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Lezione 3, 2.12.

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STORIA DELLA CARTOGRAFIA: OTTOCENTO E NOVECENTO ITALIANI

Lungo percorso che ha portato a definire la cartografia scientifica, fino alle ultime carte dell’’800 dei cassini.
Affermazione della cartografia scientifica.

Serie di informazioni sulle cartografie dell’Italia pre e post-unitaria tra l’800 e il 900. Modo interessante in
cui è stata rappresentata la penisola

Carta napoleonica, carta delle battaglie napoleonica, quello che ci interessa è come sono stati rappresentati
i rilievi: tratto forte che permette di lasciare libera la parte per inserire quota e dare info generale. Permette
che le carte siano abbastanza libere, e che si possano inserire altre tipologie di informazioni (luogo delle
battaglie, assetto rubano ecc.)

Carta dell’’800 mettono del tratteggio e dello sfumo, metodo importante che viene usato ancora oggi nelle
carte contemporanee particolari. Il territorio è rappresentato con questo sistema e abbiamo le alpi sotto
occidentali e una parte della Provenza, Liguria e Piemonte. Con questo sistema la lettura diventa più
difficile.

Carta delle stazioni militari, 1804, diversi militari nella famiglia Bordiga, molti dei quali cartografi,
producono questa carta che vuole metter in evidenza i punti di riferimento militare. Paese conquistato,
diventa importante avere sottomano queste informazioni, la
longitudine partono dal meridiano di Parigi. Per l’Italia non
esiste ancora un meridiano fondamentale.

Carta amministrativa del regno di Italia, spezzone con


indicazioni e legenda particolari di lato:

Carta del ducato di Genova,


riprende la parte settentrionale che
appartiene al Piemonte. Sistema del
tratteggio e dello sfumo fatto bene,
caratteristiche della montuosità
della zona rende difficile scrivere
altre informazioni. Disegno ad
acquerello nitido. Dalla prima meta
dell’800 le curve di rilievo non ancora diffuse. L'orografia è rappresentata mediante lo sfumo a luce obliqua.
Le acque sono colorate in azzurro, gli abitati in rosso, i confini a varie tinte, le strade in nero. In alto a destra
la leggenda dei segni convenzionali.
La carta dell’Italia del 1821, la rappresenta ancora una un po’ di
pancia, da indicazioni delle stazioni di posta: nell’età romana e
persiana erano fondamentali per cambio di cavalli e per
passeggeri e carrozze che volevano passare la notte, per riposo di
cavalli, locanda per vitto e alloggio. Andavano assolutamente
documentate con grande precisione e sempre aggiornate 
Necessità di informazione delle aree di servizio corrisponde
all’incirca allo stesso bisogno.

Sempre nel 1821, inciso su rame, tratto di alpi occidentali di Moncenisio,


lavoro ben fatto ma di difficile lettura, ci sono indicazioni di valli, corsi e
centri importanti, ma non si individuano altre informazioni.

L’area di confine è abbastanza difficile da gestire, differenza tra disegno


dell’arco alpino (tratteggio sfumo) e are pianeggiante dell’alta pianura
padana, vengono rappresentate diversamente queste morfologie alpine.

Carta della Toscana, che comprendeva la Romagna toscana, scollettava


sul versanate romagnolo, manon aveva Lucca tra le province. Carta
costruita con criteri scientifici, senza soffermazione sul rilievo e quindi
una carta facilmente leggibile.

Carta delle strade negli stati di sua maestà, regno di


Italia, per uso e consiglio di acque e strade carta dei
corsi d’acqua di Francia, nel momento in cui si definisce
stato-nazione, o c’è un monarca che decide di
amministrare e di individuare le risorse strategico del
territorio, acque e strade sono i primi elementi a
cartografare, individuare e aggiornare assolutamente.
Per quanto riguarda l’Italia, le acque navigabili sono molto poche, ci sono pochi corsi d’acqua navigabili con
imbarcazioni ridotte e di scarso pescaggio, al contrario di altri paesi europei in cui i corsi sono ancora
importanti oggi, vie di comunicazione fondamentali dal punto di vista commerciale e politico. Fondamentali
sia per la gestione corrente degli affari di un paese, sia per capire le necessità delle nuove vie di
comunicazione.

Carta stradale degli stati di terra ferma e carta degli stati sardi in
terraferma: necessità di documentare con precisione

Vista dell’Italia nel 1853, carta di oscura origine, non disegnata in


Italia, interessante punto di vista, paradossalmente l’Italia non è
più così deformata come la vedevamo in precedenza, dimensione
tridimensionale. Caratteristiche della penisola: disegnate con
precisione le catene montuose (alpi e appennini)

Carta idrografica del litorale della Liguria, disegnata


utilizzando la rosa dei venti, metodo a compasso, costruita
ancora con vecchi metodi, 1854.
Portolano della Liguria: descrizione dell’area savonese con
tratteggio e sfumo. Non è facile localizzare oltre al rilievo altre
cose importanti, abbiamo un manto boscoso estremamente
diffuso
ma nient’altro.

Carta stradale e postale secondo le più recenti


notizie con attuali sue divisioni politiche e
amministrative del 1841. Dalle singole
dominazioni diventa importanti le vie di
comunicazioni le stazioni di posta.
Altre cartografie dell’Italia sono alta e media
Italia: metodi più scientifici ma questa terza
dimensione occupa ancora troppo spazio e colore. La toscana è ancora con la Romagna toscana, ha
recuperato Lucca, ma abbiamo ancora, soprattutto in territorio collinare come quello toscano, difficoltà
nella lettura. Poiché si è voluto dare rilievo ai rilievi.

Nova carta postale italiana, 1860

Carta corografica dell’Italia superiore e centrale, carta


dei corsi 1865, Italia unificata e c’è bisogno di
rappresentazioni strategiche delle risorse d’acqua, ma
ancora applicazione di tratteggio e sfumo nella
rappresentazione delle carte.

