VERSO
UNA NUOVA
STAGIONE
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GIARDINO
ALBERI E ARBUSTI
SI PROPAGANO PER TALEA Tutti gli alberi e gli arbusti dei nostri giardini si possono propagare per ottenere nuovi esem-
SEMILEGNOSA O LEGNOSA plari. Tra i diversi metodi, la talea è quello più facile da attuare a livello hobbistico e che dà
quasi sempre ottimi risultati
La talea è una porzione di pianta che,
una volta staccata, opportunamente pre-
parata e posta in adeguate condizioni am-
bientali è in grado di originare un nuovo
individuo, morfologicamente e genetica-
mente identico alla pianta madre. Questo
è possibile grazie alla presenza nei tessu-
ti vegetali di cellule (tecnicamente defini-
te meristematiche) capaci di formare radi-
ci e, successivamente, rami e foglie.
Gli alberi e gli arbusti ornamentali si
propagano facilmente a livello hobbisti-
co tramite talea di fusto e talea di ramo
che, a seconda dello stadio di induri-
mento dei tessuti, può essere semile-
gnosa o legnosa.
La talea semilegnosa viene preleva-
ta da rami in cui la lignificazione dei
tessuti si è avviata ma non si è ancora
conclusa; sono rami ancora piuttosto
flessibili, ma che hanno già perso la Tra i metodi di propagazione degli alberi e degli arbusti c’è la talea che, a seconda dello
consistenza erbacea. stadio di maturazione dei tessuti, può essere semilegnosa (a sinistra) o legnosa (a destra)
QUAL È IL PERIODO
MIGLIORE PER OPERARE
È sempre piuttosto difficile stabili-
re quale sia il periodo migliore per ef-
fettuare una talea, poiché la sua buona
riuscita dipende da numerosi fattori,
primo fra tutti quali specie si voglio- 1 2
no propagare. Anni di esperienze han-
no comunque evidenziato che per nu-
merosi alberi e arbusti comunemente
coltivati nei nostri giardini (come per
esempio Abelia grandiflora, Photinia
× fraseri Red Robin, Prunus lauroce-
rasus, Cotoneaster salicifolia repens,
Forsythia × intermedia, Buddleja da-
vidii, Hydrangea macrophylla, Phila-
delphus coronarius, Spiraea vanhout-
tei, Weigelia florida, Nerium olean-
der, Lavandula angustifolia, ecc.) l’e-
poca migliore per propagarli va da
giugno a settembre utilizzando ta-
lee legnose o semilegnose. 3 4
Si è però visto che specie come
Forsythia × intermedia, Buddleja da- Come preparare una talea semilegnosa. Prelevate dalla pianta madre un ramo semile-
vidii, Hydrangea macrophylla, Phila- gnoso della lunghezza di 10-15 cm recidendolo sotto un nodo (1), quindi eliminate l’apice
delphus coronarius, Salix viminalis e poco sopra l’ascella di una foglia (2). Togliete le foglie in corrispondenza del nodo basale
Salix alba radicano facilmente anche (3) e infine tagliate a metà la foglia del nodo apicale per ridurre la traspirazione (4)
in inverno impiegando talee legno-
se. Per alcune, addirittura, la radica-
zione può avvenire durante tutto l’an- Evitate di ricavare talee da rami
no impiegando qualunque tipo di ta- che portano gemme a fiore (come
lea, cioè sia legnosa sia semilegnosa. per esempio quelli delle buddleie in
È il caso, per esempio, di Hedera he- estate) e da quelli che presentano un an-
lix, Buddleja davidii, Forsythia × in- damento anomalo (per esempio oriz-
termedia, Prunus laurocerasus e Co- zontale) rispetto al normale portamento
toneaster salicifolia repens, purché della pianta; da una talea di questi ulti-
prelevate da rami privi di gemme a mi rami si potrebbe originare una pian-
fiore. ta che conserva lo stesso andamento del
ramo da cui è stata prelevata.
