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Indice
Introduzione........................................................................................................................................3
Il Bilancio delle competenze nel contesto della formazione Neoassunti..................................3
Come compilare il Bilancio iniziale.................................................................................................4
Il Bilancio iniziale in breve: normativa, oggetto, impegno previsto e tempi..............................5
Struttura del Bilancio iniziale delle competenze...........................................................................6
Il Bilancio iniziale: attività da svolgere nell’ambiente online.......................................................7
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Introduzione
La redazione del Bilancio iniziale rappresenta, dunque, la premessa sulla base della quale
elaborare, con il supporto del tutor e del Dirigente scolastico, il Patto formativo. In
quest’ultimo devono essere indicate le azioni formative che s’intendono intraprendere
durante l’anno di prova e i corrispondenti obiettivi formativi (art. 5, DM 850/2015; art. 4,
CM 36167/2015).
Il Patto formativo dovrà essere elaborato sulla base del modello in uso nel proprio istituto
(nel Toolkit sono resi disponibili dei modelli di Patto formativo condivisi dalle scuole negli
anni passati).
Si sottolinea, infine, che il Bilancio iniziale non ha un carattere valutativo ma è pensato per
supportare il docente in un personale processo di auto-valutazione.
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Come compilare il Bilancio iniziale
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Il Bilancio iniziale in breve: normativa, oggetto, impegno previsto e tempi
Il Bilancio iniziale consente un’auto-valutazione delle Nella sezione Bilancio iniziale si accede allo Impegno previsto:
proprie competenze in relazione al complesso delle strumento che consente la lettura e la scrittura o 3 ore (stima)
competenze professionali del docente come del proprio Bilancio delle competenze, vi si Tempistica:
identificate dal gruppo di ricerca del MIUR. È’ un’attività trovano informazioni su: o Entro il
funzionale alla personalizzazione del percorso o Come utilizzare lo strumento secondo mese
formativo dell’anno di prova (le competenze indicate o Come redigere il Bilancio coerentemente dalla presa di
come deboli potrebbero essere oggetto dei laboratori o con i suoi obiettivi formativi e auto-valutativi servizio.
della collaborazione con il tutor). (queste indicazioni per la compilazione)
Il Bilancio iniziale è una delle attività descritte con o Quali domande ricorrenti hanno posto gli
maggiore dettaglio dalla normativa, che ne indica: utenti delle passate edizioni (FAQ).
o l’obiettivo: auto-valutazione (DM 850, art.5, c.1)
o la funzione: redigere il patto formativo (CM
36167/2015)
o la tempistica: entro il secondo mese dalla presa
di servizio (DM 850, art. 5, c.2)
o la durata: 3 ore (C.M. n°36167/2015)
o chi è coinvolto: docente, tutor (DM 850, art. 5,
c.1)
o dove svolgere l’attività: ambiente online/Indire
(C.M. n°36167/2015).
Dal DM 850/2015
Art. 5 (Bilancio delle competenze, analisi dei bisogni
formativi e obiettivi della formazione)
1. Ai fini della personalizzazione delle attività di
formazione, anche alla luce delle attività didattiche
svolte, il docente neo-assunto traccia un primo bilancio
di competenze, in forma di autovalutazione strutturata,
con la collaborazione del docente tutor.
2. Il bilancio di competenze, predisposto entro il
secondo mese dalla presa di servizio, consente di
compiere una analisi critica delle competenze
possedute, di delineare i punti da potenziare e di
elaborare un progetto di formazione in servizio
coerente con la diagnosi compiuta.
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Struttura del Bilancio iniziale delle competenze
Il Bilancio è strutturato in 3 aree; ogni area è a sua volta articolata in 3 ambiti, per un
totale di 9 ambiti. Aree e ambiti costituiscono “le dimensioni generative” delle competenze
che il docente interpreta ed esprime nell’esercizio quotidiano della propria professione.
