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Lungo percorso che ha portato a definire la cartografia scientifica, fino alle ultime carte dell’’800 dei cassini.
Affermazione della cartografia scientifica.
Serie di informazioni sulle cartografie dell’Italia pre e post-unitaria tra l’800 e il 900. Modo interessante in
cui è stata rappresentata la penisola
Carta napoleonica, carta delle battaglie napoleonica, quello che ci interessa è come sono stati rappresentati
i rilievi: tratto forte che permette di lasciare libera la parte per inserire quota e dare info generale. Permette
che le carte siano abbastanza libere, e che si possano inserire altre tipologie di informazioni (luogo delle
battaglie, assetto rubano ecc.)
Carta dell’’800 mettono del tratteggio e dello sfumo, metodo importante che viene usato ancora oggi nelle
carte contemporanee particolari. Il territorio è rappresentato con questo sistema e abbiamo le alpi sotto
occidentali e una parte della Provenza, Liguria e Piemonte. Con questo sistema la lettura diventa più
difficile.
Carta delle stazioni militari, 1804, diversi militari nella famiglia Bordiga, molti dei quali cartografi,
producono questa carta che vuole metter in evidenza i punti di riferimento militare. Paese conquistato,
diventa importante avere sottomano queste informazioni, la
longitudine partono dal meridiano di Parigi. Per l’Italia non
esiste ancora un meridiano fondamentale.
Carta stradale degli stati di terra ferma e carta degli stati sardi in
terraferma: necessità di documentare con precisione
rispetto a
Carta itineraria, quadro di unione, 1870, a un decennio dall’unita, l’unione d’insieme del paese con la carta
itineraria, carta della comunicazione ci sono poche vie di comunicazione.
Strade statali d’Italia, dopo l’unità c’erano poche strade, non più di 30 in
tutta Italia, nel ’34 c’è una rete stradale di strade statali, che si è diffusa
molto anche in alcune aree, ma mancano ancora agganci (Sardegna, puglia,
valle d’Aosta), molte strade ancora di costruzione romana, specialmente
lungo la catena alpina.
LE CARTE GEOGRAFICHE:
rappresentazioni del mondo e del nostro paese. Per uno studio più particolareggiato della Terra si deve
quindi fare ricorso alle CARTE GEOGRAFICHE che rappresentano la superficie terrestre o una sua parte
RIPORTANDOLA SU DI UN PIANO
il globo terrestre:
essendo la terra sferoidale c’è inizialmente un problema nella sua rappresentazione, quello più semplice è
quello di rappresentare la Terra con il globo. È il modo più corretto per rappresentarlo, per essere
maneggevole però deve essere contenuto come dimensione. I globi per essere maneggevoli devono essere
di piccole dimensioni, in tal caso non possono rappresentare che i tratti principali della Terra.
•Poiché le distanze e le posizioni relative agli oggetti geografici sono rigorosamente conservati
•Ma i globi per essere maneggevoli devono essere di piccole dimensioni
•in tal caso non possono rappresentare che i tratti principali della Terra
A Firenze, a palazzo vecchio, ci sono globi e cartografie che arrivano fino al metro e mezzo di diametro, in
cui possono essere inserite informazioni dettagliati, ma non così dettagliate come su una carta geografica. I
globi sono normalmente di tipo fisico-politico (caratteristiche fisiche, confini tra stati, spesso capitali,
nessun’altra info).
Per uno studio più particolareggiato della Terra si deve quindi fare ricorso alle CARTE GEOGRAFICHE che
rappresentano la superficie terrestre o una sua parte RIPORTANDOLA SU DI UN PIANO
Per usare la carta non abbiamo altra scelta che rappresentare la superficie sferica su una piana. Sistema di
uso scientifico geometrico che permette di definire le posizioni di giacitura di ogni oggetto della superficie
terrestre sulla carta.
