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a Giancarlo Vallauri

statorico in funzione della conduttività termica


trasversale delle lamiere k q .
Le s o v r a t e m p e r a t u r e corrispon- Sul comportamento dell'alternatore durante
dono ai p u n t i p i ù caldi, sono cioè le sovratempe-
r a t u r e nel mezzo della zona centrale del pacco la-
miere ; è la sovratemperatura media del ferro
l'autoeccitazione su carico puramente capacitivo(*)
del pacco c e n t r a l e ; la s o v r a t e m p e r a t u r a del Premessi alcuni richiami sul fenomeno dell'autoeccitazione di un alternatore anisotropo su carico pura-
r a m e misurata p e r variazione di resistenza. mente capacitivo, viene studiato in via teorica l'andamento nel tempo di tale fenomeno transitorio e ven-
Segue dalla fig. 2 che, nella gamma dei valori gono ricercati i parametri che lo governano, tenendo conto dell'effettivo andamento della caratteristica di
eccitazione. Successivamente si indica il modo per ricavare con semplici prove i parametri suddetti, di
usuali della conduttività termica trasversale delle cui è anche possibile la determinazione con il calcolo in base ai dati costruttivi. Una serie di prove spe-
lamiere, l'influenza di detta conduttività sulle so- rimentali, in buon accordo con le previsioni teoriche, confermano che le ipotesi semplificative avanzate
v r a t e m p e r a t u r e del r a m e e del ferro è molto note- sono praticamente accettabili.
vole. P a r t i c o l a r m e n t e cospicua è l'influenza sulle
1. - Premessa. Inoltre si è visto che, soddisfatta tale condizione,
s o v r a t e m p e r a t u r e massime. A u n a variazione di k q la r a p i d i t à con cui si inizia il fenomeno è notevol-
da 0,015 watt/pollice°C a 0,04 watt/pollice°C cor- Allo scopo di evitare le sovratensioni che si
risponde u n a variazione di 6°C in e di 11°C manifestano q u a n d o un alternatore è collegato ad mente diversa a seconda che oppure
in La fig. 2 segnala inoltre che un a u m e n t o una lunga linea ad alta tensione aperta (assimila-
della conduttività termica trasversale delle lamiere bile approssimativamente ad u n a capacità), si p r o - Nel secondo caso il fenomeno avverrebbe
al di sopra di 0,05 watt/pollice°C ha scarso effetto cede n o r m a l m e n t e all'installazione di organi di re-
golazione automatica, che nelle evenienze citate ope- con u n a r a p i d i t à assai maggiore che nel p r i m o e
sulle s o v r a t e m p e r a t u r e del r a m e e del ferro.
r a n o la diseccitazione, e, se necessario, la contro- tale da non p o t e r essere seguito da nessun regola-
L'influenza del fattore di r i e m p i m e n t o è con- eccitazione delle generatrici sincrone. tore.
siderevole. A parità di ogni altra condizione (ma- Poichè il costo di tali organi di regolazione è Ne consegue che il c o m p o r t a m e n t o degli alterna-
teriale, pressione e t e m p e r a t u r a ) la conduttività t a n t o maggiore q u a n t o più g r a n d e è la loro velo- tori a poli salienti ( X d > X q ) si differenzia in ma-
trasversale delle lamiere varia tra 0,016 e 0,025 cità di intervento, ci si p u ò chiedere se è p r o p r i o niera notevole da quello degli alternatori a indut-
watt/pollice°C al variare del coefficiente di riem- necessario istallare nelle centrali di p r o d u z i o n e di- tore liscio p e r i quali, essendo risulta
p i m e n t o da 0,92 a 0,95. spositivi autoregolatori a grande velocità, come è
sempre q u a n d o è soddisfatta la condi-
La fig. 2 si riferisce allo statore di u n a macchina la tendenza m o d e r n a , o piuttosto se è possibile
sincrona a poli salienti, 1600 k V A , trifase, 6300 V, procedere con velocità inferiori o a d d i r i t t u r a , in zione (1).
250 g i r i / m i n , 50 Hz e c o s φ = 0 , 7 . Il d i a m e t r o in- caso di necessità, alla semplice regolazione a m a n o Con la presente nota si vuol r i p r e n d e r e in esa-
dell'eccitazione delle generatrici sincrone.
t e r n o dello statore della m a c c h i n a è 72 pollici, la me la questione ricercando, n o n tanto le condizioni
Nella letteratura tecnica sono apparsi lavori sotto cui si inizia il fenomeno dell'autoeccitazione,
lunghezza geometrica del nucleo 24,5 pollici e la
teorici assai interessanti ed esaurienti sulla questio- q u a n t o lo svolgimento nel t e m p o di esso, t e n e n d o
lunghezza di u n a semispira m e d i a 47,5 pollici. La
ne dell'autoeccitazione degli alternatori su carico conto dell'effettiva forma della caratteristica di ec-
figura dà le s o v r a t e m p e r a t u r e del r a m e e del ferro
p u r a m e n t e capacitivo (vedi Bibliografia). Ma in ge- citazione. P e r far ciò si è p a r t i t i da posizioni un
nerale si giunge a soluzioni complesse e si conside- poco diverse da quelle consuete, cercando di sem-
rano p a r a m e t r i di non sempre facile determinazio- plificare al massimo la trattazione teorica e di ri-
n e . I n o l t r e , come in quasi t u t t i gli studi di transi- correre all'impiego di p a r a m e t r i facilmente calco-
La fig. 3 analizza il flusso di calore nella mac- tori nelle macchine elettriche, non si tien conto del- labili o di facile determinazione sperimentale.
