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LEZIONE 1

definizione opera d’arte:


Prodotto umano da un cosiddetto artista che padroneggia una tecnica.

come leggere un opera d’arte :


”Colazione sull’erba”, Manet, 1862-1863
Olio su tela, 208x264 cm, Museo d’Orsay, Parigi.

Non è propriamente impressionista per aspetti tecnici


ma per periodo.
Questa composizione ha dei riferimenti specifici e cita
un opera di Raffaello “Giudizio di Paride”, proprio la
scena in cui gli dei danno la mela a Paride per
decidere chi fosse più bella tra Afrodite e Venere.
In riferimento ai tre personaggi in basso a destra,
rappresentazione di una dimensione idilliaca, a cui Manet allude nella sua opera. Quella
nudità quindi non è più così anomala per una società elevata. L’intento di Manet è quello di
invitare le persone ad arricchirlo oltre la sua condizione sociale ma anche quella culturale. in
contrasto ad una società pragmatica. Dare un impressione superficiale senza immaginare che
dietro c’è un mondo di complessità.

Tiziano Vecellio, “Concerto campestre”, 1509


Rappresentano questa concezione idilliaca dell’uomo. Al nudo
non esiste la vergogna o il giudizio.

Analisi dell’opera:
primo livello di interpretazione:
• analisi comparativa per cercare di collocare l’opera
• individuare l’artista
• individuare la tecnica di realizzazione
• individuare le dimensioni
• individuare dove viene conservata
secondo livello di interpretazione:
• capire il messaggio oggi e quello originario che l’artista voleva trasmettere
• capire attraverso il contesto storico
• conoscere a priore le regole della grammatica e dell’arte degli artisti per avere un
idea di riferimento ad una produzione precedente.

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LEZIONE 2

XVII secolo in Europa


Nuova dimensione dell’arte.

L’Italia è importante per le committente rinascimentali dalle famiglie e del papato.


Nella realtà gli storici fanno riferimento a delle convenzioni a seconda del contesto.
Dal punto di vista filologico Argan usa modernità datando 1770 - 1970.

Rivoluzione Francese, 1789, una rivoluzione di ispirazione popolare.


Si inizia a diffondere un ideologia che cambia le dinamiche sociali. Il popolo si accorge di
essere la parte più numerosa e vuole far valere la sua uguaglianza economica.
Alla metà del 1700, si diffondono movimenti di contestazione di diritti.
Arte, come strumento che serve per regnare e per sancire.
Gli artisti ritrarranno chi rimarrà nella storia. Artisti del passato che hanno una rendita.
Ad esempio Michelangelo riceve una rendita a vita per “il Sepolcro della Rovere”.

Jacques-Louis David, “Ritratto del tribuno Marat”, 1793


uno dei principali protagonisti della Rivoluzione Francese
assassinato da una giovane girondina.
Un giorno Marat viene avvisato che ci sarà un attentatore, lui
non rinuncia a ricevere questa grande folla del popolo che gli
chiede assistenza legale e queste persone a cui lui da udienza,
viene ucciso da una popolana ingaggiata dai suoi avversari
politici.
David lo raffigura nell’intento di lasciare memoria.
Lui muore per amore del popolo. Viene ritratto nel momento in
cui sta lasciando la vita e consegnandosi all’immortalità.
Impugna la penna come un arma affianco l’oggetto del reato.
Dice così al popolo di denunciare di non avere paura nel farlo e
combattere. Anche nel foglio c’è una denuncia scritta.
L’artista ha un ruolo dichiarato da questo momento;
Non è più lo strumento dei potenti ma anche il cantore del popolo.
Non è più una cosa sulla base della tradizione che rimane a se stessa, ma è consequenziale.
L’architettura nell’ 800 è fatta ancora secondo gli standard della civiltà classica.
L’ordine architettonico rappresenta un ideale di perfezione, basato sul sistema delle
proporzioni. Per un verso c’è una dimensione classica, la natura come mimesi;
Imitare la natura nella realtà.
In quell’ideale di dimensione naturale giace una dimensione aurea di proporzioni.
Secondo Argan esiste da una parte la cultura classica e dall’altra una romantica che è legata ad una
cultura nordica dove la natura è anche ostile.
La natura denuncia la sua pericolosità ma non minaccia il nobile (naufragio con spettatore).
Argan la intende come una dicotomia tra classico e romanico.

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Quella di prima allude ai valori del mondo classico. Questa dimensione allude a una
dimensione astoica, che può essere: presente passata e futura;
Un sentimento che la natura suscita nell’uomo.

Alexander Cozens, La nuvola, 1770 circa.


Il paesaggio in penombra scompare, quello che
immaginiamo è una veduta all’imbrunire.
Sublime: non miro a far immedesimare lo spettatore
adulto in una dimensione reale ma ad una iperrealista.
Molte opere del sublime attingono a quella onirica.
(natura, tempesta e impeto)

Ciò che si distingue dal sublime è il pittoresco periodo


romantico:
È un esasperazione del messaggio; sembra un sogno.

Johann Heinrich Füssli, L’incubo, 1781 una via di mezzo tra sublime e pittoresco.
Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi, 1784
Étienne-Louis Boullée, Bibliotheque nationale, 1728-1799 Biblioteca francese, dove i libri
vengono disposti quasi come mattoni.
William Blake, la scala di Giacobbe, 1806
Monumento funebre di Canova, cenotafio, 1827 (sepolcro senza salma).
di notte non entra la luce.
casa sferica del guardiano del bosco

LEZIONE 3

I Macchiaioli
Arte italiana verso la modernità
L’artista non è più un personaggio al margine ma contesta anche il contesto in cui vive, artista
bohémien, disposto anche a fare una vita di stenti (vedremo anche con l’impressionismo, non ha
una fissa dimora.
Vede questo gruppo di artisti italiani che nasce a Firenze subito dopo la metà del ‘700.
Il luogo di tutto è Firenze, dove artisti italiani e stranieri gravitavano intorno alla accademia
delle belle arti, rappresentando “sull’imitazione del vero”, delle opere degli Uffizi a Firenze.
Proprio in questo luogo dell’accademia si installa un gruppo di artisti che si differenziano da
quel contesto dal loro modo di intendere l’arte.
Volontà di rappresentarsi al di là dei canoni. Non accettano che l’arte moderna non sia in
continuità con quella del passato classica. Pensano che questa società debba avere una
dimensione espressiva diversa da quella che viene rappresentata nelle accademie.
Nasce a Firenze, culla del Rinascimento anche per la presenza dei grandi monumenti di
Brunelleschi , Leonardo da vinci, Michelangelo ecc…
La capacità di imitare la natura e quindi anche il corpo umano.

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L’ideale di perfezione degli artisti del Rinascimento, che gli rappresenti in contemporanea con
la cultura classica.
Le famiglie che governano Firenze, i Medici (1434-1737).
Il primo palazzo dei Medici, dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico e
lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello, Benozzo Gozzoli e
Botticelli. La casa del Rinascimento. Dove tutto ebbe inizio.
Si finanziò un patrimonio artistico per nobilitare anche il nome della famiglia.
Basilica di San Laurenzio e la Biblioteca medicea Laurenziana.
Michelangelo Buonarroti che viene cresciuto come un figlio.
(la Famiglia da una rendita al padre affinché lui viva nel contesto e viene allevato dagli
stessi precettori che educano i figli).
Giorgio Vasari , la via larga.
Il caffè Michelangelo.
La culla dei Macchiaioli, dove trascorrevano le serate, un ritrovo per artisti. Non erano
interessati solo all’arte. Le opere sono da giovani artisti che si sono impegnati oltre la
pittura alle lotte del risorgimento italiano.
La Nuova Europa giornale.
Siamo nel periodo per la lotta politica delle lotte clandestine per unità d’Italia.
Un tipo di pittura legata all’estemporaneità, la pittura veloce che necessita di cogliere il
momento.
Leonardo da vinci ,taccuino disegni.
Un esempio prendendo in considerazione Leonardo da Vinci nel suo trattato sull’arte:
opere a forma di macchia eseguite con velocità dall’artista, per fissare l’idea.
L’artista non si perde per fare un disegno dettagliato, non interessa il dettaglio anatomico
ma fissare velocemente l’idea della concitazione della battaglia.
Questo tipo di schizzo a forma di “macchia” non per fotografare la realtà ma prendere l’idea.
Michelangelo Buonarroti, Studio di fortificazione per la Porta al Prato di Ognissanti.
Stessa cosa fatta da Michelangelo, che diventa il grande artista, dei Medici, della
Repubblica, che dovrà portare e difendere la Firenze.
L’assenzio, Edgar DeGas, 1875
Bar dove si consumano l’assenzio da soli.
Vestito non riprodotto fedelmente ma quelle macchie danno l’idea di
quel vestito.
Il colore è dato sulla tela senza riferimenti particolari.

I macchiaioli non sono tutti fiorentini ma vengono da esperienze diverse, dove non è più
necessario rappresentare la “fedeltà della realtà”, ma “la scena”.
Antonio Puccinelli, La Passeggiata del muro Torto, 1852
La nobiltà si ritrovava a passeggiare. Nell’800 era un grande parco pudico, dove ci si

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ritrovava a trascorrere i pomeriggi. Quando ci allontaniamo dal muro i personaggi
diventano per lo più macchie di colore. Il senso del pomeriggio primaverile, quelli
assolati a marzo piacevoli a andare a passeggiare durante l’inverno. Altre dame con i loro
accompagnatori. Sagome di colore che rappresentano delle persone.
Era un grande pittore decorativo.
Antonio Puccinelli, La strage degli innocenti.
Diego Martelli, non c’è giorno che non sia al caffè Michelangelo e diventa il “pretore” dei
Macchiaioli, sostenendoli anche economicamente difatti dormono nella sua tenuta a
Castiglioncello.
Gli artisti macchiaioli si dedicano alla pittura “an plain air”.
Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello, 1867
Dipinge con campi di colore estesi a rappresentare il fatto e anche il senso metereologico
il giallo che riflette ogni cosa.
Cristiano Berti. La morte di Lorenzino de Medici, olio su tela.
Non è il fatto storico ad essere immortalato infatti sembra quasi un fantoccio. Quello
vestito è il padre che raggiunge la scena, i personaggi sono abbozzati in campi di colore .
Solo grazie alla luce riusciamo a vedere le sagome.
Firenze, Esposizione Nazionale di Prodotti Agricoli e Industriali e di Belle Arti.
Giovanni Costa, Donna sulla Spiaggia di Anzio.
Luogo vicino Roma (luogo dove anche è morto Pasolini) dove si trascorrono momenti di
relax. Rappresenta queste donne che raccolgono e trasportano legna via mare.
Telemaco Signorini, Pascolo a Castiglioncello, 1861
Questo campo nel secondo e
terzo piano, macchie di colore
per le distese di grano dove
pascola no questi buoi. Colore
del grano. Estate.
è anche uno di quelli che si
spostano a Parigi e che gira il
mondo.