Famiglia La Marmora, di militari, generali e diplomatici  generale la marmora poco considerato, ma


svolge un ruolo importante in Sardegna. Durante periodo in cui vive sull’isola la conosce a fondo e ce ne fa
una serie di cartografie, anche della Corsica. Tipologia di rappresentazione decisamente più precisa.

rispetto a
Carta itineraria, quadro di unione, 1870, a un decennio dall’unita, l’unione d’insieme del paese con la carta
itineraria, carta della comunicazione ci sono poche vie di comunicazione.

Quadro d’unione Roma e comarca, si lavora sulle carte topografiche,


si fanno grandi carte suddivise in serie di località (carta strategica,
ordinamento militare del regno nel 1874). Bisogno di capire come è
organizzato, non si fa più riferimento alle postazioni militari e basta,
dobbiamo capire dove cercare di migliorare la situazione della
presenza militare in questo paese da poco unificato.
carta dell’ordinamento territoriale militare del regno, con varie
spiegazioni dei segni

Carta d’Italia 1885, ferrovie e tram (ancora trainati a cavallo), vie


importanti di comunicazione delle grandi aree urbane, permettono a
coloro che prima non avevano mezzi di spostarsi con maggiore
facilità, riuscire a vivere non in centri urbani dove la vita è più cara,
ma riuscire a spostarsi dalla periferia dove la vita è più economica. Le
ferrovie già dalla prima metà dell’’800 ci sono le prime tratte, non
solo in Italia ma in tutta l’Europa, si costruiscono i più grandi impianti
ferroviari del continente europeo. Costruzione della transcanadese
(Canada-statunitense).

Nel 1889, nuova riorganizzazione amministrativa del nostro paese, la


suddivisione in province e altre suddivisioni. Una delle cartografie più
importanti dell’epoca era la carta idrografica del regno. I primi 50
anni sono stati quelli in cui sono state individuate le risorse del paese e la riunificazione del paese che prima
aveva varie amministrazioni. Con una carta del genere non era possibile solo capire gli aspetti del territorio
ma anche vedere i minimi corsi d’acqua che svolgono ruolo importante nel territorio che devono essere
tenuti in particolare in collina argillosa e devono essere tenuti sotto controllo.

CARTA GENERALE D'ITALIA CON INDICAZIONE DEI CAPOLUOGHI DI


PROVINCIA, DI CIRCONDARIO E DI PRETURA, DELLE STRADE FERRATE
IN ESERCIZIO ED IN COSTRUZIONE E DELLE LINEE DI NAVIGAZIONE,
ORDINATE PER LA LEGGE DEL 15 LUGLIO 1877

Bisogno di scientificità nelle rappresentazioni, indicazione specifica


delle curve di rilievo, esiste finalmente una carta in cui è stata
indicata l’equidistanza delle curve
Carte del 900:

carta aeronautica. 1925, questione istriana, ci sono effettivamente delle


cartografie che sono ancor aggiornatissime. A partire dagli anni ’50
quando le acque si sono calmate, non sono state più aggiornate. Le
carte erano ni bianco e nero e lo sono tutt’ora, non esistono carte
aggiornate ma regionali. Area cuneo-Nizza, monitorata ancora dall’alto.

1928, ancora carrozze a traino animale, il motore a scoppio comincia a


diffondersi (auto e autobus), abbiamo anche una grande diffusione delle
linee ferroviarie, alcune successivamente chiuse, su cui viaggiavano
locomotive a carbone. Il cambiamento avverrà quando le linee verranno
elettrificate e non saranno più alimentare in continuazione a carbone.
Successivamente alcune dismesse e riservate a treni diesel, che hanno
sostituito perché considerati i treni elettrificati non convenienti.
Oggigiorno cerchiamo di usare invece queste linee elettriche per
permettere una mobilità più sostenibile.

Strade statali d’Italia, dopo l’unità c’erano poche strade, non più di 30 in
tutta Italia, nel ’34 c’è una rete stradale di strade statali, che si è diffusa
molto anche in alcune aree, ma mancano ancora agganci (Sardegna, puglia,
valle d’Aosta), molte strade ancora di costruzione romana, specialmente
lungo la catena alpina.

Impero coloniale italiano, 1936: serie di uso di colore diffuso, interessante


l’utilizzo del colore soprattutto per la parte fisica dell’Italia e delle sue
colonie, si parte da un verde che dà l’indicazione di un’area pianeggiante
che si sfuma dal beige all’ocra al marrone e in alcuni casi al nero dove i rilievi sono più alti.
1948, precedentemente carta delle province dell’’800 del regno
di Italia, adesso c’è una nuova suddivisione della penisola con
nuovo ordinamento amministrativo di base locale che permette
di capire una serie di cambiamenti avvenuti dall’unità d’Italia al
dopoguerra. Cambiamenti di provincia importanti, create di
nuove, perché spesso si trattava di province storiche che non
rispondevano più alle necessita amministrative nuove.

LE CARTE GEOGRAFICHE:

rappresentazioni del mondo e del nostro paese. Per uno studio più particolareggiato della Terra si deve
quindi fare ricorso alle CARTE GEOGRAFICHE che rappresentano la superficie terrestre o una sua parte
RIPORTANDOLA SU DI UN PIANO

il globo terrestre:
essendo la terra sferoidale c’è inizialmente un problema nella sua rappresentazione, quello più semplice è
quello di rappresentare la Terra con il globo. È il modo più corretto per rappresentarlo, per essere
maneggevole però deve essere contenuto come dimensione. I globi per essere maneggevoli devono essere
di piccole dimensioni, in tal caso non possono rappresentare che i tratti principali della Terra.
•Poiché le distanze e le posizioni relative agli oggetti geografici sono rigorosamente conservati
•Ma i globi per essere maneggevoli devono essere di piccole dimensioni
•in tal caso non possono rappresentare che i tratti principali della Terra

A Firenze, a palazzo vecchio, ci sono globi e cartografie che arrivano fino al metro e mezzo di diametro, in
cui possono essere inserite informazioni dettagliati, ma non così dettagliate come su una carta geografica. I
globi sono normalmente di tipo fisico-politico (caratteristiche fisiche, confini tra stati, spesso capitali,
nessun’altra info).
Per uno studio più particolareggiato della Terra si deve quindi fare ricorso alle CARTE GEOGRAFICHE che
rappresentano la superficie terrestre o una sua parte RIPORTANDOLA SU DI UN PIANO

Per usare la carta non abbiamo altra scelta che rappresentare la superficie sferica su una piana. Sistema di
uso scientifico geometrico che permette di definire le posizioni di giacitura di ogni oggetto della superficie
terrestre sulla carta.

