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emergency

care
journal

Rottura tracheale
post-intubazione
d’emergenza
Andrea Billè, Luca Errico, Francesco Ardissone, Luciano Cardinale*
Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, SCDU Chirurgia Toracica, Ospedale San Luigi, Orbassano (TO)
*SCDU Radiologia
emergency care journal - organizzazione, clinica, ricerca • Anno V numero IV • Agosto 2009 • www.ecj.it

SINTESI
La rottura tracheale è una rara complicazione dell’intuba- sione della cuffia del tubo, la flogosi cronica delle vie aeree e
zione oro-tracheale, gravata da un’elevata morbilità e mor- la terapia corticosteroidea a lungo termine seguita dalla pa-
talità. Viene presentato il caso di una donna andata incon- ziente sembrerebbero costituire le più probabili concause del-
tro a lesione estesa della trachea toracica dopo intubazione la lacerazione tracheale. La lesione venne riparata chirur-
oro-tracheale d’emergenza per insufficienza respiratoria gicamente con successo. Il rischio incombente di una dei-
acuta in broncopneumopatia cronica ostruttiva. L’iperdisten- scenza della sutura tracheale richiese l’adozione di partico-
lari cautele nella ventilazione meccanica post-operatoria.

Introduzione ce di una broncopneumopatia cronica ostruttiva, si


presentò al Pronto Soccorso di un altro ospedale a
La rottura tracheale costituisce una rara e temibile
seguito della comparsa di dispnea grave. All’ingresso
complicanza delle manovre di intubazione, che
in ospedale, la paziente manifestava un quadro di in-
possono essere eseguite d’elezione, prima di un in-
sufficienza respiratoria con pulsiossimetria dell’83%
tervento chirurgico programmato, oppure d’urgen-
in aria ambiente, cianosi periferica, iperidrosi, respi-
za, a protezione delle vie aeree e nei casi di insuffi-
ro sibilante, frequenza respiratoria di 30 atti/minu-
cienza cardio-respiratoria acuta. In questi ultimi,
to, pressione arteriosa di 160/90 e frequenza cardia-
le indicazioni terapeutiche e la prognosi della rot-
ca di 128 battiti/minuto in ritmo sinusale.
tura tracheale sono correlate non solo alle caratte-
Un tentativo di assistenza respiratoria non invasi-
ristiche della lesione (morfologia, sede, estensio-
va fallì precocemente, per cui, dopo induzione a se-
ne) e al quadro clinico che ne consegue, ma anche
quenza rapida mediante somministrazione di un se-
alla noxa causale dell’insufficienza cardio-respira-
dativo e di un miorilassante a breve durata d’azio-
toria iniziale e alla frequente necessità di fornire un
ne, la paziente venne sottoposta a intubazione oro-
prolungato supporto respiratorio al paziente1-5.
tracheale. La manovra fu eseguita da un rianimato-
Viene descritto il caso di una donna di 60 anni sotto-
re esperto senza apparenti difficoltà né impiego di
posta a intubazione oro-tracheale d’urgenza per insuf-
mandrino, utilizzando un tubo a “volume elevato
ficienza respiratoria severa in corso di riacutizzazione
e bassa pressione” di 7,5 mm di diametro esterno.
di una broncopneumopatia cronica ostruttiva, com-
A distanza di circa 1 ora dall’inizio della ventilazio-
plicata dalla lacerazione estesa della trachea toracica.
ne artificiale, comparve un enfisema sottocutaneo
al collo e al torace, seguito da un peggioramento
18 Caso clinico degli scambi gassosi e dall’aspirazione di scarse se-
Una donna di 60 anni, sovrappeso (altezza 160 cm, crezioni striate di sangue. La radiografia del torace
peso 75 kg, indice di massa corporea 29,3), portatri- confermò l’enfisema cervico-mediastinico e mise

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Fig. 1 - Radiografia del torace in proiezione A-P in decubito supino, che dimostra la presenza di enfisema sottocutaneo e cervico-mediasti-
nico a. Da rilevare anche la sovradistensione e apparente erniazione della cuffia del tubo al di fuori del lume tracheale (frecce bianche nel
particolare b).

