (x) = t t t + 1 · x
3
0 1 2t
T : R3 → R4
1
1 t−1 2
0
−1 t − 1
t
T (x) = ·x
1
1 2t − 2 t + 1
0
0 1 1
T : R3 → M2,2 (R)
x 1 0
tx + y − z x + ty − z
T y =
0 1
2x + y + (1 − t)z tx + y − z
z
T : R≤1 [x] → R3
1
p(1)
1
T (p(x)) = p(t)
3
p(0)
2.12. SOTTOSPAZI VETTORIALI 47
Esercizio 2.78. In ogni riga sono date alcune equazioni in n variabili; sia W il sotto-
spazio di Rn da esse descritto. Trovare un insieme minimo di equazioni che descrive W ,
la dimensione, la codimensione di W ed esprimerlo in forma parametrica.
x1 + x2 = 0
x3 + x1 = 0
x2 − x3 = 0
2x1 + x2 + x3 = 0
x1 + x2 = 0
x1 + x3 = 0
3x1 + x2 − x3 = 0
x1 − 2x2 − x3 = 0
x1 − x2 = 0
x4 − x3 = 0
x2 − x3 = 0
x1 − x4 = 0
x1 − x4 = 0
x1 + x4 = 0
x1 = 0
x1 + x3 + x5 = 0
x1 + x2 + x4 = 0
x1 − x2 + x5 = 0
x1 + x2 + x6 = 0
x3 + x4 + x5 = 0
x1 + x3 − x6 = 0
x2 − x3 + 2x6 = 0
3x1 + 7x2 − x3 − 6x5 = 0
−3x2 + 4x3 − x4 + 5x5 = 0
2x1 − 4x3 + x4 − 7x5 = 0
x1 + x7 = 0
x6 + x1 = 0
x6 − x7 = 0
2.12. SOTTOSPAZI VETTORIALI 49
Esercizio 2.79. In ogni riga sono dati due sottospazi vettoriali di un Rn (o fornendo un
insieme di generatori o un insieme di equazioni); determinare una forma parametrica e
una forma cartesiana per U + V e la dimensione di U ∩ V e dire se U e V sono in somma
diretta.
Forma parametrica
U V ∩ ⊕
e cartesiana
1 0 1 0
1 1 1 1
0 1 1 0
x1 + x3 = 0 x1 − x3 = 0
x2 + x3 = 0 x1 − x2 = 0
1 0 1 1 0
1 0 0 1 1
0 1 1 1 0
0 1 0 1 1
1 1
0 2 x1 + x3 + x4 = 0
−1 2
x1 + x2 + x3 + x4 = 0
0 0
x1 + x4 − x2 = 0
x1 + x2 + x3 = 0
x −x +x =0
2 4 3
1 1 2
x1 + x2 + x4 = 0
2 −1 1
x2 + x3 + x4 = 0
3 −2 1
x1 − x3 = 0
0 1 1
1 1
1 2
1 1
0 1
x1 + x2 − x3 = 0
x 1 + x3 − x5 = 0 x2 + 7x5 = 0
x1 + x3 − x4 = 0
50 CAPITOLO 2. FARE
Esercizio 2.80. In ogni riga sono dati due sottospazi vettoriali di un Rn (o fornendo un
insieme di generatori o un insieme di equazioni); determinare una forma parametrica e
una forma cartesiana per U ∩ V e la dimensione di U + V e dire se U e V sono in somma
diretta.
Forma parametrica
U V + ⊕
e cartesiana
1 1 1 0
2 0 1 1
1 1 0 1
x1 − x3 = 0 x1 − 2x2 + x3 = 0
x −x =0 x1 + 2x2 − 3x3 = 0
1 2
1 −1 1
x 1 + x2 − x4 = 0
0 0 0
x1 − x2 − x4 = 0
1 2 2
1 1 3
1 −1 1
0 0 −1 x 1 + x2 − x4 = 0
x1 − x2 − x4 = 0
1 2 2
1 1 3
1 2 0 2 0 2
1 1 1 1 2 0
2 −1 −1
2 2 1
3 3 −1
0 1 1
−1 −1 0 −1 2 1
x 1 + x3 + x4 = 0 x 1 + x2 − x4 = 0
−3 0
0 7
x2 − x3 = 0
1 1
x1 − x4 = 0
1 1
2 2
2.13. DETERMINANTI 51
2.13 Determinanti
Esercizio 2.81. Calcolare i determinanti delle matrici date.
Esercizio 2.82. Per le matrici dell’esercizio precedente con determinante nullo, deter-
minare una relazione di dipendenza lineare fra le colonne ed una fra le righe4 .
Esercizio 2.83. Per ognuna delle seguenti matrici, dipendenti da un parametro t ∈ R,
determinare per quali valori di t la matrice non è invertibile e per quei valori stabilirne il
rango.
Esercizio 2.87. Per ognuna delle seguenti matrici sono indicate un insieme di righe e un
insieme di colonne; scrivere la sottomatrice B corrispondente, calcolarne il determinante
(se possibile, altrimenti scrivere :() e trovare un orlato di B che abbia rango maggiore di
B (o scrivere :/ se non è possibile).
Esercizio 2.88. Fare tutti gli esercizi passati su sistemi lineari o applicazioni lineari in
Rn usando il determinante ed i minori per il calcolo del rango.
Esercizio 2.89. Siano v1 , v2 , v3 , v4 ∈ R4 e sia M = (v1 |v2 |v3 |v4 ) la matrice 4 × 4 che li
ha come colonne. Sapendo che det M = 3, calcolare i determinanti delle seguenti matrici
(o dire perché non è possibile farlo).
