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Diritto privato: diritto di tutti i giorni, di tutti noi, diventiamo soggetti del diritto privato appena

nati

Diritto penale: diritto dei delinquenti

Il diritto è un scienza umanista, più tecnica

Diritto pubblico: amministrativo, urbanistico, degli enti locali, costituzionale, tributario e penale

Diritto privato: gran parte di questo diritto è contenuto nel codice civile e ci sono molte enorme
che disciplina i rapporti tra cittadini che sono contenute in leggi distinte dal codice

Codice civile (1942) contente 2969 articoli


Nel 2016 è uscita la legge Cirinnà (riguardante le unioni civili).

Essendo essa una legge post ’42 si è potuto decidere se inserirla all’interno del codice civile o
mantenerla al di fuori di questo.

Ma esisto varie tecniche per integrare al codice civile leggi post’42

1. Tecnica della novellazione: si ricorre a questa tecnica nel caso in cui non si hanno leggi da
cancellare per aggiungere quelle nuove e quindi si aggiunge il bis, ter, quater etc. (numeri
romani) alle leggi già esistenti nel codice.

ex: aggiungendo bis. tra gli art. 730 e 731, capiamo che questa norma è stata inserita all’interno
del codice in un secondo momento
2. Lasciare leggi al di fuori del codice
3. Sostituire una vecchia legge con una nuova.

ex. se oggi marito e moglie hanno stessi diritti e doveri, lo dobbiamo alla riforma del 1975, prima di
ciò il marito era il capo famiglia.
Costituzione (1948), art.3 parla del principio di uguaglianza, senza distinzione di sesso, di razza
o di religione.

A volte le leggi prendono atto del cambiamento della mentalità, altre volte sono le leggi stesse a
indurre un cambiamento di mentalità

Art.29 cost.: la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, marito e moglie sono
uguali, salvo le eccezioni per garantire l’unità della famiglia.

Le norme sono rimaste identiche, ma nel tempo esse sono state lette e interpretate in maniera
diversa.

’75 rivoluzione che realizza all’interno della famiglia il principio di uguaglianza, marito e moglie
sono uguali davanti alla legge, hanno stessi diritti e stessi doveri.

Questa legge è andata a modi care gli articoli precedenti.

1804: viene istituito il codice napoleonico


1900: codice tedesco

Sul piano legislativo il nostro codice civile passa da quello francese, ne prende spunto.

Il codice napoleonico è un capolavoro anche dal punto di vista letterario, tant’è che Stendal ne
leggeva un articolo o un capoverso per prendere il ritmo prima di iniziare a scrivere.

I giuristi che hanno confezionato i vari libri del codice civile (6 libri diversi) vi lavorarono in
epoca fascista, nonostante ciò il nostro codice civile non risulta essere fascista; perché? Questo
perché coloro che lavorano alla sua stesura erano anziani esperti, che studiarono e si
formarono a loro volta in epoca pre-liberale.
La costituzione (’48) è tutt’oggi considerata moderna, grazie ai padri costituenti che vollero che
le norme della costituzione fossero meno soggette all’obsolescenza nel tempo.
I padri costituenti più di tutti si resero conto che il mondo stava totalmente cambiando ( ne del
fascismo, cade la monarchia, inizio della repubblica, ne della guerra).

Le leggi sono fatte dal parlamento (due camere)

Rubrica: titolo della legge

Legislatore storico: persone con un nome e un cognome, che erano sicamente presenti in
parlamento durante l’emanazione di una nuova legge.

Legislatore: organismo, sistema che ha creato la legge, che ha bisogno di essere compresa e
per comprenderla dobbiamo risalire all’intenzione e cioè alla ratio (alla ragione) del legislatore/
della legge stessa.

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ex. dobbiamo leggere la legge sul matrimonio alla luce delle nuove leggi sull’unione civile del
2016.
Costituzione è una fonte di grado superiore
Pre-leggi: leggi introduttive/premessaa che troviamo prima degli articoli

Norme delle costituzione sono meno soggette al tempo, norme più elastiche e essibili

Art.1 c. —> “l’italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”

Comma 2: a erma che la sovranità è del popolo; l’idea della prevalenza della costituzione e del
popolo nella costituzione, giusti ca il fatto che un cittadino è danneggiato da una legge dello
Stato può fare causa allo Stato, si ra orza l’idea che la sovranità appartiene al popolo. Se lo stato
può essere costretto a risarcire un danno, per una cattiva legge, perché ha violato la fonte di
grado primo, per quale ragione non dovrebbe risarcire anche quando lo Stato viola una norma
della costituzione? La nostra garanzia è la corte costituzionale, che può dichiarare illegittima una
legge.

Una volta che la corte ha eliminato una norma per esempio del codice civile, io sono tutelato per il
futuro; io cittadino se nel frattempo, ho ricavato dei danni dalla legge, posso chiedere
risarcimento perché lo stato ha violato la costituzione? Se posso farlo per l’UE perché non posso
farlo anche per leggi costituzionali?

Art. 2 c.—> “La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo,
sia nelle formazioni sociali ove si sviluppa la sua personalità”; parla anche di buona fede e
solidarietà; il diritto non è solamente la legge scritta, il diritto è dato dall’unione dei tre formanti,
diritto scritto, la giurisprudenza e la dottrina, all’interno del diritto vi sono anche tutte le conquiste
che sono stato raggiunte negli anni dalla civiltà. Amplia la sfera dei diritti della personalità, nel
codice civile ad esempio non vi è la tutela sulla privacy, ma bisogna leggere il codice civile alla
luce dell’articolo 2 della costituzione che parla di diritti inviolabili. “sia come singolo, sia nelle
formazioni sociale ove si sviluppa la sua personalità” questo ha consentito di tutelare la famiglia
anche al di fuori del matrimonio. In un primo tempo la convivenza fuori dal matrimonio era visto
come immorale. Le convivenze sono aumentate sempre di più, sono cambiate le consuetudini, i
giudici cominciano a capire che l’art.29 non è del tutto corretto perché parla di matrimonio, ma
l’art.2 parla di formazioni sociali dove si sviluppa la personalità, quindi il termine “famiglia” si
espande, si amplia. Nel 2016 si regolamentano sia le unioni civili, sia la convivenza (stabile) fuori
dal matrimonio (legge Cirinnà). Le coppie eterosessuali hanno semper avuto libertà di scegliere il
matrimonio o la convivenza, ad oggi è così anche per le coppie omosessuali.

