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- Principi e limiti
La disciplina delle conseguenze legate alla morte è rimessa alle scelte discrezionali
del legislatore.
tuttavia vi sono limiti a tale discrezionalità nell’art 42: la legge stabilisce i limiti della
successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sull’eredità.
Pertanto:
- In presenza di una sua volontà bisogna individuare una soluzione che bilanci
l’interesse dei familiari con l’interesse del de cuius nel suo atto di ultima
volontà ( strumento di realizzazione della persona)
Nel sistema ordina mentale vigente sono previsti i diritti dello Stato sull’eredità: lo
Stato succede al de cuius quale erede e può essere successore in virtù di disposizioni
testamentarie.
2. Situazioni reali di godimento legate alla vita del titolare (uso, abitazione e
usufrutto)
5. Rendita vitalizia
6. Sanzioni pecuniarie
ART. 457 : non si può dar luogo alla successione legittima se non manchi in tutto in
in parte la successione testamentaria. <Quindi la successione legittima è
suppletiva>
Qualora il de cuius si limitasse con il testamento a istituire un erede nella metà del
proprio patrimonio, la successione sarebbe, in parte regolata dal testamento e in
parte dalla legge (gli eredi sarebbero per parte del patrimonio individuati dal
testamento e per parte dalla legge).
testamento:
- atto mortis causa con il quale la persona può regolare tutti i propri interessi
post mortem e di disporre del patrimonio, in tutto o in parte, per il tempo
successivo alla sua morte.
- Trova i suoi fondamenti nell’art 2-41-42 e inoltre 3-29-30 (in quanto regola sia
situazioni esistenziali che patrimoniali)
Tale assetto ha subito modifiche a seguito della riforma sulla filiazione in quanto:
- prima della riforma vigeva il principio di relatività del riconoscimento (il figlio
naturali aveva diritto a succedere al genitore ma non ai familiari di
quest’ultimo.
- dopo la riforma: il riconoscimento del figlio produce i suoi effetti anche nei
confronti dei parenti del genitore, dando vita ad un rapporto di parentela
giuridicamente rilevante con conseguenze sul piano successorio.
può avere fonte nel testamento oppure nella legge qualora sia quest’ultima a
disporre un legato.
B) qualora non siano stati disposti tutti i beni dal de cuius, determinarne la sorte
i beni che non siano stati ricompresi di specifica attribuzione saranno ripartiti
in proporzione alle rispettive quote di eredità.
Qualità di erede: concerne l’intero asse ereditario o una quota di esso, si estende ai
rapporti facenti capo al de cuius, compresi quelli dei queli questi non fosse a
conoscenza e comporta responsabilità illimitata dell’erede (salva accettazione con
beneficio d’inventario) per le situazioni giuridiche passive e i pesi ereditari. Si ha
successione a titolo universale anche allorquando il testatore abbia inteso, in tal
maniera, conferire una quota dell’asse con l’istituzione di un erede ex certis rebus
Disciplina del legato: la successione a titolo particolare comprende solo ciò che è
espressamente attribuito a titolo di legato e si differenzia per quanto attiene alla
responsabilità del legatario, all’acquisto e alla trasmissione del possesso nonché per
l’insensibilità alle sopravvivenze attive e passive
- successioni anomale
art 458: vieta i patti commissori, ossia vieta che un soggetto possa disporre della
propria successione o di diritti spettanti su una successione non ancora aperta. Si
proibisce: la stipulazione di patti istitutivi, rinunziativi e dispositivi.
Patto istitutivo: contratto con il quale un soggetto nomina altri proprio erede o
legatario, nonché l’accordo o la promessa unilaterale con i quali un soggetti si
obbliga a istituire altri proprio erede o legatario.
I patti successori = patti tra vivi, producono il loro effetto sin dal momento del loro
compimento
i patti istitutivi
è probabile che risieda nella volontà di voler affidare le decisioni sulla istituzione di
erede o di legato alla sacralità e all’intimità del testamento, evitando pericolosi
condizionamenti del de cuius ( preservando la sua volontà esclusiva)
il divieto del patto successorio deve essere limitato al solo patto successorio
istitutivo- attributivo, ossia al patto con il quale il soggetto regolamenta
convenzionalmente interessi di carattere patrimoniale e ha ad oggetto diritti
spettanti sull’eredità.