COME E QUANDO Una talea, in ogni caso, deve esse-
PRELEVARE UNA TALEA re ricavata da rami vigorosi e sani.
Occorre prelevare i rami preferibil-
Questa operazione non richiede una mente al mattino presto, quando le pian-
particolare perizia tecnica. Nel caso di te sono al massimo del loro turgore, uti-
una pianta giovane, i rami dai quali si lizzando forbici affilate (in commercio
può ricavare una talea sono distribuiti esistono apposite forbici per taleaggio, a
un po’ su tutto l’individuo; se la pianta lama più sottile e che permettono un ta-
è adulta, questi rami si trovano general- glio netto) lasciando sul ramo d’origine
mente nella parte apicale e possono ta- un taglio netto, pulito e possibilmente Prelevate le talee utilizzando preferibilmen-
lora anche essere giovani polloni basali inclinato all’esterno (in modo che dal te forbici per taleaggio, che presentano la-
(come nel caso di spiree e ortensie). nodo rimasto si sviluppi un nuovo ramo me sottili che permettono un taglio netto
Donkey (2). Ha foglie tondo-ovali di consente di ridurre anche del 50% l’ap-
colore verde medio, leggermente bollo- porto di sostanza organica.
se. Si semina in pieno campo da agosto
a metà settembre, sotto tunnel dai primi LA PREPARAZIONE
di settembre a metà ottobre. Si trapian- DELLE AIOLE
ta in pieno campo da metà settembre a
metà novembre. Si raccoglie indicativa- Lo spinacio predilige un terreno di
mente dopo 40-45 giorni dalla semina e medio impasto, sciolto e ben lavorato,
dopo 25-30 giorni dal trapianto. con un pH compreso fra 6,5 e 7,5 (cioè
Parakeet (3). Presenta foglie ovali tendenzialmente neutro). Deve inoltre
di colore verde brillante, semi-bollose. essere ben drenato, perché questo ortag-
Si semina in pieno campo da agosto a gio è molto sensibile ai ristagni d’acqua,
metà settembre, sotto tunnel da settem- che causano l’ingiallimento delle foglie.
bre a metà ottobre. Si trapianta in pieno Per questo motivo, in presenza di suoli
campo da metà settembre a metà no- pesanti si consiglia di «baulare» il terre-
vembre. Per evitare pericolosi ristagni idrici si consi- no, cioè realizzare aiole rialzate di circa
Si raccoglie dopo 40-45 giorni dalla glia, soprattutto nei terreni pesanti, di adot- 15-20 cm rispetto al piano di campagna,
semina e dopo 25-30 giorni dal trapian- tare la «baulatura», che prevede la prepara- larghe un metro e separate da passaggi di
to. Recente varietà, resiste egregiamen- zione di aiole rialzate di 15-20 cm rispetto circa 40 cm di larghezza.
te alla peronospora. al piano di campagna e larghe 1 m
Regiment (4). Presenta foglie se- LA PACCIAMATURA
mi-allungate di colore verde medio CONTIENE LO SVILUPPO
molto brillante, semi-bollose. Si carat- se invece è pesante e argilloso bisogna DELLE ERBE INFESTANTI
terizza per le sue ragguardevoli dimen- ridurla a 1,7 kg per metro quadrato.
