2018
MEDITERRANEO IN TRAPPOLA
COME SALVARE IL MARE DALLA PLASTICA
INDICE
Copertina
Caretta caretta che nuota intrappolata in una rete
abbandonata a largo delle coste di Tenerife, Isole
Canarie.
World Press Photo 2017 SOMMARIO 3
© www.francisperez.es
1. LA PLASTICA IN EUROPA 5
BIBLIOGRAFIA 25
SOMMARIO
L’EUROPA
Il Mar Mediterraneo, culla di civiltà e straordinario patrimonio
© SHUTTERSTOCK / RICH CAREY / W WF
ambientale, è oggi tra i mari più inquinati al mondo a causa della plastica.
70-130.000 t È IL 2° MAGGIORE La plastica rappresenta il 95% dei rifiuti in mare aperto, sui fondali e sulle
MICROPLASTICHE
spiagge del Mediterraneo e proviene principalmente da Turchia e Spagna,
PRODUTTORE DI PLASTICA seguite da Italia, Egitto e Francia.
nel mare l’anno AL MONDO L’Europa, il secondo maggiore produttore di plastica al mondo dopo la
Cina, riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500 mila tonnellate di
70-130.000 t 150-500 .000 te tra le 70 e 130 mila tonnellate di microplastiche. Il suo
macroplastiche
MICROPLASTICHE frammenti<5mm
che entrano nella catena MACROPLASTICHE
principale serbatoio è proprio il Mediterraneo che rischia di trasformarsi
in una vera e propria “trappola di plastica”.
nel mare l’anno
nel mare l’anno alimentare
I grandi pezzi di plastica feriscono, strangolano e causano spesso la morte
con effetti su fauna e persone
di animali, incluse specie protette e a rischio come le tartarughe marine.
150-500.000 t Ma sono le microplastiche, frammenti più piccoli e insidiosi, a raggiungere
MACROPLASTICHE
nel Mediterraneo concentrazioni record quasi 4 volte superiori a quelle
frammenti<5mm
che entrano nella catena
registrate nell’ “isola di plastica” del Pacifico settentrionale. Entrando
alimentare nel mare l’anno nella catena alimentare, questi frammenti minacciano un numero ancora
con effetti su fauna e persone maggiore divisibile
la forma più specie animali e mettono a rischio anche la salute umana.
di inquinamento da plastica
60 MILLION
B
60 MILIONI
DE
tonne/years
NT
IFR
in Europa, solo un terzo è riciclato 1
, mentre il 50% in paesi come l’Italia, la
SCRU
ICIO
B PR
OTE
SO ZIO
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RE
Francia
recycled plastics e la Spagna finisce ancora in discarica2. È infatti, ferma al 6%, la
account
PRODUCTION
DE
SCRU
NT
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IFR
ICIO
of plastics demand in Europe 90% dependent
PR
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NT
on fossil fuels
IFR
OF PLASTICS
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le tonnellate l’anno
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DE
DE
NT
NT
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DE
DI PLASTICA PRODOTTE
IFR
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NT
economici ad attività come il turismo e la pesca. L’impatto sul settore della
ICIO
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PR RE LA NE
OTE RE
SO ZIO
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27 MILIONI
B
DE
NT
DE
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oltre al fatto che spiagge inquinate e sporche scoraggiano il turismo,
PR
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RE
O
IFRICI
determinando un’importante perdita di posti di lavoro nel settore.
DENT
le tonnellate l’anno
La buona notizia è che ripulire e proteggere il Mediterraneo dalle plastiche
è possibile. Ma questo richiede l’impegno e la collaborazione di tutti:
istituzioni, imprese e individui. DI RIFIUTI PLASTICI PRODOTTI
In questo report il WWF propone una serie di raccomandazioni per
mettere in atto interventi che consentano di avere così un Mediterraneo
senza plastica. the rest Recycled plastic demand:
only 6% of total demand in Europe
burnt for energy
EU28 + Norwey + Switzerland
27%
LANDFILL 27 million tonnes of SCRU
B
31% PLASTICproduced
WASTE
DEN
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in Europe
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RECYCLED ICIO
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SCRU SO EZIO
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DEN
TIFR
TIFR
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ICIO
TIFR
1. L A PLASTICA IN EUROPA
La plastica ha oltre cent’anni, ma non li dimostra. Perché una delle sue L’Europa è il secondo maggiore produttore mondiale di plastica dopo la
caratteristiche peculiari è proprio quella di essere indistruttibile. Cina. Nel 2016 ha prodotto 60 milioni di tonnellate di plastica, che si sono
trasformate in 27 milioni di tonnellate di rifiuti. Di queste, solo il 31% è
La produzione di plastica, tuttora quasi interamente (per il 90%)
stato avviato al riciclo, mentre il 27% è finito in discarica e il resto è stato
dipendente da materie fossili, impiega il 4-6% di tutto il petrolio e il gas
avviato al recupero energetico8.