Telemaco Signorini, La toilette del mattino, 1898


Non è una scena che si svolge durante la notte ma più di intimità, dove prostitute si
sistemano si lavano e sui giacigli sonnecchiano i clienti che si sono trattenuti fino all’alba.
Quasi alla fine dell’800, quindi non una delle cose in cui si può parlare in società, ma un
immagine di intimità che annulla le differenze; nulla di volgare .
Giovanni Fattori, Soldati francesi sul suolo fiorentino, 1859
Figure accennate, quadro provocatorio, figure accennate. Intento di rappresentare soldati
come alieni, elementi estranei dalla scena fiorentina perché viene denunciata la loro
presenza nel contesto fiorentino.
La presenza di un invasione di un esercito straniero
A Firenze.

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molto simile…
Giovanni fattori, In vedetta, 1872
unica cosa che si riconosce sono i gendarmi a cavallo.

Il termine “Bohémien” serve per riferire una moda una realtà che è anche un modo di sentirsi
parte di ciò che succede all’estero. Di appartenere ad una “borghesia internazionale” che sta
cercando di appropinquarsi alla cultura classica.
Su questo c’è anche un grande influsso della cultura orientale.

opera scelta della pittura di questo gruppo dei macchiaioli, che è un cronista che racconta
descrivendo quell’esperienza a Firenze dedicata agli artisti fiorentini.

LEZIONE 4

L’impressionismo
opera tra 1860-’70 / fine dell’800

I macchiaioli mostrano le opere e che precorrono alcuni aspetti della novità della pittura
impressionistica. I macchiaioli hanno influenzato gli impressionisti, anche perché il
movimento italiano lo ha anticipato storicamente, e la coincidenza è anche in alcuni aspetti
come il rifiuto della tecnica tradizionale di presentazione.
Non è veramente corretto sostenere che i macchiaioli abbiamo influenzato la pittura
impressionista, ma quel che li accomuna è questa volontà di porsi in discontinuità con quello
che si insegna nelle accademie: “il voler fare qualcosa di diverso che si fa nelle accademie”.
Riferimento al periodo classico e rinascimento.
Come dice Argan: “Il voler tenere, distinti la pittura che riguarda il contingente, il quotidiano,
senza che abbia un significato metaforico, rappresentando ciò che l’artista vede”.

Courbet e il realismo integrale


Jean Désiré Gustave Courbet (Ornans, 10 giugno 1819 – La Tour-de-Peilz, 31 dicembre 1877)
è stato un pittore francese.
Conosciuto soprattutto per essere stato il più significativo esponente del movimento
realista (e accreditato anche dell'invenzione del termine stesso), Courbet fu pittore di
composizioni figurative, paesaggi terreni, marini e donne; si occupò anche di
problematiche sociali, prendendosi a cuore le difficili condizioni di vita e lavoro dei
contadini e dei poveri.

«Ho cinquant'anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò
morto voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di
alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l'unica cosa a cui è
appartenuto è stata la libertà.»

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Non interessano le correnti (il classicismo vs il romanico), la volontà di Courbet è che l’arte
contemporanea debba prescindere da qualsiasi retaggio culturale del passato.
Non interessa un retro pensiero, ma l’arte deve rappresentare la realtà, il realismo integrale, il
rappresentare la realtà.
Intorno a lui si raccoglieranno tutta una serie di artisti, alcuni perderanno la vita e altri si
evolveranno. Questo è un movimento di avanguardia.
Sono una serie di tentativi, anche diversi, che sono accumunate da alcun aspetti:
il superamento della dialettica tra classico e romantico, ormai diventati anacronistici, non
negano l’importanza della storia ma i grandi maestri del passato hanno realizzato una
concezione diversa dalla realtà. Tutto questo, ovviamente, cambia la società e non può lasciare
insensibili gli artisti.
Il movimento impressionista brucia i ponti con il passato, e secondo la canonica cronologia per
circa un ventennio da ’60 a ’70 dell’1800, quando il mondo cambia;
C’è una classe sociale che rompe il tradizionale modo della società.
Un altro elemento di consapevolezza, le ideologie Marxiste che pone il ceto del proletariato in
una ideale cognizione della propria forza nella società; anche per un mercato contro liberista
c’è la possibilità della ”scalata sociale”, anche grazie al fatto che in questo periodo ci si
arricchisce più velocemente.
Contesto dinamico:
Concezione del se individuo all’interno della società. Un idea della possibilità di muoversi
all’interno dei ranghi della società, cosa che in passato era remota.
La tecnologia si afferma in questo panorama.
La fotografia:
La tecnica fotografica consente di immortalare la realtà molto più semplicemente.
Questo comporta che:
il ruolo dell’artista viene emancipato. Quando si fa una foto, l’artista non ha più il ruolo e il
legame con il committente dell’aristocrazia, ma essendo emancipato da questo, è più
interessato a raccontare ciò ce sta succedendo. Gli artisti sono i primi che registrano i grandi
cambiamenti. Hanno una predisposizione a captare i cambiamenti.
Prima volta che le opere non si espongono nei Saloon (mostre accademiche per influenzare le
generazioni successive). Gli artisti si oppongono perché non vogliono essere vincolati a ciò che
gli si insegna nelle accademie. Anche perché nei Saloon, queste opere, vengono ritenute delle
pochezze dal punto di vista tecnico e non significativo per i contenuti.
Molte opere vengono rifiutate.
La prima mostra dell’impressionismo si tiene nel 1874;
nello studio di un fotografo, Nadar, a Parigi.
Non era uno studio di mostre, ma era un laboratorio dove venivano stampate le pellicole, un
altra parte veniva dedicata alla mostra, alla fine c’era un riconoscimento.
Gli artisti impressionismi vedono la loro ricerca molto più simile a questa della fotografia, in
riferimento alla possibilità della luce che incide sulla percezione dell’opera. I critici erano
molto severi con gli impressionisti ed erano pochi i mecenati e collezionisti che vedono da
subito la apertura di un nuovo mercato.
Da questo momento l’arte non è solo un fenomeno legato alla percezione ma diventa un
fenomeno economico con opportunità di vendere.

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Come David, che volva essere il cantore, agli impressionisti interessa solo la realtà, senza
nessuna dietrologia.
Il fatto economico è legato ai galleristi, compra l’arte chi la capisce e quindi chi ha studiato,
una piccola parte della società. Solo chi appartiene ad una famiglia nobile e altolocata.
La società sta cambiando, accade al mercato quella di una nuova classe sociale, che non ha gli
strumenti per riconoscere un arte classica perché non va nei musei. Quindi questa componente
che l’arte dell’ impressionismo non ha bisogno di una conoscenza della formazione artistica,
ma chiunque la può apprezzare quindi è aperta a chiunque.
Basta guardare, rappresenta se stessa. Chiunque può apprezzare, questo fa gola ai mercanti
d’arte che capiscono che si sta aprendo un nuovo mercato.
Tra questi il mercante più importante è Paul Durant Ruel.
I galleristi anche pagando una cena o saldando l’affitto arretrato riuscivano ad avere l’opera.
Questo governerà anche gli indiretti (pop art ecc… che sposterà il centro dall’Europa agli
USA).
I programmi degli impressionisti:
Non avevano un programma come dice Argan, ma nelle discussioni dei caffè si erano ritrovati
in diversi punti, frequentavano la gente comune dove la borghesia dava a vivere, e qui si
maturano 5 punti :
1. avversione per l’arte accademica dei salon ufficiali: non gli interessava
2. orientamento realista: interessa la realtà , cosa sta succedendo, come stavano cambiando
le città. Parigi prima città al mondo.
3. Il rito dettato dal lavoro. Non si dorme in locali aperti, si vive sempre. Questo cambia.
Gli artisti non vanno a dormire perché passa la notte da un caffè all’altro.
4. Il rifiuto degli atelier, temi banali semplici o mondani ma anche audaci ( come la
prostituzione in “colazione sull’erba”).
Dal passare dal chiaroscuro al colore: rifiuto non solo dei simboli ma anche della
tecnica, si dipingeva in uno studio chiuso, luce artificiale, si disegna prima sulla tela poi
si fa il chiaroscuro e poi si colora…mente agli impressionisti non interessava non
dipingono nel studi, eliminano il disegno e non realizzano nemmeno la tecnica del
chiaroscuro,
5. Disinteresse per il soggetto; la preferenza per il paesaggio e la natura morta:
concezione filosofica della pittura e lavoro an plain air. Seguo le sensazioni.
Una delle opere più riconosciute:
Impressione del sole levante, Monet, 1872.
ha tutte le caratteristiche per essere rilevante per questo
movimento. Non c’è una rappresentazione realistica, il colore
viene steso nella tela. Contrasto tra il residuo del buio della
notte delle ore e i primi colori dell’alba caldi . Contrasto tra
caldo alba e il freddo della notte. Composizione che fa
delineare in maniera abbastanza confusa . Non è un porto ma
e un impressione che l’artista sia li a dipingerlo, ma l’artista
non sta li sta in laboratorio, rielaborandolo e tramite un processo mnemonico, lo
aggettiva con dei ragionamenti con i quali lo corregge e lo traduce, cioè lo dice con altre
parole.

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Operazione di selezione della memoria:
Per gli impressionisti e quasi un tradimento dipingere in un contesto diverso dalla realtà.
Non c’è un disegno preparatorio, una traccia.
Non ci sono colori realistici ma c’è un esasperazione per evidenziare contrasti. (Ad esempio
quella del sole).
Un critico famoso, Louis Leroy, lo definisce come “impressione del sol levante”.
(La carta da parati, una stampa in quadricromia, una cosa stampata abbozzata e più nitida di
questa, lo prende in giro al coglione.)
“Impressione” utilizzato in tempo negativo, lo prendono per voler essere sgradevoli.

I raschiatoi di parquet, Caillebotte, 1875


non si distingue la trama , idea che queste persone rendano riflettente il parquet lo
rendano uno specchio.
Veduta del villaggio, Bazille, 1878
pone l’attenzione sul paesaggio con colori estesi a rappresenta non un disegnopreciso.

Uno degli elementi che condiziona il mondo di questi artisti, sono la fotografia e il commercio
delle stampe giapponesi che in Francia collezionavano.
Lo stesso Manet inizia a collezionare carte da imballaggio;
rappresentano il movimento, la realtà.

Importanza fondamenta ce l’ha Manet, che ha una formazione accademica, non è considerato
un impressionista, anche perché e più grande generazionalmente, ma nella sua poetica
rivediamo gli aspetti di questa rivoluzione.
Nel 1863 la giuria di ammissione dell'Accademia parigina rifiutò di esporre una notevole
quantità di dipinti (circa 3000, secondo le fonti). A seguito di proteste, l'Imperatore
organizzò un'esposizione parallela a quella ufficiale, consentendo ad artisti come Édouard
Manet con il suo Le déjeuner sur l'herbe(la principale causa dello scandalo), Claude
Monet, Camille Pissarro, James Whistler e altri di esporre le loro opere. La
frequentatissima esposizione divenne però anche oggetto di critiche e persino di derisione.
Le opere esposte venivano infatti denigrate non solo dalla critica ufficiale, ma anche dal
pubblico parigino stesso. Il Salon des Refusés (il salone dei rifiutati) ebbe il merito di
consentire una prima apertura verso l'arte "non ufficiale" e tradizionalista, ma anche lo
svantaggio di esporre i giovani artisti al pubblico ludibrio. Al nuovo Salon parteciparono
anche artisti come Degas (anche se si definiva realista) e Renoir.
Il 1863 è la data convenzionale dalla quale si fa iniziare l'impressionismo, data in cui proprio
quest'anno si tenne a Parigi il primo Salon des Refusés..