china nei casi di k q = 0,0125 e k q = 0 , 1 2 5 . La quan- l'effettivo a n d a m e n t o delle caratteristiche magneti- Lo studio si limita al caso più frequente di u n a
tità di calore dissipata dai canali di ventilazione e che supponendole invece rettilinee. Limitazione macchina a poli salienti chiusa su una capacità la
questa assai grave nel caso attuale poichè adottan- cui reattanza è compresa tra i valori di X d e X q .
dalle testate è nel p r i m o caso il 47,3 %, nel secon-
dola si giunge necessariamente a prevedere un feno- Gli Autori si r i p r o m e t t o n o di r i p r e n d e r e in un se-
do caso il 57,4 % delle p e r d i t e totali. Un a u m e n t o
m e n o in p e r m a n e n z a esaltantesi senza nessuna pos-
della q u a n t i t à di calore trasmessa attraverso i ca- nel quale
sibilità di raggiungere u n o stato di equilibrio. condo t e m p o lo studio del caso di
nali di ventilazione diminuisce le s o v r a t e m p e r a t u r e
Tali studi perciò interessano essenzialmente la
massime del ferro e del r a m e . rientra praticamente quello della macchina con
determinazione delle condizioni sotto le quali p u ò
Le curve di fig. 2 ed i valori di fig. 3 sono stati rotore liscio.
o meno verificarsi il fenomeno dell'autoeccitazione.
calcolati secondo il m e t o d o proposto p e r la prima È stato così dimostrato che, sotto particolari ipotesi Inoltre si è r i t e n u t o o p p o r t u n o di a d o t t a r e il
volta d a l l ' a u t o r e al Congresso Internazionale di semplificative, indicando con X d e X q le reattanze p r o c e d i m e n t o m a t e m a t i c o classico delle equazioni
Elettricità a Parigi nel 1932 ( 2 ). Tale m e t o d o , mi- sincrone rispettivamente secondo l'asse diretto e differenziali, ciò p e r c h è la semplicità delle equa-
gliorato e verificato nel corso degli a n n i , fornisce trasverso, con ωL d la reattanza di dispersione, che zioni a cui si giunge n o n r e n d e necessaria l'ado-
risultati soddisfacenti, che coincidono con i risul- si s u p p o n e p e r semplicità abbia lo stesso valore se- zione del calcolo o p e r a t o r i o funzionale.
tati ottenuti u s a n d o il circuito equivalente del
condo i due assi, e con la reattanza capacitiva 2. - Analisi teorica.
flusso termico.
collegata ai morsetti della macchina, si ha possi- Si avanzano le seguenti ipotesi semplificative :
Michele Liwschitz
bilità di autoeccitazione q u a n d o : a) sia trascurabile la resistenza d ' i n d o t t o ;
Brooklyn, U.S.A. - Polytechnic Institute. b) esista concatenamento magnetico perfetto
(1) tra i due circuiti elettrici, i n d u t t o r e , i n d o t t o , e
smorzatore, agenti secondo l'asse magnetico d i r e t t o ;
(1) T. SPOONER, Conduttività termica delle lamiere, (*) Gli Autori dedicano il presente lavoro a S. E. il c) sia costante la velocità angolare di rota-
Electric Journal, 1926, p. 106. Prof. Giancarlo Vallauri, alla cui Scuola si sentono legati, zione, anche d u r a n t e il regime t r a n s i t o r i o ;
(2) M. LIWSCHITZ, Congrès International d'Électricité, sia direttamente, sia indirettamente tramite l'appassionato
d) la d u r a t a del fenomeno transitorio sia ri-
Paris, 1932, Sect. 3, Rapport 6. insegnamento del Prof. Michele Paris.

272 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 273
Ne risulta che si verifica o no il fenomeno del- avendo posto n e l l ' u l t i m a espressione:
come costituita da tre circuiti elettrici come è spe-
l'autoeccitazione a seconda che la caratteristica di
cificato in figura 2.
carico capacitivo è inferiore o superiore alla retta
Il circuito i n d u t t o r e è sottoposto in generale sia (5)
tangente alla p a r t e iniziale della caratteristica di
alla f.e.m. di eccitazione E 1 sia ad u n a f.e.m.
eccitazione. I due casi sono separati dalla coinci-
Poichè la f.e.m. e 2 è, per l'ipotesi di velocità di
denza delle due rette, cui corrisponde un partico- i n d o t t a dalla variazione del flusso diretto rotazione costante, direttamente proporzionale al
lare valore della reattanza capacitiva di carico che
concatenato. flusso φ, avendo indicato con h il coefficiente di
indicheremo come « reattanza capacitiva limite » e
Il circuito smorzatore, che deve intendersi co- proporzionalità (e 2 = hφ), le (4) divengono:
che, riferendosi a q u a n t o detto nella premessa, coin-
cide in valore assoluto con la reattanza sincrona di- stituito n o n solo della gabbia smorzatrice vera e
retta. p r o p r i a secondo l'asse magnetico diretto ma a n c h e
Nel caso in cui si verifica l'autoeccitazione, si dai varii circuiti presenti nelle p a r t i metalliche
p u ò ricavare il valore della f.e.m. E 2 a regime dal (6)
p u n t o di incontro delle d u e caratteristiche ( p u n t o massicce, è soggetto alla sola f.e.m.
