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Esistenzialismo come Scuola/Clima

 Esistono 2 modi per concepire l’esistenzialismo:


o Come una temperie/atmosfera culturale (tipica dell’Europa tra le 2 guerre che
si prolunga fino al dopoguerra, anni 40), ha dato uno stile di vita es. modo di
vestire, acconciature, suicidi.
o Oppure come scuola filosofica:
 Ha come padre ispiratore è Kierkegaard, filosofo dell’800, il primo ad
elaborare una coerente filosofia dell’esistenza
 Trova nel 900 una figura di assoluto rilievo ovvero Martin Heidegger di
cui l’opera Essere e Tempo del 1927 si può considerare il capolavoro
dell’esistenzialismo.
 Parlando di esistenzialismo possiamo individuarne di vario tipo:
o Ateo (Heidegger e Sartre)
o Cristiano (Gabriel Marselle)
o Che si congiunge alla Psichiatria (Karl Jasperz
o Positivo, ottimistico (Nicola Abbagnano)
o Negativo
 In generale possiamo dire che l’Esistenzialismo è la filosofia dell’esistenza
o Quella filosofia che considera l’uomo non come dotato di un’essenza data e
immutabile, precostituita, ma che considera l’uomo come possibilità e come
scelta, come un farsi e quindi in modo progressivo, in cui quello che è (ovvero
l’uomo)
 L’uomo dipende da come si è scelto (ovvero dalle possibilità che si sono
realizzate)
 Non c’è una natura umana precostituita, ma c’è un farsi progressivo
dell’uomo attraverso la scelta della propria esistenza
 L’ esistenzialismo insiste principalmente sugli aspetti Negativi dell’esistenza
(quelle che Jasoertz chiama le esperienze-limite ovvero: la nascita, la morte, il
dolore, la sofferenza, il tempo)
o Parlando di morte, Heidegger sottolinea che l’unico modo autentico per
vivere è anticipare la morte
 Non con il suicidio, ma con una considerazione anticipatrice della morte
che serve ad abbattere tutte le nostre illusioni e falsità
 Questa intonazione pessimistica dipende dal periodo storico (tra le 2 guerre
mondiali)
o Nasce dal fallimento degli ideali umani, dall’ esperienza della distruzione e
dell’autodistruzione dell’uomo, dall’illusione della scienza, che diventa
strumento di distruzione dell’umanità stessa
o In questo senso, l’Esistenzialismo rappresenta una reazione contro l’ottimismo
dell’800 che aveva caratterizzato sia l’idealismo (progresso dello spirito) sia il
positivismo (fiducia nella scienza, ma crea problemi)
 Esistenzialismo si collega anche con la letteratura (es decadentismo e ermetismo,
precarietà dell’uomo, dell’insufficienza)
o Montale “mareggiare pallido e assorto”muraglia che impedisce di trovare la
felicità, impossibilità dell’uomo di essere felice
o Quasimodo “ed è subito sera”vita è dolore, fine imminente.
o Ungaretti “si sta come d’autunno gli alberi le foglie” o Soldati foglie che
cadranno da un momento all’altro, precarietà uomini).
 Tra gli autori non italiani abbiamo Dostoevskij, Kafka
o Visione drammatica della scelta.
o Uomo deve scegliere cosa essere, senza alcun tipo di garanzia, e portando con
sé la responsabilità della sceltaQuesto mostra l’insufficienza della sua vita
o In Kafka, condanna misteriosa in cui l’uomo soggiace (senso di colpa
misteriosa, da cui pero l’uomo non può liberarsi se non abbandonare la sua
umanità, “metamorfosi”).
 Anche filosofi esistenzialisti/scrittori:
o Sartre (la nausée, nausea senso dell’assurdo, l’uomo non riesce a spiegare la
propria presenza nel mondo)
o Camù
 “La Peste”, è l’emblema del male nel mondo, peste che colpisce anche i
bambini, figura del medico che combatte anche se destinato alla
sconfitta uomini destinati alla sconfitta, Tematica dell’uomo,
intellettuale che si oppone alla creazione nei suoi aspetti disumani.
 “L’étranger” uomo si deve ergere contro la creazione che condanna alla
sofferenza gli innocenti, posizione antitea, uomo in rivolta in nome della
dignità umana)
o Simone de Beauvoir.
 Il tema della morte e del dolore caratterizzano la letteratura del 800 e del 900, nel
perio
 La tematica do tra le 2 guerre si concretizzano nella filosofia con l’esistenzialismo