Ogni ambito raccoglie infatti un numero variabile di competenze (o descrittori di
competenza). La definizione di ciascuna competenza è stata dedotta dalla letteratura
nazionale ed internazionale in ambito educativo e adattata al contesto italiano dagli esperti
del MIUR, anche alla luce del quadro normativo vigente (TU 297/1994; CCNL 2006-2009;
Legge 107/2015; DM 850/2015).
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Il Bilancio iniziale: attività da svolgere nell’ambiente online
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progressione di allievi con particolari
problematiche?
10. Progettare attività in cui lo studente Ritieni di riuscire a proporre attività nelle
sia al centro del processo di quali gli allievi sono protagonisti di processi
apprendimento e di costruzione delle volti a costruire conoscenze e/o risolvere
conoscenze problemi? Se no, perché? Quali sono le
difficoltà che incontri?
La professionalità della funzione del docente mira alle capacità dello stesso di organizzare le
situazioni di apprendimento in modo da creare situazioni da cui possano realisticamente emergere
le competenze degli allievi. Guardando a ritroso e riflettendo sulla mia esperienza didattica ritengo
di essere sufficientemente capace di individuare con chiarezza i traguardi che gli allievi devono
conseguire di rendere operativi gli obiettivi di apprendimento individuati e di verificarne il loro
conseguimento, di individuare i nuclei fondanti della mia disciplina utili a costruire un percorso
formativo adeguato alla classe e all’alunno. Ho lavorato sperimentando varie tipologie di
organizzazioni, di situazioni di apprendimento e di programmazioni ponendo in essere diverse
strategie di intervento e sistemi di valutazione. Ho capito che di volta in volta trovandomi in diversi
contesti educativo –didattici dovevo riorganizzare i contenuti non solo in funzione delle varie
scansioni dell’anno scolastico, ma soprattutto in relazione alle esigenze educative e culturali degli
alunni con cui interagivo. Fatte queste riflessioni credo invece di dover acquisire nuove competenze
utili a prevedere compiti di apprendimento in cui gli allievi debbano fare uso delle tecnologie. Posso
dire altrettanto rifacendomi a tutte quelle strategie e metodologie che possano attivare gli allievi nel
costruire conoscenze individuali e in gruppo attraverso ovviamente attività che richiedono la
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ricerca di soluzioni e problemi, e costruzioni di progetti.
13. Rendere gli studenti consapevoli dei Ritieni di possedere adeguati strumenti
loro progressi rispetto agli obiettivi di per osservare come gli allievi
apprendimento apprendono? Riesci a fornire un riscontro
agli studenti che consenta loro di fare il
punto sulle loro conoscenze e
competenze e individuare che cosa,
eventualmente, modificare (valutazione
formativa)?
14. Progettare attività di valutazione Ritieni di possedere un’adeguata
formativa utilizzando una pluralità di conoscenza delle tecniche e degli
strumenti e tecniche strumenti per proporre una valutazione
che potenzi in ogni allievo la capacità di
progettare e monitorare il proprio
apprendimento? Ritieni di conoscere
differenti strumenti e tecniche per favorire
l’autovalutazione, la valutazione tra pari,
la co-valutazione con il docente?
15. Progettare attività per la verifica delle Ritieni di saper progettare attività per la
competenze trasversali (soft skills) verifica delle soft skills (problem solving,
pensiero strategico, autonomia, ecc.)
anche attraverso la predisposizione di
“compiti di realtà1”?
Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e
competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze
per ogni ambito.
1 Compito di realtà: “una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, da
risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti
di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Pur non escludendo prove che
chiamino in causa una sola disciplina, privilegiare prove per la cui risoluzione l’alunno debba richiamare in forma
integrata, componendoli autonomamente, più apprendimenti acquisiti. La risoluzione della situazione-problema (compito
di realtà) viene a costituire il prodotto finale degli alunni su cui si basa la valutazione dell’insegnante” in Linee guida per
la certificazione delle competenze nel primo ciclo di Istruzione.