P di figura 1). La tensione ai morsetti V 2 si p o t r à
indotta in esso dalla variazione del flusso diretto
ottenere sommando ad E 2 la caduta dovuta alla
concatenato.
reattanza di dispersione ωL d p e r la c o r r e n t e I 2 ,
ascissa del p u n t o P, o p p u r e più semplicemente me- P e r q u a n t o concerne il circuito statorico, si os- D ' a l t r a p a r t e il flusso φ, e con esso la f.e.m. e 2 ,
diante la relazione servi come la corrente a l t e r n a t a che in esso circola d i p e n d o n o dalla f . m . m . totale agente secondo l'asse
p r o d u c a n e l caso a t t u a l e u n a f.m.m. r o t a n t e che diretto e q u i n d i dalla c o r r e n t e :
(3) agisce secondo l'asse d i r e t t o , in concomitanza con
la f.m.m. p r i m a r i a ; ciò, dal p u n t o di vista magne- (7)
Poichè tale tensione non viene raggiunta istan- tico, equivale a dire che il circuito indotto si com- La relazione t r a e 2 e la corrente i è data dalla ca-
t a n e a m e n t e all'atto della chiusura d e l l ' a l t e r n a t o r e p o r t a come un avvolgimento avente in ogni istante ratteristica di eccitazione, che p u ò esprimersi con
sul carico capacitivo, ci si p r o p o n e di ricercare la il p r o p r i o asse orientato secondo l'asse magnetico la relazione:
funzione del t e m p o , e 2 = e 2 (t), da cui si ricava fa- d i r e t t o — e q u i n d i con esso r o t a n t e — percorso da
Fig. 1. - Caratteristica di eccitazione dell'alternatore su cui cilmente m e d i a n t e la (3) la v 2 = v 2 (t), essendosi u n a corrente continua fittizia i 2 . (8)
si sono eseguite le prove ed esempio di caratteri- indicati con e 2 e v 2 rispettivamente i valori effi- Affinchè in tale circuito equivalente statorico Ricavando dalla (6) le correnti nei tre circuiti ed
stica di carico capacitivo. caci istantanei ( 1 ) della f.e.m. interna e della ten- circoli la corrente i 2 è necessario s u p p o r r e l'esi- introducendole nella (8), si ha in definitiva p e r e 2
sione ai morsetti della generatrice sincrona. stenza di u n a f.e.m. esterna continua e 2 p r o p o r - l'equazione differenziale:
levante in confronto alla d u r a t a del p e r i o d o delle Oltre alle notazioni adottate si indichi ora con : zionale al flusso diretto concatenato φ ( e 2 = hφ)
grandezze sinoidali;
il , i2 , ig il valore istantaneo delle correnti cir- nonchè la chiusura del circuito su u n a resistenza (9)
e) sia trascurabile l'effetto derivante dalla colanti rispettivamente nel circuito in-
presenza di c a m p i a r m o n i c i . fittizia di valore
d u t t o r e , indotto, s m o r z a t o r e ; Alla difficoltà di risoluzione di tale e q u a z i o n e ,
Si ricorda inoltre come la caratteristica di ecci- i u n a corrente fittizia che circolando dovuta al fatto che la caratteristica di eccitazione
tazione rotorica e 2 = f 1 (i 1 ) (figura 1), che si ricava n e l l ' i n d u t t o r e p r o d u c e da sola u n a I segni di e 2 e di sono scelti in m o d o
dalla consueta prova a vuoto degli a l t e r n a t o r i , p u ò f . m . m . pari alla f.m.m. totale sul- Fig. 2. - Circuito equivalente dell'alternatore per lo studio
r a p p r e s e n t a r e anche la caratteristica di eccitazione l'asse d i r e t t o ; che, se nel circuito statorico prevale la reattanza dell' autoeccitazione.
statorica e 2 = f 2 (i 2 ) dovuta ad una corrente i 2 nel capacitiva, la resistenza fittizia risulta positiva e la
R1 , Rg le resistenze o h m i c h e del circuito ri- corrente dovuta ad e 2 ha effetto magnetico con-
circuito indotto d i r e t t o ; è sufficiente p e r questo ri- spettivamente i n d u t t o r e e s m o r z a t o r e ;
p o r t a r e la corrente i 2 al n u m e r o di spire dell'indut- comitante con la corrente di eccitazione i 1 , m e n t r e
N1, N2, Ng il n u m e r o di spire equivalente (cioè se prevale la reattanza induttiva, la resistenza fit-
tore moltiplicandone l'intensità p e r il « coefficiente comprensivo del fattore di avvolgi-
di reazione » K 2 ricavabile dal triangolo di P o t i e r . tizia è negativa e la corrente dovuta ad e 2 ha effetto
m e n t o e di altri eventuali coefficienti smagnetizzante; ciò è in accordo con i fenomeni di
Infatti si p u ò definire K 2 come r a p p o r t o fra la cor- numerici) relativo al circuito indutto-
rente di eccitazione i 1 e la c o r r e n t e statorica i 2 , ad reazione d ' i n d o t t o nel caso di carico reattivo. Si
re, indotto, s m o r z a t o r e ; p u ò r i t e n e r e che tale circuito equivalente statorico,
essa equivalente agli effetti magnetici.