Art.3 c.—> “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza
distinzione di genere, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali”; questo articolo non è “valido” nel caso di questioni disomogenee come ad esempio le
tutele per le donne incinta, tutele che per ovvi motivi non possono esserci per l’uomo.

Art.143-144-146 cc: articoli del codice civile letti durante un matrimonio, anche in chiesa,
poiché sono gli articoli che parlano dei diritti e dei doveri dei due coniugi.

Art.32 cc. —>“protegge la salute come diritto individuale e interesse della comunità”

In Italia abbiamo il principio di circolazione della ricchezza, principio che salvaguardia la società a
volte a difetto, svantaggio o danno di un singolo.

Art 45 c.: tutela della cooperazione

Preleggi
Art.1 preleggi —> “sono fonti del diritto le leggi, i regolamenti, le norme corporative, gli usi” le
norme corporative non esistono più. La massima fonte è la legge. La costituzione va inserito nel
primo punto. Manca il trattato dell’UE, dove va inserita? Sopra la costituzione. Per quale ragione
non troviamo la costituzione nell’art. 1 delle preleggi del cc.? Perché costituzione e UE vengono
dopo il cc.

Art.117 cc.: norma che ha aumentato il potere delle regioni; le leggi ordinarie devono rispettar era
costituzione nonché l’ordinamento europeo e i vincoli del diritto internazionale.

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1. Ue

2. Leggi costituzionali

3. Leggi ordinarie

4. Leggi regionali

5. Regolamenti

6. Usi/Consuetudini

I regolamenti attuativi: non tutti i dettagli possono essere previsti all’interno di una legge e quindi
si rimanda ai regolamenti attuativi.

Usi in common law hanno rilevanza maggiore che nella civil law.

Consuetudini non vanno confuse con la prassi (come il segreto bancario), gli usi vengono spesso
raccolti dalle camere di commercio.

Art.10 preleggi —> a erma che una legge entra in vigore dopo 15 giorni

Art.11 preleggi —> la legge vale solo per l’avvenire, non ha e etto retroattivo; la legge penale
non può valere per il passato. Nel diritto civile può essere consentita in casi eccezionali la
retroattività

Art.12 preleggi comma 1:“nell’applicare alla legge non si può ad essa attribuire altro senso che
quello fatto palese dal signi cato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla
intenzione del legislatore”; si compone di 2 commi, 1’comma: parla di come dovremo
interpretare le leggi; il senso va inteso nel suo complesso; bisogna comprendere anche
l’intenzione del legislatore (all’interno di un contratto l’intenzione dei due contraenti) dopo aver
applicato l’interpretazione letterale

Art.12 preleggi comma 2: “se una controversia non può essere decisa con una precisa
disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe, se il caso
rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico dello
Stato”; il legislatore ha il dono dell’infallibilità, non può sbagliare, ciò nasce dal dogma
secondo cui il sistema giuridico non può sbagliare; il giurista non potrà mai rispondere “non c’è
una risposta” perché il sistema giuridico è un sistema completo. La norma è sempre generale
e stratta; generale perché non è dettata per una singola persona, astrattezza perché non
troviamo il riferimento preciso di un caso.

ex: non troverai mai una legge che ti spiega come ci si deve comportare nel caso in cui tu vada dal
meccanico e questo restituisce la macchina con ancor più danni”; durante la sentenza le leggi
diventano concrete, vengono applicate poi ai singoli casi.

In un sistema di Common law gli avvocati si basano invece su sentenze precedenti, di casi
simili o analoghi, si parte da un caso concreto. Interpretazione letterale + interpretazione
teleologica, ci serve per comprendere la norma.

1. Applicazione diretta: trovare una norma precisa, applicabile alla controversia

2. Applicazione analogica (analogia legis): trovare una norma simile, applicabile alla
controversia

3. Principi generali (analogia iuris): il principio generale non è scritto, noi li dobbiamo
ricavare conoscendo un po’ tutto l’ordinamento e comprenderne le tendenze di fondo.
ex. non c’è scritto da nessuna parte nel nostro sistema che in caso di dubbio, noi dobbiamo
far prevalere il soggetto più debole. Eppure non c’è dubbio che questo sia un principio
generale.
Art.14 preleggi —> dice che l’applicazione analogica non vale nel diritto penale, nel diritto
penale è applicabile solamente l’applicazione diretta. L’analogia non si applica nemmeno nelle
leggi eccezionali, se ci sono leggi generali e ci sono poi leggi eccezionali, possiamo applicare
l’analogia solo alle norme generali.

Interpretazione estensiva: non ha il limite dell’analogia, la possiamo applicare a qualsiasi parole, a


che delle leggi eccezionali.

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I libro

II libro

III libro

IV libro

V libro impresa e società

VI libro

[Libro I]

Art.1 cc. “Capacità giuridica”—> da quando nasciamo noi esistiamo per il diritto; non esistono
gli schiavi (se vogliamo intenderla in tempi un po’ più remoti), lo stato non può escludere lo
stato giuridico a nessuno, siamo tutti uguali davanti ai nostri diritti e doveri.

ex. leggi razziali nei confronti degli ebrei


Comm.II fa riferimento anche a soggetti concepiti; art.462: conferisce diritto a succedere non
soltanto a chi è già nato ma anche al soggetto concepito ma non ancora nato.

Art.2 cc. “capacità di agire”—> capacità di compiere atti giuridici perché maggiorenni;
minorenni hai diritti ma non puoi esercitarli, per nostra protezione si trasmette il diritto di
eseicitare i nostri diritti a soggetti quali genitori o tutori.

