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La svastica

allo stadio 4

di Giovanni A. Cerutti
I dipiedi
Mozart
L’esemplare e drammatica vicenda umana
e sportiva del moravo Matthias Sindelar.

S
e seguite il calcio con passione è
quasi impossibile che non vi siate
trovati almeno una volta a discute-
re per stabilire chi sia stato il più grande
calciatore di tutti i tempi, senza peraltro
riuscire a venirne a capo. Troppi i crite-
ri che possono essere usati come riferi-
mento, troppe le variabili da prendere
in considerazione. Ma se la discussione
avviene tra veri conoscitori del calcio e
della sua storia, non sarà troppo difficile
trovare l’accordo sul ristretto numero di
campioni da prendere in considerazio-
ne: Alfredo Di Stefano, Pelé, Valentino
Mazzola, Johan Cruijff, Matthias Sinde-
lar, Diego Armando Maradona, Ferenc
Puskás, forse Ricardo Zamora, ma, si sa,
valutare i portieri non è facile. Ognuno di
loro ha interpretato con classe e fantasia
i diversi modi con cui si è giocato a calcio Matthias Sindelar (Kozlov, 10 febbraio 1903 - Vienna, 23 gennaio 1939)
nelle diverse epoche; qualcuno di loro è
diventato anche un simbolo dello spirito tito commentare “un tiro alla Sindelar” –
del tempo in cui ha vissuto. L’incedere detto per inciso: il famoso tiro a rientrare Da un pallone di stracci
volitivo di Mazzola è stato l’immagine nell’angolino l’ha inventato Sindelar, non alla sfida con Meazza
della ricostruzione dell’Italia distrutta da Maradona, né Zico, né Corso – o “una fin- Matthias Sindelar era nato a Kozlau, un
vent’anni di fascismo, lo sguardo malinco- ta alla Sindelar”; non credo abbiate sen- villaggio della Moravia che oggi fa parte
nico di Puskás della fuga dall’oppressione tito commentare che uno dei più grandi della Repubblica Ceca, il 10 febbraio del
del totalitarismo sovietico, i capelli al ven- centravanti di tutti i tempi si sia rifiutato 1903. Nel 1905 la sua famiglia si era trasfe-
to di Cruijff della rivoluzione dei costumi di vestire la maglia della nazionale tede- rita a Vienna, la capitale dell’Impero, dove
nell’Europa tra la fine degli anni sessanta sca, dopo che l’Austria era stata annessa suo padre aveva trovato impiego come
e l’inizio degli anni settanta. Matthias Sin- con la forza al Reich, in virtù dell’An- muratore. Matthias crebbe tirando calci a
delar, invece, si è trovato a fronteggiare schluss. Né che la nazionale austriaca non un pallone di stracci per le strade polve-
il periodo più buio della storia europea, poté partecipare per lo stesso motivo ai rose del quartiere operaio Favoriten, dove
opponendosi con coraggio e dignità alla mondiali del 1938 in Francia, nonostante si stabilivano molte famiglie provenienti
violenza nazista. Ma non è diventato un si fosse qualificata alla fase finale e fosse, dalla Moravia, dalla Boemia e dall’Unghe-
simbolo. Può esservi capitato di aver sen- anzi, una delle favorite. ria in cerca di lavoro. Dopo che il 28 luglio

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1914 l’Austria-Ungheria aveva dichiarato ne. Da allora scese sempre in campo con cialmente una squadra di professionisti.
guerra alla Serbia a seguito dell’attentato una speciale fascia elastica a protezione L’anno dopo arrivò anche il debutto in
in cui era morto l’erede al trono France- del ginocchio destro, quasi un marchio di nazionale, in quello che sarebbe passato
sco Ferdinando d’Absburgo, innescando fabbrica, come le cavigliere di Ruud Krol alla storia, proprio grazie a Sindelar, come
la serie di eventi che avrebbe portato alla cinquant’anni dopo. E cambiò il modo il Wunderteam, la squadra meravigliosa,
Prima guerra mondiale, anche il padre di di giocare, accentuando ulteriormente la che dominò il calcio europeo degli anni
Matthias venne richiamato nell’esercito componente tecnica per evitare accura- trenta, guidata dal leggendario direttore
imperiale nel corso della mobilitazione tamente ogni tipo di contrasto. Velocità e tecnico Hugo Meisl, e allenata dall’inglese
generale del maggio del 1915. Jan Sindelar controllo assoluto del pallone, come in oc- Jimmy Hogan. Il calcio di Hogan aveva
morirà due anni dopo sul fronte dell’Ison- casione di quello strabiliante goal segnato tratti molto poco britannici, e per questo
zo combattendo contro l’esercito italiano. alla nazionale italiana il 20 marzo del 1932 non gli furono mai affidati né la nazionale,
Matthias ha solo quattordici anni, ma è a Vienna, nella partita vinta dagli austriaci né club di primo piano del campionato
costretto a trovarsi un lavoro come mec- per 2-1, quando raccolse di testa un corner inglese, basato com’era su una fittissima
canico per aiutare la madre Rosie, rimasta proveniente dalla destra, saltò un primo rete di passaggi corti, che implicavano gio-
sola con altre tre figlie. difensore, riprese la palla di testa, saltò un catori dotati di una tecnica raffinata. Si
Fu Karl Weimann, un maestro di scuola secondo difensore, riprese la palla sempre può anzi dire che l’essenza di quello che
elementare ed ex calciatore dilettante, ad di testa e batté inesorabilmente l’incre- sarà conosciuto in tutto il mondo come il
accorgersi del talento di Matthias, quan- dulo Sclavi. Quel giorno Sindelar segnò calcio danubiano sia stata concepita dal
do prese a trasformare in partite quasi entrambi i goal dell’Austria, vincendo la tecnico del Lancashire. C’era sempre un
vere gli interminabili giochi dei ragazzi sfida con Meazza, autore del goal degli az- passaggio ancora da fare prima di arrivare
del Favoriten. Funzionario della federazio- zurri, che di lì a poco avrebbero indossato in porta, o uno spazio ancora da percorre-
ne calcistica austriaca, Weimann sostituì spesso e volentieri una casacca nera, con re. Nemmeno Pep Guardiola, dunque, ha
il pallone di stracci con un vero pallone, l’immancabile fascio littorio. inventato niente.
tracciando un vero campo con la polvere L’uso di riferirsi alla nazionale austria-
dei mattoni rossi che si trovava in gran ca con l’appellativo di Wunderteam prese
quantità nelle numerose fornaci che sor- “Un autentico piede tra i giornalisti dopo la travolgente
gevano nel quartiere e segnando le porte capolavoro” vittoria del 16 maggio 1931 riportata a
sempre grazie ai provvidenziali mattoni. Senza Sindelar, però, l’Hertha retroces- Vienna contro la Scozia, battuta per 5-0.
