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METODO DEL PREZZO EDONICO

Il capitolo tratta il metodo delle preferenze rivelate per la domanda dedotta di beni e servizi
ambientali; ciò vuol dire che noi deduciamo le preferenze ambientali dal comportamento
osservato nelle transazioni del mercato (es: varia la qualità dell’aria in una città; cosa ci dice
la variazione dei prezzi degli immobili riguardo come le persone valutano l’aria pulita?).
Il primo metodo (empirico) utilizzato per rispondere a tali domande è quello che è conosciuto
come metodo del prezzo edonico: l'idea di base è meglio veicolata tramite esempi: misurare
il prezzo delle case per una varietà di diversi livelli di inquinamento dell'aria e vedere come il
prezzo cambia quando l'inquinamento dell'aria cambia, tenendo tutto il resto costante. Per le
occupazioni rischiose, misurare come i livelli di paga cambiano con il rischio e poi dedurre il
cambiamento che sarebbe indotto nei salari da un piccolo cambiamento nel rischio. In
entrambi i casi, noi iniziamo con una funzione di prezzo edonico che dà il prezzo delle case
o il livello di paga come una funzione di inquinamento dell'aria o rischio così come altre
variabili. Una volta quantificata questa relazione, il passo successivo sarà dedurre il valore
marginale di un cambiamento nell'inquinamento dell'aria o nella variabile di rischio.
Nella seconda parte guarderemo al problema generale di mettere in relazione i livelli di
inquinamento con il valore degli immobili, ignorando qualsiasi cosa succeda nel mercato del
lavoro. Poi generalizzeremo questo per esaminare l'effetto dell’inquinamento sul valore degli
immobili e dei salari quando produttori e lavoratori sono mobili (RIEPILOGO-si misura il
prezzo delle case per una varietà di diversi livelli di inquinamento dell’aria, e si vede come il
prezzo cambia quando si modifica la qualità dell’aria -tenendo tutti gli altri fattori costanti-.
Fondamentalmente si costruisce quella che viene chiamata “funzione di prezzo edonico”,
che esprime il prezzo delle case come una funzione dell’inquinamento dell’aria. Una volta
costruita tale funzione basta dedurre il valore marginale di un cambiamento
nell’inquinamento dell’aria)

1. Inquinamento e affitti di terreni


Il prezzo di un appezzamento di terreno è il valore del flusso di servizi che un appezzamento
ci si può attendere fornisca in futuro, ricondotto al presente (valore attuale netto). C’è un po'
di incertezza nel valore del terreno finché non è chiaro esattamente quanto utile sarà nel
futuro. Questa è una ragione per cui i prezzi dei terreni fluttuano nel tempo. Poiché le
aspettative legate al valore atteso del terreno non sono osservabili, noi spesso distinguiamo
tra il prezzo d’affitto del terreno e il prezzo delle risorse del terreno: il primo è il prezzo di
affittare il terreno per un breve periodo (dato da equilibrio di domanda e offerta di breve
periodo) in un’area rurale, in cui il terreno è usato per fini agricoli, il valore di affitto del
terreno in un anno particolare è il valore atteso dell'output del terreno, meno il costo del
lavoro, i semi, e altri input necessari ad ottenere l'output; il secondo invece riguarda il valore
del terreno in perpetuo (es: un contadino con un terreno vicino alla città può aspettarsi che
esso aumenti di valore per la costruzione di immobili nel futuro) e quindi potrebbe avere un
prezzo più alto rispetto a quello di breve periodo.
Un problema di base sorge quando l’inquinamento dell’aria varia da una località ad un’altra.
Possiamo dedurre qualcosa dalla differenza dei valori del terreno che può essere indotta da
queste variazioni dei livelli di inquinamento? Costruiamo dei modelli in cui tutte le variabili
che possono influenzare il prezzo sono fisse (es: salari), l’unica cosa che cambia è il livello
d’inquinamento. Per concentrarci sugli effetti dell’inquinamento sui prezzi dei terreni,
assumeremo che i salari non siano influenzati dall’inquinamento. Questo potrebbe essere il
caso che i salari sono fissati in un mercato nazionale o regionale e l’inquinamento varia su
una piccola area. Quindi i salari non varieranno da un’area di alto inquinamento in una zona
a basso inquinamento. Più avanti in questo capitolo introdurremo salari oltre gli affitti dei
terreni ed esamineremo come entrambi rispondono a differenti livelli di inquinamento. Per il
momento assumiamo che i salari siano esogeni.

A. Terreno agricolo
Supponiamo di avere una valle dedicata alla produzione agricola. Inoltre la valle è divisa in
due regioni, una regione pulita e una regione sporca: in quest’ultima la produttività è inferiore
rispetto a quella nella regione pulita, a causa dell’inquinamento. Questa minore produttività
si rifletterà in un minor prezzo di noleggio per il terreno. Ci aspettiamo dunque che la
differenza di valore tra le due regioni rifletta la differenza di produttività del suolo nelle due
regioni a causa dell’inquinamento atmosferico.
Se il mercato è puramente locale, il prezzo della produzione agricola della valle sarà
determinato localmente, ripulire l’inquinamento aumenterà dunque l’offerta e probabilmente
ridurrà il prezzo di vendita, sia nell’area sporca che in quella pulita. Questo si traduce in una
riduzione di prezzo del terreno nell’aria pulita, in combinazione con un aumento del prezzo
del terreno nella zona sporca. Dunque in questo caso la variazione di prezzo non cattura del
tutto il valore che viene dato alla qualità ambientale (perchè il prezzo diminuisce anche dove
l’aria era già pulita).
Se il mercato è Nazionale il prezzo del prodotto non è influenzato dal livello d’inquinamento
locale, quindi il prezzo del terreno nell’area pulita non cambierà quando l’inquinamento è
eliminato nella zona sporca. In questo caso la variazione del valore del terreno è una
ragionevole approssimazione per il valore per l’agricoltura del miglioramento ambientale.