la cui adozione è p i e n a m e n t e giustificata nella con-
P e r l'ipotesi a), con carico p u r a m e n t e reattivo, Kg il r a p p o r t o di trasformazione fra dizione di regime, valga a n c h e d u r a n t e il transi- circuito indotto
la corrente di indotto dell'alternatore interessa
circuito smorzatore ed i n d u t t o r e ; t o r i o , p e r cui in esso in tali circostanze, oltre alla
esclusivamente il circuito diretto. Inoltre se la reat- sull'asse d i r e t t o
tanza è capacitiva, la relazione tra la f.e.m. e 2 φ il flusso magnetico risultante secondo f.e.m. e 2 , agirà anche la f.e.m. derivante
e la corrente i 2 è data dalla relazione l'asse d i r e t t o ; circuito
dalla variazione del flusso φ.
E1 la f.e.m. continua di eccitazione. smorzatore
(2) Premesso q u a n t o sopra e con riferimento alla
Si ritiene o p p o r t u n o fare ricorso ad un circuito
figura 2 si possono scrivere le seguenti relazioni,
equivalente della m a c c h i n a sincrona. In virtù del-
derivate d a l l ' a p p l i c a z i o n e del II p r i n c i p i o di Kirch- circuito
l'ipotesi di assenza di flusso magnetico secondo l'as-
che sul p i a n o cartesiano (e 2 , i 2 ) r a p p r e s e n t a u n a hoff r i s p e t t i v a m e n t e alle maglie r a p p r e s e n t a t e dai
se trasverso della macchina e d e l l ' a l t r a ipotesi re- induttore
retta passante p e r l'origine (figura 1). circuiti i n d u t t o r e , smorzatore ed i n d o t t o :
lativa al perfetto c o n c a t e n a m e n t o esistente fra i
I n d i c a n d o tale retta col n o m e di « caratteristica circuiti che abbracciano il flusso diretto, la mac-
di carico capacitivo », si p u ò n o t a r e come essa, e china sincrona considerata da un osservatore soli-
la caratteristica di eccitazione statorica, rappresen- dale nella rotazione con il r o t o r e , p u ò riguardarsi
tino due legami tra le stesse variabili; legami che
possono essere e n t r a m b i soddisfatti solo se le d u e (4)
curve h a n n o p u n t i a comune e se tali p u n t i cor- (1) La dizione « valore efficace istantaneo » è giustificata
rispondono a condizioni di equilibrio stabile. dalla supposizione che la durata del fenomeno transitorio
in studio sia rilevante in confronto al periodo (ipotesi d) ).

274 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952
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P r a t i c a m e n t e , stabilito il valore della capacità
e t e n e n d o conto della (10), la (9) diviene:
C suscettibile di provocare l'autoeccitazione, la
q u a n t i t à B, data dalla seconda delle (11), in virtù
(12)
della variabilità del coefficiente ρ, decrescente al
crescere di e 2 , r i s u l t a :
Date le ipotesi stabilite, detta equazione differen-
ziale risulta, entro l'intervallo di t e m p o conside- B < 0 , nel p r i m o t r a t t o della caratteristica di ec-
rato « non omogenea ed a coefficienti costanti » e citazione: in t a l caso l'esponenziale che
la sua soluzione, t e n e n d o conto delle condizioni ai c o m p a r e nella (13) ha esponente positivo,
limiti, v a l e : ciò che corrisponde ad un fenomeno esal-
tantesi nel t e m p o ; Fig. 7. - Alcuni oscillogrammi forniti dalle prove per il
(13) B = 0, nel p u n t o della caratteristica di eccitazio- rilievo del parametro “ a „.
ne la cui t a n g e n t e geometrica è parallela
essendosi indicato con t i l'istante iniziale dell'in- alla caratteristica di carico capacitivo trac-
ciata in figura 1; n e l l ' i n t o r n o di detto gura 4, risulterà formato da d u e rami : l ' u n o , p e r
tervallo di t e m p o considerato, e con ε la base dei i valori più bassi di e 2 , concavo verso l'alto, l'altro
logaritmi n a t u r a l i . p u n t o si vedrà che il fenomeno segue u n a
legge lineare col t e m p o ; invece concavo verso il basso; i d u e r a m i si raccor-
L'equazione algebrica (13) si c o m p o n e del ter- dano fra di loro con un tratto p r a t i c a m e n t e retti-
B > 0, nel r i m a n e n t e t r a t t o della caratteristica di lineo n e l l ' i n t o r n o del valore B = 0.
mine da ritenersi costante nell'intervallo di eccitazione: in q u e s t ' u l t i m o caso l'espo- Nel caso che interessi conoscere l ' a n d a m e n t o
t e m p o considerato, e del t e r m i n e nenziale ha esponente negativo ed in con- della corrente i 1 nell'avvolgimento di eccitazione,
seguenza il fenomeno va smorzandosi col la legge con cui essa varia in funzione del t e m p o
tempo. può essere facilmente ricavata dalle espressioni
sopra r i p o r t a t e . Infatti la p r i m a delle (6), t e n u t o

Fig. 3. - Procedimento per il rilievo dei parametri ρ ed e'2 presente che è che la (13) fornisce:
dalla caratteristica di eccitazione.

