Sei sulla pagina 1di 5

EPICUREISMO (Epicuro stabilisce una scuola ad Atene ,Giardino)

Questa è la corrente di pensiero fondata da Epicuro ad Atene, in un giardino vicino casa


sua.La teoria epicurea si divide in 3 parti:
fisica logica etica
il suo principale obiettivo è quello di liberare gli esseri umani dalle false credenze e dai falsi
timori,affinché possano raggiungere la felicità.Quindi la fisica è finalizzata all’etica.

FISICA
Epicuro parte dall'idea per cui tutto ciò che esiste è materia nello spazio vuoto
,senza alcuna finalità.
La realtà è quindi costituita ,come afferma Epicuro,da uno spazio vuoto nel quale gli
atomi si muovono aggregandosi per dare vita alla materia o disgregandosi per
separare la materia.

Clinamen
Oltre alle proprietà degli atomi, dette da Democrito ,ossia:forme
geometriche,orientamento e ordine nello spazio;Epicuro ne aggiunge un'altra, il
peso. Gli atomi vengono descritte come delle gocce che cadono verticalmente nel
vuoto in base al loro peso.
Dagli atomi quindi ,i corpi si vengono a formare grazie all'inclinazione, quando
durante la loro caduta verticale si inclinano leggermente scontrandosi,così da unirsi
o separarsi.

Oltre agli esseri umani,anche gli dei e l’anima sono costituiti da atomi:gli dei vivono
molto più lontani,mentre l’anima è costituita da atomi leggeri e lisci,ed è sempre
legata al corpo,in quanto non può esistere corpo senza anima e viceversa.

ETICA
L'obiettivo dell'etica epicurea è quello di indicare la via verso la felicità.
Essa, per Epicuro, consiste nel piacere, il quale dipende dalle sensazioni che dal
corpo raggiungono l'anima. I piaceri, però, devono essere attentamente catalogati e
valutati: i piaceri instabili o cinetici comportano turbamento e dolore; inoltre non
danno mai piena soddisfazione perché sono legati a una ricerca di piacere infinita e
mai sazia. I piaceri stabili o catastematici, invece, consistono nella totale assenza
di dolore e sono legati al soddisfacimento dei desideri necessari.

L’etica epicurea è quindi una forma di edonismo:ossia una dottrina che mette in
primo piano il piacere

Quali sono le condizioni fondamentali per raggiungere la felicità?


Oltre che selezionare i piaceri, preferendo quelli stabili, per raggiungere la felicità è
necessario liberarsi dai quattro timori fondamentali: degli dei, della morte,
dell'infelicità e della sofferenza.
In questo senso la filosofia si presenta come un quadruplice farmaco, offrendo
quattro spiegazioni che servono proprio a tale scopo:
1. la prima riconosce che gli dei non sono da temere perché sono indifferenti alle
vicende umane;
2. la seconda sostiene che la morte non è nulla perché quando siamo vivi, la morte
non c'è, e quando c'è la morte, non ci siamo noi;
3. la terza ammette che la felicità è raggiungibile se sappiamo opportunamente
valutare i desideri e calcolare i piaceri;
4. la quarta afferma che il dolore fisico o è sopportabile oppure ci conduce
rapidamente alla morte.

La felicità consiste nell'assenza di dolore fisico (aponia) e di turbamento dell'anima


(ataraxía).

Quale valore attribuisce Epicuro alla vita pubblica?


La vita pubblica, con i suoi eccessi, può risultare dannosa per la felicità, per cui il
saggio è invitato a vivere "nascostamente", cioè in piccole comunità di amici in cui
condurre un'esistenza modesta e serena.

STOICISMO
Lo stoicismo è una corrente di pensiero fondata da Zenone ,essa vede tre
fasi(antica,medie ,nuova Stoà).

FISICA
Per gli stoici la realtà è costituita da un principio passivo, la materia, e da un
principio attivo, chiamato "ragione universale" o "anima del mondo".
Il principio attivo è divino, conferisce ordine e razionalità al cosmo; la fisica stoica è
quindi panteista (dio e il mondo sono la stessa cosa).

In che cosa consiste il ciclo cosmico?


Secondo gli stoici la finalità o legge interna all'universo prevede infinite ripetizioni
della stessa serie di eventi. Tale processo inizia con una grande conflagrazione - da
cui ha origine il cosmo - e termina con un'altra conflagrazione - in cui il cosmo si
distrugge avviandosi verso un nuovo inizio .

A differenza degli epicurei(che pensavano che che il mondo fosse uno spazio
vuoto),gli stoici concepiscono il mondo come una sfera compatta.
Secondo gli storici, soltanto le entità con un corpo ,esistono.
Le cose esistenti sono quindi formate e governate dal principio attivo.
Nel caso degli oggetti inanimati ,conferisce solo aspetto ,mentre nei vegetali,viene
conferita una certa natura ,la quale viene potenziata dall’anima.
Essa è diversa da quella degli epicurei ,in quanto non è formata da atomi,ma bensì
della stessa cosa del principio attivo.

