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Cristina Cappella, Flavia Cetta, Rebecca Viola

5H, LICEO VIRGILIO


Recensione sullo spettacolo
31 dicembre 2021
"PENSACI, GIACOMINO"
Di Luigi Pirandello
“Pensaci Giacomino” è un’opera teatrale del grande scrittore Luigi Pirandello. In questo
adattamento del testo, ad opera del regista Luca Ferrini, c’è tutto Pirandello: la comicità, il
sarcasmo e il sentimento del contrario e della disapprovazione. Questo spettacolo si è svolto nel
teatro “Off Off”a via giulia, ed è durato un’ora e venti minuti.
Questo spettacolo parte di Agostino Toti, un professore del liceo prossimo alla pensione e senza
famiglia. Agostino decide di prendere in moglie Lillina, una giovane ragazza rimasta incinta di
Giacomino troppo presto. La giovane è figlia di Cinquemani e Marianna. I due bidelli della scuola.
Pur sapendo che Lillina non avrebbe mai potuto ricambiare l’amore per lui, il professore decide
comunque di sposarla, donandole un tetto e sperando che il governo possa pagare la pensione alla
giovane, e al suo fidanzato, per almeno altri cinque anni dopo la sua morte. La strana relazione tra i
due personaggi, e il bambino così piccolo, creano scalpore tra la gente del paese, che rimane
scandalizzata dall’atteggiamento del professore. Toti non se n’è mai preoccupato più di tanto, al
contrario invece della giovane moglie, preoccupata dalle voci ma soprattutto dall’assenza del suo
amato Giacomino. Quest’ultimo infatti sparì per tre giovani, e Lillina si disperò. Tra i due si crea una
divisione, poiché Giacomino viene influenzato da sua sorella, Rosaria, a lasciare Lillina, in modo tale
che la gente del paese non parli più di lui. Toti cercherà di parlare con Giacomino, ma invano, anche
perché interverrà presto la chiesa, nel personaggio di padre Landolina a spezzare la felicità iniziale.
La scenografia è simbolica e semplice, non ci sono tanti oggetti di scena, in modo tale che
l’attenzione dello spettatore ricada completamente nell’attore. Per quanto riguarda gli “effetti
speciali”, le luci trasmettono un’atmosfera che coincide con il tono dell’opera, non invasiva,
attirando l’attenzione sui personaggi e sui pochi elementi scenici in modo pertinente; anche la
musica permette all’osservatore di immedesimarsi dello spettacolo.
Tutti gli attori hanno saputo interpretare perfettamente il ruolo, trasmettendoci tutte le loro
emozioni e sono stati anche molto coerenti con l’idea di Pirandello, soprattutto Maurizio Ranieri
che ha evidenziato molto bene l’esistenza dei valori morali di cui Pirandello tanto parlava. Questo
spettacolo ci ha emozionate e l’abbiamo apprezzato molto: metteva davvero in risalto tutti i
problemi della società che, purtroppo, ci sono ancora oggi. Ci ha colpite molto il finale, un finale
aperto, infatti rimaniamo con Giacomino che deve scegliere tra la famiglia o la sua fidanzata. Qui
ogni persona può decidere lei stessa il finale e, soprattutto, può decidere chi, secondo lei, aveva
una maschera. Per noi infatti Giacomino ha sempre avuto una maschera, poiché prima si
preoccupava di Lillina e di suo figlio, ma subito dopo aver saputo delle voci della gente si levato la
maschera e ha abbondato la sua Lillina.

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