Patria potestà ( no 1975) si evolve in potestà genitoriale, ora si chiama responsabilità genitoriale
(dal 2012).

Soggetti con infermità mentali sono soggetti che hanno capacità giuridica ma non capacità di
agire. Incapacità legale: non ho la capacità di agire, incapace di copiare atti giuridici.

Categorie tradizionali di incapaci legali:

1. Minorenni
2. Interdetti giudiziali (infermità mentale): impediti di compiere atti giuridici, non hanno capacità
giuridica, gli viene nominato un tutore, che esercita rappresentanza legale. Interdizione
giudiziale (viene fatta da parenti ad esempio per dichiarare infermità mentale e nominare un
tutore, non viene in automatico) diverso da interdizione legale (avviene in automatico, viene
impedito di compiere atti giuridici in automatico a seguito di pene gravi). Sei considerato
totalmente incapace di agire e il tutore si sostituisce a te.
3. Persone con infermità mentale non grave (alcolismo, tossico dipendenti, depressi etc.): la
misura previsto è la curatela perché il soggetto nominata ad aiutare questa persona è il
curatore, questa categoria è assoggettata a inabilitazione. Usufruisce dell’assistenza del
curatore.
4. Emancipati: quando un soggetto ha compiuto 16 anni ma non ha ancora 18 e si vuole
sposare, il tribunale dopo esame psico sico della persona lo autorizza a sposarsi. Bisogna
nominare un curatore anche in questo caso si parla di curatela. Al compimento dei 18 anni
questo curatore decade perché raggiungi la capacità di agire.
Le ultime due categorie non hanno bisogno di un tutore, il curatore assiste mentre il tutore
sostituisce totalmente.

Amministrazione di sostegno (legge 4004 del 2004)

Minorenni e interdetti: per atti di ordinaria amministrazione vanno bene i genitori e i tutori, per atti
di straordinaria amministrazione (art.320) lo stato pretende autorizzazione del giudice tutelare.

Ad oggi è molto utilizzata l’amministrazione di sostegno e non più il curatore.

Procura: rappresentanza volontaria

Interdizione: legge che resiste per i casi più gravi, volevano toglierla e far si che venisse utilizzata
solo l’amministrazione di sostegno.

Nel caso di persone in coma, le quali sono completamente non in grado di intendere e di
volere, l’interdizione ha ancora senso.

Per essere valido un contratto stipulato da incapaci legali c’è bisogno del giudice nei casi
straordinari, nei casi in cui non basta la rma del tutore o del genitore.

Casi di annullabilità: contratti stipulati da incapaci legali

Art. 428 cc. “incapacità naturale” —> si parla di incapatà naturale nel caso in cui qualcuno non
nel pieno delle proprie capacità psichiche in seguito ad abuso eccezionale di alcool, sostanze, in
seguito ad un trauma sico etc.

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Nel comma I art. 428 cc. si proteggono questo genere di situazioni nel caso di contratti che
creano svantaggio a chi li compie in un momento di incapacità naturale ed è annullabile se oltre al
danno c’è anche la malafede della controparte.

Art. 4 cc. “Commorienza” —> importante è il momento della morte, la commorienza era
un’articolo messo tra le successioni. Prima di questa norma, dovevano decidere i giudici, questi
ultimi decidevano in modo estremamente grottesco.

ex. marito e moglie separati di fatto ma no legalmente; il marito muore alle 10 e la moglie muore lo
stesso giorno alle 12; in linea di successione la prima erede dopo la morte del marito è la moglie,
essendo morta due ore dopo, l’eredità della signora (che comprende anche quella del marito)
spetta in linea di successione alle sorelle poiché senza parole. Nel caso fosse morta prima la
moglie ciò non sarebbe accaduto, poiché l’eredità della moglie sarebbe spettata al marito, solo
successivamente, nel caso di morte del marito, l’eredità sarebbe stata ceduta in linea di
successione ad eventuali fratelli o sorelle del defunto marito.

Diritti della personalità (art.5-art.10)


Art.2 c. riconosce i diritti inviolabili della persona, è un riconoscimento del giusnaturalismo, c’è
un concetto della giustizia che sta fuori dal diritto e che viene prima di questo. Sono diritti che non
ci attribuisce la legge, ma li abbiamo in quanto uomini e in quanto donne, sono diritti che noi
abbiamo a prescindere.

Ma come mai se i diritti della personalità sono cosi importanti, sono concentrati in solamente 5
articoli? Il nostro codice civile deriva da codici (come quello napoleonico) che mettevano ali entro
la proprietà e non la persona, i giuristi hanno iniziato a leggere il cc. alla luce della costituzione;
art.2 c. riconosce i diritti inviolabili della persona.

Art.5 cc.—> articolo vieta di disporre del nostro corpo quando cagiona una diminuzione
permanente della integrità sica. Diritto alla salute come i diritti della personalità sono diritti
irrinunciabili.
Sappiamo che esiste un mercato di organi, questi però si possono donare ma non vendere ai ni
di trapianti etc. Non si possono vendere perché lo vieta la legge (art.5 cc.)

Ci possono essere degli sport violenti e in quel caso disponi il tuo corpo a violenza; non ci
possono essere regole sse perché poi ogni sport ha le sue regole. Se vai a fare MMA, stai
accettando determinate regole, sei consapevole del fatto che stai mettendo a repentaglio la tua
vita. Il limite è quello della tollerabilità dell’uomo medio, sebbene accettata all’interno di uno sport.

Un giudice deve valutare in base al comune giudizio, alla comune tollerabilità.

Art. 6 cc. “Dritto al nome”

Art. 10 cc. “Diritto all’immagine”—> ha dato occasione ai giudici di espandere i diritti della
personalità. L’immagine intesa come immagine sica di una persona.

Non si possono pubblicare le nostre immagini senza il nostro consenso: è un estensione


dell’art.10. Le foto non devono ledere la nostra immagine, perché il pubblico ha il diritto di
vedere le foto di un ipotetico personaggio famoso.

