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GRIGLIA DI EMISSIONE
REDATTO FIRMA:
GDL DATA: 7/12/2020
DA:
FIRMA:
EMESSO DA: RQL DI PRESIDIO DATA: 7/12/2020
Indice
1. SCOPO E GENERALITÀ ..................................................................................................................... 2
2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ ........................................................................................................ 2
2.1 Valutazione iniziale e ricovero ............................................................................................... 2
2.2 Esami di laboratorio e strumentali ........................................................................................ 3
2.3 Terapia .................................................................................................................................... 5
2.4 Quando dichiarare il paziente guarito ................................................................................. 10
2.5 Criteri per la dimissione ........................................................................................................ 10
4. APPENDICI ..................................................................................................................................... 13
5. DISTRIBUZIONE DEL DOCUMENTO .................................................................................................. 22
6. DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO.............................................................................................. 22
PDTA Codif: PDTA-22
1. SCOPO E GENERALITÀ
Scopo di questo documento è di fornire le indicazioni per la gestione dei pazienti pediatrici che giungono
all’Ospedale dei Bambini di Brescia affetti da COVID19 (accertato con tampone nasale o nasofaringeo
positivo oppure sospetto in base al quadro clinico e all’avvenuto contatto con parenti affetti o sospetti
di malattia) sulla base delle evidenze raccolte nei primi 9 mesi di pandemia.
L’area bresciana è stata fortemente colpita: dall’inizio dell’epidemia alla fine di Novembre 2020, si sono
contati a Brescia 25.000 affetti e, tra questi, circa 3000 morti. Per quel che riguarda i pazienti in età
pediatrica (1 mese-18 anni) abbiamo ricoverato una quarantina di bambini affetti da polmonite
interstiziale con positività del tampone per SARS-CoV-2; nessun paziente è deceduto. Si è poi assistito a
una “seconda fase” di malattia. Sono stati infatti ricoverati nella nostra UO di Pediatria, dalla seconda
metà di Aprile, un’altra quarantina di bambini che sono giunti alla nostra osservazione con i sintomi di
una malattia iperinfiammatoria (febbre elevata, dolori addominali, vomito, diarrea, polmonite,
miocardite) con alcune caratteristiche simili a altre malattie infiammatorie quali la malattia di Kawasaki
e la MAS (macrophage activation syndrome). Nella maggior parte di questi casi, il tampone è risultato
negativo; tutti i bambini però erano provenienti da zone endemiche e sono stati in contatto con familiari
positivi o sospetti; inoltre la sierologia IgG specifica è risultata positiva in una parte dei casi. Questo
nuovo quadro clinico, correlato all’infezione da SARS-CoV-2, denominato MIS-C (o PIMS-TS) decorre con
gravità variabile fino anche a quadri molto gravi ma nel nostro caso tutti i bambini affetti sono andati
incontro a risoluzione del quadro clinico.
Ogni paziente che si presenti in Pronto Soccorso (PS) pediatrico, di età dai 28 giorni ai 15 anni o che
siano seguiti per continuità assistenziale presso reparti pediatrici e che presenti una o più delle
caratteristiche cliniche sottoelencate, deve essere testato per COVID-19 con tampone rinofaringeo in PS.
Febbre
-Sintomi di infezione respiratoria o gastrointestinale
-Cefalea
-Anosmia e/o disgeusia
-Lesioni purpuriche acrali con le caratteristiche dell’eritema pernio oppure
-Segni e sintomi di MIC-S: Febbre (>38°C) ≥24 ore + Segni di laboratorio di infiammazione sistemica
(leucocitosi neutrofila, PCR elevata, linfopenia) + Segni/sintomi d’organo + Esclusione di altre cause
microbiche +/- Evidenza di precedente contatto con SARS-CoV2.
Oltre al bambino, verrà eseguito il tampone anche al caregiver che accompagna e che sarà accanto al
bambino per tutta la durata della degenza (un solo accompagnatore per paziente).
PDTA Codif: PDTA-22
Un paziente risultato tampone negativo, ma sintomatico per febbre e/o tosse e/o dispnea e/o
polmonite radiologicamente dimostrata e quindi sospetto, può essere sottoposto dopo 48 ore a un
secondo tampone che ha lo scopo di accertarne la negatività. Il tampone infatti è gravato da una certa
percentuale di falsi negativi soprattutto nei primi 1-3 giorni dall’inizio dei sintomi.
