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La giurisprudenza europea
articolo

in materia di eutanasia
Alberto García

I l fatto della propria morte è una realtà


che ci morde quotidianamente. Pur ve-
gliata a causa dell’incertezza del mo-
mento preciso in cui essa accadrà, sappiamo
bene che essa ci si presenterà inesorabil-
collegata a ogni diritto, implicherebbe il do-
vere giuridico di uccidere?

1. La vita umana è sempre un bene fondamentale


e universale
mente.Vista la nostra condizione di persone,
Giurista, Professore
siamo capaci di pensare e proiettare una re- Parlando della vita essa si può intendere sen-
Ordinario, Facoltà altà così drammatica e contemporanea- z’altro in senso biologico, ma dobbiamo
di Bioetica.
Direttore, Cattedra
mente così umana non solo quando anche affrontare la questione della vita in un
UNESCO di Bioetica abbiamo provato la vicinanza della morte, senso più ampio, perché siamo qualcosa di
e Diritti Umani,
Roma
ma anche nel momento in cui affrontiamo più che degli animali. Siamo persone e la
con sofferenza la mancanza dei nostri cari persona é un “qualcosa di più” che interessa
che in passato erano con noi, ma che oggi il diritto.
non sono più. Il valore di ciò che chiamiamo “vita” ha cer-
Sia per la morale che per il diritto un feno- tamente un fondamento trascendente e re-
meno talmente umano non è una realtà ligioso, ma non è solo né primariamente
strana. Di conseguenza risulta doveroso con- religioso. Ha anche un suo fondamento per
siderare sotto la prospettiva giuridica in così dire laico, squisitamente giuridico, visto
quale misura la protezione della vita, della che coinvolge una dimensione specifica-
libertà e delle condizioni di vita dignitosa mente sociale e culturale, razionale e asso-
siano al centro del nostro comportamento e lutamente ragionevole2. In questo senso, tra
in quale direzione informare l’anima delle la ragione e la fede di coloro che credono
norme giuridiche che devono armonizzare non c’è, o non dovrebbe trovarsi, contrap-
la nostra comune convivenza. Nel tramonto posizione, bensì complementarietà.
della nostra vita ci auguriamo che il diritto Si tratta quindi di un “valore” preminente
possa offrirci l’ambiente adeguato per una della vita individuale e sociale, nel senso che
Studia Bioethica - vol. 3 (2010) n. 1-2 , pp. 70-75

morte degna e serena1. senza vita non ci sono altri valori che sono
- Che cosa s’intende per morire con dignità essenziali alla realtà del vivere (ad. es. libertà,
in una prospettiva giuridica e quali sono le salute, riservatezza, ecc.). Quando invece
condizioni di vita e di morte che lo Stato emerge la vita umana, da essa scaturiscono
deve garantire? tutti gli altri valori umani che ci consentono
- Esiste un diritto effettivo a morire con di- di realizzare un’esistenza compiuta, nella mi-
gnità in Europa? sura delle nostre capacità e delle nostre pos-
- Esiste un diritto alla morte in Europa giu- sibilità. Perciò, con parole giuridiche
ridicamente riconosciuto come esigenza possiamo dire: “Ho diritto alla vita”, e a tutti
della salvaguardia dei diritti dell’uomo? i diritti dell’uomo3.
- Deve comportare il diritto alla vita un “di- Certamente l’esistenza che ogni vita umana
ritto alla morte” il quale, nella dinamica giu- comporta non fa riferimento unicamente né
ridica della correlativa responsabilità principalmente alla vita in senso biologico