(v2 |v4 |v3 |v1 ) (v1 |v2 |v2 |v4 ) (v1 |v2 + v1 |v3 |v4 ) (v1 + v2 |v2 + v3 |v1 + v3 |v4 )
(2v1 | − v2 |v3 |v4 ) (v1 | − v3 |v2 |v4 ) (v1 |2v2 |3v3 |v4 ) (v2 − v4 |v1 + v4 |v3 |v4 + v1 )
(v1 + v2 + v3 |v1 − v2 + v3 |v1 + v3 |v4 ) (M v1 |M v2 |M v3 |M v4 )
Esercizio 2.90. Sia V = R≤3 [x] e sia T : V → V data da T (p) = (x + 1)p0 (x + 1);
consideriamo la base B = {1, x, x2 , x3 }.
1. Scrivere la matrice A associata a T rispetto alla base B (sia come base in partenza
che come base in arrivo) e calcolare det A.
Esercizio 2.94. Fare un esempio di una matrice A 3 × 3 tale che pA (λ) = (1 − λ)3 e
dim ker(A − I) = 1. Calcolare poi (A − I)2 e (A − I)3 .
2.14. AUTOVALORI E AUTOVETTORI 57
Esercizio 2.95. Ognuna delle seguenti matrici ha come autovettore il vettore formato
da tutti 1 (della dimensione appropriata); trovarne il corrispondente autovalore e calcolare
la molteplcità algebrica e geometrica.
Matrice λ ma mg Matrice λ ma mg
1 2 0 1
2 1 −1 2
3 1 1 −2 −1 5
−2 1 3
1 3 1
1 1 3 −3 −1 6
1 2 1 1 1 2 2 0
3 1 −3 4
2 1 1 1
1 1 2 1 1 1 2 1
3 −1 1 2 3 −1 1 2
1 2 −1 0 −1 0 0 0
3 −4 0
0 2 0 0 0
−1 −2 2 −1 0
0 0 3
0 0 0 2 1 2 −3 −1
Esercizio 2.96. In ogni riga sono date una matrice n × n e un vettore di Rn dipendenti
da un parametro t ∈ R. Determinare per quali valori di t il vettore è autovettore della
matrice e calcolarne l’autovalore λ associato5
5
può capitare che vi siano diversi valori di t per cui il vettore è autovettore della matrice e che
l’autovalore associato sia diverso nei vari casi - indicarli tutti.
58 CAPITOLO 2. FARE
A D M A D M
4 1 2 −4
1 4 1 −3
√
3/2 1/2 2 1
√
−1 1 1 − 2
1 1 1 1 0 2
1 1 1 0 3 0
1 1 1 −1 0 4
4 −1 2 4 −1 2
1 2 1 2 1 1
0 0 4 0 0 4
13 18 −51 1 0 1
9 12 −37
0 1 0
6 8 −24 0 0 1
0 1 1 1 1 0 1 0
1 0 1 1 1 1 0 1
1 1 0 1 1 0 1 0
1 1 1 0 1 0 0 1
2 0 1 −1 1 1 −1
0
−1 2 0 0
3 2 2 1
−2 0 2 −3
3 0 4 1
3 0 3 2 −1 −1 2 −3
6 −1 −2
Esercizio 2.98. Consideriamo la matrice A = 7 0 −3.
5 −1 −1
4. Sia w una soluzione di una delle due equazioni del punto precedente; mostrare che
M = (u|v|w) è invertibile e calcolare M −1 AM .
Esercizio 2.99. Sia t un parametro reale; per ognuna delle seguenti matrici determinare
per quali valori di t è diagonalizzabile e per tali valori trovarne la forma diagonale (che
ovviamente dipenderà da t).
1 t t 0 t 1 1 t
2 −1 1 −1 2 t+1 2 2t
1 t t 1 t 1
0 t + 1 0 0 t + 1 0
0 0 1 t+1 0 1
Esercizio 2.100. In ogni riga, determinare quali delle matrici date sono simili alla
matrice A; lo studente virtuoso troverà anche la matrice di cambio di base M tale che
A = M BM −1 per le matrici che sono simili e fornirà una giustificazione del fatto che le
altre non lo siano.
Esercizio 2.102. Per le basi dell’esercizio precedente che sono ortogonali, ma non orto-
normali, rinormalizzare i vettori ottenendo una base ortonormale e scrivere le coordinate
di v anche rispetto alla nuova base ortonormale.
Esercizio 2.103. Per ognuna delle seguenti matrici 2 × 2, dipendenti dai parametri
a, b ∈ R, determinare tutti i valori di a, b per cui sono matrici ortogonali.
√ √
a b 1/2 b 1/2 b a b 1/ 5 2/ 5
b a a 1/2 a 1/3 0 1 a b
W v vk v⊥ cos(d
vvk ) cos(vv
d⊥ )
2
{x ∈ R2 : x1 + 2x2 = 0}
0
2 1
Span
−3 1
1
{x ∈ R3 : x1 + x2 + x3 = 0}
1
2
1
{x ∈ R3 : x1 + 2x2 = x2 − x3 = 0}
2
3
1 1
1
Span 0 , 1
0
1
1 0
1
0
{x ∈ R4 : x1 + x2 = x3 − 2x4 = 0}
1
0
1
0
{x ∈ R4 : x1 + x3 − 3x4 = 0}
1
−3
1 1
1 2
Span
1 0
1 0
2.15. STRUTTURA EUCLIDEA STANDARD SU RN 63
Esercizio 2.107. Per ognuna delle seguenti matrici simmetriche, trovare una base
ortonormale di autovettori e scrivere la corrispondente forma diagonale.
