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legati al soggiorno di stranieri in località in cui essi non esercitano un importante, permanente o
temporanea, attività remunerativa” (Burkart and Medlik, 1974);
“Il turismo ha come oggetto di studio sia l’uomo lontano dal suo habitat usuale, sia l’industria
che soddisfa i suoi bisogni,sia gli effetti da entrambi prodotti sull’ambiente socio-culturale,
economico, fisico della comunità di accoglienza” (Jafari, 1977);
“Il turismo include ogni attività connessa al temporaneo movimento di breve periodo di
persone verso destinazioni al di fuori del luogo dove naturalmente vivono o lavorano, e di tutte
le attività durante il tempo di soggiorno in questa destinazione.” (British Tourism Society, 1979)
IL CONSUMATORE
Il consumatore è un individuo razionale, che sceglie la quantità di beni da consumare, dati i
prezzi di mercato e il reddito a disposizione, al fine di massimizzare la propria utilità
(benessere/soddisfazione)
UTILITA’ ECONOMICA
Nella norma, una prima unità (o dose) di quel bene o servizio ci procurerà un certo piacere,
una seconda unità un piacere inferiore, una terza un piacere ancora minore, e così via.
Il “grado di utilità” di ciascuna unità tende a diminuire, man mano che esse aumentano.
Principio della utilità decrescente.
Non sazietà: una maggiore quantità di beni è sempre preferita ad una quantità minore
Una CURVA D’INDIFFERENZA mostra tutte le combinazioni di due beni o servizi (o “panieri” di
beni e servizi) che assicurano al consumatore lo stesso livello di soddisfazione (utilità)
L’inclinazione di una curva di indifferenza si riduce man mano che ci si sposta verso destra
il rapporto fra la quantità di bene A cui si è disposti a rinunciare (ΔA, negativa) e la quantità di
bene B che si vuole accrescere (ΔB, positiva), senza far variare il livello di utilità considerato
Il saggio marginale di sostituzione corrisponde all’inclinazione (in valore assoluto) della curva
di indifferenza
Beni “PERFETTI SOSTITUTI“. Si tratta di due beni che, dal punto di vista del consumatore, sono
percepiti come assolutamente equivalenti, cioè esattamente identici nel soddisfare un bisogno.
EX. Burro e Margarina
Beni “PERFETTI COMPLEMENTI”. Il consumatore desidera consumare i beni in proporzioni fisse
(non necessariamente 1:1) EX. Scarpa destra e scarpa sinistra
Il VINCOLO DI BILANCIO (o retta di bilancio) definisce l’insieme dei beni o servizi (panieri) che il
consumatore può acquistare, dati i prezzi di mercato, spendendo completamente il proprio
reddito.
pendenza del vincolo di bilancio = - PB/PA (-2.5/5=-1/2). In valore assoluto la pendenza indica
il prezzo relativo dei due beni
Nella scelta il consumatore deve tenere conto del suo vincolo di bilancio – VINCOLO DI
BILANCIO
Scelta ottima del consumatore: il paniere che, tra tutti i panieri ammissibili, genera il maggior
livello di soddisfazione – PUNTO DI TANGENZA
Il consumatore sceglie il paniere di consumo in corrispondenza del quale la curva di indifferenza
è tangente al vincolo di bilancio
Il saggio al quale il consumatore è disposto a scambiare i beni tra di loro è lo stesso al quale i
due beni sono scambiati nel mercato
LA DOMANDA
Quanto minore è il prezzo di un bene, tanto maggiore è la quantità che ne verrà domandata, a
parità di tutte le altre condizioni. Relazione negative tra il prezzo di un bene e la quantità
domandata (Legge della Domanda).
Altri acquisteranno una quantità inferiore Altri terranno invariate le loro abitudini di
consumo (quantità acquistate) L’effetto totale è una riduzione della quantità domandata.
OFFERTA:
La quantità di un bene offerto sul mercato dipende da alcune variabili: Il prezzo del bene
prodotto: a parità di altre condizioni, tanto più è elevato il prezzo del prodotto tanto maggiore è
la quantità che le imprese desiderano offrire (la ragione di questo comportamento è legata ai
costi di produzione)
La quantità offerta è legata da una relazione positiva al prezzo del bene stesso (Legge
dell’offerta).
