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MOTI IN CONDOTTI

MOTO LAMINARE - MOTO TURBOLENTO


Turbulent Flow
Si consideri, per esempio l'accensione di una sigaretta all'interno di una stanza;

E esperienza comune che dopo pochi secondi la presenza del fumo può
essere avvertita in tutta la stanza, indicando che il fumo ha diffuso ovunque.

Un'interpretazione ingenua potrebbe indurre a


pensare che la diffusione sia la causa di questo
fenomeno!!
Detta infatti n la viscosità cinematica dell'aria ed L la
distanza percorsa dal fumo, il tempo impiegato dal
fumo per percorrere tale lunghezza risulta T = L2/n
che, utilizzando i parametri dell'aria ed ipotizzando L
= 4m fornisce T =1.7E6 s (circa 12 giorni)!

La diffusivita k del fumo in aria; potendo porre κ =


n/Sc (essendo Sc il numero di Schmidt che vale circa
Sc = 0.7 per l’aria) si otterrebbe T= 8.4 giorni, che
comunque non cambia l'ordine di grandezza.
Si potrebbe comunque osservare che poiché il fumo di
sigaretta è più caldo dell’aria circostante, la convezione
naturale ha un ruolo rilevante nella diffusione del fumo.

Una stima dimensionale, tuttavia fornisce delle velocità


dell’ordine dei cm/s che, combinata con l’osservazione che il
fumo caldo sale verso l’alto e non si propaga
orizzontalmente, porta comunque a dei tempi di ore in netto
contrasto, con l’esperienza quotidiana.

La ragione della discrepanza tra l’esperienza pratica e


le due stime quantitative è che in entrambi i casi, si è
trascurata la presenza della turbolenza.

Le fluttuazioni di velocità indotte nel fluido dal moto


turbolento, infatti, hanno la capacità di trasportare una
quantità (scalare o vettoriale) molto rapidamente anche in
assenza di moto medio.

Ciò porta ad assimilare l’effetto della turbolenza con un


notevole aumento della diffusività del fluido che arriva ad
essere anche due o tre ordini di grandezza maggiore
rispetto al valore molecolare
MOTO LAMINARE - MOTO TURBOLENTO

Re  2300 Moto Laminare


VD
Re  2300  Re  4200 Moto Transizion ale

Re  4200 Moto Turbolento
MOTO LAMINARE - MOTO TURBOLENTO
MOTO TURBOLENTO
MOTO TRIDIMENSIONALE INSTAZIONARIO
 u  u( t , x , y , z )

V  V ( t , x , y , z )  v  v ( t , x , y , z ) p  p( t , x , y , z )
 w  w(t , x , y, z )

In modo analogo anche per v, w, p e possibile definire le grandezze medie e fluttuanti


Nel caso di moti turbolenti, si utilizzeranno sempre i valori medi delle grandezze
MOTO TURBOLENTO
MOTO TURBOLENTO
MOTO TURBOLENTO
LUNGHEZZA DI INGRESSO
MOTO COMPLETAMENTE SVILUPPATO
LUNGHEZZA DI INGRESSO
LUNGHEZZA DI INGRESSO
PROFILO DI VELOCITÀ

Moto Laminare
Re < 2300

V velocità media

Moto Turbolento
Re > 4200
Più unidimensionale

In moto turbolento V  umax


PERDITE DI CARICO IN REGIME INCOMPRESSIBILE

p1

Equazione di conservazione massa

Moto unidimensionale stazionario

1V1 A1   2V2 A2
p2

Moto incompressibile (  cost)


Sezione costante (A = cost)

V1  V2  V  cost
PERDITE DI CARICO IN REGIME INCOMPRESSIBILE
p1
Bilancio quantità di moto

 V 2  V 1  + p1 A1 n1 + p2 A2 n2 + S =
m g
 m  
 V  p A + p + p A + Sx = ρ AL g  i
V + m
1 1

S x =  p P L  p   w in figura p2

L g  i =  g ( z 1 - z 2 )   g z

posto gg
p = p2-p1
Ap +  gAz +  p P L = 0 z = z2-z1

dividendo per A e indicando con De = 4A/P il diametro idraulico equivalente

L p 4  p L
p   gz  4  p =0   z = -  - hf
De g  g De
BILANCIO DELLA QUANTITÀ DI MOTO
dx
dp + ρ VdV + ρ gdz + 4τ p =0
2 2
De 2
p1 V1 p2 V2 p3 V3
+ + z1 = + + z2  h2  + + z3  h3
gρ 2g gρ 2g gρ 2g
con h2, h3 dette perdite di carico
PERDITE DI CARICO IN REGIME INCOMPRESSIBILE
ΔL Δp 4  p ΔL
Δp   gΔz  4  p = 0   Δz  -  - hf
De g  g De