Il tampone nasale o nasofaringeo può essere eseguito anche al di fuori del reparto Pediatria COVID, su
pazienti ricoverati in altri reparti che non l’hanno eseguito precedentemente, se ritenuto opportuno in
base al quadro clinico del paziente (esempio esordio in corso di ricovero di sintomi respiratori e febbre
oppure riscontro di polmonite).
Le modalità di esecuzione del tampone e le attività da svolgere in caso di riscontro di positività sono
descritte nella Io-PCI-03-01 – Gestione diagnostica di laboratorio per ricerca SARS-COV-2.
Vedi anche Procedura: P-ACC-11 – Gestione dei ricoveri nel settore COVID19
I pazienti di età inferiore a 28 giorni seguono la procedura definita dall’UO di Terapia intensiva
neonatale.
Esami* da eseguire all’ingresso (gli esami sottolineati si possono eseguire in regime di urgenza):
Successivamente, secondo l’andamento clinico, in base al giudizio del medico di reparto o di guardia
possono risultare utili:
Strumentali:
PDTA Codif: PDTA-22
Valutare attentamente gli esami (oltre al quadro clinico) per diagnosi differenziale con:
sospetta MIS-C
sospetta sHLH: ferritina > 684 ng/mL + almeno due dei seguenti 4 criteri di laboratorio: PLT
≤181.000/mmc, AST>48 U/L, trigliceridi > 156 mg/dl, Fibrinogeno ≤ 360 mg/dl
sospetta sepsi
2.3 Terapia
Queste indicazioni terapeutiche dei bambini COVID positivi suggeriscono l’uso di farmaci ben conosciuti,
ma con indicazioni terapeutiche diverse rispetto al trattamento di altre patologie già note.
Per il momento, in attesa che i risultati degli studi in corso orientino e arricchiscano le scelte
terapeutiche, i nostri suggerimenti per la terapia dell’infezione da SARS-CoV2 in Pediatria sono i seguenti
(vedi anche il paragrafo Prontuario farmaci):
Scenario 1: paziente COVID-19 asintomatico o paucisintomatico: Febbre < 38.5°C, tosse, sintomi
gastrointestinali o sintomi da raffreddamento ma senza dispnea, con saturazione di ossigeno (SpO2) >
94% in aria ambiente (AA) e con Rx torace negativo o con lieve interessamento.
Scenario 2: paziente COVID-19 con sintomi respiratori moderati/gravi e presenza di polmonite all’Rx
torace: con SpO2 < 94% in AA e frequenza respiratoria (FR) patologica per età (vedi tabella) oppure in
presenza di fattori di rischio (Diabete, Cardiopatie, Nefropatie, Fibrosi cistica, Immunodeficienze,
broncodisplasia, obesità, paziente fragile)
Se non fosse possibile somministrare la terapia per os, può essere opportuno posizionare un sondino
naso gastrico (SNG).
• Ossigenoterapia
L’utilizzo dell’ossigenoterapia va titolata basandoci sulla SpO2 e sulla clinica. Se non si riuscisse, con la
somministrazione di bassi flussi, a mantenere una SpO2 stabilmente maggiore di 94-95%, insieme a una
buona meccanica respiratoria, allora viene consigliato di passare all’ossigenoterapia ad alti flussi (HFNC).
Questa è indicata nei casi di ipossiemia (SpO2 < 94-97%) con distress respiratorio e lieve ipercapnia
(PCO2 tra 45 e 60 mmHg) tenendo presente che comunque la pO2 arteriosa rimane l’indicatore più
sensibile per la gestione dell’ossigenoterapia. Iniziare con:
-Flusso in litri/min:
Nel bambino sotto l’anno (o sotto i 10 Kg) = 2 litri/Kg/min (max 20 litri/min).
Nel bambino sopra l’anno (o sopra i 10 Kg) = 1 litro/Kg/min (max 40 litri/min nel ragazzo)
Si suggerisce di iniziare con flussi più bassi per alcuni minuti per permettere al paziente di adattarsi.