Monet, Colazione sull’erba, 1863, olio su tela, Musée d’Orsay


Edouard Manet espose questa tela, rifiutata dal Salon ufficiale, nel Salon des refusés. Il
pubblico e la critica del tempo si indignò nel vedere il soggetto del dipinto e la tecnica
utilizzata dall’artista. La perplessità nasceva non tanto dalla presenza del nudo femminile,
quanto dal fatto che esso si riferisse ad una ragazza del tempo, prelevata direttamente
dalla vita reale, senza ricorrere a travestimenti mitologici. In realtà, i suoi modelli erano

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state le opere rinascimentali di Tiziano e Giorgione, in particolare ‘Il concerto campestre’
del primo cinquecento, opera che riprende il tema della ‘conversazione’ tra figure nude e
figure vestite. Un altro riferimento importante è un incisione cinquecentesca di
Marcantonio Raimondi (a cui si rifà Raffaello per il ‘Giudizio di Paride’), in cui le movenze
dei personaggi di Manet sono le stesse che si osservano nell’incisione. In questo caso si
parla di una citazione e non di un riferimento indiretto. Ciò che destava scandalo oltre al
soggetto era anche la tecnica del dipinto, che costruito senza un disegno preparatorio, ma
solo attraverso il colore, sembrava abbozzato, perfino non finito. E’ assente la prospettiva
geometrica così che il dipinto si articola su una stratificazione di piani differenti. Ci sono
zone di colore piatto, senza passaggi chiaroscurali, appena variate dal diverso modo con
cui è assorbita o riflessa la luce. Non c’è più distinzione tra corpi solidi e lo spazio che li
contiene: tutto si dà alla vista mediante il colore. Manet non vede le figure dentro, ma con
l’ambiente. Quello che fa Manet in questo dipinto è utilizzare temi ed iconografie che
provengono dalla tradizione artistica accademica, esprimendoli in un linguaggio
moderno: si tratta di un’attualizzazione della cultura artistica. A primo sguardo l’opera
può sembrare un’impressione, invece un secondo livello di lettura fa caso a questi
riferimenti della pittura cinquecentesca. Anche in questo caso si osserva una matrice
classica legata ai modelli dell’antico ed una romantica legata alle percezioni dell’opera.

Monet, Impressione sole nascente, 1872, olio su tela, Musée Marmottan


L’invenzione della visione impressionista si deve, forse all’impatto che ebbe sulla critica
questo dipinto di Claude Monet. L’artista trasformò la sua barca in uno studio itinerante:
egli si fermava a dipingere quando era impressionato. L’opera venne esposta, con altre, in
occasione della mostra del 1874 presso lo studio del fotografo Nadar. ‘Impressione, sole
nascente’ è dipinto con veloci pennellate accostate senza fusione fra loro. Le forme
dell’ambiente, le imbarcazioni, gli edifici di sfondo e le attrezzature, sono dipinti con la
stessa qualità pittorica delle onde. È solamente il contesto che permette di decifrare i
particolari della scena che, isolati, perdono la loro identità. Non c’è un contorno, un
chiaroscuro, né una prospettiva o geometrie lineari. Il tutto è ridotto ad una semplice
riproduzione delle impressioni su tela. I colori vengono accostati per suscitare il massimo
della sensazione luminosa. L’artista seguì le indicazioni di Chevreul, Lo scienziato che
suggeriva di accostare colori puri, utilizzare contrasti di complementari e non utilizzare il
nero. Questi accorgimenti permisero di creare immagini retiniche più efficaci nel
rappresentare impressioni luminose della realtà. La dialettica cromatica è tutta giocata nel
contrasto di complementari tra azzurro e arancio. Il dipinto è diviso in due metà
sovrapposte. La parte in basso è occupata dall’acqua, la metà superiore, invece, dal cielo.
Al balcone, (opera di esordio di moent) nel 1874, nel sole rappresenta se stesso nella barca che
pinge nel su bateauatelier, spostando lo sfondo.
Al bar delle folle bergère., persone dietro abbozzate e questo il senso della pittura impressionista.

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Carrellata di autori

Monet principale esponente del movimento che esplora la luce sui paesaggi.
Monet si ritrae 150 volte che ritraggono lo stesso edificio , che cambi la luce l’atmosfera le
stagioni ecc. ; sperimenta quasi come uno scienziato.
Gran parte delle opere sono dedicate ai giardini agli scorci di natura.
Questa concezione di piante esotiche nasce da fatto che in tutte le grandi città si
organizzavano gli orti botanici, si coltivavano fiori esotici.
Renoir che nasce come pittore di porcellana.
Un tecnico che insieme a Monet viene rappresentato uno dei più importanti.
Pissarro che ragiona sulla profonditi di capo senza chiaroscuro.
Alfred Sisley si specializza su come si rappresenta l’acqua.
Quasi tutte le opere si rappresentano con uno specchio d’acqua con pennellate
sovrapposte.
Tramite il riflesso dell’acqua, che sembra un ritratto immortalato dalla realtà.
Dicotomia tra campagna e città.
Impressione della realtà non realtà vera e propria.
Degas, che viene da un contesto ricchissimo, e diverso dai colleghi e tramite anche opere
clandestine si dedica al disegno e alla pittura. Tutti i giorni va al Louvre per copiare e viene
influenzato dalla pittura classica e definisce il contorno delle opere annullando
Il campo da corsa
la classe di danza
l’assenzio o In un caffè, tratti abbozzati che vengono ancora di piu ristori nello specchio alle
spalle, diventano delle bozze scure di colore. Nella massa siam tutti uguali c’e anche una
critica.
la lavandaia

POSTIMPRESSIONISMO – SEURAT, SIGNAC, CEZANNE, GAUGUIN, VAN GOGH.


Nel 1886 l’impressionismo finisce, con la sua ottava e ultima mostra a Parigi. I
postimpressionisti non si accontentano più di cogliere la natura en-plain-aire affidandosi
alle proprie percezioni retiniche. Paul Gauguin- tecnica CLOISONNISME (linea contorno
netta) e giapponismo. Paul Cezanne- sostiene che tutta la realtà possa essere rappresentata
con tre figure geometriche: cilindro, sfera e cono. E’ il precursore del CUBISMO. Van
Gogh- non dipinge per vocazione ma per esigenza, per esprimere il suo malessere
interiore nei confronti della società dell’Ottocento. Affronta temi sociali in una prima fase
e in una seconda fase temi introspettivi, rappresentati attraverso una tecnica di pennellate
tratto-punto. Toulouse-Lautrec- ha sentito il bisogno di far pittura con i cartelli
pubblicitari. Era un grafico. Auguste Rodin- massimo esponente postimpressionista nella
scultura.

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LEZIONE 5

parvenu = ‹parvënü′› s. m., fr. [part. pass. di parvenir «pervenire, arrivare»].


Persona che si è elevata rapidamente a una condizione economica e sociale superiore, senza
avere tuttavia acquistato le maniere, lo stile, la cultura e sim. che converrebbero al nuovo stato
…sorvegliare e punire…fino all’89.

Nuovi materiali per nuove architetture.


L’ARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI:
Nella seconda metà dell’800 gli artisti vogliono rimanere sull’oggettività. Per gli impressionisti
la rappresentazione della realtà è sempre mediata dall’impressione di ciò che trasmette.
Rappresentare non è solo una dimensione realistica ma anche un messaggio.
ferro, acciaio e vetro sono i nuovi materiali utilizzati in architettura a partire dalla metà del
XIX secolo. Sono i prodotti della rivoluzione industriale che si prestano a nuove tecnologie
e concezioni del fare architettonico. Si raggiunge un’estetica moderna anche grazie ad una
sapiente collaborazione tra architetto ed ingegnere.
Joseph Paxton- Palazzo di cristallo che ospita a Londra la prima expo nel 1851. La novità
è l’impiego di elementi prefabbricati (segmenti metallici e lastre di vetro) prodotti in serie
e pronti per essere usati in cantiere, risparmiando tempo e denaro. Sul piano estetico egli
dà valore alla dimensione, liberando la geometria dei volumi dal peso della massa. Ottiene
una grande luminosità realizzando questa volumetria trasparente e questa luce rendeva
una migliore visibilità pe i prodotti esposti. Il palazzo, che nel 1937 fu distrutto da un
incendio, era alto 43 m e lungo 560 m con 400.000 m2 di vetro.
Gustave Eiffel- Tour Eiffel. Progettata per l expo di Parigi del 1889. Diventa subito il
simbolo della Parigi moderna, è un macroscopico elemento di arredo urbano che prevale
sui vecchi simboli. La torre, alta 300 m e realizzata in ferro non è monumentale, non
commemora e celebra un passato ma inneggia al presente e annuncia il futuro.
Alessandro Antonelli- Mole Antonelliana. A Torino Antonelli con lo stesso intento
urbanistico di Eiffel realizza la Mole. Alta 167 m ma realizzata con materiali non
innovativi ma con tecniche tradizionali e con un significativo compromesso tra
monumentalità e funzionalità. Giuseppe Mengoni- Galleria Vittorio E. II, Milano. Materiali
moderni, ferro. Emanuele Rocco- Galleria Umberto I, Napoli.

ESPRESSIONISMO
continuità e movimento

Termine che nasce in continuità con quella dell’impressione.


Parte dall’impressione della realtà e come viene interiorizzata dall’artista.
Non è più oggettivo come in una dimensione classica, la tecnica non è l’unico elemento alla
base ma anche io come artista esprimo ciò che vedo.
Consapevolezza parziale legata alla sensibilità e l’espressionismo la corrente che mette al
centro questa dimensione, come io esprimo quel moto che va dall’esterno verso l’interno,
interiorizzando il messaggio come io lo esprimo.

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L’espressionismo prescinde da una dimensione di realismo, in
Edvard Munch, L’Urlo,1893-1910, troviamo elementi significativi.
Preoccupazione di fine 800 della modernità.
C’è una situazione che è in divenire perché è in disagio.
Espressione del paesaggio che diventa o meglio, sta diventando una
persona.
Altro elemento è la volontà di rappresentare la realtà non come una cosa
fissa ma come un paesaggio che sta cambiando.

Van gogh, The church of Auvers, 1890


mutevolezza seguendo il percorso della donna, rappresentano così il dinamismo di un
architettura statica.
Pablo Picasso, Les Demoiselles d’Avignon,1907
modelle si spostano, la frutta natura morta è ferma.
Ernst Ludwig Kirchner, The red belfry,1915
scia di qualcosa, che rappresenta dinamismo
Franz Marc, Blue horse, 1911
Riflesso della luce su un cavallo bianco.

