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Emanuela
meeting / Incontro
Gaetano Castelli
meeting / Incontro
Marco Calzavara scenografo collaboratore di Gaetano Castelli
Sanremo, 2 marzo 2002 (h.10.00 a.m.). Ho da poco superato il rigidissimo controllo del servizio d’ordine per poter accedere
all’interno del Teatro Ariston. Il Festival non è ancora cominciato e i buttafuori hanno ancora un’energia eccezionale. Inutilmente
continuo a ripetere che non mi trovo a Sanremo per rincorrere i cantanti nostrani o le star internazionali, che la mia attrezzatura
non serve per scattare foto ai numerosissimi vip presenti, o ad immortalare la voce del mitico Baudo. La verità è che ho
appuntamento con Gaetano Castelli, lo scenografo che ha progettato le scene per questa 52a edizione del Festival della Canzone
Italiana, e non solo... Sono nella platea e, mentre lo aspetto, ne approfitto per dare un’occhiata alla scenografia.
Il montaggio dell’impianto è già terminato da giorni. Stanno apportando gli ultimi ritocchi. L’effetto è imponente.
Mi colpisce subito la mancanza della tradizionale scalinata e la nuova sistemazione dell’ orchestra distribuita su più piani.
Dopo esserci presentati, cerchiamo un posto dove parlare senza essere disturbati. Ho mille domande in mente, e soprattutto sono
curiosa di sapere come è nata l’idea di una scena così strutturata.
“E’ raro che uno scenografo riceva degli imput precisi per un progetto, è più usuale che debba proporre lui stesso delle idee
adattandole alle esigenze degli autori” mi racconta Gaetano Castelli “In generale, conoscendo Pippo Baudo da più di
trent’ anni, riesco ad immaginare facilmente la scena che più è in sintonia con le sue esigenze. Modificare l’assetto tradizionale della
scenografia della 52a edizione del Festival della Canzone Italiana, ed in particolare la distribuzione degli spazi.
Questa è stata la prima cosa che ho comunicato a Marco Calzavara, il mio braccio destro, scenografo collaboratore validissimo,
che ho conosciuto quando era mio allievo all’Accademia delle Belle Arti a Roma.
Il Teatro Ariston, pur avendo un grande boccascena, uno dei più grandi d’Europa circa 20x10 metri, presenta una profondità di
palcoscenico veramente limitata, 10 metri circa, e il posizionamento dei 60 elementi d’orchestra va ulteriormente a discapito dello
spazio totale a disposizione.
La prima battaglia che abbiamo dovuto sostenere per poter realizzare una scenografia il piu’ possibile innovativa e Sia la struttura portante dei due cilindri, destinati ad ospitare gli orchestrali su più livelli, che quella dello schermo a led,
svecchiata, rispetto alle precedenti, è stata quella legata al limite visivo. entrambe realizzate interamente in ferro, sono state le prime ad essere posizionate sul palco. E’ stato così possibile
L’intenzione di aumentare la profondità dello spazio dando alla scena uno sviluppo pressocchè verticale con l’inserimento procedere al montaggio del grande schermo a led e delle due scale di servizio posizionate nel backstage per raggiungere
dei due “cilindri dell’orchestra” e del boccascena curvo, ha dovuto sacrificare, in maniera minima, la visibilità dei posti agevolmente i ballatoi alle diverse quote.
laterali del pubblico e dei musicisti verso il direttore d’orchestra. Ma l’immagine in video del totale ha presentato una Successivamente si è passato all’allestimento della carpenteria lignea. Castelli ha usato il legno tinteggiato di bianco
maggiore prospettiva, valorizzata dalle eccellenti luci di Pino Quini e dall’efficace regia di Gino Landi, che ha ovviato ai comerivestimento, e lo specchio, rifinito con la porporina per decorare le pareti di fondo.
problemi con l’inserimento di due jimmy-jib laterali e di microcamere e monitor di servizio sulle balconate. Infine Il pavimento del palcoscenico è stato rivestito con del pvc da 3 mm di spessore di colore nero, mentre i ballatoi
l’eliminazione della scalinata centrale sul fondo e il posizionamento di un grandissimo schermo a led al suo posto, mi hanno dell’orchestra, anche per migliorare l’acustica, sono stati rivestiti di feltro grigio.
permesso di ottenere un’immagine nuova, dove le inquadrature strette a piano americano non presentano più quei Sempre come elementi decorativi, sia per la scena che per le balconate della zona del pubblico, sono stati utilizzati dei tubi
monotoni fondi a righe orizzontali inevitabilmente generati dalla presenza dei gradini. in alluminio diamantati di diametro di 5-10 cm, sezionati a metà, esattamente quelli che vengono utilizzati per rifinire le
Una scenografia così diversa dalle precedenti, proprio per le sue novità, ha creato qualche scetticismo, ma non appena sono basi delle coppe- premio delle competizioni sportive.
