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Fin dal primo concilio, il Buddhismo si era diffuso nelle Kashmir protetto dal re
locale, ovvero il re Kanishka. Sembra che sotto il suo regno, nel 2 secolo
d.C., abbia avuto luogo un grande concilio, con monaci provenienti da tutte le
parti dell’India. Dopo la morte del Buddha la comunità fu quindi scossa da
numerose scissioni, e presto gli ortodossi che si attennero al corpo strutturale
Buddhista, si separarono dagli innovatori, cioè i Mahasanghika. Dal gruppo
degli ortodossi si divisero nuovi gruppi, che diedero vita a tutte le scuole del
cosiddetto Hinayana (ovvero “il piccolo veicolo”), in opposizione alle scuole
del Grande Veicolo, ovvero del Mahayana. Il gruppo ortodosso pose
l’accento più sulle regole e sulla vita monastica, mentre il gruppo innovatore
evidenziò l’importanza dell’attività religiosa nell’ambiente sociale; questa fu la
strategia vincente dei monaci che appartenevano a questa corrente di
pensiero
Come si sviluppò il Buddhismo dopo la morte del suo fondatore? Dovettero
passare 5 secoli prima che il Buddhismo penetrasse nel sud continente
Indiano, pressapoco lo stesso tempo che Roma impiegò per conquistare la
penisola italica. Dopo 500 anni la sua tradizione di pensiero incominciò a
diffondersi nell’Asia orientale.
Il Buddhismo, inteso
come religione
mondiale, nacque nel
Gandhara, zona che si
trova nel nord-ovest
dell’India; da questa
zona i monaci si
in ltrarono a poco a
poco nell’Asia centrale,
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Partito come monaco della scuola Buddhista dei Salvastivada, si era poi
convertito alle dottrine di Nagarjuna (un’altra corrente di pensiero), e i suoi
discepoli più importanti furono 2: Seng Chao (384-414) e Chu Tao-sheng
(circa 360-434). Riguardo al primo, i suoi scritti che furono raccolti sotto il
titolo di “i Libri di Chao”, costituiscono un interessante mescolanza di
Buddhismo e Neo-Taoismo, tanto che le opposizioni di quel tempo
fondamentali nell’interno del pensiero Buddhista erano considerate
equivalenti a quelle del Neo-Taoismo
Un’altra gura importante fu quella del monaco Bodhidharma (483-540),
venerato dai cinesi come 28esimo patriarca del Buddhismo, che lasciò l’India
emigrando in Cina a Canton dove svolse un’intensa propaganda del Dharma
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dimostrarono tolleranti la dinastia dei Sung, che governò tra il 1960 e il 1276,
durante la quale nel 1972 fu stampata la prima edizione dei Testi Sacri del
Buddhismo, tradizionalmente indicati con il nome di Tripitaka (cioè i “tre
canestri”) —> è diviso in tre parti: il Vinaya Pitaka, il Sutta Pitaka, e in ne
Abhidhamma Pitaka, che è il canestro della religione superiore di carattere
dottrinale e meta sico.
Il Buddhismo ha fatto largamente posto alle credenze popolari, e il suo
Pantheon si è accresciuto in un considerevole numero di divinità indigene
Per concludere PORCODIO NON NE POSSO PIÙ BULIAN HAI ROTTO IL
CAZZO delle diverse scuole nelle quali si suddividono il Buddhismo cinese, ci
limitiamo a ricordare quelle che hanno dato vita agli elementi originali della
civiltà della Cina, e che sopravvivono tuttora al di fuori del territorio cinese: la
prima del Tentai, che tende a sintetizzare le diverse correnti Buddhiste
considerate come forme variate di un unico insegnamento e verità; un’altra
che tratteremo, chiamata Tendai, la quale verrà poi portata da un monaco
giapponese, che si svilupperà a Kyoto e sarà una delle principali scuole
esoteriche; una seconda scuola che va menzionata e che è la scuola della
Terra Pura, devota al Buddha Amitabha; un’altra, ovvero la scuola Chan,
ovvero la scuola della Meditazione, fondata dal Buddha Bodhidharma, e
in ne c’è la cosiddetta scuola dei Misteri, seguace di una corrente del
Buddhismo esoterico, che approva a due cicli mandalici bilaterali e inversi,
simboleggianti il processo di proiezione che va dalla coscienza cosmica
incondizionata alla pluralità degli esseri. Quest’ultima scuola si affermò
saldamente in Giappone, dove fu introdotta dal monaco Kukai, e che è
conosciuta oggigiorno come scuola Shingon (“mantra”, in giapponese).
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