Carta: disegno composto da punti, linee e segni speciali convenzionali, che si trovano in rapporto di
giacitura simile rispetto all’oggetto ideale rappresentato, rappresentandolo con coordinate geografiche
(meridiani e paralleli), per mezzo delle quali si può costruire la carta con precisione. In rapporti di giacitura
simili a quelli che hanno nella realtà gli oggetti con essi rappresentati Per trovare i rapporti di giacitura la
cartografia si serve di particolari linee di riferimento (meridiani e paralleli) per mezzo delle quali si può
costruire la carta con precisione

Caratteristiche delle carte: la carta geografica può essere definita come la rappresentazione della superficie
ridotta, rappresentata in maniera:
-ridotta, nessun interesse nel rappresentare la superficie terrestre non in scala. Non è né possibile né utile
mantenere sulla carta le distanze e le superfici reali
•E’ necessario allora che vengano ridotte mantenendo un rapporto stabilito fra le lunghezze sul
disegno e quelle corrispondenti sul terreno Questo rapporto prende il nome di scala geografica;
-approssimata, non essendo possibile riportare la superficie della sfera sul piano, ogni rappresentazione
della superficie sferica deve essere necessariamente più o meno deformata, anche se si usano particolari
accorgimenti per limitarne le deformazioni: Le proiezioni geografiche visto già con Tolomeo e ipparco, si
usano le proiezioni geografiche per ridurre informazioni da sfera a piano;
-simbolica, per rappresentare i diversi oggetti geografici vengono usati simboli cartografici.

Scala geografica: rapporto fra una lunghezza misurata sulla carta e la lunghezza ad essa corrispondente sul
terreno
scala numerica= costituita da frazione. Numeratore= unità e il denominatore = quante volte sono state
rimpicciolite rispetto la realtà, rappresentato con / o:

1:5.000 significa che una lunghezza determinata sula carta corrispondono a 5.000 delle stesse unità sul
terreno

Perversione dei geografi =scala. Quando abbiamo un denominatore abbastanza piccolo (al di sotto di
150.000, le carte denominate a larga scala, altrimenti di piccola scala)
Cioè che a un centimetro preso sulla carta corrispondono 5.000 centimetri sul terreno La scala 1: 25.000
delle tavolette significa che a un cm sulla carta corrispondono 25.000 cm sulla terra: cioè 250 m

Poiché si tratta di rapporti si conclude che: quanto più piccolo è il denominatore tanto più grande è la
rappresentazione grafica per cui la carta 1: 50.000 si dice in scala doppia rispetto ad una carta 1: 100.000
-Carte a grande scala (o con piccolo denominatore) Denominatore minore di 150.000
-Carte a piccola scala (o con grande denominatore) Denominatore superiore a 150.000

Quando parliamo di scala geografica si fa riferimento alle lunghezze non alle aree, perché le aree
dipendono dalla lunghezza, aumentano in proporzione del quadrato delle lunghezze.

scala grafica= su atlanti o carte topografiche, segmento diviso in parti che corrispondono a determinate
lunghezze su un terreno. Oltre che con un rapporto (scala numerica) la scala può essere espressa anche
graficamente (scala grafica). Si deve tracciare un segmento diviso in parti corrispondenti a determinate
lunghezze sul terreno, che si scrivono su ogni divisione e che costituiscono le cosiddette unità grafiche.A
seconda della scala delle carte si ha un diverso grado di dettaglio, su località, luoghi da visitare, di
pernottamento e altre informazioni utili per turisti.
1:250.000 scala del Touring club (atlante europeo)

Rappresentazioni delle differenze di rappresentazioni tra le differenze


di scala delle carte

Se vogliamo fare un itinerario per trekking ci serve una grande quantità di dettagli e capire quale è il
dislivello, se è a portata di tutti o per esperti, le scale da 1: 25.000 vengono usate da professionisti a livello
locale per costruire strade o abitazioni, i professionisti devono usare piante catastali e ancor più dettagliate.

Dimensione spazio-temporale, Europa ad alta velocità, carta un po’ vecchia, dell’inizio degli anni ’90. Non
c’erano molte linee ferroviarie in Europa, nel nostro paese c’erano treni veloci e quindi una parte del paese
è rappresentato quasi perfettamente mentre la Francia compare poco perché non aveva un sistema
ferroviario sviluppato. Oggi vedere una carta del genere non fa percepire di stare a guardare una carta vera
e propria, sembra stropicciata. Ciò che è interessante è la Bretagna, rimasta fuori dal coro, considerata in
via di sviluppo in Francia, e questa evoluzione dei trasporti in Francia è avvenuta in ritardo.

