Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
GHIANDOLE PLURICELLULARI
Per morfologia Per origine
1. a cordoni o nidi: struttura compatta; 1. ectodermica (adenoipofisi)
2. follicolari: le cellule circoscrivono cavità. 2. neuroectodermica
3. interstiziali: cellule endocrine nello stroma di un 1. neuroipofisi
organo 2. epifisi
3. midollare surrenale)
3. mesodermica:
1. corticale surrenale
2. teca interna dei follicoli
3. corpo luteo
4. ghiandola interstiziale dell’ovaio
5. cellule di Leydig del testicolo
4. entodermica:
1. tiroide (ghiandola branchiale intestino branchiale)
2. paratiroidi (ghiandola branchiale intestino
branchiale)
3. isole di Langerhans (intestino anteriore)
Gli assoni delle cellule dei nuclei sopraottico e paraventricolare formano il Producono:
fascio ipotalamoneuroipofisario e si portano alla neuroipofisi dove, tramite i ormoni di liberazione (RH) o ipofisiotropi
pituiciti, si mettono in rapporto diretto o indiretto con i vasi sanguigni. ( adenoipofisi)
Producono: ormoni inibitori (IH)
ossitocina (contrazioni utero)
vasipressina o adiuretina (ADH)
IPOFISI
15 x 5 x 8 mm P = 0,6 g
E’ situata nella sella turcica dello sfenoide, al centro della base cranica, avvolta dalla dura madre che in alto chiude la sella
(diaframma della sella), che dà passaggio al peduncolo ipofisario. E’ circondata dai seni intercavernosi e dal seno circolare.
Arterie
1. Aa. ipofisarie superiori ( circolo di Willis). Entrano nel peduncolo come arterie anteriori e posteriori che si capillarizzano nel
peduncolo stesso e nell’infundibolo, formando grappoli capillari (corpi di Grewing).
I grappoli capillari si aprono in venule che vanno nei sinusoidi della parte distale dell’adenoipofisi circolazione portale
ipofisaria (permette al sangue di scorrere in capillari situati nel peduncolo e nell’infundibolo prima di raggiungere, tramite le
venule, la rete sinusoidale dell’adenoipofisi. Così gli RH e gli IH secreti dall’ipotalamo possono raggiungere l’adenoipofisi.
2. Aa. ipofisarie inferiori ( carotide interna): lobo anteriore e posteriore (soprattutto). Non partecipano alla circolazione portale.
Vene Nervi
1. Seni venosi della dura madre Adenoipofisi Fibre vasomotrici del plesso carotideo
Neuroipofisi cospicui fasci ipotalamoipofisari e rami vasomotori
CELLULE DELL’ADENOIPOFISI
Acidofile (35%) ormoni proteici (α somatotropo (STH); ε prolattina (PRL); forse ACTH)
Basofile (15%) ormoni glicoproteici (follicolostimolante (FSH); luteinizzante (LH); tireotropo (TSH); forse ACTH)
Cromofobe (40-50%) elementi di riserva
ORIGINE
Adenoipofis tasca di Rathke: diverticolo ectodermico cavo originato dalla volta della cavità orale primitiva, davanti alla
i membrana buccofaringea.
RAPPORTI
Faccia inferiore mesencefalo. Riposa nel tratto verticale del solco crociato che divide i tubercoli quadrigemelli superiori.