FILOSOFIE ESISTENZIALISTE

 c’è esistenzialismo ateo, cristiano, ateo, negativo, positivo, non c’è un’unità ma
c’è un'unica tematica
 Tematica principale della filosofia esistenzialista è quella dell’Esistenza
L’ESISTENZIALISMO PURO

 L’ esistenzialismo concepisce la filosofia come Analitica Esistenziale


o Analitica Esistenziale = delineazione dei tratti fondamentali e invarianti
dell’esistenza umana nel mondo
o Questi Tratti invarianti sono chiamati gli Esistenziali e sono scritti (da
Heidegger) inserendo dei trattini tra le parole: essere-nel-mondo
 La caratteristica fondamentale dell’esistenza è rapportarsi all’ essere: l’uomo si
rapporta all’ essere (inteso come mondo esteriore/interiore, lo stesso IO oppure
Dio, l’essere assoluto)
o Cioè in qualche modo, l’ente, l’essere umano (chiamato da heid. l’esserci) si
pone in rapporto con l’essere ed è una manifestazione dell’essere, quindi sorge
una domanda: Qual è il senso dell’essere? qual è il rapporto tra l’ente umano
e l’essere?
 Esserci = esserci li, essere umano (come descrive Heidegger)
 Una delle caratteristiche fondamentali dell’esistenza umana (esserci) è la
scelta la scelta comporta un rischio in quanto l’uomo quando sceglie pone a
rischio il suo essere (è coinvolto profondamente nelle conseguenze della sua
scelta)

SCELTA AUTENTICA E INAUTENTICA

 Ci sono 2 casi: la scelta Autentica e la scelta Inautentica


o Scelta Autentica = l’uomo che trova e realizza se stesso
o Scelta Inautentica = l’uomo che scegliendo perde se stesso (si uniforma al si
dice e al si fa) diventa una mera cellula sociale di un ingranaggio superiore
al suo
 L’uomo viene visto principalmente come singolo (una delle categorie ripresa da
Kirkegard)
 La categoria di Singolo, Possibilità e Angoscia sono i 3 concetti fondamentali che
l’esistenzialismo riprende da Kirkegard
 Questo periodo tra le 2 guerre si configura come una Kirkegar-Renaissance
(rinascimento kirkegardiano che sta alla base dell’esistenzialismo contemporaneo)
 L’uomo non inteso come specie ma come INDIVIDUO. Che si trova quindi in un
rapporto dato con gli altri e le cose.
 Questa situazione descrive la finitudine e il limite dell’uomo
 Esistenzialismo si può considerare una filosofia che reagisce contro tutte quale
filosofie che partono dall’assoluto, dal concetto di necessità, che concepiscono un
divenire precostituito ( es divenire dialettico) che necessariamente deve portare ad
un esito positivo.
 Esistenzialismo Mette in evidenza le situazioni limite dell’esistenza (nascita morte
solitudine...) e gli stati d’animo che la accompagnano).
 Esistenzialismo reagisce con quelle Filosofie dove uomo non agisce ma viene
agito, non pensa ma viene pensato.
o Es: Nell’idealismo uomo è pensato dallo spirito.

