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“D'accordo, Lun numero due. Cena al tramonto, sistema tutto per bene anche per gli altri padroni.” Dichiarate
la vostra identità.” Potrò averne una anch'io? Potrei comprare un contratto? André dice che qui molti lo fanno e
che poi affittano una casetta nel quartiere di Yoshiwara, in un luogo segreto e fuori mano: “Si dice che tutti i
ministri ne posseggano una e che sir William ci vada puntualmente una volta alla settimana; pensa che nessuno
lo sappia ma invece gli altri lo spiano e ridono, tutti tranne quell'olandese che è impotente, e il ministro russo
che preferisce esplicitamente compagnie d'altro genere ...”. “Ecco Kanagawa, e questa è Hodogaya.” Il
predecessore di sir William l'aveva abbandonata l'anno prima, quando i ronin nottetempo avevano assassinato i
due uomini a guardia della sua camera da letto facendo infiammare gli animi degli inglesi ma esultare quelli dei
giapponesi. “Resta pure con loro, se vuoi. Adesso votiamo per l'approvazione di un'assenza temporanea!” “Oh,
Rise un'altra volta. “Je suis enchanté de vous voir” rispose Tyrer disinvolto nonostante un leggero accento. In
tutto il mondo, eccetto in Gran Bretagna, il francese era la lingua della diplomazia e dell'aristocrazia, perciò
conoscerlo alla perfezione era un requisito indispensabile per chiunque volesse ottenere un incarico presso il
Foreign Office nonché per chiunque volesse passare per una persona istruita. Sempre in francese aggiunse:
“Pensate che i vostri sacerdoti potrebbero prendere in considerazione l'ipotesi di darmi delle lezioni o quanto
meno autorizzarmi a frequentare le loro classi?”. “Ma monsieur, posso domandarvi come avete fatto a imparare
il giapponese... lo parlate correntemente.” “Ma monsieur, posso domandarvi come avete fatto a imparare il
giapponese... lo parlate correntemente.” Ma quel luogo, dato in affitto agli inglesi a tempo indeterminato, fu un
errore, infatti da sempre i giapponesi avevano fatto il possibile per rientrarne in possesso, era stato scelto con
grande oculatezza. Dal cortile anteriore si vedevano la città e il mare dove la flotta era all'ancora in posizione di
battaglia. Continuando a sbadigliare rimboccò la coperta, si sedette appoggiando la schiena contro il cuscino
durissimo e aprì la sua piccola valigetta da diplomatico con le iniziali in rilievo, un regalo d'addio della madre,
estraendone un taccuino. Il tairò Nakamura che succedette a Goroda ne ampliò ulteriormente i poteri e mise i
bonzi e i gesuiti gli uni contro gli altri ricorrendo all'inganno, alle persecuzioni, alle torture e alle uccisioni. Poi
venne Toranaga. Il tairò Nakamura che succedette a Goroda ne ampliò ulteriormente i poteri e mise i bonzi e i
gesuiti gli uni contro gli altri ricorrendo all'inganno, alle persecuzioni, alle torture e alle uccisioni. Poi venne
“Sì. E' disgustoso che sia la loro flotta a guidare l'attacco.” “Tu non vuoi capire!” “Non sono cattolico, temo...
appartengo alla Chiesa d'Inghilterra e sono... ehm... un apprendista interprete della Legazione britannica. Mi
chiamo Phillip Tyrer, sono appena arrivato e mi sento ancora confuso.” Povero papà, pensò concentrandosi
sulle parole di Poncin mentre percorrevano High Street, accarezzati dal sole e tonificati dall'aria fresca.
Probabilmente anche l'indomani, il giorno della spedizione a Edo, sarebbe stata una bella giornata. “Oh, ma
certo, il giovane inglese della Tokaidò. Vi prego di accettare le mie scuse: avrei dovuto riconoscervi. Siamo stati
tutti sconvolti dall'incidente. Posso presentarmi? Sono André Poncin di Parigi, commerciante.” “Tu non vuoi
capire!” Nel suo francese più fiorito e mellifluo disse: “Considererei un onore se voleste avere la bontà di
continuare il racconto, lo dico davvero, è così importante imparare quanto più possibile e io... io temo che le
persone che frequento e con cui parlo siano... ahimè, tutt'altro che parigini, piuttosto barbosi anzi, e all'oscuro
delle raffinatezze in cui i francesi sono maestri. “Pardon, monsieur” aveva detto lo straniero, “ma dovete
spiegare a quest'uomo che tipo di libro cercate.”Capitolo 9 Al di là dello steccato intravide la sagoma incerta di
un tempio buddista. Al tramonto, quando le cornamuse avevano terminato di suonare la ritirata e la bandiera era
stata ammainata come di rito, il pesante cancello sbarrato e suonate le loro campane, i monaci avevano riempito
la notte con uno strano canto che non aveva mai fine: “Ommm mahnee padmeee hummmmm...”.