cominciate le prove, i dubbi sono scomparsi velocemente. Sono convinto che questa scena funzioni, sono ottimista perché I materiali utilizzati sono perciò tutti materiali “poveri”, a basso costo, e la realizzazione della scena è stata interamente
ho visto il risultato in video ed è eccellente: lo spazio è ben calibrato e con l’aiuto delle luci e della regia risulta ancora più opera delle maestranze del Centro di Produzione Rai di Roma che hanno portato a termine le costruzioni in una ventina
dilatato”.E tutte queste novità riesco a percepirle facilmente guardando la scena nel totale. Le imponenti quinte centinate di giorni. Questo ha permesso, oltre che di confermare la grande professionalità che c’è all’interno dell’azienda, di abbattere
del boccascena regalano all’impianto una forma dinamica e fuori dagli schemi, una serie di motorizzati inseriti tra una e notevolmente i costi: tutta la scenografia infatti, escluso il grande schermo a led, è costata poco più di 400 milioni, che è
l’altra permettono di ottenere numerosi cambiamenti di colore. una cifra molto contenuta per un impianto di questa portata.
Lo spazio, grazie alla soluzione dell’orchestra su più piani e all’eliminazione della scala centrale, risulta ampliato e La luce, così come appare chiaramente anche in questo progetto, è un elemento fondamentale nelle scenografie di Gaetano
ogni parte gradevolmente risolta. Castelli. Cambia spesso nei colori regalando alla scena una sorta di potenzialità camaleontica. La base di partenza, su cui è
L’immagine appare come una sorta di evoluzione formale di quello che lo scenografo Gaetano Castelli ha realizzato lo possibile ottenere le numerose variazioni cromatiche, è il colore bianco. Ma come avviene tecnicamente?
scorso ottobre per Sanremo Giovani sempre al Teatro Ariston. “Il colore bianco che spesso uso all’interno dei miei progetti”-continua Gaetano Castelli-“va saputo calibrare per non
In quella occasione la scena appariva come un vero e proprio oggetto, una forma ben definita all’interno di uno spazio. creare problemi alla fotografia. La parete chiara permette di cambiare i colori e le atmosfere, però va utilizzata e posizionata
Anche i fiori, simbolo della città di Sanremo, sono stati posizionati a criterio: non più sul palco davanti ai cantanti, ma, in modo tale da permettere alle luci di “entrare” per ottenere i controluce . Lascio a Pino Quini, il direttore della fotografia
liberando la visuale al pubblico in platea, sulle balaustre dei vari ballatoi dell’orchestra in modo da arricchire con cui ormai lavoro da anni, la possibilità di creare le atmosfere giuste e magiche a seconda delle situazioni. La mia scena
l’immagine scenografica nella sua totalità. Per lo stesso motivo le casse audio sono state spostate sotto il piano di calpestio diventa una sorta di tavolozza cromatica che gestiamo insieme a seconda delle varie situazioni o in base alla musica. Questo
del palcoscenico ed aumentate di numero da 4 a 8. riusciamo a farlo lavorando in stretta collaborazione durante la fase progettuale di un impianto. In questo caso, per
Per non penalizzare l’audio, fondamentale in questa trasmissione, sono state coperte da una grata Keller sagomata posta a esempio, abbiamo inserito direttamente nella scena, creando appositi alloggiamenti, le luci tecniche come i proiettori o le
filo del pavimento e dipinta di nero per mimetizzarla più facilmente. par, invece che quelle scenografiche come i neon, ottenendo un risultato nettamente superiore oltre che una grossa
Come parete di fondo della scena lo scenografo ha scelto uno schermo a led con una superficie di 100 mq (per le sue diminuzione dei costi. Le infinite combinazioni di colori che si possono avere con questo procedimento, non riuscirei ad
notevoli dimensioni è il più grande d’Europa) che è caratterizzato da un’ altissima definizione dell’immagine. ottenerle se decidessi di dipingere con un determinato colore parti di scena. Se io per esempio decidessi di fare una parete
I contributi filmati, così come la grafica legata ad ogni ospite canoro, possono essere mandati nello schermo intero, oppure rossa e Pino Quini la illuminasse con una luce blu, quella parete diventerebbe viola e così sarebbe difficile ottenere
occupare solo la parte superiore lasciando libera quella inferiore, alta 4 metri da terra, che può funzionare da sipario determinati effetti oltre che assolutamente limitativo.
aprendosi in due parti, con un sistema di motorizzazione. E’ questo il motivo principale per cui cerco di tenermi aggiornato sulle nuove tecnologie, consultando i cataloghi dei corpi
Un altro sipario motorizzato, precisamente una specie di seta tempesta lucida bianca e trasparente, scorre su un binario illuminanti in produzione per conoscerne le caratteristiche e le potenzialità”.