Dimensione spazio-temporale

Proiezioni geografiche:

La superficie della Terra, sferica, non è sviluppabile


su di un piano: •ogni carta geografica rappresenta la
superficie con deformazioni. •Possono essere
deformazioni relative a:
▪Punti
▪Distanze
▪Aree
▪Forma

Le proiezioni geografiche sono dei procedimenti geometrici che permettono di ridurre tali deformazioni.
Possono soltanto attenuare le alterazioni ed evitarne alcune piuttosto che altre. Non danno comunque una
rappresentazione esatta della terra. La carta geografica viene così ridotta e approssimata. La superficie della
Terra, sferica, non è sviluppabile su di un piano:

Per mantenere la “fedeltà” della rappresentazione occorre che siano mantenute inalterate tre condizioni:
▪angoli (rapporto con rete di paralleli e meridiani)
▪lunghezze
▪aree

la proiezione geografica che abbiamo visto da troncoconica a cilindrica di mercatore, si ha ancora un


problema di ricostruzione della superficie piana dell’insieme del reticolato geografico. Malgrado siano state
inventate a partire dal ’600, e gli sforzi nei secoli per arrivare a qualcosa di più deciso, si ha ancora il
problema di eliminazione delle deformazioni della superficie terrestre, date da angolature tra meridiani e
paralleli, lunghezze e aree, ogni proiezione può ridurre o eliminare due delle tre deformazioni. Ogni carta è
sempre approssimata perché rimane una parte di deformazione. Dobbiamo scegliere la proiezione più
adatta a rappresentare il territorio che vuole costruire e per l’uso che ne vuol fare (navigazione marittima o
aerea serve rappresentazione che non alteri gli angoli)

vengono denominate:

-equidistanti, che mantengono inalterate le lunghezze

-equivalenti, mantengono inalterate le aree

-isogoniche, mantengono inalterati gli angoli

nessuna carta può eliminare completamente le deformazioni. Al massimo possono essere soddisfatte due
delle tre esigenze. A seconda dell’uso che si deve fare della carta geografica deve essere scelta la proiezione
più adatta. Le deformazioni sono tanto più piccole quanto minore è la proporzione di superficie
rappresentata sulla carta.
ad esempio: Le carte topografiche al 25.000 (le tavolette), si possono considerare praticamente esatte

proiezioni possono essere:

Proiezioni vere  Sono fondate su principi matematici e sulla proiezione geometrica del reticolato
geografico. Da esse derivano tutte le altre (proiezioni azimutali e di sviluppo, si appoggia il foglio per creare
la carta geografica in posizione possibile, equatoriali polari tropico);

Proiezioni di sviluppo  sono fondate su principi di empirici, cioè su regole indipendenti dalle leggi
geometriche o matematiche= conica troncoconica e cilindrica.

Deformazioni dovuto all’uso delle proiezioni: dobbiamo scegliere la proiezione adatta all’uso che ne
vogliamo fare più si va verso i poli più ci sono deformazioni, caratteristica fondamentale è che la
Groenlandia appare più grande dell’America latina.
Idealmente la proiezione di mercatore detta delle latitudini crescenti, Gauss per rappresentare su carta
territori con informazioni longitudinali e non latitudinali (man mano che ci allontaniamo dal meridione
principale aumentano le deformazioni, cilindrica non latitudinale ma longitudinale con collegamento in
equatore. Tra i meridiani si conservano distanze proporzionali a quelle reali, ma le distanze dei paralleli
vanno progressivamente aumentando verso i poli).

Rappresentazione di Peters, usata in buona parte in testi di


geografia, idea falsata delle superfici delle terre emerse

Reticolato geografico:
rappresentazione di Mercatore. Tra
i meridiani si conservano distanze
proporzionali a quelle reali, ma le
distanze dei paralleli vanno
progressivamente aumentando
verso i poli.

Proiezioni di Mercatore, Bonne Goode e Mollweide, Samson-Flamsteed  anche queste rappresentazioni


si sono ridotte, mappamondi tematici che danno informazioni su massimo due fenomeni, spesso prioezioni
storiche modificate da altri cartografi. Le rappresentazioni interrotte sono interessanti perché permettono
di rappresentare insieme di terre emerse e mettere in evidenza fenomeni (come popolzione),
mappamondo a proiezione interrotta in cui ci sono i tre oceani, per dare informazioni su temperature delle
acqua profondita estensione, placche tettoniche ecc.
Arriviamo piano piano alla geosfera di vansand (prima rappresentazione satellitare) e arriviamo alle
proiezioni satellitari vere e proprie, che ci rappresentano il
pianeta o terrori contenuti, rilevazioni di basi veniva rilavorati
attraverso funzioni geografiche e elementi geografici
scientifici, prima dell’uso dei satelliti

Oggi con l’uso di satelliti abbiamo difficoltà, comunque,


causati da agenti atmosferici, ma con questi si arriva a dettagli
importanti dal territorio intero di un paese a una zona
dettagliata in scala più vicina, fino ad arrivare al livello di isolato.

Satellite notturno ci da indicazioni su intensità di popolazione e livello di sviluppo economico. Foresta


amazzonica o deserti abbiamo meno illuminazione a causa di mancanza di diffusione di popolazione o
livello di sviluppo scarso del paese. Grazie a queste sono state individuate le megalopoli sul nostro pianeta.

Europa di notte da indicazioni sulle aree di


megalopoli.

Classificazione delle carte geografiche:

Poiché col variare della scala variano anche le caratteristiche e la precisione delle carte, queste si possono
classificare appunto in base ad essa.

oltre all’uso di proiezione abbiamo una classificazione delle carte, prima rappresentazione delle carte del
mondo che vanno dalle piante, e mappe, 1: 10.000 e contesti rurali

carte topografiche che fanno da 1:10000 a 1:150000, che deriva da topos(=luogo) che danno grande
quantità di dettagli della superficie terrestre sia dal punto d vista fisico che umano con vari simboli.Eesse
rappresentano con molta precisione piccoli tratti della superficie terrestre di cui si raffigurano rilievo,
idrografia, centri abitati, strade, singole costruzioni, vegetazione, ecc.

scale inferiori a 1: 10.000 vengono usate per le planimetrie: piante, per ambiti urbani; mappe, per ambiti
rurali.