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Il momento della valutazione è sicuramente importante, ma anche complesso in quanto richiede, da
parte del docente, attenzione, scrupolosità ed oggettività . In questo contesto è sempre bene mettere
in discussione i criteri valutativi al fine di adeguarli ai diversi contesti di apprendimento.
Questo a mio parere, e secondo la mia esperienza pregressa, può rendere più scrupolosa la
valutazione rapportandola ai singoli soggetti. Infatti una valutazione, perché sia formativa, deve
superare quella sommativa al fine di rilevare il livello di maturità raggiunto dall’alunno e il
conseguimento da parte dello stesso degli obiettivi disciplinari rendendolo anche consapevole del
processo di apprendimento effettuato attraverso un feedback. A fronte di questa premessa devo
dire che ho avuto modo di confrontarmi con l’uso di diversi strumenti di valutazione come griglie e
tabelle delle quali ho potuto, di volta in volta, analizzarne vantaggi e svantaggi. Queste esperienze
mi aiutano a valutare gli allievi nel modo più obiettivo possibile variando anche le tipologie di prova
che mi inducono a somministrare prove strutturate e non, a fare colloqui orali e anche a predisporre
verifiche scritte e pratiche. Sebbene, dunque, credo di sapermi orientare nelle varie strategie
valutative ritengo, altresi, di poter ulteriormente consolidare la mia formazione in questo ambito
soprattutto riguardo alla verifica collegiale delle competenze trasversali acquisite dagli alunni.
18. Progettare attività per “imparare ad Ritieni di saper elaborare adeguati supporti
imparare” e processi che potenzino negli allievi
autonomia, autoregolazione ed elaborazione
di strategie di studio personali?
19. Costruire e condividere con la classe Ritieni di saper gestire la discussione con e
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regole chiare tra gli allievi per stabilire regole condivise o
per prendere decisioni relative al
funzionamento scolastico? Ritieni di gestire
efficacemente con il gruppo classe il rispetto
di quanto deciso in modo condiviso?
Grazie anche al mio carattere solare ed alla mano ho sempre cercato di costruire un rapporto aperto
con i miei alunni, basato però su regole ben precise e condivise da tutti, impostando così i miei
interventi secondo un metodo che prevede il dialogo e le interazioni tra le parti. Ciò stimola i ragazzi
a partecipare alle lezioni condividendo in modo affettuoso l’argomento trattato. Questo mi consente
anche di guidare i miei allievi dando dei suggerimenti sul loro metodo di studio, ovviamente
calibrandoli secondo i loro diversi stili di apprendimento. Tuttavia credo di dover ancora imparare
molto su come rendere gli allievi capaci di autoregolare e autovalutare i loro progressi. Spesso cerco
di rilevare le loro conoscenze pregresse, i loro interessi e le loro curiosità tenendole in conto e
partendo da esse per spiegare nuovi contenuti. La vita di un unico gruppo compatto e coeso
all’interno della classe può stimolare la motivazione ad apprendere, sviluppare nuove competenze ,
e all’interno di esso i ragazzi possono imparare a rispettare le regole e la libertà di pensiero,
comprendendo i loro limiti e le loro capacità . Vorrei poter approfondire le strategie di cooperative-
learning proprio perché esse possono offrire importanti opportunità di inclusione.
Il mio orario scolastico è strutturato ad avere un ora per classe quindi diventa indispensabile il
rapporto di cooperazione tra colleghi, con cui scambiare informazioni, consigli, suggerimenti, con
cui progettare o programmare obiettivi comuni da raggiungere o ancora trovare la giusta direzione
da dare all’intervento didattico. I principali vantaggi della collaborazione intercollegiale sono un
aumento delle competenze individuali, un aumento di fiducia tra le persone coinvolte e lo sviluppo
di un senso comunitario (interdipendenza). Benefici questi che giovano sia al docente sia all’istituto.