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ed organico. Piuttosto, è la sua base, la sua sporne e mettere fine alla propria vita, se lo
condizione di possibilità che ci consente di ritiene opportuno e più consono con il suo
aprirci e sviluppare tutte le sue possibilità in interesse, sarebbe naturalmente doveroso nel
termini di rapporti familiari, sociali e cultu- rispetto della libera autodeterminazione6.
rali, che interessano sia all’individuo che alla Si riapre in questo modo la battaglia che in
politica (in senso alto), cioè al bene comune. passato, e ancora oggi, ha visto e vede bat-
Per capirci meglio: noi parliamo del valore tersi i movimenti Pro-life e Pro-choice. Sembra
della vita, ma in realtà “la vita” non esiste in che intellettuali e attivisti di entrambi gli
quanto tale. Infatti esistono esseri umani schieramenti si confrontino nuovamente
concreti, esseri viventi individuali, insomma, come allora fecero sull’argomento del-
persone in carne e ossa. È in questo senso l’aborto e della sua legalizzazione. Lo scena-
che ciascuno di noi è portatore di una stessa rio dello scontro odierno non è ormai
dignità umana aldilà delle naturali diversità quello della vita nascente, ma quello della
di età, sesso, razza, salute, intelligenza, perso- vita nel suo tramonto. Per gli uni la vita è
nalità, convinzioni religiose e quant’altro. In un qualcosa di intoccabile e inviolabile,
termini giuridici possiamo dire:“Tutti siamo mentre per gli altri la vita è un qualcosa che
uguali”. si può scegliere oppure respingere.
A mio avviso ci sono alcune premesse da
2. Il compito dello Stato e della società: salvaguar- prendere in seria considerazione.
dare i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali Da un lato, non c’è un obbligo di salvaguar-
dare la vita ad ogni costo. Sopravvivenza sì,
Vita e libertà non sono, a mio avviso, valori ma non per sostenere una vita che è in de-
assoluti. Talvolta possiamo trovarci in diffi- clino inesorabile e sotto condizioni grave-
coltà davanti a dei di- mente onerose7.
lemmi in quanto questi D’altra parte, non tutto
due valori possono en- ciò che possiamo o vo-
trare in conflitto. Allora, La vita umana è inviolabile gliamo fare libera-
come dobbiamo agire? mente deve essere
In quale senso dob- perché tutti devono consentito invocando
biamo legiferare? rispettarla e a nessuno è la libertà. Autodeter-
All’interno del dibattito minazione sì, ma non
etico e giuridico sull’ar- consentito di toglierla per esaltare ciecamente
gomento del morire la propria autonomia
con dignità, ci troviamo scavalcando i limiti di
davanti a posizioni di- ciò che non deve ri-
verse che argomentano sotto la spinta mo- manere a mia disposizione e che mette a ri-
rale di due valori fondamentali di ogni vita schio i valori fondanti della vita della
umana: vita e libertà4. società, cioè i diritti altrui.
Da un lato, coloro che ritengono che la sal- Comunque sia, vita e libertà, io ritengo,
vaguardia e la difesa della vita sia un valore sono sempre valori indisponibili, inviolabili
assoluto e prevalente in ogni caso nel con- e universali. Non certamente assoluti.Vorrei
fronto con la libertà e l’autonomia delle per- illustrare meglio questo fondamentale pas-
sone. Costoro ribadiscono che morire con saggio del ragionamento.
dignità non può comprendere mai che una La vita è indisponibile o inalienabile: non
persona disponga di un valore talmente suscettibile di atti di dominio. Non siamo
eminente come quello della vita5. “padroni” della vita. Il che vuol dire che io
Dall’altra parte ci sono coloro che ritengono non sono padrone assoluto della mia vita,
che la vita appartiene a ciascuno di noi. Di del mio corpo, della mia identità, della mia
conseguenza ognuno è assolutamente libero libertà. Questa riflessione si trova alla base,
e può fare con la sua vita ciò che vuole. Di- per esempio, del divieto di acquistare, di