5. Determinare tutte le matrici P ∈ M 2,2 (R) tali che b(x, y) = b(P x, P y).
Esercizio 2.112. Su ogni riga è data una matrice B n × n; verificare che la funzione
hx, yiB = xt By è un prodotto scalare e trovare una base ortonormale di Rn rispetto a tale
prodotto scalare.
q(x, y) = x2 − 2xy − 2y 2
q(x, y) = 3x2 + 2xy + y 2
q(x, y) = x2 + 9xy + y 2
q(x, y) = xy
q(x, y) = x2 + 2xy + y 2
q(x, y) = y 2
q(x, y, z) = x2 + 2y 2 + 3z 2 + xy + 2yz + 3xz
q(x, y, z) = −x2 − y 2 − z 2 + 3xy + 2yz + xz
q(x, y, z) = x2 + y 2 + z 2 + 2xy − yz − xz
q(x, y, z) = y 2 + z 2 + xy + xz
q(x, y, z) = xy + yz + zx
q(x, y, z) = xy − yz + zx
q(x, y, z) = 4x2 + y 2 + 4xy + z 2
q(x, y, z) = −x2 − 2y 2 − 2z 2 + 2xy + 2yz
q(x, y, z, w) = x2 + y 2 + zw − 2yz + 3xw
q(x, y, z, w) = −x2 − 3z 2 + w2 − xy + zw + xw
q(x, y, z, w) = −x2 − y 2 − xy
q(x, y, z, w, t) = −x2 − y 2 − z 2 − w2 − t2 − xy − yz − zw − wt
Esercizio 2.119. Determinare il segno delle seguenti forme quadratiche in funzione del
parametro reale k.
Esercizio 2.120. Per ognuna delle seguenti forme quadratiche, scrivere la matrice
associata (ovvero la matrice simmetrica B tale che q(x) = xt Bx), determinare la forma
canonica di Sylvester q̃ e la matrice M che porta B in tale forma per congruenza (ov-
vero q̃(x) = xt M t BM x); infine determinare le equazioni cartesiane di un sottospazio di
dimensione massima su cui q è definita positiva.
Nota Bene: potrebbe non bastare lo spazio fornito per scrivere le matrici :).
q(x, y) = x2 − y 2
q(x, y) = x2 − y 2 + 2xy
q(x, y) = −x2 + y 2 + 3xy
q(x, y) = −x2 − y 2 + 7xy
q(x, y) = 2x2 + 3y 2 − 5xy
q(x, y, z) = xy + yz + zx
q(x, y, z) = 2x2 + y 2 + 2xz + 4yz
q(x, y, z) = 2x2 + y 2 − 2xz + 4yz
q(x, y, z) = x2 + y 2 − 3z 2 + 2xz − 4yz
q(x, y, z) = 2x2 − 2xy − y 2 + 2xz − 4yz − z 2
q(x, y, z, w) = 2x2 − z 2 + w2 − 2xy − 4yz
Condizioni Trasformazione
Esercizio 2.124. Sono date alcune quaterne di punti di R2 ; determinare quali sono
affinemente equivalenti e scrivere le affinità che realizzano tali equivalenze.
• (0, 0), (1, 0), (0, 1), (1, 1)
• (0, 0), (1, −1), (1, 1), (2, 0)
• (0, 0), (−1, 1), (−1, −1), (0, 2)
• (0, 0), (2, 0), (1, 1), (3, 1)
• (0, 0), (2, 1), (1, 0), (−1, −1)
• (1, 1), (1, 0), (0, 1), (1, −1)
• (2, 1), (1, 3) , (3, 5), (7, 3)
L f (L) L f (L)
x + 2y + 3z = 1 x2 + y + z = 2
x2 + 3y 2 − z 2 = 1 x3 + y 2 + z = 2
xyz + xy + x + 1 = 0 z 4 + y 2 + x = 10
2.20. CONICHE 71
2.20 Coniche
Esercizio 2.126. Per ognuna delle seguenti coniche, determinare il tipo affine, la forma
canonica metrica e il cambio di coordinate che la porta in tale forma.
x2 + 2y 2 = 1
x2 + 2y 2 + 2xy = 1
x2 + 2y 2 + 1 = 0
x2 + 2xy = 1
x2 + 3xy + y 2 = 0
x2 + 3xy + y 2 + 1 = 0
x2 + 2xy + y 2 + 1 = 0
xy = 7
x2 + xy + y 2 − 4 = 0
xy + 3x + 5y + 7 = 0
x2 − y 2 − 2x + 4y = 3
x2 + xy + y 2 − 5x + 3y − 8
x2 + 2x − 3y + 1 = 0
x2 + 4xy + 4y 2 + 2x − y + 8 = 0
Esercizio 2.127. Per le coniche non degeneri e non vuote dell’esercizio precedente,
determinare centro (o vertice, se non c’è il centro), assi di simmetria e intersezioni con gli
assi cartesiani.
