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Nord-Sud / Centro-Periferia = introduzione concettuale sintetica

Modello di sviluppo occidentale (dalla seconda metà del 1700 in Europa)  dal
colonialismo (finito nel 1975) al neocolonialismo economico  4 fasi dello sviluppo
industriale spazialmente separate, ma interconnesse in un rapporto Centro-Periferia

USA, UE, Giappone, Australia ancora oggi forti nel controllo delle risorse e dei territori (per
industria e consumi [energia, biofuel, risorse minerarie, piantagioni]); atteggiamento di
superiorità tecnologica e economica (auto-collocazione nella parte medio-alta della
piramide).

Corruzione e controllo politico [condivisione interessi con élite locali] e/o ricatto economico
esercitato, per favorire o proteggere gli affari/investimenti fatti, da:

USA (multinazionali, finanza e prima borsa mondiale di materie prime a Chicago),

Francia (grandi imprese, “tutela politica”e militare nelle ex colonie),

UK (multinazionali, finanza e seconda borsa mondiale di materie prime a Londra),

FMI (Fondo Monetario Internazionale) e BM (Banca Mondiale), ambedue con sede a


Washington;

meglio che i governi siano “stabili”.

La Cina copia il modello neocoloniale economico occidentale (per industria e consumi), ma


cambia in parte il tipo di relazione: non si preoccupa del modello politico (comunque
preferisce governi “stabili”) perché usa la potente capacità di investimento (e di aiuti)
[condivisione interessi con élite locali] [ricatto economico meno esplicitato] oltre a
manodopera cinese disponibile a operare in loco nella parte bassa della piramide.

Si presenta come un paese anch’esso del Sud, che ha subito il colonialismo e quindi con un
rapporto paritario; ma rimane il partner forte economicamente nella relazione (per
tecnologia, capacità operative e soprattutto finanziarie)

In America Latina l’indipendenza dal colonialismo è avvenuta nel XIX secolo. Pur con
problemi ancora esistenti gli stati hanno avuto modo di consolidarsi nelle loro funzioni (con
piramide socio-economica fortemente squilibrata). La omogeneità linguistica neolatina del
centro e sud America (spagnolo prevalente e portoghese-brasiliano) ha favori contatti e
interrelazioni interstatali.

In Africa l’indipendenza è arrivata tra il 1950 e il 1975, con forti diversità linguistiche e di
gruppi umani interni agli stati per cui le lingue coloniali (francese, inglese, portoghese) sono
state un fattore di comunicazione “nazionale” interna tra i gruppi. Le istituzioni e le strutture
amministrative sono ancora incomplete e spesso mal funzionanti. I rapporti interstatali in
Africa stentano a svilupparsi (vedi cap. 7 di Sud-Sud).

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