usati in Europa4. A questi vengono aggiunti poi additivi, come coloranti,
ritardanti di fiamma, antiossidanti o antistatici, che ne esaltano o ne Il 40% della plastica europea è destinato agli imballaggi e si trasforma in
attenuano le proprietà5. 16,7 milioni di tonnellate di rifiuti9.
Oggi 7 materie plastiche coprono l’85% della domanda totale a livello Nonostante la situazione stia migliorando, il ricorso alla discarica
globale6. (senza quindi passare per nessun tipo di riciclo) rimane ancora
per molti paesi europei la prima o la seconda opzione: è
3 tipi di plastica coprono il 50% della domanda in Europa7.
predominante nei paesi balcanici e in alcune aree dell’Est Europa ed è il
50% in Italia, Francia e Spagna10.
Ad oggi la domanda di plastica riciclata copre solo il 6% del mercato
europeo11.
90%
© GLOBAL WARMING IMAGES / W WF
FONTI
FOSSILI
PP LDPE HDPE
4-6% POLIPROPILENE POLIETILENE A
BASSA DENSITÀ
POLIETILENE AD
ALTA DENSITÀ
DEL PETROLIO e GAS usati in Europa
È PER LA PRODUZIONE DI PLASTICA
usato per imballaggi usato per buste usato per flaconi di saponi e
alimentari e tappi di bottiglia riutilizzabili e contenitori giocattoli
PLASTICA 80% da
NEGLI OCEANI ATTIVITÀ TERRESTRI
EMERGENZA
20% da
microplastiche ATTIVITÀ MARINE
GLOBALE
macroplastiche
oltre 150 milioni di tonnellate 1 tonnellata per ogni 3 tonnellate maggiore del
DI PLASTICA DI PLASTICA DI PESCE PLASTICA PESCE
PERMANE
SIGARETTA
5 anni
NON È BIODEGRADABILE E BUSTA DI
NELL’AMBIENTE
PLASTICA
20 anni
FILO DA
PESCA
600 anni
MEDITERRANEO
TRAPPOLA DI
PLASTICA I RIFIUTI SONO TRASPORTATI AL MARE
DAI FIUMI INQUINATI
page 12 | Out of the plastic trap. Saving the Mediterranean from plastic pollution 2,1 MILIONI DI TONNELLATE di 10% della PLASTICA MONOUSO
imballaggi in plastica consumati ogni anno EUROPEA
FRANCIA GRECIA TURCHIA
Tra le 2 e le 4 milioni di tonnellate La Grecia consuma circa 0,6 La Turchia consuma in media 1,24
CROAZIA
di plastica vengono consumate in milioni di tonnellate di plastica milioni di tonnellate di plastica Sono 54.744 le tonnellate di
Francia ogni anno38, di cui solo l’anno, di cui il 20% viene riciclato. l’anno (2015), di cui il 40% si dice imballaggi in plastica utilizzate in
il 22% viene riciclato, uno dei Un’indagine sull’inquinamento di venga riciclato. Croazia nel 2016, di cui meno della
tassi più bassi d’Europa39. Da un 80 spiagge del Paese ha dimostrato metà viene riutilizzato o riciclato44.