Aumentando il numero (la quantità) di beni venduti, dimiuisce il numero (quantità) di beni
che rimangono a disposizione dell’offerente e quindi aumenta la loro utilità marginale (l’offerta
cresce se i prezzi crescono)
SCHEDA DI OFFERTA E CURVA DI OFFERTA
La scheda di offerta è uno dei modi di rappresentare la relazione tra prezzo e quantità offerta.
E’ una tabulazione numerica che mostra la quantità che viene offerta a dati prezzi.
Una curva di offerta con pendenza positiva mette in relazione la quantità offerta e il prezzo
(dove x rappresenta il numero di capi di abbigliamento e y il prezzo)
L’offerta di mercato è data alla somma orizzontale della quantità offerta da ciascuna impresa
per ogni livello di prezzo.
ε : CASI POSSIBILI DOMANDA ELASTICA: la variazione percentuale del prezzo causa una
variazione percentuale della quantità acquistata PIU’ che proporzionale (ε>1) DOMANDA
ANELASTICA (RIGIDA): la variazione percentuale del prezzo causa una variazione
percentuale della quantità acquistata MENO che proporzionale (ε
DOMANDA A ELASTICITA’ UNITARIA: la variazione percentuale del prezzo causa una
UGUALE variazione percentuale della quantità acquistata (ε=1)
Funzione di produzione: relazione tra la quantità di fattori produttivi utilizzata per produrre
un bene/servizio e la quantità prodotta di quel bene/servizio
Lungo periodo:
CONCORRENZA PERFETTA
IL MONOPOLIO
Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha
stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori
Il monopolista può far variare il prezzo di ciò che produce adeguando la quantità che offre sul
mercato
Il monopolista essendo l’unico produttore ha una curva di domanda che corrisponde alla
curva di domanda di mercato
Le cause del monopolio:
controllo esclusivo di input fondamentali una sola impresa detiene una risorsa chiave
economia di scala il monopolista sostiene costi inferiori rispetto alle altre imprese del mercato
brevetti che fruiscono il diritto del monopolio al monopolista
economia di rete maggior il prodotto con maggior acquisti acquista piu valore
licenze governative e appalto lo stato conferisce il monopolio ad una certa azienda
Chart Title
12
10
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9
-2
-4
-6
-8
Descrizione del grafico monopolio: La curva di domanda e curva del costo marginale coincidono
nel punto di origine perche il ricavo della prima unità coincide con il prezzo
Il ricavo marginale è inferiore al prezzo, e èuo essere anche negativo
La curva di domanda è sopra la curva di Ricavo marginale, la curva del ricavo marginale è una
retta che sta al di sotto della curva di domanda che coincide con il ricavo medio
Ricavo totale=quantità x prezzo
Ricavo medio= ricavo totale/quantità=Prezzo graficamente la curva del ricavo medio e la curva
di domanda coincidono
Ricavo marginale è l’aumento del ricavo totale dovuto alla vendita di unità aggiuntiva di
prodotto
GRAFICO MONOPOLIO
Dobbiamo mettere insieme la curva di domanda, curva ricavo marginale, e curva di costo medio
e costo marginale, per determinare il punto dove il monopolista massimizza il profitto, e per
determinare la scelta del monopolista
- L’andamento della curva di costo medio è a U, vuole dire che il costo medio diminuisce
raggiunge un suo punto di minimo poi ricresce
- Le curva di Ricavo marginale interseca la curva del costo medio
- In monopolio RM=CM
- PREZZO>RICAVO MARGINALE
- SE IL RICAVO MARGINALE SUPERIORE Al costo marginale l’impresa potrebbe,
aumentando di una unità la quantità prodotta, aumentare il profitto. Se il ricavo
marginale è inferiore al costo marginale diminuendo la quantità aumenta il profitto
- Dunque la massimizzazione del profitto si ottiene al punto in quale RM=CM punto
intersezione tra ricavo marginale e costo marginale
- Profitto= ricavo totale-costo totale vuole dire p x q –(costo medio totale x quantita)
- Il prezzo a cui l’impresa monopolista vende il suo prodotto è piu alto del suo ricavo
marginale, sceglie la quantita al quale rm=cm e il prezzo >ricavo marginale
EFFICIENZA
Concorrenza perfetta è efficiente e il monopolio è inefficiente
