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Misure di produttività

La produttività è una misura di efficienza tecnico-fisica del processo produttivo dell’impresa che
idealmente dovrebbe essere misurata tramite il rapporto tra output e input. Confrontandosi con
quelli che sono i dati disponibili emergono i primi problemi:
- Se in teoria questa misura dovrebbe prendere in considerazione l’efficienza fisica del
processo produttivo (data una certa quantità di input, quanti output riesco a realizzare) e
quindi quantità fisiche, di solito si hanno a disposizione solo dati sui valori (es. VA)  è
possibile calcolare quindi solo una misura revenue based e non una misura che è
effettivamente una proxy dell’efficienza tecnico-fisica del processo produttivo;
- Misure di produttività che misurano un solo input o più input
- Approccio che considera l’assunzione di una funzione di produzione o approcci di tipo non
parametrico (che tende a non specificare una certa forma funzionale per descrivere il
processo produttivo);

(es. produttività del lavoro: VA/n. di addetti oppure VA/n. di ore lavorate)

Indici ad un fattore

Indici in cui la produttività viene definita dal rapporto tra output ed un solo input.
- VA/L  Di solito la variabile più utilizzata come input è un indice di produttività del lavoro,
espressa o in termini di numero di addetti o in termini di numero di ore lavorate  si avrà
quindi una misura che esprime il VA per addetto o valore aggiunto per ora lavorata;
- VA/K  meno diffuso è l’indice di produttività del capitale dove si considera il rapporto tra
il VA e il valore del capitale (K);

Gli aspetti positivi dell’adozione di indici ad un fattore sono:


- È una misura più intuitiva;
- Di semplice calcolo;
- Molto semplice reperire i dati a vari livelli di aggregazione (a livello della singola impresa:
attraverso il bilancio è possibile sapere il VA, i dipendenti, a volte anche il numero di ore
lavorate; a livello di aggregazione geografica, settoriale, o a livello dell’intera nazione);
- Non richiede particolari assunzioni

Le limitazioni dell’adozione di un indice ad un fattore sono:


- Se prendiamo in considerazione due imprese (A-B), le quali hanno la stessa produttività del
lavoro, può verificarsi che A impiega meno capitale (e quindi è più efficiente di B)  questo
aspetto non è catturato dall’indice che si occupa di misurare solo la produttività del lavoro;
- Se A e B hanno diversa produttività del lavoro, ma A impiega meno capitale e B impiega
meno lavoro (ed è quindi capital intensive);  quale delle due imprese è maggiormente
produttiva? Basandosi solo su un fattore è difficile poter concludere quale di queste
imprese domina l’altra in termini di efficienza produttiva dell’intero processo produtivo;
Indici di produttività multi-fattore

Per ovviare alle limitazioni degli indici ad un solo fattore sono stati proposti vari indici di
produttività multi-fattore: l’obiettivo è quello di misurare l’efficienza del processo produttivo
cercando di considerare tutti gli input impiegati.
Per trovare una soluzione a questo problema è possibile immaginare che il processo produttivo
delle imprese che operano all’interno della stessa industria, può essere ricondotto ad una forma
funzionale che è comune a tutte le imprese del settore (funzione di produzione):
- Tramite la funzione di produzione è possibile calcolare un indice a più fattori (TFP, total
factor productivity) in cui possibilmente sia la misura di output che quella di input siano
misure fisiche (anche se spesso non è possibile e quindi ci si deve confrontare con delle
misure revenue based); la funzione è espressa tramite la formula Y = A f(L,K)

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