(art.10 va letto congiuntamente con la legge sul diritto d’autore)

Diritti della persona sono

- irrinunciabili.

- non sono prescrittibili (come ad esempio il diritto di proprietà, quindi non si estinguono mai
così come i diritti alla personalità; alcuni diritti invece trascorsi 10 anni i diritti si estinguono per
mancata esercitazione)

- sono indisponibili: non posso disporre di questi diritti, anche nel caso in cui si parli di
personaggi famosi

- Inviolabili, nessuno può violare i miei diritti, nemmeno lo stato.

Se venisse violato uno dei diritti della persona chiederemo ad un tribunale un azione inibitoria
(agire in giudizio e chiede al giudice di inibire la sua azione) cioè la cessazione di violazione, di
questo tipo di atteggiamento.

In secondo luogo chiediamo il risarcimento danni.

In che quantità chiedo il risarcimento, più concedo la mia immagine meno vale.

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ex. “Tecnica del prezzo del consenso”: il giudice pensa, corona non ha chiesto il consenso, ma se
lo avesse fatto quanto avrebbe chiesa Belen a nché quelle immagini vengano pubblicate. Questa
tecnica è in alcuni casi sbagliata, perché il personaggio può anche a ermare che non avrebbe mai
dato il proprio consenso.

Riservatezza: nasce negli anni ’70, si espande sempre di più con le nuove tecnologie.

Se vengono utilizzati inostri ali personali ci viole int nostro consenso, e dobbiamo esserne
avvisati.

Nel caso di cronaca c’è maggior esisbilità nel tutelare la privacy, per interesse comune

Diritto all’oblio: hai il diritto di essere cancellato anche dal web, dopo che è passato tanto tempo.

Diritto all’onore: nel caso di di amazione, di o esa

Diritto identità personale: formata dalle nostre idee, ideologie, i nostri gusti, idee politiche, credo
religioso etc. La nostra identità non può essere sfalsando. Se qualcuno divulga un immagine della
mia identità diversa da quella della realtà. La lesione dell’identità personale può recare gravi
danni.

Le persone giuridiche (art.14-art.42)


Disciplina del diritto commerciale (presente nel V libro)

3 società di persone:

3 società di capitali: srl, spa

2 tipi di società: cooperativa, mutue assicurative

Enti non hanno lo scopo di lucro senno sarebbero delle società, lo scopo è di tipo altruistico.

ex. quando mi iscrivo in palestra divento un associato, lo scopo è quello di fare un attività sica
ex. quando ci iscrivo al cine club: è un’associazione
Non vuol dire che non posso ricavare lucro, lo scopo rimane però di natura altruistica.

Enti devono essere iscritti nel “registro unico del terzo settore”: il quale riunisce gli enti come
disciplinati dal cc.

- Associazione riconosciuto
- Associazioni non riconosciute
- Fondazioni

- Comitati

Da un lato mettiamo le associazioni riconosciute e le fondazioni dall’altro le ass.non riconosciute e


i comitati

Questi 4 sono persone giuridiche


Idea che una volta che abbiamo creato un’ente, questo diventa una persona, persona distinta
da noi e quindi si applica regole diverse da quelle che si applicherebbero ad una persona sica.

Questo serve a distinguere le persone che lo hanno creato dall’ente stesso.


Alterazione soggettiva completa, di erenza patrimoniale è distinto dal nostro patrimonio nel caso
di associazioni riconosciute e fondazioni. Hanno un patrimonio loro questi enti.

Nel caso di comitati e associazioni non riconosciute l’alterazione soggettiva non è così profonda.

Associazione: fatta di una pluralità di persone, con uno stesso scopo altruistico

Possiamo chiedere di essere riconosciuti all’autorità governativa (di solito il prefetto) e possiamo
essere riconosciute o meno. Molte associazioni non chiedono il riconoscimento, perché questo
vuol dire sottoporsi a dei controlli, le ass.riconosciute sono minori, ma hanno un autonomia
patrimoniale perfetta.

Nel caso di un’associazioni riconosciuta il creditore non potrà andare dal singolo associato
per richiedere un risarcimento, ma dovrà andare dall’associazione riconosciuta. Questo può
avvenire perché c’è il riconoscimento, per il riconoscimento si valuta se il nostro patrimonio è
su ciente per eventuali debiti e per lo scopo che vogliamo raggiungere.
- ci si riunisce e si decide insieme, sia ha un’assemblea (organo deliberante)

- Poi c’è un organo che persegue le decisioni dell’assemblea cioè gli amministratori (organo
servente), hanno la rappresentanza con l’esterno.

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La fondazione nasce in modo unilaterale

ex. di solito una persona ricca che decide di mettere a disposizione il proprio capitale per uno
scopo ideale, altruistico
- esiste solo l’organo servente, non esistono le assemblee, perché è nata solo grazie ad un
persona. C’è bisogno solo degli amministratori perché le decisioni sono già state prese dal
fondatore stesso.

Associazioni non riconosciute: il legislatore non se ne cura, in caso di controversie si applica


l’analogia con le ass.riconsciute.
La vera di erenza è che l’ass.non riconosciuta non ha subito un controllo sulla raggiungibilità
del suo scopo, la sua autonomia giuridica non è completa.
In questo caso quando c’è un obbligazione, un debito, il creditore dell’associazione non
riconosciuta si rivolge al fondo comune dell’associazione se è in grado di soddisfarla.

Se il fondo non è su ciente si può rivolgere ai soggetti che rispondono per nome
dell’associazione (cioè gli amministratori) che rispondono con i propri soldi, i propri beni, gli
immobili, le macchine etc.

Nelle associazioni non riconosciute rispondono il fondo comune e gli amministratori.

Comitati: pochi soggetti che raccolgono fondi di persone estranee che non fanno parte del
comitato, non sono i soggetti del comitato che mettono insieme un capitale come nel caso
delle associazioni. Organizzatori rispondo di noi che abbiamo dato i soldi perché devono
raggiungere il loro scopo.