B. Terreno urbano
In questo caso il valore del terreno riflette l’utilità delle persone che risiedono sulla terra.
Supponiamo di avere una città, parte della quale soffre di inquinamento atmosferico e parte
della quale è pulita. Il valore inferiore della proprietà nella regione sporca cattura
completamento il danno da inquinamento atmosferico? Per rispondere a questa domanda
assumiamo anche che vi siano due tipi di città, una chiusa e una aperta. Nella prima la
popolazione è fissa (non può nè entrare nè uscire), nella seconda la popolazione è libera di
muoversi. Di base succede che le persone decidono di stare dove il loro livello di utilità è
maggiore. Quindi se sono in una città chiusa si sposteranno nella parte di città dove la loro
utilità è max, se sono in una città aperta potrebbero anche cambiare città andando in una in
cui la loro utilità viene massimizzata. Per capire meglio, vuol dire che chi vive nella parte
sporca della città ha la stessa utilità di chi vive nella parte pulita, ciò accade perché magari
vivere nella parte sporca è più economico e questo aumenta l’utilità delle famiglie meno
ricche. Questo vuol dire che se riduciamo l’inquinamento il valore della terra aumenterà,
quindi quando l’aria diventa più pulita il valore del terreno è una misura perfetta del valore
del miglioramento della qualità dell’aria. Ciò non accade sempre però, perché a volte il
miglioramento della qualità dell’aria potrebbe generare cambiamenti secondari di utilità o
surplus economico non riflessi nei valori di proprietà. (es: aumento del benessere generale
determinato dal miglioramento).
MODELLO SALARI, PREZZI DEI TERRENI E
INQUINAMENTO
Iniziamo con un certo numero di città che differiscono in un aspetto: il livello di inquinamento.
Indichiamo con p il livello d’inquinamento. Chiamiamo X il bene prodotto. Sappiamo che le
imprese producono X usando lavoro (salario) e terra (prezzo dei terreni) e possono
localizzarsi in qualsiasi città. Indichiamo il salario con w e il prezzo della terra con r. Questi
prezzi possono naturalmente variare da città a città. Le imprese cercano di localizzarsi dove
X può essere prodotto nel modo più economico. Il prezzo della merce composita è
determinato dal mercato mondiale, al di fuori della nostra analisi. Aggiustiamo le unità per X
in modo che il prezzo di X sia 1.
I consumatori sono identici in termini di preferenze e usano il loro reddito salariale per
acquistare beni (X) e terra per l'alloggio (L). Ogni consumatore offre un'unità di lavoro (come
un anno-persona) e riceve un salario per questo. Se ogni consumatore ha la funzione di
utilità U(X,L,p) ogni consumatore ha i seguenti problemi di massimizzazione dell'utilità, tale
che w= X+rL.
Questo problema per il consumatore risulta in un certo livello di utilità per ogni particolare
insieme di prezzi e livelli di inquinamento, w, r, e p. Possiamo scrivere il livello di utilità che
risulta da questi prezzi e inquinamento come V(w,r,p)
Poiché assumiamo che le persone possono muoversi facilmente da una città all’altra, deve
essere vero che i livelli di utilità sono gli stessi per ogni città. Quindi V(w,r,p) = k, non importa
quali siano i prezzi o i livelli di inquinamento.

Produttore
Ora consideriamo il lato produttore del mercato. Con un'industria a costo costante, il
costo medio di produzione di X deve essere uguale al prezzo del prodotto, che è lo
stesso per tutte le città:

