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Mortalità Materna = morte di una donna in attesa di un figlio o entro 42 giorni dal termine
della gravidanza.
L’Oceania è la terza macroarea maggiormente colpita da Mortalità Materna, dopo Africa Sub-
Sahariana e Asia Meridionale.
2.3 Le isole del Pacifico Meridionale: un laboratorio per l’osservazione della Mortalità Materna
La frammentazione del territorio e la dispersione delle isole comportano problemi di
accessibilità e disponibilità dei servizi sanitari e di assistenza.
L’area dell’Asia - Pacifico è un’importante attore economico nelle dinamiche globali contemporanee. Nella
regione coesistono realtà economiche molto diverse: sono presenti economie avanzate (Giappone), paesi di
nuova industrializzazione (Corea, Taiwan, Hong Kong, Singapore) e paesi in via di sviluppo (Cina, Indonesia).
I principali settori che hanno reso possibile la generale crescita economica dell’area sono quelli ad alto
contenuto di innovazione e tecnologia, la cosiddetta economia della conoscenza (= settori economici che si
basano sul ruolo del sapere e del capitale umano. Esempi: produzioni informatiche e high-tech, consulenza,
servizi finanziari, formazione, salute.)
L’economia della conoscenza nell’area Asia – Pacifico segue due modelli di sviluppo:
1) Intervento di attori esterni e investimenti stranieri
2) Sviluppo di forze endogene, come la promozione del sistema scientifico locale.
La formazione di reti economiche, se da un lato contribuisce allo sviluppo delle economie locali,
dall’altro accentua le disparità socio-economiche tra le città e le aree circostanti.
Nella regione Asia – Pacifico vive il 61% della popolazione mondiale e la regione comprende gli unici due
stati ad aver superato il milione di abitanti, la Cina e l’India.
In un simile contesto, le popolazioni native dell’area (circa 240 milioni di persone divise in più di 500 gruppi
etnici) rappresentano un insieme molto vulnerabile.
Esse non hanno uguali possibilità di accesso ai servizi primari e sono confinate ai margini di una società
sempre più globalizzata. Lo sfruttamento degli ecosistemi limita inoltre la loro possibilità di svolgere attività
tradizionali legate alla terra, innescando un processo di perdita di integrità culturale.
Un turismo culturale e sostenibile, però, può essere un tentativo di reintegrazione e di sostentamento per
tali popolazioni.
Il turismo culturale australiano è il cosiddetto indigenous tourism, cioè il turismo che ha per oggetto
le comunità aborigene del paese. Esso costituisce un settore chiave del turismo australiano ed è
sempre più favorito dagli enti governativi ,in quanto fonte di sostentamento economica per molte
comunità aborigene, attraverso iniziative e politiche diverse:
- Valorizzazione delle produzioni artigianali
- Kennedy Report, 1986 (politica nazionale mirata all’inserimento di impiegati aborigeni nel
settore)
- Creazione di siti, parchi e aree turistiche a tema etnico-culturale
- Istituzione dell’ente Indigenous Toursm Australia, 2005
Per gli aborigeni il turismo culturale è un’opportunità di entrare a far parte di flussi economici,
consente ai giovani di restare a vivere nella propria terra, evitando fenomeni di spopolamento e di
perdita dell’identità culturale.
Spesso, però, tali forme di turismo sono considerate poco autentiche e destinate ad alimentare gli
stereotipi internazionali della cultura aborigena.
4.4 Riflessioni
Differenze tra le esperienze:
1) Prodotto standardizzato per il turismo internazionale (vicinanza alla città). Esperienza poco
autentica che semplifica, adatta la cultura aborigena alle aspettative stereotipate del turista.
Segue le logiche del mercato del profitto
2) Lontana dalla mete turistiche tradizionali. Alto livello di interazione e scambio con la guida
aborigena.
Volontà di condividere la cultura aborigena senza mercificarla
5. Forme e dilemmi del dono a Futuna (Polinesia Occidentale). Una rilettura
etnografica di Marcel Mauss
6.1 Didattica generale e didattica disciplinare: la presenza della geografia nel curricolo d’istituto
Nel settembre 2012 sono state emanate le “Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”, un documento che fornisce le linee guida entro cui
verranno progettate le attività didattiche dei singoli istituti e docenti.