Esercizio 2.128. Per ognuna delle seguenti coniche, determinarne il tipo affine, al
variare del parametro k; trovare, per k = 0, il centro o il luogo dei centri della conica, o
scrivere :-( se non è una conica a centro.
x2 + ky 2 + 3x − 1 = 0
x2 + y 2 + (k + 1)x − y − 1 = 0
x2 + y 2 + k = 0
x2 + (k − 1)xy + y 2 − 2x + ky = 1
kx2 + 2xy + ky 2 − x + 3y = 3
x2 + (2 − k)xy + y 2 + kx − y + 1 = 0
72 CAPITOLO 2. FARE
Passa per (0, 0) Passa per (1, 1) Passa per (2, 1) Passa per (1, 0)
Centro (2, 1) AdSp (1, 1) Passa per (2, 2) Passa per (3, 1)
Passa+centro (2, 0) Degenere AdSp (0, 1) Passa per (1, 1)
No centro Fuoco (2, 1) AdSp (1, −2) Passa per (0, 3)
Ellisse Ix (2, 0) AdSp (0, 1) Passa per (3, 1)
Iy (0, ±1) Centro (1, 1) Passa per (3, 3) AdSp (1, 1)
Fuoco (2, 3) Centro (0, 3) Passa per (0, 0) Iperbole
Centro (1, 1) Fuoco (2, 1) SaM 3
Centro (0, 1) Vertice (1, 2)
γ : x2 + 2y 2 + 2xy − 2x + 4y = 0
4. Si dimostri che tutti gli Mk appartengono ad un’unica retta, che passa per il centro
di γ.
γ : x2 + y 2 + 2xy − 2x + 4y = 0
4. Si dimostri che tutti gli Mk appartengono ad un’unica retta. Com’è legata tale retta
alla conica γ?
Esercizio 2.133. Siano dati i punti A = (1, 2) e B = (2, 3). Si scriva l’equazione
cartesiana del luogo
L = {P ∈ R2 : dist(A, P ) = 7dist(B, P )}
2.21 Quadriche
Esercizio 2.135. Per ognuna delle seguenti quadriche, determinare il tipo affine, la
forma canonica metrica e il cambio di coordinate che la porta in tale forma (anche se
nella tabella non c’è posto).
x2 + 2y 2 − z 2 + 1 = 0
x2 + 2y 2 − z 2 + 5 = 0
x2 + 2y 2 − z 2 − 3 = 0
x2 + y 2 − 2xz + 1 = 0
x2 + y 2 − 2z + 1 = 0
x2 + 2xy + 2y 2 − z 2 = 0
x2 − 2xy + 2y 2 + z 2 − 2yz + 2y + 9 = 0
x2 + 3yz + 1 = 0
xy + yz + xz + x + y + z + 1 = 0
−x2 − y 2 − z 2 + xy + 2x + 3y + 5z + 100 = 0
x2 + 2y 2 + z 2 + 2xy + 2yz + −2x + 2z + 8 = 0
x2 − z 2 + 2xy + 2yz + 3y + 5 = 0
10x2 + 2y 2 + 10z 2 − 6xy − 2xz − 6yz − 22x + 22z + 22 = 0
10x2 + 2y 2 + 10z 2 − 6xy − 2xz − 6yz − 22x + 22z + 21 = 0
10x2 + 2y 2 + 10z 2 − 6xy − 2xz − 6yz − 22x + 22z + 23 = 0
10x2 + 2y 2 + 10z 2 − 6xy − 2xz − 6yz − 22x + 22y + 22z + 22 = 0
(x + 2y + 3z + 1)(x − y + 4z − 2) = 0
(x + 2y + 3z + 1)(x − y + 4z − 2) = 1
(x + 2y + 3z + 1)(x − y + 4z − 2) = −1
(x + y)2 + (x − z + 1)2 = 1 + (x + 3y − 1)2 + (x − y + 2z)2
(x + y)2 + (x − z + 1)2 = 1 + (x + 3y − 1)2 + (x − y/2 − z)2
(x + y)2 + (x − z + 1)2 = −1 + (x + 3y − 1)2 + (2x − z + 3y + 1)2
(x + y)2 + (x − z + 1)2 = 1 + (x + 3y − 1)2 + (2x − z + 3y + 1)2
(x + y)2 + (x − z + 1)2 = 1 + (x + z + 2)2
Esercizio 2.137. In ogni riga sono dati due oggetti geometrici, ObjA e ObjB, e un
numero reale positivo λ. Si scriva l’equazione cartesiana del luogo di punti
L = {P ∈ R3 : dist(ObjA, P ) = λdist(ObjB, P )}
e, nel caso si tratti di una quadrica, se ne determinino una forma metrica e il tipo affine.
(1, 0, 0) (1, 1, 1) 3
(1, 0, 0) (1, 1, 1) 1/3
x=0 (1, 2, 3) 1
x=0 (1, 2, 3) 2
x+y+z =0 (1, 2, 3) 1/2
x=0 x+y =z−y =0 1
x=0 x+y =z−y =0 2
x=y+z =1 (0, 1, 1) 1
x=y+z =1 (0, 1, 1) 1/3
x + y = 0, x + z = 1 x+y =1 1
x + y = 0, x + z = 1 x+y =1 2
x+y =z+y−1=0 x+y =z−y =0 1
x+y =z+y−1=0 x+y =z−y =0 3
x=y+z =0 x + y = 2y + z = 1 1
x=y+z =0 x + y = 2y + z = 1 1/4
Esercizio 2.138. Sia σ la sfera di centro (1, 1, 1) e raggio 3. Su ogni riga sono dati un
punto o una retta e un numero reale positivo ρ. Determinare i piani che passano per il
punto o la retta e tagliano σ in una circonferenz di raggio dato. Per ognuno di tali piani,
determinare il centro della circonferenza.
(0, 0, 0) 1
x=y=0 3
(1, −1, 1) 1/2
x+y =y+z−1=0 1/3
(0, 0, 0) 3
(2, 2, 2) 2
76 CAPITOLO 2. FARE
Esercizio 2.139. In ogni riga sono date una retta r e una curva generatrice g (che
può essere una retta o altro). Scrivere l’equazione cartesiana della superficie ottenuta
ruotando la generatice g attorno alla retta r e determinarne una forma canonica metrica,
nel caso si tratti di una quadrica.
