Il western è un genere artistico che racconta storie ambientate
prevalentemente nella seconda metà del XIX secolo nell'ovest degli Stati Uniti d'America, il cosiddetto vecchio West, territorio di frontiera fino a quasi tutto il XIX secolo.
Western Classico
Il capostipite del filone western cinematografico è individuato in The Great
Train Robbery, un film muto diretto da Edwin S. Porter ed interpretato da Broncho Billy Anderson. Fu proiettato nel 1903 e fu così popolare che Anderson divenne una vera star del genere, tanto che negli anni a venire girò diverse centinaia di cortometraggi western. L'età d'oro del film western è rappresentata dalle opere di due registi: John Ford (che scelse spesso John Wayne per i suoi film) e Howard Hawks. Ombre rosse, l'epico film di Ford del 1939, è comunemente considerato uno dei migliori del genere, segnando il confine fra il western degli anni trenta, fatto prevalentemente di eroi poco realistici, e quello degli anni successivi, molto più realistico e fedele all'epopea. Ombre rosse è di fatto la bibbia del genere, in esso vi sono tutti gli ingredienti che verranno utilizzati per i più grandi film che seguiranno: la diligenza, lo sceriffo inflessibile ma dal cuore d'oro, il baro, l'eroe che ha subito un torto e vuole vendicarsi, l'assalto degli indiani, la Monument Valley, l'arrivo della cavalleria e quindi dei "nostri", il duello finale e il coronamento della storia d'amore dei protagonisti. È con Ombre rosse che comincia l'epoca d'oro del genere, sviluppatosi poi nel dopoguerra attraverso una serie di capolavori e il contributo di grandi registi che oltre a Ford e Hawks comprendono Raoul Walsh, Anthony Mann e il suo celebre ciclo con James Stewart, Budd Boetticher e il ciclo con Randolph Scott. Ma quasi tutti i grandi registi americani realizzano in questo periodo un grande western raccontando grandi storie sull'umanità in sé, il concetto di frontiera, i conflitti tra la natura e la civiltà, la libertà individuale e la Legge, tutti grandi temi archetipici affrontati attraverso un racconto che sembrava solo esteriormente semplice. I protagonisti del western classico sono per la maggior parte eroi realmente esistiti, spinti da ideali di giustizia e da una grande vena moralista. C'è anche un forte spirito di colonizzazione, la voglia di civilizzare e modernizzare le popolazioni selvagge. Il western classico americano è un mondo suddiviso in buoni e cattivi, dove la violenza è finalizzata agli eventi; lo spargimento di sangue, talvolta di innocenti, è giustificato ed è simbolo di una guerra volta a ideali di pace, giustizia e libertà.
Spaghetti Western
Se il western classico lo dobbiamo a produttori e registi americani, in Italia
possiamo vantare lo Spaghetti Western. Lo spaghetti western è un genere atipico, differente dalle regole canoniche del western classico, quasi totalmente agli antipodi. Nasce con questo filone la figura dell'antieroe, un personaggio mosso spesso dalla voglia di fama e ricchezza, sono dunque i soldi una delle maggiori tematiche del genere. In questa tipologia di film la violenza non è quasi mai giustificata, come le mutilazioni, le torture, gli scontri con armi da fuoco o le semplici scazzottate. Le ambientazioni non sono le stesse del classic western, vengono meno i Saloon, i villaggi popolatissimi e gli indiani. A causa del budget ridotto, lo spaghetti western ha pochi figuranti, per cui i villaggi sono spesso disabitati e c'è molto più spazio per scontri tra i vari personaggi. Il suono delle pistole è molto più forte a differenza della controparte americana, per incentivare ancor di più la sensazione di ansia, paura e crudeltà. I film più conosciuti, e probabilmente gli "archetipi" del genere, sono quelli della cosiddetta trilogia del dollaro, diretti proprio da Sergio Leone, con Clint Eastwood e le famosissime colonne sonore di Ennio Morricone (tre nomi che ormai oggi sono sinonimi del genere stesso): Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) ed infine Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Quest'ultimo è senza dubbio uno dei western più famosi di tutti i tempi, ed ebbe, relativamente agli altri film, un budget atipicamente alto: quasi un milione di dollari. Il genere, dopo l'esplosione incredibile degli anni sessanta e settanta, scomparve repentinamente quasi del tutto, dando vita a pochissimi film negli anni ottanta e novanta. Gli spaghetti-western, inoltre, furono il trampolino di lancio o la consacrazione per altri attori americani quali Clint Eastwood, Charles Bronson, Lee Van Cleef, Fabio Testi e tanti altri.