Carta: disegno composto da punti, linee e segni speciali convenzionali, che si trovano in rapporto di
giacitura simile rispetto all’oggetto ideale rappresentato, rappresentandolo con coordinate geografiche
(meridiani e paralleli), per mezzo delle quali si può costruire la carta con precisione. In rapporti di giacitura
simili a quelli che hanno nella realtà gli oggetti con essi rappresentati Per trovare i rapporti di giacitura la
cartografia si serve di particolari linee di riferimento (meridiani e paralleli) per mezzo delle quali si può
costruire la carta con precisione
Caratteristiche delle carte: la carta geografica può essere definita come la rappresentazione della superficie
ridotta, rappresentata in maniera:
-ridotta, nessun interesse nel rappresentare la superficie terrestre non in scala. Non è né possibile né utile
mantenere sulla carta le distanze e le superfici reali
•E’ necessario allora che vengano ridotte mantenendo un rapporto stabilito fra le lunghezze sul
disegno e quelle corrispondenti sul terreno Questo rapporto prende il nome di scala geografica;
-approssimata, non essendo possibile riportare la superficie della sfera sul piano, ogni rappresentazione
della superficie sferica deve essere necessariamente più o meno deformata, anche se si usano particolari
accorgimenti per limitarne le deformazioni: Le proiezioni geografiche visto già con Tolomeo e ipparco, si
usano le proiezioni geografiche per ridurre informazioni da sfera a piano;
-simbolica, per rappresentare i diversi oggetti geografici vengono usati simboli cartografici.
Scala geografica: rapporto fra una lunghezza misurata sulla carta e la lunghezza ad essa corrispondente sul
terreno
scala numerica= costituita da frazione. Numeratore= unità e il denominatore = quante volte sono state
rimpicciolite rispetto la realtà, rappresentato con / o:
1:5.000 significa che una lunghezza determinata sula carta corrispondono a 5.000 delle stesse unità sul
terreno
Perversione dei geografi =scala. Quando abbiamo un denominatore abbastanza piccolo (al di sotto di
150.000, le carte denominate a larga scala, altrimenti di piccola scala)
Cioè che a un centimetro preso sulla carta corrispondono 5.000 centimetri sul terreno La scala 1: 25.000
delle tavolette significa che a un cm sulla carta corrispondono 25.000 cm sulla terra: cioè 250 m
Poiché si tratta di rapporti si conclude che: quanto più piccolo è il denominatore tanto più grande è la
rappresentazione grafica per cui la carta 1: 50.000 si dice in scala doppia rispetto ad una carta 1: 100.000
-Carte a grande scala (o con piccolo denominatore) Denominatore minore di 150.000
-Carte a piccola scala (o con grande denominatore) Denominatore superiore a 150.000
Quando parliamo di scala geografica si fa riferimento alle lunghezze non alle aree, perché le aree
dipendono dalla lunghezza, aumentano in proporzione del quadrato delle lunghezze.
scala grafica= su atlanti o carte topografiche, segmento diviso in parti che corrispondono a determinate
lunghezze su un terreno. Oltre che con un rapporto (scala numerica) la scala può essere espressa anche
graficamente (scala grafica). Si deve tracciare un segmento diviso in parti corrispondenti a determinate
lunghezze sul terreno, che si scrivono su ogni divisione e che costituiscono le cosiddette unità grafiche.A
seconda della scala delle carte si ha un diverso grado di dettaglio, su località, luoghi da visitare, di
pernottamento e altre informazioni utili per turisti.
1:250.000 scala del Touring club (atlante europeo)
Se vogliamo fare un itinerario per trekking ci serve una grande quantità di dettagli e capire quale è il
dislivello, se è a portata di tutti o per esperti, le scale da 1: 25.000 vengono usate da professionisti a livello
locale per costruire strade o abitazioni, i professionisti devono usare piante catastali e ancor più dettagliate.
Dimensione spazio-temporale, Europa ad alta velocità, carta un po’ vecchia, dell’inizio degli anni ’90. Non
c’erano molte linee ferroviarie in Europa, nel nostro paese c’erano treni veloci e quindi una parte del paese
è rappresentato quasi perfettamente mentre la Francia compare poco perché non aveva un sistema
ferroviario sviluppato. Oggi vedere una carta del genere non fa percepire di stare a guardare una carta vera
e propria, sembra stropicciata. Ciò che è interessante è la Bretagna, rimasta fuori dal coro, considerata in
via di sviluppo in Francia, e questa evoluzione dei trasporti in Francia è avvenuta in ritardo.
Dimensione spazio-temporale
Proiezioni geografiche:
Le proiezioni geografiche sono dei procedimenti geometrici che permettono di ridurre tali deformazioni.