Esercizio 2.140. In ogni riga è data una conica in R3 come intersezione di una quadrica
Q e di un piano π. Scrivere l’equazione del cilindro che ha tale conica come direttrice e le
cui generatrici sono perpendicolari al piano π; determinare poi la forma canonica metrica
di tale cilindro7 . Tale forma metrica (a cui mancherà una variabile, essendo un cilindro),
letta in 2 variabili, è la forma metrica della conica iniziale.
x2 + y 2 = z 2 x+y+z =1
x2 + y 2 = z 2 x+y−z =1
x2 + y 2 = z 2 x + y + 3z = 1
x2 + y 2 − z 2 = 1 4z = 1 + y
x2 + y 2 − z 2 = 1 x+y =1
x2 − y 2 − z 2 = 1 x+y =1
x2 + 2y 2 + 3z 2 + 2x + 2y + 2z = 1 x+y+z =0
x2 + y 2 = 1 x+y+z =3
(x − 1)2 + 3(z − 1)2 = 5(y − 1)2 y=3
x2 + 4xy − 4yz − z 2 + 2x + 2y + 8 = 0 2x − y + 2z = 1
7
Alcune quadriche sono cilindri anche se non sono chiamate cosı̀: un piano doppio è un cilindro su una
retta doppia, due piani incidenti sono un cilindro su due rette incidenti...se nella forma canonica manca
una variabile, si parla di cilindro.
2.21. QUADRICHE 77
Esercizio 2.141. In ogni riga sono dati una conica ed un punto in R3 ; scrivere l’e-
quazione del cono dal punto dato che ha la conica data come direttrice e determinare il
tipo affine della conica che si ottiene intersecando tale cono con il piano z = 0. Bonus:
Calcolare il centro di tale conica.
Dimostrare
Piccoli quesiti dimostrativi sui concetti base del corso; sia lemmi, proposizioni e teoremi
visti a lezione (fatti noti), sia veri e propri esercizi dimostrativi (problemi).
79
80 CAPITOLO 3. DIMOSTRARE
3.1 Matrici e Rn
Esercizio 3.1. Sia A ∈ M2,2 (R) una matrice 2 × 2; definiamo l’insieme delle matrici che
commutano con A:
C = {B ∈ M2,2 (R) : AB = BA} .
Si dimostrino le seguenti affermazioni:
3. se B1 , B2 ∈ C, allora B1 + B2 ∈ C
4. se B ∈ C e λ ∈ R, allora λB1 ∈ C
5. se B1 , B2 ∈ C, allora B1 B2 ∈ C.
Esercizio 3.2. Siano v, w ∈ R2 vettori non nulli tali che v ⊥ w. Dimostrare che per
ogni p ∈ R2 esistono λ, µ ∈ R tali che λv + µw = p.
Esercizio 3.3. Dati p, q ∈ R2 , definiamo l’insieme
` = {hp + kq : h + k = 1, h, k ∈ R} .
Fatto Noto. Siano A, A0 ∈ Mh,k (R) e siano b, b0 ∈ Mh,1 (R), tali che A0 e b0 sono ottenuti
da A, b applicando una mossa dell’algoritmo di Gauss. Dimostrare che i sistemi lineari
A0 x = b0 e Ax = b hanno le stesse soluzioni.
Esercizio 3.5. Fare un esempio di una matrice N2 ∈ M3,3 (R) tale che N22 = 0, ma
N2 6= 0; fare un esempio di una matrice N3 ∈ M3,3 (R) tale che N33 = 0, ma N32 6= 0.
Esercizio 3.6. Dimostrare che se una matrice M ∈ M2,2 (R) è tale che M k = 0 per
qualche k > 0, allora M 2 = 0.
Esercizio 3.7. Sia N ∈ Mn,n (R) tale che N 2 = 0, dimostrare che A = I +N è invertibile
e la sua inversa è I − N .
Esercizio 3.8. Sia N ∈ Mn,n (R) tale che N k = 0; dimostrare che A = I +N è invertibile
e la sua inversa è I − N + N 2 − . . . + (−1)k N k .
Fatto Noto. Il determinante calcolato con lo sviluppo di Laplace lungo la prima colonna
è lineare e alternante sulle righe.
Fatto Noto. Se la matrice S è ottenuta dalla matrice A ∈ Mn,n (R) tramite l’algoritmo
di Gauss ”purista”, allora det S = (−1)p det A, dove p è il numero di scambi di riga fatto
durante l’algoritmo.
3.1. MATRICI E RN 81
4. Dimostrare che p(x) inizia con det Vn−1 (a1 , . . . , an−1 )xn−1 .
Esercizio 3.10. Sia U una matrice triangolare superiore che ha tutti gli elementi sulla
diagonale uguali a 1 tale che tutti gli elementi sopra alla diagonale sono numeri interi.
Dimostrare che è invertibile e la sua inversa ha le stesse proprietà.
Esercizio 3.11. Sia R una matrice triangolare superiore invertibile. Dimostrare che
3. gli elementi sulla diagonale di R−1 sono gli inversi degli elementi sulla diagonale di
R.
82 CAPITOLO 3. DIMOSTRARE
Esercizio 3.14. Sia V uno spazio vettoriale su un campo K; dimostrare che si può
definire una struttura di spazio vettoriale su V × V tale che il sottoinsieme V0 = {(v, 0) ∈
V × V : v ∈ V } sia un sottospazio vettoriale di V × V .