Domicilio e residenza (art.43)


Residenza: dove dimoriamo abitualmente

Domicilio: luogo dove con uiscono i nostri interessi

Dimora: luogo dove viviamo temporaneamente


ex. la successione mortis causa si applica nel luogo del suo ultimo domicilio (dobbiamo riferirci al
giudice del luogo del domicilio)
Società non ha una residenza, ha una sede.

Dell’assenza (art.48-art.73)
Non si utilizza più, veniva usato dopo la guerra, quando si parlava di dispersi di guerra.

Oggi questi casi sono molto più rari.

Diversa gradazione, dipende da quanti anni è scomparsa la persona.

Art.48 —> si chiede di nominare un curatore per lo scomparso, che si occupa


dell’amministrazione dei beni della persona scomparsa

Dopo 2 anni—> trascorsi 2 anni dalla scomparsa la persona viene dichiarata assente.

Le persone che avrebbero diritto di ereditare se lui fosse morto, si occupano dei suoi beni.

Dopo 10 anni—> trascorsi più di 10 anni può essere dichiarata la morte presunta, è una morte
per sentenza.
Si può morire non solo per morte naturale ma anche per sentenza del giudice.

E se il morto presunto ritorna?

Il legislatore decide che se il morto presunto ritorna si deve riprendere i beni, se sono stati
venduti si riprende i beni che sono stati acquistati con quel prezzo.

E la moglie? Se la moglie si sposa perché pensa che il marito sia morto il matrimonio è valido, se
la moglie si sposa per la seconda volta e il marito è già tornato, il secondo matrimonio non è
valido poiché non è prevista la bigamia.

Se risaliamo alla data del 2° matrimonio e scopriamo che in questa data il marito era vivo ma è
morto dopo ad esempio 5 anni, si tratta di un caso eccezionale di bigamia.

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Diritto di famiglia (art.74-)
4 pilastri:

1. Matrimonio come atto: regolamentazione dell’atto

2. Rapporto di coniugio: quali sono i diritti e i doveri reciproci dei due coniugi

3. Crisi: casi in cui si arriva allo scioglimento del matrimonio

4. A liazione: rapporto con i gli

Art.29 c. —> a erma che la famiglia è fondata sul matrimonio, l’articolo ha iniziato ad essere
letto insieme all’art.2 c.

Allargamento del concetto della famiglia a seguito della legge 76 del 2016 (Cirinnà), unioni civili
solo tra coppie omosessuali.

L’UE ha chiesto agli stati membri di tutelare anche le coppie omosessuali, le modalità di
protezione sono state scelte poi da ogni singolo stato membro.
Alcuni paesi hanno detto si al matrimonio tra omosessuali

In Italia si parla di un nuovo istituto (simile) cioè le unioni civili.


Quando è stato introdotto un nuovo istituto si è dato una regolamentazione anche alla
convivenza cioè persone che convivono stabilmente e che condividono una relazione
sentimentale e che abbiano un rapporto stabile, questa disciplina è più minuta perché la
convivenza si basa su una scelta di libertà, poiché se uno vuole vincolarsi/legarsi lo fa
sposandosi.

Convivenza per le coppie etero era una scelta libera per le coppie omo era l’unica possibilità.
Quando si regolamenta la convivenza si parte dal presupposto che è una scelta di libertà.

Dal 2016 si passa da un unico modello di famiglia (della coppia coniugata) a tre 3 modelli diversi:

1. Matrimonio (etero)

2. Unioni civili (omo): molto incisiva e cerca di compararla il più possibile alla coppia coniugata,
la di erenza è che le coppie unite civilmente non possono adottare. Se uno dei due viene da
una relazione precedente eterosessuale e ha un glio dalla precedente relazione, questo glio
può essere adottato dal compagno/a unita civilmente alla mamma/papà. Le sentenze
sembrano favorevoli a questo tipo di adozioni.

L’Europa ci può imporre il suo diritto e ci può sanzionare secondo l’art.1 delle preleggi
(gerarchia delle fonti).

3. Convivenza: regolamentata sul presupposto che essa sia un scelta di libertà

Quando parliamo del matrimonio come atto, questo si applica anche nelle unioni civili.

Matrimonio: separazione e divorzio

Unione civile: direttamente divorzio no separazione, che può essere anche disgiunta (può
essere chiesta da uno solo dei componenti della coppia)

Quando è stata prevista la separazione, si pensava che fosse un periodo di ri essione in modo
tale da dare la possibilità di ripensarci.

L’unione civile un istituto più nuovo e moderno.

Parenti: persone che discendono dallo stesso stipite (padre- glio; nipote-nonno)

Parentela di tipo parentale o collaterale (nel caso di fratelli)

La parentela di norma è considerata no al 6°


Nel caso di fratelli sono parenti di II° in linea collaterale

Cugini sono parenti di 4°

A nità: parenti del coniuge, i partenti di mia moglie o di mio marito non sono miei parenti,
rientrano nel campo dell’a nità

La legge sulle unioni civili non ha regolamentato le a nità, non ha valore l’a nità quindi per le
unioni civili, altri pensano che l’a nità vale nello stesso modo anche se non viene nominata nel
caso delle unioni civili.

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Matrimonio
La promessa di matrimonio non è vincolante (nelle unioni civili non è stata considerata la
promessa).

Ma se vengo lasciato poco prima del matrimonio, dopo esserci promessi reciprocamente di
sposarci, ho il diritto di richiede la restituzione dei doni; se il matrimonio risulta dalle
pubblicazioni nel comune, si può chiedere il risarcimento danni, relativi al matrimonio.

Matrimonio come atto—> condizioni per contrarre il matrimonio

Cosa occorre a nché il matrimonio sia valido (art.82)

Matrimonio religioso: può accadere che due persone si sposano solo davanti alla chiesa e non
vogliono validarlo dal punto di vista giuridico.