Impressionismo vs Espressionismo-
Letteralmente impressione è il contrario di espressione. Mentre l’impressionismo è un
percorso che va dall’esterno verso l’interno, l’espressionismo rappresenta un moto
inverso: dall’interno verso l’esterno, quindi estrarre ciò che si prova e metterlo su tela.
Quello che a primo impatto ci può sembrare l’impressione della realtà, diventa ora
l’espressione di essa. Il metro di giudizio impressionista è oggettivo, al contrario di
quello espressionista che è soggettivo. L’espressionismo si pone come antitesi
all’impressionismo ma lo presuppone: entrambi sono due movimenti realisti, che
esigono l’impegno totale dell’artista nel problema della realtà, anche se il primo lo risolve
sul piano della conoscenza ed il secondo sul piano dell’azione. Non si fa più riferimento
all’occhio, alla percezione, al modo in cui si vede la realtà esterna, ma si presta invece
attenzione all’INTROSPEZIONE, al modo in cui la sensibilità individuale coglie il
mondo. Gli artisti non si limitano a guardare la realtà ma la vivono, ne colgono le
contraddizioni, ne sentono il dramma e dalla realtà a volte si sentono respinti. Indagano
nelle proprie emozioni, nelle speranze
così come nelle paure e, raffigurando la realtà, la deformano sull’onda della propria
interiorità. È ciò che sta dentro dunque che viene fuori.

Architettura espressionista:
Si è sviluppata nel clima agitato del dopoguerra tedesco. Durante il rinascimento la
prospettiva ci consente di vedere la terza dimensione, concetto inverosimile durante
il medioevo perché era una concezione troppo ardua per l’epoca. Alla fine
dell’ottocento la situazione socio- culturale permette di concettualizzare la quarta

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dimensione: il tempo, scandito dalla velocità che caratterizza la modernità. Il mondo
muta, muta la condizione sociale ed emotiva. Queste mutazioni sono elementi da
rappresentare anche nell’arte.
Per questo motivo, l’architettura espressionista vuole rappresentare il movimento e
lo fa muovendo i volumi (anche nel design c’è questo cambiamento, basti pensare
alle sedie con linea continua e sinuosa). Si forma ‘il gruppo di Novembre’, gruppo di
architetti che si impegnava per incoraggiare un’urbanistica corrispondente alle
esigenze del popolo e non al profitto degli speculatori.
La Torre Einstein (1919-1923) di Erich Mendelson è la chiave dell’architettura
espressionista. L’architetto ha individuato la funzione specifica dell’edificio
(osservatorio astronomico e centro di ricerca scientifica): ha modellato sulla funzione
il blocco murario, esattamente come uno scultore modella sul gesto della figura le
masse plastiche della statua. E’ una torre espressionista perché nell’architettura c’è la
quarta dimensione, come se l’edificio si stesse muovendo.

LEZIONE 6

… punto di vista diverso


la descrizione tende a non convergere perché il contesto ha un punto di vista diverso.
I punti di vista tendono sempre a divergere …

Tutte le avanguardie hanno in comune che mettono in scena dei tentativi per capire quali siano le
possibilità di sondare l’intangibile.
Sono un esempio di continuità e movimenti di rottura con la tradizione.

In Francia aspetti psicologia


Paul Scheerbart, scrittore e disegnatore tedesco, autore soprattutto di letteratura fantastica,
ipotizza la costruzione di una serie di abitazioni sulle Alpi, fatta di cristallo.

Glasarchitektur [L'architettura di cristallo]


Il libro più noto di Scheerbart è «Glass Architecture» (1914). Quest'opera è stata dedicata a
Bruno Taut che a sua volta ha dedicato la sua Glass House alla mostra Werkbund di Colonia,
sempre del 1914, a Scheerbart. In «Glass Architecture», così come in altri suoi scritti,
Scheerbart ha visto la struttura del vetro, e in particolare gli edifici che utilizzano il vetro
colorato, come espressione di una maggiore consapevolezza sensoriale. Nelle sue opere più
utopiche ha invocato il rifiuto di una vecchia «cultura del mattone» e un mondo in cui
l'architettura in vetro rappresenta una nuova società anarchica. Le immagini del vetro
dovevano essere utilizzate nel senso di Scheerbart - come metafora del cambiamento sociale - da
artisti e architetti espressionisti appartenenti all'Arbeitsrat für Kunst e alla Gläserne Kette.
I concetti di Scheerbart di una trasformazione cristallina sia dell'architettura che della società
influenzarono anche il manifesto di apertura del Bauhaus di Walter Gropius nell'aprile 1919,
così come diversi progetti insoliti di grattacieli di vetro di Ludwig Mies Van der Rohe.
Il grattacielo di vetro divenne un elemento centrale della fase americana dello stile
internazionale".

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IN GERMANIA SI MANDANO DEI CONSOLI A STUDIARE CIO CHE STA SUCCEDENDO
IN INGHILTERRA.
Mutesius a vedere Morris e henry cole
Bruno Taut.
Milioni di persone si trasferiscono dalle campagne alle citta1
1914 cologne
walter gropius
Model Factory for the werkbund Exhibition, Cologne 1914
Padiglione dei motori Deutz, cologne, 1914
Bruno Taut
padiglione dell’industria dell’acciaio - la modernità l’industria viene percepita quasi come un
tempio della modernità. Ideologia del capannone industriale, si traspone in un altro edificio, a
forma di tempio.
Gruppo di novembre nasce sulla rivoluzione di ottobre come consiglio degli operai per l’arte.
Il Soviet di arte. Die Glaserne mette 1919.
Hermann Finsterling 1887
idea della mollezza, linea libera come emblema della modernità, linea curva fa pensare al
movimento questo anche nei prodotti.
Hans poelzig, grande teatro di berlino.
Steiner, Goetheanum, Dornach / Erich Mendersohn
National nederland praga
Hans henry Scharoun (Brema,Berlino)
Filarmonica
project for skyscraper in berlin, Ludwig Mies van der Rhoe
vladimir majakovskij
1920 INKHUK istituto per la cultura artistica
1920 si scrive il manifesto del suprematismo
Kandinskij Malevic Gabo Pevsner
campi di elementi geometrici
1920 costruttivismo Rodcenko e stephanola
Aleksy Gan costruttivismo
Grafica elemento fondamentale per comunicare le istanze al popolo
Moisei gisnburg
UNOVIS Ritmi etnici, cinematismo, movimento. l’arte si muove, idea pervasiva
Tribuna di Lenin, EL Lissitzky.
Istituto di studi bibliotecari Lenin, Mosca, 1927/ Ivan Leonidov
Padiglione dell’URSS Melnikov, Exposition des Arts Decoratifs
Antonio Sant’elia, centrale elettrica
Umberto Boccioni.\
Pietr mondrian
DE STIJL/ Rietveld - Red blue chair- Schröeder House
Caffè Aubette
van doesburg
lo fa uno =avanguardia; lo fanno tutti = mainstream

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L’AVANGUARDIA RUSSA
L'avanguardia russa costituisce il punto di rottura con i movimenti precedenti, a partire dal
Futurismo, e comprende tutti quei movimenti multidisciplinari che rivestono l'artista di un
ruolo politico. Le correnti d'avanguardia occupano i primi trent'anni del '900, si sviluppano in
Russia con lo scopo di democratizzare la società proletaria, che soffriva ancora di una
disparità rispetto alle altre classi sociali: gli artisti aboliscono l'arte in senso borghese e
lavorano per la società. I movimenti si distinguono in: Raggismo, Suprematismo e
Costruttivismo, per la prima volta il programma prevede un impiego dell'arte nella sua
funzione sociale, animata da propositi rivoluzionari e atta a risolvere tensioni politiche. Ogni
movimento è sancito da un manifesto, riconosciuto e firmato dal governo russo.
• RAGGISMO: è la prima avanguardia fondata nel 1913, guidata da Michael Larionov e da
Natalja Gončarova. Nel manifesto il movimento è presentato come <<sintesi di cubismo,
futurismo, orfismo>>.
• SUPREMATISMO: nello stesso anno Kazimir Malevič formula il programma del
Suprematismo: l'artista moderno doveva pensare un'arte svincolata da fini pratici ed
estetici, facendo tabula rasa dell'arte passata per ripartire da zero. Il nome del
movimento deriva dalla supremazia dell'arte astratta su quella figurativa.
• COSTRUTTIVISMO: a partire dal 1915, la corrente del suprematista viene affiancata
dalla poetica del Costruttivismo, proposta da Vladimir Evgrafovič Tatlin. Il programma
di entrambi i movimenti si avvicinano per le idee politiche e rivoluzionarie dei
rispettivi fondatori, ciò che le differenzia è il modo con cui intendono cambiare la
società: Malevič si impegna nella formazione intellettuale delle generazioni che
dovranno costruire il socialismo; Tatlin propone invece un intervento diretto tramite un
programma d'azione politica.
Gli artisti lavorano per la società, aboliscono l’arte in senso borghese e prediligono mezzi più
vicini alla vita reale: pubblicità, tipografia, architettura, produzione industriale.

COMUNICAZIONE GRAFICA: la struttura grafica (griglia grafica + progettazione font) di


un’opera deve essere rigorosamente progettata per aderire alla funzione della leggibilità.
L’ideazione di una griglia alla base della struttura è sintomo di corretto funzionamento di
un’opera.
Non esiste più l'arte distinta in diverse dimensioni, tutto ciò che la riguarda deve essere riunita
a servizio della rivoluzione, poiché questa stimola le facoltà inventive. In questo modo l'artista
diventa regista della rivoluzione: essi hanno il compito di informare la comunità, attraverso
l'arte, di tutti gli eventi storici.

ARTE POPOLARE ≅ ARTE INDUSTRIALE: segno di vitalità interna di una società che si
forma e trasforma in una condizione di libertà democratica. Le tecniche industriale
favoriscono l’entrata dell’impulso creativo dell’arte nel circolo della vita sociale, che a sua
volta stimolerà la creatività della produzione.
Con l'ascesa di Stalin al potere, l'arte viene privata della sua dipendenza di ricerca e di
indirizzo, limitata ad un'espressione di propaganda politica e di divulgazione culturale.
El Lissitzky, Spezza i Bianchi con il cuneo rosso, litografia, 1919.
El Lissitzky (1890-1941) – pseudonimo di Eliezer Markovič Lisickij – fu un importante artista,

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architetto e grafico russo. Studiò ingegneria e architettura in Germania, e trascorse alcuni
periodi di studio anche in Francia e in Italia. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale,
decise di ritornare in Russia, dove conobbe Kazimir Malevic. A quel periodo risale uno dei
suoi lavori più noti, Spezza i Bianchi col cuneo rosso, del 1919: si tratta di un manifesto
costruttivista, dove alcune figure geometriche elementari (il triangolo e il cerchio) sono
utilizzate in modo simbolico. Per quanto apparentemente semplice e astratta, l’opera cela
significati assai pregnanti: è infatti raffigurato un cuneo-triangolo rosso, simbolo di vitalità e
dell’Armata Rossa, nell’atto di penetrare il cerchio bianco (i controrivoluzionari), una figura
statica, aprendogli un grosso squarcio. Ideò quella tela a esemplificare l’armata rossa che
sconfigge la controrivoluzione dei generali zaristi, cosiddetti bianchi.

LEZIONE 7

Marinetti e il Futurismo
Uno degli elementi che le avanguardie hanno introdotto rispetto alla modernità è il modo con cui gli
artisti si esprimono.

