La dipendenza da “social” è un 1. preoccupante, che coinvolge tutte le 2. di età,
dai ragazzi in età molto giovane fino agli adulti. Il Wall Street Journal ha di recente condotto una pesante 3. sui social e in particolare su Facebook, Instagram e TikTok. L’inchiesta ha avuto importanti e inaspettati risvolti, mettendo in risalto lati 4. e torbidi di queste piattaforme. Già nel film The Social Dilemma erano emerse diverse dinamiche pericolose, che miravano a far rimanere collegati ai social più a lungo, più del già alto tempo medio di 5. . Una di queste è la tecnica di manipolazione chiamata “Rinforzo Positivo Intermittente”. Questa tecnica è una vera e propria 6. di manipolazione, estremamente potente ed efficace: gli esperti di psicologia considerano questa pratica una delle più potenti tecniche di motivazioni esistenti. In buona sostanza il manipolatore “motiva” la vittima, in questo caso l’utilizzatore del social, a comportarsi, pensare o sentire il modo in cui lui o lei desidera. 7. , lodi, persone che ti seguono e mettono i like, ma non solo, anche il ricaricamento della home ogni qualvolta tentiamo di uscire che ci mostra altri post nuovi: il rinforzo intermittente, quindi, crea 8. , ansia e desiderio nel cliente che ha bisogno di cercare costantemente un “rinforzo positivo”. Si dice “Se non stai pagando per un prodotto, allora il prodotto sei tu”, quindi è da questa affermazione che dobbiamo partire per capire il perché non paghiamo per questi servizi. La 9. iniziale della 10. e dei social era nobile: poter connettere le persone di tutto il 11. , sfruttare la tecnologia per il bene unendo le 12. , favorendo vicinanza e creatività. E invece è successo il 13. e il mezzo sembra essere sfuggito di mano agli stessi creatori.