Matrimonio civile: quando ci si sposa davanti al comune, ha valore solo per lo stato e non per
la chiesa. Impedimenti sono meno rispetto a quelli del matrimonio concordatario.

Matrimonio concordatario: a seguito del concordato del 1929 tra chiesa e stato, modi cati nel
’85. Il matrimonio è quello nel quale si sposano in chiesa ma vogliono anche e etti civili.
Il celebrante è il prete, al tempo stesso il prete trascrive questi atti e quel matrimonio produce
e etti per lo stato italiano, vale sia per la chiesa sia per lo stato italiano.

Alla ne della celebrazione vengono letti 3 articoli: 143-144-146 (dei diritti e doveri dei coniugi
per lo stato, residenza e decisioni famigliari, gli).

Impedimenti al matrimonio
Impedimenti impedienti: se si scoprono dopo che il matrimonio è stato contratto non
infettano la validità del matrimonio

- omissione delle pubblicazioni


- Divieto temporaneo di sposarsi per la donna (trascorsi 300 giorni dal momento in cui si
scioglie il matrimonio) per evitare la commisto sangiunis in caso di gravidanza.

Impedimenti dirimenti: rendono nullo il matrimonio, sono gravi

- Maggiore età
- Infermità mentale
- Libertà di stato (non puoi essere già sposato)
- Assenza di rapporti di parentela, a nità, adozione
Vizi del consenso: rendo il contratto nullo

- Incapaci naturali
- Violenza
- Timore di cause gravi esterne allo sposo (quando c’erano le persecuzioni raziali, si
sposavano per conseguire il cognome del marito, matrimonio dettato da necessità e non per
amore)

- Errore sulla validità del coniuge (nel caso di scambio di persona)


- Errore essenziale sulle qualità della persona (varie malattie, gravi reati)

Matrimonio come rapporto—> tutto ciò che forma una coppia/famiglia

Diritti e doveri dei coniugi (art.143)—> no al 1975 il marito era considerato il capofamiglia,
questo si giusti cava con l’art.29 che sancisce la parità ad eccezione dei casi in cui deve essere
conservata l’unità della famiglia e l’unità famigliare è mantenuta da un capo famiglia.

Art.3 i cittadini sono uguali di fronte alla legge; la nuova interpretazione della famiglia, viene
capovolta l’idea che l’unità della famiglia si basa su un capo famiglia che comanda e uno che
subisce ma si basa sull’accordo dei due coniugi.

Matrimonio non è un contratto.

Art.143 cc.:—> a erma che i due coniugi hanno stessi diritti e stessi doveri; uno è la
coabitazione, la fedeltà, l’assistenza morale e materiale, collaborazione all’interesse
famigliare.

Il più importante è la contribuzione: ognuno dei due coniugi deve contribuire, ciascuno
secondo le sue capacità lavorative e secondo le proprie sostanze, ai bisogni della famiglia.

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Art.144 cc.:—> a residenza della famiglia e le decisioni più importanti vanno prese di comune
accordo

Regime patrimoniale
Quando i coniugi si sposano possono adottare il regime della separazione dei beni, se non
decidono la separazione sono in automaticamente in regime di comunione dei beni o
comunione legale.
Il regime patrimoniale è un regime secondario e derogabile mentre il principio di
contribuzione alla famiglia è un principio primario e inderogabile.
Il regime patrimoniale può sempre essere cambiato.

Separazione dei beni—> sono trattati come due estranei, se il marito acquista dei beni sono
suoi, se li acquista la moglie sono della moglie. Se devono dividersi i beni, si presume che siano
metà ciascuno 50%. Sul piano patrimoniale si è indipendenti ma devo sempre e comunque
contribuire alla famiglia.

Comunione dei beni—> è stata scelta come regime legale nel 1975, cosi se la donna dovesse
sposarsi con una persona più ricca e questo andrebbe anche a suo favore, ra orzava la
posizione della donna.
La comunione è stata estesa anche alle unioni civili.

art.177 cc.—> se sei in regime di comunione tutti i beni acquistati dai coniugi insieme o anche
da uno solo dei due coniugi sono per metà dell’altro coniuge.
La comunione non è un regime universale, vale per tutti i beni, si escludono i beni personali
(art.179 cc.):

- I beni che sono già in possesso prima del matrimonio

- Beni acquisiti successivamente al matrimonio per e etto di donazione o successione

- Uso strettamente personale


- Beni che servono all’esercizio della professione
- Beni ottenuti a titolo di risarcimento

- Beni comprati con denaro personale o in caso di permuta


Oltre la comunione immediata esiste anche la comunione de residuo o del futuro cioè che
determinati beni non vanno direttamente in comunione ma vanno in comunione se al momento
dello scioglimento (morte, divorzio etc.) ancora esistono e non sono stati ancora consumati.

ex. se il singolo coniuge accumula sul conto corrente 100’000 € provenienti ad esempio dal mio
lavoro, dopo lo scioglimento della comunione dei beni l’altro coniuge ha diritto al 50% di ciò che
c’è sul conto corrente.
Se si è in comunione legale per gli atti di straordinaria amministrazione ci vuole il consenso di
entrambi i coniugi.

C’è un terzo regime patrimoniale detto di comunione convenzionale , si possono far entrare
anche alcuni beni che secondo l’art.179 cc. sarebbero esclusi dal regime patrimoniale, c’è un
ampliamento del regime.

Fondo patrimoniale: istituto del 1975, serve per destinare in una sorta di cassaforte i beni
(immobili e mobili registrati o i crediti) che posso utilizzare per bisogni famigliari.

Questo istituto è stato usato spesso per difendersi dai creditori, poiché questi non potevano
aggredire i beni messi a disposizione per i bisogni famigliari.

Nel tempo infatti questo istituto è stato reso più debole.


Impresa familiare: tutte le volte che con l’imprenditore collaborino parenti entro il 3° e a ni
entro il 2°
Istituto residuale: non avevano spesso tutela giuridica, perché familiari e non stipulavano un
contratto.