1. k ≤ m
3.2. SPAZI VETTORIALI 83
Esercizio 3.22. Sia V uno spazio vettoriale su K, con dim V = n. Dimostrare che
Dare infine un esempio di uno spazio vettoriale e di k vettori con k < dim V che non sono
linearmente indipendenti e di m vettori con m > dim V che non sono generatori.
Esercizio 3.23. Siano v1 , . . . , vk ∈ V linearmente indipendenti e sia h < k. Definiamo
W = Span{v1 , . . . , vh } U = Span{vh+1 , . . . , vk } .
Dopo aver dimostrato che è uno spazio vettoriale su R, trovarne una base e calcolarne la
dimensione.
Fatto Noto. Sia T : V → W lineare. Dimostrare che dim ker T + rkT = dim V .
Esercizio 3.37. Sia V uno spazio vettoriale su R; dimostrare che L(V, R) è uno
spazio vettoriale di dimensione dim V . Sia poi v1 , . . . , vn una base di V , si definiscano le
applicazioni lineari Lj : V → R con
0 se i 6= j
Lj (vi ) =
1 se i = j
U = {A ∈ V : At = A} W = {A ∈ V : A + At = 0}
1. calcolare la dimensione di U e di W
2. dimostrare che V = U ⊕ W
Esercizio 3.44. Dimostrare che, se le due matrici A, B ∈ Mn,n (R) sono simili, allora
anche le matrici A + kI e B + kI lo sono, per qualsiasi valore di k ∈ R.
Esercizio 3.45. Dimostrare che le due matrici
1 1 0 0 1 1 0 0
0 1 1 0 0 1 0 0
A=
B=
0 0 1 1 0 0 1 1
0 0 0 1 0 0 0 1
3.4. AUTOVALORI E AUTOVETTORI 87
2. Mostrare che, per ogni v ∈ Rk , hv, At Avi = hAv, Avi = kAvk2 (Occhio! Il primo
prodotto scalare è in Rk , il secondo è in Rn ...).
Esercizio 3.56. Sia Q ∈ M2,2 (R) una matrice ortogonale con det Q > 0. Mostrare che
esiste θ ∈ [0, 2π] per cui
cos θ − sin θ
Q= .
sin θ cos θ
Sia poi P ∈ M2,2 (R) una matrice ortogonale con det P < 0. Mostrare che esiste θ ∈ [0, 2π]
per cui
− cos θ − sin θ cos θ − sin θ −1 0
P = = .
− sin θ cos θ sin θ cos θ 0 1
Fatto Noto. Siano v1 , . . . , vk vettori non nulli di Rn tali che hvi , vj i = 0 per i 6= j. Allora
sono linearmente indipendenti.
Esercizio 3.57. Sia W un sottospazio di Rn . Allora (W ⊥ )⊥ = W .
Esercizio 3.58. Siano W1 , W2 sottospazi di Rn . Dimostrare che
Fatto Noto. Sia A ∈ Mn,k (R) e sia W = Im(A) ⊆ Rn ; denotiamo con PW la proiezione
ortogonale sull’immagine di A. Sia b ∈ Rn ; dimostrare che
1. Ax = PW (b) ha sempre soluzione,
2. le soluzioni di Ax = PW (b) sono le stesse di At Ax = At b;
3. At Ax = At b ha un’unica soluzione se e solo se A ha rango k.
Esercizio 3.64. Sia Q ∈ M3,3 (R) una matrice ortogonale. Dimostrare che esistono
una matrice ortogonale P ∈ M3,3 (R) e θ ∈ [0, 2π] tali che
±1 0 0
P t QP = 0 cos θ − sin θ .
0 sin θ cos θ
2. Tutti gli autovalori di S sono maggiori o uguali a zero e dim ker S = dim ker A.
Esercizio 3.66. Sia A ∈ Mn,n (R) una matrice antisimmetrica, ovvero tale che At = −A.
Sia poi S = A2 = −At A (notiamo che S è simmetrica).
Fatto Noto. Dimostrare che la segnatura di q(x) = xt Bx è data dal numero di autovalori
positivi, negativi e nulli di B, contati con molteplicità.
Fatto Noto. Dimostrare che una matrice simmetrica B è sempre congruente ad una
matrice
I 0 0
p
J = 0 −Iq
0
0 0 0n−k
dove Im è la matrice identità m × m, 0m è la matrice nulla m × m, k = rk(B) e (p, q, n − k)
è la segnatura di B.
Esercizio 3.70. Sia q(x) = xt Bx una forma quadratica su Rn e sia {u1 , . . . , un } una
base di Rn tale che
utj Buk = 0 se j 6= k
utj Buj = 1 j = 1, . . . , p
utj Buj = −1 j = p + 1, . . . , p + q
utj Buj = 0 j = p + q + 1, . . . , n .
Sia poi M = (u1 , . . . , un ). Dimostrare che la segnatura di q è (p, q, n − (p + q)) e che
M t BM = J, dove q̃(x) = xt Jx è la forma canonica di Sylvester di q.
Esercizio 3.71. Dimostrare che una matrice B simmetrica 2 × 2 tale che det B > 0 è
definita positiva oppure definita negativa; dimostrare inoltre che è definita positiva se e
solo se b11 > 0.
92 CAPITOLO 3. DIMOSTRARE
Esercizio 3.72. Sia B una matrice simmetrica n × n in cui un elemento sulla diagonale
è nullo. Dimostrare che la matrice non è definita positiva, né definita negativa.
Esercizio 3.73. Sia B una matrice simmetrica n × n in cui bii > 0 e bjj < 0. Dimostrare
che B è indefinita.