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vendere o trafficare sia persone che i loro l’uomo e, in modo quasi esclusivo, in ambito
organi. Il corpo umano, che è la persona delle norme internazionali varate all’interno
stessa, non è un oggetto in senso tecnico- del Consiglio d’Europa.
giuridico. Quindi l’uomo è al di fuori del Quest’organizzazione intergovernamentale,
traffico giuridico; vale a dire che non è alie- alla quale appartiene l’Italia, è integrata da
nabile. quarantasei paesi (ventisette dei quali oggi
La vita è inviolabile perché tutti devono ri- appartengono all’Unione Europea e altri di-
spettarla e a nessuno è consentito di to- ciannove, tra i quali troviamo paesi come la
glierla. Nemmeno al così detto “padrone”, Russia, la Svizzera, la Turchia, i paesi balca-
cioè all’individuo stesso. Il mio corpo è cer- nici e i paesi dell’Europa dell’Est). Si tratta
tamente... “mio”, ma in modo apparente- quindi di un’Europa “in senso allargato”.
mente paradossale non mi viene consentito In questo quadro, nel 1950 fu varata la Con-
farne oggetto di atti di disposizione, come venzione Europea per la Salvaguardia dei
non mi viene consentito farlo con mia figlia, Diritti dell’Uomo e le Libertà Fondamen-
con mio marito, con la mia famiglia o con tali, firmata a Roma, che sostanzialmente
la mia fidanzata. È mia, sì certo... ma non mette in veste di trattato internazionale,
tutto ciò che è vitale, esistenzialmente mio, quindi giuridicamente vincolante, le dispo-
mi appartiene in un senso di possibilità di sizioni previste all’interno della Dichiara-
dominio o potere di dominazione. zione Universale per i Diritti dell’Uomo
Il diritto alla vita è universale perché a tutti dell’O.N.U., approvata due anni prima, nel
sia riconosciuto. Quindi, a nessuno manca 19489. Contemporaneamente, e proprio per
questo diritto, che deve essere riconosciuto garantire l’adempimento delle disposizioni
e garantito da parte dello Stato e della so- e interpretarle, crea la Corte Europea per i
cietà. Diritti dell’Uomo la cui sede si trova nella
Anzi, è universalmente condiviso che esiste bellissima e simbolica città di Strasburgo, ai
un dovere di solidarietà e protezione delle confini tra la Francia e la Germania, le due
persone vulnerabili e dipendenti dagli altri. potenze europee coinvolte, insieme ad altre,
In questo senso, i diritti umani non sono nei due devastanti conflitti armati del secolo
una categoria giuridica per salvaguardare la scorso.
volontà della maggioranza ma innanzitutto Il diritto alla vita, all’integrità, alla riserva-
una conquista di civiltà per i più deboli e tezza, alla libertà di pensiero e di coscienza
per le persone che frequentemente pur- sono formalmente riconosciuti come diritti
troppo sono emarginate e che hanno biso- umani che vengono rispettati. In ambito na-
gno di una particolare protezione da parte zionale, la promozione e la salvaguardia di
dello Stato e della società. questi diritti fondamentali diventa così
In questo contesto conviene, quindi, affron- punto di riferimento necessario sia nel mo-
tare una domanda: «Può comportare il di- mento di legiferare a livello parlamentare, sia
ritto alla vita un “diritto alla morte”?»8. quando si deve giudicare a livello della ma-
Attenzione, perché non c’è un diritto, qua- gistratura, visto che queste disposizioni sono
lunque sia, se non c’è una correlativa re- giuridicamente vincolanti come norme ob-
sponsabilità di altri. Riconoscere un diritto bligatorie di diritto internazionale . La
alla morte, in questa logica, implicherebbe Corte Europea, infatti, resta l’ultima via di
dunque il dovere giuridico di uccidere. appello possibile per i cittadini europei
quando ritengono vulnerati i loro diritti a
3. Il diritto europeo e la protezione della vita e livello nazionale, e vi si possono rivolgere
dell’autonomia in fine di vita dopo aver esaurito la via giudiziaria nazio-
nale.
Il discorso giuridico sulle questioni che ri- Ora vediamo concretamente come il Con-
guardano la fine della vita viene affrontato siglio d’Europa ha affrontato all’interno dei
nell’ambito della protezione dei diritti del- suoi organi le questioni riguardanti l’atten-