Martin Heidegger

 La sua opera più importante è “Essere e Tempo”, del 1927


 Lui non si definisce un esistenzialista, anche se considerato tale
o Perché il suo interesse non verte sull’esistenza umana ma sull’essere e il
senso dell’essere

2 cose da osservare:

1. Lui percepisce la filosofia come indagine sull’essere, ontologia (come Parmenide)


2. La sua adesione al nazismoH. nemmeno dopo la caduta nazismo ripudiò mai la
sceltaSottolinea che è compito dell’uomo seguire il destino del popolo a cui
appartiene

Influenza della fenomenologia

 Fenomenologiascienza dei fenomeni, quelli che si manifestano alla coscienza


una volta messe tra parentesi tutte le idee preconcette, le varie illusioni, pregiudizi,
cosicché le essenze dell’interiorità umana possano manifestarsi spontaneamente
alla coscienza (epochè fenomenologica)
 Fondatore di ciò (Edmund Husserl) ebbe Heidegger come discepolodisse ci
sono solo 2 fenomenologici: io e Heidegger

Ma Heidegger si differenza da Husserl in quanto:

1. Considera la fenomenologia come un metodo di ricerca e non come una filosofia a


sé stante
 fenomenologia è un metodo introspettivo in base alla quale poter arrivare
direttamente alle cose, verso le cose stesse.
o Cioè una metodologia che garantisce l’io massimo dell’obiettività e
oggettività, in quanto lascia parlare le cose cosi come si manifestano alla
coscienza
o La quale coscienza è intenzionalità, cioè sempre coscienza di qualcosa che è
altro dalla coscienza stessa
2. Differenza di atteggiamento: la fenomenologia vede nell’uomo un essere
contemplativo, per Heidegger invece quello che conta nell’esistenza è interagire
con il mondo, elemento dell’azione.
 “Il mondo acquista per me significa za soltanto se io so come utilizzarlo”
 Cioè le cose, che di per sé sono semplici presenze, assumono significato in
relazione all’uomo
 L’uomo progetta sé stesso progettando le cose del mondo, cioè sapendo come
utilizzarle in un piano generale di utilizzabilità
o Quello che conta per Heid è l’agire dell’uomo nei confronti delle cose e
degli altri, cioè l’atteggiamento della cura.
o Caratteristica fondamentale che differenzia esistenzialismo heidegeriano
dall’impostazione fenomenologica di husserl

2 fasi pensiero Heidegger

 PRIMO, fino 1930primo Heidegger propriamente esistenzialista.


o Sviluppa una analitica esistenziale, cioè si interroga sui tratti fondamentali
dell’esserci, esistenza umana.
o Convinto che occorra partire dall’ente (umano, esserci) che si interroga
sull’essere per comprendere il senso dell’essere
 SECONDO, dal 1930 fino alla morte nel 76interessi ontologici hanno la meglio
o Dopo la svolta (kehre) nel 1930 è l’essere stesso che ha l’iniziativa
o È l’essere che si manifesta all’uomo, attraverso attività tipiche, es: poesia
o Periodo più fruttuoso, anni 20: fonda una scuola, con discepoli che avranno poi
notevole importanza (Gadamer, Anna arenth)
 Anni 30, conversione politica al nazismo, a cui non si dissociò mai.
o Verrà poi radiato da tutte le università
o Negli anni 50/60 verra riammesso

QUANDO CI SI INTERROGA SUL SENSO DELL’ESSERE SI HANNO 3 PUNTI


DA TENERE IN CONSIDERAZIONE:

 Ciò che si domanda, l’essere (il cercato)


 Ciò che si interroga, l’esserciuomo che viene interrogato (l’interrogato)
 Ciò che si trova alla fine, senso dell’essere (il ricercato)

ESSERE E TEMPOOpera da ricordare (primo heidegger che si interroga sul


senso dell’essere)

CONDIZIONE FONDAMENTALE DELL’UOMO

 Le idee di H. partono dalla concezione che l’uomo sia gettato nel mondo senza
uno scopo, senza garanzie o certezze, e deve scegliere e si deve scegliere in una
situazione data
o (La reazione emotiva scaturita da ciò è un senso di abbandono: l’abbandono in
mezzo alle cose)
o Questa è la condizione fondamentale dell’esserci umano (→ si = rapporto
con il mondo)
 L’uomo si ritrova a coesistere con le cose, progettarle, e allo stesso tempo
progettando sé stesso
 L’uomo progetta sé stesso progettando le cose del mondo, cioè sapendo
come utilizzarle in un piano generale di utilizzabili