Possono soltanto attenuare le alterazioni ed evitarne alcune piuttosto che altre. Non danno comunque una
rappresentazione esatta della terra. La carta geografica viene così ridotta e approssimata. La superficie della
Terra, sferica, non è sviluppabile su di un piano:
Per mantenere la “fedeltà” della rappresentazione occorre che siano mantenute inalterate tre condizioni:
▪angoli (rapporto con rete di paralleli e meridiani)
▪lunghezze
▪aree
vengono denominate:
nessuna carta può eliminare completamente le deformazioni. Al massimo possono essere soddisfatte due
delle tre esigenze. A seconda dell’uso che si deve fare della carta geografica deve essere scelta la proiezione
più adatta. Le deformazioni sono tanto più piccole quanto minore è la proporzione di superficie
rappresentata sulla carta.
ad esempio: Le carte topografiche al 25.000 (le tavolette), si possono considerare praticamente esatte
Proiezioni vere Sono fondate su principi matematici e sulla proiezione geometrica del reticolato
geografico. Da esse derivano tutte le altre (proiezioni azimutali e di sviluppo, si appoggia il foglio per creare
la carta geografica in posizione possibile, equatoriali polari tropico);
Proiezioni di sviluppo sono fondate su principi di empirici, cioè su regole indipendenti dalle leggi
geometriche o matematiche= conica troncoconica e cilindrica.
Deformazioni dovuto all’uso delle proiezioni: dobbiamo scegliere la proiezione adatta all’uso che ne
vogliamo fare più si va verso i poli più ci sono deformazioni, caratteristica fondamentale è che la
Groenlandia appare più grande dell’America latina.
Idealmente la proiezione di mercatore detta delle latitudini crescenti, Gauss per rappresentare su carta
territori con informazioni longitudinali e non latitudinali (man mano che ci allontaniamo dal meridione
principale aumentano le deformazioni, cilindrica non latitudinale ma longitudinale con collegamento in
equatore. Tra i meridiani si conservano distanze proporzionali a quelle reali, ma le distanze dei paralleli
vanno progressivamente aumentando verso i poli).
Reticolato geografico:
rappresentazione di Mercatore. Tra
i meridiani si conservano distanze
proporzionali a quelle reali, ma le
distanze dei paralleli vanno
progressivamente aumentando
verso i poli.
Poiché col variare della scala variano anche le caratteristiche e la precisione delle carte, queste si possono
classificare appunto in base ad essa.
oltre all’uso di proiezione abbiamo una classificazione delle carte, prima rappresentazione delle carte del
mondo che vanno dalle piante, e mappe, 1: 10.000 e contesti rurali
carte topografiche che fanno da 1:10000 a 1:150000, che deriva da topos(=luogo) che danno grande
quantità di dettagli della superficie terrestre sia dal punto d vista fisico che umano con vari simboli.Eesse
rappresentano con molta precisione piccoli tratti della superficie terrestre di cui si raffigurano rilievo,
idrografia, centri abitati, strade, singole costruzioni, vegetazione, ecc.
scale inferiori a 1: 10.000 vengono usate per le planimetrie: piante, per ambiti urbani; mappe, per ambiti
rurali.
Carta d’Italia per vedere nel dettaglio le caratteristiche di superficie terrestre. La Carta d’Italia è una carta
topografica •Fogli: 1:100.000
•Quadranti 1: 50.000
•Tavolette: 1: 25.000
Carte geografiche, con scala superiore al milione, sono carte generali in cui
viene raffigurata una porzione più estesa del globo, dove si rappresentano
continenti e grandi porzioni estese della superficie terrestre. Non si hanno
tante informazioni, ma come per i globi abbiamo quelle fisico politiche,
alcune carte possono essere incentrate su caratteristiche più fisiche, per
dimostrare la situazione oceanica importante.
Il mappamondo, non la superficie sferica (globo), è una carta del mondo che può essere di due tipi:
carte speciali costruite per una finalità specifica che richiede per lo più particolari tipi di proiezione (a-
carte idrografiche, b- carte aeronautiche, c- carte turistiche).
Cosiddette costruite con proiezioni particolari (idrografiche, geologiche
aeronautiche) e carte turistiche, topografiche o corografiche a seconda
della scala a cui vengono aggiunte informazioni su percorribilità,
panoramicità dei percorsi stradali (esempio linea verde), non richiede
proiezione diversa di inserire oggetti che possano interessare i turisti.