Perché il prezzo che applica il monopolista è superiore al ricavo marginale, ed sé superiore al
costo marginale, i consumatori acquistano pagano un prezzo piu alto allora perde il benessere,
e il monopolista acquisisce più benessere
Il surplus del produttore è la differenza tra il prezzo cui riceve e il prezzo minimo che sarebbe
disposto ad accettare vuole dire il costo della produzione
Macroeconomia: macroeconomia consiste nello studio dei fenomeni che guardano il sistema
economico
Sistema economico interagiscono diversi soggetti imprese consumatori lo stato e vari
Consumatori e famiglie che offrono i fattori produttivi e consumano beni e servizi delle imprese
Imprese produccono beni e i servizi utilizzando fattori produttivi
Stato offrono beni e servizi (scuole ospedali)
Operatori esteri che svolgono la loro attività all’estero
L’insieme di tali relazioni costituisce il sistema economico
Il sistema economico è l’insieme dei soggetti che svolgono attività economica e che
interagiscono tra di loro, tali soggetti sono famiglie imprese lo stato e gli operatori esteri, ed
costituito dalle relazioni che intercorrono tra i diversi soggetti economici, questi ultimi
interagiscono tra di loro su due tipi di mercati mercato di beni e servizi e mercto di fattori
produttivi
Interagiscono su due tipi di mercati: mercato di beni e servizi e mercato di fattori produttivi
Economia chiusa senza lo stato composto da due soggetti famiglie che offrono i fattori
produttivi e imprese che comprano fattori produttivi e vendono beni e servi alle famiglie che
costituira il ricavo delle imprese che una parte usata verrà per comprare i fattori produttivi
Nel sistema economico reddito uguale alla spesa
PIL
PIL NOMINALE
PIL NOMINALE somma della quantità dei beni e servizi finali valutati al loro prezzo corrente, la
crescita del pil nominale dipende da 2 fatturi:
Aumento della produzione dei beni e servizi
Aumento dei prezzi dei beni e servizi
PIL REALE
La somma delle quantità dei beni e servizi valutati a prezzi costanti cioè ai prezzi di un anno
base
Si utilizzano i prezzi dell’anno base per valutare la produzione di beni e servizi in tutti gli anni.
Deflatore del Pil nel anno T:
(Pil Nominale t/PIL REALE t)/100
Misura i cambiamenti del pil nominale rispetto all’anno base, che non possono essere attribuiti
al PIL reale
IL PIL è una misura di calcolo imperfetta perché per esempio non include prestazioni non
scambiate sul mercato e attività intenzionalmente occultate e non considera la qualità di ciò
che viene prodotto
Occupati comprende persone con almeno 15 anni e piu nella settimana di riferimento hanno
svolto almeno un’ora di lavoro in qualsiasi attività che prevede un corrispettivo monetario o in
natura
Hanno svolto almeno un ora di lavoro non retribuita, nella ditta di un familiare dove collabora
abitualmente
I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi,
oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50 per cento della retribuzione.
Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati
occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività.
I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.
TASSO DI ATTIVITA’ (di partecipazione): rapporto tra le persone appartenenti alle forze di
lavoro e la popolazione di 15 anni o più.
INFLAZIONE:
INFLAZIONE: Inflazione: un aumento generalizzato e persistente dei prezzi di beni e servizi, che
determina una perdita di potere d’acquisto della moneta
Stabilita dei prezzi: il livello dei prezzi resta mediamente invariato nel tempo
Il tasso di variazione del deflatore del PIL coincide con il tasso di inflazione, il tasso di inflazione
è la variazione percentuale del livello generale dei prezzo da un anno all’altro
DEFLATORE DEL PIL (anno t) (PIL nominale t / PIL reale t)*100 Numero indice (pari a 100
nell’anno base) Il tasso di variazione del deflatore del Pil rappresenta il tasso di inflazione
(Def pil t-Defpilt-1)/*100
IPC
INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO (IPC): misura il costo complessivo dei beni e dei servizi
acquistati dal consumatore tipo.
