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ANALISI METRICA

“GENTIL DONZELLA, DI PREGIO NOMATA”

Come possiamo notare a primo impatto il sonetto è costituito principalmente da due quartine e
infine due terzine. I versi presenti sono endecasillabi (ovvero composti da 11 sillabe dove l’accento
cade obbligatoriamente sulla decima sillaba). Le rime hanno schema ABAB per le prime due
quartine, mentre CDC e DCD rispettivamente per le ultime due terzine. In questo sonetto
prevalgono gli endecasillabi a minore, ovvero quell’endecasillabo in cui il primo emistichio è
costituito da 5 sillabe (quindi un quinario), mentre il secondo è costituito da sette (settenario). Nella
posizione quarta di ogni verso, ovvero la quarta sillaba, non ricade mai un accento secondario, bensì
capita che vi possa cadere un accento primario. Possiamo anche sottolineare come nella prima
sillaba di ogni verso ricadano anche certi ictus secondari che probabilmente servono al lettore per
mettere in risalto la prima parola del verso, quando essa ha un significato rilevante nel testo. Nel
testo vi sono versi con una certa regolarità, per esempio il primo verso e il secondo, dove gli ictus
primari e secondari cadono nelle stesse posizioni. Nel sonetto ci sono anche dei cambiamenti di
ritmo, soprattutto nei versi 3,7 e 12 dove possiamo notare che l’endecasillabo passa da a minore ad
a maggiore. Le parole in cui cadono più ictus sono dirmori (verso 5), d’adornezze (verso 8) e
dimostrate (verso 14). Nel testo sono presenti anche le cesure, ovvero quella figura metrica che
comporta una pausa all’interno del verso. Le più significative si potrebbero individuare nel verso 5,
dove la cesura separa soggetto e verbo, ovvero voi dimori. Segnaliamo anche però il verso 7 dove la
cesura separa compimento e ornata, e il verso 13 dove la cesura separa una figura etimologica
ovvero fior e fiorisce.

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