in evidenza la sovradistensione e l’apparente ernia- utilizzata una ventilazione con basso volume cor-
zione al di fuori del lume tracheale della cuffia del rente (5-8 ml/kg), bassa pressione positiva di fine
tubo (Figura 1). La successiva tomografia compu- espirazione (3-5 cmH2O) e elevata percentuale in-
terizzata confermò i reperti appena descritti e di- spiratoria di ossigeno (≥ 60%). Non appena fu pos-
mostrò la presenza di una deformazione della pa- sibile, la cuffia del tubo tracheale venne mantenu-
rete posteriore della trachea, suggestiva di rottura ta sgonfia e utilizzata la ventilazione assistita.
della pars membranacea (Figura 2). Tuttavia, il persistente broncospasmo rallentò lo
La paziente venne trasferita nel nostro ospedale e svezzamento della paziente dalla ventilazione mec-
qui sottoposta a tracheoscopia, che identificò la canica e contribuì a protrarre le perdite aeree dai
presenza di una lacerazione longitudinale a margi- drenaggi pleurici fino alla decima giornata post-
ni netti della pars membranacea al confine con l’e- operatoria, nel mentre che successivi controlli en-
stremità destra degli anelli cartilaginei, estesa da doscopici dimostravano la regolare guarigione del-
circa 6 cm al di sotto del piano cordale fino a 2 cm la sutura tracheale. In ventesima giornata la pa-
al di sopra della carina, per una lunghezza com- ziente venne trasferita presso un centro di riabi-
plessiva di 5 cm. In considerazione del progressi- litazione respiratoria. Un controllo endoscopico a
vo incremento dell’enfisema cervico-mediastinico 3 mesi confermò la stabile guarigione della lacera-
e delle difficoltà ad assicurare adeguati scambi gas- zione tracheale.
sosi, la lesione tracheale venne riparata chirurgi-
camente per via toracotomica destra. La linea di
Discussione
sutura a punti staccati in materiale sintetico a len-
to riassorbimento venne rinforzata con un lembo La rottura della trachea può costituire una rara e
peduncolato di pleura mediastinica. temibile conseguenza di eventi traumatici, di tipo
Nel decorso post-operatorio fu richiesta la ventila- contusivo o penetrante6-8, oppure essere di origi-
zione meccanica per una settimana. A tale scopo, ne iatrogena9-11. Attualmente, la causa più fre-
sotto controllo endoscopico, il tubo tracheale ven- quente è iatrogena, secondaria a manovre di intu-
ne sospinto nella trachea distale in tutta prossimi- bazione o di tracheotomia, specie percutanea. La 19
tà della carina e la cuffia mantenuta insufflata ap- reale incidenza delle rotture tracheali post-intuba-
pena a sufficienza a impedire le perdite aeree. Fu zione rimane imprecisata. A fronte dell’elevato nu-

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Fig. 2 -TC in sezioni assiali con finestra per parenchima, che conferma la presenza di enfisema sottocutaneo e cervico-mediastinico (a, b, c).
In presenza di tubo oro-tacheale, il lume tracheale appare posteriormente ampliato e deformato da erniazione della cuffia del tubo (d).

mero di intubazioni eseguite giornalmente in tutto ne e/o compressione della trachea; una tracheoma-
il mondo prima di interventi chirurgici d’elezione, lacia o una debolezza strutturale della pars mem-
in letteratura sono riportate percentuali di inciden- branacea, più spesso osservabile in soggetti di ses-
za di lesioni tracheali variabili dallo 0,005 allo so femminile ed età avanzata; le lesioni flogistiche
0,37%, le incidenze più elevate osservandosi dopo croniche delle vie aeree, in primo luogo la bron-
impiego dei tubi a doppio lume utilizzati in chirur- copneumopatia cronica ostruttiva; una terapia cor-
gia polmonare12,13. È però del tutto verosimile che ticosteroidea a lungo termine.
un certo numero di casi resti misconosciuto essen- I fattori meccanici potenzialmente in grado di con-
do attribuito al barotrauma conseguente alla venti- tribuire all’eziopatogenesi di una rottura tracheale
lazione meccanica a pressione positiva (c.d. effetto post-intubazione comprendono tentativi ripetuti di
Macklin14). Esiguo è pure il numero dei casi ripor- intubazione, intubazione d’emergenza, impiego di
tati dopo manovre di intubazione eseguite in con- tubi di calibro inadeguato o a doppio lume, inespe-
dizioni di emergenza, sebbene sia stata osservata rienza del personale sanitario, impiego non corret-
un’incidenza pari al 15% dei casi al riscontro au- to di un mandrino introduttore, iperdistensione
toptico di pazienti deceduti dopo intubazione a della cuffia del tubo, correzione della posizione del
scopo rianimatorio10. tubo a cuffia non completamente sgonfia, accessi
Anche l’esatto meccanismo eziopatogenetico alla di tosse e movimenti bruschi del capo o del collo.
base della lacerazione tracheale post-intubazione Come già ipotizzato da Massard et al.16, nel caso
rimane spesso indefinito. A determinare la lesione giunto alla nostra osservazione (soggetto di sesso
tracheale potrebbero contribuire numerosi fattori, femminile di bassa statura) è possibile che il tubo
sia di tipo anatomico sia di tipo meccanico1,15. Fra tracheale sia stato inizialmente sospinto fino a im-
20 i primi sono da ricordare le anomalie congenite del- pegnarsi nel bronco principale destro e siano stati
la trachea; le lesioni neoformate a sede cervico-me- necessari elevati volumi di gonfiamento della cuf-
diastinica, in grado di determinare una dislocazio- fia per eliminare le perdite aeree in corrispondenza