Procedura per il calcolo del IPC (anno t): Determinazione del paniere di beni e servizi
consumato dal consumatore medio e della struttura dello stesso Rilevazione del prezzo di
ciascun bene che compone il paniere Calcolo del costo del paniere Scelta dell’anno base e
calcolo dell’IPC
(COSTO DEL PANIEREt/COSTO DEL PAMIERE b)*100
(t indica l’anno corrente e b l’anno base cui si riferiscono i prezzi)
Numero indice (pari a 100 nell’anno base) Se l’IPC aumenta significa che il consumatore medio
deve spendere una somma maggiore per acquistare gli stessi
Il tasso di variazione dell’IPC rappresenta il tasso di inflazione
((IPCt-IPCt-1)/IPCt-1)*100
3 diversi IPC, ciascuno con una propria finalità:
Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) è utilizzato
come misura dell’inflazione a livello dell’intero sistema economico. Considera la collettività
nazionale come se fosse un’unica grande famiglia di consumatori.
Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si riferisce ai consumi
dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente. E’ l’indice generalmente
usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti.
Indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea (IPCA) è stato
sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo. Infatti, viene
assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri
dell’Unione Europea.
NIC e FOI vengono calcolati sulla base dello stesso paniere, quello che cambia sono i pesi che
vengono attribuiti ai beni nei panieri
Il deflatore del PIL considera tutti i beni e servizi finali PRODOTTI INTERNAMENTE
IPC considera i beni e servizi ACQUISTATI DAI CONSUMATORI (prodotti in Italia o all’estero)
Un aumento del prezzo del petrolio nei Paesi importatori netti aumenta l’IPC più del deflatore:
la quota di spesa del consumatore finale in petrolio e suoi derivati è maggiore di quella
corrispondente al contributo dato alla formazione del PIL
Confrontare lo stpendio del 2005 e del 2009 possiamo calcolare il valore monetario corrente
ovvero il valore dello stipendio del 2005 esporesso nei prezzi 2009
Stpendio 2005* ipc 2009/ipc2005
COSTI DELL’INFLAZIONE
Costo delle suole: Costi legati alla riduzione della quantità di moneta detenuta in forma liquida.
L’inflazione riduce il valore reale del circolante ed induce alla detenzione di attività illiquide.
Costo dei menu: Costi sostenuti per determinare il nuovo livello dei prezzi
L’inflazione determina variazioni dei prezzi relativi (non tutti i prezzi crescono allo stesso
modo e simultaneamente) distorsione delle decisioni economiche degli agenti
Il consumo (C) è una variabile endogena (cioè spiegata all’interno del modello) Il consumo
è una funzione del reddito disponibile (Yd ≡ Y-T): C = C(Yd) se aumento il reddito aumenta il
consumo, una relazione positiva
Assumendo una relazione lineare :
C = c0 + c1 Yd = c0 + c1 (Y-T) dove c0 rappresenta il consumo in corrispondenza di un reddito
disponibile nullo e c1 , chiamato propensione marginale al consumo, indica l’effetto sul
consumo di un euro aggiuntivo di reddito disponibile (0< c1<1
Gli individui desiderano consumare solo una parte del loro incremento di reddito e risparmiare il
resto
Graficamente se aumento il reddito aumenta il consumo, una relazione positiva meno che
proporzionalmente
INVESTIMENTO E SPESA PUBBLICA
L’investimento (Ῑ): è una variabile esogena, cioè assunta come dato rispetto al reddito I= Ῑ
La spesa pubblica (G): La spesa pubblica (G) insieme alle imposte (T) descrive la politica fiscale
del governo (scelte del governo relative ad entrate ed uscite del settore pubblico) Sia la spesa
pubblica (G) che le imposte (T) sono variabili esogene del modello - il governo non presenta
regolarità di comportamento, dunque non esiste un’unica funzione per G e T; - il compito dei
macroeconomisti è quello di consigliare il governo circa decisioni di spesa e di gettito
DETERMINAZIONE DELLA PRODUZIONE DI EQUILIBRIO
L’equilibrio sul mercato dei beni è dato dalla condizione di eguaglianza tra domanda (Z) ed
offerta (Y) dei beni
Y=Z
Possiamo riscrivere l’equazione di equilibrio sostituendo la domanda (Z) con la sua espressione
Y= c0+ c1 ( Y- T) + I+ G
In equilibrio: la produzione (Y) deve essere uguale alla domanda (Z), che a sua volta dipende da
reddito (Y). Con Y si rappresenta sia il reddito che la produzione (reddito e produzione sono
identicamente identici: si vedano la misurazione del PIL dal lato della produzione del reddito)
L’aumento iniziale della domanda è pari a 1 mld di euro (distanza AB) Per soddisfare la
maggior domanda le imprese aumentano la produzione di 1 mld di euro (distanza AB).