Carta d’Italia per vedere nel dettaglio le caratteristiche di superficie terrestre. La Carta d’Italia è una carta
topografica •Fogli: 1:100.000
•Quadranti 1: 50.000

•Tavolette: 1: 25.000

Carte regionali/corografiche (da chora=regione) carte corografiche che


hanno una scala che va da 150mila a 1mln. Si vede effettivamente che
con questi tipi di scala possiamo avere una grande quantità di
informazioni. Servono a rappresentare con molti particolari una regione
abbastanza ampia della superficie terrestre.

Carte geografiche, con scala superiore al milione, sono carte generali in cui
viene raffigurata una porzione più estesa del globo, dove si rappresentano
continenti e grandi porzioni estese della superficie terrestre. Non si hanno
tante informazioni, ma come per i globi abbiamo quelle fisico politiche,
alcune carte possono essere incentrate su caratteristiche più fisiche, per
dimostrare la situazione oceanica importante.

Il mappamondo, non la superficie sferica (globo), è una carta del mondo che può essere di due tipi:

-Planisferi, se la figura è rappresentata in un disegno solo


-Planiglobi, se la figura della terra è rappresentata da due emisferi
separati

Altra classe importante è che le carte possono essere:


Rilevate, se costruite e disegnate con misure ed osservazioni eseguite sul terreno come sono le piante, le
mappe e le carte topografiche (a grande scala). Indicazioni costruite su terreno con metodo geometrico
scientifico, sono le carte topografiche, mappe e pinte da cui derivano tutte le altre.
Derivate, se ricavate dalle precedenti per semplificazione e riduzione come molte carte corografiche
(dette a piccola scala).
A seconda dei fenomeni rappresentati le carte si suddividono in: carte generali,
caratteristiche fisiche e umane (coste, fiumi ecc.)
carte generali  rappresentano le fattezze naturali (coste, fiumi, monti, boschi,
ecc.) o le opere umane (edifici, centri abitati, strade, limiti amministrativi, ecc.)
esistenti sulla superficie terrestre, insieme (carte fisico politiche) o separate
(carte fisiche, carte politiche)

carte tematiche  rappresentano temi particolari ubicati: fenomeni


fisici, umani, economici. Si trovano in particolar modo negli Atlanti.
Centrate su elemento specifico in particolare, nella seconda parte degli
atlanti abbiamo le carte tematiche che hanno due temi al massimo,
oggetti scritti interni alle carte, informazioni di tipi diverse, spesso sono
mappamondi, raffigurano la vegetazione, la popolazione ecc. alcune
sono carte storiche che rappresentano la differenza delle dominazioni
all’interno di un dato paese.

carte speciali  costruite per una finalità specifica che richiede per lo più particolari tipi di proiezione (a-
carte idrografiche, b- carte aeronautiche, c- carte turistiche).
Cosiddette costruite con proiezioni particolari (idrografiche, geologiche
aeronautiche) e carte turistiche, topografiche o corografiche a seconda
della scala a cui vengono aggiunte informazioni su percorribilità,
panoramicità dei percorsi stradali (esempio linea verde), non richiede
proiezione diversa di inserire oggetti che possano interessare i turisti.
Carta escursionistica, stradale, barometrica (con linee che
rappresentano la pressione atmosferica, carte del tempo delle alte e basse pressioni), geomorfologica.
Hanno bisogno di simbologie particolari.

cartogrammi e cartodiagrammi  rappresentazioni del mondo o territoriali, in parte scientifiche usate dai
ricercatori, non solo geografi, a riguardo di vari temi, vengono usati anche a scopo divulgativo  ai dati
statistici si può far dire di tutto e se non usati non correttamente o in malafede rischiamo di avere
percezione errata di un fenomeno.
Alla base
del
cartogramma abbiamo la forma dell’area che vogliamo analizzare sulla base di alcuni fenomeni
(distribuzione di rapine per frequenza sul nostro paese). Non necessariamente rimane inalterata la
concezione del territorio di base (distribuzione aids e acqua in africa, gli stati e i contenti si deformano in
base al dato statistico).

CARTA D’ITALIA

La proiezione inizialmente usata era quella poliedrica o policentrica: ogni foglio corrispondeva ad una
maglia a forma di trapezio isoscele. non ha avuto inizialmente successo, viene usata poi quella di gauss:

•che è una proiezione cilindrica inversa o traversa


•in cui l’asse del cilindro avviluppante il globo non corrisponde all’asse terrestre, come nelle altre
cilindriche, ma ad un diametro equatoriale della sfera terrestre
•le deformazioni di questa proiezione sono opposte a quella di Mercatore (delle latitudini
crescenti): sono infatti crescenti le longitudini
•La proiezione di Gauss è anche detta proiezione universale trasversa di Mercatore

La carta topografica del paese viene costituita nel momento in cui il paese nasce, la carta d’Italia nasce con
l’unita nel 1861, dai qui si ha una serie di cartografie interessanti che non
tengono in considerazione l’intero paese perché le dominazioni erano
numerose, non avevamo un meridiano centrale, perciò veniva usato quello di
Parigi, ma con la carta d’Italia viene definito anche il meridiano fondamentale:
Roma.