sioni, in quanto raggiunge i 15 cm di al- Si sconsiglia l’uso di pollina (deie- Uno dei maggiori problemi nella col-
tezza. Si semina in pieno campo dal 20 zioni di polli e piccioni), perché tivazione dello spinacio con il metodo
agosto a metà ottobre, sotto tunnel da ricca di azoto, elemento che provoca biologico è la crescita delle erbe infe-
metà settembre a metà novembre. Si l’accumulo nelle foglie di nitrati, so- stanti, poiché questo ortaggio presenta
trapianta in pieno campo da metà set- stanze dannose all’organismo. una scarsa competitività nei confronti
tembre a metà novembre. Una pratica molto utile a garantire delle malerbe. Per questo motivo si con-
Si raccoglie dopo 40-45 giorni dalla ottimi raccolti di spinacio e a migliora- siglia di pacciamare le aiole con teli pla-
semina e dopo circa 70 giorni dal tra- re la fertilità del terreno è il sovescio, stici o biodegradabili (reperibili negli
pianto per il ciclo più invernale. che richiede però una programmazione empori agrari e nei più forniti garden
Oltre alle varietà sopra citate, ve ne anticipata, perché gli erbai primaverili center), effettuando, prima di posarli, la
sono altre, come per esempio America si seminano in febbraio e si interrano a cosiddetta «falsa semina», volta a ridur-
(5), Gigante d’Inverno (6) e Matador maggio-giugno. Si consiglia l’impiego re l’aggressività delle erbe infestanti. Ta-
(7) che, pur non essendo ibridi di ultima di miscugli di sementi composti da Le- le pratica consiste nel lavorare il terreno,
generazione, possono ugualmente for- guminose (veccia, favino, pisello trifo-
nire buone produzioni adottando il me- glio), cereali (avena, segale), Crucifere
todo di coltivazione biologico. (senape, rafano) e facelia, che con i suoi
fiori attrae molto insetti pronubi, in par-
VA CONCIMATO ticolare le api. A livello amatoriale si
ABBONDANTEMENTE semina a spaglio (cioè a mano), dopo
CON SOSTANZA ORGANICA aver lavorato il terreno sino a una pro-
fondità di 15-20 cm, avendo cura di in-
Lo spinacio è un ortaggio che richie- terrare i semi a circa 2 cm di profondità
de un abbondante apporto di sostanza con l’aiuto di un rastrello, impiegando
organica. Si consiglia di utilizzare leta- circa 10 g di semente per metro quadra-
me bovino o stallatico ben maturi (ma to. A maggio-giugno, quando inizia la
va bene anche il compost casalingo, per- fioritura delle specie seminate, si proce-
ché migliora la struttura del terreno e fa- de al taglio dell’erbaio (con un dece-
vorisce la vita dei microrganismi terri- spugliatore o un rasaerba) e al successi-
coli), alla dose di circa 2 kg per metro vo interramento del materiale vegetale
quadrato, da interrare a 20 cm di profon- a circa 10-15 cm di profondità tramite La pratica del sovescio è molto utile per mi-
dità al momento della lavorazione del una motozappa. Dopo l’interramento gliorare la fertilità del terreno e consente di
terreno, che va fatta prima di avviare la dell’erbaio occorre attendere almeno un ridurre fino al 50% l’apporto della sostanza
coltura. Se il terreno risulta sabbioso oc- mese-un mese e mezzo prima di colti- organica. Nella foto, un erbaio misto a 30
corre aumentare la dose a circa 2,3 kg, vare spinacio. La pratica del sovescio giorni dalla semina
LE DISTANZE D’IMPIANTO
L’utilizzo della pacciamatura è molto importante per contenere la crescita delle erbe
Indipendentemente dalla varietà col- infestanti e per mantenere più pulito il prodotto. Per questo si consiglia
tivata, le distanze d’impianto devono di pacciamare le aiole con teli plastici o biodegradabili
essere pari a 15-20 cm, sia tra le file che
sulla fila.
Se si vuole coltivare/raccogliere spi- eliminate possono essere ripiantate e
nacino (si veda il capitolo della raccol- coltivate come spinacino, mentre dalle
ta), le distanze d’impianto risultano più restanti si raccoglierà spinacio comune.