(eq.8.2)
Poiché ogni impresa deve vendere il suo prodotto allo stesso prezzo, le imprese che
operano in città diverse possono usare una combinazione di fattori di produzione solo se il
prezzo è inferiore o se ci sono risparmi sui costi dell’altro fattore. Se gli affitti sono alti ( r ) in
una città, i salari devono essere più bassi (w) per compensare (a parità di inquinamento) e
così via. Quindi, come influisce l’inquinamento sull’impresa?
A: Se l’inquinamento è improduttivo, ovvero rende la produzione più costosa, farà abbassare
il prezzo del terreno e potenzialmente anche i salari.
B: Se l’inquinamento è produttivo un aumento di quest’ultimo fa aumentare i salari e
potenzialmente diminuire i prezzi del terreno.
C: Se l’inquinamento è neutrale un aumento di esso farà diminuire i prezzi del terreno e
aumentare i salari.
Poiché un maggiore inquinamento non è desiderabile, è necessaria una certa
compensazione per mantenere costante l'utilità: nella città ad alto inquinamento, o i salari
sono più alti o i prezzi dei terreni più bassi o entrambi.
La figura 8.2 mostra due linee di utilità costante per le due città, V(w,r,p1) =k e V(w,r,p2) = k.
Ogni linea rappresenta combinazioni di w e r che producono utilità k per il particolare livello
di inquinamento. Poiché l'inquinamento è indesiderabile per i residenti, la linea associata a
p2 è inferiore a V(w,r,p1)=k. O sono necessari prezzi dei terreni più bassi o salari più alti per
compensare l'aumento del livello di inquinamento per mantenere l'utilità costante a k.
(RIEPILOGO) IN QUESTO MODELLO, CONSUMATORI IDENTICI, CAMBIAVA SOLO
L’INQUINAMENTO E ABBIAMO QUESTO MODELLO IN CUI UN INDIVIDUO DOVEVA
MASSIMIZZARE LA QUANTITA’ DI BENI ACQUISTATI E DI TERRA ACQUISTATA PER
COSTRUIRE UNA CASA E CIASCUN LAVORATORE OFFRE UN’UNITA’ DI LAVORO E
RICEVE UN SALARIO. IL PREZZO DEI BENI X è SCELTO UGUALE A 1 VIENE SCELTO
COME NUMERARIO E ABBIAMO UN SALARIO CHE E’ UGUALE AL PREZZO CHE PAGO
(1) PER I BENI GENERALI + r CHE E’ IL PREZZO DI UN’UNITA’ DI TERRA x l
(MOLTIPLICATO PER L), IL PROBLEMA E’ QUELLO DI MASSIMIZZARE L’UTILITA’
RISPETTO AD x ED r DATO QUESTO VINCOLO. ABBIAMO ASSUNTO CHE GLI
INDIVIDUI POSSONO MUOVERSI DA UNA CITTA’ AD UN’ALTRA E CHE SONO
INTERESSATI DA UN DATO LIVELLO DI UTILITA’ CHE DIPENDE DAL SALARIO,
PREZZO DELLA TERRA E INQUINAMENTO.
DAL PUNTO DI VISTA DEL PRODUTTORE, ABBIAMO UN’INDUSTRIA CON COSTI
COSTANTI IL CHE VUOL DIRE CHE IL PREZZO MEDIO DI PRODUZIONE DEL BENE X
E’ UGUALE AL PREZZO DEL PRODOTTO CHE ABBIAMO ASSUNTO ESSERE =1.
QUINDI LA FUNZIONE DI COSTO DEI NOSTRI PRODUTTORI E’ UGUALE A 1 ED E’
FUNZIONE DEL SALARIO, DI CIO’ CHE PAGHIAMO PER LA TERRA E
DELL’INQUINAMENTO. OVVIAMENTE IL LIVELLO DI INQUINAMENTO PUO’ AVERE
EFFETTO POSITIVO O NEGATIVO O NULLO SULLA PRODUZIONE. OVVERO PUO’
ESSERE PRODUTTIVO, IMPRODUTTIVO O NEUTRALE.
Nella Figura 8.2 è mostrata anche l'Eq. (8.2) per i due diversi livelli di inquinamento. Come
mostrato, l'inquinamento è "produttivo" per l'azienda, il che significa che livelli di
inquinamento più elevati implicano che l'azienda deve spendere meno per il controllo
dell'inquinamento. Per mantenere i costi costanti all'aumentare dell'inquinamento, o i prezzi
dei terreni devono aumentare o i salari devono aumentare, per compensare l'impresa per il
beneficio di livelli di inquinamento più elevati, per garantire che l'Eq (8.2) valga. Così come
l'inquinamento aumenta la curva di isocosto deve spostarsi in alto a destra nella figura.
Ora possiamo mettere insieme queste due prospettive, confrontando i prezzi nelle due città.
Il punto A è il livello dei salari e dei prezzi dei terreni con p1, e il punto B è il livello dei salari

e dei prezzi con p2.

ASSUMIAMO 2 CITTA’ E CHE GLI INDIVIDUI SIANO INTERESSATI DALLO STESSO


LIVELLO DI UTILITA’ E LE IMPRESE FRONTEGGIANO LE STESSE FUNZIONI DI
COSTO, UGUALI A 1, MA POICHE’ I LIVELLI DI INQUINAMENTO SONO DIVERSI,
SARANNO DIVERSI I SALARI (ORA p PRODUCE UN’EFFETTO NEGATIVO, AFFINCHE’
SIA BILANCIATO DEVE ESSERCI UN SALARIO MAGGIORE, OPPURE UN r MAGGIORE
O MINORE IN QUESTO CASO SE L’INQUINAMENTO CRESCE, PER BILANCIARE GLI
EFFETTI NEGATIVI DELL’UTILITA’ DALLA CRESCITA DELL’INQUINAMENTO.
A QUESTO PUNTO ABBIAMO DELLE FUNZIONI DI COSTO PER LE IMPRESE DELLE
DUE REALTA’ P1,P2. QUELLA INTERESSATA DA P2 è PIU’ ALTA PERCHE C’E’
MAGGIOR INQUINAMENTO, IL CHE VUOL DIRE CHE A PARITA’ DI SALARIO IL COSTO
DELLA TERRA DOVRA’ ESSERE PIU’ ALTO O A PARITA’ DEL COSTO DELLA TERRA, IL
SALARIO DOVRA’ ESSERE PIU’ ALTO NELLA CITTA’ DOVE C’E’ PIU’ INQUINAMENTO.
LO STESSO PER LA FUNZIONE DI UTILITA’ A PARITA’ DEL COSTO DELLA TERRA IL
SALARIO SARA’ PIU’ ALTO E A PARITA’ DI SALARIO SI AVRA’ UN COSTO DELLA
TERRA PIU’ BASSO. QUESTE CURVE, SONO CURVE DI ISOUTILITA’, INDICANO LA
STESSA UTILITA’, PERO’ CORRISPONDONO A PREZZI DIVERSI E SALARI DIVERSI E
PREZZI DELLA TERRA DIVERSI, SIA DAL PUNTO DI VISTA DELLA PRODUZIONE
CHE DELL’UTILITA’; PERCHE’ SE IL COSTO MEDIO DI PRODUZIONE DEVE ESSERE
SEMPRE PARI A 1, DEVE DESCRESCERE IL PREZZO DELLA TERRA O DEVE
CRESCERE IL SALARIO, ALTRIMENTI NON AVREMO PIU’ 1. (QUESTO PERCHE’
PARTIAMO CON LIVELLI DI p DIVERSI p2>p1, QUINDI PER TENERE COSTANTE IL
LIVELLO DI UTILITA’ O AUMENTO I SALARI OPPURE DEVO RIDURRE IL PREZZO
DELLA TERRA; INFATTI DAL GRAFICO NOTO CHE A PARITA’ DEL PREZZO DELLA
TERRA SULLE DUE CURVE DI UTILITA’ CORRISPONDONO SALARI DIVERSI, IL
SALARIO E’ PIU’ ALTO NEL CASO DI CURVA DI UTILITA’ CON MAGGIOR
INQUINAMENTO. VICEVERSA SE ASSUMO LO STESSO SALARIO, IL PREZZO DELLA
TERRA E’ PIU’ BASSO DOVE C’E PIU’ INQUINAMENTO. I DUE PUNTI DI EQUILIBRIO
SONO A e B (SE L’INQUINAMENTO NON E’ PRODUTTIVO SARANNO C E D).
NATURALMENTE ESSENDO MOLTO INQUINATA LA TERRA COSTA MENO.
Fondamentalmente, l'inquinamento fa male alle imprese e ai lavoratori. Per una città ad alto
inquinamento per avere delle imprese o dei residenti, i costi delle imprese devono essere più
bassi (salari più bassi o prezzi dei terreni più bassi) e le condizioni di lavoro devono essere
migliori (prezzi dei terreni più bassi e/o salari). Questo è il motivo per cui i prezzi dei terreni
diminuiscono chiaramente all'aumentare dell'inquinamento ma l'effetto sui salari è
indeterminato.