n o n è esprimibile a n a l i t i c a m e n t e , si p u ò ovviare
o p e r a n d o entro intervalli di t e m p o sufficientemente diviene :
piccoli e conseguentemente con piccoli incrementi
di f.e.m. e 2 , tali che il t r a t t o di caratteristica inte- (14)
ressato possa confondersi con la p r o p r i a t a n g e n t e .
I n d i c a n d o allora (figura 3) con e 20 il valore as-
sunto dalla f.e.m. all'inizio dell'intervallo di t e m p o 3. - Determinazione dei parametri.
considerato, con ρ il coefficiente angolare della tan- I p a r a m e t r i che, entro un d e t e r m i n a t o intervallo
gente geometrica alla caratteristica di eccitazione di t e m p o , regolano il funzionamento della mac-
n e l p u n t o e 2 = e 2 0 , e con e' 2 l'intersezione di tale china sincrona autoeccitantesi sono essenzialmente
t a n g e n t e con l'asse delle o r d i n a t e , la (8) si trasfor-
ρ ed A.
m a , entro tale intervallo di tempo, nella
R i c o r d a n d o la definizione di ρ, dalla caratteri-
(10) e 2 = e'2 + ρi stica di eccitazione si p u ò ricavare m e d i a n t e deri-
e la (9) viene modificata in conseguenza. vazione grafica tale q u a n t i t à in funzione della
Ponendo : f.e.m. e 2 ; dalla medesima caratteristica è oppor-
Fig. 6. - Schema per il rilievo del parametro “ a „. t u n o ricavare a n c h e la q u a n t i t à e' 2 in funzione
della stessa e 2 e r i u n i r e i d u e d i a g r a m m i in un
unico grafico. In figura 5 sono r i p o r t a t i tali dia-
Nel p u n t o di separazione B = 0, p e r il q u a l e la g r a m m i relativi alla macchina, su cui è stato spe-
(11)
(13) è i n d e t e r m i n a t a , ricercando il limite a cui essa
t e n d e p e r B t e n d e n t e a zero, si h a :
Fig. 8. - Diagramma sperimentale della funzione
per la macchina su cui è stato sperimentato.
Fig. 4. - Andamento generico della funzione e 2 = f 1 (t).
espressione che mostra la variazione lineare col
Fig. 5. - Valori di ρ e di e'2 in funzione della f.e.m. stellata t e m p o annunziata in precedenza.
per l'alternatore su cui è stato sperimentato. Premesso q u a n t o sopra, p e r ricavare la fun-
zione e 2 = e 2 (t), basterà fissare un intervallo di
che r a p p r e s e n t a nello stesso intervallo u n a tensione t e m p o (t-t i ) sufficientemente piccolo e ricercare il
variabile con legge esponenziale, la cui costante di valore che assume la e 2 alla fine di tale intervallo
m e d i a n t e l'espressione (13) impiegando in essa i
tempo è variabile da istante a istante. valori di ρ, B e E* spettanti al valore di e 2 rag-
La quantità B ha u n a i m p o r t a n z a decisiva sia giunto alla fine dell'intervallo p r e c e d e n t e e che
coincide adesso con e 2 0 ; e ciò iniziando dalla f.e.m.
nello stabilire il segno della tensione che inter- dovuta al magnetismo residuo.
Il diagramma della funzione e 2 = e 2 (t) così otte-
viene in a m b e d u e i t e r m i n i della (13), sia nel de-
n u t o , il cui a n d a m e n t o generico è r i p o r t a t o in fi-
t e r m i n a r e il segno dell'esponenziale.
ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 277
276 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952
Il coefficiente a della (15) v a l e : dalle q u a l i è possibile ricavare sia la q u a n t i t à
utile p e r d e t e r m i n a r e l'effetto dello smorzamento
statorico (e con questo resta d e t e r m i n a t a A dalla
ed è d e t e r m i n a b i l e s p e r i m e n t a l m e n t e , rilevando che r a p p r e s e n t a l'inver-
(17) ), sia la quantità
con oscillogramma la tensione ai morsetti della
macchina sincrona funzionante a vuoto ed eccitata so della resistenza del circuito smorzatore r i p o r t a t a
bruscamente con u n a c o r r e n t e di eccitazione che al circuito i n d u t t o r e .
interessi il t r a t t o iniziale rettilineo della caratteri-
stica, p e r il quale ρ è p r a t i c a m e n t e costante. 4. - Rilievi sperimentali.