ridotte, cioè pari a 10-15 cm sia tra le fi-
le che sulla fila. VA IRRIGATO
Per consentire alle piante di svilup- CON ATTENZIONE
parsi agevolmente, e anche di eseguire
comodamente le operazioni colturali, si Come precedentemente detto, lo spi-
consiglia di mettere a dimora le pianti- nacio è molto sensibile ai ristagni d’ac-
ne in modo alternato rispetto a quelle qua, occorre quindi prestare molta at-
della fila accanto. tenzione alle irrigazioni, che devono so-
Se si vuole seminare direttamente in lo inumidire il terreno, non inzupparlo
pieno campo (o sotto tunnel), il sistema d’acqua. Si consiglia di impiegare ma-
più razionale è quello a righe distanti 20- nichette forate in materiale plastico, che
30 cm tra loro, interrando il seme per consentono un cospicuo risparmio idri-
circa 1 cm. Dopo 7-10 giorni dalla semi- Pianta di spinacio «soffocata» da erbe infe- co. Inoltre, utilizzando questo sistema
na si esegue il diradamento delle pianti- stanti, in particolare da Chenopodium al- non si bagnano le foglie, che in questo
ne, lasciandone una ogni 2-3 cm; quelle bum, conosciuto come farinaccio modo risultano meno soggette a malat-
tie fungine come la peronospora. Si
consiglia sempre di irrigare alla mattina
presto o alla sera, per evitare perdite
d’acqua per evaporazione.
COME E QUANDO
RACCOGLIERLO
Lo spinacio può essere raccolto in
due modalità, che danno origine a pro-
dotti differenti: lo spinacio comune e lo
spinacino.
Lo spinacio comune viene raccolto
una sola volta, quando le foglie hanno
raggiunto il loro massimo sviluppo (cioè
quando le piante sono alte 10‑15 cm, a
seconda della varietà), tagliando le fo-
glie a circa 2 cm dal colletto.
A sinistra. Semina a righe in pieno campo, dove bisogna prestare molta attenzione Nel caso dello spinacino, invece, si
allo sviluppo delle erbe infestanti. A destra. Trapianto su aiola pacciamata inizia la raccolta dopo circa un mese dal
trapianto, quando le foglie sono alte 6-7 lastro di ogni coltivazione per ottenere
cm, tagliandole a 2 cm da terra. Si ese- raccolti di qualità. Molta attenzione
guono circa quattro tagli, a una ventina viene posta all’impiego di determinate
di giorni l’uno dall’altro. varietà (come ad esempio quelle indica-
In genere lo spinacio si mangia cotto te in questo articolo) e all’utilizzo di se-
(lessato o stufato), mentre lo spinacino si menti sane e certificate bio. Occorre poi
consuma crudo, in insalata. adottare rotazioni colturali ampie (al-
meno tre anni) e allontanare e distrug-
LA ROTAZIONE MANTIENE gere i residui colturali infetti.
FERTILE IL TERRENO Tra le malattie più temute che pos-
E CONTIENE LE AVVERSITÀ sono colpire lo spinacio vi è la perono-
spora (Peronospora farinosa), che è
La coltivazione dello spinacio può favorita da frequenti piogge e nebbie
presentare alcune criticità (crescita persistenti. Tra i parassiti animali si se-
stentata delle piantine, ingiallimento gnala il ragnetto (Tyrophagus similis),
delle foglie, morte prematura delle piccolo acaro che punge la foglia sco-
piantine, ecc.), che riducono la resa e la lorendola. Per contrastarlo si ricorre a
qualità del prodotto, spesso demotivan- trattamenti con olio bianco-80 (bio),
do l’orticoltore hobbista. Piante di spinacino a circa un mese attenendosi alle dosi e alle modalità
Per questo motivo occorre conoscere dal trapianto, in prossimità del primo taglio indicate in etichetta, che agisce «soffo-
a fondo le esigenze di questo ortaggio, candolo».