Il 3° ventricolo si insinua nella base dell’epifisi recesso epifisario, limitato:
dorsalmente dalla commessura superiore o abenulare, che continua in ciascun lato con un sottile cordone di sostanza
bianca, l’abenula peduncolo anteriore dell’epifisi, che si porta in avanti e lateralmente, ponendosi al lato interno del
trigono dell’abenula. L’abenula continua poi con la stria midollare o tenia del talamo
ventralmente dalla commessura posteriore
Tra l’epifisi e la volta del ventricolo si forma un recesso sovraepifisario
2
TIROIDE
Ghiandola follicolare di origine branchiale (dotto tireoglosso, che lascia all’apice del V linguale il foro cieco)
La secrezione è controllata dall’ipofisi (TSH)
Produce ormoni che agiscono sul metabolismo cellulare e sui processi di accrescimento e differenziazione:
1. tetraiodotironina
2. T4
3. triiodotironina
4. T3
Le cellule C (sistema APUD), di origine neuroectodermica, producono la calcitonina (ipocalcemizzante, antagonista del
paratormone)
E’ situata:
nella regione anteriore del collo
davanti e lateralmente alla laringe e ai primi anelli tracheali
E’ formata da due lobi (dx e sx) piriformi con apice in alto, uniti nell’istmo a livello del 1° e 2° anello tracheale
Con una certa frequenza dal margine superiore sinistro dell’istmo si diparte il lobo piramidale o piramide di Morgagni, che
rappresenta il residuo del dotto tireoglosso
La guaina peritiroidea la fissa posteriormente a:
1. cartilagine cricoide
2. cartilagine tiroide
3. primi anelli tracheali
4. guaina fibrosa del fascio vascolonervoso del collo
La guaina peritiroidea è considerata un ispessimento del connettivo delle aa. tiroidee oppure dipendenza delle fasce del collo:
anteriormente è liscia
il foglietto posteriore presenta connessioni:
1. legamento mediano di Grüber o sospensore della tiroide ( faccia anteriore e margine inferiore della cartilagine
tiroide)
2. legamenti laterali interni ( margine inferiore della cartilagine cricoide e primi anelli tracheali)
3. legamenti laterali esterni ( guaina del fascio vascolonervoso del collo sui due lati)
Tra la guaina peritiroidea e la capsula fibrosa della tiroide c’è lo spazio pericoloso che contiene le diramazioni dei vasi
RAPPORTI
Davanti Dietro
1. Muscoli sottoioidei: 1. Faccia posteriore concava dell’istmo e faccia mediale
1. sternoioideo dei lobi condotto largingotracheale e parte
2. sternotiroideo laringea della faringe, tramite la guaina peritiroidea
3. omoioideo 2. Faccia posterolaterale dei lobi fascio
2. Fascia cervicale media (tra i due omoioidei) nerviovascolare del collo
3. Fascia cervicale superficiale (tra i due sternocleidomastoidei) 3. A. carotide comune
4. Sottocutaneo con m. platisma e la cute della regione anterolaterale 4. Paratiroidi (applicate alla faccia posteriore dei lobi)
del collo 5. Rami di divisione dell’a. tiroidea inferiore
6. N. laringeo inferiore (ricorrente) – tra i rami di
divisione dell’a. tiroidea inferiore
Lateralmente Polo superiore dei lobi Polo inferiore dei lobi
1. Mm. sternocleidomastoidei 1. Margine posteriore della 1. Scende a livello del 5°-6° anello tracheale, dove è
parte media della raggiunto da a. tiroidea inferiore
cartilagine tiroide
Arterie Vene
1. Aa. tiroidee superiori ( carotide esterna) Formano un plesso nello spazio peritiroidea che fa capo, per
2. Aa. tiroidee inferiori ( tronco tireocervicale della mezzo di:
succlavia) 1. v. tiroidea superiore v. giugulare interna
3. A. tiroidea ima ( tronco brachiocefalica o carotide 2. v. tiroidea inferiore rispettivo tronco brachiocefalico
comune)
Linfatici Nervi
Formano una rete, i cui tronchi: L’innervazione è fornita da:
1. Ascendenti linfonodi della catena giugulare interna 2. ortosimpatico cervicale
2. Discendenti linfonodi pre- e paratracheali 3. n. vago
