Bologna, fine del 1529, inizio del 1530: lo schiudersi per la Repubblica di Venezia di un periodo di pace.
P.7, la pace d’Italia verrà trattata a Bologna tra ottobre e dicembre 1529: presenti CV, CVII e Contarini
rappresentava la Serenissima. Il trattato venne concluso il 23 dicembre 1529e ratificato il 5 gennaio 1530 a
Bologna. CV riconosceva a Venezia lo stato di Terraferma e rinunciava a tenere per sé il ducato di Milano,
che né Venezia né il papa consideravano accettabile; l’imperatore aveva già ricevuto i porti pugliesi.
P. 8, in Senato v’erano stati dissensi e discussioni sulla pace di Bologna, su Contarini, reputato
filopapale, e su una clausola apertamente antiturca.
La Serenissima aveva ribadito le sue scelte politiche confermando il 20 maggio 1535 il trattato di
Bologna; a novembre morirà il duca Francesco II Sforza. A contendersi nuovamente il ducato CV e FI; P.
Giovio commentava «la contesa non è picciol cosa, ma della monarchia d’Europa». P. 9, CV decise di
tenere per sé il ducato. In quel periodo l’imperatore era in forte ascesa: in primavera aveva compiuto
l’impresa contro Tunisi. FI decise di riavviare le guerre d’Italia invadendo il Piemonte e puntando a
Milano e prese anche la decisione di coinvolgere il Turco. Solimano e FI avevano stretto un accordo
segreto secondo il quale il sultano avrebbe sferrato un attacco contro CV sul mare.
L’espansione demografica ed economica: una città che acquista nuova consapevolezza di sé.
P. 26, dopo la pace di Bologna, e anche dopo la pace con il Turco (1540) Venezia aveva avuto una
ripresa economica (v. Sella e Pezzolo).
Il Consiglio dei X e la zonta si sostituirono al Senato per condurre e concludere le trattative di pace con
il turco. Il partito della pace a Venezia andava rafforzandosi: la delusione per gli sforzi militari ed
economici era talmente dura che si era disposti a trattare la pace separatamente. Le trattative erano state
affidate dal Senato ad Alvise Badoer, che era stato ambasciatore presso CV, ma il turco temporeggiava e
faceva richieste spropositate. Il CDX, con un colpo di mano costituzionale, velocizzò il tutto e il 19
gennaio 1540 inviò al Badoer una commissione segreta con cui lo si autorizzava a concludere la pace
accettando anche le condizioni più gravose, vennero così cedute Malvasia e Napoli di Romania. La pace
sarà firmata a Cpl il 2 ottobre 1540.
Solo successivamente si venne a sapere che le trattative erano falsate: i turchi conoscevano tutte le
disposizioni, anche quelle segrete, date agli ambasciatori, perché ricevevano informazioni dagli
ambascaitori francesi, che a loro volta le ricevevano dai fratelli Cavazza, uno segretario del Senato, l’altro
del CDX.
P. 34, saputo delle trattative separate, CV fece sentire a Venezia tutto il suo sdegno e disappunto
tramite il suo amb.e don Diego Hurtado de Mendoza, che fece un’orazione che andò a ferire l’orgoglio
veneziano nel profondo. Dopo la defezione veneziana e papale, CV di ritrovò a dover fronteggiare da solo
Solimano.