Inoltre, la collaborazione è rivolta soprattutto a creare condizioni favorevoli perché altri, esterni al
gruppo delle persone che collaborano fra loro, possano trarre un vantaggio, nel nostro caso gli
alunni.
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COMPETENZE DOMANDE GUIDA
27. (SOSTEGNO) Curare i rapporti con le Ritieni di saper gestire i rapporti con le
équipe multidisciplinari ed i servizi équipe e i servizi territoriali al fine di
specialistici costruire sinergie positive utili agli allievi e
alle loro famiglie?
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partecipando attivamente alla gestione e organizzazione della stessa, che ne migliorino e diffondano
l’immagine nel contesto città o piccolo centro abitato dove sorge.
31. Coinvolgere i genitori nella vita della Ritieni di saper attuare strategie per un
scuola efficace coinvolgimento dei genitori nella
vita della scuola?
Le relazioni scuola famiglia sono importanti da curare al fine di rendere più adeguato il percorso
formativo dei ragazzi. Nella mia esperienza scolastica sono stato sempre disposto al dialogo con le
famiglie, non solo durante gli incontri predisposti dalla scuola ma anche nelle mie ore di
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ricevimento. Mi sono cosi reso conto che ci sono famiglie che definirei presenti, collaborative e
molto attente alla crescita dei propri figli ma altrettante che invece sembrano essere poco partecipi
e necessitano dunque di essere sollecitate per partecipare a un dialogo costruttivo. Sebbene ritengo
di essere abbastanza adeguato al compito sotteso alla comunicazione scuola famiglia credo però di
aver bisogno di una maggiore formazione riguardo all’ aspetto organizzativo di incontri scuola
famiglia inerenti alle problematiche educative della società odierna.
36. Ispirare la propria azione a principi di Ritieni di porre alla base delle tue scelte
lealtà, collaborazione, reciproca fiducia tra professionali i principi di lealtà,
le diverse componenti collaborazione, reciproca fiducia?
Ritieni di porre questi principi anche a
fondamento del rapporto con gli studenti?
38. Rispettare la privacy delle informazioni Ritieni che i vincoli derivanti dal rispetto
acquisite nella propria pratica della privacy possano creare difficoltà nel
professionale tuo lavoro?
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Descrivere, eventualmente utilizzando le domande guida, le ragioni della/e scelta/e della/e
competenza/e selezionata/e. Si consiglia di prendere in esame un massimo di 3 competenze
per ogni ambito.
Scegliere di svolgere la professione d’insegnante con passione non basta; è necessario, anche, il
rispetto per le regole, i ruoli e le varie figure che operano nell’ambito scolastico. Ormai da molti anni
ho cambiato diversi ambienti scolastici e di conseguenza ho dovuto relazionarmi con molti colleghi
e dirigenti e inserirmi in contesti organizzativi sempre diversi. Finora penso di non aver incontrato
particolari difficoltà e certamente ho collaborato instaurando relazioni positive con tutto il
personale scolastico e amministrativo superando anche le iniziali piccole difficoltà derivanti da una
mancata conoscenza. Premesso ciò l’aspetto che invece credo di dover approfondire è quello della
privacy non tanto perché temo di infrangerla quanto perché i principi giuridico- amministrativi che
ineriscono a questo tema sono talmente tante e complesse da rischiare, senza volerlo, di violarli. In
questo senso, dunque, credo di dovere acquisire nuove conoscenze riguardo a questa legge e alla
sua applicazione in ambito scolastico.