Mentre, il patto successorio con il quale taluno dispone di diritti non patrimoniali
riguardanti interessi strettamente connessi alla persona, non può considerarsi nullo
se esso:
Infatti l’accordo tra potenziali eredi/legatari può minare il diritto del testatore di
disporre diversamente, ma soprattutto è atto contrario all’ordine pubblico e buon
costume.
Consiste nella donazione revocabile nella quale la morte del disponente costituisce
la causa dell’attribuzione. È nullo, poiché configura un patto successorio istitutivo a
titolo gratuito.
Sono valide invece le donazioni (che a differenza delle precedenti dove la morte
aveva valenza causale) nelle quali la morte del donante assolve la funzione di
termine iniziale o di condizione sospensiva (poiché integrano una modalità di
adempimento dell’effetto nel negozio concluso)
Clausole di continuazione della società di persone con gli eredi del socio
defunto
si discute se il patto di famiglia deroghi alla regola del divieto dei patti successori, in
quanto non riconducibile alle categorie precdenti.
B. PROCEDIMENTO SUCCESSORIO
Luogo: ha rilevanza ai fini della competenza territoriale, per individuare gli uffici
giudiziari competenti a fissare i termini, a imporre cauzioni o nominare gli esecutori
testamentari, a rilasciare autorizzazioni ed eseguire gli adempimenti pubblicitari.
La legge regolatrice della successione, non è più quella nazionale del de cuius al
tempo della sua morte bensì quella dello Stato nel quale il de cuius aveva residenza
abituale al tempo della sua morte. Tuttavia, poiché il criterio della residenza abituale
è soddisfatto secondo una valutazione delle circostanze, qualora risulti che il
defunto al momento della morte aveva collegamenti più stretti con uno Stato
diverso, la successione sarà regolata alla disciplina dello Stato con il quale vi sono
più stretti collegamenti.
La persona può anche scegliere la legge regolatrice dello Stato ove abbia la
cittadinanza al tempo della scelta o al tempo della morte.
Deve entro tre mesi dall’apertura della successione o dalla notizia della
devoluta eredità, fare l’inventario. Nel successivo termine di 40 giorni rendere
la dichiarazione di accettazione o rinunzia dell’eredità.
- provvedere all’amministrazione
Actio interrogatoria: se il chiamato non è nel possesso dei beni ereditari, chiunque
abbia interesse può chiedere al giudice di fissare un termine entro il quale il
chiamato dichiari se accetta o rinunzia. Qualora il chiamato entro tale termine non
renda la dichiarazione perde il diritto di accettare.
A) vocazione
B) delazione
Occorre altresì che il successore non sia a sua volta morto altrimenti subentrano i
suoi discendenti in linea retta. La necessità della sopravvivenza del successore al de
cuius esclude la successione anche nelle ipotesi di commemorienza e di scomparsa
del chiamato.
Le persone giuridiche:
tali comportamenti = accertati con sentenza passata in giudicato prima che sia
prescritta l’azione volta a far valere l’indegnità.l’esclusione è decisa con sentenza
costitutiva.
art 448: stabilisce che il figlio può escludere dalla successione il genitore che si è
reso responsabile di fatti che non integrano ipotesi di indegnità, pregiudizievoli nei
suoi confronti <questa schiude l’ingresso alla diseredazione di un legittimario>
- Rappresentazione
Qualora il delato non possa o non voglia accettare l’eredità, l’ordinamento stabilisce
che a costui subentrano i suoi discendenti (rappresentanti).
- Accrescimento;
Se il chiamato muore dopo l’esercizio del diritto, chi subentra nella titolarità del suo
patrimonio rinviene in esso le situazioni conseguenti all’esercizio del diritto stesso.