per mezzo dei nn. laringei superiore e inferiore
I follicoli si dividono in macrofollicoli (inattivi - epitelio piatto) e microfollicoli (attivi - epitelio cubico)
3
PARATIROIDI
Ø = 4 – 15 mm P = 0,2 – 0,5 g
Le paratiroidi inferiori:
contraggono rapporto con un ramo dell’a. tiroidea inferiore
si trovano a 1-2 cm dal nervo laringeo inferiore
Le paratiroidi superiori, più piccole, si trovano più frequentemente all’unione del terzo superiore e del terzo medio della faccia
posteriore dei lobi tiroidei
ISOLE DI LANGERHANS
Ø = 0,3 – 0,7 mm
Piccole formazioni rotondeggianti od ovali sparse nel contesto del tessuto esocrino del pancreas, specialmente nella coda
Sono da 200.000 a più di 1.500.000
Cellule A glucagone (iperglicemizzante)
Cellule B insulina (ipoglicemizzante)
Cellule D somatostatina (regola l’immissione in circolo di insulina e glucagone)
L’azione endocrina è regolata dal tasso glicemico, ma anche da fattori nervosi ed endocrini
GHIANDOLE SURRENALI
H = 3 cm – L = 4-5 cm – S = 0,6-1 cm P = 8 – 10 g
Sono poste:
in corrispondenza della parete posterosuperiore dell’addome
a lato della colonna vertebrale
in contatto con il polo superiore dei reni
sotto il diaframma
dietro il peritoneo parietale nella loggia renale, delimitata dalla fascia renale
Sono costituite da due parti:
corticale ormoni steroidi
midollare catecolamine
Hanno forma irregolarmente piramidale a base inferiore
Nel corso della gravidanza la corticale aumenta di volume
Il rene può spostarsi in basso (ptosi renale) senza trascinare con sé la surrenale, collegata da addensamenti fibrosi alle
formazioni contigue:
1. faccia inferiore del fegato
2. diaframma
3. aorta (sx)
4. v. cava inferiore (dx)
4
1. Sulla faccia anteriore c’è il solco principale, in cui penetra qualche ramo arterioso ed emerge, non sempre, la v.
surrenale. Non è un vero e proprio ilo
RAPPORTI SURRENALE DESTRA
Anteriormente Posteriormente Medialmente
Con l’interposizione del 1. Pilastro laterale del diaframma, che la separa 1. V. cava inferiore
peritoneo: da: 2. Plesso celiaco
1. faccia viscerale del fegato 1. T12
2. tratto iniziale della corrispondente costa
3. seno pleurico costodiaframmatico
Arterie
1. Porzione apicale: a. surrenale superiore ( a. frenica inferiore) con rami anteriori e posteriori
2. Margine mediale: a. surrenale media ( aorta, tra la celiaca e la mesenterica superiore)
a dx decorre dietro la v. cava inferiore
3. Metà inferiore: a. surrenale inferiore ( a. renale)
I rami derivanti da queste arterie formano una rete da cui derivano aa. brevi e lunghe:
a. brevi: più numerose sinusoidi della corticale, che fanno capo a venule che si formano nella giunzione
corticomidollare
a. lunghe: più scarse attraversano la corticale e si capillarizzano nella midollare
L’endotelio dei capillari è fenestrato.
Vene
1. Gruppo periferico:
drenano la zona glomerulare e fascicolata esterna della corticale
abbandonano l’organo come vv. surrenali accessorie vv. freniche, renale e perirenale
2. Gruppo centrale:
drenano la zona fascicolata profonda, la reticolare e la midollare
confluiscono nella v. surrenale o centrale, che sbocca:
dx v. cava inferiore
sx v. renale
funziona come dotto escretore della ghiandola
Linfatici Nervi
Sono presenti nella capsula e attorno alle vene più grandi. 1. Fibre ortosimpatiche del plesso surrenale che si
Fanno capo ai linfonodi paraaortici distribuiscono a:
capsula
corticale
midollare (soprattutto), alle cui cellule giungono come
fibre pregangliari
2. Nella midollare sono presenti cellule gangliari isolate o
riunite in piccoli gruppi
ZONA CORTICALE
1. Zona glomerulare (15%) ormoni mineralcorticoidi (desossicorticosterone e aldosterone). E’ regolata dal sistema renina-
angiotesina. L’ACTH ha funzione trofica.