Art.230 bis cc.—> si applicano queste tutele nel in cui l’impresa di famiglia non abbiamo
stipulato un contratto e nel caso in cui non abbiamo già stipulato un contratto di cooperazione.

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Separazione (art.151-151)

Separazione: prima del divorzio si aspettavano 5 anni ad oggi è stato diminuito a 12 mesi per
divorzio giudiziario e 6 mesi per divorzio consensuale.
Alimenti: il minino indispensabile per vivere no alla ne del mese

Coniugi: fase separazione + divorzio

Uniti civilmente: direttamente divorzio

Motivi per arrivare al divorzio senza necessariamente passare per la separazione:

- Mancato consumo del matrimonio stesso

- Sentenza per cambio di sesso di uno dei due coniugi

- Scoprire che l’altro coniuge è un delinquente

- e altri casi previsti dalla Legge

A liazione (art. 315-)


I gli minorenni come già visto precedentemente sono considerati incapaci legali, hanno cioè
capacità giuridica ma non hanno capacità di agire.

Legge del 2012 a erma che i gli sono identici, sia che siano nati dentro al matrimonio sia
fuori, che adottivi.

I gli vengono trattati nello stesso modo sia in caso di convivenza che in caso di divorzio.

Il glio non viene a dato a uno dei due ma viene a dato ad entrambi i genitori.

Si può decidere di raggiunge l’a damento esclusivo solo se uno dei due genitori ha tenuto gravi
atteggiamenti e comportamenti.

Azioni di status: posso riconoscere mio glio con un atto che pruduce e etti oppure posso non
riconoscerlo e quindi può essere mio glio a chiedere e farsi riconoscere il proprio status di glio.

[Libro II] “Successioni mortis causa”


Il secondo libro riguarda sia coloro che sono rimasti in vita per ipotetiche successioni, sia coloro
che vogliono pensare a chi lasciare i propri beni.

Tema molto tecnico quelle della conseguenza della morte.

Non posso lasciare la mia eredità al cane poiché gli animali nel nostro ordinamento non hanno
capacità giuridica.
Diritto successorio mira a tutelare la famiglia (formata da coniuge o l’unito civilmente, i gli e i
genitori) i genitori sono successori solo nel momento in cui non si hanno gli.

Soggetti che hanno diritto sono il coniuge e i gli, solo nel caso in cui non abbia gli i genitori.
Parte del nostro patrimonio spetta legittimamente alla nostra famiglia.

Se nel momento della morte non ho genitori, non ho un coniuge e dei gli ho il diritto di lasciare la
mia eredità a chi voglio.

Soggetti legittimari—> persone a cui alla legge riserva una parte del patrimonio del de cuius,
anche contro la nostra volontà (coniuge, gli nel caso di mancanza di gli ai genitori)

Quota di legittima o di riserva (75%)—> la quota che spetta per legge ai legittimari/riservatari

Quota disponibile (25%)—> la parte di eredità che rimane tolta la quota di legittima

Se non ho dei buoni rapporti con la famiglia non posso evitare la quota di legittima, i gli sono
tutti uguali hanno diritto alla stessa quota di legittima, hanno gli stessi diritti.

Posso decidere però di lasciare di più, prendendo dalla quota disponibile, a uno dei gli o alla
moglie, oppure ad una fondazione, ad un amico etc.

Si cerca un equilibro tra la tutela della famiglia e la decisione del de cuius, si privilegia la famiglia
perché la quota disponibile rappresenta una fetta bassa dell’intera eredità.

In Italia la quota di legittima è la più alta di tutto l’occidente, negli altri paesi la famiglia è tutelata in
vita e non mortis causa.

1/4 dell’eredità spetta al coniuge, la metà si divide tra i gli, e il restante 1/4 è la disponibile.
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In common law non esiste la successione necessaria, quindi posso decidere di lasciare tutto
alla moglie, alla mamma, senza l’obbligo di lasciare per forza una parte dell’eredità ai gli.

Per diventare eredi bisogna accettare l’eredità, posso quindi anche ri utarla.

Non posso donare tutto il mio patrimonio a qualcuno per evitare di lasciare eredità ai miei gli o al
mio coniuge.

Donazione è un contratto e i contratti sono disciplinati nel IV libro, non le tornivamo la però le
donazioni perché subiscono l’attrazione dell’eredità, infatti le donazioni le troviamo
disciplinate alla ne del II libro.

Se violo la quota di legittima, viene tutto messo in discussione alla mia morte, è quindi impossibile
scappare dalla successione necessaria.

Nel caso donazione, alla morte del de cuius dovrò considerare sia l’eredità lasciata sia le
donazioni.

Contratto bilaterale: incontro di volontà tra 2 persone, l’altra deve inevitabilmente accettare per
la validità del contratto.

Posso cambiare e modi care un contratto ma solo ed esclusivamente con l’approvazione delle
2 parti.
Art.587 cc.—> a erma che il testamento è un contratto con e etto mortis causa, ha e etti solo
dopo la morte. Il testamento è un atto unilaterale revocabile, in qualsiasi momento e posso
farlo solo ed esclusivamente io poiché è unilaterale. Posso cambiare idea in qualsiasi momento
della mia vita.
Autonomia contrattuale: legge che ci siamo dati da noi, che deriva da una nostra iniziativa
(come il testamento) e va rispettato come va rispettata la legge.

L’ordinamento vuole che noi possiamo sempre cambiare idea sulla disposizione delle nostre
ricchezze mortis causa.

Unico strumento con cui decido dopo la mia morte, riguardo le mie ricchezze è il testamento.

Il contratto successorio non è ammesso


Art.1372 cc.: da imparare a memoria

Art.1 cc.: parla del momento in cui nascono

Art.456 cc.—> in contrapposizione con art.1, parla del momento della morte, nel luogo del suo
ultimo domicilio.
Art.457 cc.—> la successione avviene per legge o per testamento, la successione non può
avvenire in nessun’altra modalità se non queste due previste dal cc. (Il contratto con oggetto di
successione è nullo, non è ammesso).