Il delato, del delato defunto, subentra a questi soltanto se capace, non indegno e se
accetti la sua eredità. Se non consegue l’eredità del trasmittente gli è preclusa la
possibilità di succedere all’originario de cuius; se accetta l’eredità del trasmittente
ha facoltà di accettare o rinunziare all’eredità dell’originari de cuius
- accettazione dell’eredità
A. espressa
B. Tacita
Per qualificare un atto come accettazione bisogna individuarne la sua funzione data
da: valutazione del regolamento negoziale e dal suo contesto di realizzazione e di
esecuzione.
C. Presunta
L’accettazione può essere oggetto di azione revocatoria se: l’eredità è passiva e sia
possibile dare la prova della scientia fraudis dell’erede (anche se ciò è criticato)
L’accettazione viziata da violenza morale o dolo = può essere annullata entro 5 ANNI
in cui la volenza sia
cessata o il dolo scoperto
L’errore = rende invalida l’accettazione quando sia ostativo, ciò non vale per l’errore
vizio. Tuttavia una deroga per l’errore-vizio è prevista nel caso di scoperta di un
testamento posteriore all’accettazione.
Quindi si distingue tra nullità per mancanza di uno degli elementi essenziali del
negozio (non comporta accettazione) e nullità per illiceità o non meritevolezza
della causa o dell’oggetto (comporta accettazione in quanto idoneo ad esprimere
la volontà del chiamato)
Inserita nel registro delle successioni presso il Tribunale e entro un mese deve
essere trascritta
Nel caso in cui vi sia violazione delle norme sulla liquidazione dell’eredità beneficiata
vi è la decadenza del beneficio di inventario ma resta comunque erede.
- rinunzia dell’eredità
la rinunzia all’eredità è:
La pubblicità della rinunzia si attua con l’iscrizione nel registro delle successioni e
condiziona la sua efficacia nei confronti dei terzi. È esclusa la sua trascrizione.
La rinunzia, come l’accettazione, può essere effettuata validamente fino al decorso
del termine di prescrizione decennale. La sua efficacia è retroattiva, il rinunziante si
considera come mai chiamato e il chiamato successivo diviene delato.
La rinunzia è :
i creditori del chiamato rinunziante possono agire nei suoi confronti al fine di
tutelare il loro credito, pregiudicato dalla rinunzia, mediante uno speciale mezzo di
conservazione della garanzia patrimoniale, si da rendere possibile al creditore
l’esecuzione forzata sui beni spettanti al rinunziante
a) petizione dell’eredità
all’erede spetta l’azione di petizione di eredità con la quale, previo
accertamento della sua qualità di erede, chiede nei confronti di chiunque
possegga beni ereditari, la restituzione dei beni.
Qualora i beni ereditari siano posseduti da più persone, l’erede che li pretenda tutti
deve agire contro i possessori al fine di accertare la propria qualità di erede ne
confronti di ciascun convenuto con la conseguente restituzione dei beni loro
posseduti.
Infatti oggetto della petizione: sia l’accertamento della qualità di erede sia volto alla
restituzione dei beni ereditati.
Infatti il decesso del dante causa della successione ereditariarende incerto il titolo
del suo successore.
Il terzo acquirente dell’erede apparente: per colui che abbia contratto con l’erede
apparente si richiede che il suo acquisto sia derivato da:
- vendita di eredità
Qualora oggetto del contratto siano uno o più beni ereditari, uno o più diritti
successori, si configura una semplice vendita la quale se compiuta per fini non
conservativi da chi è chiamato all’eredità, integra un’accettazione tacita della stessa.
L’eredità può essere alienata soltanto dopo l’apertura della successione o dopo la
delazione .
Essa ha carattere aleatorio, si che non sono applicabili i rimedi della rescissione e
della risoluzione.
Sono esclusi: i diritti di natura personale, i diritti che l’erede ha acquistato iure
proprio.
Di fronte a terzi che vantano diritti sull’eredità, la qualità di erede resta all’alienante,
il contratto fa acquistare al compratore soltanto le singole situazioni giuridiche in
forza di successione a titolo particolare.
I diritti dei terzi creditori ereditari sono tutelati: in mancanza di patto contrario (non
esclude il venditore) tra le parti, il compratore è obbligato in solido con il venditore
a pagare i debiti ereditari.
