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Laboratorio di Chimica-fisica

a.a. 2017/2018

docente : F. Puntoriero
relatore : G. Eduardo

RELAZIONE
dell’esperienza condottasi in laboratorio in data 07/1/2017
Determinazione della massa di un campione incognito di
saccarosio e misura della costante di idrolisi per via
polarimetrica
C12H22O11 (s) + H2O (l) + H+(aq)  D-(+)-C6H12O6 (aq) + D-(-)-C6H12O6 (aq) + H+(aq)

Strumentazione/vetreria utilizzata : polarimetro, cronometro, becher, propipette, pipette,


matraccio tarato (250 mL), spatola

Sostanze impiegate : saccarosio C12H22O11 , acqua, acido cloridrico HCl

Cenni teorici : E’ possibile (nel caso in cui reagenti e prodotti siano otticamente attivi) misurare le
costanti di reazioni cineticamente sfavorite indirettamente per via polarimetrica.
Nel nostro caso, ad esempio, l’idrolisi del saccarosio è una reazione lenta che richiede più di 24h
per andare a compimento. Esistono alcuni espedienti per accelerarla (uno di questi è aumentare la
temperatura), ma nonostante la diminuzione significativa di tempo ciò richiederebbe comunque la
procedura laboriosa di dover misurare le variazioni di concentrazione in un certo intervallo di
tempo.
Si può ovviare a questa procedura diretta adoperando appunto la polarimetria, tecnica che
permette di misurare la variazione di P.O.R. (potere ottico rotatorio) della miscela reagente-
prodotti. Infatti, i prodotti dell’idrolisi del saccarosio (glucosio e fruttosio) hanno P.O.R. minore di
quello del disaccaride di partenza. Supponendo di avere una soluzione di saccarosio di 1g/1mL (i
valori di P.O.R. per le varie sostanze sono tabulati secondo tale concentrazione, unità di misura :
°/g/mL) , il suo potere ottico rotatorio sarà di +66,5° (condizione di massimo P.O.R. per la soluzione
in questione) ; acidificando la soluzione, inizierà la lenta reazione di idrolisi che gradualmente nel
tempo porterà alla sempre più completa formazione dei due monosaccaridi e quindi la totale
scomparsa di saccarosio (fine reazione) ; il P.O.R. della miscela glucosio-fruttosio è
complessivamente di -19,7° , condizione di minimo P.O.R. per la soluzione in questione (è bene
evidenziare come il D-glucosio sia presente in soluzione, all’equilibrio, per il 34% in forma α e per il
64% in forma β, e che i rispettivi P.O.R. mutano nel tempo fino ad attestarsi su un valore costante
e uguale per entrambi : è il fenomeno della mutarotazione, di cui bisogna tener conto prima di
effettuare la misura, attendendo l’instaurarsi di tale equilibrio tra i due diastereoisomeri).

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Pertanto, l’esperienza consiste nel misurare come varia il P.O.R. della soluzione a diversi intervalli
di tempo, partendo dalla condizione di massimo (+66,5°) fino a valori via via minori, ma
chiaramente ben lontani dal minimo (arrivare a misurare il minimo P.O.R. significherebbe
attendere fino al completamento della reazione, cosa che tramite questa procedura tecnica si
vuole proprio evitare come detto all’inizio), in modo da trovare la costante di reazione grazie alla
costruzione di un’apposita retta di regressione (vedi successivo paragrafo).

 Approfondimento : cenni di elettromagnetismo (relativi all’argomento)

E’ bene a questo punto accennare a cosa si intende per P.O.R.


Il Potere Ottico Rotatorio relativo a una certa molecola misura di quanti gradi angolari tale molecola devia
la luce polarizzata, all’interno di un opportuno strumento detto polarimetro ; per “luce polarizzata”, a sua
volta, si intende una radiazione elettromagnetica privata di una o più componenti vettoriali, tali per cui essa
risulta propagarsi lungo un’unica direzione.
In altre parole :
Una radiazione elettromagnetica è il prodotto di un’oscillazione simultanea di un campo elettrico e di un
campo magnetico perpendicolari fra loro ; supponiamo di avere un fascio di luce circolare : esso si può
quindi interpretare come un insieme di campi elettrici e magnetici perpendicolari tra loro lungo tutte le
infinite direzioni (raggi) della sua circonferenza (e ciò determina il fatto che la luce venga vista come
omogenea).
Ebbene, è possibile isolare una sola di queste direzioni tramite uno strumento, il polarizzatore, che lascia
propagare solo la componente campo elettrico della radiazione lungo quella certa direzione (retta o
circolare): ciò che si ottiene è per l’appunto la cosiddetta luce polarizzata.