Questo aumento della produzione genera un aumento di reddito pari ad 1 mld di euro (distanza
BC) L’incremento di reddito genera un secondo aumento della domanda di 1 mld di euro (il
primo aumento di reddito) moltiplicato per la propensione al consumo, c1 (c1 *1mld di euro
=c1 mld di euro, distanza CD) Questo secondo aumento della domanda porta a un aumento
di pari ammontare della produzione, rappresentato anch’esso da CD, e quindi a un aumento di
pari ammontare del reddito, indicato dalla distanza DE. Il terzo aumento della domanda
(generato dal secondo aumento del reddito) è uguale a c1 miliardi di euro (il secondo aumento
di reddito) moltiplicato per c1 ed è uguale a c1xc1 miliardi di euro, vale a dire c1 2 miliardi di
euro, e così via fino al raggiungimento dell’equilibrio nel punto A
EQUILIBRIO SU ECONOMIA APERTA:
ECONOMIA APERTA:
MERCATI DEI BENI: i consumatori possono scegliere tra beni nazionali e beni esteri
MERCATI FINANZIARI: gli investitori possono scegliere tra attività finanziarie ed estere
MERCATI DEI FATTORI: le imprese possono scegliere dove localizzare la propria attività
(sfruttando vantaggi di costo) e i consumatori possono scegliere dove lavorare
TASSO DI CAMBIO
TASSO DI CAMBIO NOMINALE tra due valute può essere espresso in due modi :
prezzo della valuta nazionale in termini di valuta estera: il numero di unità monetarie estere
che si possono ottenere per una unità nazionale (Es. per l’Italia: quanti US$ occorrono per avere
un euro ?) Definiamo il tasso di cambio nominale come il prezzo della valuta nazionale in
termini di valuta estera ( E)
prezzo della valuta estera in termini di valuta nazionale: il numero di unità monetarie
nazionali che si possono ottenere per una unità estera (Es per l’Italia: quanti euro per un US$?)
VARIAZIONI DEL TASSO DI CAMBIO NOMINALE (E) I tassi di cambio nominale cambiano in
continuazione.
APPREZZAMENTO DELLA MONETA NAZIONALE Aumenta il tasso di cambio ( E) : occorre un
ammontare maggiore di valuta estera (es. US$) per avere un’unità monetaria nazionale (es.
Euro)
DEPREZZAMENTO DELLA MONETA NAZIONALE Diminuisce il tasso di cambio ( E): occorre un
ammontare minore di valuta estera per avere un’unità monetaria nazional
Il tasso di cambio reale considera, non i singoli prezzi dei beni, ma gli indici di prezzo (ex.
Indice dei prezzi al consumo).
Se vogliamo considerare il prezzo medio dei beni di una nazione rispetto a quello di tutti i
suoi partner commerciali dobbiamo considerare il tasso di cambio reale multilaterale
Per misurare il tasso di cambio reale multilaterale è necessario usare come pesi le quote dei
flussi commerciali di questa nazione (es. Italia) con gli altri paesi: usando le quote delle
esportazioni si calcola il tasso di cambio reale all’esportazione; usando quote delle
importazioni si calcola il tasso di cambio reale all’importazione; usando la media delle quote
di esportazioni e importazioni si calcola il tasso di cambio reale multilaterale
Le esportazioni nette sono identificate come: Valore delle esportazioni – valore delle
importazioni . (Bilancia commerciale)
reddito di investimento ricevuto: reddito ricevuto dai residenti che possiedono attività
finanziarie estere (pagamento da parte del resto del mondo)
reddito d’investimento pagato: reddito pagato ai cittadini residenti all’estero da attività
finanziarie nazionali (pagamento verso il resto del mondo) Reddito di investimento ricevuto –
reddito da investimento pagato = Reddito netto da investimento
trasferimenti netti ricevuti: il valore netto degli aiuti dati e ricevuti dall’estero
CONTO CAPITALE
Il conto capitale indica come viene finanziato il saldo di conto corrente
Acquisto delle attività finanziarie interne detenute dal resto del mondo
In economia aperta alla domanda nazionale di beni bisogna: Sottrarre le importazioni (ovvero
la domanda nazionale rivolta a beni esteri). Il valore delle importazioni IM è diviso per il tasso di
cambio reale per esprimerne il valore in termini di beni Nazionali.