Nel 1918, accompagnò il quindicenne se, precipitando in una grave crisi econo- Iniziò allora una striscia impressionante
Sindelar a sostenere un provino per la mica, che costrinse i dirigenti della squadra di risultati utili, con quattordici vittorie e
squadra del quartiere, l’Hertha Vienna, a vendere i giocatori migliori. Nonostante due pareggi, 63 goal fatti e solo 20 subìti,
dove venne selezionato da Febus Oster. questa operazione, la società viennese non inframmezzata soltanto dalla sconfitta
Tre anni dopo, a soli diciotto anni, debuttò riuscì mai a riprendersi dalle difficoltà e per 4-3 riportata il 7 dicembre 1932 allo
in prima squadra. Subito conquistò i tifosi si sciolse nel 1930. Sindelar finì nell’Ama- Stamford Bridge di Londra contro la
con il suo gioco leggero e fantasioso, gua- teur Vienna, dove debuttò nel campionato nazionale inglese. Ma, paradossalmente,
dagnandosi l’appellativo con cui sarà per 1924-25, che due anni dopo mutò il nome quella sconfitta in mezzo a tante vittorie
sempre identificato nel mondo del calcio, in Austria Vienna, quando divenne uffi- segnò la definitiva consacrazione dell’Au-
der papierene, cartavelina. Ma al principio
della stagione 1923-24, un brutto incidente
al ginocchio, che comportò la lesione del
menisco, sembrò porre fine a soli vent’anni
a una promettente carriera. Le tecniche
chirurgiche, infatti, erano ancora molto
rudimentali e non era ancora possibile
intervenire sul menisco con prospettive
di recuperare la piena funzionalità del gi-
nocchio per sostenere lo sforzo agonistico.
Più o meno negli stessi anni, ad esempio,
Árpád Weisz aveva dovuto lasciare i cam-
pi da gioco per un incidente al menisco.
Tuttavia, vennero presi contatti con Hans
Spitzy, un famoso chirurgo austriaco, che
decise di tentare per la prima volta l’ope-
razione al menisco su di un calciatore. L’in-
tervento riuscì perfettamente e Sindelar fu
in grado di ritornare a giocare, sia pure al Il Wunderteam. Da sinistra a destra - In piedi: Schramseis, Nausch, Hofmann, Zischek,
Sindelar, Braun, Schall, Vogel. Accosciati: Gschweidl, Hiden, Blum. (Foto: Lothar Rübelt)
termine di una lunga e faticosa rieducazio-

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stria e di Sindelar. Gli inglesi, che rifiuta- Praga, dopo aver pareggiato 0-0 a Vienna.
vano ostentatamente di partecipare alle La popolarità di Sindelar divenne tale
competizioni internazionali ritenendo il che fu uno dei primi calciatori, se non il
loro calcio troppo superiore a quello che primo, a essere scelto come testimonial
si praticava nel resto del mondo, si erano per pubblicizzare articoli quali gli orologi
sentiti in obbligo di organizzare un’ami- Gruen, gli abiti Jawo, i cappotti Tlapak e i
chevole con la nazionale più quotata in prodotti caseari delle fattorie Enden. Gra-
quel momento per ribadire la loro supre- zie a quest’ultima campagna pubblicitaria
mazia. «Gli austriaci ci hanno dato una Sindelar divenne ampiamente noto anche
lezione» titolò il “Daily Express”, «Nes- al di fuori della cerchia degli appassionati
suno all’altezza di Sindelar» fece eco il di calcio: Vienna si riempì di enormi cartel-
“Daily Mail”, mentre il “Daily Herald” loni su cui campeggiava il suo volto. Grazie
sosteneva che «i nostri ospiti ci hanno in- a questi contratti, Sindelar si affrancò defi-
segnato come si gioca». Sotto di due reti, nitivamente dalle ristrettezze economiche
gli austriaci avevano rimontato, chiudendo che avevano segnato la sua infanzia, che
nella loro metà campo per larga parte del il professionismo gli aveva permesso di
secondo tempo gli inglesi, che si salvarono superare in modo ancora provvisorio.