Frammenti di oggetti trasparenti
sondaggio del 2108 è emerso che che i rifiuti più abbondanti sono Piccoli frammenti e polistirolo sono
sono il tipo più frequente di
solo un quarto degli imballaggi in costituti da plastica (43-51%), la plastica più comune rinvenuta
plastica rinvenuto sul territorio
plastica è riciclato40. seguiti da carta (13-18%) e da nei mari croati, seguiti da cotton
turco43.
alluminio (7-12%)41. fioc, tappi e coperchi in plastica di
I francesi sono tra i primi tre
Il Regolamento sulla gestione dei bicchieri e altri oggetti.
maggiori consumatori in Europa La classifica degli oggetti più
rifiuti da imballaggio del 2017
di acqua in bottiglia (bottiglie di comuni rinvenuti sulle spiagge Diversi atti legislativi, tra cui la
impone, a produttori e industrie
plastica incluse) e tra i primi 10 al greche include: filtri di sigarette, Strategia per la Gestione marina e
utilizzatrici, l’obbligo di riciclare il
mondo. tappi di bottiglia, cannucce e costiera, trattano il tema dei rifiuti
54% della plastica prodotta (il 56%
agitatori, bottiglie di plastica, marini nel Paese e includono azioni
I cotton fioc, che saranno messi dopo il 2020).
involucri per alimenti e sacchetti di di miglioramento della gestione
al bando a partire dal 2020, sono
plastica42. La Turchia punta a ridurre a 90 i dei rifiuti e la loro rimozione
oggi il secondo oggetto più comune
sacchetti di plastica utilizzati ogni dall'ambiente marino attraverso
rinvenuto sulle spiagge francesi La gestione e il riciclo dei rifiuti
anno da ciascun cittadino entro immersioni o utilizzo dello
(Surfrider). plastici sono inseriti sia nella
il 2019 e a 40 entro il 2025. Dal 1 strascico.
Strategia Nazionale sui rifiuti solidi
Nei supermercati sono già stati gennaio 2019 i sacchetti monouso
sia nel Programma Nazionale di Le aziende croate hanno l’obbligo
vietati i sacchetti di plastica saranno a pagamento.
Prevenzione dei Rifiuti. La Grecia, di legge di produrre imballaggi
monouso e la Francia si appresta
entro il 2020, dovrà riciclare il 65% Il WWF Turchia sta lavorando al che possano essere riutilizzati,
a mettere in atto una strategia per
dei materiali di imballaggio ma è Programma nazionale Rifiuti Zero recuperati e/o riciclati secondo
raggiungere, entro il 2025, il 100%
ancora lontana dal raggiungimento organizzato sotto gli auspici del le migliori tecnologie disponibili
di plastica riciclata.
dell’obiettivo. Presidente turco e annunciato nel per ridurne al minimo l’impatto
Normative aggiuntive relative 2017 dalla First Lady. ambientale.
L’attuale sistema di gestione dei
all’acqua e ai rifiuti avranno un
rifiuti solidi urbani è inefficiente, La Croazia entro il 2022 si doterà
impatto positivo sulla riduzione e
non trasparente e manca di di un sistema di gestione dei rifiuti
gestione della plastica.
ambizione nelle strategie di marini.
prevenzione e riuso dei materiali.
SOLO IL 22% della PLASTICA 65% degli IMBALLAGGI IN PLASTICA OBIETTIVO:Out90 SACCHETTI
of the plastic trap. DI
PICCOLI FRAMMENTI E POLISTIROLO
Saving the Mediterranean from plastic pollution | page 13
È RICICLATO RICILATA ENTRO IL 2020 PLASTICA L’ANNO a persona entro il 2019 SONO LA PLASTICA più comune nel mare
3. I RISCHI PER LE SPECIE SELVATICHE
Oltre il 90% dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica
© CL AUDIA AMICO / W WF
marina è dovuto alla plastica45. A livello globale, sono circa 700 le Specie Me
specie marine minacciate dalla plastica, di queste il 17% è elencato
come “minacciato” o “in pericolo critico” di estinzione da IUCN, tra
35% UCCELLI di t e
r ra
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ee
cui la foca monaca delle Hawaii, la
I FILI DA PESCA
fame, annegamento o perché diventano facili prede50.