Aggiungere le esportazioni (ovvero la domanda di beni nazionali da parte del resto del
mondo)
C I G C (Y T) I( Y r) G
N.B. r = tasso interesse reale=i-tasso inflazione
Aumento della domanda estera implica l’aumento delle esportazioni che implica l’aumento
del reddito nazionale che a sua volta implica a traverso l’effetto del moltiplicatore l’aumento
della domanda nazionale dei beni e allora porta anche l’aumento delle importazioni ma
questo ultimo è inferiore rispetto al aumento delle esportazioni
In economia aperta, un aumento della domanda estera: Induce un aumento della produzione
nazioanle
Il deprezzamento provoca una variazione della domanda, sia estera che interna, a favore dei
beni nazionali. Questo genera a sua volta un aumento della produzione interna
In economia aperta, un DEPREZZAMENTO:
E secondo british tourism il tourismo include ogni attività connessa al temporaneo movimento
di breve periodo di persone verso destinazioni al di fuori del luogo dove normalmente vivono o
lavorano, e di tutte le attività durante il tempo di soggiorno in questa nuova destinazione.
Motivazioni di piacere: tempo libero e svago con spese carico del turista
secondo VARIABILI SOCIO-ECONOMICHE: es. sesso, età, reddito, composizione del gruppo …
Secondo la TIPOLOGIA DELLE SPESE SOSTENUTE: trasporto, cibi e bevande, spese per la
partecipazione a eventi di svago …
Il turismo è un paniere complesso di beni e servizi domandati dal visitatore durante l’esperienza
della sua vacanza e accumunati dal tipo di bisogno soddisfatto o meglio dalla circonstanza di
essere acquistati durante o per la vacanza: trasporto, prenottamento, ristorazione, servizi di
spiaggia, divertimento, e infine acquisti di beni presso la distribuzione commerciale del luogo di
vacanza
L’attività economica si manifesta con una domanda di beni e servizi nella regione di
destinazione, non tutto la spesa del turista avviene nella regione della vacanza in quanto una
una parte puo essere effettuata nella regione di partenza prima del viaggio, questa un
un’interessante complicazione del fenomeno turistico,in questo caso la spesa entrs
nell’ordinario consumo
X1 X2 X3 eterogeneità xj
T1
T2
T3
Ti pluralità
XIJ rappresenta la quantità di prodotto, bene o servizio di tipo j presente nel paniere del
turismo i in un giorno di vacanza
Es:
X21 La quantità del servizio spiaggia richiesta del turismo baleneare
SPESA TURISTICA
La somma delle spese effettuate dai visitatori (o da altri per loro conto) per l’acquisto di beni e
servizi utilizzati per e durante la vacanza (nel viaggio e nel soggiorno turistico) Non sono incluse
le spese sostenute prima e dopo il viaggio
Problemi legati alla misurazione della spesa turistica: commistione tra consumi dei visitatori e
altri consumi è pressoché totale (es. prodotti alimentari, servizi di trasposto ….)