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zione sanitaria delle persone in fase termi- nità, salvaguardare la salute, trattare i malati
nale e sul fine della vita, nonché dell’euta- e feriti, e dar sollievo ai sofferenti nel pieno
nasia. Da un lato vedremo le disposizioni rispetto della vita umana e della persona
normative, e poi vedremo l’interpretazione umana» (n. 6).
giurisprudenziale della Corte Europea per i Ciononostante, viene affermato giusta-
Diritti dell’uomo nel caso Diane Pretty vs mente, a mio avviso, che «il prolungamento
Regno Unito. della vita non è l’unica finalità della pratica
medica che deve curarsi altrettanto di dar
4. Disposizioni normative del Consiglio d’Europa sollievo alla sofferenza» (n. 6). Concludendo,
la Raccomandazione ribadisce che le cure
Storicamente possiamo individuare tre mo- palliative sono il percorso adeguato per ri-
menti: 1976, 1998, 2003. spettare la dignità e l’integrità delle persone.
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio La Risoluzione 613 (1976), varata lo stesso
d’Europa ha affrontato 29 gennaio del 1976,
il tema nel 1976 me- La Raccomandazione 779 costata in primo luogo
diante la Raccomanda-
zione 779 (1976) e la
(1976) rileva che il che «ciò che è più desi-
derato dai pazienti mo-
Risoluzione 613 (1976) perfezionamento della renti è morire
relativa ai diritti dei tecnologia medica tende a serenamente e con di-
malati e dei morenti. gnità, in compagnia e
Nella stessa direzione fu offrire un trattamento con il sostegno dei loro
varata la Raccomanda-
zione 1418 (1998). Nel
sanitario ai pazienti più famigliari e amici» (n.
2). Essa ribadisce che il
2003 si è riaperta la tecnico e talvolta meno criterio sul momento
questione, e vedremo
che cosa accadrà nei
umano della morte deve pren-
dere in considerazione
prossimi anni. Stiamo parlando di disposi- unicamente l’interesse della persona che si
zioni dal significato ambivalente; da una trova in fine di vita, chiedendo ai professio-
parte, esse hanno una portata internazionale nisti della medicina una valutazione critica
e sovrannazionale; dall’altra, nella loro forma per quanto riguarda i «criteri sotto i quali si
giuridica hanno un carattere meramente di- prendono le decisioni relative all’inizio delle
chiarativo, cioè non hanno un effetto giuri- procedure di rianimazione e sull’applica-
dicamente vincolante pur diventando zione di procedure artificiali di sostegno vi-
senz’altro un punto di riferimento impegna- tale» (n. 5).
tivo nell’elaborazione di ulteriori conven- Finalmente, e dopo un periodo di ventitré
zioni internazionali in ambito europeo ed anni, un’ulteriore Raccomandazione, 1418
altrettanto delle leggi nazionali in materia (1998) affronta nuovamente la questione re-
all’interno dei paesi membri. lativa alla protezione dei diritti dell’uomo e
La Raccomandazione 779 (1976) rileva che «il la dignità dei malati in fase terminale e dei
perfezionamento della tecnologia medica morenti. In essa viene affermato che l’unico
tende a offrire un trattamento sanitario ai modo per garantire la dignità dei malati si
pazienti più tecnico e talvolta meno umano» trova nel mettere a loro disposizione cure
(n. 2) aprendo la strada alla tentazione di palliative integrali a cui accedere in condi-
voler prolungare la vita umana ad ogni zioni di equità. Questa attenzione integrale
costo. Essa ribadisce inoltre che «I medici suppone di offrire, sia ai famigliari che ai pa-
devono rispettare, in primo luogo, la volontà zienti, professionisti specificamente istruiti
delle persone ammalate in ciò che riguarda in questo campo, garantendo un’informa-
il trattamento da applicare» (n.4) senza di- zione vera, compiuta e proporzionata che
menticare che «è doveroso per i professionali consenta al paziente di decidere il tratta-
della medicina offrire un servizio all’uma- mento e il tipo di cure che gli convenga, nel

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libero esercizio del diritto all’autodetermi- diritto al suicidio mediante la collaborazione