Scegliendo da tale oscillogramma due o p p o r t u n i
valori di e 2 , e 2t' ed e 2 t " , corrispondenti agli istanti La m a c c h i n a sincrona a n i s o t r o p a , su cui è stato
t' e t", si p u ò ricavare a m e d i a n t e la seguente re- sperimentato ( 2 ), ha le seguenti caratteristiche:
lazione dedotta dalla (15): Potenza 4 kVA
Tensione n o m i n a l e 220 V
Corrente n o m i n a l e 11,5 A
N u m e r o dei poli 4
Frequenza 50 Hz Fig. 11. - Confronto fra i risultati sperimentali e i risultati
P e r q u a n t o verrà detto fra poco è necessario Collegamento teorici per le V2 ed i1 in funzione del tempo.
eseguire varie prove con valori di R 1 diversi e La sua caratteristica di eccitazione è r i p o r t a t a in
c o m p e n d i a r e i risultati in un unico d i a g r a m m a figura 1; dalla prova con carico c o m p l e t a m e n t e esecuzione di t r e oscillogrammi (fig. 10); la mac-
P e r la m a c c h i n a in esame sono state ese- reattivo sono stati dedotti il valore della sua reat- china è stata ogni volta collegata ad u n a stessa t e r n a
tanza di dispersione alla frequenza di 50 Hz di capacità (188,4 μ F, con collegamento a t r i a n -
guite le prove descritte, i m p i e g a n d o lo schema di (ωL d = 1,125 Ω) ed il valore del coefficiente di rea- golo) ma con valori diversi della resistenza R 1 del
figura 6. In figura 7 sono r i p o r t a t i esempi degli zione ( K 2 = 0,0666). circuito di r o t o r e .
Fig. 9. - Schema per le prove sperimentali sotto carico. oscillogrammi o t t e n u t i , m e n t r e in figura 8 è ripor- Lo schema dell'istallazione di prova è ripor- Si è proceduto inoltre al calcolo della v 2 = e 2 (t),
t a t o il d i a g r a m m a t a t o in figura 9; il g r a p p o è dotato di un regola- seguendo i concetti illustrati n e l paragrafo 2, p e r
da essi ricavato.
t o r e di velocità t i p o Dornig, che agisce sull'ecci-. il valore di C stabilito e p e r gli stessi valori di R 1 :
rimeritato. Noto ρ e fissato C, risulta subito deter- tazione del m o t o r e a c o r r e n t e continua di t r a i n o , sono stati così dedotti m e d i a n t e il calcolo t r e dia-
m i n a t a p e r ogni valore della f.e.m. e 2 a n c h e la Noto a si risale al p a r a m e t r o A, t e n u t o presente m a , come è o p p o r t u n o rilevare, con u n a p r o p r i a g r a m m i che, messi a raffronto con gli analoghi
q u a n t i t à B t e n e n d o presente che il coefficiente K 2 che, dal confronto della p r i m a delle (11) con la costante di t e m p o .
(16), si d e d u c e : d i a g r a m m i sperimentali (fig. 11), p r o v a n o l'atten-
e la reattanza di dispersione ωL d possono essere Su tale g r u p p o è stata condotta u n a serie di dibilità del m e t o d o . Le discrepanze sono da attri-
d e t e r m i n a t i p r e l i m i n a r m e n t e con la nota prova a prove con E 1 = 0, e capacità superiori al valore b u i r e fra l ' a l t r o a l l ' e n t i t à delle tensioni e cori-enti
(17)
carico t o t a l m e n t e reattivo. limite di autoeccitazione. raggiunte, di p a r e c c h i e volte superiori ai valori no-
La d e t e r m i n a z i o n e della q u a n t i t à A è invece La serie di prove compiute è consistita nella m i n a l i ; esse h a n n o fatto sì che le p e r d i t e n e l l ' a l -
Questo ci dice che nella prova sotto carico, come è
p i ù laboriosa. A m e n o che n o n si conoscano esat- t e r n a t o r e fossero u n a frazione considerevole della
n a t u r a l e , interviene nello stabilire il valore della
t a m e n t e p e r la m a c c h i n a in esame le grandezze di (2) Tale macchina, insieme col motore a corrente con- potenza di t a r g a , e che, conseguentemente, p e r
costante di t e m p o anche l'effetto dello smorza-
cui A è funzione secondo la p r i m a delle (11) (ciò tinua e coi relativi accessori, è stata acquistata con i fondi l'improvviso carico, il m o t o r e rallentasse ripren-
che è assai raro), p e r d e t e r m i n a r e A occorre p r o - m e n t o statorico nella cui espressione è forniti dalla Associazione Nazionale Imprese Distributrici d e n d o p o i con relativa lentezza la velocità n o r m a l e .
cedere in m a n i e r a c o m b i n a t a sperimentale e ana- di Energia Elettrica (ANIDEL) che gli Autori ringraziano.
litica. Si osservi a tale scopo che qualora si esegua incognito u n i c a m e n t e il fattore Avendo a dispo-
la ricerca della e 2 = e 2 (t) p e r la macchina funzio- Fig. 12. - Tratti dell'oscillogramma relativo alla prova con capacità limite.
sizione il diagramma di figura 8, stabiliti due di-
n a n t e a v u o t o , cioè con circuito esterno a p e r t o , si versi valori R 1 ' ed R 1 '' della resistenza rotorica, la
perviene alla seguente espressione p e r tale fun- (16) ci fornisce due distinte relazioni:
zione :

(15)
(18)
come i m m e d i a t a m e n t e si deduce dalla (13), notan-
do che a vuoto si ha C = C' = 0 e q u i n d i B = l.

Fig. 10. - Oscillogrammi forniti dalle prove sotto carico.