Ciò che abbiamo visto da questa analisi è che non è possibile concludere chiaramente che
livelli di inquinamento più elevati si riflettano totalmente sui prezzi dei terreni o sui salari. In
realtà, la misura in cui i cambiamenti dell'inquinamento influenzano i salari rispetto ai prezzi
dei terreni dipende da come l'inquinamento influenza il settore produttivo di una città.
Questo modello è molto "stilizzato", il che ci rende difficile concludere esattamente come si
manifesteranno i livelli di inquinamento più elevati in una particolare città. La cosa principale
che abbiamo imparato qui è che sia i salari che i prezzi dei terreni possono essere
influenzati dall'inquinamento.

Derivare la WTP
Quello di cui abbiamo parlato fino ad ora può essere utilizzato per ricavare la disponibilità
marginale a pagare per la riduzione dell’inquinamento locale. Se l’inquinamento locale viene
ridotto di una unità, un consumatore vedrà due risultati: una variazione del salario ( w ) e una
variazione dell’affitto( r ). L’effetto netto (aumento del salario meno aumento dell’affitto)
rappresenta quanto denaro il consumatore guadagnerà e potrà spendere per altre cose; in
alternativa, è quanto un consumatore sarebbe disposto a pagare per la riduzione
dell’inquinamento.
Tieni presente che l'utilità per il consumatore non cambierà perché l'utilità è equalizzata su
tutte le città e il cambiamento dell'inquinamento è solo locale; di conseguenza, i benefici
della riduzione dell'inquinamento devono essere realizzati sia nei salari che negli affitti. In
altre parole, possiamo scrivere la disponibilità marginale individuale a pagare (MWTP) per
una variazione dell'inquinamento, Δp come:
MWTP= Δw/Δp - L Δr/Δp,
dove L è la quantità di terra consumata dal consumatore. Quando p aumenta, il
salario aumenta in accordo con il primo termine a destra e il costo della terra (prezzo
per quantità) aumenta (o diminuisce) seguendo il secondo termine. Quindi il membro
di destra dell'Eq. (8.3) è la quantità di reddito extra necessaria per mantenere costante
l'utilità con un aumento di p. Il nostro consumatore sarebbe disposto a pagare fino a
tale importo per evitare l'aumento di p. Tieni presente che un'altra interpretazione di
ciò è che il consumatore sarebbe disposto a pagare tale importo per una diminuzione
dell'inquinamento

Smistamento di equilibrio
Il modello precedente parte dal presupposto che le persone siano tutte uguali. Ma non è
così, infatti proprio in termini di inquinamento alcune persone sono più contrarie a
quest’ultimo rispetto ad altre. La persona sensibile all’inquinamento avrebbe (nel modello
precedente) bisogno di un salario più alto (rispetto a una insensibile) per vivere nell’area
sporca. La persona insensibile, invece, avrebbe bisogno di meno salario.
Dunque, supponiamo che in entrambe le zone venga offerto lo stesso salario. Allora tutti
vorranno localizzarsi nella zona a basso inquinamento. Per attirare le persone nella zona più
inquinata, è necessario offrire salari più alti. Man mano che i salari nelle aree ad alto
inquinamento vengono aumentati, ad un certo punto le persone insensibili all’inquinamento
decideranno che preferirebbero lavorare nell’area ad alto inquinamento per un salario più
alto. Ma una differenza salariale troppo alta attirerà entrambi i lavoratori. Quindi la differenza
salariale deve essere abbastanza grande da separare i due gruppi di lavoratori ma non
abbastanza grande da attirare tutti i lavoratori nell’area ad alto inquinamento. Dunque, le
persone insensibili all’inquinamento andranno nelle zone più inquinate, e il contrario.
Dunque, nella sezione precedente abbiamo definito l’utilità senza tenere in considerazione la
variabile a (i gusti, la sensibilità). Più alto è a, più il nostro individuo è sensibile
all’inquinamento. Osservare a è impossibile, ma può essere capito empiricamente in base a
dove un individuo si localizza all’interno della città. Il problema delle differenze di gusto può
essere visto dalla Figura 8.4. Stiamo confrontando due comunità (comunità 1 e 2) con
diversi livelli di inquinamento-p1 e p2. Nella figura sono mostrate curve di indifferenza
salario-inquinamento rappresentative per due diversi individui: una persona insensibile
all'inquinamento (I) e una persona sensibile all'inquinamento (S). La persona insensibile
all'inquinamento avrebbe bisogno di meno, quella persona è indifferente tra I e I'. Cosa ci
aspetteremmo che accada ai salari in queste due comunità e, inoltre, dove sceglierebbero di
vivere i nostri due tipi di persone? Supponiamo che in entrambe le comunità venga offerto lo
stesso salario. Allora tutti vorranno localizzarsi nella zona a basso inquinamento. per attirare
le persone nella zona più inquinata, è necessario offrire salari più alti. Man mano che i salari
nelle aree ad alto inquinamento vengono aumentati, ad un certo punto le persone insensibili
all'inquinamento decideranno che preferirebbero lavorare nell'area ad alto inquinamento per
un salario più alto. Ma una differenza salariale troppo alta attirerà entrambi i tipi di lavoratori.
Quindi la differenza salariale sarà abbastanza grande da separare i due gruppi di lavoratori
ma non abbastanza grande da attirare tutti i lavoratori nell'area ad alto inquinamento. Ci
aspetteremmo che la differenza salariale sia almeno pari alla differenza tra I e I’ ma non
così grande come la differenza tra S e S'. Di conseguenza, le persone insensibili
all'inquinamento si sposteranno nell'area a maggiore inquinamento; le persone sensibili
all'inquinamento si sposterebbero nella zona a basso inquinamento. Gli individui che partono
da S con un aumento I-I’ si sposteranno in S’ perché più sensibili all’inquinamento e
richiederanno un salario molto più elevato per spostarsi in quell’area, perché molto sensibili
alla variazione p2-p1. Gli individui meno sensibili all’inquinamento con un aumento
dell’inquinamento I-I’ passeranno nell’area più inquinata richiedendo un incremento minimo
del salario.