Art.458 cc.—> il patto (o contratto) successorio con oggetto di successione è nullo, non
produce mai e etti.
1. Patto successorio istitutivo: attraverso un contratto istituisco erede una persona o mi
impegno a nché qualcuno diventi mio erede. (È nullo perché non tutela la libertà di cambiare
idea in qualsiasi momento)

2. Patto successorio dispositivo: il de cuius non fa parte del contratto, sono 2 persone esterne
che quando il de cuius è ancora vivo, prospettando il suo decesso, speculano sulla sua
successione. (ex. sono nipote di una persona ricca e famosa e quindi dispongo della successione
di un altro quando lui ancora è in vita) quando dispongo della successione di un altro mentre è in
vita non so esattamente di cosa dispongo. Patto corvino: non è morale che nché una persone è
in vita stiano a speculare sulla sua successione.
3. Patto successorio rinunciativo: anziché disporre della sua futura successione, rinuncio,
mentre il de cuius è ancora in vita.
Patto 2 e 3 posso farli solo dopo il decesso del de cuius.

Art.679 cc.—> non si può in alcun modo rinunciare al proprio diritto di revocare il testamento
La clausola di rendere irrinunciabile la libertà di cambiare idea riguardo il testamento è nulla.

Non posso rinunciare a questo diritto.


Art.591 cc.—> interdetti non possono fare testamento, nemmeno i minorenni e quindi anche
gli emancipati, chi era incapace di intendere e di volere solo nel momento in cui è stato
stipulato il testamento. In questo ultimo caso devo provare il fatto che questa persona fosse
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incapace di intendere e volere in quel momento in cui ha scritto la carta testamentale. Se ci sono
testamenti precedenti si utilizzano quelli, se non ce ne sono si passa alla successione per legge
(art.457).

Devi dimostrare che se questo suo stato fosse stato stabile sarebbe un interdetto.

Stato passionale e di ira è considerato un testamento fatto in stato di incapacità.

L’incapacità di intendere e di volere si evince anche spesso dalla stesura del testamento stesso.

Patrimonio è fatto di attivo e passivo (debiti), per diventare erede devo accettare l’eredità, ma ho
anche la possibilità di rinunciare all’eredità (per motivi economici, motivi morali, rinuncio perché
cosi va tutto direttamente a mio glio).

Possibilità intermedia tra accettazione e la rinuncia: accettazione con bene cio di inventario
Chi è chiamato alla successione, anziché accettare da la possibilità di diventare eredi, ma grazie
al bene cio inventario posso mantenere divisi il mio patrimonio, i miei beni personali da quelli
che ho ereditato.

Accettazione implicita: se mi comporto come erede anche senza averlo esplicitamente dichiarato

Accettazione esplicita: mi dichiaro erede esplicitamente

Se tutti rinunciano la successione va allo stato.

Lo stato si occupa della liquidazione dei debiti. Motivo per cui c’è l’accettazione con bene cio di
inventario, da la possibilità agli eredi di liquidare l’eredità, si evita che lo stato si occupi della
liquidazione dei debiti dell’eredità in questione.

Cosa succede nel lasso di tempo che passa no all’accettazione o rinuncia della
successione.
Problema di amministrazione dei beni, il proprietario era il de cuius, per un lasso di tempo i beni
non hanno un proprietario, il legislatore non consente però che non ci si un amministratore, ci
deve essere per evitare che i beni si disperdano.

L’ordinamento ha deciso che chi amministra i beni è il chiamato stesso, nell’ipotesi che poi
diventi erede, nelle vesti di amministratore e non proprietario.
Nel caso in cui non ci sia un chiamato alla successione il giudice con una sentenza può nominare
un curatore dell’eredità giacente.

Tutti possono succedere all’eredità, a meno che non ci siano ipotesi straordinarie previste
dall’art.463 cc.

Art.463 cc. “indennità a succedere”—> se una persona tenta di uccidere il de cuius è indegno
a succedere; quando ho calugnato ingiustamente il de cuius; quando l’ho costretto a fare un
testamento che altrimenti non avrebbe fatto, ho costretto a revocare un testamento o ho
falsi cato un testamento o se ne faccio uso sapendo che è falso.

Vizi del consenso


1. Errore
2. Dolo: inganno
3. Violenza: minaccia
In tutti questi casi la volontà c’è ma è viziata, se riesco a dimostrare questi vizi il testamento o
contratto è nullo.

Art.587 cc.—> a memoria

Art.588 cc.—> istituzione di eredi, anche quando si lascia una quota nel testamento
automaticamente sono eredi.

Legato: un singolo diritto su un bene determinato

Erede subentra anche nei debiti, il legatario no e non ha bisogno di accettazione.


Continuano l’aspetto giuridico patrimoniale del de cuius.

Legatario: una persona che viene bene ciata di un singolo bene.


Volontà del testatorio è essenziale, spesso il testamentario usa termini impropri nella stesura del
suo testamento, dobbiamo quindi indagare la volontà del de cuius.

Forma del testamento


Principio di tassatività: non posso scegliere una forma di testamento diverso da quelli previsti
dalla leggere

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1. Olografo: scritto tutto di mano dal testatore, rmato e datato, a meno che non sia portato
da un notaio sono di solito i perenti a trovarlo. Tutte le problematiche dovute
all’interpretazione dei testamenti sono questi, poiché spesso scritti da persone che non sono
pratiche del linguaggio giuridico.

2. Pubblico: lo si fa da un notaio, e dichiaro le mie ultime volontà alla presenza di 2 testimoni,


lo riscrive in forma di legge e ci indirizza, traduce i nostri desideri in forma di diritto
assicurandoci che sarà un testamento valido. Costa e non è totalmente segreto.

3. Segreto: il meno utilizzato, il suo vantaggio è la segretezza; scrivo il testamento, con la


rma, chiudo la busta e la porto al notaio. Il notaio sigilla il plico e scrive il verbale;
nemmeno il notaio stesso è a conoscenza del contenuto del testamento.

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