Tra il 1861 e il 1900 l’I.G.M. (Istituto Geografico Militare) ha provveduto ad


effettuare i rilevamenti di tutto il territorio nazionale alla scala 1: 25.000 e 1:
50.000 da cui sono stati ricavati dei fogli (277) alla scala 1: 100.000. Solo
nel 1921 l’I.G.M. la Grande Carta Topografica d’Italia è stata completata. L’I.G.M. ha continuato in seguito a
fare nuovi rilevamenti e ad aggiornare le carte pubblicate. La Carta topografica d’Italia ha quale meridiano
fondamentale quello di Monte Mario situato a 12°27’13” di longitudine est dal meridiano di Greenwich.
Viene ricostruita la carta topografica d’Italia su scala 25 mila e 50 mila. Per l’Italia la proiezione di Gauss fu
studiata e calcolata dal Boaga e perciò conosciuta col nome di Proiezione di Gauss-Boaga Il Boaga ha diviso
il territorio nazionale il due fusi di 6° di ampiezza ciascuno:

•il fuso ovest che ha come meridiano centrale il 9° Est da Greenwich


•il fuso est che ha come meridiano centrale il 15° Est da Greenwich

poiché tra un fuso e l’altro vi è soluzione di continuità, per consentire il collegamento tra punti che si
trovano nei due diversi fusi, il fuso ovest è stato prolungato di 30’ (fino al
Meridiano di Monte Mario). Si è così creata una zona di sovrapposizione di
circa 40 km per la quale esiste una doppia cartografia: una nel fuso ovest e
l’altra nel fuso est (le carte topografiche di questa zona sono stampate sulle
due facce del foglio). Allo scopo di comprendere la Penisola Salentina, anche
il fuso est è stato prolungato di 30’ e pertanto esso arriva fino a 18°30’ Est da
Gw. Cosi è molto allungata, e per riuscire a farcela entrare tutta ci sono stati
questi prolungamenti della suddivisione dei due fusi

Fuso E e Fuso O, in basso sono indicate le distorsioni di scala indotte dalla proiezione di Gauss

Nel 1921 grande carta completata con 277 fogli in scala 100mila. Le nuove
carte hanno richiesto diversi decenni di lavoro. il numero d’ordine e prende il nome dal centro abitato o
dell’oggetto geografico più importante che vi è incluso Ogni foglio al 100.000 comprende 4 quadranti al
50.000 che si indicano con: il numero del foglio e con un numero romano (da I a IV) a seconda del posto che
occupano nel foglio (procedendo in senso orario) A sua volta ogni quadrante è suddiviso in 4 tavolette al
25.000 che sono indicate con: il numero del foglio, il numero romano del quadrante, il punto cardinale che
indica la posizione della tavoletta rispetto al quadrante Il quadro d’unione della Carta topografica consente
di trovare rapidamente il numero del foglio della regione che interessa. Rete
geodetica italiana che permette di fare le misurazioni, i punti geodetici a
livello locale sono i monumenti che si vedono a maggior distanza, misurazioni
trigonometriche con più precisione. I due fusi est e ovest e zona di
sovrapposizione.

Proiezione trasversa di gauss è la più adatta per la nostra penisola.


Carta con distorsioni ridotte con l’uso del doppio fuso, dalla proiezione di
gauss.
L’area in cui abbiamo da un lato la cartografia del fuso ovest e sull’altra
facciata quella del fuso est. In realtà vengono usate coordinate del fuso ovest
a ovest e est ad est.

Vecchia serie ancora più utilizzata oggi, la nuova serie non ha avuto molto successo, perché pensata in
funzione della carta al milionesimo del mondo che non è ancora stata terminata.

Carta topografica d’Italia:

Nella vecchia edizione i sottomultipli della carta 1:100.000 erano i quadranti alla scala 1: 50.000 che
corrispondevano alla quarta parte di un foglio, mentre la tavoletta in scala 1: 25.000 corrispondeva alla
quarta parte di un quadrante. Nella nuova serie, sancita nel 1987, denominata come serie 25, introduce un
nuovo tipo di carta topografica, in scala 1: 25.000, rilevata e fondata sul rilevamento aerofotogrammetrico
numerico ed elaborazione grafica interattiva in formato vettoriale. I nuovi elementi vengono denominati
sezioni e sono caratterizzati da un taglio geografico sottomultiplo del foglio della carta Serie 50 alla scala
1:50.000, per un totale di 2298 sezioni. Il sistema geodetico e cartografico utilizzato sono gli stessi della
carta 1:50.000, vale dire ED50 - UTM. L'ultimissima serie 25DB, affermatasi nel 2000, pur avendo
praticamente lo stesso contenuto di informazioni della precedente, si differenzia per la veste grafica e per il
sistema di riferimento utilizzato, cioè l'ETRS89 (sistema WGS84 nell'implementazione europea ETRF89 -
realizzazione italiana IGM95 - ellissoide associato GRS80.
Cartografia vecchia serie: foglio diviso in quadranti diviso in tavolette con coordinate proprie.

Carta topografica 25mila: in alto indicazioni del numero del foglio, del quadrante o della tavoletta, con
indicazioni: nome foglio quadrante orientamento. Alla base di ogni carta topografica abbiamo la legenda:
sulla qualche si ha la scala grafica e tutte le indicazioni di tutti gli oggetti, i simboli cartografici riconosciuti
internazionalmente, che permettono di capire le caratteristiche dei territori e delle superfici terrestri
rappresentate. Anche se sono carte internazionali si usano caratteri tradotti in forme a noi comprensibili.
Carte da 25, 50 e 100 mila

Dal 1965 l’I.G.M. ha iniziato la produzione di una nuova carta topografica al 50.000 del territorio italiano
destinata a sostituire le tavolette al 25.000 (la cui produzione è cessata nel 1977), considerate inadeguate
sia per gli usi civili che militari Per quanto questa carta abbia la stessa scala del quadrante al 50.000, ha
poco a che vedere con quest’ultimo I suoi elementi denominati FOGLI non sono che una suddivisione della
Carta dell’Europa Occidentale a scala 1:250.000 che a sua volta deriva dalla carta al milionesimo del mondo
Data la grande ricchezza di particolari topografici rappresentati essa può sostituire con efficacia la tavoletta
al 25.000 poiché, anche se a scala intermedia, nel dettaglio è più vicina alla tavoletta al 25.000 che al foglio
al 100.000