Sono necessarie altre specificazioni: -BENI E SERVIZI ACQUISTATI IN OCCASIONE DEL VIAGGIO E
DEL SOGGIORNO SI
-Beni di consumo durevoli acquistati per fini turistici, che possono essere utilizzati in diverse
esperienze di viaggio (es. casa per le vacanze, tenda da a campeggio, camper….) NO
La spesa turistica totale (S) è calcolata sommando la spesa associata a ciascuna quantità di bene
e servizio inclusa nel prodotto turistico (escludendo i beni di consumo durevoli)
-Spesa giornaliera (pro-die): SP=S/P
-Spesa individuale (pro-capite): SA=S/A
TUTI GLI INDICATORI VISTI FINO AD ORA MISURANO IL FENOMENO TURISTICO DAL PUNTO DI
VISTA DELLA REGIONE DI DESTINAZIONE
PROPENSIONE AL VIAGGIO
IL FENOMENO TURISTICO DAL PUTO DI VISTA DELLA REGIONE DI ORIGINE DEI VISITATORI
– Propensione al viaggio (X) : numero di turisti T (PROPENSIONE NETTA) o di viaggi V
(PROPENSIONE LORDA) in rapporto alla popolazione complessiva della regione di origine (N)
XN = T / N; XL = V / N
– frequenza di viaggio (F) – numero medio di viaggi intrapreso dai turisti F = XL / XN=V / T
Classificazione del turismo
Difficolta a classificare il turisme come settore
Due criteri permettono di per identificare un settore:
Criterio tecnologico: basato sulle caratteristiche del processo produttivo. Imprese che
realizzano un prodotto con tecnologie simili sono nello stesso settore.
Criterio di mercato: basato sul tipo di output. Imprese che producono beni o servizi che i
consumatori percepiscono come sostituti sono nello stesso settore. Entrambi i criteri non sono
applicabili in relazione all’attività turistica.
L’approccio dell’offerta
L’approccio dell’offerta:
L’approccio dell’offerta si basa sulla definizione a priori del industria turistica definendola dal
lato dell’offerta:
A livello teorico si possono definire come attività turistiche caratteristiche quelle per le quali i
turisti destinano una quota rilevante della propria spesa (es: bar e ristoranti) oppure il prodotto
turistico costituisce una quota rilevante dell’output totale di questa attività (es. parchi tematici
vendono quasi esclusivamente ai turisti, ma per i turisti la spesa destinata ai parchi tematici non
è molto rilevante).
Distinzione delle attività in:
Sulla base delle caratteristiche tecnologiche dei beni servizi prodotti, si identificano i comparti
turistici: ricettivo, ristorazione, trasporto persone, organizzazione e gestione convegni, catering,
organizzazione tempo libero, commercio, intermediazione finanziaria, vendita e affitto
immobili, gestione delle infrastrutture, beni culturali e paesaggistici, agenzie di viaggio,
progettazione ed organizzazione di viaggi, servizi pubblici di supporto
Problema legato all’identificazione del settore turistico secondo l’approccio dell’offerta:
attività destinate esclusivamente ai turisti: tutte le imprese che non esisterebbero in assenza
di turismo (es. agenzie di viaggio)
Attività destinate a turisti e residenti locali (ristoranti, bar, taxi …) L’analisi della domanda
diventa fondamentale per l’identificazione del settore turistico
L’approccio della domanda definisce il settore turistico attraverso l’osservazione della spesa
turistica, per risalire alla produzione necessaria alla sua soddisfazione
Osservando la spesa turistica, è possibile determinare indirettamente l’ammontare di
produzione (e la distribuzione della stessa tra settori) necessaria per soddisfare a domanda
turistica.
Ricorso a modello input-output:
Permette la determinazione endogena del settore turistico, inteso non come una branca di
produzione ma come un sistema di prodotti di branche diverse (eterogeneità del prodotto
turistico)
Il metodo input-output descrive la struttura economica di un paese registrando gli scambi che
uniscono ogni settore con tutti gli altri settori, e consiste nella costruzione di una tabella a
doppia entrata nella quale i settori sono rappresentati sulle righe e sulle colonne
Tavola input-output Il valore aggiunto di un settore produttivo è la differenza tra il totale delle
vendite del settore e il totale dei beni e servizi acquistati dal settore presso gli altri settori
produttivi.
Il valore aggiunto rappresenta i redditi che si sono realizzati in un settore.