ma anche adottare alcune pratiche coltu- Ricordiamo che anche le lumache e
rali, come per esempio la rotazione. spinacio dopo ortaggi abbondantemen- le limacce creano problemi, ma si pos-
Con questa pratica si sospende la te letamati, come melanzana, pomodo- sono arginare con una strategia molto
coltivazione dello spinacio (e di ortaggi ro e zucchino. impiegata nel sistema biologico, che
appartenenti alla stessa famiglia botani- Una buona rotazione prevede per- consiste nell’interrare a livello del suo-
ca, come per esempio bietola da coste, tanto la coltivazione dei seguenti ortag- lo bicchieri riempiti a metà di birra, be-
erbette, barbabietola, ecc.) nella stessa gi: melanzana, pomodoro e zucchino/ vanda che funziona come trappola.
aiola per almeno tre anni consecutivi, spinacio/pisello, fava e fagiolo.
per evitare l’impoverimento del terreno Lidia Morellato
ma soprattutto per contenere prolifera- LE PRINCIPALI AVVERSITÀ Giornalista
zione delle più comuni avversità che CHE POSSONO COLPIRE
possono colpire questo ortaggio. LO SPINACIO Si ringraziano per la collaborazione l’a-
È inoltre opportuno far seguire allo zienda biologica Zenti Luigi, la Cooperati-
spinacio colture rigeneratrici, come per In agricoltura biologica la preven- va biologica Cà Magre di Isola della Scala
esempio pisello, fava e fagiolo, e risul- zione nei confronti delle avversità, sia (Verona) e il vivaista Giancarlo Mirandola
ta poi favorevole la coltivazione dello di origine fungina che animale, è il pi- di Bovolone (Verona).
API ITALIANE
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Le razze di api presenti nel nostro
territorio sono le seguenti. Le api italiane: 1-Apis mellifera ligustica spinola; 2-Apis mellifera ligustica sicula;
• Apis mellifera ligustica spinola, l’a- 3-Apis mellifera carnica
pe italiana per eccellenza, la più diffu-
sa, tra le migliori al mondo per dome-
sticità, mansuetudine, produttività
(grande è la capacità di ovodeposizione Le piante di interesse apistico
della regina).
• Apis mellifera ligustica sicula, nera, Nel raggruppare le diverse specie vegetali di interesse apistico sulla base della fa-
un po’ più aggressiva, presente e alleva- miglia di appartenenza, si nota come quelle più rappresentate sono le Labiate (ro-
ta solo in Sicilia. smarino, salvia, timo, lavanda, ecc.), le Leguminose (robinia, erba medica, trifogli,
• Apis mellifera carnica, scura, presen- ecc.), le Rosacee (ciliegio, melo, rovo, ecc.) e le Composite (tarassaco, girasole,
te e allevata solo nelle zone alpine al cardo, ecc.).
confine con l’Austria e la Slovenia. Va tuttavia tenuto presente che alcune famiglie botaniche, pur possedendo un nu-
mero limitato di specie visitate dalle api, rivestono comunque una considerevole im-
portanza apistica ai fini della produzione di miele e/o polline. Tra queste ricordiamo
CONSIGLI
PER L’ALLEVAMENTO le Tiliacee (tiglio), le Ericacee (corbezzolo, erica, rododendro), le Rutacee (arancio,
limone), le Mirtacee (eucalipto), le Fagacee (castagno), ecc.
Per cominciare. Il momento ideale per Per quanto riguarda le specie arboree, è preferibile mettere a dimora tre-quattro o
iniziare l’allevamento delle api è la pri- più specie con periodi di fioritura diversi, in grado cioè di garantire alle api una suc-
mavera, la stagione del risveglio. cessione di epoche di bottinatura (come acero, ciliegio, eucalipto, robinia, tiglio).
Il percorso che porta alla realizza- Fra le numerose specie erbacee utilizzabili, particolarmente interessante risulta la
zione di un apiario familiare deve però facelia, una crucifera che fiorisce circa 45-50 giorni dopo la semina. (Redazione)
cominciare con un lavoro di indagine
sul territorio, per valutarne l’idoneità e
individuare il luogo ideale dove collo-
care le arnie.
Molto utile, per non dire necessa-
rio, è partecipare a qualche corso
di apicoltura per principianti rivol-
gendosi alla locale Associazione api-
coltori, spesso presente a livello provin-
ciale, rintracciabile in rete o contattan-
do qualche allevatore della zona.