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 Calcolo della costante di reazione keff
Il P.O.R. (indicato con α) e il tempo t sono legati dalla seguente relazione :

ln ( α−α ∞ ) =−k eff t + ln ⁡(α 0−α ∞ )

che è l’equazione di una retta del tipo

y=−m x +q

di cui vogliamo estrapolarci il coefficiente angolare m (α0 e α∞ sono valori tabulati per ogni
sostanza, in questo caso sono chiaramente relativi al saccarosio, e sono rispettivamente i P.O.R. di
inizio e fine reazione).

Pertanto, collezionando i vari valori di α e i rispettivi tempi t , si può costruire la retta sopra
menzionata applicando i dati nell’equazione.

E’ bene, seppur brevemente*, accennare che la relazione citata è una combinazione di due
relazioni ; in particolare :

1) la legge cinetica per l’idrolisi del saccarosio


2) la legge di Biot del potere rotatorio specifico delle soluzioni.

Ovvero :

d C saccarosio
1) =−k ¿
dt

da cui, a meno di passaggi intermedi :


C
ln =−k eff ∗t
C0
2) α =¿
(per b = 1 dm).

A meno di passaggi intermedi, tenendo conto delle definizioni di α, α0 e α∞ , si ottiene :

α −α ∞ C saccarosio
=
α 0 −α ∞ C saccarosio ,0

La combinazione delle relazioni 1) e 2) porta all’equazione lineare di primo grado della retta
inizialmente descritta.
* per le dimostrazioni complete, qui pesantemente trascurate per esigenze di brevità, si rimanda alla teoria.

Svolgimento dell’esperienza :

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 Per prima cosa, si è solubilizzata la massa incognita di saccarosio e trasferita
quantitativamente in un matraccio tarato (250 mL), che è stato quindi portato a volume. E’
stata prelevata a questo punto un’aliquota di soluzione da 25 mL e introdotta nella cuvetta
del polarimetro ; sono stati inoltre aggiunti altri 5 mL di acqua deionizzata, per un totale
quindi di 30 mL di soluzione. Si è proceduto alla misura del potere rotatorio, che servirà per
risalire alla concentrazione della soluzione e quindi alla massa di soluto (vedi calcoli nella
successiva sezione).

 Si è prelevata nuovamente un’aliquota da 25 mL e introdotta nella cuvetta, addizionata


però, stavolta, con 5 mL di acido cloridrico ; quindi si è monitorato il P.O.R. a vari intervalli
di tempo, nel giro di 40 minuti circa.

Trattazione dei dati

 Determinazione della massa incognita

I 25 mL prelevati, sono stati diluiti con ulteriori 5 mL di acqua ; pertanto, bisogna considerare tale
diluizione rifacendoci alla ben nota legge :

C 1 V 1=C 2 V 2

che nel nostro caso scriviamo come

C saccarosio campione∗30 mL=C saccarosio reale∗25 mL

Il P.O.R. misurato si riferisce a C sacc . campione ed è risultato essere α =12,75 .

α
C sacc . campione =
¿¿

Dal momento che C saccarosio campione∗30 mL=C saccarosio reale∗25 mL , allora

4
g
0,19173 ∗30 mL
C ∗30 mL mL g
C sacc. reale = sacc .campione = =0,23
25 mL 25 mL mL

Poiché il saccarosio era stato solubilizzato in 250 mL, moltiplicando la concentrazione per tale
volume otterremo la massa totale di zucchero :

g
msaccarosio =C sacc. reale∗V iniziale =0,23 ∗250 mL=57,5 g
mL

 Calcolo di keff

ln ( α−α ∞ ) =−k eff t + ln ⁡(α 0−α ∞ )

Relativamente al saccarosio :

−19,7 ° g
α ∞=( [ α ] glucosio + [ α ] fruttosio )∗C saccarosio = ∗0,23 =−4,531 °
g mL
mL

Nella seguente tabella sono stati raccolti i dati per la costruzione della retta :

Misurazion t (s) α (°) α - α∞ (°) ln(α - α∞)


i

1) 575 12,25 16,781 2,82

2) 1105 11,60 16,131 2,78

3) 1451 11,25 15,781 2,76

4) 1650 10,9 15,431 2,74

5) 2072 10,25 14,781 2,69

6) 2390 9,60 14,131 2,65

5
2.85

f(x) = − 9.29546151933824E-05 x + 2.88319658470541


2.8
R² = 0.975925612567154

2.75
ln(α - α∞)

2.7

2.65

2.6

2.55
0 500 1000 1500 2000 2500 3000

tempo (s)

Risulta essere

m=−9 e−0,5=−k eff

e quindi
−0,5
k eff =9 e =5,45

Messina, 16/11/2017

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