278 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952
ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 279
limite p e r l'innescarsi del fenomeno, e coincideva potenze da trasmettere e delle distanze di trasmis-
con quella prevista con il calcolo. sione, e il percorso della linea, i vantaggi econo-
La descrizione delle operazioni grafiche ed a n a - mici del sistema di trasmissione.
litiche eseguite esorbita dai limiti imposti alla pre- Mentre nei confronti della trasmissione a cor-
sente esposizione. rente continua con produzione diretta di energia di
5. - Conclusione. questa forma, la trasmissione a corrente continua
con produzione a corrente trifase e doppia conver-
Lo studio compiuto ha permesso di individuare
sione ha ottenuto u n a facile prevalenza, nei con-
i p a r a m e t r i che d e t e r m i n a n o l ' a n d a m e n t o nel tem-
fronti con la trasmissione trifase si è stabilita u n a
po del fenomeno di autoeccitazione. Essi possono
competizione, che, risoltasi nel periodo immediata-
essere calcolati in sede di progetto o p p u r e essere
rilevati in sede di collaudo m e d i a n t e prove assai mente successivo alla guerra a favore della trasmis-
Fig. 13. - Diagramma fornito dalla prova con capacità limite. sione trifase a tensione oltre 200 kV e fino a 400 k V ,
semplici, che non richiedono di sottoporre la mac-
china a carico nè attivo nè reattivo. Conoscendo il non p u ò dirsi ancora chiusa.
Nella stessa figura 11 sono r i p o r t a t i a n c h e i valore di tali p a r a m e t r i è possibile stabilire con
d i a g r a m m i calcolati e rilevati della corrente nel- sufficiente esattezza, almeno p e r q u a n t o riguarda 2. - Schemi usati. Esperienze passate o in corso di
l'avvolgimento rotorico i 1 in funzione del t e m p o . il fenomeno dell'autoeccitazione, la m i n i m a velo- esecuzione.
L'oscillogramma di figura 12 si riferisce invece cità con cui devono intervenire i regolatori di ten-
ad u n a prova eseguita con capacità p a r i al valore sione. Due schemi di trasmissione a corrente raddriz-
limite calcolato (141 µF con collegamento a trian- zata furono sperimentati da principio, quello in
Mario Picchi, Alfredo Vallini
golo); di tale oscillogramma p e r ragioni p r a t i c h e serie, a corrente costante, seguendo in questo il con-
sono stati r i p o r t a t i solamente tre t r a t t i ma i dati Pisa - Istituto di Elettrotecnica dell'Università. cetto classico di T h u r y , quello in derivazione, a
da esso forniti sono stati riassunti nel diagramma di tensione costante, più corrispondente, come moda-
figura 13. È interessante n o t a r e come nei primi BIBLIOGRAFIA lità d'esercizio, agli usuali impianti di trasmissione
istanti si sia avuto un inizio di autoeccitazione che C. PALESTRINO e C. CAMINITI, Tecnica degli Impianti Elet- tritasi.
è successivamente cessato, p r o b a b i l m e n t e per la trici, UTET, Torino, 1934. Negli Stati Uniti d'America, fra Schenectady e
P. WALDVOGEL, Theorie der Spannungshaltung einer auf eine
diminuita velocità della macchina, stabilizzandosi lange leerlaufende Leitung arbeitenden Drehstromma- Mechanicville, nel 1936, la G.E.C. eseguì la tra- Fig. 1. - Trasmissione a corrente costante con schema mono-
la tensione ai morsetti ad un valore di poco supe- schine, Brown Boveri Miti., 1945, XXXII, pag. 251. smissione sperimentale di circa 180 A a 15 k V , col ciclico di Steinmetz.
riore alla f.e.m. dovuta al magnetismo residuo. R. KELLER, Die Beherrschung der Selbsterregung bei sistema a corrente costante, servendosi dello schema
In seguito p e r qualche causa accidentale è au- Synchrongeneratoren, Bullettin de l'Ass. Suisse des monociclico di Steinmetz p e r passare dal circuito a
Electr., 1949, XL, pag. 173. L'uso di elementi per tensioni più elevate o p e r
m e n t a t a , sia p u r e di poco, la velocità del g r u p p o C. LAVANCHY, La stabilité des génératrices synchrones, Re- tensione costante del generatore a quello a corrente
costante del trasformatore, del commutatore e della correnti più intense, che non è impossibile co-
e il fenomeno ha avuto inizio di nuovo, svolgen- vue Brown Boveri, 1949, XXXVI, pag. 264.
]. HERLITZ, Problèmes relatifs au fonctionnement des ré- linea di trasmissione, o viceversa da questo a quello struire, consentirebbe la trasmissione di potenze
dosi secondo l ' a n d a m e n t o previsto.
seaux de transport d'energie a haute tension et a grande dell'utilizzatore (fig. 1) [ 1 ] . Tale schema non ha proporzionalmente maggiori. Con elementi simili e
L'instabilità riscontrata dimostra che la capa-
distance, C.I.G.R.E., Parigi 1949, Tomo III, Rapporto avuto diffusione in seguito, forse anche in conse- schemi più semplici costituiti da un solo g r u p p o
cità con cui si è operato era effettivamente quella n. 406.
guenza del fatto che al problema della trasmissione avente un elemento in ogni lato del commutatore
a corrente continua non sono state dedicate in Ame- ( q u i n d i c o m p r e n d e n t e 6 elementi di commutatore
rica ulteriori speciali attenzioni, essendosi rivolte in tutto) è possibile effettuare la trasmissione di po-
a Giancarlo Vallauri tenze dell'ordine di 12-15 M W , a 50-60 k V , con
piuttosto le case costruttrici a m e r i c a n e , specie
un estremo di un convertitore a terra o con ritorno
Stato attuale degli studi sulla trasmissione d'energia dopo la guerra, verso lo studio dei problemi della
trasmissione trifase a tensione superiore a 220 k V .