Accademia degli artisti a San Luca ha come logo un triangolo: architettura, scrittura, scultura.
In Italia esistono tre accademie Santa Cecilia Musici, accademia dedicata alle scienze filologich
e e umanistiche e quella di San Luca degli artisti, che poi sono le accademie nazionali.
Accolgono le eccezionalità del panorama.
La cultura artistica viene edificata secondo queste caratteristiche.
Nella Russia dei Soviet l’invenzione del cinema sembra perfetta perché rappresenta il
dinamismo dell’opera.
Con Maijacosky, il teorico più importante delle avanguardie russe, il cinema, rappresenta
l’idea di dinamismo di montaggio di cose diverse; cose che guardate da un punto di vista
differente costruiscono dei multilivelli.
comunicazione multilivello: l’artista attraverso l’opera comunica cose diverse a livelli di
comprensione diverse.
Tipica anche dell’arte popolare.
Brutalista le courbusier alla fine della sua vita
DE stijl avanguardie russe ecc..

Nel nostro paese in cui la cultura ottocentesca è vincolata anche dalle accademie più
importanti d’Europa. Studenti stranieri vengono in Italia a visitare opere del rinascimento, o
agli uffizi o a Pompei.
Marinetti uno scrittore, ha ben chiari gli aspetti al di là delle alpi. Sa cosa sta succedendo in
Europa. Diventa in qualche modo l’interprete della necessità di rinnovamento dell’arte e della
cultura. Si fa carico di trasferire in Italia quella dialettica tra contemporaneo e quindi di
riforma delle arti contemporanee.
Nel 20 febbraio del 1909 pubblica su “Le Figaro”, il primo manifesto del movimento futurista.
Sceglie Parigi perché i quegli anni era la capitale dell’arte mondiale, dove prima del ’24 gli
artisti sovietici si trasferiscono dopo il giro di Stalin con Lenin.
Grazie alla propaganda l’arte si diffonde anche più facilmente.

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Marinetti non essendo un artista, elabora un manifesto ideologico che verte sulla relazione che
l’artista ha con la società e afferma che “la vita va cercata nel movimento nella azione energica
spavalda fino alla violenza”.

Il programma futurista prevede:


1)distruzione delle città storiche e dei musei; necessita di un taglio con il passato
2)si esalta la città nuova e la rivoluzione industriale;
Marinetti si allaccia i movimenti di rinnovare l’arte ma dice anche che sono gli italiani
che possono azzerare e distruggere l’arte passata perché è stata creata dagli italiani.
3)il ruolo dell’artista è quello di esaltare l’impulso spirituale del genio;
La prosa marinettiana. Rivendicare un ruolo preciso per l’Italia rispetto ad un dibattito
contemporaneo. Comporre graficamente i contenuti.
Definisco per contrapposizione = serve per esaltare le differenze.
4)la guerra è igiene del mondo.
Sintesi futurista della guerra.

Tutte le forze e tutte le debolezze del genio, sarebbero i contrassegni futuristi dell’Italia.
Il Palombaro:
opera futurista, parole in libertà, segno tra loro complementari, utilizzare nella stessa
griglia tanto la parola quanto la figura. Un elenco ma tutte metafore.
Il palombaro si basa sull’analogia ed è una sorta di applicazione di quanto sul tema
Marinetti aveva sostenuto nel Manifesto della letteratura futurista.
Utilizza sia la metafora che la similitudine.
Analogia futurista non e ne metafora ne similitudine .
Nel palombaro elementi futurismo: il paroliberismo.
Zang tumb tumb,
pubblicato nel 1914 nelle Edizioni futuriste di Poesia, dopo qualche anticipazione su
Lacerba, il poemetto in prosa parola libera si divide in dieci parti. Il componimento offre
una rappresentazione, in parte verbale e in parte visiva (con l’uso di parole in neretto e
maiuscole e con la particolare disposizione delle parole sulla pagina) del
bombardamento subito nell’ottobre 1912 da Adrianopoli. Il passo costituì il cavallo di
battaglia di Marinetti declamatore. Il brano celebra il rito igienico della guerra, del quale
vuole esprimere sulla pagina scritta tutta la forza dinamica

Gli undici punti dell’ideologia futurista;


8. Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata
l’eterna velocità onnipresente.
9. Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere
contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria.
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa

Ai futuristi piace l’idea della possibilità della tecnica.


precisa connessione causa-effetto trasformando la lingua come fosse una macchina.

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essenzialità del sostantivo che ha il predominio sull’intero discorso. ogni sostantivo deve
essere conseguito senza congiunzione con un altro per evidenziarne il significato.
Nuovo so dell’aggettivo che vengono usati come semafori che servono a regolare lo slancio
della corsa. Il futurismo è provocatorio. Volere una reazione.

LA SITUAZIONE ITALIANA
Il movimento futurista entra in crisi alla fine della prima guerra mondiale. Il ciclo
dell’avanguardia non si dice del tutto finito, grazie alle spinte rivoluzionarie proveniente dal
Costruttivismo russo.
• NEO-FUTURISMO: piccolo gruppo che si forma a Torino, la città italiana più
industrializzata, formato da Fillia, Rosso, Diulgheroff; il movimento durò molto poco a
causa di mancanza di spinte ideologiche, opposizione dell’ambiente culturale torinese. I
neofuturisti sostenevano che, per saldare l’arte moderna italiana, fosse necessario
ripartire dal Futurismo e radicalizzare i suoi principi per immunizzarlo da eventuali
nuove rivoluzioni. Fillia (Senso di gravità, 1932 circa, olio su tela, cm 100,5 x 80.
Genova, Galleria d’Arte Moderna). Descrizione: Nella parte alta dell’opera è dipinta
una grande sfera blu che pare collegata ad una struttura metallica. Infatti dietro la sfera
una forma costruita con elementi tubolari è in bilico sull’orlo di un cratere
semicircolare. Inoltre a destra e a sinistra oltre il bordo due piccole composizioni di
forme geometriche ricordano abitazioni umane. Interpretazione: Fillia si chiamava in
realtà Luigi Colombo e nacque a Revello in provincia di Cuneo. Il soprannome scelto
deriva quindi dal cognome materno. Il giovane si impegnò soprattutto sul versante
della parola creando versi e impegnandosi nella stesura di vari manifesti futuristi. Il
suo futurismo pittorico fu inizialmente astratto ma divenne in seguito di aspirazione
cosmica. Infatti nel dipinto esposto a Genova si colgono significati universali e filosofici.
Inoltre in quanto essenzialmente poeta Fillia era più incline a trattare temi di grande
respiro e creare immagini liriche. In questo caso la sua inventiva si esprime in modo
piuttosto criptico. L’immagine infatti non esprime la velocità e non celebra il senso di
fiducia nel progresso tecnologico tipico del primo futurismo. Si tratta invece di una
rappresentazione cristallizzata in una dimensione atemporale.
• ASTRATTISTI MILANESI: nato negli anni Trenta, è rappresentato da artisti come A.
Soldati, M. Radice, M. Reggiani, M. Rho e L. Veronese, riuniti attorno alla Galleria del
Milione che diventò il centro vitale dell'arte del tempo e portò poi alla creazione del
gruppo Zero. Il movimento non ha un programma definito, ma avvertono un problema
italiano da risolvere: sono opposti al movimento Novecento, sintetizzano i principi del
Futurismo e della Metafisica, sono una delle principali premesse dell’arte italiana del
secondo dopoguerra.

19
LEZIONE 8

METAFISICA
NEL PERIODO TRA I DUE CONFLITTI BELLICI

L’altro ambito di ricerca che si porta avanti nel nostro paese che è slegato dal contesto storico e
da quello che avviene dalla corrente di Marinetti del Futurismo.
Le avanguardie non rappresentano l’arte accademica, sono dei movimenti minoritari che si
contrappongono alla corrente ufficiale e hanno una caratteristica di avanguardie. Valutano
possibilità alternative di quello che fa l’arte in continuità con la storia.
Da questo una serie di fenomeni nazionali con le sue avanguardie.
In Italia dove sempre nell’ambito della storia c’è un forte legame con la tradizione sin
dall’antichità con l’arte classica romana Michelangelo, Borromini, Bernini.
Fino almeno al 700 l’Italia ha rappresentato il fulcro della cultura artistica classica per le sue
statue architetture e opere. Meta di artisti internazionali che nelle accademie nazionali
venivano a ridisegnare le opere del rinascimento o visitare musei a cielo aperto con Pompei,
Villa Adriana, è quindi stato un riferimento nella cultura 800esca.
Avendo parlato di questi fenomeni di rottura della tradizione, con il predominio
dell’astrazione in quello russo dopo la rivoluzione d’ottobre, l’arte delle avanguardie assume
un egemonia rispetto alle altre.
Marinetti e gli artisti che seguono il futurismo rimangono sempre una piccola parte di quelli
del nostro paese. Anche grazie al ruolo principale del disegno che con le avanguardie si perde
l’”imitatio”, si perde il ricopiare le forme artistiche precedenti.

Il personaggio centrale, il protagonista quasi individuale di questa corrente della metafisica è


Giorgio De Chirico
Nasce in una città della Tessaglia in Grecia da genitori della nobiltà. Legato ad una cultura
importante, il padre figlio dei baroni della nobiltà ferroviaria palermitana. La madre una
baronessa di origini Genovesi. Ad un certo punto vivono Atene sia Giorgio che Andrea
Alberto, si dedicano da giovani alla pittura; per distaccarsi dal fratello Andrea Alberto è piú
conosciuto come Alberto Savinio.
Giorgio vive in Grecia fino alla maggiore età, in quegli anni prende le prime lezioni di disegno
dal pittore greco Maburuninis, frequenta il liceo ad Atene e studia Italiano e Tedesco da
privati. Studia poi al politecnico di Atene dove studia la natura morta.
Nel 1906, dopo questa formazione classica, la famiglia di De Chirico torna in Italia prima a
Milano e poi a Firenze, centro del rinascimento.
A Parigi conobbe Paul Gogain, e tra il 1912 e il 1913, inizia ad avere una fame artistica, con
quotazioni discrete, e inizia a dipingere i paesaggi come fossero delle nature morte.
Il contrario dell’idea Futurista, il fermare la velocità del futurismo e ritrovare nell’opera un
luogo di riflessione di ciò che accadeva nella società.
La famiglia De Chirico vengono arruolati e grazie anche l’interiezione della famiglia vengono
mandati a Ferrara e affidati al centro di fanteria.
Qui quell’idea della natura morta si arricchisce con la presenza di elementi geometrici e fuori
contesto. Entra in questo mondo molto diverso della mentalità ferrarese.

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Dopo la guerra e l’inizio della secondo inizia la fama, partecipa alla biennale di Venezia del
’35. Si stabilisce poi a New York come Picasso e per mostre.
Ritratto di De Chirico;
Opere prima della metafisica definite: enigmatiche. Poi la sua attenzione vira verso le
architetture classiche essenziali proposte in prospettiva, una prospettiva intuitiva deformata,
che rende l’immagine spettrale e disorientante che può essere intesa come un ricordo, come se
la stesse sognando. Questa componente onirica è sempre forte. In questo periodo nasce la
pittura metafisica.
La metafisica, argomento dei libri di Aristotele che tratta delle cose della realtà assoluta,
accanto alle cose naturali.
Analizza le cause prime della realtà che, nella sistemazione del corpus aristotelico sono stati
collocati le cose naturali.
Oggi si usa questo termine per esprimere ciò che è oltre l’apparenza fisica, ossia l’essenza
intima della realtà al di là dell’esperienza sensibile.