Carta escursionistica, stradale, barometrica (con linee che
rappresentano la pressione atmosferica, carte del tempo delle alte e basse pressioni), geomorfologica.
Hanno bisogno di simbologie particolari.
cartogrammi e cartodiagrammi rappresentazioni del mondo o territoriali, in parte scientifiche usate dai
ricercatori, non solo geografi, a riguardo di vari temi, vengono usati anche a scopo divulgativo ai dati
statistici si può far dire di tutto e se non usati non correttamente o in malafede rischiamo di avere
percezione errata di un fenomeno.
Alla base
del
cartogramma abbiamo la forma dell’area che vogliamo analizzare sulla base di alcuni fenomeni
(distribuzione di rapine per frequenza sul nostro paese). Non necessariamente rimane inalterata la
concezione del territorio di base (distribuzione aids e acqua in africa, gli stati e i contenti si deformano in
base al dato statistico).
CARTA D’ITALIA
La proiezione inizialmente usata era quella poliedrica o policentrica: ogni foglio corrispondeva ad una
maglia a forma di trapezio isoscele. non ha avuto inizialmente successo, viene usata poi quella di gauss:
La carta topografica del paese viene costituita nel momento in cui il paese nasce, la carta d’Italia nasce con
l’unita nel 1861, dai qui si ha una serie di cartografie interessanti che non
tengono in considerazione l’intero paese perché le dominazioni erano
numerose, non avevamo un meridiano centrale, perciò veniva usato quello di
Parigi, ma con la carta d’Italia viene definito anche il meridiano fondamentale:
Roma.
poiché tra un fuso e l’altro vi è soluzione di continuità, per consentire il collegamento tra punti che si
trovano nei due diversi fusi, il fuso ovest è stato prolungato di 30’ (fino al
Meridiano di Monte Mario). Si è così creata una zona di sovrapposizione di
circa 40 km per la quale esiste una doppia cartografia: una nel fuso ovest e
l’altra nel fuso est (le carte topografiche di questa zona sono stampate sulle
due facce del foglio). Allo scopo di comprendere la Penisola Salentina, anche
il fuso est è stato prolungato di 30’ e pertanto esso arriva fino a 18°30’ Est da
Gw. Cosi è molto allungata, e per riuscire a farcela entrare tutta ci sono stati
questi prolungamenti della suddivisione dei due fusi
Fuso E e Fuso O, in basso sono indicate le distorsioni di scala indotte dalla proiezione di Gauss
Nel 1921 grande carta completata con 277 fogli in scala 100mila. Le nuove
carte hanno richiesto diversi decenni di lavoro. il numero d’ordine e prende il nome dal centro abitato o
dell’oggetto geografico più importante che vi è incluso Ogni foglio al 100.000 comprende 4 quadranti al
50.000 che si indicano con: il numero del foglio e con un numero romano (da I a IV) a seconda del posto che
occupano nel foglio (procedendo in senso orario) A sua volta ogni quadrante è suddiviso in 4 tavolette al
25.000 che sono indicate con: il numero del foglio, il numero romano del quadrante, il punto cardinale che
indica la posizione della tavoletta rispetto al quadrante Il quadro d’unione della Carta topografica consente
di trovare rapidamente il numero del foglio della regione che interessa. Rete
geodetica italiana che permette di fare le misurazioni, i punti geodetici a
livello locale sono i monumenti che si vedono a maggior distanza, misurazioni
trigonometriche con più precisione. I due fusi est e ovest e zona di
sovrapposizione.
Vecchia serie ancora più utilizzata oggi, la nuova serie non ha avuto molto successo, perché pensata in
funzione della carta al milionesimo del mondo che non è ancora stata terminata.
Nella vecchia edizione i sottomultipli della carta 1:100.000 erano i quadranti alla scala 1: 50.000 che
corrispondevano alla quarta parte di un foglio, mentre la tavoletta in scala 1: 25.000 corrispondeva alla
quarta parte di un quadrante. Nella nuova serie, sancita nel 1987, denominata come serie 25, introduce un
nuovo tipo di carta topografica, in scala 1: 25.000, rilevata e fondata sul rilevamento aerofotogrammetrico
numerico ed elaborazione grafica interattiva in formato vettoriale. I nuovi elementi vengono denominati
sezioni e sono caratterizzati da un taglio geografico sottomultiplo del foglio della carta Serie 50 alla scala
1:50.000, per un totale di 2298 sezioni. Il sistema geodetico e cartografico utilizzato sono gli stessi della
carta 1:50.000, vale dire ED50 - UTM. L'ultimissima serie 25DB, affermatasi nel 2000, pur avendo
praticamente lo stesso contenuto di informazioni della precedente, si differenzia per la veste grafica e per il
sistema di riferimento utilizzato, cioè l'ETRS89 (sistema WGS84 nell'implementazione europea ETRF89 -
realizzazione italiana IGM95 - ellissoide associato GRS80.
