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ARCHITETTURA E PAESAGGIO
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1 . ñ chi aro chc l'au tol e i uole qu i staccai si dalla storia come
lTlClTlO1’ia del- le cos<
c, in ar chitettura, conae 1 icordo programmato degli stili che si sono
suc- ceduti nal iempo e con
i loro caiaoni han no determinado 1’evolversi del conejito di « bello »
per la ina›sa dei t rultoi
i. L’a ccc mio al Biede‘i iTieier, ultimo sii le del- la serie chc bene
i-«ppi ese nt.Iva le
inte›izioni e il compoi tamen io della boi p•he- sia tedesca, e ›-
ignificativo. Taui riconosce
in qualche modo al Biedermeier a Ime no la semplificazione degli
elementi costitui ii i
rispetto alla ridondanza de- gli stili precedenti, tuttai'ia lo i ifiuta
decisamente a f'avore di
quegli « elementi di base » dai quali, libera, scaturirá l'architéttura.
2. Taut fa qui preciso riíerimento alli entl che allora erano
sorti in Ger- mania per
la tutela del paesaggio; questa tutela consisteva principalmente
nel- l'ammettere soltanto
nuov<• costruzioni i cui esterni fossero progettati nell'an- tico
stile rurale del
luogo. Egli ñ assolutamente contrario a questa imposta- zione ed
esprime le sue idüe
con chiarezza nelle righe sticcessia e.
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prodotto da case costruite secondo l'antico stile rui ale in un bel pac-
saggio montano o lacustre,
in base alle indicazioni della difesa del- l'ambiente. Passerá molto
tempo prima che la profonda
comicitá di un simile concetto divenga chiara a tutti; anche in occasione
della casa da noi
proposta infatti vi sono stati appelli alle autoritá com- petenti
affinché intervenissero per
salvaguardare il paesaggio da que- sto « scempio »
Il paesaggio per un edificio non é altro che un presupposto parti-
colarmente significativo, cost
come lo era anche per i contadini di un tempo: un presupposto quindi non
riferito agli stati
d'animo, ma di ordine costruttivo e tecnico. La posizione della casa
appare quasi come il risultato
di un calcolo impostato in relazione al paesaggio, al giardino e
all'esposizione al sole; la sua
forma emerge invece dalle esigenze di ordine abitativo, e come tale
influisce sul paesaggio (fig.
1). Nel nostro caso il giardino verso occidente degrada sino a trasfor-
marsi in un grande prato
delimitato sullo sfondo dai boschi (fig. 7). Sull'orizzoi1te aperto il
sole tramonta investendo la
casa con i suoi ultimi raggi orizzontali. Ad oriente vi é una strada
appena tracciata, a
settentrione la casa attigua (fig. 2). Secondo úna logica semplice la
casa deve essere quindi
edificata verso il confine settentrionale, con i locali adibiti ai
servizi e la corte in quella
direzione e con accesso diretto alla strada; nel contempo si cerca di
mantenere possibilmente
sgombra la zona occidentale puramente agricola. In questa direzione un
vasto balcone coperto, al
quale si accede da tre camere da letto, permette di godere gli efletti
del paesaggio e de11'aria
pura in una forma motivata - peró anche da ragioni puramente pratiche
(possibi- litá di riposo
ecc.). L'andamento obli9uo delle linee del balcone ri- prende con
semplice parallelismo le
linee del paesaggio e la casa avanza verso il prato e la sua aria pura
come la prua di una nave
(figg. 8, 9, 10, 11). Anche questa tuttavia non é una semplice forma in
senso estetico. La
posizione obliqua della proieziofie orizzontale oflre il vantaggio che
nessuna delle Íinestre
prospetta direttamente su un altro edificio: rté quelle che danno verso
la casa attigua esi-
stente, né quelle che danno verso l'altro versante, nel caso in cui
nelle - vicinanze vengano
costruite una o due case uguali ’. La forma della casa é una cristal
lizzazione delle condizioni
ambientali (figg. 3, 4, 5, 6). Essa viene sostenuta dal colore,
utilizzato qui in íunzione di
estrema contrapposizione: infatti in contrapposizione al verde ,este- so
della natura e come
o-ontrappunto al sole declinante e ai riflessi
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1. Versi del poeta Paul Scheerbart íYrülicht, 1920, cit.), « Lettere sul
pa- lazzo di vetro: versi
per il palazzo di vetro ».