Infatti la libertà di disporre dei propri beni non è illimitata poiché, a tutela
dell’interesse della famiglia nucleare, vi è un complesso di regole volte ad assicurare
che i legittimari conseguano una certa quota di patrimonio/altri diritti.
La quota è stabilita all’art 537-548 (si tiene conto anche di possibile concorso
tra legittimari).
Riunione fittizia: volta a stabilire se i soggetti abbiano ottenuto una quota
corrispondente a quella che l’ordinamento riserva. Attraverso questo accertamento
si stabilisce:
2. DEBITUM: Valore economico dei debiti ereditari, tutti i debiti che quindi aveva
prima della sua morte e quelli connessi alla morte
Nel donatum devono confluire anche i beni dei quali abbia disposto a titolo liberale,
simulando un atto oneroso.
Una volta in possesso di questi tre dati è possibile determinare il valore dell’eredità,
sul quale calcolare la quota di riserva:
Qualora avesse ricevuto meno di quanto riservatogli: si considera leso nella quota di
riserva.
Legittimari:
o Figli: la quota varia da ½ a 2/3, si riduce ad 1/3 qualora concorrano più figli
o Ascendenti: in mancanza di concorso col coniuge 1/3, si riduce ad ¼ in caso di
concorso.
La quota di legittima non può essere gravata da pesi o condizioni, salvo le ipotesi
tassativamente previste dalla legge.
Questa è definita lesione quantitativa: poiché incide sui diritt riservati per legge al
legittimario.
1. Cautela soiciniana;
4. Sostituzione fedecommissaria
Azione di riduzione;
un legittimario pretermesso oppure leso può agire con l’azione di riduzione, tuttavia
imputando le donazioni e i legati ricevuti, egli diviene delato all’eredità e acquista la
qualità di erede soltanto con la successiva e non obbligatoria accettazione
dell’eredità.
Legittimati:
può essere proposta contro: beneficiari della porzione indisponibile o contro i loro
eredi (per gli aventi causa solo restituzione).
se viene riconosciuto il diritto Se abbia ad oggetto beni che Se il beneficiario abbia a sua
ad una frazione dell’asse erano stati attribuiti dal de volta trasferito il bene
ereditario cuius ai beneficiari
si richiede la divisione I beneficiari dovranno Potrà agire nei confronti
ereditaria restituire i beni dell’avente causa
Azione di restituzione;
Ha carattere:
Le ultime modifiche: mirano a salvaguardare la titolarità dei beni che siano oggetto
di donazione. Infatti la tutela del legittimario si differenzia in funzione delle singole
liberalità e delle peculiarità dell’oggetto.
Qualora il donatario, abbia a sua volta alienato (titolo gratuito oppure oneroso), sul
legittimario grava l’onere:
- se il patrimonio non soddisfi la quota ad egli riservata potrà agire nei confronti
del terzo
il terzo: fa salvo il suo acquisto qualora vi sia “ventennio sanante”, oppure può
soddisfare il legittimario per equivalente.
Possibili pesi (imposizioni di diritti reali o obbligatori) e ipoteche sui beni oggetto di
donazione, non vengono travolti dall’azione di riduzione, restano efficaci se siano
trascorsi 20 anni dalla trascrizione della donazione.
La rinunzia anticipata:
- sul piano funzionale: non v’è necessaria relazione tra azione di riduzione e di
restituzione
- patto di famiglia
la ratio del trattamento differenziato: è giustificato dal particolare rilevo assunto nel
contesto sociale ed economico dei beni produttivi e inoltre garantisce la continuità
dell’attività di impresa.
- chi invece ravvisa nel patto di famiglia una liberalità (in particolare una
donazione modale) configura il patto come bilaterale
Forma: forma dell’atto pubblico pena nullità (non sono necessari testimoni)
La determinazione delle quote deve effettuarsi in base al valore della azienda e delle
partecipazioni societarie deve avvenire in base al loro valore al tempo della
conclusione del patto. L’eventuale dichiarazione di rinunzia è assimilabile alla
remissione del debito.
