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Storia

Le prime notizie dei giochi olimpici a noi conosciute risalgono al 776 a.C. Nelle
le prime tredici edizioni fu disputata una sola gara, la corsa dello «stadion»,
misura corrispondente a circa 192 metri. In seguito vennero inserite altre gare
di corsa e il pentathlon caratterizzato da cinque prove: corsa, salto in lungo,
lancio del giavellotto, lancio del disco e lotta; più tardi furono integrati nel
programma dei giochi, gare ippiche con carri, il pugilato e il «pancrazio»
(misto fra lotta e pugilato).
Storia
I Giochi si organizzavano ogni quattro anni e il periodo della celebrazione
divenne noto come Olimpiade, per omaggiare la città Olimpia. I giochi
duravano cinque giorni e venivano sospese le guerre in tutta la Grecia:
questa era chiamata tregua olimpica. I Greci usavano le Olimpiadi anche
come convenzione per contare gli anni. Tutt’oggi si è mantenuta la cadenza
di ogni quattro anni.
Per circa 1500 anni non si sentì più parlare di
Olimpiadi…
Atene 1896
Nel 1894 il barone francese Pierre de Coubertin, storico e
pedagogista, ripropose durante un congresso
internazionale la possibilità di far rivivere gli antichi giochi
convinto che lo sport fosse un valido strumento educativo.
Durante tale congresso si istituì il Comitato Olimpico
Internazionale (C.I.O.) che decise di svolgere la prima
edizione dei giochi in Grecia ad Atene e ripeterli con
cadenza quadriennale ogni volta in una città diversa.

Pierre de Coubertin
Olimpiadi moderne
Le Olimpiadi moderne, a differenza di quelle antiche in cui non si aveva nessun
compenso, premiamo i migliori atleti con delle medaglie che in base al materiale
indica la posizione dell’atleta:
1°= oro;
2°= argento;
3°= bronzo.
Inoltre sono incluse anche le donne e i giochi non si svolgono solo in estate, come in
antichità, ma sono anche presenti i Giochi Olimpici Invernali introdotti nel 1924. Si è
perso però un po’ anche il vero senso delle Olimpiadi, per via del sempre maggiore
desiderio di vittoria per motivi di business tanto che si ricorre all’uso di sostanze
dopanti per raggiungere risultati fisici in breve tempo, il quale crea squilibri tra gli atleti
mettendo in una situazione di svantaggio gli atleti naturali.

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