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2. B. Taut aveva giñ usato prismi di vetro per formare le pareti curve
delle scale della C›1ashaus,
il padiglione dell'industria vetraria costruito all'esposi- zione del
Werkbund a Colonia ne1 1914.
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disposte a un’altezza tale che non ci si urti contro (fig. 57). Nell'an-
golo la lampada di vetro
opaco illumina il lavabo ed anche la figura intera di chi si voglia
vedere nello specchio posto
a1l'interno dell'anta dell'armadio per gli abiti. Tra la porta e il
lavabo si trova il calorifero,
quindi, accanto alla stretta porta di comunicazione con la camera da
letto grande, vi é un
tavolino ribaltabile e ancora il posto per un lettino pieghevole che
viene usato per sdi aiarsi
sul balcone. Le diver- se parti della stanza hanno i seguenti colorii la
nicchia del lavabo ha
piastrelle bianche (U); la restante parete sopra le piastrelle é nera per
accentuare l'impressione
di profonditñ; le pareti dell'alcova sono blu scuro (E), la parete
opposta é arancione (J), il
soGtto e la parete della porta a vetri sono rosso vivo (A).
Le battute di questa porta-finestra, il radiatore e i suoi tubi sono blu
(S), mentre il compensato
della porta e degll afmadi rimane in tinta naturale con cornici nere.
ll pavimento é in lastre
di gomma nera. A destra e a sinistra di questa stanza da letto centrale
si trovano due al tre
camere che si aflaceiano anch’esse sul balcone; quella di destra
ospita due perdone (figg. 65,
66, 67). Uno dei due letti é uu'ot- toman a e di giorno viene utilizzata
per riposare.
Analogamente alla precedente, questa camera contiene un armadio per gli
abiti e uno per la
biancheria, entrambi a muro con sopralzo; l'armadio per la bian- cheria
é piú grande, dovendo
servire a due persone. La nicchia del lavabo é attrezzata allo stesso
modo, con la stessa
lampada con il vetro opaco situata nell'angolo. Nella camera vi ’e
anche un tavolinetto
ribaltabile nella zona di maggiore illtiminazione che é simile a
un bovindo. Sopra il letto
si trova uno sportello a cerniera che permette
11 completo ricambio d'aria senza aprire le porte e offre inoltre
la possibilitá di
chiacchierare e di leggere ad alta voce comunicando da una camera
all'altra. La cameretia
adiacente, piú piccola e orien- tata a est, puó servire ad un rapazzino
(figg. b8, 69, 70). La
finestra é posta in alto accanto al letto; nel suo vano vi é una mensola
che funge da comodino e,
oltre a un tavolo, a franco della grande finestra si trova un armadio a
muro per abiti e biancheria
dotato di uno scom- parto per i libri di scuola et similia. Nella
fotografia é evidente sopra il
letto il vaso di espansione dell'impianto di riscaldamento che ri-
sulta sulla verticale della
caldaia e contribuisce a scaldare l'ambiente senza rumori fastidiosi ' I
colori di questa
stanzetta sono i seguenti: solitto aranclone (J), pareti blu caldo che dá
sul rossiccio. Cluest’ul-
2. Oggi sarebbc vietato, e comunque poco del i ce psicologicamente,
collo- care il vaso di
espansione dell'impianto di riscaldamento sulla verticale di un letto
in una norma le camera
di abitazione.
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mo colore parte dalle tonalitá piú cupe nella zona piú scura della pa-
rete della finestra passando
a una gradazione media dietro il letto per finire ad una chiara nelle
superfici illuminate (N,
O, P) al fine di riflettere la luce diurna. 11 pavimento é grigio-
azzurro. Le tonalitá
della camera da letto adiacente sono state studiate per occhi delicati e
soflerenti, perció la
parete di fronte al letto é di colore verde scuro (K), le pareti
illuminate lateralmente sono ln
verde muschio chiaro
(L) e gialle (F), il soTtJo in verde azzurro tenue (M) (fig. 67). II
pavimento é grigio-verde
di gomma, materiale usato per tutta la casa; i caloriferi e le tubature
hanno il colore Y.
Anche il vetro opaco della lampada é verde nella superficie dove di
solito traspare la lam-
padina, mentre la luce laterale é bianca e illumina la nicchia pure
bianca del lavabo.
La terza camera da letto, posta dirimpetto, é stata tenuta spazio- sa
affinché, volendola
eventualmente utilizzare nel modo consueto, possa essere la camera da
letto dei genitori (flgg.