soltanto grazie alla superlativa prova del
portiere del Birmingham Harry Hibbs. «Il
goal di Sindelar è stato un autentico capo- Uno stato
lavoro, che nessun altro, né prima, né dopo troppo piccolo e debole
di lui, riuscirà più a fare contro avversari Sindelar in una campagna pubblicitaria. Stante il permanente rifiuto delle na-
così forti come gli inglesi. Partendo dalla zionali anglosassoni di prendere parte alle
linea di metà campo dribblò con l’elegan- tacolo è ben povera cosa. E nei caffè di competizioni internazionali, l’Austria si
za del suo inimitabile stile chiunque gli Vienna la borghesia, in misura significativa presentava quale netta favorita alla se-
si parasse davanti, entrando in rete palla anche ebraica, commentava le partite dei conda edizione dei mondiali di calcio, che
al piede». Così l’arbitro della partita, il viola così come commentava gli spetta- si sarebbe disputata dal 27 maggio al 10
belga John Langenus, che aveva arbitrato coli teatrali o i primi film. E cominciò a giugno del 1934 in Italia. Ma il paese stava
a Montevideo il 30 luglio del 1930 la pri- chiamare Sindelar con l’appellativo che attraversando uno dei momenti più turbo-
ma finale del campionato del mondo tra gli aveva dato Hugo Meisl: i piedi di Mo- lenti della sua breve storia. Nel settembre
Uruguay e Argentina, descrisse qualche zart. Sindelar arrivò l’anno dopo il primo del 1933, il cancelliere Engelbert Dollfuss,
giorno dopo la rete di Sindelar. scudetto della squadra viennese e contri- salito al potere nel maggio del 1932 alla
Già nell’immediato dopopartita l’Arse- buì in modo determinante alla vittoria nel guida di una coalizione imperniata sul
nal di Herbert Chapman, l’inventore del campionato del 1925-26, ma dopo di allora partito di orientamento conservatore dei
sistema, offrì quarantamila sterline per il l’Austria Vienna non riuscì più a vincere cristiano-sociali, aveva sciolto il parlamen-
trasferimento di Sindelar, e nei giorni suc- il titolo fino al dopoguerra. Più brillanti i to e messo fuori legge tutti i partiti politici,
cessivi arrivarono offerte equivalenti dal risultati in Coppa d’Austria, vinta cinque assumendo poteri dittatoriali e imponen-
Chelsea, dal Tottenham, dal Manchester e volte con Sindelar in squadra, e in campo do una nuova costituzione che adottava un
dal Liverpool. Ma Sindelar le rifiutò cor- internazionale. L’Austria Vienna si aggiu- modello di stato corporativo – in cui era
tesemente tutte. Preferiva continuare a vi- dicò, infatti, per due volte, nel 1933 e nel ammesso un solo partito, il Fronte patriot-
vere in Austria, anzi nella sua Vienna. Per 1936, la Mitropa Cup, la prima compe- tico da lui fondato nel 1933 riunendo tutti
tutta la vita non si mosse mai dal quartiere tizione europea per squadre di club, cui i partiti conservatori – ispirato al regime
operaio dove era cresciuto, continuando a partecipavano le migliori formazioni dei fascista di Benito Mussolini, che nell’ago-
restare fedele per tutta la carriera ai colori campionati dei paesi dell’Europa centra- sto si era reso garante dell’indipenden-
dell’Austria Vienna, che pure non era una le, Italia compresa. Dopo aver elimina- za austriaca nel corso di un vertice tra i
squadra di vertice assoluto e deve le sue to in semifinale la Juventus di Carcano, due paesi svoltosi a Riccione. L’avvento
vittorie proprio alla classe di Sindelar. Un vincendo 3-0 a Vienna con due goal di al potere di Hitler in Germania, infatti,
atteggiamento non infrequente nel calcio Sindelar, e pareggiando 1-1 a Torino, nel aveva ulteriormente esasperato i conflitti
del passato, come mostrano i casi di Gigi 1933 i viennesi batterono in finale l’Inter e le lacerazioni interne alla Repubblica
Riva con il Cagliari o di Stanley Matthews di Weisz, vincendo a Vienna per 3 a 1, con austriaca, mutando di segno la prospet-
con il Blackpool. Ma il calcio, allora, non tre goal di Sindelar, dopo aver perso per tiva pangermanica, che ne aveva a lungo
si valutava soltanto in termini di vittorie; 2 a 1 all’Arena. Sindelar vinse ancora il caratterizzato il dibattito interno.
la componente estetica era non meno ri- duello con Meazza, autore di due goal, All’indomani della Prima guerra mon-
levante. Famosa la raccomandazione di uno a Milano e uno a Vienna. Nel 1936, diale, il nuovo stato austriaco era parso
Erbstein ai giocatori del grande Torino: invece, dopo aver eliminato il Bologna di subito troppo piccolo e debole economica-
la gente che viene allo stadio si deve so- Weisz negli ottavi di finale, batterono in mente, privato del retroterra imperiale. Si
prattutto divertire, una vittoria senza spet- finale lo Sparta Praga, vincendo per 1-0 a erano, perciò, formate forti correnti politi-

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che in tutti gli schieramenti che propone- divennero, naturalmente, fieramente osti- rinunciare al grande portiere. L’Italia vinse
vano una riunificazione con la Repubblica li all’Anschluss. Ed anche Dollfuss capì con un goal, anch’esso dubbio, di Meazza,
tedesca, dove pure la prospettiva era vista che la prospettiva di annessione avrebbe che si appoggiò platealmente sulle spalle
favorevolmente, anche all’interno della tolto all’Austria ogni tipo di autonomia di Guaita. Al rientro in patria, lo svizzero
Spd, nonostante l’unificazione fosse stata e di spazio di manovra. Perciò cercò la Mercet, arbitro della seconda partita, ven-
esplicitamente vietata dai trattati di Saint- protezione italiana, che risultò decisiva ne sospeso dalla federazione elvetica per
Germain-en-Laye, che regolavano le con- anche nel sostenere l’involuzione autori- l’evidente parzialità dell’arbitraggio, che
dizioni dello smembramento dell’Impero taria del regime austriaco. Si arrivò, quindi, aveva sollevato critiche in tutta Europa
austro-ungarico tra le potenze vincitrici e allo scontro finale. Le reazioni della Spö e gettato discredito sul calcio svizzero nel
la Repubblica austriaca. Il vincolo inter- ai provvedimenti del cancelliere del set- suo complesso.
nazionale risultò alla fine insormontabile, tembre del 1933 diventarono il pretesto La semifinale venne disputata il 3 giu-
e d’altra parte, dopo le elezioni dell’otto- per aggredire i quartieri operai di Vienna, gno del 1934 allo stadio di San Siro. Su un
bre del 1920, la vita politica austriaca si dove era nato e abitava anche Sindelar, terreno fangoso, la pesante fisicità degli
era ben presto polarizzata, con effetti di vanto dell’amministrazione socialdemo- azzurri, tollerata dall’arbitro, lo svedese
latente guerra civile, intorno allo scontro cratica. Il 12 febbraio 1934 una forza di Eklind, si impose sulla tecnica degli au-
tra i socialdemocratici – partito di mag- diciassettemila uomini composta da repar- striaci. Controversa anche in questo caso
gioranza relativa con una forza elettora- ti dell’esercito, della polizia e delle milizie l’azione del goal che risolse la partita. Al
le che si aggirava intorno al 42%, dotato fasciste della Heimwehr attaccò a colpi di 19’ del primo tempo Meazza carica irrego-
di una solida struttura organizzativa e artiglieria le case del quartiere. In quattro larmente il portiere austriaco Platzer, che
di un impianto ideologico così radicale giorni di battaglia vennero uccise mille perde la palla; raccoglie Guaita, probabil-
da impedire la nascita di un significativo persone, anche donne e bambini, e ferite mente in fuorigioco, e segna da due passi.