Le discipline geografiche, inoltre, assumono un ruolo centrale nel documento. Esse infatti,
considerate a lungo discipline di cerniera, diventano uno strumento privilegiato per
contrastare la frammentazione del sapere e favorire un apprendimento interdisciplinare.
NUOVA CALEDONIA
E’ il territorio più importante del Pacifico Francese grazie alle sue attività variegate economiche:
produzione mineraria, sfruttamento forestale, agricoltura, allevamento, pesca e turismo.
Nel 1984 iniziò qui un conflitto tra Kanak (popolazione autoctona, 44%), decisi a reclamare
l’indipendenza, e Caldoches (popolazione di origine francese, 34%), che mirano a una maggiore
integrazione con la madrepatria.
La situazione politica è migliorata con la concessione dello statuto di POM, Paese d’Oltre Mare,
che conferisce ampia autonomia e con gli accordi di Noumea (1998) che hanno introdotto il
principio di sovranità condivisa.
Un grande problema è quello della rapida urbanizzazione, che porta alla formazione di periferie
degradate e sovrappopolate.
Il turismo si è sviluppato in forme tardive e presenta potenzialità non ancora pienamente
sfruttate, grazie alla varietà del patrimonio paesaggistico del luogo. Si sta realizzando, però,
soprattutto un’offerta turistica d’elite che mira a rispondere agli stereotipi classici sul Pacifico,
precludendo ai turisti un reale contatto con il reale mondo melanesiano.
WALLIS E FUTUNA
Wallis e Futuna sono un gruppo di piccole isole in cui convivono un regime tribale e istituzioni
francesi. Questi due elementi sono integrati nel modello di gestione amministrativa del
distretto.
Le attività economiche principali sono l’agricoltura, l’allevamento e la pesca.
POLINESIA FRANCESE
E’ un insieme di circa 120 isole; gli arcipelaghi principali sono quelli delle Merchesi e della
Società. Si tratta di isole vulcaniche e atolli ricchi di densa vegetazione, spiagge, barriere
coralline e villaggi di pescatori. L’unico centro è la capitale, Papeete, che ospita il 50% della
popolazione.
Il territorio non ha molte fonti di sostentamento economico. Alla fine degli anni ’90, però, la
chiusura del centro di esperimenti nucleari di Mururoa, dopo aver creato una forte
disoccupazione, sta avviando in positivo una maggiore differenziazione delle attività
produttive.
L’attività più redditizia rimane la pesca, essendo la Polinesia Francese in una delle aree più
pescose del pianeta.
7.3 Conclusioni
Nuova Caledonia e Polinesia Francese -> influenza equilibrata tra tradizioni locali e influenze del
colonialismo.
Wallis e Futuna -> chiusa nella sua autarchia
Vera grande ricchezza di questi territori = paesaggio, patrimonio culturale
Ma lo sfruttamento economico ha comportato numerosi aspetti negativi: l’ambiente naturale è
degradato e le società locali sono fortemente acculturate al modello occidentale.
8. La municipalità di Chongqing: 2012, il crollo di un mito?
8.1 Premessa
La città di Chongqing è la più popolosa delle quattro municipalità della Rep. Popolare Cinese.
Per la prima volta, nel 2012, i tradizionali silenzi mediatici e le notizie filtrate, hanno lasciato
spazio a una fuga di notizie e una risonanza mediatica sconosciuta prima e fortemente
combattuta dall’ambiente cinese.
8.2 I personaggi
Bo Xilai = membro dell’aristocrazia del partito comunista che costruisce la sua carriera
attraverso la spregiudicatezza. Nel 2007 diventa capo della municipalità di Chongqing.
Gu Kailai = moglie di Bo. Nel 2011avvelena un cittadino britannico sospettato di spionaggio per
evitare di poter essere ricattata.
Il caso viene alla ribalta provocando una forte tempesta mediatica.
La donna, rea confessa dell’omicidio, viene condannata a morte, pena poi trasformata in
ergastolo.
Bo viene espulso da ogni carica accusato di corruzione, abuso di potere e appropriazione
indebita.
Con l’arrivo di Bo nel 2007, da un lato vengono avviati progetti di cura dell’ambiente, per il
miglioramento delle aree urbane e per lo sviluppo economico, dall’altro si attua un recupero
estremista dell’ideologia comunista della Rivoluzione Culturale.