“Dichiaratevi!” ripeté senza scomporsi un giovane samurai. “Io sono Hiro Watanabe e non voglio uccidere né
Deserto anche il ponte. Il francese gli aveva spiegato che in Giappone i bordelli erano luoghi di grande
bellezza, e che le cortigiane, le Signore del Mondo Fluttuante come venivano chiamate, erano senza dubbio le
più raffinate che avesse mai incontrato. “Prendete nota del numero di soldati, dei loro andirivieni, quali stanze
sono occupate e da chi.” I due samurai aspettarono e spiarono tutto il giorno. Al tramonto indossarono gli abiti
ninja e per due volte Hiraga cercò di avvicinarsi alla Legazione. Durante uno dei due tentativi arrivò persino a
scalare il recinto per una ricognizione ma dovette ritirarsi in gran fretta quando una sentinella rischiò di
scontrarsi con lui. Il predecessore di sir William l'aveva abbandonata l'anno prima, quando i ronin nottetempo
avevano assassinato i due uomini a guardia della sua camera da letto facendo infiammare gli animi degli inglesi
ma esultare quelli dei giapponesi. Arrossì ricordando come il suo interesse era stato risvegliato dalle parole di
André e si vergognò di quella debolezza. “Era protetto dal mandato imperiale” precisò Anjo. L'anello di
Anjo ribolliva di rabbia. “Dimmi, esiteresti?” Potrò averne una anch'io? Potrei comprare un contratto? André
dice che qui molti lo fanno e che poi affittano una casetta nel quartiere di Yoshiwara, in un luogo segreto e fuori
mano: “Si dice che tutti i ministri ne posseggano una e che sir William ci vada puntualmente una volta alla
settimana; pensa che nessuno lo sappia ma invece gli altri lo spiano e ridono, tutti tranne quell'olandese che è
impotente, e il ministro russo che preferisce esplicitamente compagnie d'altro genere ...”. Aveva avuto un
effetto benefico sui nervi di Tyrer, altri nella Legazione avevano invece fischiato e gridato ai monaci di tacere.
All'incontro ...” Al di là dello steccato intravide la sagoma incerta di un tempio buddista. Al tramonto, quando
le cornamuse avevano terminato di suonare la ritirata e la bandiera era stata ammainata come di rito, il pesante
cancello sbarrato e suonate le loro campane, i monaci avevano riempito la notte con uno strano canto che non
aveva mai fine: “Ommm mahnee padmeee hummmmm...”. “Sì. E' disgustoso che sia la loro flotta a guidare
l'attacco.” Perciò, monsieur, in un certo senso questo è il paradiso. Un uomo può fornicare anche per un anno a
credito, se lo desidera.” Il tono di voce di Poncin cambiò in modo impercettibile. “Tutto è pronto, signore.
Abbiamo messo pattuglie a guardia del molo e delle zone circostanti. La marina ci darà il cambio entro un'ora.”
Arrossì ricordando come il suo interesse era stato risvegliato dalle parole di André e si vergognò di quella
debolezza.
L'uomo giaceva morto ai suoi piedi. Essendo vietato l'uso di veicoli a ruote tutti si affrettavano a piedi
terrorizzati all'idea che le palle fiammeggianti e i razzi di cui avevano sentito parlare potessero da un momento
all'altro far cadere una pioggia di fuoco che avrebbe bruciato la città trasformandola in cenere insieme a loro.
Accese la candela che qualcuno gli aveva preparato accanto al letto. André rise e prese un altro libro. “Troppo
gentile. D'accordo, accetto di buon grado.” Colmo di gratitudine, Tyrer fece un cenno al negoziante e con l'aiuto
di Poncin pagò il libro, sbalordito dal basso prezzo. S'incamminarono lungo la strada. “Che cosa stavate dicendo
del Mondo dei Safici?” “Immediatamente. Attenetevi al piano, fate un gran fracasso, tamburi, cornamuse,
eccetera, poi fate suonare la banda mentre marcia su e giù.” Continuando a sbadigliare rimboccò la coperta, si
sedette appoggiando la schiena contro il cuscino durissimo e aprì la sua piccola valigetta da diplomatico con le
iniziali in rilievo, un regalo d'addio della madre, estraendone un taccuino. “No, certo che no! Ma loro non sono
al nostro posto e noi non ci troviamo al loro, ed è per questo e soltanto per questo che riusciremo a tenerli in
pugno.” E così Tyrer aveva fatto. “Oh, in questo caso posso avere l'onore di farvi da guida?”