partito comunista, e saldamente radicati circa quattromila, nonostante la resisten- Sindelar era stato marcato duramente da
a Vienna, che governarono ininterrotta- za opposta dallo Schutzbund, la milizia Luisito Monti, il centr’half della Juventus
mente con risultati significativi fino al 1934 armata del partito. di Carcano, che non aveva rinunciato a
– e la coalizione dei partiti nazionalisti e L’instabilità politica e la grave crisi eco- nessun mezzo pur di fermare il campione
conservatori, radicati nelle campagne, in nomica misero in forse la partecipazione ai austriaco, che al termine della partita do-
modo particolare il partito cattolico dei mondiali della nazionale di calcio. Il cam- vrà ricorrere alle cure dei medici di una
cristiano-sociali, che alleandosi riusciro- pionato si era svolto tra grandi difficoltà, clinica ortopedica di Milano. La rivalità tra
no a governare, invece, il paese. La crisi finendo con largo ritardo e molti calciatori i due caratterizzò il calcio degli anni trenta,
economica determinata dal crollo della non furono in grado di rispondere alla come ebbe a ricordare Vittorio Pozzo nel
borsa di Wall Street nel 1929, e che investì convocazione. La Federazione era ormai necrologio che scrisse in morte di Sindelar
con particolare virulenza l’Austria, contri- ridotta alla bancarotta e riuscì ad allesti- su “Stampa sera” il 26 gennaio 1939. Tanto
buì a esasperare ulteriormente lo scontro, re una spedizione di fortuna, rinunciando era tecnico ed elegante l’uno, quanto era
che venne innervato da nuove tensioni a molti componenti della staff di Meisl. potente e grezzo l’altro, che non riusci-
dopo l’affermazione e il consolidamento Ciononostante, il Wunderteam, dopo aver va a sopportare i fraseggi e gli svolazzi
del regime nazista in Germania seguito eliminato la Francia negli ottavi di finale dell’austriaco. Nel corso della semifinale
alla nomina di Hitler a cancelliere il 30 e l’Ungheria di Sárosi nei quarti, arrivò in della Mitropa Cup persa dalla Juventus
gennaio 1933. Sostenendo massicciamente semifinale dove si trovò a dover affrontare a Vienna, innervosito oltre misura da un
il partito nazista austriaco e premendo i padroni di casa dell’Italia. L’amichevole avversario quel pomeriggio anche più im-
sugli assetti internazionali man mano che svoltasi a Torino nel febbraio si era risol- prendibile del solito, Monti aveva finito
il suo regime acquisiva stabilità, Hitler ta con la chiara vittoria dell’Austria, pur per farsi espellere dopo un brutto fallo
reintrodusse il tema della riunificazione priva di Sindelar, per 4 a 2. Ma il regime a gioco fermo. La domenica successiva, a
tra Austria e Germania tanto nel dibattito aveva investito molto sull’evento. Già l’eli- Roma nello Stadio nazionale del Partito
interno austriaco, quanto nello scenario minazione della Spagna nei quarti di finale nazionale fascista, che sorgeva nell’area
europeo. Ma era chiaro a tutti che quella aveva sollevato più di un dubbio. La par- ora occupata dallo stadio Flaminio, l’Italia
riunificazione somigliava sinistramente tita era terminata 1 a 1 dopo i tempi sup- vinse la finale contro la Cecoslovacchia
a una annessione, anzi apparve sempre plementari. Ferrari aveva pareggiato allo per 2 a 1, con un goal di Schiavio ai sup-
più chiaro che si trattava solo del primo scadere, ribattendo in rete la palla persa da plementari. Il giovedì gli austriaci, senza
passo verso una politica estera estrema- Zamora, autore di una prestazione all’al- Sindelar e delusi per non aver avuto la
mente aggressiva, che non si sarebbe certo tezza della sua straordinaria fama, carica- possibilità di battersi alla pari contro i pa-
accontentata di riportare all’interno dei to irregolarmente da Schiavio. L’arbitro droni di casa, avevano perso la finale per
confini del Reich la nazione tedesca sparsa convalidò ugualmente. La partita venne il terzo e quarto posto per 3 a 1 contro
in diversi stati. rigiocata il giorno dopo, come imponeva il la Germania. L’Italia era senz’altro una
I socialdemocratici, fino ad allora fa- regolamento di allora, ma misteriosamen- grande squadra, piena di campioni, ma il
vorevoli alla riunificazione, come il par- te Zamora non venne schierato tra i pali. gioco era evidentemente truccato: il re-
tito tedesco, nel quadro delle comuni È quasi certo che intervenne Mussolini gime voleva una vittoria di prestigio e la
istituzioni liberaldemocratiche e federali, in persona per convincere gli spagnoli a ottenne utilizzando qualsiasi mezzo. Negli

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anni seguenti le partite tra le due nazio- rono di fatto l’affermazione senza nessuna Dollfuss, che represse sanguinosamente
nali divennero scontri carichi di tensione, mediazione della questione dell’Anschluss, i disordini. A quel punto Hitler, che non
tanto che tre anni dopo a Vienna la partita nei termini posti da Hitler, al centro della aveva ancora consolidato compiutamente
valida per la Coppa Internazionale venne vita politica austriaca. Il 25 luglio 1934, il il suo potere all’interno della Germania e
interrotta al 74’ dall’arbitro, lo svedese partito nazionalsocialista austriaco, atti- che non si era ancora dotato di una suffi-
Olsson, che non riusciva più a gestire il vamente spalleggiato dai tedeschi, tentò ciente forza militare, si trovò costretto a
gioco eccessivamente violento praticato un colpo di stato, assassinando il cancel- condannare pubblicamente l’assassinio di
in campo, con colpi proibiti che volavano liere Dollfuss e insediando un governo Dollfuss, dichiarandosene completamente
da entrambe le parti, mentre l’Austria si nazista, chiaro prologo alla riunificazione. estraneo.