ESISTENZA UMANA COME PROGETTUALITÀ


 L’uomo è proiezione in avanti, interpretando i segni, in vista dell’utilizzabilità
delle cose:
o L’uomo si ritrova a coesistere con le cose, progettarle, e allo stesso tempo
progettando sé stesso
o Una cosa ha senso se so cosa farci e così anche io acquisto senso
UOMO COME SCELTA
 In generale H. concepisce l’uomo come POSSIBILITÀ, e quindi come possibilità
di scelta
 Così facendo c’è però il pericolo di cadere nell’inautenticità:
o L’esserci (uomo) si accorge che qualsiasi scelta fatta non modifica l’esserci
(l’uomo) e lo fa ricadere nell’area circoscritta nel suo essere
 Quindi si è uomini scegliendo ma scegliendo si ricade nella limitatezza
della proria natura, non si trascende la sua situazione, non trascende se
stesso.
 Tutte le scelte si equivalgono
VITA AUTENTICA E INAUTENTICA:
 Heidegger stabilisce che ci sono 2 modi di relazionarsi con il mondo:
o Esistenza inautentica:
 Dominata dalla cura degli altri e delle cose
o Esistenza autentica:
 Caratterizzato dall’ “essere-per-morte”
 Esistenza inautentica
o Dominata dalla curaMa così facendo l’uomo rischia di perdersi nel “vuoto
fare”
o Nel rapporto con gli altri l’uomo si configura nel “vuoto essere” comprende
se stesso a partire dagli altri, si adegua al si dice si fa (al “man” particella
tedesca per esprimere il si impersonale)
 provoca il vuoto dell’esistenza → cerca di riempirsi con vana curiositas
 Il linguaggio diventa chiacchieraDalla chiacchiera nasce
l’equivocoCi si adegua al “si dice si fa”
o Anche la Cura degli altri può essere inautentica
 Lo è quando noi togliamo agli altre le proprie cure (fare i compiti a
qualcuno) invece aiutare gli altri ad assumersi le proprie cure, a fronteggiare
i problemi esistenziali (nell’autentica)
o cura delle cose → naufragare in mezzo alle cose, farlo diventare un uomo di
fatto simile alla presenza delle cose, rischia di perdere se stesso nel vuoto fare
 Esistenza autentica
o Si vive in modo autentico, in quello che più esistenzialmente ci caratterizza, in
quanto individuo isolato
 Non quando ci confondiamo con la massa, il si dice e il si fa
 Ma quando individuiamo noi stessi nella possibilità certa di tutti gli
uominiLa morte
 L’uomo il cui esse è diventato “essere-per-la-morte” (ciò che ci rende
autentici)
 Secondo H. è propria la morte che ci individualizza → nessuno può vivere la
morte di un altro
o In quanto la morte è un qualcosa di indefinito, indeterminato, che
accompagna tutta la nostra esistenza come possibilità sempre possibile
(angoscia) dell’impossibilità della nostra esistenza.
o essere-per-la-morte = situazione emotiva dell’angoscia nella sua
indeterminatezza (vedi Kierkegaard, distinzione tra paura e angoscia)
o L’essere della morte ci realizza come uomini
 Ci sottrae al vuoto fare e al conformismo (del si dice e il si fa) in
un’anticipazione consapevolezza della morte
 Non ci limita ma ci rivela il fondamento dell’uomo, il nulla → troviamo
autenticità di noi stessi. Tutte le illusioni, speranze vane sono spazzate via
 Modo inautentico di vivere la morte:
o Pensare che la morte è sempre quella di qualcun altro, non si pensa alla
propria morte, la si esorcizza non pensandoci
o Considerarla come una tra i tanti fatti della vita:
 Questo per H. è un errore → in quanto la possibilità della morte ha potere
nullificante nei confronti di tutte le altre possibilità
 Diventare essere-per-la-morte vuol dire:
o procedere oltre le illusioni del “man” (del si impersonale),
o Procedere oltre l’esistenza anonima, accettare il proprio destino con
consapevolezza e coraggio (rende veramente uomo e ci sottrae alla vanità del
commercio delle cose e degli altri)
o Se immersi nel vuoto fare la “voce della coscienza” ci richiama a noi stessi e
al nostro dovere di non perderci nella folla, ma al conquistare se stessi (che è
la scoperta della nullità del nostro fondamento)
 Possiamo scegliere tra le diverse possibilità, ma non mi sono scelto → il
fondamento di me stesso è il nulla
 Il nulla pervade l’essere dell’esserci:
o è il fondamento di noi stessi
o anche quando scegliamo una possibilità, nullifichiamo tutte le altre (vd.
Bergson)
o l’esserci è colpevole, manchevole perché nullo nel suo stesso progettare
perché qualunque progetto faccia non modifica il suo essere (il nulla)