All’apertura della successionei legittimari sopravvenuti possono chiedere ai
beneficiari lo stesso la liquidazione
(alle quote di legittima per i non assegnatari devono essere imputati sia i beni
eventualmente ricevuto direttamente dall’imprenditore sia le attribuzioni a loro
favore dal beneficiario)
Può essere impugnato = per errore , violenza e dolo nel termine di un anno <il
termine quinquennale opera per le altre ipotesi di annullabilità>
E. SUCCESSIONE LEGITTIMA
- Nozione e fondamento
Qualora la successione sia regolata in parte dalla legge e in parte dal testamento:
costituisce sempre un’unica delazione fondata su due titoli. In quanto
l’accettazione parziaria è nulla.
La chiamata La delazione
Avviene contestualmente per tutti i Solo per le categorie di successibili
successibili ex lege gerarchicamente individuate in
relazione al rapporto di parentela
Vi possono essere ipotesi di concorso tra le diverse categorie di successibili come
quella del coniuge, unito civilmente e dei figli, possono concorrere escludendo le
altre.
Essa è la categoria più singolare in quanto essendo l’unica formata da una sola
persona e non parente del de cuius.
- È irrilevante la separazione personale dei coniugi
Il coniuge superstite è il solo chiamato dalla legge alla successione universale se non
concorra con discendenti, ascendenti o con fratelli/sorelle del defunto.
In caso di concorso con figli: ha diritto alla metà dell’eredità, qualora vi siano più figli
1/3 dell’asse.
b) Figli
c) Ascendenti
Essa avviene per capi (in relazione al numero dei partecipanti) se si tratta dei
genitori del de cuius e per stirpi (in relazione alle singole discendenze che fanno
capo ad uno stipite) per ulteriori ascendenti.
L’eredità si devolve per metà agli ascendenti di linea paterna e metà materna.
I genitori concorrono per metà ciascun, grazie alla nozione unitaria del concetto di
parentela
e) Fratelli e sorelle germani e unilaterali
Fratelli e sorelle germani del defunto non succedono qualora vi siano più figli del
defunti, mentre concorrono col coniuge – unito civilmente e con gli ascendenti.
Riguardo a tale riduzione la legge adotta il criterio della quota di fatto (e non di
diritto): si ripartisce l’eredità in un numero di quote pari al numero complessivo dei
fratelli e sorelle unilaterali e al doppio dei germani
o con il coniuge o l’unito civilmente; concorrono per capi in ciò che residua
dell’asse dopo l’attribuzione di due terzi al coniuge o all’unito civilmente
f) altri parenti
g) Stato
Ultimo dei successibili ex lege. La devoluzione non opera iuri imperii, ma ha la sua
ragione nella necessità che il patrimonio del de cuius non resti privo di titolare. Lo
stato risponde dei debiti e dei legati come se fosse erede beneficiato.
E.SUCCESSIONE TESTAMENTARIA
- Testamento
La nozione di testamento è assai controversa, ed è stata al centro di un importante
dibattito dottrinario.
Art. 587: il testamento è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo
in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse.
Le disposizioni di carattere non patrimoniale, che la legge consente siano contenute
in un testamento, hanno efficacia, se contenute in un atto che ha la forma del
testamento, anche se manchino disposizioni di carattere patrimoniale.
Sulla base di questa definizione si è asserito, inizialmente, che il testamento è atto a
contenuto esclusivamente patrimoniale-attribuitivo e che il secondo comma era
stato posto per ovviare il problema del precedente codice.