Con piccoli cambiamenti nell'inquinamento, possiamo tranquillamente spostarci da un punto


all'altro nella Figura 8.4 senza preoccuparci che le persone cambino posizione. Ma se il
cambiamento nell'inquinamento è ampio e copre tutte le diverse città, allora l'utilità
complessiva potrebbe effettivamente cambiare, violando uno dei presupposti della nostra
analisi della sezione precedente. Questi problemi possono essere affrontati rappresentando
esplicitamente il fatto che gli individui sceglieranno dove vivere in base ai salari, ai prezzi
delle case e ai livelli di inquinamento nelle diverse comunità. In effetti, ci aspetteremmo che
anche altri fattori svolgano un ruolo, come la fornitura di scuole e altri beni pubblici da parte
di diverse comunità, nonché le aliquote fiscali in tali comunità. Nella sezione precedente,
abbiamo definito l'utilità come dipendente da X (beni privati), L (terreni o abitazioni) e
inquinamento (p). Aggiungiamo ora una quarta variabile, a, che rappresenta i gusti. Più
alto è a, più il nostro individuo è sensibile all'inquinamento. L'utilità è ora data da U(X,L,p,a).
Non osserviamo a. Se non osserviamo a, come possiamo capire la corretta relazione tra
inquinamento, salari e affitti? La risposta è che osserviamo qualcosa in relazione a: una
scelta comunitaria. Ad esempio, nel contesto della Figura 8.4, sappiamo che le persone che
scelgono la comunità a basso inquinamento avranno un valore a più alto rispetto alle
persone che scelgono la comunità ad alto inquinamento, almeno mantenendo il reddito
costante. Quindi, osservando la scelta della comunità, otteniamo qualche informazione su a
e, a loro volta, alcune informazioni che ci consentono di correggere le nostre stime del
MWTP per la riduzione dell'inquinamento, sulla base di gusti non osservati. Per essere più
specifici, possiamo rivedere il problema di massimizzazione dell'utilità nell'eq. (8.1) per
riflettere l'aggiunta di a:

tale che:
Possiamo scrivere il livello di utilità che risulta da questi prezzi e dall'inquinamento come
V(w,r,p,a). Supponiamo ora di osservare due individui, A e B, situati in due diverse
comunità (1 e 2). Assumiamo che A si localizzi nella comunità 1 e B nella comunità 2. Cosa
possiamo dedurre?

Possiamo dedurre che la loro utilità è più alta dove si trovano rispetto all'altra comunità:

In altre parole, A deve ottenere un'utilità maggiore nella comunità 1 rispetto a quella che
otterrebbe nella comunità 2 e viceversa per B. Quindi, la nostra osservazione che A
preferisce la comunità 1 e B preferisce la comunità 2 ci dice che si applica l'eq. (8.5), che a
sua volta ci permette di inferire qualcosa sulla distribuzione dei gusti nella popolazione
Le famiglie scelgono deliberatamente dove collocarsi nell'area urbana in base alle
caratteristiche della comunità, al proprio reddito e ai propri gusti. Le persone faranno scelte
molto diverse, a seconda delle loro preferenze e del loro reddito.

Teoria edonica del prezzo


Nel “mondo reale” ci troviamo spesso di fronte a panieri di beni con un unico prezzo per
l’intero paniere. Eppure, in realtà siamo interessati al prezzo di un elemento del paniere. Ad
esempio, osserviamo i prezzi delle case che vengono comprate e vendute. Ma una casa è
costituita da un insieme di caratteristiche come il numero di stanze, la qualità del quartiere e
la qualità dell'ambiente circostante. Notiamo che le case con meno stanze hanno prezzi più
bassi, così come le case con una qualità dell'aria inferiore. Osservando i prezzi di molte
case con caratteristiche diverse, è possibile smentire il valore implicito che viene attribuito
alla qualità dell'aria (ad esempio)? Allo stesso modo, diverse occupazioni (lavori) hanno
caratteristiche diverse, tra cui il livello di salute o il rischio di mortalità. In genere, i lavori con
rischi maggiori pagano salari più alti. Osservando i salari associati a molte diverse
occupazioni, possiamo dedurre qualcosa su quanto i lavoratori valutino i piccoli cambiamenti
nel rischio? Questi esempi suggeriscono il focus della teoria del prezzo edonico: dedurre il
valore attribuito a caratteristiche specifiche dei beni in base al prezzo osservato di un
insieme di caratteristiche. È un po' più complicato di quanto suggeriscano questi esempi, in
parte a causa dell'interazione tra l'offerta di caratteristiche (costruzione di più case con più
stanze) e la domanda di caratteristiche.
Dunque, dedurre il valore attribuito a caratteristiche specifiche dei beni in base al prezzo
osservato è un po’ più complicato nella pratica rispetto alla teoria (a causa dell’esistenza di
mille variabili). Prendiamo però in considerazione la struttura più semplice possibile, quella
di un bene con una sola caratteristica (es: livello di inquinamento, e tutto il resto costante).
Esaminiamo due domande fondamentali: la prima riguarda la determinazione del prezzo del
bene sul mercato. La seconda dedurre la WTP del consumatore a pagare per i
cambiamenti.
Possiamo dire che ci interessa sapere come varia il prezzo di una casa con il livello di
inquinamento. Più o meno allo stesso modo in cui la domanda e l’offerta convenzionali
interagiscono per produrre un unico prezzo di mercato, le forze della domanda e dell’offerta
reagiscono per produrre una funzione di prezzo: un unico prezzo della casa per ogni livello
di inquinamento.
Per comprendere la natura di p(z), dobbiamo guardare sia al lato del consumatore che a
quello del produttore, il che significa che i produttori prendono p(z) come dato e i
consumatori prendono p(z) come dato (proprio come in un mercato convenzionale,
produttori e consumatori considerano p come dato). Il modo in cui produttori e consumatori
reagiscono a p(z) darà un'idea di come p(z) emerge nel mercato