trovava in vantaggio per 2 a 0. Curiosa- Mussolini reagì mobilitando l’esercito, che Ma la strada era ormai segnata. Mus-
mente quell’incontro divide ancora oggi presidiò in forze i confini del Brennero solini si sfilò rapidamente, man mano che
le due federazioni: nelle statistiche ufficiali e della Carinzia. Temeva molto di dover il regime di Hitler conquistava il centro
di quella austriaca la partita è conteggiata condividere i confini con la Germania na- della scena internazionale, pensando pru-
come vinta, in quelle italiane come non zista, tanto più che si sarebbe certamente dentemente di entrare nella sua orbita e
disputata. subito creata una questione altoatesina. von Schuschnigg non poté far altro che
L’affinità ideologica non aveva ancora consegnarsi all’abbraccio mortale della
fatto premio sulle logiche geopolitiche; e, Germania nazista. Il 12 febbraio 1938, nel
Una strada inoltre, Mussolini era ancora convinto che corso di un vertice a Berchtesgaden orga-
ormai segnata l’Italia potesse giocare un ruolo di gran- nizzato con qualche margine di ambiguità
L’involuzione autoritaria impressa da de potenza sullo scenario internazionale. dall’ambasciatore tedesco a Vienna von
Dollfuss non era riuscita a stabilizzare la Sappiamo tutti come è finita. L’appoggio Papen, firmò un accordo che prevedeva
situazione all’interno dello stato austriaco. italiano permise al Fronte patriottico di l’abrogazione della norma che aveva mes-
Anzi, la soppressione delle libertà politi- riprendere il controllo del governo, che so fuori legge il partito nazionalsocialista
che e l’estromissione del partito socialde- venne affidato a von Schuschnigg, già mi- austriaco, la liberazione di tutti i suoi mi-
mocratico dall’arena parlamentare favori- nistro della giustizia nel primo governo litanti ancora in prigione, la nomina dei

12 Marzo 1938 - Anschluss / annessione dell’Austria. Nella foto l’esercito tedesco a Salisburgo.

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filo-nazisti Seyss-Inquart a capo del mini- tedesco, mentre con un ultimo sussulto di in quella tedesca. Il campionato austriaco
stero dell’Interno, Glaise-Horstenau della dignità von Schuschnigg tenne un nobile venne soppresso e annesso a quello tede-
Guerra, che avrebbe dovuto provvedere a discorso alla radio, in cui rendeva nota la sco, attraverso la creazione di un girone
integrare i due eserciti, e Fischböck delle natura della minaccia tedesca, smasche- denominato dell’Ostmark, che si disputava
Finanze, che avrebbe dovuto provvedere rando la menzogna con cui Hitler aveva all’italiana con partite di andata e ritorno,
all’inserimento del sistema economico cercato di giustificare il suo intervento. la cui vincitrice era ammessa al campio-
austriaco in quello tedesco. Il 9 marzo il Così il 12 marzo le truppe tedesche entra- nato nazionale tedesco. L’unica squadra
cancelliere tentò una mossa disperata, in- rono a Vienna. L’Austria venne cancellata austriaca a fregiarsi del titolo tedesco fu
dicendo per la domenica successiva, 13 dalle carte geografiche, diventando il gior- nel campionato 1940-41 il Rapid Vienna,
marzo, un plebiscito, chiedendo alla po- no dopo l’Ostmark. Qualche mese dopo, che detiene, così, il singolare record di aver
polazione di esprimersi con un sì o con anche questo barlume di identità venne vinto il campionato di due nazioni diffe-
un no sull’annessione alla Germania, dissolto e la nuova provincia venne smem- renti. Val forse la pena ricordare che tra
annessione che giorno per giorno stava brata in distretti amministrativi, ricalcati il 1934 e il 1942 lo Schalke 04, la squadra
avvenendo nei fatti, con la regia di Seyss- sui confini dei Länder storici. Mussolini per cui faceva il tifo Hitler, vinse sei dei
Inquart. Chiese anche l’appoggio dei so- fece sapere che l’Austria gli era «indiffe- suoi sette scudetti. Anche nelle squadre
cialdemocratici, liberando dalle prigioni i rente», mentre il premier inglese Cham- austriache venne proibito il professioni-
militanti e permettendo la ricostituzione berlain dichiarò alla Camera dei Comuni smo, che i nazisti consideravano un segno
legale del partito. E lo ottenne in nome che una Germania più soddisfatta nella di decadenza dello sport, parte della con-
dell’opposizione frontale al nazismo, che sua naturale sfera d’influenza sarebbe giura materialista ebraica tesa a fiaccare lo
in quel momento coincideva con la salva- stata meno aggressiva nei confronti degli spirito ariano; ma solo dopo i mondiali del
guardia dell’indipendenza austriaca. Ma interessi fondamentali dell’Inghilterra e 1938, per non compromettere l’impegno
questa svolta politica arrivava troppo tar- della Francia. Aggiungendo che la Gran dei calciatori austriaci selezionati per la
di. Compiuta qualche anno prima, avrebbe Bretagna non avrebbe garantito l’indipen- nazionale.
sicuramente impedito la deriva nazista, denza della Cecoslovacchia. Le porte per il E, naturalmente, venne sciolta anche la
ma il terreno d’intesa avrebbero dovuto patto di Monaco erano aperte. Poi sarebbe nazionale austriaca. Terminò così l’epopea
essere le istituzioni liberali. Ma von Schu- toccato alla Polonia. del Wunderteam, che non ebbe la possibi-
schnigg era il tipico esponente delle classi lità di sigillare con la vittoria ai mondiali
dirigenti conservatrici dell’Europa tra le del 1938 la sua straordinaria parabola. Il
due guerre, che pensavano che la soluzio- L’ultima volta 5 ottobre 1937, battendo a Vienna la Let-
ne del problema storico dell’integrazione della nazionale austriaca tonia per 2 a 1 l’Austria si era assicurata la
delle classi popolari nella nascente socie- Tra le conseguenze dell’Anschluss ci fu qualificazione alla fase finale che si sareb-
tà di massa doveva passare attraverso la anche lo scioglimento della federazione be disputata in Francia dal 4 al 19 giugno
costruzione di regimi autoritari a partito di calcio austriaca, che venne inglobata 1938. Ma il 5 giugno, allo Stade de Gerland
unico, nutrendo profonda diffidenza e au-
tentico disprezzo per i modelli democratici
occidentali. Hitler reagì ordinando movi-
menti di truppe alla frontiera, comunican-
do contemporaneamente al cancelliere,
tramite Seyss-Inquart, che il plebiscito
doveva essere assolutamente annullato.
Von Schuschnigg si piegò, avendo consta-
tato che ormai la polizia e l’esercito era-
no stati ampiamente infiltrati dai nazisti.
Ottenuto questo successo, Hitler rilanciò
subito, secondo quella che era una sua ti-
pica caratteristica, chiedendo le dimissioni
del cancelliere e la nomina al suo posto di
Seyss-Inquart. Questi avrebbe dovuto in-
viare un telegramma a Berlino chiedendo
l’intervento tedesco per sedare i disordini
che minacciavano la sicurezza della ca-
pitale. Disordini, inutile dire, inesistenti.