Lo richiuse con un movimento brusco. Continuando a sbadigliare rimboccò la coperta, si sedette appoggiando
la schiena contro il cuscino durissimo e aprì la sua piccola valigetta da diplomatico con le iniziali in rilievo, un
regalo d'addio della madre, estraendone un taccuino. “Tutti i Satsuma si sarebbero ribellati contro di noi e con
diritto, e i tosa e i choshu si sarebbero uniti a loro, col risultato di far scoppiare una guerra civile che non
possiamo vincere. Votate! Sì o No?” Tyrer ridacchiò nervosamente. Tre anni più tardi divenne shògun e dopo
altri due anni abdicò in favore del figlio Sudara pur conservando tutto il potere nelle sue mani com'era nella
consuetudine giapponese. “Oh no, la donna ha sempre il diritto di rifiutare un uomo senza per questo perdere la
faccia. Esistono speciali protocolli che potrò spiegarvi nei dettagli, se lo desiderate, ma ciascuna Casa è diretta
da una maitresse chiamata mama-san. San è il suffisso che significa padrone di casa, maschile e femminile, e la
mama-san è una donna il cui vanto consiste nell'eleganza dell'ambiente che dirige e nella raffinatezza delle
ragazze di cui si circonda. I prezzi e la qualità delle case ovviamente variano. La ragazza era una sgualdrinella
di quattordici anni, e l'incontro aveva avuto luogo in gran fretta e con una profusione di sudore in un puzzolente
bugigattolo in cima alle scale; un penny per la ragazza e uno per il taverniere. “Il nostro errore fu di non
intercettare Sanjiro e ucciderlo” disse Toyama. “Resta pure con loro, se vuoi. Adesso votiamo per
“No, certo che no! Ma loro non sono al nostro posto e noi non ci troviamo al loro, ed è per questo e soltanto
per questo che riusciremo a tenerli in pugno.” Un cane si precipitò ringhiando da un vicolo scomparve guaendo
colpito da un calcio che lo fece volare per dieci metri. L'esodo era cominciato al mattino quando la flotta era
stata avvistata nel porto di Yokohama. “Lo chiamiamo il Ponte per il Paradiso. Oh si, e dovreste sapere... oh,
ma scusatemi, ho interrotto i vostri acquisti.” Qualcuno venne addirittura calpestato o fatto precipitare da un
ponte o ricacciato dentro una casa, ma la maggior parte fuggi senza meta ma con la ferma determinazione di
allontanarsi quanto più possibile dal mare. Essendo vietato l'uso di veicoli a ruote tutti si affrettavano a piedi
terrorizzati all'idea che le palle fiammeggianti e i razzi di cui avevano sentito parlare potessero da un momento
all'altro far cadere una pioggia di fuoco che avrebbe bruciato la città trasformandola in cenere insieme a loro.
Non c'è nessun futuro nel guardare immagini sconce, pensò disgustato. La fiamma della candela cominciava a
tremolare. La spense e si allungò, i lombi appesantiti da quel dolore familiare. “Ah, ecco una parola molto
importante. Musuko vuol dire figlio, o figlio mio, musuko-san letteralmente significa onorabile figlio oppure
signor figlio, ma nel gergo comune sta a significare cazzo o mio onorabile cazzo. Le ragazze si chiamano
musume. La parola significa figlia o figlia mia, ma nel Mondo dei Salici vuol dire vagina. Quando dite alla
vostra ragazza konbanwa, musume-san, le state dicendo Buonasera, chérie. Quelli che si rifiutarono di abiurare
vennero crocifissi o passati a fil di spada come criminali comuni. Soltanto uno sparuto gruppetto scelse l'abiura.
Sorrise. Il corteo arrivò a riprendere possesso del luogo con grande sfarzo militare perchè sir William aveva
deciso di trascorrervi la notte per prepararsi all'incontro dell'indomani. “Che c'è?” chiese al capitano che si era
portato una mano al berretto. Ma non importa, papà ha vissuto la sua vita e per quanto bene gli voglia e per
quanto ammiri ciò che ha fatto io devo vivere la mia. La Francia ormai è quasi un'alleata, non c'è niente di male
nello stare a sentire e imparare. Da lontano giunse il suono stridulo delle cornamuse. All'incontro ...” Aveva
avuto un effetto benefico sui nervi di Tyrer, altri nella Legazione avevano invece fischiato e gridato ai monaci di
tacere. Poi Ori si slanciò verso un altro uomo che battè in ritirata. Provò con un terzo che a sua volta si ritirò.
“Eeee!” Si trattava di uno dei più rispettati maestri di Mito, morto a Edo nel terremoto del '55 in cui perirono
centomila persone. Nella carriera del Consiglio dove gli Anziani si erano riuniti in gran fretta parlava Yoshi.