Per studiare ciò si deve studiare l'atteggiamento degli individui rispetto alle norme, e cosa porta
essi a seguirle o meno.
Se gli individui non osservano le norme.
Il comportamento criminale può essere definito come quel comportamento che non osserva quanto
previsto dalle norme.
Le norme penali hanno una sussistenza di carattere di ordine e di sopravvivenza della società,
quindi hanno sanzioni più gravi.
Gli individui che non osservano le norme penali sono definiti criminali.
In questo senso abbiamo quindi un intreccio tra sociologia del diritto e la criminologia.
Si parla di devianza quando si infrangono le leggi sociali.
Scuola classica
Si è sviluppata a metà del 1700. Prima la criminologia si confondeva con il diritto penale, il quale
fissava definizioni e norme.
La scuola classica si basa sulla razionalità e i diritti umani. Tali diritti modificarono profondamente
gli assenti sociali e politici dell'epoca. In passato i cittadini erano considerati come sudditi, ma
attraverso tali diritti affermano una nuova realtà in quanto diventano cittadini.
Nel periodo in cui si sviluppa la scuola classica, a livello economico si afferma la classe borghese,
la quale è composta da mercanti, commercianti, industriali e professionisti che si arricchivano
attraverso la loro intraprendenza economica.
Nel medioevo la classe dominante a livello economico era data dai nobili, che si arricchivano in
quanto possidenti.
L'ascesa della classe borghese provocò grandi modificazioni e può essere collegata all'etica
protestante (teoria weberiana).
Si ha quindi la decadenza dei nobili e del potere temporale della Chiesa.
Si afferma inoltre l'edonismo, che mette al centro delle proprie teorie la ricerca di piacere
dell'individuo.
Si afferma la visione contrattualistica, per la quale l'individuo viene prima dello stato. Quest'ultimo
nasce in tale visione attraverso un contratto stipulato tra gli individui. Ciò serve per far sì che il
popolo non sia succube dello stato, e che partecipi attivamente a livello politico.
La scuola classica spiega il comportamento a livello criminale attraverso l'idea che chi pone in atto
un crimine, lo fa perché decide di compierlo sulla base di un calcolo razionale.
Tale calcolo si basa sulla considerazione di vantaggi e svantaggi che trarrebbe da quell'azione.