nazione. di suo marito, chiedendo che egli non fosse
Infine, e questo è importante, la Raccoman- imputato nel momento in cui avesse messo
dazione ribadisce che in nessun caso procu- in atto la sua richiesta di morte. Siccome
rare la morte si deve proporre come uno dei l’assistenza al suicidio è legalmente un reato
trattamenti alternativi. Infatti viene chiesto nel Regno Unito, la sua richiesta non fu ac-
agli Stati membri che considerino che il de- cettata dai giudici inglesi, motivo per il quale
siderio di morire di un malato terminale o impugnò tali decisioni davanti alla Corte
morente mai deve configurarsi come un di- Europea per i Diritti Umani.
ritto legalmente riconosciuto di morire a Diane Pretty sosteneva che l’articolo 2 della
causa dell’intervento di un’altra persona, né Convenzione non salvaguarda la vita in
una giustificazione per portare avanti azioni quanto tale, ma il diritto alla vita, ribadendo
tendenti a procurare la morte (n. 9). che esso dovrebbe comportare comunque la
Detto questo, dobbiamo brevemente far ri- facoltà dell’individuo di scegliere il fatto di
ferimento a qualche recente, rilevante pro- continuare la sua vita oppure no, compresa
nunciamento. All’interno della quindi la possibilità di decidere in favore
Commissione per gli Affari Sociali, Sanità e della vita o, invece, di scegliere la morte.
Famiglia (che lavora al servizio dell’Assem- I membri della Corte Europea, nella risolu-
blea Parlamentare del Consiglio d’Europa) zione ribadirono che «il Tribunale non è
il parlamentare liberale-democratico-rifor- convinto del fatto che il diritto alla vita
mista della Svezia Dirk Marty ha preparato possa interpretarsi in un senso negativo,
due Rapporti che puntano sulla possibilità senza incorrere in una distorsione del lin-
di un cambio di rotta, proponendo la rego- guaggio (...)» Riconoscere, dunque, un di-
lamentazione dell’eutanasia in modo simile ritto alla morte «comporterebbe esattamente
a quello che è Stato ormai approvato sia in il contrario di quello che si pretende salva-
Olanda che in Belgio nell’anno 2002. A guardare». Di conseguenza, la Corte afferma
tutt’oggi, la sua iniziativa per varare una in modo chiaro che «l’articolo 2 non deve
nuova Risoluzione dell’Assemblea Parla- creare un diritto all’autodeterminazione nel
mentare non è stata presa in considerazione senso di conferire all’individuo la facoltà di
in vista di una modificazione delle disposi- scegliere la morte al posto della vita» (n.
zioni precedenti. Ma la questione non è an- 39)11.
cora definitivamente tramontata.
6. Conclusioni
5. La giurisprudenza europea relativa al diritto
alla vita e il diritto alla morte «Se noi abbiamo un diritto alla vita, abbiamo
anche un diritto alla morte. Sta a noi, deve
L’unico caso che affronta esplicitamente la essere riconosciuto a noi il diritto di sce-
questione del diritto alla vita e del così detto gliere il quando ed il come della nostra
diritto alla morte é la ben nota risoluzione morte». Queste parole sono del noto gior-
del caso Diane Pretty v. Regno Unito (29 nalista italiano Indro Montanelli. Questa
aprile 2002)10. espressione è diventata una bandiera sven-
Diane Pretty è nata nel 1958. Sofferente di tolata da parte delle associazioni a favore
una malattia degenerativa incurabile, restava dell’eutanasia, come ad esempio “Exit” che
paralizzata dal collo in giù ed era spaventata aiuta in Italia le persone che a loro si rivol-
dall’idea di una morte prevista per asfissia gono per procurare una “uscita” dall’Italia, e
(che infatti accadde qualche mese dopo il trovare così la “buona morte”.
suo ricorso alla Corte Europea). Con piena Devo dire che ho avuto occasione di leggere
lucidità e consapevolezza, Diane si rivolse con grande interesse e soddisfazione la Storia
dunque alle autorità britanniche e alla Ma- d’Italia scritta da Montanelli insieme al col-
gistratura affinché fosse riconosciuto il suo lega Mario Cervi. Un capolavoro sotto il

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profilo delle opere divulgative che racconta sone, Laterza,Roma-Bari 1995.