La pittura metafisica, un altro originale contributo italiano al panorama dell’avanguardie


europee, ebbe come massimo esponente Giorgio De Chirico, suo fratello Andrea (noto come
Alberto Savino) e, per breve tempo, Carlo Carrà e Giorgio Morandi.
Grandi ombre, figure umani astratte che ricordano manichini e servono per mettere in scala il
resto, idea del movimento immaginario.
De Chirico, Gare Montparnasse,1914
un treno in lontananza che nella poetica futurista rappresenta la velocità il movimento.
Invece De Chirico lo disegna come un treno fermo, come se la metafisica fermasse il
treno, una dimensione onirica.
Un orologio che segna l’1:20 dove il sole dovrebbe essere alto nel cielo ma ci sono ombre;
una perdita del tempo.
Il treno fermo rappresenta l’intima realtà del treno.

Per quanto riguarda la storia, la metafisica è l’arte che esprime l’essenza intima della realtà, che la
interpreta e non la descrive, anche quando sembra più aderente al suo aspetto esteriore.
Metafisico è ciò che è avulso dalla logica ambientale in cui siamo abituati a vederlo: un oggetto
qualsiasi isolato dal contesto in cui vive e inserito in un altro...
De Chirico, Canto d’amore, 1914,
(per esempio un guanto in gomma appeso accanto a una testa di gesso appena sopra una
palla verde) idea della decontestualizzazione degli oggetti.

Differenze tra futurismo e metafisica.


Giorgio De Chirico iniziò a fare pittura metafisica già nel 1909, anno di nascita del Futurismo.
Rispetto a quest'ultimo movimento, la Metafisica si colloca decisamente agli antipodi.
Nel Futurismo è tutto dinamismo e velocità, nella Metafisica predomina la stasi più immobile.
Manca la velocità e tutto sembra congelarsi in un istante senza tempo, dove le cose e gli spazi
si pietrificano per sempre. Futurismo vuol rendere l'arte un grido, la metafisica mina invece la
dimensione del silenzio più assoluto. Il Futurismo vuole totalmente rinnovare il linguaggio

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pittorico; la Metafisica si affida invece agli strumenti più tradizionali della pittura: soprattutto
la prospettiva. Si potrebbe pensare che la metafisica sia alla fine solo un movimento di retro
guardia fermo a posizioni accademiche, invece riesce a trasmettere messaggi totalmente
nuovi, la cui carica di suggestione è immediata e evidente.

Caratteristiche metafisica:
La realtà è fatta da tanti punti di vista messi insieme.
Non esiste un unica realtà.
Le atmosfere magiche e enigmatiche dei quadri di De Chirico colpiscono proprio per
l'apparente semplicità di ciò che mostrano.
Le sue immagini mostrano una realtà che solo apparentemente assomigliante a quella che noi
conosciamo per nostra esperienza. Uno sguardo più attento ci mostra che la luce è irreale e
colora gli oggetti e il cielo di tinte innaturali.
La prospettiva, che sembrava costruire uno spazio geometricamente plausibile, è invece quasi
sempre volutamente deformata, così che lo spazio acquista un aspetto inedito.
Le scene urbane, che sono protagoniste in discusse di questi quadri, hanno un aspetto dilatato
e vuoto. In esse predomina l'assenza di vita e il silenzio più assoluto.
La rappresentazione più attendibile della realtà è l’assonometria.
De Chirico, Piazza d’Italia, 1913.
La realtà è il cubo in assonometria, vediamo sempre un punto di vista. ma ne esistono
tanti.

Pochi anni dopo, il regime fascista, impegnato a costruire la propria immagine culturale e a
fare del Nazionalismo sempre più esasperato, vide con fervore la metafisica in quanto
sensibile al recupero della tradizione.

Come si può vedere nel Palazzo della civiltà italiana all'EUR di Roma
ben presto il fascismo avrebbe fatto propria la grammatica degli archi alti e dei pilastri
delle architetture metafisiche di De Chirico per realizzare il suo stile architettonico,
ingigantendo le proporzioni e disinteressandosi delle funzionalità e dunque declinando
questo moderno classicismo in senso magniloquente.

Ufficialmente la pittura metafisica nasce a Ferrara dall'incontro di De Chirico con Carrà.


Per De Chirico Ferrara è la più metafisica di tutte le città per via delle grandi piazze con
monumenti dalle lunghe ombre portate, per la perfetta simmetria geometrica dell'addizione
erculea rinascimentale, per la solitudine innaturale di vie e piazze sulle quali si affacciano
nobili palazzi inutilizzati, come in una città morta nella quale, per ragioni misteriose, gli
abitanti fossero improvvisamente scomparsi.

Et quid amabo nisi quod aenigma est?


(cosa dovrei amare se non l’enigma?)

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LEZIONE 9
Abbiamo omesso una porzione di programma che parla dell’affermazione del razionalismo (o funzionalismo) in
Europa e oltreoceano. Non lo approfondiremo in queso corso perché riguarda più il mondo dell’architettura.

Con l’esaurirsi della spinta delle avanguardie nel periodo compreso tra le due guerre
mondiali, si esaurisce il ruolo di centralità dell’Europa nelle questioni artistiche.
Dalla metà dell’800, l’Europa ha sempre rappresentato il fulcro del commercio e della linea
artistica (ad esempio con il manifesto di Marinetti pubblicato su un giornale francese per
evidenziare il concetto di internazionalità). In seguito il ruolo nel mercato dell’economia
mondiale e del commercio artistico, passerà agli Stati Uniti.

In Italia nasce il movimento dell’informale.


Ultimo movimento organizzato da italiani. Un collettivo, disorganico, che rappresenta uno dei
maggiori dibattiti tra la fine della seconda guerra mondiale e anni ‘50.
Riprenderanno dalle avanguardie la questione astratta.

RAZIONALISMO - FUNZIONALISMO.
Si inizia a standardizzare gli ambienti.
Tutta l’architettura degli anni ’30 e ‘40 estremamente funzionale, consente di produrre su grande scala
abbassando costi.

Riflessione sulla architettura:


rispetto alla scultura ed alla pittura, eleva il suo aspetto funzionale.

Rispetto ai vari contesti, i tipi di funzionalismi si ritrovano:


didattico di Gropius alla Bauhaus , scandinavo.

L’Italia in questo contesto arriva dopo la seconda guerra mondiale anche per la contingenza
del fascismo.
C’è l’idea di arte di Stato durante il fascismo, quella che il duce sceglie; veicola una serie di
messaggi.
Utilizzata dal fascismo per rinnovare l’ambientazione.

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ARTE INFORMALE
L’arte nell’Italia del dopoguerra
Idea di percezione della modernità, è nel nostro paese anche un idea diffusa di iniziare una
recessione rispetto al centralizzazione del fascismo.
Il tema che viaggia in parallelo a quello della ricostruzione del paese, è quello di ricostruire
anche un cultura del paese in modo da cancellare quell’egemonia che controllava prima.

L’arte informale è un aspetto dell’arte astratta:


Riflessione sul concetto temporale in relazione al tempo come durata delle cose.
Ciò che ha aperto la mentalità anche di de Chirico rispetto alle opere.

In Italia l’arte informale si distingue in :


• Informale materico - Alberto Burri
• Spazialismo - Lucio Fontana
• Informale Segnico - Giuseppe Capogrossi

Per Alberto Burri, il concetto di tempo è dato dalla mutevolezza, come si evolvono le cose,
informale materico.
Una dimensione temporale in cui il tempo è tutto quello che c’è dopo quello che noi
consideriamo passato. Il tema del passato si intreccia con una scelta dell’astrazione,
quindi non più una descrizione realistica e ne è anche disinteressata, ma che è
concentrata più su una concezione materica, spaziale e segnica.

Dare voce a retaggi e incertezze di prima della guerra.


Gli artisti danno unia voce a questo disagio e da qui l’arte informale.
È quello che c’è prima della forma che interessa agli artisti.
Una dimensione germinale del pensiero; quando sto cercando di dare forma ad un progetto.

Per far questo c’è una necessità di escludere tutto quanto.


Quello che accomuna questi artisti è il rifiuto di alcuni concetti e delle forme tradizionali come
il rifiuto della linea.
Per rimanere nell’ambito dell’informale c’è bisogno del rifiuto della linea, del disegno,
del progetto.

Valore intrinseco dei materiali, ricerca della materia, informe, la pittura quindi informale si
sottrae al figurativo alla geometrie e al rigore matematico.

Informale materico:
Alberto Burri (1915-1995) “Il maestro senza maestri”.
Inizia a lavorare nel 1940 si laurea in medicina e nel 1946 inizia a svolgere attività
artistica in maniera continuativa.
Primo ciclo prende il nome di bianchi e catrami, muffe e gobbi.
Dal 1954 inizia questo lavoro sistematico sui materiali e ogni due anni sceglie un
materiale diverso e lavora su quello.

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Cicli temporali:
1954 al ‘56 lavora sulle combustioni, percorso di accelerazione temporale.
Dal 1956 inizia a lavorare con il legno, i ferri e con il cellotex e contemporaneamente
ragiona sul concetto di cretto.

Nelle landscape art:


Nell 1981 , immagina di mutualizzare la propria opera e realizza un ciclo di opere
pensate per uno spazio preciso, gli ex essiccatoi di tabacco, in cui raccoglie opere che
vanno dal ‘78 in poi in cui lui stesso progetta e le allestisce. In parallelo, in una sede
storica, Palazzo Albizzini (PG) al centro della città, sono raccolte le opere storicizzate dagli
inizi.

Agli inizi della sua carriera lavora con


bianchi: sz1:
Poi sovrapposizioni dei fondi bianchi con materiali già usati dal tempo.
catrame:
il valore della materia che manipola acquista nuovi significati e nuove forme che va a
sovrapporre.
Dimensione dell’informale che si da sull’aggiunta del materiale sul bianco, invece il
catrame è il processo ossimoro, che va a togliere, lasciando il buco il vuoto.
Muffa:
utilizza il bianco come materiale non sono coprente, ma che ha una dimensione.
Sacco:
sovrappone ad un materiale consumato, il sacco, che non compre tutto ma lascia
intravedere ciò che c’è sotto.
Poi le combinazione sacco su rosso, sacco su nero, come se andare a coprire in maniera
incontrollata da dignità artistica al tempo che consuma.
Cellotex:
materiali differenti modificati e assemblati. Materiale da scarti di falegnameria incollati e
pressati industrialmente in laminati di vari formati.
Bianco Cretto:
i cretti sono creati con argilla e colla che, sgretolandosi, crea effetti materici e
chiaroscurali. Vuole vedere il processo di disidratazione. Il tempo crea l’opera.

Alberto Burri, Cretto nero, 1976


Viene controllata la dimensione temporale. I materiali e la combustione.

Combustine
Legno: Opera finita catalizzata e aggiungere il fuoco che è un accelerazione temporale.
Plastica:
La città di Gibellina, che venne distrutta da una combustione.
Un sindaco di quella città vuole trasformare quei resti e decide di non ricostruirla li per il
terremoto ma da un altra parte. Burri ha l’idea di compattare le macerie e fare un enorme
cretto. Le escrescenze ricordano le strade della città.

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Aprire lo spazio:
Lucio Fontana. (1899-1968)
Il tempo cambia le cose come cambia le persone. Cretto delle rughe della terra date dalla
disidratazione e lo stesso per l’uomo, però al contrario la terra si rigenera se la si bagna.
Fontana scrive il manifesto dello spazialismo.
L’informale materico è un modo per simulare gli effetti del passato per invecchiare, la
dimensione dello spazio invece è quella, dice, capire la dimensione futura.

