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Monodia Profana del Medioevo


La monodia Profana si sviluppa parallelamente a quella religiosa e vi sono
pochissime testimonianze scritte rispetto a quella sacra, poiché si trasmetteva
principalmente oralmente. Difatti ci perviene solo un decimo della tradizione
trobadorica. Ma sappiamo che la musica nel medioevo non era solo di natura sacra,
ma anche profana utilizzata da tutti i ceti sociali, anche per scandire le ore del lavoro
dei servi della gleba, ad esempio utilizzando gli squilli di corno, campane o
percussioni. Ma soprattutto la musica aveva il ruolo di fungere da simbolo sonoro di
un gruppo sociale, quali potevano essere i signori feudali che avevano un esclusiva su
certi strumenti pe indicare il proprio potere, come corni e trombe. Questi ultimi,
proprio per essere simboli di potere venivano utilizzati anche nelle opere teatrali
all’ingresso di personaggi regali, o nell’opera italiana del settecento verranno
utilizzati solo per la sinfonia iniziale e per il finale in cui vi era il commianto degli
spettatori principeschi.
La più antica raccolta di canti profani in latino, che si svilupparono a fianco di quelle
in lingua volgare, è conservata a Cambridge, i così detti “Carmina cantabeigensia”,
altra raccolta importante sono i “Carmina Burana” ritrovata e conservata nell’abazia
di Bedediktbeuren, che contiene i canti goliardici dei clerici vagantes (studenti
vaganti da un’università e l’altra), di cui alcuni testi furono successivamente
d’ispirazione a Carl Orff per la sua famosa cantata scenica.
La tradizione extra-liturgica era quindi trasmessa dai Trovieri e Trovatori e si
sviluppa principalmente nella civiltà cortesi. I testi si basano sull’esaltazione
dell’amore, il corteggiamento inappagabile e inappagato e dal desiderio della donna
(in maniera spirituale secondo il culto cristiano della vergine).
La lirica Trobadorica
Le liriche dei Trovatori erano composte in lingua d’oc, lingua della Francia
meridionale. di questi solo 282 testi di 2600 ci arrivano con una melodia. Non si sa
però se furono i 460 Trovatori del tempo a scrivere gli stessi testi. Lo stato sociale dei
Trovatori ci perviene tramite le vidas, che non sono altro che una sorta di biografia,
in parte appartenevano alla all’aristocrazia feudale, altri erano jongleurs, ovvero i
giullari, che altro non erano che musicisti erranti di umile ceto. Essi pur essendo
all’ultimo gradino della scala sociale, venivano accolti dalla comunità, ricoprendo un
ruolo insostituibile, ovvero quello di monito della storia dei grandi eroi del passato
esibendosi nelle Chanson de geste, cioè poemi epico cavallereschi in più strofe su
semplici formule melodiche, la più importante era la Chanson de Roland. Anche
nella Divina Commedia di Dante compare un jongleurs, ovvero Arnaut che racconta
la sua vita da errante nel Purgatorio. Ma vedremo come questi alla fine diventeranno
solo degli esecutori dei canti dei Trovatori che vennero trascrittinei secoli successivi.
Vi era quindi una sostanziale differenza tra Trovatori e Jongleurs, ovvero i primi
erano dilettanti (nel senso antico del termine ovvero coloro che si dilettavano nel fare
quella determinata attività), mentre i secondi erano dei mestieranti, ovvero lo
facevano come attività lavorativa. Il primo trovatore di cui troviamo testimonianze fu
appunto Guglielmo d’Aquitania, che deteneva un territorio più ampio di quello del
re di Francia.
La poesia Trobadorica oltre a trattare argomenti politici, satirici o religiosi,
celebravano soprattutto un tipo di amore detto amor cortese ovvero scaturito solo in
un cuore nobile cioè di qualcuno con un animo Cortese. Esso si basa sull’idea di
donna come oggetto di devozione e affetto da parte dell’amante che non riesce ad
appagare la sua sete d’amore, come se fosse una vera e propria dipendenza. Questo
amore era spesso misterioso ed enigmatico, poiché quasi sempre adultero tant’è che il
nome dell’amata è spesso celato da uno pseudonimo e spesso questo amore era
infelice o irraggiungibile, almeno nella finzione poetica. Si pensa comunque che
anche vi sia comunque una corrispondenza con la musica sacra contemporanea ai
trovatori, infatti si pensa che il termine Trovatore provenga non da “colui che trova la
giusta melodia”, ma da tropatore, per la grande diffusione in quel periodo in
Aquitania della nuova pratica dei tropi, così come il termine vers che in origine
designava i componimenti dei trovatori, provenga da versus, un componimento molto
simile al tropo. Alcuni pensano che anche il lato spirituale dell’amor cortese ebbe
forse origine cristiana dal culto di Maria, in linea con lo scambio delle sfere del sacro
e del profano, che caratterizza gran parte della cultura medievale che si basa sul
procedimento dei contrafacta.
La massima espressione della lirica Trobadorica è nel genere lirico prediletto dai
Trovatori, la Canso, nei componimenti di tipo dialogico quali la Pastorela (dialogo
tra il cavaliere ed una fanciulla che pascola il gregge) e l’Alba (due amanti si devono
lasciare sul far del giorno). Un altro genere utilizzato è il Sirventes, che tratta temi
eroici, politici, moraleggianti.
Per lo più sono componimenti formati da schemi di versi variabili raggruppati in
strofe con una struttura metrica e melodica che rimane invariata per tutte le strofe.