Da un analisi del fenomeno si vede che

 p  F (  ,V ,  , De ,  )

Mediante il Teorema di Buckingham si ottiene:


8 p  VDe
f   F ( Re , ) con Re 
V 2 De 

L V2
Legge di Darcy hf  f f coefficiente di Darcy ;
De 2 g
con L = L
Queste perdite di carico si chiamano DISTRIBUITE

In condotti circolari De= D = d


Sezione non circolare
Diametro Idraulico
ESPERIMENTI DI NIKURADSE (1932-1933)
(Nikuradse 1932/193
In regime turbolento e incompressibile, la relazione universalmente
accettata che permette di calcolare il coefficiente d’attrito f è la cosiddetta
formula di Colebrook e White:

Questa espressione, implicita in f, è rappresentata graficamente insieme


con quella valida in regime laminare (f’ = 64/Re, di scarso interesse in
questo contesto) nel cosiddetto abaco di Moody.

Abaco di Moody
Abaco di Moody
Dalla figura si notano i tre diversi comportamenti, elencati di seguito:

• in moto laminare (che in generale si verifica per Re  2300), il


coefficiente di attrito è solo funzione del numero di Reynolds
(f’ = 64/Re). Come già detto, questo moto è di scarso interesse in questo
contesto perchè, oltretutto, non sarebbero valide altre ipotesi.
• ad alti valori del numero di Reynolds e della scabrezza relativa /De, il coefficiente f
risulta funzione solo di /De (moto completamente turbolento, a destra della linea
tratteggiata); la relazione:

nella quale il secondo termine in parentesi tonda diventa trascurabile, viene allora detta
formula di von Karman, esplicita in f.
• a relativamente bassi valori di /De, e/o di Re, il coefficiente di attrito
risulta funzione di entrambe queste quantità.
• Per /De = 0, la:

diventa la formula di von Karman-Nikuradse (da altri anche chiamata


formula di Prandtl), implicita in f, valida per i cosiddetti tubi lisci e rappre-
sentata dalla curva più in basso nell’abaco.
TIPICHE SCABREZZE
Tre possibili problemi
TIPICHE SCABREZZE
Esempi (Head loss)
Esempi (Head loss)
Esempi (Flow Rate)
Esempi (Flow Rate)
PERDITE DI CARICO CONCENTRATE

Le perdite di carico concentrate si hanno in:

- Ingressi. o uscite. di condotti

- Variazioni di sezione repentine


- Variazioni di sezione graduali
- Curve, condotti a T, in generale tutte le connessioni di condotti
- Valvole (aperte, o parzialmente chiuse)

Coefficiente di perdita
VALORI DI K

a/e) Valvola a saracinesca; b) Valvola a globo c) Valvola ad angolo d) Valvola a farfalla


VALORI DI K
CURVE
CURVE
Ingressi
Ingressi
Ingressi
VARIAZIONI DI SEZIONE REPENTINE
VARIAZIONI DI SEZIONE REPENTINE
ALLARGAMENTI GRADUALI DI SEZIONE
EXAMPLE Determinare la prevalenza e la potenza della pompa

 = 1000 Kg/m3
Q = 0.2 x 0,3048 x 0.3048 x 0.3048 =
Q=
= 5.663E-3 m3/s
n = 0.000011*0.3048*0.3048=1.02E-6 m2/s
EXAMPLE

= 2.79 m/s
EXAMPLE
EXAMPLE Re = 139 000

= 56.08 m

P = gQhp = 1000 x 9.81 x 5.663E-3 x 56.08 = 3115W = 3.115kW


EXAMPLE
EXAMPLE

Given is a three-pipe series system, The total pressure drop is


pA - pB =150,000 Pa, and the elevation drop is zA -zB = 5 m.
The pipe data are:

The fluid is water,  = 1000 kg/m3 and n = 1.02 x106 m2/s.


Calculate the flow rate Q in m3/h through the system.
EXAMPLE

Neglecting minor losses


EXAMPLE
EXAMPLE
EXAMPLE

The pipes are connected in parallel


Total head loss of 20.3 m.
Compute the total flow rate Q, neglecting minor losses.
EXAMPLE

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