Fontana, testa di ragazza,1994:


una scultura, la sua formazione, che concepisce lo spazio della scultura, ragionando
sempre in una dimensione tridimensionale.

Ad un certo punto opera astratta.


Fonda il movimento spaziale. Nasce nel 1941, dopo la guerra e definisce una serie di artisti
come deLuigi che lavora in questa dimensione del gesto spaziale.

Sequenza del taglio : “to buco la tela e da li entro nell’infinito”.”Aprire lo spazio”.


Concetto spaziale.
L’arte si trova in una dimensione latente.
Primo manifesto dello spazialismo
Manifesto tecnico dello spazialismo.
“La domanda è come un coltello che squadra”.
La luce è il nuovo termine che usa per simboleggiare questo.

Capogrossi (1900-1972)
elementi di un alfabeto informale.
Lui vede l’opera come una narrazione di un testo informale, interessa la forma della composizione
letterale. consente di aprire una porta e di decifrare
Capogrossi, Superficie 119.
Sostiene l’importanza della serialità: tutto tendeva nella pittura di Capogrossi ad essere caricato
di valore simbolico. Improvvisamente si impone in tutte le sue opere un unico segno che
riproducendosi all’infinito ripropone algebricamente l’essenza più intima del pittore.

LEZIONE 10

DOPOGUERRA successivi alla guerra del 1914-18 (primo d.) e alla guerra del 1939-45 (secondo d.)
L’Europa perde la sua centralità per quanto riguarda il mondo dell’arte.
Durante gli esiti della seconda guerra mondiale il sistema va in crisi. In Germania e in Italia,
c’è il tentativo di impedire una libertà personale, proponendo un arte di stato.
Gli architetti che non condividevano questo stile Littorio, (coniugare il passato con modernità),
vengono emarginati.
L’artista si sposta dove si costruisce più che in Europa, dove si possono vendere più opere
d’arte.

26
Dagli anni 50’, tele più grandi. perché:
Il sogno Americano è una costante.
I movimenti artistici in Europa si confrontano con quella passata, comunque anche il
futurismo perché nega il confronto, in America non ci sono fisicamente i riferimenti e tutta la
generazione degli artisti che si formerà nel anni ‘50 è indirizzata su quelle espressioni d’arte
che possono interessare i mercati. Si pensa all’Arte commerciale. Inizia a rispondere a delle
logiche che sono proprie della vendita, del marketing e della pubblicità e questo influenza la
dimensione. Per essere commercializzata ,
bisogna avere delle quotazioni affidabili.
Se si valuta un opera d’arte deve essere
valutata secondo un principio oggettivo e
non soggettivo. Si cerca di equiparare il
mondo dell’arte intendendolo come un
mercato e quindi come oggetto di
investimento. Nell mondo dell’arte c’è
bisogno di avere delle quotazioni oggettive
delle merci. La quotazione va a cm/q.

Creare la domanda.
• Va di moda un certo tipo di arte.
• Dice qualcosa del tuo status e serve a
dimostrare uno status sociale.

Si organizzano quindi grandi mostre con i


grandi artisti.
Si influenzano le tendenze. Il settore della
moda è uguale al club sector, vanno a
trovare le mode, le tendenze. Vanno a
lanciare le tendenze che nel panorama europeo sono più funzionali in America. Il gruppo di
muratori critici e mercanti d’arte è più facile che attecchisca l’arte astratta. Anche perché
questa ultima nasce come fonte di grande rinnovamento.
Nel ’36-’37 mostra Dada e Surrealismo. Compro opere a pochissimi soldi come i graffiti e la
gente va a strappare i pezzi di murales perché hanno acquisito un valore di mercato.

Si parte dai movimenti di avanguardia riconoscendo alcune correnti del passato, ad esempio
l’arte e le stampe giapponesi. Riconoscono arte anche nelle confezioni che arrivavano in America
occidentale, che arrivano in maniera più agevole rispetto ai mercati europei.
Stampe giapponesi, negro sculture, che influenzano il cubismo.
Quindi quando faccio una mostra importante sul cubismo sto allo stesso tempo facendo
aumentare le quotazioni dell’arte scultorea africana.
Il messaggio è che quello che si trova in mostra è l’arte che interessa e quindi una forte
curvatura del gusto, e i compratori sono facilmente impressionabili perché non conoscono ciò
che non conoscono. L’interesse si trasformerà in volontà di accedere alla acquisizione i quel
tipo di opere.

27
ESPRESSIONISMO ASTRATTO AMERICANO
dalla seconda metà del Novecento l'arte si muove in differenti direzioni, tutte accomunate
dalla volontà di ricercare nuove modalità di comunicazione, rompendo la tradizionale
distinzione tra arti.

ARTE ASTRATTA + ARTE FIGURATIVA

Nasce cosí a New York l’ ESPRESSIONISMO ASTRATTO: non si tratta di un vero e proprio
movimento e gli artisti che ne fanno parte, chiamati INFORMALI, manifestano stili differenti e
personali, comunque accomunati dalla volontà di CANCELLARE IL CONCETTO DI ARTE,
considerata FORMALE, attraverso un “PERCORSO DI RINASCITA” ponendo alla base della
loro nuova arte:

• L’ IMPROVVISAZIONE
• LA RAPIDITA' ESECUTIVA
• LA DISSOLUZIONE DI OGNI RIFERIMENTO ALLA REALTA
• L'ESPRESSIVITÀ FORMALE
(non collima con il messaggio dell’artista, i contesti raffigurati sono fermamente
figurativi, ma il loro messaggio è spesso slegato dalla rappresentazione).
• L'USO DI GRANDI TELE
• IL RICONOSCIMENTO DELLA FORZA EMOZIONALE DEL COLORE
(grandi spazi, praterie, che hanno ripercussione sull’uso del colore per emozionare
l’osservatore).

Tutte queste caratteristiche le ritroviamo nelle opere di Edward Hopper (1882-1912),


Edward Hopper, Soir Blue, 1914,
contesto terrazza di un locale, riconosciamo una tipologia di luogo, riferimento ad una
componente raffigurativa e una dimensione empatia emozionale, ogni persona sempre
avulsa dal contesto. La figura del clown .
Storie di solitudine Urbana: Edward Hopper [1882-1912] Un realista senza ideologia.
Edward Hopper, Nightawks 1942
Inquadrature fotografiche: un focus metaforico del confine tra interno ed esterno. Queste
opere parlano della solitudine dell’osservatore. Osservare attraverso uno spiraglio,
l’intimità domestica.
Edward hopper , Room in New York, 1930.
I soggetti non sono consapevoli di essere osservati. Richiama il film di Hitchcock. Film
Phsico.

Mark Rotchko, United (tra nudi), 1933- 1934. Autoritratto.


Color Field: Mark rothcko, N* 10, 1950. Arriva uno fare campi di colore.

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Jackson Pollock, Senza titolo. Il segno come prolungamento all’esterno dell’interiorità
Jackson Pollock murale, 1943.
Una tela coperta di colore ancora fresco occupava tutto il pavimento il silenzio ora
assoluto Pollock guards 11 quadro o all'improvviso prosc un barattolo di colore e un
pennello ed inizio a muoversi attorno al quadro stosso. (1 I anoi movimenti, lenti
all'inizio, diventarono via via sempre più veloci e sempre piú simili ad una danza>>.

Prima di imporsi con grande successo nel corso degli anni Sessanta negli Stati Uniti,
la Pop-Art ha avuto origine durante il decennio precedente in Inghilterra. La sua prima
formulazione avviene infatti all’interno dell’Independent Group (Gruppo Indipendente), che
ha operato per tre anni (1952-1955) nell’ambito dell’Institute of Contemporary Art di Londra.
Il gruppo riunisce al suo interno diverse personalità:
oltre ad artisti (pittori, scultori, fotografi), ne fanno parte anche architetti e critici d’arte.
Nel corso della sua attività, che si è svolta con l’organizzazione di conferenze ed esposizioni, i
membri dell’Independent Group rivolgono la propria attenzione ai rapporti tra arte, scienza e
tecnologia, esplorando il legame tra l’arte considerata “alta” (quella dell’avanguardia), e
quella “bassa”, appartenente alla nascente cultura di massa, ed espressa in forme come la
cartellonistica pubblicitaria, il design industriale, il fumetto, la fantascienza.

Uno dei membri principali del gruppo è Richard Hamilton.


Londinese (24 febbraio 1922-13 settembre 2011), si forma artisticamente alle scuole serali
(1934), alla St. Martin’s School of Art e, soprattutto, alla Royal Academy School dove, tra il
1938 e il 1940, segue vari corsi di pittura.
L’opera che lo rende subito celebre è
“Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing?” (Che cosa rende le case
moderne così diverse e affascinanti?),
un collage del 1956 concepito come locandina della mostra “This is Tomorrow” (Questo è
il domani) alla Whitechapel Art Gallery di Londra. L’opera rappresenta un interno
domestico ed è composto con immagini tratte da rotocalchi americani dell’epoca.
Quest’opera divetò una sorta di manifesto visivo del Pop britannico, poiché vi
compaiono tutti gli elementi, gli emblemi e i miti della cultura popolare contemporanea:
dall’arredamento moderno alla cura maniacale del corpo, dai nuovi strumenti tecnologici
al cibo in scatola. La scritta “POP”, sul lecca-lecca tenuto in mano dal culturista, infine, è
un presagio che avrebbe ispirato gli artisti della Pop-Art americana.
A proposito dell’opera Hamilton afferma: “L’obiettivo qui era quello di scagliare nello
spazio ristretto di un salotto una rappresentazione di tutti gli oggetti e le idee che si
affollano nella nostra coscienza del dopoguerra.

29
LEZIONE 11

POP ART
Pop Art è l'abbreviazione di POPULAR ART, nasce in Inghilterra, ma si sviluppa
prevalentemente in America, con l'intento di mettere in discussione la società' e la cultura
moderna. utilizzando l'ironia, si mette in ridicolo la società moderna capace di mitizzare
soggetti e personalità.
Il successo internazionale venne decretato dalla biennale di Venezia del 1964.

Sono oggetto della rappresentazione pittorica oggetti di uso quotidiano che manipolati, assemblati,
modificati assumono forma di scultura o di dipinto, riacquistando una nuova dignità:
si tratta di oggetti di facile reperibilità, di largo consumo tipici della società di massa
[lattine, fumetti, fotografiche] i quali superano cosî quella banalità riconosciutagli dal
quotidiano.

I colori diventano freddi ed impersonali, simili quelli delle pubblicità e delle insegne luminose,
non riconoscendone così il potere espressivo.

