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Rivoluzione industriale

Essa prese piede in Gran Bretagna, in cui l'80% della


popolazione era impiegata nell'agricoltura.
Nel corso del Settecento però, inizò a distinguersi per
l'economia crescente e beneficiò del partito degli
whig, che promuoveva provvedimenti mirati a
favorire la crescita degli scambi commerciali. Essi
promossero quindi la libera iniziativa e ciò incoraggiò
l'imprenditoria.
Le innovazioni introdotte nelle campagne
determinarono un forte aumento della produzione
agricola, furono costruite nuovoe vie di
comunicazioni più efficienti per favorire lo scambio di
merci in eccesso.
Questo grande aumento della produzione si verificò
anche nel settore artigianale in qui gli oggetti di uso
quotidiano che fino a quel momento si fabbricavano in
casa iniziarono ad essere acquistati. Tuttò ciò favorì
una crescita dei consumi. Importantissimo fu
l'intervento di Adam Smith, filosofo illuminista
considerato il padre dell'economia politica, secondo
lui lo stato doveva stabilire giuste imposte ed
occuparsi della pubblica sicurezza. In un libero
mercato basato sulla concorrenza, eecondo Smith
l'economia era in grado di autoregolarsi nonostante gli
interessi contrastanti degli imprenditori. Ovviamente
l'idea liberista di Smith venne recepita bene dagli
imprenditori che divenne un grande punto di
riferimento.
Ci fu anche una svolta tecnologica in cui il progresso
tecnico e l'avvento del sistema di fabbrica rivoluzionò
l'organizzazione del lavoro.
La rivoluzione industriale infatti non sarebbe stata
possibile senza un'innovazione tecnologica, che
avrebbe dovuto compensare necessità concrete ed
aumentare la produttività del lavoro umano. La
rivoluzione si basò su un sistema di “botta risposta” in
cui l'innovazione di un sistema richiedeva la miglioria
di un altro sistema precedente per garantire
l'omogeneità della lavorazione, senza strozzature.
Da ricordare James Watt che nel 1775 mise in
produzione la macchina a vapore, che ebbe largo
impiego in molti settori.
Gli imprenditori ebbero poi interesse nel concentrare
la produzione, ed investirono di tsca propria sulle
attrezzature per sistemarle in stabilimenti più grandi in
cui i dispositivi erano collegati ad un'unica fonte di
energia, sorsero così le prime fabbriche, che
organizzarono più efficientemente i ritmi di
produzione.
Le colonie americane

I primi europei ad esplorare l'entroterra furono i


francesi, gli spagnoli invece esplorarono la parte
meridionale ed occidentale degli Stati Uniti, più
circoscritta invece fu la colonizzazione degli olandesi,
che fondarono Nuova Amsterdam.
La prima colonia fu la Virginia, su iniziativa della
Virginia Company of London, da qui si spostarono
diversi coloni e nacquero verso sud la Carolina del
Nord e del Sud, la Georgia, il Delaware e il Maryland.
Questo primo gruppo si caratterizzò per la scarsa
urbanizzazione e per un'economia agricola basata sul
latifondo. Un secondo gruppo invece fu costituito dal
New Hampshire, Massachussets, Connecticut e Rhode
Island, denominati in generale “New England”.
A Plymouth in Massachussets, in particolare
sbaracrono i puritani, un gruppo di religiosi seguaci
del calvinismo, perseguitati in Inghilterra.
Un terzo grupo infine fu quello collocato nell'attuale
New Jersey e New York (ex Nuova Olanda passata ora
agli inglesi). Queste regioni erano molto più
urbanizzate e dal punto di vista economica, le attività
commerciali erano prevalenti e si coltivavano grandi
varietà di prodotti agricoli. L'Inghilterra vide nelle
colonie un ingresso maggiore per risanare le
mancanze dovute alla guerra, e cominciò ad imporvi il
controllo anche economico, come limposizione di
marchiare col bollo inglese i documenti ufficiali
(Stamp act). I coloni si ribellarono e Londra reagì con
la forza, a Boston per esempio molti civili furono
uccisi (massacro di Boston). In ribellione su una nave
di commercio, i naviganti gettarono in mare il loro
carico di tè (Boston Tea Party) e ciò fu punito dal
governo inglese con l'occupazione militare di Boston
e l'assegnazione al Canada di territori compresi fra il
fiumi Ohio e Mississppi e oltre gli Appalachi, ambiti
dai coloni.
Nei primi mesi del 1775 la protesta assunse però un
carattere di vera e propria ribellione e nacquero i
comitati patriottici.
Nell'aprile dello stesso anno, si ebbe il primo scontro
fra americani e britannici. Pochi giorni dopo, a
Philadelphia si riunì il congresso continentale. Sarà
qui che sarà incaricato George Washington di
comandare un nuovo sistema autonomo di commercio
e battuta di moneta, oltre che ad un piccolo esercito
comune.
I sentimenti patriottici vennero alimentati anche dal
polemista Thomas Plaine nel suo pamphlet “Common
Sense”.

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