Von Schuschnigg si piegò nuovamente,
ma il presidente della repubblica Miklas
si rifiutò di nominare Seyss-Inquart, che
assunse comunque il potere a capo di un
governo provvisorio e chiese l’intervento 12 Marzo 1938 - La prima pagina del Los Angeles Times.

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di Lione la Svezia non trovò nessun av- ci misero poco a capire cosa stava suc- problemi al ginocchio e l’età che ormai gli
versario, accedendo automaticamente ai cedendo: il Wunderteam stava irridendo rendeva difficile recuperare in una compe-
quarti di finale. i tedeschi, che con la forza stavano sov- tizione serrata come il campionato mon-
Ma prima che fosse posto mano allo vertendo i valori sportivi, cancellando i diale, dove si giocava ogni due o tre giorni.
scioglimento definitivo, i gerarchi nazisti migliori. Finché, al 17’ del secondo tempo Ma a nessuno, tantomeno ai tedeschi, sfug-
pensarono di poter impiegare utilmente Sindelar lasciò partire un tiro “alla Sinde- gì che i motivi del rifiuto erano ben altri.
per un’ultima volta la nazionale di calcio lar”, infilando la palla nell’angolino della In un intervista rilasciata nel dopoguer-
austriaca. Hitler aveva deciso di sottopor- porta difesa da Jakob. Quindi inscenò un ra, Herberger – che attraversò indenne il
re l’Anschluss al giudizio popolare, soprat- per lui del tutto inedito balletto di gioia nazismo, allenando ininterrottamente la
tutto per fronteggiare le critiche dell’opi- sotto la tribuna dei gerarchi, tra le risa di- nazionale tedesca fino al 1964, vincendo
nione pubblica internazionale, che pure vertite del pubblico. Qualche minuto dopo, clamorosamente i mondiali del 1954 bat-
disprezzava, ma non era ancora in grado il terzino Schasti Sesta raddoppiò con una tendo in finale a Berna la grande Ungheria
di ignorare, fissando per il 10 aprile un ple- sassata da cinquanta metri. Lo stadio si di Puskás – riferì, ancora incredulo dal suo
biscito su tutto il territorio nazionale. Così, riempì di bandiere austriache saltate fuori punto di vista, che Sindelar decise secon-
il ministro della propaganda Goebbels, da chissà dove, la gente era esaltata e per do criteri estranei a valutazioni sportive.
che significativamente aveva lo sport tra un momento credette di dimenticare cosa Non riusciva a capire come un calciatore
le sue competenze, si diede da fare per or- stava davvero succedendo. poteva rinunciare a diventare campione
ganizzare al Prater di Vienna una partita di La sconfitta urtò non poco i tedeschi, del mondo, raggiungendo la giusta con-
calcio amichevole tra le nazionali dell’Au- tuttavia il senso dell’operazione era con- sacrazione di una carriera straordinaria,
stria e della Germania, anzi tra la selezione tenuto nella cerimonia finale. Le due per questioni che non avevano niente a
dell’Ostmark e la selezione dell’Altreich, squadre sfilarono insieme, come previsto che fare con il calcio e con lo sport. Per
per suggellare l’amicizia tra i due popoli. dal copione di Leni Riefenstahl che stava inciso, la spedizione francese della squadra
Hugo Meisl era morto l’anno prima, il 17 riprendendo la partita; quindi si misero tedesca fu un disastro. Accolti da urla e
febbraio 1937, e la responsabilità della sull’attenti davanti alle autorità e al co- fischi fin dal loro arrivo in albergo, i tede-
scelta di accettare la sfida venne delegata mando di von Tschammer und Osten scat- schi vennero eliminati al primo turno dalla
da dirigenti e compagni a Sindelar. Molti tarono nel saluto nazista. Due calciatori, Svizzera di Karl Rappan, l’inventore del
calciatori spingevano per giocare, perché però rimasero impassibili, con le braccia verrou, il nonno del catenaccio. Andati in
sarebbe stato il selezionatore della nazio- ostentatamente lungo i fianchi: Matthias vantaggio al 29’, i tedeschi erano stati rag-
nale tedesca Sepp Herberger a decidere Sindelar e il suo grande amico Schasti giunti allo scadere del primo tempo, senza
chi di loro sarebbe stato convocato in na- Sesta, il cui padre era stato arrestato in- più riuscire a superare la difesa elvetica.
zionale per i mondiali francesi. Sindelar sieme ai suoi compagni socialdemocratici La ripetizione della partita avvenne sem-
era d’accordo. Anche se aveva in mente nel 1934. Von Tschammer und Osten se ne pre al Parco dei Principi di Parigi cinque
qualcos’altro. andò infuriato, Leni Riefenstahl dovette giorni dopo, esaurite tutte le partite degli
Le due squadre avevano la stessa divi- tagliare qualche metro di pellicola, mentre ottavi di finale. Al momento del saluto na-
sa ufficiale, maglia bianca e pantaloncini la notizia si sparse per Vienna, nonostan- zista della squadra tedesca volò in campo
neri, ma allora toccava alla squadra di casa te la censura della radiocronaca. Per una di tutto, così come succederà prima delle
indossare la seconda divisa, per dovere di settimana, Sindelar divenne il simbolo partite degli azzurri al momento del saluto
ospitalità. Così il pomeriggio di domenica dell’Austria che non voleva morire. Ma la fascista. I tedeschi si portarono in vantag-
3 aprile 1938 gli austriaci scesero in cam- realtà non avrebbe tardato a reclamare le gio per due a zero, grazie a un’autorete,
po agli ordini dell’arbitro tedesco Alfred sue ragioni. Il 10 aprile i sì all’Anschluss al 22’ del primo tempo. Ma gli svizzeri,
Birlem con una fiammante maglia rossa, furono il 99,08% nella Grande Germania prima accorciarono le distanze, ancora
che abbinata ai pantaloncini bianchi e ai nel suo complesso e il 99,75% in Austria. allo scadere del primo tempo, quindi rag-
calzettoni rossi riproduceva la bandiera giunsero nuovamente il pareggio al 64’,
nazionale. In avvio i tedeschi tentarono schiantando, infine, gli avversari grazie a
di imporre la loro potenza atletica, ma Un orgoglioso una doppietta del centravanti del Ginevra
ben presto gli austriaci presero in mano rifiuto Servette André Abegglen. 4 a 2 tra le urla
le redini del gioco. Iniziò allora uno scon- La mattina dopo Sepp Herberger si di scherno del pubblico. Due anni dopo,
certante balletto dalle parti del portiere recò a casa di Sindelar per proporgli la i tedeschi sarebbero tornati a Parigi, ma
tedesco Jakob: agli ordini di Sindelar, gli convocazione in Nazionale. Herberger era questa volta ricacciarli sarebbe costato
austriaci, dopo aver saltato i difensori av- uomo di sport – ma si può essere solo uo- sangue e sofferenze atroci.