La somma del valore aggiunto generato dai settori produttivi rappresenta il redito aggregato del
sistema economico (150 miliardi nell’esempio)
Utilizzando la tavola input-output e la spesa de turisti si possono calcolare gli effetti, diretti ed
indiretti di una variazione della domanda turistica su tutti i settori che compongono l’economia
APPROCCIO DELL’OFFERTA
• Monitora l’offerta di un aggregato di imprese (comparti)
• -punto debole: definizione esogena (a priori) del settore turistico. Molti comparti offrono
beni e servizi a turisti e a residenti locali
APPROCCIO DELLA DOMANDA
• Monitora la domanda turistica e risale alla produzione necessaria per soddisfarla
• -punto debole. richiede una continua osservazione della domanda turistica
Entrambi gli approcci vengono considerati per raggiungere un osservazione sufficientemente
approssimata e dinamica della produzione turistica
La contabilità satellite fornisce la metodologia con cui i dati sono raccolti dal lato della domanda
e combinati (secondo una matrice input-output) con le informazioni dal lato dell’offerta
provenienti dalla contabilità nazionale
CONTABILITA’ NAZIONALE E TURISMO
• CONSUMO FINALE: identificazione della spesa turistica mediante il ricorso ad alcune voci
della contabilità nazionale. Ovvero, la spesa espressa nella categoria “hotel, cafés, restaurants”
e nelle sottocategorie “Gross rent” (abitazioni), “transport services” (servizi di trasporto) e
“ricreation and cultural sevices” (spese per divertimento e cultura)
• CAPITALE FISSO DEL TURISMO: Nel sistema di Eurostat si identificano le voci del capitale
rilevanti per il turismo (es. “Hotel and restaurants”, “transport, storage and communications” e
“other community, social and personal service activities”)
• Si tratta di voci generali (non riferite al turismo esclusivamente)
• PRODUZIONE DEL TURISMO: teoricamente la produzione del turismo è data dalla produzione
delle imprese turistiche caratteristiche e dalla produzione per il turismo delle imprese non
turistiche. Da tali produzioni va sottratta la produzione delle imprese turistiche non indirizzata
al turismo
CONTABILITA SATELLITE:
La contabilità satellite integra la contabilità nazionale con informazioni monetarie e non
monetarie (es. fisiche e geografiche), provenienti da fonti statistiche differenti e altre rilevazioni
(es. le rilevazioni campionarie sulla spesa dei turisti)
La contabilità satellite del turismo è indirizzata all’introduzione di elementi complementari di
contabilità che non distorcano il sistema centrale a lo completino
Identificare i settori che nella contabilità nazionale sono coinvolti nell’attività turistica →
approccio dell’offerta
Viaggi all’estero: spese sostenute dai viaggiatori in economie diverse da quelle di residenza.
Questa voce è quindi la più importante della bilancia turistica. A questa si aggiunge la spesa per
i trasporti (vista sopra) e altre poste minori dei servizi
Grafico arrivi e presenze grafico matrice blu e verde: sono rappresenti alcuni dati publicati da
UNWTO TURISM DEL 2019, QUESTO GRAFICO Rappresenta vediamo rappresenti le arrivai e le
entrati derivati dal turismo internazione sono rapresentati idati che partono dal 2006 al 2018 e
mostrano una costante sostenuta crescita del turismo entrati genertai dal turismo generato
dagli arrivi blu tasso crescita arrivi verdi tasso crescita entrati derivatid al turismo internazionale
Tasso di crescita medio dal 2006 al 2018 si attesta intorno al 4.4%, un tasso di crescita
notevolke considerando che il periodo incluso la crisi finanziaria del 2007 2008 si nota che nel
2009 si sono risultati dei tassi di crescita negativi, ma si nota che il turismo in grado di
recuperare
Nella figura relativa 2020 viene riportato l’impatto che ha avuto il turismo dall’emergenza
sanitari sugli arrivi mostra come gli arrivi internazionali si sono diminuiti del 65% rispetto allo
stesso periodo del 2019, perdita relativa al numero degli arrivi internazionali e in termine delle
entrati
Nel grafico 2 rotondi reppresenta la distribuzione dei flussi dei turisti internazionali per 2018
Tassi di crescita piu relivanti asia europa pacifia Africa
Regioni piu frequentati sono europa america e asia
Europa 59% seguita di
In termine di entrati 39% delle entrati seguita di