Cartografia vecchia serie: foglio diviso in quadranti diviso in tavolette con coordinate proprie.
Carta topografica 25mila: in alto indicazioni del numero del foglio, del quadrante o della tavoletta, con
indicazioni: nome foglio quadrante orientamento. Alla base di ogni carta topografica abbiamo la legenda:
sulla qualche si ha la scala grafica e tutte le indicazioni di tutti gli oggetti, i simboli cartografici riconosciuti
internazionalmente, che permettono di capire le caratteristiche dei territori e delle superfici terrestri
rappresentate. Anche se sono carte internazionali si usano caratteri tradotti in forme a noi comprensibili.
Carte da 25, 50 e 100 mila
Dal 1965 l’I.G.M. ha iniziato la produzione di una nuova carta topografica al 50.000 del territorio italiano
destinata a sostituire le tavolette al 25.000 (la cui produzione è cessata nel 1977), considerate inadeguate
sia per gli usi civili che militari Per quanto questa carta abbia la stessa scala del quadrante al 50.000, ha
poco a che vedere con quest’ultimo I suoi elementi denominati FOGLI non sono che una suddivisione della
Carta dell’Europa Occidentale a scala 1:250.000 che a sua volta deriva dalla carta al milionesimo del mondo
Data la grande ricchezza di particolari topografici rappresentati essa può sostituire con efficacia la tavoletta
al 25.000 poiché, anche se a scala intermedia, nel dettaglio è più vicina alla tavoletta al 25.000 che al foglio
al 100.000
Carte simboliche:
dopo secoli di difficoltà nella rappresentazione, la definizione di simbologie e segni condivisi, entrati in uso
nell’’800, viste con le carte dei cassini, simbologie usate dal primo cassino a quello della 4 generazione e
inizio ’800. Nelle carte topografiche si cerca di fare in modo che ogni oggetto sia rappresentato con forma
simile e con dimensioni proporzionali alla realtà Molti oggetti geografici non si possono però riportare in
scala sulla carta. Si è convenuto allora di raffigurare questi fenomeni con dei segni convenzionali, o simboli
cartografici. Questi segni convenzionali sono entrati in uso solo nel ‘800 e in particolare all’inizio della
cartografia “moderna” geometrica a grande scala. In precedenza, la rappresentazione cartografica era
limitata e schematica e si riduceva a delineare: coste e corsi d’acqua andamento generale dei rilievi centri
abitati. La simbologia moderna è suddivisa in tre gruppi. C’erano la problematica delle coste, delle vie, corsi
d’acqua, difficoltà nella rappresentazione della vegetazione, era difficile capire e sapere cosa rappresentare
nelle carte. Sono stati così definiti gruppi di simboli per le carte:
-in base alla planimetria, suddivise a loro volta in 5 gruppi:
- idrografia (coste, corsi d’acqua, fiumi, torrenti invernali con tratto tratteggiato, saline, acquedotti,
impianti idroelettrici, ghiacciai, pozzi perenni e non perenni);
-vie di comunicazione (strade, sentieri, ferrovie, tranvie, autostrada, teleferiche, skiirift, viadotti,
gallerie);
-fabbricati (cose che hanno a che fare con l’opera dell’uomo (case, centri abitati, fontane, chiese,
cimiteri, megalopoli, metropoli, fabbricati di ruto, che possono essere cimeli storici e ne sarà
indicato qualche nota) segni rimasti lo stessi;
-tipi di vegetazione, segni più particolari e che si sono evoluti (boschi di vario tipo, macchie, campi,
piantagioni, prati, risaie, vigneti, oliveti, bosco ceduo, sottobosco) negli anni ’50 ’60 i cartografi delle
tavole di rame, sembrava si fossero dimenticati della simbologia e l’Italia era coltivata
completamente d avite. Successivamente la vite viene eliminata dall’area pianeggiante perché ha
raccolte abbondanti ma di bassa qualità, varie tipologie di allevamento della vite, vite per uva da
tavola produzione a galleria;
-confini amministrativi, di proprietà, politici (muri, recinti, siepi, burroni, limite di colture e di
boschi. A un’altitudine maggiore si hanno praterie di montagna e non boschi, perché non permette
alle piante di svilupparsi in altezza, e i faggi e i pini si deformano, non sono più in grado di compiere
ciclo vegetativo completo e rimangono contenuti di forma, confini di comune, province e stato.