58, 59, 60). ln que- sto caso viene invece usata, secondo le abitudini
peisonali, come ca- mera da
letto e studio al tempo stesso. L’alcova risultante dalla for- ma
angolare della pianta contiene,
dietro una tenda tessuta a mano a strisce bianche e nere, il letto, al
cui fianco si trova un
armadio per i vestiti; a questo corrisponde sul lato opposto, in bagno,
un armadio per la
biancheria. La stanza é strutturata ad entrambe le funzioni sosicché
tutta la sua ampiezza si
adatta ad ogni tipo di utilizzazione, senza che un modo di abitare
disturbi l'altro. 11 letto é un
vecchio pezzo rammodernato e snellito, laco-ato di bianco, con accanto
una mensola di marmo e
un’altra ancora come « comodino ». Le finestre sono nell'angolo e cosi
alte che non permettono di
p•uardare dentro; rendono quindi superflue le tende e consentono
aiache la migliore aerazione
e illuminazione. Nella stanza vi sono numerose possibilitá di variare la
luce del giorno secondo la
necessitá, manovrando oppor- tunamente le imposte; inoltre essa ha
nell'angolo opposto una sorta
di bovindo che riceve luce dalla porta del balcone e dalla finestra
panorantica, come la camera da
letto precedentemente descritta. Oui trova posto un tavolo da lavoro che
s’inserisce in un
armadio-archivio e che é, per cosi dire, lo strumento ideale per il
lavoro intellettuale (fig. 61).
Oui ci si puó concentrare in un proprio spazio esclusivo. Una mensola
posta lateralmente sopra
il tavolo porta una lampada per mezzo della quale il giallo chiaro (J)
della nicchia si riflette
sulla superficie del tavolo; con un movimento della mano si prende da tin
rotolo di carta quella
necessaria per il lavoro, mentre chi lavora ha sotto gli occhi la
documentazione che gli serve,
appesa a una sbar- retta per mezzo di mollette. La stessa persona ha un
solido appoggio
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per i piedi e arriva al telefono allungando semplicemente la mano sotto
il tavolo (fig. b3). Pe
riposarsi vi é nelle immediate vicinanze una chaise longue cui si aNanca
un tavolinetto di ser izio
per J'oc- corrente da fumo e per i libri; la porta a vetri adiacente che
si apre sul balcone, dove
si puó respirare aria fresca anche di notre e con la pioggia, permette
una ancora migliore
distensione alle persone. 11 lume sul tavolo da lavoro e quello sul «
comodino » sono entrambi
prototipÍ (di produzione Samek) ed entrambi regolabili. L'il1umina-
zione della stanza, come
nelle altre due camere da letto, é d'angolo e si ottiene mediante una
lampada dotata di vetro
opaco. Va ancora citato il trespolo situato vicino alle finestre nella
zona letto che ha una
triplice utilizzazione: come sgabello, per arrivare all• finestre alte e
ai ripiani superiori degli
armadi a muro (per la qual cosa occorre un appoggio sicuro), come
tavolino per il letto, nonché, in
definitiva, come sedile di fortuna tfig. 64).
Le parole e le immagini sono scarsamente eÑcacl per descrivere l'efletto
globale della stanza,
soprattutto in quanto la sua forma sin- golare non si l,pscia cogliere
nel suo pieno valore, che é
quindi in efletti maggiore. In questo locale modesto si é raggiunta con
elementi semplicissimi una
notevole multifunzionalitá.
Ora non resta che elencare i colori. Sulla grande parete dietro la
chaise longue quella su cui
cade lo sguardo di chi entra non illuminata direttamente dalla luce del
giorno, é stato usato un
rosso vivo (A) che si prolunga fino allo spip•olo della nicchia del
tavolo. La nicchia stessa (cfr.
la fotogr.afia a colori riprodotta nell'appendice iconografica) ú giallo
pallido (F) dallo spigolo
destro fino al1'angolo, e di lá fino allo spigolo dell'alcova, azzurro
oltremare scuro (E). L'al-
cova fino all'angolo della finestra é in bianco puro, cosi come tutto il
soffitto della stanza. In
questa casá 11 bianco non é la solita tiiata per soffitti, il « tuttofare
», ma un colore come
qualsiasi altro. La copei ta della chaise longue posta contro la parete
rossa é nera e rosso cupo;
le superfici grigio-chl£tro del pavimento sono divise da una larga stri-
scia blu scuro, simile ad
una passatoia, che diventa grigio-ner a YiCÍflO al tavolo da lavoi o,
esso stesso nero (fig. 62).
