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Modello di sviluppo occidentale (dalla seconda metà del 1700 in Europa) dal
colonialismo (finito nel 1975) al neocolonialismo economico 4 fasi dello sviluppo
industriale spazialmente separate, ma interconnesse in un rapporto Centro-Periferia
USA, UE, Giappone, Australia ancora oggi forti nel controllo delle risorse e dei territori (per
industria e consumi [energia, biofuel, risorse minerarie, piantagioni]); atteggiamento di
superiorità tecnologica e economica (auto-collocazione nella parte medio-alta della
piramide).
Corruzione e controllo politico [condivisione interessi con élite locali] e/o ricatto economico
esercitato, per favorire o proteggere gli affari/investimenti fatti, da:
Si presenta come un paese anch’esso del Sud, che ha subito il colonialismo e quindi con un
rapporto paritario; ma rimane il partner forte economicamente nella relazione (per
tecnologia, capacità operative e soprattutto finanziarie)
In America Latina l’indipendenza dal colonialismo è avvenuta nel XIX secolo. Pur con
problemi ancora esistenti gli stati hanno avuto modo di consolidarsi nelle loro funzioni (con
piramide socio-economica fortemente squilibrata). La omogeneità linguistica neolatina del
centro e sud America (spagnolo prevalente e portoghese-brasiliano) ha favori contatti e
interrelazioni interstatali.
In Africa l’indipendenza è arrivata tra il 1950 e il 1975, con forti diversità linguistiche e di
gruppi umani interni agli stati per cui le lingue coloniali (francese, inglese, portoghese) sono
state un fattore di comunicazione “nazionale” interna tra i gruppi. Le istituzioni e le strutture
amministrative sono ancora incomplete e spesso mal funzionanti. I rapporti interstatali in
Africa stentano a svilupparsi (vedi cap. 7 di Sud-Sud).