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La sociologia del diritto si occupa dell'efficacia e dell'efficienza delle norme.

Per studiare ciò si deve studiare l'atteggiamento degli individui rispetto alle norme, e cosa porta
essi a seguirle o meno.
Se gli individui non osservano le norme.
Il comportamento criminale può essere definito come quel comportamento che non osserva quanto
previsto dalle norme.
Le norme penali hanno una sussistenza di carattere di ordine e di sopravvivenza della società,
quindi hanno sanzioni più gravi.
Gli individui che non osservano le norme penali sono definiti criminali.
In questo senso abbiamo quindi un intreccio tra sociologia del diritto e la criminologia.
Si parla di devianza quando si infrangono le leggi sociali.

Le teorie sono necessarie per interpretare i fatti.


Le teorie scientifiche procedono in un modo rigoroso, attraverso dei criteri, usando dei canoni
interpretativi dei fatti. Si distingue quindi per la rigorosità del metodo.
Le teorie criminologiche vogliono essere teorie scientifiche in quanto vogliono basarsi su ipotesi
fatte dall'osservazione dei fatti.
Le scienze sociali hanno un metodo particolari per lo studio del loro oggetto.
Per distinguere una teoria buona da una cattiva, si deve considerare un aspetto quantitativo e uno
qualitativo.
Nelle scienze sociali molto spesso viene infatti richiesta una ricerca qualitativa oltre che a una
ricerca quantitativa. I fenomeni sociali infatti non sono quantificabili come lo sono i fenomeni
naturali.
(Es: non si può quantificare la coscienza collettiva).
Gli aspetti qualitativi sono:
-la coerenza logica, ossia che affermi una tesi coerente.
-se aiuta a focalizzare l'attenzione su argomenti che erano stati trascurati
-se riesce a spiegare più di un fenomeno
-la notorietà, se una teoria viene ripresa da altri autori e dura nel tempo.

I criteri per classificare le teorie sono molteplici.


Le teorie criminologiche possono essere distinte per esempio in teorie sociologiche, psicologiche,
di tipo biologico ecc.
Possiamo inoltre distinguere le teorie della criminalità in:
-macroteorie, ossia quelle di carattere più ampio. Esse partono da presupposti generali per
spiegare il comportamento individuali. Esse hanno a che fare con l'epidemiologia del diritto.
-microteorie, ossia quelle che partono da presupposti individuali. Esse hanno a che fare con
l'eziologia del diritto.
Abbiamo poi le teorie ponte, ossia in parte macro e in parte micro, quindi riguardano in parte
aspetti epidemiologiche e in parte aspetti eziologici.
Un altro modo di categorizzazione è attraverso il livello di spiegazione su cui si pongono.
Un altro ancora consiste nel distinguere quelle classiche da quelle positivistiche (tendono a
individuare la spiegazione per cause esterne all'uomo). Abbiamo poi le teorie strutturali e quelle
procedurali, le teorie conflittuali ecc ecc.
La teoria classica fu condizionata dal suo contesto storico ed economico in cui viene sviluppata.
Lo stesso vale per la teoria positiva, perché prima non vi erano i presupposti storici, politici e
culturali.
Quindi le teorie vengono inevitabilmente influenzate dal contesto della relativa epoca.

Scuola classica
Si è sviluppata a metà del 1700. Prima la criminologia si confondeva con il diritto penale, il quale
fissava definizioni e norme.
La scuola classica si basa sulla razionalità e i diritti umani. Tali diritti modificarono profondamente
gli assenti sociali e politici dell'epoca. In passato i cittadini erano considerati come sudditi, ma
attraverso tali diritti affermano una nuova realtà in quanto diventano cittadini.
Nel periodo in cui si sviluppa la scuola classica, a livello economico si afferma la classe borghese,
la quale è composta da mercanti, commercianti, industriali e professionisti che si arricchivano
attraverso la loro intraprendenza economica.
Nel medioevo la classe dominante a livello economico era data dai nobili, che si arricchivano in
quanto possidenti.
L'ascesa della classe borghese provocò grandi modificazioni e può essere collegata all'etica
protestante (teoria weberiana).
Si ha quindi la decadenza dei nobili e del potere temporale della Chiesa.
Si afferma inoltre l'edonismo, che mette al centro delle proprie teorie la ricerca di piacere
dell'individuo.
Si afferma la visione contrattualistica, per la quale l'individuo viene prima dello stato. Quest'ultimo
nasce in tale visione attraverso un contratto stipulato tra gli individui. Ciò serve per far sì che il
popolo non sia succube dello stato, e che partecipi attivamente a livello politico.
La scuola classica spiega il comportamento a livello criminale attraverso l'idea che chi pone in atto
un crimine, lo fa perché decide di compierlo sulla base di un calcolo razionale.
Tale calcolo si basa sulla considerazione di vantaggi e svantaggi che trarrebbe da quell'azione.

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