La canso è formata da un numero variabile di Coblas (strofe) ciascuna di 6 o 7 versi
di diversa lunghezza ma con una struttura metrica ricorrente. Lo schema melodico è
composta da due frasi musicali (A e B), di cui la prima è ripetuta e si articola nei
primi 4 versi distribuiti in due pedes di due versi ciascuno, mentre la seconda frase
sui rimanenti due o tre versi detti cauda o coda. Quindi la forma complessiva della
musica di ogni cobla è: AAB.
Una delle forme trobadoriche di probabile provenienza liturgica e il Lai di carattere
contemplativo che spesso presenta le frasi melodiche ripetute a coppie come nelle
Sequenze, mentre il numero e la lunghezza dei versi è variabile.
La Lirica Trovierica
La produzione poetica dei Trovieri nel Nord della Francia è composta in lingua d’oil,
e inizialmente segue i modelli trobadorici. È probabile che fosse stata Eleonora
d’Aquitania, nipote di Guglielmo d’Aquitania, a introdurre la lirica Trobadorica in
Normandia, tant’è che molti Trovieri furono al suo servizio, prima in Francia dopo il
matrimonio con re Luigi VII, e poi in Inghilterra dopo il matrimonio con Enrico
d’Angiò, tant’è che il figlio Riccardo I Cuor di Leone fu uno dei più famosi trovieri.
Altro momento di scambio furono le Crociate.
I Trovieri appartengono per la maggior parte ai ceti nobiliari, ma alcuni sono
ecclesiastici o provengono da ceti umili. Gli esponenti maggiori sono Riccardo I
Cuor di Leone, Thibaut IV di Champagne, Chretien de Troyes e Adam de la Halle.
Le liriche Trovieriche ci sono pervenute in poco più di 20 canzonieri, in percentuale
più alta rispetto alle melodie dei trovatori. Numerosi sono i contrafacta e le redazioni
plurime di uno stesso componimento.
La massima espressione dei Trovieri è la Chanson d’Amour che a differenza di quella
dei trovatori, qui è stereotipata, si mettono in rilievo gli umori psicologici di carattere
più generale, e lo stile risulta impersonale e narrativo piuttosto che individuale e
lirico. Ricorrono con frequenza i temi della piacevole sofferenza nell’amore
dell’affetto e devozionale verso la donna amata, dell’amore nostalgico e rassegnato.
Altra forma prediletta era il jeu-parti (dialogo bipartito)in cui due amanti intonavano
alternativamente una melodia su strofe diverse. Colui che fu il più importante
compositore di questo genere è di Adam de la Halle che ne compose 18 e anche un
azione teatrale dal titolo “Le jeu de Robin et Marion”, basato sullo schema della
pastorurelle (la pastorela dei trovatori)
Si affermano nel repertorio trovierico anche altre forme musicali, ovvero le forme
fisse del Rondeau, del Virelai e della Ballade, denominate Chanson a refrain. Esse
erano delle forme strofiche e dal punto di vista musicale sono composte da due
sezioni (A-B) di cui una è ripetuta (A), detta Refrain, senza varianti sugli stessi versi
di ogni strofa. Queste forme verranno utilizzate nella Chanson Polifonica fino al
Rinascimento.
Il Rondeau è composto di una sola strofa di 6/8 versi che ha struttura metrica
variabile. Le sezioni musicali sono così articolate: ABaAabAB (Le lettere maiuscole
sono le parti melodiche che si ripetono su versi identici, mentre le lettere minuscole
stanno ad indicare la stessa melodia delle relative maiuscole, ma in versi con testo
differente).
Nel Virelai la struttura poetico musicale è costituita da tre o quattro strofe con un
Refrein di 3-4 versi cui corrisponde una prima unità melodica A e da una sezione
detta couplet di 4 o 8 versi intonati sulla stessa melodia b, spesso con terminazioni in
ouvert e clos e in un’ultima parte detta volta di 3-4 versi cantata sulla melodia A, è
quindi uguale per numero di versi e sillabe a quella del refrain. Dopo la volta si ripete
il refrain dando vita allo schema melodico AbbaA.
La Ballata è composta da 3-5 strofe costituite da 7-8 versi di cui l’ultimo costituisce
il refrain che si ripete ad ogni strofa. La forma musicale di ogni strofa è quindi AAB
(identico a quella della canso trobadorica).
Can vei la lauzeta mover – B. de Ventadorn - Trovatori
È una canzone tipica trobadorica, formata da 60 versi divisi in 7 coblas da 8 versi
ciascuno e una da 4 versi detta Congedo o Tornada che ha lo stesso schema metrico
degli ultimi 4 versi della strofa precedente, le rime sono quindi uguali a le ultime 4
precedenti. Segue la scansione tradizionale delle sezioni musicali. Le coblas sono
unissonnans ovvero le rime sono uguali per tutte le strofe e seguono l’articolazione
ABABCDCD. Esistono anche le coblas doblas dove le rime cambiano ogni due
strofe e le coblas singularis dove le rime cambiano ad ogni strofa
Il testo è un componimento che unifica la metafora religiosa dell’ascensione
dell’anima di e l’amore per la dama, si muove tra l’ascendenza spirituale e quella
terrena. L’amore qui non eleva l’animo ma lo distrugge. Il volo dell’allodola verso il
sole esprime la felicità ed esprime la relazione tra il desiderio d’amore e il fiorire
della natura. Vi è un susseguirsi di scene per rappresentare il desiderio dell’amante,
come un vassallaggio amoroso. Tutte le canzone di Bernard de Ventadorn si basano
su questo principio.
Ma
sappiamo che 4 versioni di
questa composizione probabilmente
vi sono

siccome
, dovuto al fatto che
i canti erano trasmessi oralmente vi stati
, sono
più copiatori che hanno personalizzato
leggermente la melodia

AAB cobles
ogni

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