con grande passione le vicende che hanno SALVOLDI, V., Oltre l’eutanasia e l’accanimento: Politica,
scienza e morale, Dehoniane, Bologna, 1991.
percorso l’affascinante storia e l’anima di TETTAMANZI, D., Eutanasia?: dall’accanimento terapéu-
questo straordinario popolo, romano prima tico all’accompagnamento dei morenti, Paoline, Milano,
e ulteriormente italiano, dalla sua antichità 1985.
all’età contemporanea. Montanelli non c’è VERONESI, U. – BAZZOLI, L., Il diritto di morire: la li-
più, e la sua opera rimarrà certamente come bertà del laico di fronte alla sofferenza, Mondadori, Mi-
lano, 2005.
un grande lavoro storiografico a beneficio VESPIEREN, P., Eutanasia: L’illusione della buona morte,
del popolo e dei non esperti. Casale Monteferrato, 1985.
Io mi auguro che coloro che nell’avvenire
si daranno da fare nella stesura di una storia NOTE
d’Italia e dell’Europa, potranno raccontare a 1
Cfr. C. JOMAIN, Vivere l’ultimo istante: morire nella te-
noi e ai nostri figli una civiltà giuridica dove nerezza, Paoline, Cisinello Balsamo (MI) 1986; L.
avrà prevalso un diritto ed una cultura della MANCONI – R. DAMENO, Dignità nel morire, Guerini
vita, e non una cultura della morte e della Studio, Milano 2003.
2
legalizzazione dell’eutanasia. Questa sarebbe L. CICCONE, Eutanasia: problema cattolico o problema
senz’altro la migliore eredità che potremmo di tutti?, Città Nuova, Roma 1991.
3
G. IADECOLA, Eutanasia: problematiche giuridiche e me-
lasciare alle nostre future generazioni. dico-legali, Liviana, Padova 1991.
4
C. CASINI – M. CASINI, Diritti umani e bioetica,
APRA, Roma 2005, 175-176.
BIBLIOGRAFIA 5
D. TETTAMANZI, Eutanasia?: dall’accanimento terapeu-
tico all’accompagnamento dei morenti, Paoline, Milano
BARTOLE, S. – CONFORTI, B. – RAIMONDI, G., Com- 1985.
mentario alla Convenzione europea per la tutela dei diritti 6
D. NERI, Eutanasia: valori, scelte morali, dignità delle
dell’uomo e delle liberta fondamentali, Cedam, Padova, persone, RomaLaterza, Bari 1995.
2001 7
Cfr.V. SALVOLDI, Oltre l’eutanasia e l’accanimento: Po-
CASINI, C. – CASINI, M., Diritti umani e bioetica, Ate- litica, scienza e morale, Dehoniane, Bologna 1991; P.
neo Pontificio Regina Apostolorum, Roma, 2005 VESPIEREN, L’illusione della buona morte, Casale Mon-
GIRAULT, C. «La Cour EDH ne reconnaît pas l’exis- teferrato, 1985.
tence d’un droit à la mort», La semaine juridique, 8
U. VERONESI – L. BAZZOLI, Il diritto di morire: la li-
édition générale, 77e année, n°15-16 (9 avril 2003). bertà del laico di fronte alla sofferenza, Mondadori, Mi-
CICCONE, L. Eutanasia: problema cattolico o problema di lano 2005.
tutti?, Città Nuona, Roma, 1991. 9
S. BARTOLE – B. CONFORTI – G. RAIMONDI, Com-
FRANCOLINI, G., «Corte europea dei diritti del- mentario alla Convenzione europea per la tutela dei diritti
l’uomo sentenza 29 aprile 2002 (ricorso n. 2346/02; dell’uomo e delle libertà fondamentali, Cedam, Padova
caso Pretty c.Regno Unito)», Il diritto di famiglia e 2001.
delle persone, Anno 2002,Vol. 31, 4. 10
G. FRANCOLINI, «Corte europea dei diritti del-
IADECOLA, G., Eutanasia: problematiche giuridiche e me- l’uomo sentenza 29 aprile 2002 (ricorso n. 2346/02;
dico-legali, Liviana, Padova, 1991. caso Pretty c. Regno Unito)», Il diritto di famiglia e
JOMAIN, C., Vivere l’ultimo istante: morire nella tene- delle persone, 31/4 (2002), 795-823.
rezza, Paoline, Cisinello Balsamo (MI), 1986. 11
Per approfondire C. GIRAULT, «La Cour EDH ne
MANCONI, L. – DAMENO, R., Dignità nel morire, Gue- reconnaît pas l’existence d’un droit à la mort», La se-
rini Studio, Milano, 2003. maine juridique, 77e année, n.15-16 (9 avril 2003),
NERI, D., Eutanasia: valori, scelte morali, dignità delle per- 676-682.

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