Capitolo 4
Scritti
93
94 CAPITOLO 4. SCRITTI
P
4.1 Sistemi lineari e geometria analitica
Esercizio 4.1. (GAL-IngInf-Itinere1-16/17) Si consideri il sistema lineare dipen-
dente dal parametro k ∈ R
x − ky + 2z = 2
kx + y + z = 1
1. Si provi che per ogni valore k il sistema rappresenta una retta rk e si determini una
rappresentazione parametrica di tale retta.
P
complanari.
P
2. Per h = 2, trovare l’intersezione tra r e π.
1. Verificare che i piani αh e βh hanno in comune una retta sh per ogni valore di h ∈ R.
4. Calcolare, se esiste, l’equazione di una retta complanare con tutte e tre le rette s1 ,
P
s0 , s−1 .
P
x.
α : x − y + hz = 0, β : x − hz + 1 = 0, γ : y − z − 2h = 0
P
sh = σ ∩ π h .
π1 : x+y−z =1
π2 : kx + (k + 1)y + 2kz = 0
π3 : 2kx + 5y + kz = k
si intersecano in una retta. Per tali valori di k, determinare una parametrizzazione della
P
retta comune.
Esercizio 4.8. (GAL-IngEdArch-Scritto-11/12) Discutere, al variare di k ∈ R, il
sistema lineare:
x + 2ky − kz + 3w = k
kx + (1 − k)y + z − w = 1
3x + (2k − 1)y − z + 2w = k + 1 .
P
96 CAPITOLO 4. SCRITTI
3. Indicare un valore di h per cui le equazioni del sistema rappresentino tre piani con
una retta in comune. Determinare quindi il vettore direzione di tale retta.
4.2. SPAZI VETTORIALI E APPLICAZIONI LINEARI 97
P
4.2 Spazi vettoriali e applicazioni lineari
Esercizio 4.10. (GAL-IngInf-Itinere1-16/17) In R4 , si considerino i vettori
1 0 1
1 0 1
w1 = , w2 =
,
−1 1 1
0 1 0
P
3. Si determinino dimensioni e basi di U ∩ W e U + W .
π è uno spazio vettoriale? Se non lo è, trovare un piano parallelo π 0 che lo sia e
determinare una base di quest’ultimo.
2. Sia
1
1 0
V = Span 0 , −1 , 1 .
1
0 1
Trovare dimensioni e basi dei sottospazi vettoriali V , π 0 ∩ V e π 0 + V .
P
3. Stabilire se il vettore v = (1, 1, 2)t appartiene a π 0 , a V , a π 0 ∩ V , a π 0 + V .
è un sottospazio vettoriale di V .
e siano
TA : R3 → R3 e TB : R3 → R3
le applicazioni lineari definite come TA (x) = Ax e TB (x) = Bx.
2. Trovare i valori di h per cui l’applicazione fh è surgettiva. Dire se per tali valori
l’applicazione è anche iniettiva.
P
matrice B che rappresenta l’applicazione inversa di f−3 rispetto alla base canonica.
1. Calcolare f (1 + x2 − x3 ).
5. Verificare che
p(1) − p(0)p(−1) − p(0)
f (p(x)) =
p(−1) − p(0) p(0)
per un generico p(x) ∈ V .
P
0 k k k
con h ∈ R.
P
2. Per k = 1, stabilire se il vettore (1, 1, −1, 2) appartiene a X.
P
4.3 Autovalori e autovettori
Esercizio 4.23. (GAL-IngEdArch-Scritto-11/12) Dire se esistono dei valori del
parametro k ∈ R per i quali la matrice
k 3 −1
1 k 1
1 1 k
P
è diagonalizzabile.
Esercizio 4.24. (GAL-IngEdArch-Scritto-11/12) Determinare i valori del parametro
k ∈ R per cui la matrice
k 0 k2
A = 0 k + 1 0
1 1 k
P
è diagonalizzabile.
Esercizio 4.25. (GAL-IngInf-Scritto-14/15) Sia f : R3 → R3 l’applicazione lineare
definita come
f (x, y, z) = (x + y + z, 2x + 2y, x + 2z) .
P
inversa.
1. Determinare la dimensione di ker(f ), Im(f ), una loro base e la loro forma cartesiana.
P
2bis. Determinare gli autospazi di f e trovare una matrice ortogonale che diagonalizza f .
P
che
Esercizio 4.28. (GAL-IngInf-Scritto-12/13) Sia f : R3 → R3 l’endomorfismo tale
Determinare:
1. Trovare, se esistono, valori di h per cui Ah e B sono simili. In tal caso dire se Ah e
B sono ortogonalmente simili.
P
3. Per tali valori di h individuare una matrice ortogonale Q che diagonalizza A.
3. Per i valori del punto precedente trovare una matrice ortogonale Q che diagonalizza
P
Ak .
Ortogonalità2
P
4.4
Esercizio 4.34. (GAL-IngIng-Scritto-13/14) Sia U il sottospazio di R4 definito da
U = {(x, y, z, w) ∈ R4 : y − z − w = 0} .
1. Trovare una base ortonormale di U .
2. Verificare se v = (2, 1, −3, 1) appartiene ad U e calcolare la sua proiezione ortogonale
P
su U .
4. Dire se T è diagonalizzabile.
2
che cosa ci vuoi fare?
106 CAPITOLO 4. SCRITTI
P
4.5 Quadriche e coniche
Esercizio 4.38. (GAL-IngInf-Itinere2-15/16) Sia Σ la sfera di equazione x2 + y 2 +
2
z − 6x = 0.