In generale, tutta l’attrezzatura da pesca abbandonata, persa o dismessa in
CAUSANO
IL 65% DEGLI INTRAPPOLAMENTI
mare (funi, reti, trappole) causa danni alla fauna selvatica, intrappolando
e uccidendo pesci e altri animali marini - fenomeno conosciuto come
“pesca fantasma”. Anche la rarissima foca monaca è tra le sue vittime51. nel Mediterraneo
60 60 specie 93 specie di
base della catena alimentare marina) si nutre involontariamente anche
3 specie di di
5 specie di di frammenti di plastica più piccoli di 1 mm. Questi possono contenere
specie di ingerendole lo zooplancton le trasmettespecie
PESCI
sostanze tossiche: di gli
a tutti
MAMMIFERI MARINI TARTARUGHE MARINE organismi che PESCI TARTARUGHE MARINE
di esso si nutrono, arrivando fino a noi. UCCELLI MARINI
UCCELLI MARINI
MAMMIFERI MARINI TARTARUGHE MARINE
© BRENT STIRTON / GETT Y IMAGES / W WF-UK
1 TARTARUGA MARINA SU 2
HA INGERITO PLASTICA
BUSTA
che la colonizzano, emettendo
un odore penetrante di zolfo. Gli
uccelli marini hanno imparato
che quest’odore è cibo e cadono,
O CIBO?
quindi, in “trappole olfattive” che li
portano a mangiare plastica invece
uccelli marini delle proprie prede.
IL PLANCTON
HA CONTAMINAZIONI CHIMICHE ELEVATE
PELAGOS
Il Santuario Pelagos per i mammiferi marini è una speciale area marina
protetta, la più grande del Mediterraneo, che si trova nella parte nord-
occidentale del bacino. È però anche un’area in cui si registrano tra i
valori più elevati di microplastiche6² (paragonabili a quelli rilevati sotto le
“isole di plastica” subtropicali), costituendo grave minaccia per i cetacei,
“grandi accumulatori” di contaminanti63.
Il plancton nel Santuario possiede, infatti, livelli elevati di contaminanti.
Tali contaminanti si trasferiscono ai cetacei che si nutrono filtrando il
plancton, come la balenottera comune, nei cui tessuti sono state trovate
concentrazioni di ftalati (un additivo della plastica) fino a 4-5 volte
superiori a quelle di balene di zone meno contaminate.
le balenottere comuni hanno CONCENTRAZIONI DI FTALATI
4-5 volte PIÙ ALTE Globicefali e capodogli, che sono invece predatori all’apice della catena
che in altre aree alimentare marina, risultano più contaminati degli esemplari che si
trovano nell’Atlantico, a conferma dell’elevata contaminazione del Mare
Nostrum. In generale, le femmine dei cetacei risultano meno contaminate
dei maschi, ma solo perché durante l’allattamento trasferiscono i propri
contaminanti al piccolo.
AVVELENAMENTO SILENZIOSO
Un avvelenamento silenzioso causato dai contaminanti chimici incombe
oggi sugli oceani.
I contaminanti possono essere già presenti nelle plastiche sottoforma
di additivi, mentre altri vengono assorbiti dalle plastiche nell’ambiente
marino, tra cui pesticidi, ftalati, PCB e bisfenolo A, trasformandole in veri
e propri microframmenti ad alta tossicità⁶⁴.
Il 78% dei contaminanti ambientali che la plastica assorbe dal mare è
tossico (possiede effetti nocivi sugli organismi con cui entra in contatto),
persistente (resiste ai processi di degradazione, restando inalterato
a lungo) e bioaccumulabile (capace di concentrarsi negli organismi
viventi)⁶⁵.
La plastica può concentrare composti tossici a livelli fino a
oggi un milione di volte superiori a quelli presenti nell’acqua
HA FRAMMENTI DI PLASTICA
Il polietilene (PE), usato per bottiglie di plastica e buste, accumula più
contaminanti organici di altre plastiche. La capacità di assorbimento di
NELLO STOMACO sostanze tossiche da parte della plastica aumenta peraltro con il tempo,
rendendola sempre più pericolosa per gli organismi che la ingeriscono68.
entro il 2050
LA PERCENTUALE POTREBBE SALIRE AL 99%
Gli effetti avversi di questi contaminanti dipendono anche dal loro
tasso di rilascio nell’organismo: nell’intestino, la plastica rilascia
fino a 30 volte più contaminanti che nell’acqua di mare69 70.
Tali contaminanti, una volta entrati nell’organismo, possono interferire
con importanti processi biologici, causando danni epatici o alterando il
sistema endocrino. Questo a sua volta può avere effetti sulla mobilità,
sulla riproduzione, sullo sviluppo e causare l’insorgenza di tumori71. Le
sostanze assorbite e rilasciate dalla plastica possono anche alterare il
DNA, provocando effetti avversi sulla salute.