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della biforcazione tracheale. Quindi, con ogni ve- La rottura della trachea è una lesione potenzial-
rosimiglianza, l’ispezione e ascoltazione della pa- mente letale che richiede un sollecito e adeguato
ziente nonché l’osservazione della curva pressio- trattamento, in quanto espone il paziente al rischio
ne/volume del ventilatore dimostrarono la ventila- dell’insufficienza respiratoria incontrollabile e, più
zione esclusiva del polmone destro, per cui il tubo raramente, della mediastinite e della sepsi. La ripa-
tracheale venne ritirato di alcuni centimetri dopo razione chirurgica costituisce il trattamento tradi-
aver sgonfiato in misura insufficiente la cuffia. La zionalmente applicato in presenza di insufficienza
relativa iperdistensione della cuffia determinò la o instabilità respiratoria ed emodinamica, conco-
rottura longitudinale netta della pars membrana- mitante lacerazione esofagea, grossolane perdite ae-
cea della trachea toracica. ree da comunicazione diretta con il cavo pleurico
Le manifestazioni cliniche della rottura trachea- e/o enfisema cervico-mediastinico ingravescen-
le post-intubazione3,6,9,10,12,15-17, che tipicamente te 3,11. Tuttavia, quando la lesione rappresenti il ri-
compaiono a breve distanza di tempo da questa e sultato di una intubazione tracheale eseguita in
dall’inizio della ventilazione meccanica a pressio- condizioni di emergenza su pazienti affetti da in-
ne positiva, comprendono il pneumomediastino e sufficienza respiratoria acuta, l’indicazione terapeu-
l’enfisema sottocutaneo a livello cervico-toracico, tica deve tener conto non solo delle caratteristiche
la comparsa o la persistenza di condizioni di insuf- della lacerazione tracheale (morfologia, sede, esten-
ficienza o instabilità respiratoria e/o emodinami- sione) e del quadro clinico che ne consegue ma an-

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ca, la presenza di perdite aeree dal circuito non- che della noxa causale dell’insufficienza respirato-
ostante il corretto gonfiamento della cuffia del tu- ria acuta iniziale e della frequente necessità di for-
bo tracheale, l’aspirazione di secrezioni striate di nire un prolungato supporto respiratorio al pazien-
sangue o francamente ematiche, la comparsa di un te1-5. Infatti, la riparazione della breccia tracheale,
pneumotorace. sia essa spontanea o chirurgica, può essere com-
Le indagini radiografiche valgono a confermare il promessa dal decubito della cuffia del tubo tra-
sospetto clinico di rottura tracheale post-intuba- cheale e dall’elevato regime pressorio presente nel-
zione18,19. La radiologia convenzionale può mette- le vie aeree durante la ventilazione meccanica.
re in evidenza la presenza di un enfisema in sede Pertanto, lesioni situate in sede prossimale rispetto
mediastinica e sottocutanea cervico-toracica, cui a quella elettiva della cuffia del tubo tracheale ven-
possono associarsi un pneumotorace (raramente gono per lo più trattate in maniera conservativa: se
bilaterale) secondario alla rottura della pleura me- il paziente richiede un supporto respiratorio, la
diastinica e, soprattutto, la sovradistensione della ventilazione artificiale viene assicurata attraverso il
cuffia del tubo tracheale (diametro trasversale su- tubo la cui cuffia non interferisce con il processo
periore a 28 mm), la cui estremità appare deviata a di riparazione della breccia tracheale, privilegian-
destra, mentre la cuffia sovradistesa appare erniare do regimi ventilatori con basso volume corrente,
al di fuori del lume tracheale. Di più raro riscon- bassa pressione positiva di fine espirazione e con-
tro sono pneumopericardio, pneumoperitoneo e centrazione percentuale inspiratoria di ossigeno ta-
retropneumoperitoneo. La tomografia computeriz- le da assicurare adeguati scambi gassosi. La pres-
zata conferma i reperti della radiologia convenzio- sione di gonfiamento della cuffia del tubo trachea-
nale e può fornire la dimostrazione diretta della so- le deve essere appena sufficiente a impedire le per-
luzione di continuo della parete tracheale. Secondo dite aeree. Viceversa, lesioni situate in corrispon-
quanto riportato da Chen et al.19, la tomografia denza o al di sotto della sede elettiva della cuffia del
computerizzata pone in evidenza un pneumome- tubo tracheale vanno sottoposte a riparazione chi-
diastino associato a enfisema cervicale profondo rurgica, qualora ci si trovi in presenza di un rischio
nel 100% dei casi, una raccolta aerea paratrachea- operatorio accettabile. Se il paziente versa in con-
le nel 93%, una sovradistensione della cuffia del dizioni critiche, la soluzione terapeutica alternati-
tubo tracheale nel 71%, un pneumotorace nel 36%, va è rappresentata dall’intubazione selettiva bilate-
mentre identifica direttamente la lacerazione della rale dei bronchi principali mediante tubi di piccolo
parete tracheale nel 71% dei pazienti. Infine, l’in- calibro introdotti attraverso un orifizio tracheoto-
dagine endoscopica conferma in maniera definiti- mico di dimensioni adeguate3,5.
va la presenza della rottura tracheale e ne precisa La mortalità conseguente a una rottura tracheale 21
le caratteristiche morfologiche: tipologia, sede e post-intubazione, condizionata principalmente
estensione6,9,12,15,19,20. dalle circostanze che richiesero l’intubazione stes-

