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Gli stati eccitati hanno generalmente vita limitata: prima o poi, cioè, il sistema decade in uno stato energetico inferiore,
spontaneamente o per l'influenza di fattori esterni (emissione stimolata, laser, ecc.). Durante questo processo viene rilasciata la stessa
quantità di energia accumulata durante l'eccitazione. L'energia liberata può essere restituita all'ambiente in vari modi, per esempio
sotto forma di radiazione elettromagnetica, calore, vibrazione, moto e così via.
Indice
1 Eccitazione atomica
1.1 Esempi
2 Note
3 Altri progetti
Eccitazione atomica
Nel linguaggio della chimica e dell'elettrotecnica l'accezione più comune di eccitazione è quella che caratterizza l'incremento di
energia degli elettroni legati ai nuclei atomici.
Attraverso l'apporto di energia, in particolare con assorbimento di fotoni di adeguata frequenza o per effetto di collisioni fra le
particelle è possibile portare un elettrone ad unlivello energetico superiore a quello del suostato fondamentale.
Un elettrone di valenza passa ad un livello energetico Con il calore, aumentano le collisioni fra gli atomi vicini.
superiore in un atomo eccitato dall'assorbimento di un Queste possono promuovere le particelle ad uno stato
fotone (γ). eccitato.
L'energia dell'elettrone così eccitato può assumere solo valori discreti, stabiliti dalla formula di Rydberg-Ritz. Per esempio, in un
atomo d'idrogeno, costituito da un protone intorno al quale orbita un elettrone, è necessaria un'energia di 10,2 elettronvolt per
promuovere l'elettrone dallo stato fondamentale al primo stato eccitato. Affinché l'elettrone passi dallo stato fondamentale al secondo
stato eccitato è necessario fornire un'energia di 12,1 elettronvolt.
Va comunque rilevato che per caratterizzare lo stato di eccitazione di un atomo non basta specificare la quantità di energia assorbita,
ma è necessaria l'indicazione di altrinumeri quantici.
Semplificando i principi della meccanica quantistica si può affermare che un elettrone eccitato salta ad un orbitale atomico superiore.
Se l'energia dell'elettrone eccedequella di legame con il nucleo, l'elettrone abbandona l'atomo che rimaneionizzato.
Quando l'elettrone si diseccita, rilascia energia emettendo un fotone. Dall'energia del fotone, e solo da questa, dipende la sua
frequenza, che è responsabile di una linea caratteristica lungo lo spettro di emissione di una fonte di luce. Una parte più o meno
grande dell'energia emessa può andare dissipata informa di calore.
Esempi
Il caratteristico colore delle fiamme dei metalli alcalini e alcalino terrosi dipende dalla frequenza dei fotoni emessi dagli elettroni
eccitati quando ritornano al loro stato fondamentale. L'eccitazione è provocata dalle collisioni fra atomi e molecole dovute al calore
che si produce durante lacombustione.
Anche nelle lampade a scarica — per esempio nelle comuni lampade al neon — sono le collisioni fra le particelle a provocare
l'eccitazione degli atomi, che è indirettamente responsabile dell'emissione luminosa. Tuttavia in questo caso le collisioni non sono
innescate dal calore, bensì dallacorrente elettrica che scorre attraverso ilplasma.
Un molecola di clorofilla è in grado di espellere un elettrone quando viene eccitata dallaluce solare. Questo processo è alla base della
fase luminosa della fotosintesi.
Note
1. ^ (EN ) IUPAC Gold Book, "excitation"(http://goldbook.iupac.org/E02248.html)
2. ^ (EN ) IUPAC Gold Book, "excited state"(http://goldbook.iupac.org/E02257.html)
Altri progetti
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