<il precedente codice prevede che ove vi erano solo disposizioni di carattere non
patrimoniale il testamento era nullo>
Sulla base della consapevolezza che il testamento recante solo disposizioni di
carattere non patrimoniale è comunque valido si è distinto tra:
- Contenuto tipo: patrimoniale
- Contenuto atipico: non patrimoniale
Sono sorte tuttavia altre questioni:
1. Se il contenuto patrimoniale dovesse essere soltanto quello attribuitivo-
patrimoniale; tale questione si è risolta indicando che il termine “dispone”
deve comprendere non soltanto gli atti di attribuzione patrimoniale, ma anche
gli atti di regolazione
2. Se il testamento potesse contenere soltanto le disposizioni non patrimoniali
previste dalla legge; ma si è consolidata l’idea che il testamento può
contenere anche disposizioni non patrimoniali diverse da quelle previste dalla
legge
3. Se queste ultime disposizioni fossero da considerare testamento; qui si è
offerta una soluzione di carattere negativo, escludendo che esse possano
rappresentare il contenuto sostanziale del testamento
In realtà la distinzione di contenuto tipico/atipico ha assunto nel tempo un
significato diverso indicando:
- Contenuto tipico: disposizioni testamentarie aventi una precisa disciplina di
legge
- Contenuto atipico: prive di una disposizione di legge (alcune anche
inammissibili)
Tuttavia questa distinzione può essere operata solo sul piano descrittivo in quanto
non aiuta a comprendere la complessità del fenomeno.
L’ammissibilità di una disposizione testamentaria dipende dalla sua idoneità a
realizzare interessi meritevoli di tutela, sulla base di un giudizio di liceità e
meritevolezza.
Inoltre escludendo che le disposizioni non patrimoniali costituiscano contenuto
sostanziale offrirebbe un’interpretazione non conforme alla legalità costituzionale
poiché non rileverebbe le situazioni esistenziali.
Quindi in testamento è:
atto revocabile con il quale la persona regola tutti i propri interessi post mortem.
Esso è espressione dell’autonomia negoziale per l’ampiezza del contenuto:
l’autore può sia designare il destinatario, sia definire l’oggetto
dell’attribuzione, sia porre in essere situazioni non sussistenti prima della
morte.
L’unico limite che incontra l’autonomia testamentaria è quello della liceità e della
meritevolezza.
Atto di ultima volontà, destinato a produrre effetti soltanto dopo la morte del
suo autore. È sempre revocabile, fino all’ultimo istante di vita del testatore.
Negozio unipersonale e si perfeziona senza la partecipazione del suo
beneficiario.
Ne deriva la sua riservatezza, fino alla morte del testatore, del suo contenuto.
È negozio formale, può essere redatto solo nelle forme tassativamente
indicate. È richiesta la forma scritta ab substantiam.
Non è necessariamente liberale.
Le attività di testare e di revocare richiedono l’astratta capacità di agire e la concreta
capacità d’intendere e di volere del testatore al momento del compimento dell’atto.
Il testamento di un incapace di testare è soggetto ad azine di annullamento, che si
prescrive in 5 anni dal giorno dell’esecuzione delle disposizioni testamentarie e può
essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse.
La legge prevede la nullità delle disposizioni a favore di determinati soggetti che, per
i particolari rapporti con il testatore, potrebbero essere indebiti benefici-
- Forme di testamento
A) Testamento olografo
- Atto pubblico
Può essere effettuato anche da chi non sappia leggere o scrivere in quanto redatto
completamente dal notaio, il testatore (in presenza di testimoni) dichiara le sue
volontà mortis causa.
Il testamento deve essere sottoscritto dal testatore, dai testimoni e dal notaio.
Qualora il testatore non può o non sa sottoscrivere deve dichiarare la causa al
notaio il quale ne deve fare menzione prima della lettura del testamento.
Entro 10 giorni, il notaio trasmette una copia autentica del testamento, siglata in
una speciale busta, all’archivio notarile distrettuale competente per territorio. La
pubblicità viene attuata con la trasmissione di apposita scheda al registro generale
dei testamenti.
- Testamento segreto
la seconda fase prevede che il notaio riceva il plico sigillato dal testatore e
contestualmente stenda il verbale di ricevimento.
Cause di nullità:
Il testatore può sempre effettuare il ritiro del testamento dal notaio, il quale
contestualmente al ritiro redige verbale, sottoscritto dal testatore (o dal nuncio
richiedente), testimoni e dal notaio depositario.
C) Testamenti speciali
In questo caso:
Ha efficacia limitata a tre mesi dal giorno nel quale sarebbe possibile al
testatore rifare il testamento nelle forme ordinarie
D) Testamento internazionale
Dopo la morte del testatore occorre che il testamento sia reso conoscibile a tutti i
potenziali interessati mediante la pubblicazione.