FUNZIONI DELLA MORTE:


 morte 2 funzioni:
o ricorda che nessuna delle nostre possibilità è definitiva eccetto la morte.
 Tutte le nostre possibilità sono illusorie
o Aiuta ad assumerci la consapevolezza della negatività strutturale
dell’esistenza (nullità radicale della nostra esistenza)

IL TEMPO
 il tempo → l’esserci come “cura” radicato nel tempo nei suoi momenti di passato,
presente e futuro:
o L’esserci è fondamentalmente un essere progettante→ ci radica nel futuro
(aspetto più importante nella vita inautentica)
o Inoltre, l’esserci è stato gettato-nel-mondo → ci radica nel passato, (passato
dell’esser-gettato) (+ importante per vita autentica)
o la deiezione = perdersi attuale tra le cose del mondo → ci radica nel presente
(esserci-nel-presente)
 La cura è quindi caratterizzata dalla temporalità
o L’esserci è cura (essere immersi nel tempo) e quindi tempo
 vivere il tempo in modo autentico o inautentico
o esistenza autentica: consapevolezza dell’essere gettati (passato)→ consapevole
di vivere un destino proprio suo e di tutto il popolo che fa parte della nostra
storia, restare fedele a questa storia significa vivere in modo autentico→
comprende il presente a partire dal passato
 (spiega adesione al nazismo: sente il bisogno di accettare destino comune
del popolo tedesco)
 Il modo autentico di vivere il Futuro è quello di vivere con la
consapevolezza della propria morte e della nullità di ogni progetto
o esistenza inautentica: proiezione per il progettare sé stesso e le cose (futuro),
ricerca del progresso, fiducia nella tecnologia e nella scienza→ comprende il
passato a partire dal presente

 opera, “Essere e tempo”


o È un’analitica esistenziale, uno studio dei tratti fondamentali dell’esistenza
con metodo fenomenologico per trovare il senso dell’essere
 Si sviluppa interrogando il senso dell’esserci (uomo) per trovare il senso
dell’essere
o Questa ricerca si conclude però in negativo
 Al fondamento dell’esserci (uomo) non c’è il senso dell’essere ma c’è il
senso del nulla
 Quindi il senso dell’essere non può essere trovato indagando l’esserci
 Il senso dell’essere è rivelato dallo stesso essere→in questo senso si avvicina alla:
o visione religiosa: uomo non può sperare di conoscere Dio, ma è lui che si
rivela all’uomo
o visione hegeliana: Spirito si manifesta e si rivela attraverso l’uomo

IN CONCLUSIONE:

 Lui (Heidegger) parte per trovare il senso dell’essere,


 MA avendo interrogato l’essere dell’esserci ha scoperto una nullità radicale
dell’essere dell’esserci,
 ed ha scoperto che il senso dell’essere non può essere trovato interrogando
l’esserci (l’uomo)
 La svolta il senso dell’essere non si trova a partire dall’uomo, mente, ma è
rilevato dallo stesso essere come autoisolamento di se stesso. (=Hegel)
 L’uomo non può conoscere il senso dell’essere, perché non può pervenirci, ma
perviene al nulla dell’esserci unica via di uscita è capire che è il senso
dell’essere che si manifesta lui stesso all’uomo

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