versari, rinunciavano ostentatamente a mini di sport quando il mondo intorno sta Matthias Sindelar venne trovato mor-
segnare, volgendo sguardi di sfida verso bruciando? – e aveva bisogno del centra- to nel suo appartamento accanto alla sua
la tribuna delle autorità, dove stava sedu- vanti austriaco per vincere i mondiali. La compagna, l’ebrea italiana Camilla Ca-
to von Tschammer und Osten, nominato sua era una buona squadra, atleticamente stagnola, la mattina del 23 gennaio 1939.
da Hitler Commissario del Reich per gli preparata, ma povera di tecnica e di fanta- Avrebbe compiuto trentasei anni pochi
sport, dopo aver guidato l’organizzazione sia. Il rifiuto opposto da Sindelar fu netto. giorni dopo. Dei suoi ultimi mesi di vita si
delle Olimpiadi di Berlino. I tifosi austriaci Addusse come giustificazione i ripetuti sa molto poco. Le uniche certezze riguar-

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dano la sua carriera sportiva, le cui infor-
mazioni si possono ricavare dallo spoglio
dei quotidiani e dalle statistiche ufficiali
della sua squadra e della federazione au-
Per saperne di più
striaca. Sindelar partecipò con l’Austria
Vienna – per qualche mese Sportclub Ost- La figura di Matthias Sindelar è stata riporta-
mark, fino a che le proteste dei tifosi impo- ta al centro dell’attenzione in Italia dal bel ro-
sero nel luglio del 1938 il ritorno al nome
manzo di Nello Governato La partita dell’addio.
originale – al girone austriaco del campio-
nato tedesco, giocando l’ultima partita il Matthias Sindelar, il campione che non si pie-
giorno di Santo Stefano a Berlino contro gò a Hitler, Mondadori, Milano 2007. Governa-
l’Hertha, segnando il goal del 2 a 2 finale. to ha scelto di colmare le lacune sulla biografia
Il suo ultimo goal. Per il resto si rincorrono
di Sindelar attraverso la forma del romanzo,
troppe versioni difficilmente verificabili,
perlopiù basate su testimonianze raccolte, scelta che lo ha anche indotto ad adattare al-
anche a molta distanza dai fatti, da gior- cune circostanze alla costruzione dell’impianto
nalisti sportivi, poco sensibili alle regole narrativo. Il racconto è comunque coerente con
storiografiche sull’uso delle fonti, o affida-
i fatti storici e ha il suo punto di forza nella
te a ricostruzioni che hanno subìto troppi
passaggi per essere pienamente attendibili. ricostruzione dall’interno dei meccanismi che
Così, l’identità di Camilla e le circostan- regolano il mondo del calcio e nel disegno del-
ze in cui Matthias la conobbe – suggestiva la psicologia di Sindelar. Governato è stato,
e delicata la versione che tratteggia Nello
infatti, un centrocampista di ottimo livello, a
Governato nel suo La partita dell’addio,
ma per sua stessa ammissione basata su lungo colonna della Lazio. Informazioni precise
ipotesi e adattata alla costruzione narra- sulla carriera di Sindelar si trovano sulle pagi-
tiva del suo romanzo – sfuggono a una ne dedicate al centravanti austriaco e a Hugo
collocazione precisa. Allo stesso modo è
Meisl dal sito ufficiale della Fifa, Fifa.com. Un
molto verosimile che la Gestapo avesse
aperto un fascicolo su di lui e lo stesse accenno alla storia di Sindelar si trova anche
seguendo, così come le sue simpatie so- nel libro di Simon Kuper Ajax, The Dutch, The
cialdemocratiche – tutta la sua biografia War, Orion, London 2003. In occasione degli
sembra indicare questa direzione – sono
europei disputatisi in Austria e in Svizzera nel
quasi certe, ma anche in questi casi nessu-
no ha prodotto un riscontro definitivo. È, 2008 sono stati pubblicati numerosi articoli su
invece, quasi sicuro che Sindelar non fosse Sindelar di valore diseguale. Tra quelli che ho
ebreo, mentre è solo probabile che la voce consultato segnalo quello di Jonathan Wilson,
che lo fosse venne fatta circolare ad arte
Sindelar: the ballad of the tragic hero, pubbli-
dalla Gestapo.
Ma, in fondo, importa poco. Sarebbe cato su “The Guardian” il 3 aprile 2007, quello
certamente opportuno che qualcuno cer- di Robin Stummer, The striker who snubbed
casse con cognizione di causa di fissare con Hitler, pubblicato sul “New Statesman” il 12
precisione quanto avvenuto per chiarire
giugno 2008 e quello di Simon Kuper Politi-
fino in fondo i contorni di una vicenda così
significativa. Ma questo lavoro, pur dove- cal Football: Matthias Sindelar, pubblicato su
roso e indispensabile, non aggiungerebbe “Channel 4 News” il 16 novembre 2007. Per
nulla alla grandezza del gesto di Sindelar. la sintetica ricostruzione delle vicende dell’An-
Per chi vuole vedere, il suo significato è di
schluss e dell’Austria degli anni venti e trenta, ho fatto riferimento ai classici
una eloquenza evidente.
lavori di William L. Shirer, Storia del Terzo Reich, Einaudi, Torino 1962 (ed. or.