2. Zona fascicolata (75%) ormoni glicocorticoidi (cortisolo) che aumentano, a livello epatico, la produzione di carboidrati dalle
proteine. Sono iperglicemizzante. E’ molto sensibile all’ACTH.
3. Zona reticolare (10%) ormoni androgeni. E’ sensibile all’azione dell’ACTH e dell’LH.
Deriva dal mesoderma.
ZONA MIDOLLARE
E’ costituita da cordoni cellulari, tra i quali si estende una ricca rete di sinusoidi, accompagnati da uno stroma reticolare.
Cellule produttrici di noradrenalina (20% delle catecolamine prodotte): è mediatore chimico dell’impulso nervoso delle fibre
ortosimpatiche.
Le cellule produttrici di noradrenalina sono irrorate dal sangue che giunge direttamente alla midollare tramite le aa. lunghe.
Cellule produttrici di adrenalina (80% delle catecolamine prodotte, è noradrenalina metilata): ormone di emergenza per situazioni
stress. Stimola la produzione di ACTH da parte dell’adenoipofisi.
Le cellule produttrici di adrenalina sono vascolarizzate dal sangue che ha già circolato nella corticale ed è quindi ricco di
corticosteroidi.
5
L’attività secretoria è regolata dall’ortosimpatico, le cui fibre pregangliari stabiliscono rapporti di tipo sinaptico con le cellule
midollari. Le cellule midollari, per origine embriologica, possono essere paragonate a cellule gangliari ortosimpatiche.
Gli ormoni midollosurrenalici vengono messi in circolo rapidamente a causa delle giunzioni citoneurali fra le cellule che
producono adrenalina e le fibre pregangliari (colinergiche).
La midollare deriva dal neuroectoderma (creste neurali).
PARAGANGLI
Piccoli raggruppamenti di cellule cromaffini distribuiti in varie parti dell’organismo, in stretto rapporto con i gangli e i nervi del
simpatico. Hanno diametro di qualche millimetro
Sviluppati nelle prime età, tendono poi a regredire.
GLOMI
GLOMO CAROTIDEO
Ø = 4-6 mm
Organo pari.
Forma ovale o fusata.
Situato sulla faccia mediale della carotide, presso l’angolo di biforcazione di questa in esterna ed interna.
Rivestito da una capsula fibrosa che invia setti, che dividono l’organo in lobuli, in cui decorrono:
vasi sanguigni
fibre nervose mieliniche e amieliniche, che danno terminazioni di tipo sensitivo
I setti sono formati da cellule gnomiche, che hanno giunzioni di tipo sinaptico con i terminali nervosi.
Le fibre nervose derivano da:
1. ramo carotico del n. glossofaringeo
2. ganglio inferiore del n. vago
3. ganglio cervicale superiore dell’ortosimpatico
Il glomo carotideo è un chemocettore, che reagisce alle variazioni della composizione chimica del sangue e dà origine a riflessi
passanti per il vago e il glossofaringeo e agenti sulla respirazione.
L’innervazione simpatica ha sulle cellule gnomiche significato:
1. vasomotore (soprattutto)
2. effettore (secondo alcuni)
GLOMO COCCIGEO
Ø = 2 mm
Posto:
davanti all’estremità del coccige
in corrispondenza della terminazione dell’a. sacrale mediana
in stretto rapporto con il ganglio coccigeo dell’ortosimpatico
E’ costituito da cellule epiteliomi non cromaffini, raggruppate intorno a capillari sinusoidali dilatati che fanno parte di un complesso
sistema di anastomosi arterovenose.
Le cellule del glomo vengono interpretate come elementi muscolari lisci modificati.