© JÜRGEN FREUND / W WF
iniziano il loro viaggio fluttuante
in uno stato “pulito” per poi venire
colonizzati da oltre 335 gruppi di
organismi diversi tra cui batteri,
alghe, spugne, ma anche insetti,
crostacei e molluschi.
Le plastiche ritrovate nel
Mediterraneo trasportavano
tra le più alte concentrazioni
di organismi diversi mai
registrate73, con possibili impatti
gravi sugli habitat marini con cui
entrano in contatto.
:
RACCOMANDAZIONI PER I CITTADINI:
•Q
uando possibile scegli oggetti fatti con materiali
alternativi alla plastica, biodegradabili o riciclati: il pettine o
le mollette per stendere in legno, spugne per pulire in cellulosa, piatti
in ceramica, ciotole, tazze e biberon in vetro, tovaglie in cotone, il filo
interdentale in materiale biodegradabile anziché in nylon, tappetini
per lo sport in fibra di bambù.
•E
vita prodotti usa e getta: no a cannucce, a buste della spesa,
all’acqua in bottiglia, a stoviglie e posate, cotton fioc ma anche penne e
accendini; preferisci spazzolini o rasoi con testine intercambiabili.
•C
onserva gli alimenti senza plastica: pellicole, bustine,
contenitori in plastica hanno un ottimo sostituto il vetro, materiale
inerte che, a differenza della plastica, non rilascia eventuali
contaminanti.
•E
vita saponi e prodotti cosmetici che contengano plastiche:
se tra gli ingredienti leggi polyethylene, polypropylene o polyvinyl
chloride vuol dire che la plastica è uno degli ingredienti!
•C
ompra a peso: acquista alimenti sfusi (frutta, verdura, formaggi,
carne, pesce) e detersivi “alla spina” (in caso non siano disponibili, opta
per le eco-ricariche), in modo da minimizzare il packaging.
•F
ai la raccolta differenziata seguendo le regole del tuo
Comune/città: smaltisci correttamente tutti i tuoi rifiuti, portando in
discarica quelli speciali.
• A
ttivati per sensibilizzare negozi, supermercati e il tuo Comune
per ridurre urgentemente la plastica inutile e promuovere la
sostenibilità.
• S
ii un cittadino responsabile, non gettare i rifiuti sulle spiagge e
nell’ambiente (inclusi i mozziconi di sigaretta) per evitare di inquinare
e per garantire un futuro migliore a chi verrà dopo di noi.
[58] R
omeo T. et al. 2015. First evidence of [67] Teuten E.L. et al. 2007. Potential for plastics
presence of plastic debris in stomach of to transport hydrophobic contaminants.
large pelagic fish in the Mediterranean Sea. Environ. Sci. Technol., 41, 7759-7764.
Mar. Pollut. Bull., 95, 358-361.
[68] R
ochman C.M. 2015. The Complex
[59] A
lomar C. and Deudero S. 2017. Evidence Mixture, Fate and Toxicity of Chemicals
of microplastic ingestion in the shark Associated with Plastic Debris in the Marine
Galeus melastomus Rafinesque, 1810 Environment. In: Bergmann M., Gutow L.,
in the continental shelf off the western Klages M. (eds) Marine Anthropogenic
Mediterranean Sea. Environ. Pollut., 223, Litter. Springer, Cham.
doi:10.1016/j.envpol.2017.01.015
[69] Bakir A. et al. 2015. Enhanced desorption
[60] see Ref. [18]. of persistent organic pollutants from
microplastics under simulated physiological
[61] s ee Ref. [34].
conditions. Environ. Pollut., 185, 16-23.
• MEDITERRANEO IN TRAPPOLA
7%
e nelle spiagge è plastica
1/3
dei rifiuti plastici è riciclato
500.000
milioni di tonnellate le
macroplastiche che finiscono
nei mari europei
WWF.IT/PLASTICFREE
Perchè siamo qui.
Per fermare il degrado del pianeta e costruire un
€ 61,7
milioni l''anno le perdite economiche causate
futuro in cui l'uomo sia in armonia con la natura.
dalla plastica in mare al settore della pesca
wwf.it europea
© Panda Symbol WWF - World Wide Fund For Nature (Formerly World Wildlife Fund)
© “WWF” is a Registered Trademark
WWF Mediterranean Marine Initiative - Via Po 25/c, 00198, Rome, Italy.