CONSUMATORE
Il consumatore dovrebbe scegliere il massimo che può offrire per la casa, assicurandosi di
raggiungere l’utilità desiderata e non violare il suo vincolo di bilancio. Il problema del
consumatore è dunque scegliere quale livello di inquinamento scegliere per massimizzare
l’utilità. Dunque ogni consumatore sceglie un diverso punto di z. Il consumatore deve
decidere come allocare il reddito tra la casa e i beni ordinari (scegliendo il livello dei beni
ordinari di qualità dell'aria, indicato con (prezzato nominalmente a 1). Quindi l'utilità
dipende da X e z; U(X,z). Il modo standard per avvicinarsi questo problema sarebbe
per il consumatore scegliere di massimizzare l'utilità soggetta a un vincolo di budget:
X +p(z)=y. Ma per comprendere meglio il comportamento del consumatore, è utile porre
una domanda intermedia: il consumatore sarebbe disposto a fare un'offerta per una casa di
qualità z per ottenere un certo livello di utilità? Per rispondere a questa domanda, considera
la scelta del consumatore di X e z come un processo in due fasi. Il nostro consumatore
prima decide quanto è disposto a offrire per la sua casa, dati la z e l'utilità che desideri. In
altre parole, la sua offerta dipenderà dal suo reddito, dalla sua z desiderata e dalla sua utilità
desiderata. Il secondo passo sarà per il consumatore di abbinare le sue offerte con le offerte
dei fornitori al fine di massimizzare l'utilità. Lascia che Û sia l'utilità che il nostro
consumatore desidera, sia y il suo reddito, e sia Ꝋ il massimo ammontare che il
nostro consumatore è disposto a pagare (per "fare un'offerta") per la casa per
raggiungere tale utilità. Quindi possiamo scrivere il problema del consumatore di trovare
l’offerta massima come:

eq. (8.6) afferma che il consumatore dovrebbe scegliere il massimo che può offrire per la
casa, assicurandosi di raggiungere l'utilità desiderata e non violare il suo vincolo di bilancio.
Si noti che nell'eq. (8.6), si scelgono le variabili X e Ꝋ, mentre le variabili y, z e Û sono
esogene (e quindi possono essere trattate come parametri del problema). Il risultato
finale è che, dati i valori di z, y e Û, determiniamo quanti soldi sono disponibili per la
casa: Ꝋ(y,z,Û). La chiamiamo funzione bid perché rappresenta la quantità di denaro che il
consumatore è disposto a pagare per fare un'offerta per la casa con caratteristiche
mantengono l'utilità al livello Û, assumendo che la Figura 8.5 mostri, per un singolo
consumatore, due funzioni di offerta per due diversi livelli di utilità. Ogni funzione mostra
quanto il consumatore sarebbe disposto a fare un'offerta per diversi livelli di qualità dell'aria.
La funzione è associata a livelli di utilità più elevati.

La Figura 8.5 mostra anche la funzione del prezzo edonico, p(z), determinata dal
mercato. A QUESTO PUNTO POSSIAMO COSTRUIRE DELLE FUNZIONI DI UTILITA’
CRESCENTI AL MIGLIORARE DELLA QUALITA’ DELL’ARIA. QUINDI DATO UN LIVELLO
DI QUALITA’ DELL’ARIA ABBIAMO FUNZIONI DI UTILITA’ DIVERSE E IL NOSTRO
INDIVIDUO COMPRA UNA CERTA CASA E GLI RESTA UN CERTO REDDITO, SE LA
QUALITA’ DELL’ARIA PEGGIORA, SARA’ DISPOSTO A SPENDERE MENO PER QUELLA
CASA E QUINDI GLI RIMARRA’ Più REDDITO. SARA’ DISPOSTO A PAGARE FINCHE’ LA
SUA UTILITA’ NON SARA’ TANGENTE CON LA FUNZIONE DI PREZZO, QUINDI FINO AL
PUNTO DI SCELTA.
Il problema del consumatore è determinare quale livello di z scegliere per massimizzare
l'utilità. Per questo consumatore, il punto di scelta è il punto in cui la funzione bid è solo
tangente alla funzione prezzo, p(z)-il punto in cui la funzione bid si limita a
"baciare"(tangente) la linea del prezzo. Questo dà la massima utilità con il requisito che
l'importo che il consumatore è disposto a pagare Ꝋ deve essere uguale al prezzo, p(z). Se
dovessimo fare lo stesso esercizio per un altro consumatore o anche per lo stesso
consumatore con un reddito diverso, otterremmo un diverso insieme di funzioni di offerta e
un diverso punto di scelta per z.
PRODUTTORE
Partiamo dal presupposto che diversi produttori avranno costi diversi. La funzione di offerta
indica il prezzo al quale il produttore si offrirà per ottenere un particolare livello di profitto,
dato un particolare valore dei prezzi degli input e un particolare valore del livello di
inquinamento. Se il produttore vuole vendere una casa, la curva di offerta deve avere
almeno un punto in comune con la linea del prezzo. Ci sono anche produttori di
abitazioni, e questo lato del mercato è in qualche modo caratterizzato. Alcuni produttori
sono particolarmente bravi nella costruzione di grandi case di fascia alta; altri produttori si
specializzano in altri segmenti del mercato immobiliare. Diversi produttori avranno costi
diversi. Cominciamo con qualche produttore particolare con una data struttura dei costi.
Supponiamo che ci siano rendimenti di scala costanti in modo da poter considerare i costi di
produzione di una casa con caratteristiche z. Supponiamo che il produttore affronti i prezzi
degli input r, i costi unitari possono essere dati da c(r,z). Se il produttore offre un prezzo pari
a ᵠ, allora i profitti per casa dati da