Eventi climatici che rendono difficile il mantenimento della definizione corretta. Gli abbeveratoi ci da
indicazione storica sulla transumanza alpina. In buona parte delle nostre montagne del paese abbiamo
abbeveratoi idrografia:
Carta topografica strada classificata in base alla grandezza, fino a 5 classi di strade.
Grandezza delle saline dipendono dalle tradizioni del territorio, in Sicilia sono molto grandi, sull’atlantico
sono più piccole, si riconoscono sulla carta per la forma quadrata precisa
-in base all’ altimetria, terza dimensione,
un problema da rappresentare per molto
tempo. Il modo più diffuso per
rappresentare l’altitudine è stato quello
dei mucchi di talpa. Danno indicazione di
massima delle caratteristiche di rilievo
(catena montuosa, monte isolato), ma non
si hanno informazioni precise. La
rappresentazione del rilievo sulle carte è
cominciata in maniera sistematica solo
nell’800, data la difficoltà a misurare e rappresentare i dislivelli. Ancora nel XVII secolo le montagne si
indicavano con disegni di gobbe allineate, definite tecnicamente MUCCHI DI TALPA che non davano
neppure l’idea della loro effettiva distribuzione. Altro sistema di rappresentazione è il sistema bruco o
millepiedi, visto in carte inziali del Cassini, sistema usato a bruco e a sfumo molto diffuso. Le indicazioni
sono semplici con toponimi e quote. Area svizzera alpina, viene usato il millepiedi ma a primo colpo
d’occhio non si capisce che è un territorio montuoso, un ‘area con rilievo importante. Un altro modo è il
tratto forte, usato nei mappamondi per indicare le principali catene montuose, ma anche questo come il
bruco abbiamo indicazioni poco definite. Un altor sistema ancora, messo a punto dai militari è il tratteggio,
elaborato a fine ‘700. Il tratteggio è più denso e spesso quanto è più maggiore l’inclinazione. Nelle carte
occidentali del nord Italia: precisione di rilievo ma non si riesce ad inserire altre indicazioni. Ma è un sistema
che viene ancora utilizzato quando non è possibile utilizzare il sistema delle curve di livello. Si inizia poi ad
applicare il sistema a sfumo, rappresentato con ombreggiature che permettono graduandole di dare idea di
caratteristiche del rilievo, viene usato anche in carte topografiche e iconografiche perché permettono di
graduare e dare indicazione del dislivello in base alla sfumatura più o meno intensa. Da anche indicazione di
aree di altitudine date dalle isoipse
Un primo importante perfezionamento venne introdotto a fine ‘700 con l’introduzione (da parte del
maggiore Lehman) del sistema del tratteggio, cioè una serie di piccoli tratti allineati secondo le linee di
massima inclinazione e tanto più fitti quanto è più ripida la pendenza. Con tale sistema si ha un’impressione
di ombre, prodotte dal rilievo, che si può immagina o illuminato dall’alto
(lumeggiamento zenitale) oppure da un lato (lumeggiamento obliquo). In
quest’ultimo caso si suppone che la sorgente luminosa si trovi a nord-
ovest e che le zone in ombre siano quelli localizzati a sud-est. La difficoltà
di questo metodo è quella di graduare la direzione, la lunghezza e la forza
del tratteggio.
Si trova talvolta un lumeggiamento misto come nella Carta d’Italia al
100.000, che unisce lumeggiamento zenitale per i pendii e lumeggiamento obliquo per le creste Questo
metodo non permette però di ricavare l’altitudine dei singoli punti Le stesse caratteristiche si trovano nel
SISTEMA A SFUMO Che rappresenta le ombreggiature derivanti da una luce obliqua con sfumature più o
meno intense di uno stesso colore.