1. Classificare Qh al variare di h ∈ R.
3. Trovare i valori di h per cui Qh è una superficie di rotazione; per tali valori di h,
determinare l’asse di rotazione.
P
esistono) centro ed assi di simmetria di Q.
P
minare l’asse di rotazione di Q.
P
3. Trovare la direzione dell’asse o degli assi di simmetria di C.
P
entrambe abbiano lo stesso centro di γ.
P
3. Determinare l’equazione dell’asse di rotazione della quadrica.
P
4.6 Misti
Esercizio 4.47. (GAL-IngIng-Scritto-11/12) Sia V = R3 e si consideri la sua base
1 0 1
B = 0 , 1 , 1 .
0
0 1
2. Calcolare una base di ogni autospazio di f e, se esiste, una matrice invertibile P che
diagonalizza A.
P
l’angolo tra v e f (v) sia retto?
W = {(x, y, z, w) ∈ R4 : x + 2y + z = 0, z − w = 0}
e siano f : R4 → R4 e g : R4 → R4 applicazioni lineari tali che V = Im(f ), W = ker(g).
1. Determinare una base di V ∩ W e la sua dimensione.
P
molteplicità almeno 3.
1. Provare che per ogni valore di h il sistema descrive una retta rh e trovarne la forma
parametrica.
P
ottenuta ruotando la retta r1 attorno a r0 .
Approfondimento
111
112 CAPITOLO 5. APPROFONDIMENTO
1
ovvero l’intersezione delle altezze, che sono le rette che partono da un vertice e sono perpendicolari
al lato opposto
2
ovvero il centro della circonferenza per i vertici, ovvero il punto equidistante dai vertici
3
ovvero l’intersezione delle mediane, che sono le rette che passano per un vertice e per il punto medio
del lato opposto
5.2. SPAZI VETTORIALI 113
2. 1 ≥ 0 ≥ −1
3. a2 ≥ 0 per ogni a ∈ K.
• le successioni in cui a2 = 0
• le successioni in cui a3 = 1
• le successioni per cui esiste N ∈ N (che può dipendere dalla successione) tale che
aj = 0 per ogni j > N
• le successioni per cui esiste M ∈ R (che può dipendere dalla successione) tale che
aj ≤ M per ogni j ∈ N
• le successioni per cui esiste M ∈ R (che può dipendere dalla successione) tale che
aj ≥ M per ogni j ∈ N
• le successioni per cui esiste M ∈ R (che può dipendere dalla successione) tale che
|aj | ≤ M per ogni j ∈ N
• le successioni per cui esiste M ∈ R (che può dipendere dalla successione) tale che
|a0 | + |a1 | + . . . + |an | ≤ M per ogni n ∈ N
• le successioni in cui an = an−1 +an−2 per ogni n ≥ 2 (e quindi senza nessuna richiesta
su a0 e a1 ).
2. Sia V lo spazio delle successioni di numeri reali e sia vj la successione tale che aj = 1
e ak = 0 se k 6= j; dimostrare che v0 , v1 , v2 , . . . è un insieme libero, ma non un
insieme di generatori.
3. Sia V lo spazio delle funzioni reali su [0, 2π]; dimostrare che i vettori fj (x) = sin(jx)
e gj (x) = cos(jx) per j ∈ N, j ≥ 1 sono un insieme libero
2. Dimostrare che se ker N m = ker N m+1 , allora ker N h = ker N m per ogni h > m.
Esercizio 5.11. Sia T : Rn → Rn tale che kT (v)k = kvk per ogni v ∈ Rn e sia M la
matrice n × n tale che T (v) = M v. Calcolare det M .
116 CAPITOLO 5. APPROFONDIMENTO
Penitenze
1 Dire 3
1.1 Geometria analitica del piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
1.2 Sistemi lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.3 Geometria analitica dello spazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.4 Matrici - 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.5 Spazi vettoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.6 Applicazioni lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.7 Determinanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.8 Autovalori e autovettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.9 Struttura euclidea standard di Rn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
1.10 Spazi euclidei e forme quadratiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
2 Fare 15
2.1 Geometria analitica del piano: punti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
2.2 Geometria analitica del piano: rette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
2.3 Sistemi lineari - 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
2.4 Geometria analitica dello spazio: punti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
2.5 Geometria analitica dello spazio: rette e piani . . . . . . . . . . . . . . . . 23
2.6 Matrici: operazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
2.7 Spazi vettoriali - 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
2.8 Spazi vettoriali - 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
2.9 Applicazioni lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
2.10 Cambi di base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
2.11 Sistemi lineari e applicazioni lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
2.12 Sottospazi vettoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
2.13 Determinanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
2.14 Autovalori e autovettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
2.15 Struttura euclidea standard su Rn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
2.16 Strutture euclidee su Rn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
2.17 Spazi euclidei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
2.18 Forme quadratiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
2.19 Trasformazioni geometriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
2.20 Coniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
2.21 Quadriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74
117
118 PENITENZE
3 Dimostrare 79
3.1 Matrici e Rn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
3.2 Spazi vettoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
3.3 Applicazioni lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
3.4 Autovalori e autovettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
3.5 Struttura euclidea standard su Rn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
3.6 Forme quadratiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91
4 Scritti 93
4.1 Sistemi lineari e geometria analitica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94
4.2 Spazi vettoriali e applicazioni lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97
4.3 Autovalori e autovettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
4.4 Ortogonalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
4.5 Quadriche e coniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
4.6 Misti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
5 Approfondimento 111
5.1 Geometria analitica del piano e dello spazio . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
5.2 Spazi vettoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113
5.3 Applicazioni lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115