8.4 Modello Chongqing o modello Guangdong? Scontro politico sulla “teoria della torta”
Modello Chongqing = forte presenza del partito e dello stato nell’economia e nella sfera sociale
per costruire un benessere diffuso anche tra gli strati inferiori della popolazione -> “dividere
equamente la torta mentre la si rende più grossa”
Modello Guangdong = modello liberale e democratico che si concentra sul risultato economico
-> “fare una torta sempre più grossa, non tanto pensare come meglio dividere la torta
esistente”
Fino al 2011, i risultati economici e di benessere della popolazione avevano dato ragione al
modello Chongqing, ma il terribile scandalo del 2012 paralizzò ogni cosa e riconobbe il modello
Guangdong come vincente.
9. Gli anglo-australiani e gli altri: chiusure e aperture politico-sociali ai confini
estremi del mondo occidentale
9.1 Dalle prime scoperte alla nascita del Commonwealth d’Australia: un popolamento controllato
Intuizioni europee dell’esistenza di questo continente (Tolomeo, Marco Polo).
1600 – scoperta dell’Australia da parte degli Olandesi -> colonizzazione con scopi commerciali,
solo sulle coste.
1770 – James Cook (UK) prende possesso del continente.
Dopo l’indipendenza delle colonie americane, il Regno Unito trasforma l’Australia in una
colonia penale e solo successivamente arrivarono gruppi di coloni liberi.
1851 – scoperta di giacimenti auriferi nell’interno del continente => corsa all’oro e cospicuo
afflusso di popolazione.
1850 – 1900 aumento dell’autonomia rispetto alla madrepatria
1901 – nascita del Commonwealth d’Australia tra i 6 stati fondatori per definire e coordinare
una politica comune.
9.2 La grande guerra e gli anni tra i due conflitti mondiali: tensioni interetniche
I WW – l’Australia partecipa al fianco del UK
1901- 1972 - politica dell’Australia bianca = piano di difesa del tenore di vita a livelli elevati,
soppressione delle organizzazioni comuniste e restrizioni all’immigrazione, soprattutto per
paura del pericolo giallo.
Le accuse occasionali rivolte agli immigrati erano quelle di accettare salari più bassi e orari di
lavori più lunghi, invalidando così le conquiste sindacali degli australiani.
Il reale punto di scontro, invece, fu la proprietà delle aziende, dove gli europei meridionali
(soprattutto italiani – demonizzazione degli italiani) si affermarono molto velocemente.
Riluttanza ai matrimoni misti, alle loro usanze, alla lingua
Manifestazioni di inimicizia e aperto antagonismo (Kalgoorlie Riots 1934)
L’evoluzione della produzione australiana è stata possibile anche grazie al sostegno del
governo:
- Fondi governativi destinati alle produzioni cinematografiche
- Aperture di scuole per la formazione di addetti al settore audio-video
- Incentivi fiscali per investitori privati nel campo cinematografico
11.1 La formazione dello stato nello spazio cinese antico: una questione etnica?
La Cina è caratterizzata da una forte continuità delle sue forme politiche e culturali.
Tale unità statale è stata favorita da tre fattori:
- Ceto amministrativo scelto per meriti
- Ideologia laica e razionale che ha impedito l’interferenza di élite religiose rispetto al potere
imperiale
- Un’economia basata sull’agricoltura e sul latifondo
Sotto un profilo etnico, in Cina si evidenzia il dualismo tra han, i cinesi veri e propri, e non-han,
popoli “barbari” nomadi, che nel corso dei secoli hanno conquistato la Cina, subendo però un
processo di assimilazione culturale da parte degli han (principio oraziano del “Graecia capta
ferum victorem cepit”).
In Cina la storia della civiltà può essere vista come uno dei fattori che hanno contribuito alla
continuità e all’assimilazione culturale.
11.2 Le minoranze etniche nella nascita degli stati contemporanei dell’Asia sudorientale
L’asia sudorientale comprende oggi dieci stati ai quali però non corrispondono altrettante
nazioni: ovunque sono infatti presenti etnie minoritarie. Tali minoranze, negli anni ’40 e ’50,
hanno avuto un ruolo importante nei processi di creazione di stati indipendenti rispetto ai
domini coloniali, spesso svolgendo una funzione conflittuale e antagonista rispetto alla
formazione di stati unitari che fossero espressione dell’etnia maggioritaria.