Carte simboliche:

dopo secoli di difficoltà nella rappresentazione, la definizione di simbologie e segni condivisi, entrati in uso
nell’’800, viste con le carte dei cassini, simbologie usate dal primo cassino a quello della 4 generazione e
inizio ’800. Nelle carte topografiche si cerca di fare in modo che ogni oggetto sia rappresentato con forma
simile e con dimensioni proporzionali alla realtà Molti oggetti geografici non si possono però riportare in
scala sulla carta. Si è convenuto allora di raffigurare questi fenomeni con dei segni convenzionali, o simboli
cartografici. Questi segni convenzionali sono entrati in uso solo nel ‘800 e in particolare all’inizio della
cartografia “moderna” geometrica a grande scala. In precedenza, la rappresentazione cartografica era
limitata e schematica e si riduceva a delineare: coste e corsi d’acqua andamento generale dei rilievi centri
abitati. La simbologia moderna è suddivisa in tre gruppi. C’erano la problematica delle coste, delle vie, corsi
d’acqua, difficoltà nella rappresentazione della vegetazione, era difficile capire e sapere cosa rappresentare
nelle carte. Sono stati così definiti gruppi di simboli per le carte:
-in base alla planimetria, suddivise a loro volta in 5 gruppi:

- idrografia (coste, corsi d’acqua, fiumi, torrenti invernali con tratto tratteggiato, saline, acquedotti,
impianti idroelettrici, ghiacciai, pozzi perenni e non perenni);
-vie di comunicazione (strade, sentieri, ferrovie, tranvie, autostrada, teleferiche, skiirift, viadotti,
gallerie);
-fabbricati (cose che hanno a che fare con l’opera dell’uomo (case, centri abitati, fontane, chiese,
cimiteri, megalopoli, metropoli, fabbricati di ruto, che possono essere cimeli storici e ne sarà
indicato qualche nota) segni rimasti lo stessi;
-tipi di vegetazione, segni più particolari e che si sono evoluti (boschi di vario tipo, macchie, campi,
piantagioni, prati, risaie, vigneti, oliveti, bosco ceduo, sottobosco) negli anni ’50 ’60 i cartografi delle
tavole di rame, sembrava si fossero dimenticati della simbologia e l’Italia era coltivata
completamente d avite. Successivamente la vite viene eliminata dall’area pianeggiante perché ha
raccolte abbondanti ma di bassa qualità, varie tipologie di allevamento della vite, vite per uva da
tavola produzione a galleria;
-confini amministrativi, di proprietà, politici (muri, recinti, siepi, burroni, limite di colture e di
boschi. A un’altitudine maggiore si hanno praterie di montagna e non boschi, perché non permette
alle piante di svilupparsi in altezza, e i faggi e i pini si deformano, non sono più in grado di compiere
ciclo vegetativo completo e rimangono contenuti di forma, confini di comune, province e stato.

Eventi climatici che rendono difficile il mantenimento della definizione corretta. Gli abbeveratoi ci da
indicazione storica sulla transumanza alpina. In buona parte delle nostre montagne del paese abbiamo
abbeveratoi  idrografia:

Carta topografica  strada classificata in base alla grandezza, fino a 5 classi di strade.

Grandezza delle saline dipendono dalle tradizioni del territorio, in Sicilia sono molto grandi, sull’atlantico
sono più piccole, si riconoscono sulla carta per la forma quadrata precisa
-in base all’ altimetria, terza dimensione,
un problema da rappresentare per molto
tempo. Il modo più diffuso per
rappresentare l’altitudine è stato quello
dei mucchi di talpa. Danno indicazione di
massima delle caratteristiche di rilievo
(catena montuosa, monte isolato), ma non
si hanno informazioni precise. La
rappresentazione del rilievo sulle carte è
cominciata in maniera sistematica solo
nell’800, data la difficoltà a misurare e rappresentare i dislivelli. Ancora nel XVII secolo le montagne si
indicavano con disegni di gobbe allineate, definite tecnicamente MUCCHI DI TALPA che non davano
neppure l’idea della loro effettiva distribuzione. Altro sistema di rappresentazione è il sistema bruco o
millepiedi, visto in carte inziali del Cassini, sistema usato a bruco e a sfumo molto diffuso. Le indicazioni
sono semplici con toponimi e quote. Area svizzera alpina, viene usato il millepiedi ma a primo colpo
d’occhio non si capisce che è un territorio montuoso, un ‘area con rilievo importante. Un altro modo è il
tratto forte, usato nei mappamondi per indicare le principali catene montuose, ma anche questo come il
bruco abbiamo indicazioni poco definite. Un altor sistema ancora, messo a punto dai militari è il tratteggio,
elaborato a fine ‘700. Il tratteggio è più denso e spesso quanto è più maggiore l’inclinazione. Nelle carte
occidentali del nord Italia: precisione di rilievo ma non si riesce ad inserire altre indicazioni. Ma è un sistema
che viene ancora utilizzato quando non è possibile utilizzare il sistema delle curve di livello. Si inizia poi ad
applicare il sistema a sfumo, rappresentato con ombreggiature che permettono graduandole di dare idea di
caratteristiche del rilievo, viene usato anche in carte topografiche e iconografiche perché permettono di
graduare e dare indicazione del dislivello in base alla sfumatura più o meno intensa. Da anche indicazione di
aree di altitudine date dalle isoipse

Un primo importante perfezionamento venne introdotto a fine ‘700 con l’introduzione (da parte del
maggiore Lehman) del sistema del tratteggio, cioè una serie di piccoli tratti allineati secondo le linee di
massima inclinazione e tanto più fitti quanto è più ripida la pendenza. Con tale sistema si ha un’impressione
di ombre, prodotte dal rilievo, che si può immagina o illuminato dall’alto
(lumeggiamento zenitale) oppure da un lato (lumeggiamento obliquo). In
quest’ultimo caso si suppone che la sorgente luminosa si trovi a nord-
ovest e che le zone in ombre siano quelli localizzati a sud-est. La difficoltà
di questo metodo è quella di graduare la direzione, la lunghezza e la forza
del tratteggio.
Si trova talvolta un lumeggiamento misto come nella Carta d’Italia al
100.000, che unisce lumeggiamento zenitale per i pendii e lumeggiamento obliquo per le creste Questo
metodo non permette però di ricavare l’altitudine dei singoli punti Le stesse caratteristiche si trovano nel
SISTEMA A SFUMO Che rappresenta le ombreggiature derivanti da una luce obliqua con sfumature più o
meno intense di uno stesso colore.