Possiamo riscriverlo come il prezzo necessario per ottenere un certo livello di profitto, dato il


livello della caratteristica, z: (r,z,π). La chiamiamo funzione di offerta. La funzione di
offerta indica il prezzo al quale il produttore offrirà (la casa) per ottenere un particolare livello
di profitto, π, dato un particolare valore dei prezzi degli input, r, e un particolare valore di z.
Se il produttore vuole vendere una casa, questa curva di offerta deve avere almeno un
punto in comune con la linea del prezzo. Ciò è illustrato nella Figura 8.6. Nella Figura 8.6 è
mostrata la funzione del prezzo edonico, p(z), così come due funzioni di offerta per qualche
particolare impresa, una funzione per ciascuno dei due livelli di profitto, P1 e P2 (P2 > P1).

Nota che curve più alte sono associate a profitti più alti. Quindi la scelta corretta di z è
quella in cui una curva di offerta "bacia" semplicemente la linea del prezzo edonico. Come
nel caso dei consumatori, produttori diversi avranno diversi insiemi di curve di offerta e
quindi diversi punti di scelta lungo la funzione del prezzo edonico.

Equilibrio di mercato
Abbiamo affermato all'inizio di questa sezione che stavamo lavorando a ritroso per vedere
come viene costruita la funzione del prezzo edonico. Siamo ora in grado di vedere che ogni
punto lungo la funzione edonica del prezzo corrisponde a una tangenza tra la funzione di
offerta di qualche consumatore e la funzione di offerta di qualche produttore. Questo è
mostrato nella figura 8.7. Nella figura 8.7 vediamo tre coppie di produttori e
consumatori, ciascuno con una tangenza tra le funzioni di offerta e di offerta. Questa
tangenza determina una scelta di z, insieme a un prezzo, p(z). In questo modo viene
costruita l'intera linea di prezzo. Pertanto, in ogni punto lungo la funzione edonica del
prezzo, concludiamo che esiste una funzione di offerta del consumatore e una
funzione di offerta del produttore entrambe tangenti alla linea del prezzo.
Questa tangenza è importante. Significa che la pendenza della funzione (rispetto a z) è
uguale alla pendenza della funzione bid, che a sua volta è uguale alla pendenza della
funzione di prezzo
Dunque ogni punto lungo la funzione edonica del prezzo corrisponde a una tangenza tra la
funzione di domanda di qualche consumatore e la funzione di offerta di qualche produttore.
La pendenza della funzione di offerta è il prezzo maggiorato necessario per compensare il
produttore per la fornitura di un’unità in più di qualità dell’aria. La pendenza della funzione di
offerta è la somma di denaro extra che il consumatore è disposto a pagare per un’unità in
più di qualità dell’aria. E in equilibrio di mercato questi sono uguali, e sono anche uguale alla
pendenza della funzione del prezzo rispetto a z.

Disponibilità a pagare
Le sezioni precedenti hanno descritto le origini della funzione del prezzo edonico. La sola
funzione del prezzo edonico può essere molto utile per molte applicazioni. Mostra come il
prezzo di una casa varia con i livelli di qualità dell'aria, o come il salario per un'occupazione
varia con la probabilità di morte accidentale. La linea del prezzo ci dice come il mercato
valuta l'inquinamento atmosferico o il rischio (nel senso di come il prezzo varia con quelle
caratteristiche).
Ma ciò che spesso è ancora più interessante è una funzione di domanda o una funzione
marginale di disponibilità a pagare per particolari caratteristiche.
Ad esempio, supponiamo che la caratteristica di interesse sia la qualità dell'aria che
circonda una casa. Abbiamo misurato la funzione del prezzo edonico e calcolato la sua
pendenza in vari punti. Quindi conosciamo il prezzo marginale della qualità dell'aria a diversi
livelli di qualità dell'aria (z). La distinzione tra il prezzo marginale di z in funzione di z e la
disponibilità marginale a pagare per z in funzione di z è illustrata nella figura 8.8. E’
mostrata la pendenza di una linea di prezzo edonica [p'(z)], non la funzione di prezzo
edonica [p(z)]. Tende generalmente verso il basso in z. Sono inoltre mostrate due
funzioni di disponibilità marginale a pagare (MWTP) per due individui diversi. Il punto di
intersezione di queste funzioni MWTP con la linea del prezzo marginale ci dà la scelta di z
per l'individuo. Ma quanto ogni consumatore è disposto a pagare per altre quantità di z si
ottiene dalla funzione MWTP, non dalla funzione del prezzo marginale. E questi sono
diversi.
Possiamo fare lo stesso con i produttori che denotano le loro differenze osservabili con β.
Abbiamo quindi le seguenti equazioni per la domanda e l'offerta:

Nell'eq. (8.8), p'(z) si riferisce alla pendenza della funzione prezzo, p(z), rispetto a z. Il
membro di destra dell'Eq. (8.8a) è una funzione di disponibilità marginale a pagare.
Ricordando che la pendenza della funzione del prezzo edonico è analoga al prezzo della
caratteristica, o disponibilità marginale a pagare per la caratteristica, l'Eq. (8.8a) afferma
che la disponibilità marginale a pagare dipende dal livello della caratteristica e da altre
variabili come il reddito.
IL VALORE STATISTICO DELLA VITA
Una delle principali applicazioni dell'analisi edonica dei prezzi è lo studio di quanto più
lavoratori vengono pagati per lavori più rischiosi. Occupazioni diverse comportano rischi
diversi ed è ragionevole aspettarsi che i datori di lavoro debbano pagare un premio
(INCENTIVO)salariale per indurre i lavoratori a svolgere lavori che comportano un rischio più
elevato.
Se potessimo misurare questo premio, potremmo ottenere una stima del valore di
mercato di piccole variazioni nel rischio di mortalità. Questa è un'applicazione
particolarmente interessante dell'edonica perché è solo la funzione del prezzo edonistico
che ci fornisce questa informazione: generalmente, non dobbiamo procedere alla stima
statistica più complicata della funzione MWTP. Un certo numero di autori in diversi paesi
hanno provato a fare proprio un tale calcolo. L'approccio generale è quello di stimare una
funzione della forma
w = f(π,z) + e
dove w è il tasso salariale, π è la probabilità di morte sul lavoro, z è altre caratteristiche del
lavoro (come il livello di abilità richiesto del lavoro) ed e è un termine di errore. Come ci si
potrebbe aspettare, ci sono problemi nella stima statistica di tale equazione. Uno dei
problemi principali è determinare quale stima del rischio dovrebbe essere utilizzata: il rischio
soggettivo stimato dal lavoratore o il rischio oggettivo come riflesso nelle statistiche sugli
infortuni. Un altro problema ha a che fare con l'età del lavoratore. I lavoratori più anziani
hanno meno anni rimanenti nella loro vita; ci si aspetterebbe che questo abbia una certa
influenza sulla loro valutazione del rischio. E il suo problema è che potrebbe esserci.
un'autoselezione in lavori ad alto rischio. I lavoratori che si assumono tali rischi possono
attribuire un valore molto basso alla loro vita, ma sono proprio questi lavoratori che
stabiliscono il premio salariale per le occupazioni più rischiose
La Figura 8.9 mostra un'ipotetica relazione tra rischio di morte sul lavoro e salario
Si tratta di informazioni sufficienti per calcolare la probabilità oggettiva di morte accidentale
per una categoria di lavoro e quindi tracciare un punto sul grafico in figura. Fatto ciò,
l'analista può stimare statisticamente in che modo il salario dipende da quel rischio (π) e da
altre caratteristiche del lavoro (z). Il risultato è la linea del prezzo edonica, f(π,z), anch'essa
mostrata nella figura. L'approccio standard all'utilizzo di una funzione di prezzo edonica,
come l'Eq. (8.10), consiste nell'esaminare come cambia il salario al variare del rischio - la
pendenza dell'equazione del prezzo edonico

QUINDI IL VALORE STATISTICO DELLA VITA E’ DEFINITO COME IL RAPPORTO TRA


LA VARIAZIONE CHE SEI VERIFICA NEL SALARIO AL VARIARE DELLA RISCHIOSITA’
RELATIVAMENTE AL LAVORO. CIOE’ UNA DERIVATA PARZIALE RISPETTO A
PIGRECA.
L'equazione (8.11) indica, ad esempio, di quanto aumenta il salario di equilibrio quando il
rischio di mortalità aumenta di un piccolo importo. Questa sarebbe la pendenza della
funzione del prezzo edonico nella Figura 8.9.
QUESTA EQUAZIONE CI VAI POI A DEFINIRE ANCHE IL GRAFICO 8.9
DOVE SI FA RIFERIMENTO AD UN PREZZO EDONICO NON LINEARE, CIOE’ CHE AL
VARIARE DEI FATTORI CHE CARATTERIZZANO IL PREZZO (IN QUESTO CASO IL
RISCHIO) COMPORTANO PREZZI EDONICI DIVERSI. LA DERIVATA PARZIALE
CALCOLATA SOPRA, CI DA L’INCLINAZIONE DI QUESTA FUNZIONE IN FIGURA 8.9

La pendenza della f. del prezzo edonico ci dice quanto extra salario è necessario per attrarre
lavoratori per un leggero rischio extra. Poichè il denominatore dell’eq. 8.11 è una probabilità
(da 0 a 1) si parla di valore statistico, e la pendenza della linea del prezzo è il valore di una
vita statistica o VSL.
Supponiamo di essere a livello di rischio 10-4 e noi notiamo che se il rischio è aumentato a 2
* 10-4 il salario annuo sale a $600. La pendenza della f. del salario edonico in quel punto
sarebbe
$600/(2 * 10-4- 10-4)=$6,000,000 in salari extra per correre volentieri questo rischio. Se ci
sono modi in cui il datore di lavoro può eliminare questo rischio aumentato per una somma
minore di $6,000,000 per salvare una vita.
Questa nozione di dare un valore a una vita statistica suona grossolano, ma il rischio esiste
e ha senso spendere enormi quantità di risorse per ridurre i rischi al livello più basso
possibile. Nelle nostre vite di tutti i giorni, noi costantemente affrontiamo dei trade-off e
quindi questo ragionamento non è così insensato.
PARENTESI SU VALORE STATISTICO DELLA VITA
VISCUSI NEL SUL ARTICOLO SUL VALORE STATISTICO DELLA VITA DICEVA CHE
L’APPLICAZIONE DI QUESTO CRITERIO, CONSENTE DI MONETIZZARE LE MORTI
PRODOTTE DAL COVID, NEGLI STATI UNITI IL COSTO DELLA MORTALITA’ E’
STIMATO IN 1,4 TRILIONI ( MILLE E QUATTROCENTO MILIARDI DI DOLLARI). L’ISTAT
IL VALORE STATISTICO DELLA VITA LO STIMA IN RELAZIONE ALLA VITA RESIDUALE
(360.000€). VISCUSI VALUTA INVECE IL VSL IN 8 MILIONI A MORTE E NON IN
360.000€.

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