curvo sagomato fissato direttamente in graticcia e inclinato secondo la pendenza del palcoscenico, un declivio del 4% circa. Affinchè i risultati siano d’effetto e necessario che la luce lavori su una scenografia corposa, in cui i volumi e le superfici
La scelta di creare questo diaframma leggerissimo davanti ai due cilindri che ospitano l’orchestra solo ad apertura delle risultino ben articolati. Gaetano Castelli che è anche pittore e scultore è fermamente convinto che lo scenografo debba
puntate è nata da un’idea dello scenografo in accordo con il regista in modo da ritardare la visione globale dell’impianto e saper operare a 360° perché è proprio attraverso la conoscenza della scultura e della pittura che ci si può rendere conto
quindi aumentarne la curiosità. della fattibilità delle forme che si progettano, del procedimento più giusto per realizzarle, e della resa cromatica finale. Più
La variazione cromatica del sipario è opera del direttore della fotografia che, con l’aiuto di una serie di luci radenti, può il materiale è povero e più è necessario renderlo nobile con interventi che sfuttino le sue potenzialità.
variarne toni e intensità. La conoscenza dell’arte, dell’architettura, dei materiali, del colore sono solo alcune delle numerosissime cose fondamentali
I volumi dell'orchestra sono stati presidiati da appositi ring, americane circolari a misura, posti a chiusura in graticcia, del bagaglio del sapere di uno scenografo.
i quali sostengono 20 proiettori SGM ciascuno. Questi hanno una duplice funzione: quella di evidenziare, A questo punto sono curiosa di sapere in che modo Gaetano Castelli si è avvicinato a questo lavoro. Ed è quello che gli
quando ci sono, le due leggerissime tende-sipario bianche scorrevoli (che all'occorrenza nascondono i due cilindri domando.
dell'orchestra) attraverso luci radenti che cambiano colore, e quella di illuminare i ballatoi dell'orchestra quando questi “Ho fatto il liceo artistico, successivamente mi sono iscritto ad Architettura e contemporaneamente all’Accademia delle
risultano a vista. Essendo sia i ring laterali che l'americana a croce centrale visibili dalla platea si e' cercato di amalgamarli Belle Arti, ma col passare del tempo mi sono convinto che il modo più immediato per poter progettare e realizzare i miei
per forma al resto della scenografia al fine di integrarli perfettamente alla linea di progetto. sogni era quello di specializzarmi nella scenografia, i primi lavori in questo campo cominciavano a darmi tante
L’operazione che ha preceduto il montaggio dell’impianto scenico è stata quella di rinforzare il solaio del palco del Teatro soddisfazioni.
Ariston, poiché i due imponenti volumi dell’orchestra, uniti a quello dello schermo a led e della sua struttura di sostegno, A 22 anni ho avuto la cattedra di Ornato e Disegnato al liceo Artistico, a 27 anni quella di Scenografia presso l’Accademia
avrebbero apportato un aumento notevole al carico complessivo.Le fasi di montaggio vere e proprie si sono strutturate delle Belle Arti di Roma, che ho tutt’ora. Ho sempre cercato di aggiornarmi il più possibile, per uno scenografo è
secondo un ordine logico, per una durata complessiva di 15 giorni. necessario e non è mai abbastanza.
Viaggio spesso, per conoscere le altre culture, per vedere che cosa succede nel resto del mondo. Per questo motivo sto a
contatto con giovani di tutte le nazionalità, dagli italiani ai giapponesi, dagli arabi ai russi, con tutti ho un continuo scambio
di vedute, continue verifiche.E tutto questo si riflette nel mio modo di progettare.
Per me è importante mettersi continuamente in discussione, una volta che ho sperimentato un genere mi capita di cambiare
totalmente, così come per esempio ho fatto per le scene dello show di Celentano, Fiorello o Panariello, in cui l’impronta
stilistica data era completamente diversa dalle precedenti.Adoro questo lavoro e nel farlo mi muove una grande passione. E’
un bel traguardo riuscire ancora a progettare scenografie con l’entusiasmo di sempre”.
Lo scenografo Gaetano Castelli mi ha stupito piacevolmente per la sua disponibilità, la sua pazienza nel chiarirmi ogni dubbio,
il suo entusiasmo nel descrivermi il progetto scenico di questo Festival, nonostante ne abbia già realizzati sei, tutti quelli con
Pippo Baudo. Grazie anche a Marco Calzavara, il suo valido collaboratore, ho compreso bene i dettagli tecnici così come
l’applicazione dei materiali e le strutture portanti, salendo fino al ballatoio più alto dell’orchestra.Ora tutto è pronto e questa
kermesse tanto attesa può anche cominciare.Un’ultima curiosità. Dove vedrà il Festival Gaetano Castelli?
“Per necessità dovrò rimanere qui a Sanremo, anche se non nascondo che avrei preferito tornare a Roma per vedermelo
tranquillamente dal televisore di casa, senza il caos che, inevitabilmente nella settimana del Festival, caratterizza questa
splendida città”.