Tutti gli studi compiuti e in corso di esecuzione
p e r la terra.
Il p r i m o i m p i a n t o a tensione costante ad alta
a corrente continua ad alta tensione in E u r o p a sono stati effettuati invece su linee di
trasmissione a tensione costante. Lo schema dei
tensione, sperimentato in E u r o p a , fu installato
dalla B.B.C. di Baden nel 1939, fra Wettingen e
Riassunti gli studi compiuti o in corso di esecuzione sulla trasmissione d'energia a corrente continua ad convertitori prescelto il più delle volte è quello Zurigo (30 km), in occasione dell'Esposizione na-
alta tensione, si accenna a quelli che verranno effettuati presso l'I.E.N.G.F. e si considera la convenienza trifase di Graetz, che meglio si adatta alle alte ten- zionale svizzera tenuta q u e l l ' a n n o in quella città
che esperienze di esercizio vengano compiute in Italia. [ 2 ] . La potenza trasmessa era di 500 k W , la ten-
sioni d'esercizio, perchè comporta il m i n o r valore
della tensione inversa, eguale a quello della ten- sione di 50 k V . Lo schema dei convertitori era con
1. - Indirizzo generale degli studi. e catodo, consentivano nella maniera migliore la conduzione a u n a sola via (fig. 3); i c o m m u t a t o r i ,
sione raddrizzata, anzichè circa d o p p i o di essa, co-
Le esperienze sulla trasmissione a corrente con- conversione nei due sensi a tensione elevata: altri me avviene negli schemi con conduzione a u n a sola polianodici, erano in cilindro di acciaio.
tinua ad alta tensione con sottostazioni di conver- c o m m u t a t o r i , quelli di Marx, ad arco in aria com- via. P e r le tensioni di esercizio maggiori sono stati A p a r t e le esperienze, di poco successive, sul-
sione a vapore di mercurio ebbero inizio poco pri- pressa, p u r e studiati p e r le alte tensioni, non riusci- usati o previsti più gruppi tritasi connessi in serie in l ' i m p i a n t o da L e h r t e a Misburg (Hannover-
ma dell'ultima guerra. A b b a n d o n a t o il vecchio vano altrettanto convenienti, così che furono scar- ogni convertitore ed eventualmente più elementi -Braunschweig) p e r la trasmissione di 16 MW a 80
concetto di T h u r y della produzione diretta del- tati all'atto degli studi, di poco posteriori, p e r la di commutatori in serie nello stesso lato dello sche- kV con convertitori equipaggiati con c o m m u t a t o r i
l'energia a corrente continua ad alta tensione, si progettazione e l'esecuzione della linea Elba-Ber- ma. Usando elementi dei tipi più recenti, che pos- di Marx ad arco in aria compressa, che avevano p e r
delineò con esse la figura dell'impianto m o d e r n o di lino, di cui sarà fatta parola in seguito. scopo la messa al p u n t o di questi commutatori e
sono sostenere con piena sicurezza u n a tensione di
trasmissione a corrente continua, con produzione In questo tipo di i m p i a n t i , il sistema di produ- n o n h a n n o avuto seguito, come già è stato accen-
esercizio di 50 k V , lo schema della fig. 2, con due
mediante generatori trifasi e doppia conversione, zione e quello di trasmissione p e r m e t t o n o di u n i r e n a t o , numerose esperienze sono state eseguite in
gruppi in serie fra loro e due elementi di commuta-
da corrente alternata in corrente continua in par- i vantaggi economici della produzione mediante ge- E u r o p a a p a r t i r e da quegli a n n i , con convertitori
tore in serie in ogni lato dello schema, p e r m e t t e
tenza, da corrente continua in corrente alternata al- neratori trifasi e quelli della trasmissione a cor- a vapore di mercurio, quasi sempre in cilindro di
di effettuare una trasmissione a 200 k V : m e t t e n d o
l'arrivo. L'uso dei convertitori a vapore di mercu- rente continua attraverso linee, aeree o in cavo, a acciaio [ 3 ] .
a terra il p u n t o di connessione fra i due g r u p p i , i
rio p e r la doppia conversione fu conseguenza del due o addirittura a un solo conduttore, con ritorno La Siemens aveva eseguito delle prove a Sie-
due conduttori di linea si trovano a potenziali di
progresso costruttivo dei commutatori corrispon- mensstadt, fin dal 1937, con ampolle monoanodi-
p e r il t e r r e n o . P e r contro la doppia conversione 100 k V ; con una corrente continua di 250 A, che
denti, che, soprattutto con l'introduzione delle gri- che in vetro, a 75 k V , 4 A raddrizzati, e altre ne
accresce il costo complessivo degli i m p i a n t i , atte- p u ò facilmente ottenersi con gli elementi indicati,
glie di comando e di elettrodi ausiliari fra anodo compì anni d o p o , fra Charlottenburg e Moabit (di-
n u a n d o e a n n u l l a n d o a volte, secondo i valori delle è possibile trasmettere una potenza di 50 M W .

280 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 281

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