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sa, si situa attorno al 15-20% dei casi 6,8-13,15-17,20, Nonoperative management of severe tracheobronchial injuries
with positive end-expiratory pressure and low tidal volume ven-
con variazioni che possono giungere fino al 71,4%3: tilation. J Trauma 2005; 59: 1072-1075.
le percentuali più elevate si osservano nelle lesioni 8. Gómez-Caro A, Ausín P, Moradiellos FJ, Díaz-Hellín V, Larrú E,
tracheali insorte dopo intubazione d’emergenza. Pérez JA, Martín de Nicolás JL. Role of conservative medical ma-
nagement of tracheobronchial injuries. J Trauma 2006; 61: 1426-
In conclusione, la rottura tracheale costituisce una 1435.
rara complicanza, potenzialmente letale, delle ma- 9. Hofmann HS, Rettig G, Radke J, Neef H, Silber RE. Iatrogenic
novre di intubazione. Quadro clinico e indagini ra- ruptures of the tracheobronchial tree. Eur J Cardio-thorac Surg
2002; 21: 649-652.
diografiche consentono di formulare il sospetto o 10. Gómez-Caro Andrés A, Moradiellos Díez FJ, Ausín Herrero P,
porre diagnosi di lesione della trachea. L’indagine Díaz-Hellín Gude V, Cabrero EL, de Miguel Porch E, Martín de
Nicolás JL. Successful conservative management in iatrogenic
endoscopica rimane indispensabile ai fini dell’in- tracheobronchial injury. Ann Thorac Surg 2005; 79: 1872-1878.
dicazione terapeutica. Modalità terapeutiche e pro- 11. Schneider T, Storz K, Dienemann H, Hoffmann H. Management
gnosi sono condizionate non solo dalle caratteri- of iatrogenic tracheobronchial injuries: a retrospective analysis
of 29 cases. Ann Thorac Surg 2007; 83: 1960-1964.
stiche della lesione ma anche dalla patologia con- 12. Borasio P, Ardissone F, Chiampo G. Post-intubation tracheal ruptu-
comitante e dalle circostanze che richiesero l’intu- re. A report on ten cases. Eur J Cardio-thorac Surg 1997; 12: 98-100.
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ABSTRACT
Tracheal rupture is an uncommon and potentially life- flation of the tube cuff, chronic obstructive pulmonary
threatening complication of endotracheal intubation. We disease, and chronic steroid use. The patient underwent
present a case of intrathoracic tracheal rupture in a fe- surgical repair without complication. Postoperatively,
male patient who required emergent endotracheal intu- the tube cuff was placed far distally, close to the carina,
bation for acute respiratory distress related to chronic and mechanical ventilation was performed using low ti-
obstructive pulmonary disease exacerbation. Possible dal volume and PEEP in order to avoid high ventilatory
contributing factors to tracheal injury included overin- pressures.

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