- ANNULLABILITA’
b) Dolo; sia esso determinante o anche soltanto incidente, anche tutti i raggiri
che pur non avendo la forza persuasiva del dolo tendono ad accattivare la
benevolenza del testatore.
c) Violenza morale;
l’azione di annullamento per i vizi della volontà può essere fatta valere da chiunque
vi abbia interesse e si prescrive nel termine di 5 anni dal giorno nel quale si è avuta
notizia del dolo, violenza o dell’errore.
- NULLITA’
<tuttavia è valida la disposizione con la quale il testatore rimette al terzo la scelta del
legatario tra più persone o categorie di persone previamente determinate dal
testatore>
Per quanto concerne l’onere o al modo (elemento tipico del testamento e della
donazione) sebbene considerato storicamente un elemento accidentale, in realtà
costituisce un autonoma disposizione testamentaria con la quale il testatore impone
al proprio erede/legato il compimento di un certo atto o fatto.
Onere ≠ legato
L’onere si distingue a sua volta dalla condizione la quale incide sugli effetti della
disposizione, sospendendola o facendoli cessare al verificarsi di un determinato
evento. (l’onere non influisce sull’efficacia)
Soggetti coinvolti:
- Onerato, ossia il soggetto a carico del quale è posto l’adempimento del legato.
Per stabilire chi sia onorato/onerato bisogna aver riguardo al rapporto generato.
Legatario: può essere una persona fisica o un ente o anche il concepito. Deve
essere determinato o determinabile. L’indeterminatezza rende nulla la
disposizione, mentre l’erronea indicazione non inficia la sua efficacia.
Il legatario può anche essere erede, in questo caso si discorre di prelegato. Questi
cumula le due qualità di erede e attribuzione di legato ma senza confondere i due
distinti titoli di acquisto: può dunque acquistare il legato e rinunciare all’eredità. Il
prelegato è considerato legato per l’intero ammontare della successione: esso grava
su tutta l’eredità e quindi anche sula quota spettante allo stesso legatario in qualità
di erede. (perciò vi è coincidenza tra onorato e onerato)
Onerato; colui a carico del quale è posto il legato. Se il testatore non dispone
nulla, il legato è a carico di tutti gli eredi che rispondono in proporzione alla
quota.
Si discorre di sublegato qualora il legato sia posto a carico di uno o più legatari
Rifiuto del legato: il legatario può rifiutare il legato e respingere l’effetto acquisitivo,
nel termine decennale. Tuttavia chi ha interesse può chiedere al giudice di fissare al
legatario un termine entro il quale dichiara se intende rinunziare.
Legato di cosa altrui; Valido soltanto quando risulti dal testamento o da altra
dichiarazione scritta dal testatore, che questi fosse a conoscenza dell’altruità
della cosa. Il legatario non acquista la proprietà con la morte del testatore.
- Sostituzioni e accrescimento
A) SOSTITUZIONE
- Sostituzione ordinaria
- Sostituzione reciproca
Quando il testatore preveda che i diversi istituiti possano essere sostituiti l’uno agli
altri reciprocamente. Essa può essere a quote diseguali, a quote eguali oppure in
quote diseguali con chiamata di altro soggetto.
(il sostituto succede nella stessa posizione dell’istituito e deve adempiere gli obblighi
imposti a questo)
In questo caso l’istituito deve essere: coniuge, figlio, discendente del testatore e sia
interdetto per infermità di mente. Con la riforma del diritto di famiglia si è aggiunta
una finalità essenzialmente assistenziale (infatti si esclude la chiamata del sostituto
se non per assistenza dell’istituito interdetto).
Effetto: gli eredi o legatari succedono nella quota del successore mancato,
subentrando negli obblighi che non siano di carattere personale.
Nell’ipotesi di concorso tra più successibili, taluni chiamati in solido, altri in quote
eguali e altri in quote diverse l’accrescimento si realizza ordinatamente e per gradi:
A) REVOCA
La revoca può avere ad oggetto una o più precedenti revoche, in questo caso deve
essere espressa.