Utilizzare efficacemente le tecnologie per ricercare informazioni ormai è essenziale per il lavoro
dell’insegnante. Primo motivo fra tutti, per ottenere interesse motivazione stimoli da parte degli
alunni. Mi sono accorto che i ragazzi mantengono viva l’attenzione durante la spiegazione solo
quando la lezione è impostata sulla visione di filmati o la risoluzione di quiz come “Kahoot” sulla
LIM. I contenuti vengono assimilati prima e in modo più efficace. Conoscere e usare le tecnologie è
importantissimo anche per la ricerca di informazioni su un duplice canale. Innanzitutto a scuola, in
classe, con gli alunni perchè imparino che la rete ad esempio è una fonte inesauribile di
informazioni utili per comprendere e approfondire lo studio di qualsivoglia argomento; ma
insegnare loro anche come cercare, cosa cercare, come scaricare il materiale e farlo proprio. E’
chiaro che tutto questo serve anche a casa al docente per preparare le sue lezioni e curare la propria
formazione che deve essere continua. Io mi pongo sempre nella posizione di colui che ha ancora da
imparare tanto dalla propria disciplina e del proprio essere docente. Sento sempre di dover dare di
più ai miei alunni. In questo la tecnologia é un’ amica inesauribile ed essenziale!! Chiaramente
durante la mia carriera da insegnante e soprattutto in questa prima fase vorrei tanto approfondire
l’uso corretto delle TIC, in quanto oltre ad usare semplicemente il computer e la LIM vorrei riuscire
ad imparare a curare un sito internet per essere utile alla scuola, magari curare proprio
l’aggiornamento del sito istituzionale e insieme ai colleghi imparare ad inserire materiale da
condividere con loro e con i ragazzi. La scuola dal canto suo dovrebbe sempre cercare di mettere a
disposizione efficienti dispositivi informatici ed una rete wifi funzionante!! e sufficientemente
potente da garantire il regolare svolgimento del lavoro in classe, anche per l’uso corretto e veloce
del registro elettronico, da compilare e curare in classe e non a casa!!
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3. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE
(Professionalità)
43. Utilizzare le proprie esperienze per Ritieni di saper riflettere sulla tua pratica
riprogettare l’azione didattica per trarre precise informazioni o indicazioni
per riprogettare nuove situazioni didattiche?
44. Aggiornare il proprio Bilancio delle Ritieni di saper orientare il tuo sviluppo
competenze ed elaborare un proprio professionale in rapporto agli obiettivi
progetto di sviluppo professionale emersi dall’analisi del tuo percorso
formativo/esperienziale e dai bisogni della
scuola nella quale operi?
46. Essere coinvolto in attività di ricerca Ritieni di avere adeguate competenze per
didattica, anche in forma collaborativa fare ricerca sulla tua pratica didattica
individualmente e/o collettivamente?
L’insegnante non è un tutto fare, perché non si limita ad utilizzare una quantità di repertori e di
tecniche. Il lavoro del docente non è solo mestiere, perché ci sono qualità aggiuntive, definite dai
saperi (le competenze), i valori (le responsabilità ), la riflessività (la consapevolezza, l’essere
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presenti a se stessi). Al centro della professione docente ci sono domande etiche, responsabilità
istituzionali: l’etica del lavoro ben fatto, l’impegno verso i ragazzi, la formazione di persone e
cittadini consapevoli ed attivi. La dimensione culturale della professione docente comprende senza
dubbio la padronanza dei nuclei fondamentali delle discipline oggetto di insegnamento. Tale
padronanza dovrà estendersi alle conoscenze di tipo procedurale, di tipo immaginativo, di tipo
rappresentativo, assai ricche sotto il profilo formativo ed indispensabili sul piano professionale. La
formazione continua è essenziale in quanto bisogna aggiornarsi sempre e mettendo in discussione
tutto. Quello che sappiamo non basta, bisognerebbe studiare anche il mondo lavorativo in cui
andranno i nostri ragazzi e prevedere a cosa potrà essere utile ciò che insegniamo loro, bisogna
possedere una comunicazione efficace che non sia a senso unico. Ecco perchè effettivamente è
utilissimo riguardare il proprio bilancio di competenze e attraverso questa revisione riscoprire
quali sono ancora gli step che dobbiamo affrontare. Ciò farebbe rendere conto a tutti che siamo
sempre “in divenire” verso un insegnamento appropriato e ideale, il quale credo non si raggiungerà
mai, in quanto sempre migliorabile.
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