ETICA
Sulla base dell’etica,gli stoici affrontano la questione di come siano possibili il
bene,male e libertà in un mondo razionale (governato da leggi e principi ,che sono
comprensibili alla ragione umana).
La distinzione tra bene e male viene giustificata sulla pensiero per cui il male è
necessario perché esista anche il bene, dal momento che i contrari sono
reciprocamente indispensabili: se c'è l'uno ci deve essere anche l'altro.
Per quanto riguarda la libertà ,consiste nell’uomo che compie certe azioni perché
previste dal progetto divino(causa esterna) ,ma anche perché quell'uomo è fatto in
un certo modo (causa interna).
Non è possibile sfuggire alla legge necessaria che governa l'universo: l'individuo,
tuttavia, può scegliere se accettare e aderire consapevolmente all'ordine delle cose,
oppure lasciarsi trascinare dagli eventi. (adeguarsi o meno al destino stabilito dal
piano divino)

In che cosa consiste la virtù? La virtù consiste nella scelta di adeguarsi al piano
razionale divino: in questo senso è sapere, perché comporta la conoscenza della
legge universale, ed è dovere, implica la scelta dell’uomo di adeguarsi ad un destino
che non dipende dalla sua volontà.
L'uomo virtuoso è felice, in quanto dà il proprio assenso al piano divino alla base del
cosmo. Da questo punto di vista il possesso di cose o beni materiali come il
benessere ,la salute o l’onore sono considerati indifferenti indifferente,ma confrontati
con la malattia il disonore ,vengono definite dai stoici come cose degne di essere
scelte,nonostante non indispensabili per la felicità.

Il saggio stoico, non avendo necessità di nulla, se non di adeguarsi all'ordine


razionale e divino, è in una condizione di autosufficienza. Egli sa governare con la
ragione le passioni, che sono impulsi che eccedono la giusta misura; il saggio stoico
è quindi in una condizione di apatia, nel senso che non subisce le passioni e non si
fa guidare da esse.

Per quanto riguarda la sfera politica, il saggio, come ogni essere umano, è cittadino
del mondo (cosmopolitismo), la sua patria è ovunque ed egli non è condizionato
dalla situazione contingente in cui si trova.
FILOSOFIA TARDOANTICA E PROTOCRISTIANA
Nei primi secoli d.C. è avvertito nei territori dell’Impero romano un diffuso bisogno di
spiritualità, .
La diffusione del cristianesimo –che nei secoli della sua diffusione vede anche una
sistematizzazione delle sue dottrine – si accompagna allo sviluppo di altre filosofie
pagane venate di spiritualità, come il neoplatonismo di Plotino
La nuova atmosfera spirituale segue e accompagna la crisi dell’Impero: il
cristianesimo, dapprima avvertito come minacciato e perseguitato, viene accettato;
nel Medioevo la Chiesa si afferma come centro culturale e politico

La rivoluzione ebraico-cristiana
Si tratta di religioni rivelate, che ammettono l’esercizio della razionalità per
interpretare e confermare i dati della fede, stimolando così il pensiero filosofico alla
ricerca del significato autentico delle verità religiose testimoniate.
Gli aspetti più nuovi del pensiero ebraico-cristiano riguardano:
● l’affermazione dell’unicità e trascendenza di Dio;
● l’idea che Dio va pensato come una Persona;
● l’idea che Dio ha creato il mondo con un atto libero e volontario dal
nulla.
● la concezione lineare del tempo e della storia

I tratti di novità del Nuovo Testamento


La dottrina cristiana vive una fondamentale elaborazione attraverso l’opera di
Paolo di Tarso, apostolo «delle genti» e protagonista della predicazione cristiana
attraverso le sue lettere, che mettono in luce:

la conoscibilità naturale di Dio;


il valore centrale della Croce
il rapporto tra carne e spirito nella dinamica della vita;
il tema , della salvezza della grazia.
Il pensiero cristiano e la filosofia
La riflessione della filosofia cristiana dei primi secoli prende il nome di
Patristica, articolata per periodi storici che raggruppano diversi autori che
hanno partecipato all’elaborazione dottrinale del cristianesimo esprimendo il
messaggio religioso con gli strumenti del pensiero greco e rileggendo
quest’ultimo nell’ottica religiosa cristiana:
Padri apostolici (I sec.): diffondono e illustrano aspetti della dottrina;
Padri apologisti (II sec.): iniziano l’attività filosofica nella forma di difesa del
cristianesimo da persecuzioni e attacchi
Padri della Chiesa,combattere le eresie e confrontarsi con le filosofie pagane

Approfondimento: la teologia cristiana e le eresie


Uno dei problemi fondamentali intorno a cui ruota la discussione cristiana dei primi
secoli è quello dell’incarnazione, ovvero quello relativo alla natura umano divina
di Gesù:
● l’arianesimo sostiene che Cristo non sia altri che un uomo;
● il monofisismo, al contrario, afferma che la natura divina di Cristo
ha assorbito quella umana, in modo da formare appunto una sola
natura;
● il nestorianesimo, infine, sottolinea l’unione puramente
spirituale tra le due nature di Cristo, al punto che si arriva a
parlare di due «persone» (con alcune oscillazioni).
La dottrina cristiana, formulata nei Concili di Nicea e Costantinopoli afferma
l’unità e trinità di Dio, unità nella sostanza e trinità nelle persone.

Potrebbero piacerti anche