- Esecutore testamentario
Il testatore può nominare uno o più esecutori testamentari e, per l’ipotesi che alcuni
o tutti non vogliano o non possano accettare, altro o altri in loro sostituzione.
L’esecutore è:
Il soggetto nominato: diviene esecutore con la sua accettazione che deve risultare
da una dichiarazione fatta nella cancelleria della giurisdizione ove si è aperta la
successione e annotata nel registro delle successioni.
<è tenuto al rendimento del conto ed è responsabile nei confronti degli eredi per gli
eventuali danni arrecati>
- Disciplina
Per avere comunione ereditaria è necessario che vi siano più eredi, titolari di una
quota parte del patrimonio ereditario e quindi di un’entità astratta che identifica
una parte in relazione del tutto.
Dalla comunione sono esclusi i legatari, essa riguarda esclusivamente gli eredi (senza
differenza tra testamentari e legittimi). Vi partecipa anche colui che abbia accettato
con beneficio d’inventario, il quale risponderà solo per colpa grave.
Oggetto:
Non fanno parte della comunione i debiti: si dividono automaticamente tra gli eredi
che sono tenuti verso i creditori personalmente in proporzione della loro quota
ereditaria (obbligati pro quota).
Il testatore può imporre una determinata destinazione per l’uso dei beni. Ciascun
coerede deve contribuire alle spese necessarie per la conservazione e il godimento
della cosa comune, tuttavia il testatore può esonerare dall’obbligo di contribuire alle
spese di amministrazione uno o più coeredi per la durata della comunione.
Qualora il coerede non rispettando l’altrui diritto di prelazione, alieni la sua quota a
terzi, l’alienazione è soggetta al diritto di riscatto da parte degli altri coeredi. Tale
diritto permette ai coeredi di subentrare nella posizione dell’acquirente della quota
ereditaria, versando a quest’ultimo il prezzo pagato alle spese sostenute
(l’acquirente non può opporsi all’esercizio di riscatto).
Scioglimento:
- si verifica al venir meno della contitolarità sui beni a causa di fatti o di atti di
diversa natura creditoria. Lo scioglimento si realizza con la divisione mediante
la quale ciascuno dei titolari diviene titolare esclusivo di determinate
situazioni.
Vi sono tuttavia ipotesi in cui la divisione non può essere operata ad esempio:
il testatore può prevedere che la divisione non sia possibile prima di un certo
periodo dalla sua morte
Se i coeredi che hanno diritto a più della metà dell’asse concordano sulla necessità
della vendita per il pagamento dei debiti/pesi, si procede alla vendita e se occorre si
procede all’alienazione la quale rechi il minor pregiudizio.
Fase finale:
<il testatore può dettare disposizioni per la divisione dei beni relitti le quali hanno
efficacia obbligatoria oppure operare egli stesso la divisione comprendendo anche la
parte non disponibile> è nulla la divisione se il testatore non ha lasciato beni
sufficienti a formare la porzione di uno dei legittimari e degli eredi istituiti.
- Collazione
In forza della collazione ereditaria i figli, coniuge e i discendenti che concorrono alla
successione devono conferire ciò che hanno ricevuto da defunto per donazione
diretta o indiretta. Il conferimento:
Beni immobili: per imputazione (imputando il valore del bene donato alla
propria quota) oppure in natura
- La seconda: tra i soli soggetti tenuti alla collazione, avente ad oggetto beni
relitti sia quanto risulti loro donato dal de cuius
Collazione ≠ dall’azione di riduzione: la quale può essere esperita dai legittimari lesi
o pretermessi, garantendo loro la quota riservata
Per la collazione dei titoli di credo quotati in borsa/titoli dello stato sono determinati
in base al valore di borsa, per la collazione di denaro ci si basa sul principio
nominale.
Al donatario vanno riconosciuti eventuali miglioramenti e spese sostenute ed è
obbligato per i deterioramenti del bene.
il de cuius può dispensare uno o più erede dall’obbligo di collazione, tale dispensa
produce effetti nei limiti della quota disponibile. Essa può avvenire contestualmente
all’atto di liberalità o successivamente con testamento. La dispensa è atto di ultima
volontà.