Geometricamente è preciso solo il sistema delle CURVE DI LIVELLO o ISOIPSE


(ISOS= eguale Ipsos= altezza) Isoipse: curve di livello uniscono i punti posti a
egual altitudine sul livello del mare. Sistema semplice, si ha un monte che si
divide in funzione dell’altitudine disegnando le isoipse si hanno le
caratteristiche del rilievo, e si usano i sistemi di tratteggio o sfumo per
aiutare a comprendere meglio a colpo d’occhio. Le isoipse sono più vicine
quando è maggiore l’inclinazione del pendio, sono sempre perpendicolari
alla linea di massima pendenza. Si può immaginare che queste curve risultino dalle intersezioni col rilievo di
piani paralleli al livello del mare ed equidistanti tra di loro

Quando il rilievo ha pareti verticali (dirupi,


precipizi) non si può rappresentare con isoipse
perché si sovrapporrebbero; perciò, si usano il
tratteggio o lo sfumosono disegnate a egual
distanza (equidistanza che varia a seconda
della scala delle carte costruite), che varia a
10, 25 o 50 m sul livello del mare, a 25 mila
abbiamo un’equidistanza di 25 metri e così via. In alcuni casi, in alcune aree, come esempio il nord est
italiani, alpi giulie, l’equidistanza è a 10 m perché permette meglio di dare le indicazioni della morfologia
particolare di questo territorio.
Esistono isoipse ausiliarie e tratteggiate che permettono di dare riferimenti che
altrimenti scomparirebbero (area costiera con dune di 10 m, non si sarebbero
rappresentate perché inferiori ai 25 m, ma con le ausiliarie si possono
rappresentare).

Isoipse direttrici, in generale di 5 in 5 (cioè di 100 m in 100 m nella carta al 25.000)


sono più marcate delle altre. Sulla carta con rilievo medio e proporzionato, non è
sempre semplice individuare l’andamento del rilievo e delle isoipse, ogni 100 m abbiamo un’isoipsa che è
più spessa detta direttrice. Tra le isoipse normali se ne possono talvolta inserire altre tratteggiate dette
ausiliarie o dimostrative. Esse servono a mettere in evidenza alcuni particolari aspetti del terreno. Tale
differenza di livello costante viene detta Equidistanza, che varia col variare della scala ed è indicata nella
legenda alla base della carta. Nelle carte al 25.000 l’equidistanza è di 25 m (in generale), mentre in quelle al
50.000 e al 100.000 è di 50 m,
Restituzioni del rilievo e le zone altimetriche del tratteggio
permettono di dare idea di rilievo, cosa non semplice da
fare su carte con sistemi delle isoipse, nelle carte
geografiche, per non confondere il disegno, si usano solo
poche curve di livello. Per mettere in evidenza le differenze
di livello e dare maggiore risalto alla rappresentazione si
distinguono con colori o tratti diversi le varie zone
altimetriche, così abbiamo serie di colorazioni interessanti
che vanno dal verde chiaro al marrone scuro, nero o viola; o
uso del tratteggio a seconda della densità del fenomeno.

Rilievi a sfumo, tratteggio, curve altimetriche (non danno


subito l’idea della terza dimensione), a tinte altimetriche (per
dare subito l’idea del territorio)
Burroni, frane e grotte non si riescono a rappresentare se non
con il tratteggio, altrimenti i segni si sovrappongono tra loro

Terreni argillosi tendenza a formazioni particolari, forme


diverse, terreni marnosi che franano, le vie di comunicazioni
sono solo a valle. La città di Siena è costruita su dorsali perché i
versanti erano franosi.
- in base alle scritture, rappresentano il naturale completamento della carta topografica, perché
consentono di associare una nomenclatura specifica ai diversi fenomeni raffigurati: hanno valenze
qualitative e quantitative, non hanno solo funzione toponomastica, svolgono indicazioni di centri abitati e
corsi d’acqua. La forma del carattere ci fa distinguere categorie di oggetti geografici e introduce
differenziazione qualitativo: colore della scritta scritture dell’idrografia. Il fatto che sia più o meno intenso il
tratto ci dà l’idea dell’intensità e importanza del territorio. Le scritture danno l’idea se si tratta di un corso
d’acqua importante o di un torrente, nelle scritture secondo la tradizione si usano anche toponimi regionali.

Nella nostra topografia ultimamente ci sono sempre più parole


straniere. Già la forma del carattere consente di distinguere sulla
carta diverse categorie di oggetti geografici ed introduce pertanto
una differenziazione di tipo qualitativo: oltre che per il colore della
scritta (azzurro invece di nero), le scritture relative all'idrografia si
riconoscono ad esempio per l'inclinazione verso sinistra, mentre
per il rilievo si utilizzano caratteri diritti e di solito maiuscoli; in altri
casi si usano sottolineature o stili diversificati, come il corsivo, il
grassetto, il maiuscoletto, eccetera. Altrettanto importante
appaiono le dimensioni delle lettere alfabetiche, grazie alle quali è
possibile procedere ad un'ulteriore classificazione degli oggetti
geografici in relazione alla loro importanza relativa o specifica:
anche lo spessore (o intensità) del tratto contribuisce spesso a
definire la rilevanza di un fenomeno dal punto di vista morfologico,
antropico od economico. Nel complesso, la scelta del formato dei
caratteri viene predisposta secondo un criterio quanto più possibile oggettivo, cioè in base a precisi
riscontri statistici (per esempio il numero degli abitanti per i centri urbani), ma in molti casi non può non
essere condizionata dal bagaglio culturale, dall'esperienza e dalle opinioni di chi ha redatto la carta.

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