Durante le visite è possibile eliminare gradualmente l’uso dell’affumicatore, utilizzando A livello di piccolo apiario familiare occorre
uno spruzzino carico di acqua con l’aggiunta di un po’ di succo di limone e oli essenzia- rivalutare la produzione delle celle reali na-
li (timo, eucalipto, lavanda) turali nel periodo della sciamatura
fate di fumo sono usate tradizionalmen- Celle reali naturali. Soprattutto a livel-
te per ammansire le api), utilizzando lo di piccolo apiario familiare, occorre
uno spruzzino della capacità di 1-1,5 li- rivalutare la produzione delle celle rea-
tri carico di acqua con l’aggiunta di un li naturali nel periodo della sciamatura
po’ di succo di limone e oli essenziali (quando parte delle api di una colonia
(timo, eucalipto, lavanda: 10 gocce cia- escono in volo con la vecchia regina a
scuno). La soluzione, che ha lo stesso formare un altro nucleo), evento natura-
effetto del fumo, viene spruzzata fine- le che va accolto positivamente.
mente sulle api nel momento in cui si Ogni apicoltore dovrebbe imparare a
solleva il coprifavo. produrre in proprio regine locali
• Impiego di un telo come coprifavo. adatte al proprio territorio, riducendo al
Per ridurre il disturbo alla colonia d’api minimo la dipendenza da fornitori fuo-
durante la visita, e quindi ridurne l’ag- ri zona. Infatti è risaputo che malattie
gressività, è bene adottare un telo per particolarmente gravi (per esempio la
tenere coperti i telaini occupati dalla Allevare da sé le api regine rappresenta una peste americana) possono essere me-
colonia, scoprendoli gradualmente man buona opportunità per selezionare e molti- glio controllate se gli alveari sono di
mano che si procede con la visita di plicare quelle che hanno trasmesso buone propria produzione.
controllo. In questo modo la colonia è caratteristiche alle colonie Allevare da sé le api regine è un mo-
protetta dagli sbalzi termici e rimane tivo di gratificazione e, soprattutto, rap-
più calma durante la visita, a tutto van- presenta una buona opportunità per sele-
taggio del lavoro che si deve fare. Va che sono poco gradite alle api. zionare e moltiplicare quelle che hanno
bene un telo qualsiasi, per esempio un Nonostante il lavoro un po’ impe- trasmesso buone caratteristiche alle co-
vecchio canovaccio o una federa di cu- gnativo, vale pertanto la pena di prepa- lonie (produttività, mansuetudine, scarsa
scino dismessa. rarsi in azienda i fogli cerei, almeno per propensione al saccheggio, ecc.) e che
il ricambio dei favi del nido, in quanto hanno dimostrato di possedere un buon
Farsi in casa i fogli cerei. Per ridurre ciò consente di ottenere una resa supe- adattamento all’ambiente in cui si opera.
la dipendenza dall’esterno, ci si può do- riore dalle colonie.
tare di uno stampo per preparare in ca- Uno stampo per fogli cerei ideale è Alessandro Pistoia
sa i fogli cerei utilizzando la cera pro- quello raffreddato ad aria. Questa tipo- Perito agrario, apicoltore ed etologo
veniente dai propri alveari. I fogli cerei logia di stampo presuppone l’impiego
preparati dallo stesso apicoltore hanno di un piccolo compressore per soffiare
la caratteristica di essere formati di so- aria durante il processo di produzione
la cera d’api, senza aggiunta di altre del foglio cereo e presenta il vantaggio
«cere» (ricordiamo, per esempio, le ce- della rapida preparazione dei fogli cerei
re vegetali, i grassi animali, la paraffina, che, con l’impiego di una pistola ad aria
ecc.) che a volte si possono riscontrare compressa, si possono estrarre senza
nei prodotti presenti in commercio e toccarli.
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