The Rise and Fall of the Third Reich, Simon & Schuster, New York 1960), di
Lo spirito
Helmut Konrad Stadler, Austria, in Il fascismo in Europa, a cura di S. J. Woolf,
dei tempi
Laterza, Roma-Bari 1968 e di Massimo L. Salvadori, Storia dell’età contem-
Sappiamo, però, per certo che Sinde-
lar difese pubblicamente Michl Schwarz, poranea dalla restaurazione all’eurocomunismo, Loescher, Torino 1977.
quando venne allontanato dalla presiden-
za dell’Austria Vienna. Tra i primi provve-

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dimenti presi riguardo al calcio austriaco vennero immediatamente cremati dopo le la un atteggiamento diffuso. E comporta-
c’era anche – e come poteva mancare esequie, impedendo per sempre qualsiasi menti come quelli di Sindelar inquietano
– l’allontanamento di tutti i dirigenti e i riscontro. perché ricordano a tutti che non esistono
calciatori ritenuti ebrei. Al termine di una La notizia si sparse subito per la città. strade obbligate, che è sempre possibile
partita dell’Austria Vienna, un gruppetto Nessuno ebbe dubbi sul fatto che Sindelar reagire alla prepotenza e all’ignoranza.
di militanti del partito nazista si era avvi- fosse stato assassinato dalla Gestapo, ed è Né la retorica della lotta resistenziale vale
cinato mentre Schwarz e Sindelar stavano difficile pensare il contrario. Anche la tesi a riscattare le viltà e i piccoli interessi che
conversando sulla porta degli spogliatoi, del suicidio, che pure ancora oggi è molto permisero l’ascesa di Hitler. I vibranti di-
urlando minacciosamente che era proi- accreditata, sia nella versione dell’uomo scorsi di Winston Churchill alla Camera
bito parlare e salutare «un porco e ricco depresso e sconfitto che ha visto crollare dei Comuni – cui pure ogni europeo dovrà
ebreo». Sindelar – su questo, invece, ab- il suo mondo, politico e sportivo, sia nella per sempre eterna riconoscenza – non ri-
biamo molte concordanti e inoppugna- versione dell’eroe romantico che compie usciranno mai a far dimenticare l’ignavia
bili testimonianze – rispose: «Ogni volta l’ultimo gesto di rivolta, sembra avere di una intera generazione e a cancellare
che avrò la fortuna di incontrarla, signor poca consistenza. Nell’un caso e nell’altro il senso di desolazione che ci stringe lo
presidente, le dirò sempre buongiorno», sembra mal combinarsi con la biografia di stomaco quando rileggiamo i discorsi che
chiudendo la questione. Schwarz nella stessa aula pronunciò Neville
riuscì, poi, a fuggire a Zurigo e al Chamberlain.
termine della guerra riassunse la Ma c’è dell’altro. Matthias Sin-
presidenza dell’Austria Vienna, che delar, pur essendo stato uno dei più
mantenne fino al 1955. Morirà no- grandi calciatori di tutti i tempi,
vantenne nel 1968. stenta a essere ricordato come tale.
Anche le circostanze in cui av- Ha infranto il dogma che il calcio è
venne la morte di Sindelar restano un mondo che basta a se stesso, che
avvolte nel mistero. La versione uf- chi ci si dedica deve dimenticarsi di
ficiale parla di avvelenamento da quello che succede intorno a lui. Il
monossido di carbonio, dovuto al fastidio per chi non ha pensato solo
cattivo funzionamento della stufa a segnare e giocare è così grande
che riscaldava l’appartamento. Un da aver rimosso i valori assoluti
incidente molto comune all’epo- che il suo calcio ha rappresenta-
ca, specie nel quartiere dove era to. Per cui, se vi capiterà di vedere
La tomba di Matthias Sindelar.
rimasto a vivere Sindelar. Camilla su qualche campetto di periferia
gli sopravvisse tre giorni, senza mai ripren- Sindelar e con il suo modo di essere. un ragazzino talentuoso infilare la palla
dere conoscenza. Ma restano molte zone L’amministrazione nazista di Vienna all’incrocio dei pali con un morbido tiro
d’ombra. Intanto, i corpi vennero ritrovati cercò di imporre funerali in forma stret- a rientrare, vi prego, non ditegli più «tiri
dalla Gestapo, che gestì tutta l’operazio- tamente privata, ma ben presto arrivarono come Maradona», ma «tiri come Sindelar».
ne, fatto del tutto inusuale ed è proprio alla sede dell’Austria Vienna oltre quindi- Oltretutto farete la figura di chi il calcio
difficile pensare a un caso fortuito. Non cimila telegrammi, che resero impossibile lo conosce davvero. E augurategli di di-
venne ordinata l’autopsia, né sembra sia impedire lo svolgimento di una cerimo- ventare un uomo retto e buono come lui.
stata ordinata un’inchiesta, né venne mai nia pubblica. Qualche giorno dopo, oltre
trovato l’eventuale fascicolo relativo, nem- quarantamila viennesi accompagnarono il n Giovanni A. Cerutti
meno nel dopoguerra. D’altra parte nel feretro di Matthias allo Zentralfriedhof, il
caos delle convulse fasi della liberazione cimitero centrale di Vienna. Da allora ogni
molti documenti andarono perduti; inol- 23 gennaio sulla sua tomba continua a rac-
tre i sovietici restarono a Vienna fino al cogliersi una piccola folla di tifosi e gente
La svastica allo stadio
1955, quando l’Austria venne neutraliz- comune, anche dopo che i suoi compagni Si chiude con questa quarta puntata
zata e restituita alla propria sovranità, e e quelli che l’hanno conosciuto se ne sono la serie di articoli, firmati da Giovan-
le ragioni della guerra fredda si sovrap- andati, per ricordare il grande campione ni A. Cerutti, dedicata ai rapporti tra
posero alle ragioni della storia degli anni che non si dimenticò di essere un uomo. calcio e nazismo. I precedenti contri-
trenta. Troppe cose non erano funzionali Sindelar, però, non è diventato un sim- buti sono apparsi sul numero 374 di
ai nuovi scenari. L’unica autorità esterna bolo, perché non rispecchiava lo spirito “A”, ottobre 2012 (“Árpád Weisz, un
che la Gestapo ammise nell’appartamento dei tempi. Nell’Europa tra le due guer- maestro del calcio europeo inghiot-
di Sindelar fu una squadra di vigili del re – e credo ancora oggi – la tranquilla tito nel nulla”), sul numero 375, no-
fuoco, che riferirono di non avere sentito determinazione di chi pensa di dover ri- vembre 2012 (“Ernest Erbstein, l’uo-
odore di gas, né di aver riscontrato difetti spondere prima di tutto a se stesso, alla mo che fece grande il Torino”) e sul
di funzionamento della stufa, ma non fu- propria struttura morale, al proprio modo numero 376, dicembre 2012-gennaio
rono autorizzati a stendere un referto. E di essere quali che siano le condizioni che 2013 (“La squadra del ghetto”).
da ultimo, i corpi di Matthias e Camilla regolano la vita pubblica, non era per nul-

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