ACTION PAINTING E DRIPPING


fenomeno che lega la società dei consumi del marketing, alla vendita dei prodotti che oggi
chiamiamo pubblicità.
Arte contemporanea altro intento quello di conquistare il mercato mondiale.
Messa in discussione della società moderna.
Il mercato è quello di massa americano e inglese. Lo strumento della pop art è l’ironia, il
mettere in ridicolo , la società moderna che sempre più viene definita la società dei consumi
facendoli diventare mitici quasi.
Argan rapporto tra soggetto e oggetto è il termine su cui si concentrano gli artisti.
Consumazione degli oggetti insana da parte di chi ne ha necessità.
L’oggetto è sempre respinto dall’ espressionismo astratto:
xxx, Robert Raushenberg [1925-2008] Padre spirituale della Pop art

ready-made: The flag, Jasper Johns [1930]. Il pittore delle bandiere statunitensi.
M. Duchamp è tra gli esponenti del movimento ed in particolare si ricorda per aver introdotto
la tecnica ready-made. Questa consiste nel presentare un oggetto qualsiasi come se fosse
un’opera d’arte: l’obiettivo ultimo di separare l’oggetto dal suo senso utilitaristico per renderlo
estetico in un ambiente neutrale. Il valore estetico, dunque, non si ottiene più mediante un
procedimento tecnico bensì attraverso un atto puro mentale, nonché nuovo atteggiamento nei
confronti della realtà.

La tendenza della pittura americana era verso il non-realistico e verso la creazione di immagini
di cui non importa sapere il significato. Anche se la si può considerare in un certo modo
realistica nei suoi aspetti parodistici come le cucine ed i cibi di Oldenburg, le lattine di birra e
le bandiere americane di Johns, la Campbell Soup o la Coca-Cola di Warhol e gli ingrandimenti
dei fumetti di Lichtenstein. Roy Lichtenstein [1923-1997] “peggior artista degli USA”

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Immagini simbolo: Andy Warhol [1930-1987]
Da disegnatore industriale alla “Silver Factory”

L’idea portante è il modulo, standard concettuale di un infinito geometrico e lo assume a


livello antropologico. Si cancella ogni espressione individuale e il distacco e la freddezza
portano alla celebrazione dell'inespressivo. Così l’artista tende a trasformare il modulo in
multiplo, l’individuo ripetuto in uomo-massa, in uomo moltiplicato: all'unicità dell'opera
europea subentra la ripetizione.
Sviluppa attraverso la tecnica della serigrafia (silk-screen): una tecnica di ripetizione e
anticipato processo di clonazione dell’immagine, frutto del lavoro creativo di un soggetto
collettivo, ovvero la Factory, una delle tribù artistiche (il suo studio). Warhol ribalta ogni
concezione di segretezza in un'ostentazione, premessa di quel consumo a cui la società
statunitense non vuole sfuggire: l'artista pone sé stesso tra l'obiettivo della macchina
cinematografica/fotografica e il mondo.
Artista inteso come il maestro d’orchestra. Lavora sulle immagini simbolo che rappresentano
a qualcosa al di la della singola opera.
Sedia elettrica una serie di fotografie che Warhol fa alla televisione.
Artista lavora in maniera collettiva. mondo dell’arte con il mondo della moda.

Lancia Heric Basquiat :statunitense, uno dei più importanti esponenti del graffitismo
americano, riuscendo a portare, insieme a Haring, questo movimento dalle strade
metropolitane alle gallerie d'arte. Conosce il graffitista Al Diaz, unendo le loro capacità
iniziando a produrre graffiti per le strade di New York firmandosi come SAMO "Same Old
Shit", propagandando con bomboletta spray e pennarello indelebile idee ermetiche,
rivoluzionarie ed a volte insensate. Alla fine del 900 non userà più il nome Samo.

Utilizzo della fotografia istantanea, grande gioco per Warhol .


ritratti in serigrafia diventano le foto.
Iperrealismo:
Il termine indica l’opera di quegli artisti che usano nella pittura un’ottica distaccata e oggettiva,
propria della fotografia. Alla mobilità e sensibilità dell’occhio fisiologico, viene sostituita la
fissità dell’occhio meccanico: quello appunto dell'obiettivo fotografico, che registra le immagini
della città. La città americana fatta di folla anonima ed insegne pubblicitarie. L’artista
iperrealista preleva un dettaglio, un’immagine tagliata dello spazio urbano e la fissa sulla
superficie del quadro. La pittura interviene per applicare all'arte i procedimenti della visione
che derivano dalla fotografia appunto il risultato è un'immagine fissa e sospesa quasi senza
tempo. Un’immagine che immediatamente diventa un reperto archeologico della città
americana. Tale pittura nasce negli Stati Uniti a seguito della tradizione della Pop Art e del
realismo pioneristico. L’iperrealismo nasce dall’atteggiamento cinico di chi usa l’immagine
urbana, la città, come pretesto visivo, senza avere verso di essa un rapporto critico, ma solo
come occasione di esercizi linguistici.

31
LEZIONE 12

TRANSAVANGUARDIA termine viene coniato nel 1979 da Achille Bonito Oliva.


IL SUPERAMNETO DELL’” EVOLUZIONISMO DARWINIANO ” DELLA STORIA
DELL’ARTE.
Accelerano tutta una serie di questioni legate alla società e che rappresentano una sonda
rispetto alle possibilità dell’arte. Rappresenta una società nuova.

Si pone come un movimento che tende a sondare le possibilità di intravedere nel panorama
dell’arte contemporanea alcuni aspetti, che pur essendo reazionari e prevedendo un ritorno di
una prospettiva futura, l’avanguardia in questione si pone come rottura con quello che sta
accadendo nel presente e va oltre recuperando una sensibilità artistica peculiare di un periodo
storico precedente.
Una avanguardia al rovescio.
L’avanguardia dei gamberi. Utilizzando il sistema per il quale la società il senso non ce l’ha.

Il senso della Transavanguardia:


siccome l’espressione astratta è diventata normale nella società, allora la società dovrebbe
ritornare ad una concezione diversa. In questo caso fare avanguardia, ritorno ad una certa
elitarietà. Un tentativo di rifondazione con una dimensione provocatoria. Questa
provocazione, di questo (non) movimento, un fenomeno, viene immaginato per aggredire
il contesto del mondo dell’arte.

Achille Bonito Oliva inizia questo movimento. Frequenta per la prima volta il panorama
televisivo. maurizio costanzo show.
La strategia di Achille Bonito Oliva lanciare provocazioni attraverso l’utilizzo dei media.
superare le esperienze delle avanguardie attraverso il recupero, libero ed eclettico, dei moduli
espressivi e degli stili della tradizione.

IL RECUPERO DELLE TRADIZIONI La Transavanguardia nasce come corrente artistica del


movimento pittorico Postmoderno, cosi battezzata dalla critica d'arte Bonito Oliva, che
definisce la tendenza artistica di alcuni giovani pittori italiani degli anni 1970.

Nata come una sorta di REAZIONE ALLA SPERIMENTAZIONE ARTISTICA SPINTA


DALL'ACCESSO DALLA PITTURA CONCETTUALE, che caratterizzava quel periodo storico,
la nuova corrente ha origine da un gruppo di artisti emergenti che in quegli anni parteciparono
alla sezione "Aperto 80" della Biennale di Venezia curata da Bonito Oliva e Harald Szeemann.

La Transavanguardia teorizzava un ritorno alla manualità, alla gioia del dipingere, restituiva
al pennello, alla tela ed ai colori il loro posto nell'arte dalla pittura, anche attraverso la libera
riscoperta delle radici locali e popolari di ciascun artista.

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Un pensiero artistico che prende ispirazione dal passato attraverso un recupero della propria
tradizione in un processo citazionista che supera ogni forma di opposizione tra figurazione e
astrattismo e giunge a quello che Bonito Oliva chiama ECLETTISMO STILISTICO.

Questo movimento rappresenta per l'Italia l'occasione di inserirsi a livello internazionale nel
circuito commerciale dell'arte moderna, monopolizzato sino a questo momento dal mercanti
americani.

Negli anni 90 ad esempio tutto ciò che proveniva dall’America era alla moda mainstream.
Anche molti Italiani si fanno fare ritratti da Andy Wharol, come Giorgio Armani, voleva dire
farsi immortalare da colui che era considerato il più importante artista vivente.
In Italia si sviluppano artisti italiani che seguano la pop art.

I MAGNIFICI CINQUE DEL MOVIMENTO ITALIANO


È con queste parole che nel '79 Achille Bonito oliva definisce il gruppo artistico formato da
Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Sandro Chia, Nicola De Maria e Mimmo Paladino:

«La transavanguardia ha risposto con termini contestualizzati alla catastrofe generalizzata della storia
e della cultura, aprendosi verso una posizione di superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi
materiali approdando al recupero dell'inattualità della pittura, intesa come capacità di restituire al
processo creativo il carattere di un intenso erotismo, lo spessore di un'immagine che non si priva del
piacere della rappresentazione e della narrazione»

Pittore naufrago: Sandro Chia [1946] Ritrovare le proprie radici


Mette al centro la figura del pittore. Opera in un ventaglio di stili, evidenziando l’idea dell’arte
che ha in sé la propria giustificazione. I motivi risiedono nel piacere di fare pittura, finalmente
svincolata dalla tirannia della novità. I riferimenti sono innumerevoli da Chagall a Picasso,
Cézanne a De Chirico ecc.
Sandro Chia, Spirito ed angeli non hannoocchi, 1985
Sandro chia, Sedia rossa.
Sandro Chia, Agguato, 20009, ricerche colore writer,
Sandro Chia, sculpture senza itolo, 1989

Francesco Clemente
Prende quella cultura dei viaggi degli anni 60-70, della cultura hippie, degli artisti che vanno di
Asia e recuperano quel simbolismo delle religioni politeiste asiatiche i rifermento agli animali e
fa delle “mappe artistiche del mondo”. Opera sullo spostamento progressivo dello stile,
sull’uso di molte tecniche .
Francesco Clemente, Mappa di ciò che è senza sforzo, 1978.
Enzo cucchi, Eroe del mar Adriatico centrale, 1977 1980
è interessato ai mezzi espressivi ritorno alla figurazione.

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Nicola de Maria
Tende ad uscire nello spazio ambientale punto la pittura è uno strumento di rappresentazione
dello spostamento progressivo della sensibilità. Stato mentale solo psicologico si fondono
un'immagine che opera sulla frammentazione dei dati visivi, il risultato è una sorta di
architettura interiore che accoglie vibrazioni ed emozioni insite nel progetto dell’opera.
È quello che più di tutti si lascia affascinare dalla cultura astratta e dalla pop art americana.
Nicola de Maria, Festa nella camera della testa

Mimmo Paladino
Realizza una pittura di superficie su cui emerge la visione di tutti i dati esteriori legati a
rimandi culturali e quelli più interni legate alla condizione psicologica. La pittura diventa il
luogo della traduzione in immagine di motivi sottili ed impalpabili. Segni della tradizione
astratta, la cui matrice l’opera di Kandinsky e di Klee quelli della figurazione si intrecciano in
un motivo unico ed organico. Più vicino alla scultura figurativa e alla pittura monocromatica e
anche in lui c’è la passione del disegno
Mimmo Paladino, Senza titolo, 1995
Mimmo Paladino, Mathematica, 2001.
Mimmo Paladino, Porta di Lampedusa, la porta che guada l’Africa in ricorso di chi non è mai
arrivato: omaggio a tutti i morti delle traversate del mediterraneo.
Mimmo Paladino, I testimoni, Auditorium Oscar Niemeyer

Helmut Middendorp, African Still-life, 1981,


rabbia sociale e conflitti sociali.
Reiner Setting, Girl and Vogel, 1982
Reiner, Setting, Drummer and Guitarist, 1979
Hansel Ciferr.

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