Sei sulla pagina 1di 2

Capitolo 3

Il diritto viene definito messaggio normativo di tipo giuridico.


Per comprendere le caratteristiche di tipo giuridico nel diritto dobbiamo fare uno studio, che può
riguardare la struttura, le finalità ecc.
Per fare ciò dobbiamo studiare la storia della nostra cultura. Essa deve essere considerata perché
le risposte vengono trovate dal come si è strutturata negli ultimi secoli.
I messaggi normativi giuridici si distinguono quindi studiando la nostra storia, almeno degli ultimi 2
o 3 secoli.
Nel passaggio tra medioevo ed età moderna sono avvenute trasformazioni profonde della società.
Su tali trasformazioni si basa la società attuale.
Esse riguardano l'ambito giuridico, ma si deve considerare anche l'ambito politico, religioso e
sociale.
Si ha il passaggio a un economia commerciale, e la nascita della classe capitalista. Tale classe
aveva delle necessità, che dovevano essere soddisfatte attraverso modificazioni di carattere
giuridico.
Cambiando quindi l'economia, è cambiata la società, e conseguentemente è cambiata la
legislazione.
Cambia la visione del mondo anche grazie alle idee di Galileo.
Un altro processo avvenuto è quello della secolarizzazione. A partire dal 1600 in poi si è iniziato
compiere azioni indipendentemente dal credo religioso.
Nel mondo medievale il diritto era considerato giusto se connesso alla legge naturale e la legge
eterna (posta da dio).
Nel 1600 ciò viene superato con l'idea che il diritto naturale sia valido indipendentemente da quello
eterno.

Un'altra trasformazione importante è l'affermazione dell'individualismo.


In passato la società era organica, contava quindi il collettivo.
Tra '600 e '900 ai affermano invece capitalismo e individualismo, in cui nella società la prevalenza
cel'ha il singolo individuo.

Un'altro passaggio è quello dell'affermazione dello stato moderno. Quest'ultimo è caratterizzato da


un accentramento del potere (nel medioevo c'era un grande pluralismo giuridico). In questo senso
possiamo parlare di unificazione delle fonti del diritto. Ciò ha portato una grande semplificazione
giuridica. Questo ha avuto due conseguenze:
- una costituzionalizzazione
Nella costituzione sono scritti i criteri generali di elaborazione delle leggi e i valori generali della
società dello stato.
- una codificazione.
Nei codici troviamo le varie norme di un determinato ambito.
Il processo di nascita dello stato ha contribuito all'affermazione di una visione più democratica. Ciò
che legittima lo stato infatti è la volontà popolare.
La rivoluzione francese, ad esempio, rivoluzionò tutti gli aspetti della società dell'epoca.
Il principio che legittimava il potere nel medioevo era un principio teologico, e naturale (su cui si
basavano le dinastie regnanti). La rivoluzione francese invece portò l'idea del principio della
volontà popolare.
È quindi il popolo che legittima l'autorità che comanda.
Il popolo in questo senso nomina i rappresentanti degli organi giuridici e politici che compongono i
vari organi statali. Questo si concretizza nelle istituzioni.
La mentalità positivista è quella che sostiene che l'unico diritto è quello scritto nei codici.
I giuristi in questa ottica non devono quindi fare altro che studiare le leggi (dogma) contenute nei
codici (dogmatica giuridica). Ciò cambia la funzione dei giudici, i quali devono rassegnarsi a
occuparsi solo del diritto. Conseguentemente il diritto si rende autonomo dalla morale e dalla
politica.
La norma è valida indipendentemente dal fatto che si consideri giusta o meno. In passato invece,
essendo diritto e morale collegati, si riteneva che una legge dovesse seguire un principio di
giustizia.

Potrebbero piacerti anche