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Fenomeni magnetici

1. Magnetismo
Magneti e corpi magnetici:
Qualsiasi magnete ha due estremità, dette poli. Il polo di un magnete che punta verso
il polo nord terrestre è detto polo nord mentre l’altro polo è detto polo sud. Un altro
fenomeno è l’attrazione tra magneti vicini tale per cui un polo nord attrae un polo sud
mentre tra due poli uguali vi è repulsione. Ad oggi non è stato possibile isolare dei
monopoli magnetici. Alcuni materiali come il ferro, il cobalto generano intensi campi
magnetici e vengono definiti ferromagnetici. Il campo magnetico può essere
rappresentato mediante linee di forza tali che la (1) la direzione del campo in un
punto sia tangente alla linea di forza passante per quel punto e (2) l’intensità del
campo sia proporzionale al numero di linee tracciate per unità di superficie. Le linee
di forza sono orientate in modo da risultare sempre uscenti dal polo nord ed entranti
nel polo sud. Il campo magnetico più semplice che si possa immaginare è un campo
uniforme, cioè tale che la sua intensità e la sua direzione siano le stesse in ogni punto
dello spazio.

Campi magnetici prodotti da correnti elettriche:


Hans Christian Oersted mostrò che le correnti elettriche producono campi magnetici.
Le linee di forza del campo prodotto dalla corrente che scorre in un filo rettilineo
percorso da corrente elettrica che scorre in un filo sono circonferenze giacenti in piani
ortogonali al filo con centri in punti del filo stesso. Il verso viene determinato dalla
regola della mano destra.

Forza esercitata da un campo magnetico su una corrente e definizione di B:


Un magnete esercita una forza su un filo percorso da una corrente elettrica. La forza
non punta verso uno dei due poli ma è diretta ortogonalmente al campo magnetico e
punta verso il basso. Invertendo il verso della corrente si inverte anche quello della
forza. La direzione della forza è ortogonale al verso della corrente e alla direzione del
campo magnetico B. Essa si determina con la regola della mano destra. La forza
agente sul filo è direttamente proporzionale alla corrente I che fluisce al suo interno,
al campo magnetico B, alla lunghezza l della sua parte esposta al campo magnetico e
dipende dal seno dell’angolo individuato dalla direzione della corrente e da quella del
campo magnetico.
F=IlBsenθ

L’unità di misura del campo magnetico è il Tesla ma si può usare anche il Gauss che
vale 10^-4 Tesla.

Forza su cariche in moto in un campo magnetico:


Sulle cariche in moto agisce una forza dovuta alla presenza del campo magnetico.
Segue che la forza agente su ciascuna delle N particelle del fascio vale:
F=qvBsinθ
La direzione della forza è ortogonale al piano individuato dai vettori v e B. Per una
carica positiva la direzione della forza è determinata da un’altra regola della mano
destra: orientate le dita tese della mano destra lungo il vettore velocità in modo che
piegandole tendano verso le linee di forza del campo magnetico B, il pollice teso
individua la direzione della forza F agente sulla particella. Nel caso di particelle di
carica negativa, la forza è opposta a quella data dalla regola della mano destra. In un
campo magnetico uniforme una particella carica si muove lungo una traiettoria
circolare con accelerazione centripeta di modulo costante. L’elettrone percorre la
traiettoria in senso orario mentre le particelle positive subirebbero una forza nel verso
opposto e quindi si muoverebbero in senso antiorario.

Campo magnetico generato da un filo rettilineo molto lungo:


Misure accurate permettono di stabilire che l’intensità B del campo magnetico è
direttamente proporzionale alla corrente I nel filo e inversamente proporzionale alla
distanza r del filo:
μ0 I
B=
2π r

Forza tra due conduttori paralleli percorsi da corrente:

μ0 I 1 I 2
F= l
2π d

Si definisce ampere l’intensità di una corrente che scorre in


due conduttori rettilinei paralleli molto lunghi a distanza di
1m che si attraggono con una forza per unità di lunghezza
pari a 2*10^-7 N/m.

Solenoidi ed elettromagneti:
Un solenoide è un lungo attraversamento di filo conduttore costituito da numerose
spire. Un solenoide è per certi versi assimilabile a una barretta magnetica e, a seconda
del verso in cui fluisce la corrente, una sua estremità funge da polo nord e l’altra da
polo sud. Il campo magnetico vale:
B=μ 0∈ ¿ ¿
l
Legge di Ampere:
∑ B ∆ l=μ 0 I conc
2. Induzione elettromagnetica e legge di Faraday
Forza elettromagnetica indotta:
Una variazione del campo magnetico induce una forza elettromotrice.

Legge di Faraday sull’induzione e legge di Lenz:


Faraday mostrò che la fem indotta è direttamente proporzionale alla velocità di
variazione del flusso del campo magnetico. Nel caso di campo uniforme il flusso
attraverso la superficie A è definito come:
ϕ b =BAcosθ
Il flusso può essere pensato come una grandezza proporzionale al numero di linee di
forza che attraversano l’area racchiusa dal circuito. L’unità di misura del flusso del
campo magnetico è detta weber (Wb).. La fem indotta di un circuito è uguale alla
velocità di variazione del flusso del campo magnetico:
−∆ ϕ
fem=
∆t
Se il circuito è un avvolgimento costituito da N spire molto vicine tra di loro la fem
viene moltiplicata per tale numero. La corrente prodotta dalla forza elettromotrice
indotta fluisce in modo che il campo magnetico generato da quella corrente si oppone
alla variazione del flusso del campo originario. Questo risultato è noto con il nome di
legge di Lenz. Un altro enunciato della legge di Lenz è il seguente: la forza
elettromotrice indotta ha sempre ha sempre verso opposto rispetto alla variazione del
flusso del campo magnetico che l’ha generata.

Forza elettromotrice indotta in un conduttore mobile:


∆ϕ
fem= =Blv
∆t

Campo elettrico prodotto da un campo magnetico variabile:


Una variazione del flusso del campo magnetico induce un campo elettrico.
E=vB

Trasformatori:
Vs Ns
=
Vp Np

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