Porte e armadi hanno il colore naturale del legno; le incorniciature
delle porte sono nere, i telai
interni delle finestre sono rosso segnale (O), tuttavia gli sguanci delle
finestre sono bianchi,
come in tutta la casa, per aumentare l'iri-
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erbosa con gli alberi da frutto giá esistenti. Entrando dal cancello che
ha profili in ferro a
colori (O, R) si incontra un'aiuola fiancheg- giata, come tutto il lato
fino alla casa, da mahonie
e destinata a fiori durevoli o alternati: azalee pontiche, Montbretien,
inframmezzati da arabis
alpina. La convessitá della casa é accompagnata da un'aiuola di rose
borracine racchiusa nel
bosso; il termine del1'aiuola a rose davanti ai gradini viene
sottolineato dalla rosa rugosa.
Verso il con- fine il giardino é delimitato da un insieme di diversi
arbusti fioriti: palla di
neve, lillá, gelsomini ecc. Un noce davanti alla finestra della cucina
contrassegna l'angolo del
senti'ero. 11 giardino antistante la casa non fa che confermare
l'impronta generale ed é
questo il motivo per cui la rete metallica necessaria per il pollaio é
stata lasciata nella massima
semplicitá. Per nascondere la casa attigua sono stati piantati in cortile
degli aceri molto vicini
l'uno all'altro. La superficie chiara della ghiaia si stacca decisamente
dal tappeto erboso il
quale, per contrasto, conferisce alla convessitá della facciata nera
della casa un che di
vellutato. Ouesto efletto viene raflorzato da altri elementi quali il
clinker viola opaco,
l'imbotte delle finestre rosso vivo (Z), le bat- tute blu (S) delle
finestre, l'imbotte blu (D)
della porta d'ingresso, la ringhiera rosso vivo (O) e un sottile boi do
blu (S) tra l'intonaco nero
e il clinker.
II giardino é abitabile: il prato é stato portato in salita verso
quello che era tei reno
arativo fin nei pressi della casa, e trasformato in tappeto erboso (fig.
80) ; qui si ha il
contrasto tra la distesa verde e la casa candida. Gli alberi da frutto
esistenti, e soprattutto le
aiuole di frutici ad andamento curvilineo, cinte di bosso, formano un
saldo legame tra la casa e
questa superficie verde, lasciando tuttavia che quest’ultima si perda
a poco a poco nel
paesaggio.
Un vialetto corre a sinistra dei prato, costeggiato sull'altro lato da
siepi di lamponi e di ribes,
davanti alle quali crescono dalie, fra- gole e una bordura di primule.
Un gruppo di cespugli,
rinforzato da alcune betulle, conclude il vialetto; davanti ad esso, a
sinistra, si leva, come sua
ultima propaggine, un padiglione di tigli, il cui lato ombroso a nord si
apre suÍ paesaggio. Un
sentiero selciato conduce al vialetto del giardino dalla parte opposta,
sul cui lato sono disposte
aiuole di ortaggi che si spingono verso il prato acquitrinoso sottoli-
neando cosi la linearitá
della disposizione (fig. 8 l).
Un filare di noccioli funge da confine con il vicino; un castagno é il
punto focale del cortile e
il punto estremo del giardino da questa parte; esso dá anche ombra al
deposito del concime. Dei due
triangoli rimanenti vicino alla casa, quello sud é coltivato a malva e
pomo- dori intorno a un
albicocco, e !’altro ad aster intorno a un albero
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* Non occorre tuttavia che la neve fresca luccichi riel sole della sera,
non occorre che la brina
ammanti colce arabeschi di ghiaccio alberi e cespugli ; non occorre
niente di speciale, nessun
particolare spettacolo naturale che mandi in estasi « l'amico della
natura ». Oriándo la casa, come
qu1, vi'/e ne1 paes•8gio, e quando il suo interno ha un leg-«me cosi
str•.ito con tale paesaggio,
allora non esiste aflatto il « cattivo tempo »: la pioggia ininterrotta,
la nebbia grigia di
novembre, tulto ció, insomma, che allontana la natura dal cittadino e che
questí definisce peició
con un'espressione d'insoflererlza « cattivo tempo» , rimane bello
esattamente come il
giardino in fiore sotto i raggi del sole.