-FiO2 si inizi con una FiO2 di 35-40% e poi si salga o scenda conil fine di mantenere una SpO2 compresa
tra 92-95%. Man mano che il paziente prosegue il trattamento sarà possibile effettuare una progressiva
riduzione della FiO2 fino ad arrivare al 30%. Dopo 24 ore di stabilità del paziente con FiO2 al 30% si inizia
a ridurre il flusso (riduzione di 1 litro/min ogni 24 ore). Quando il paziente è stabile da 24 ore con flusso
di 2-3 litri/min è possibile sospendere il trattamento e proseguire la somministrazione di ossigeno a
bassi flussi con i comuni presidi a disposizione.
-Temperatura della miscela (ossigeno/aria) 34°-37°C (o comunque la temperatura più vicina alla
temperatura corporea del paziente).
Fare attenzione che le cannule nasali non occludano più del 50% delle narici.
Il paziente andrà attentamente monitorato, in concerto con il rianimatore pediatra, per valutare
eventuale comparsa di insufficienza respiratoria e/o scompenso emodinamico e/o insufficienza
multiorgano. Si valuterà per eventuale presa in carico rianimatoria e comunque per decisioni riguardanti
la necessità della ventilazione invasiva o non invasiva.
• Terapia antipiretica
Nella febbre in corso di infezione da SARS-CoV-2, i farmaci utilizzabili come antipiretici nel bambino sono
Paracetamolo e/o lbuprofene.
PDTA Codif: PDTA-22
• Antibioticoterapia
L’antibiotico terapia nei pazienti con COVID19 non si è dimostrata efficace tuttavia se vi fosse sospetta
o dimostrata coinfezione batterica è utile intraprenderla: Amossicillina/clavulanico o Azitromicina per
os o Ceftriaxone o Cefotaxime per via endovenosa (EV) o altro antibiotico dal medico curante ritenuto
opportuno in base al quadro clinico.
• Terapia corticosteroidea ev
L’unica terapia farmacologica per la quale ad oggi è stato dimostrato (Recovery trial) un effetto di
riduzione della mortalità intraospedaliera nei pazienti adulti ospedalizzati con polmonite da SARS-CoV-
2 in ossigenoterapia è quella corticosteroidea in particolare con desametasone a 6 mg/die (per os
oppure ev) per 10 giorni. Non si è osservato invece alcun beneficio del cortisone nei pazienti senza
necessità di supporto di ossigeno.
Nel bambino che presenti un peggioramento clinico nonostante i primi interventi terapeutici e che
richieda supplementazione con ossigeno è utile intraprendere terapia steroidea. Il Desametasone ev
(0,1 mg/kg/die in 2 somministrazioni) può essere sostituito dal Metilprednisolone ev (1 mg/kg/die in 2
somministrazioni). In caso di paziente con gravi manifestazioni cliniche (es. shock, segni di HLH
secondaria, grave miocardite con deficit di pompa) si può considerare terapia con metilprednisolone
(30 mg/kg/die x 3 giorni, max 1 gr).
vedi anche prontuario farmaci.
• Terapia antivirale
Remdesivir EV:
L’impiego di questo farmaco, disponibile solo in formulazione endovenosa, è stato autorizzato dalle
agenzie del farmaco statunitense ed europea solo per il trattamento della polmonite SARS-CoV-2
correlata, in pazienti con necessità di supporto di ossigeno.
L’inizio precoce della terapia antivirale ha mostrato di ridurre la necessità di ventilazione invasiva e la
durata dell’ospedalizzazione in pazienti con polmonite da SARS-CoV-2, mentre non ha dimostrato
vantaggi nei pazienti paucisintomatici, senza evidenza di polmonite, o in pazienti intubati per i quali non
è stata osservata una riduzione della mortalità intraospedaliera dei pazienti trattati.
In Europa, Remdesivir è pertanto autorizzato per il trattamento della polmonite da COVID-19 nei
pazienti ospedalizzati, di peso > 40 kg ed età > 12 anni, che soddisfano tutte le condizioni sotto riportate:
• polmonite
• esordio dei sintomi da meno di 10 giorni
• eGFR > 30 mL/minuto
• ALT < 5 volte il limite superiore dell’intervallo di riferimento
• NON necessità di ventilazione non invasiva o ossigenoterapia ad alti flussi
• NON necessità di ventilazione meccanica
*Owen D., Covid-19: Remdesivir has little or no impact on survival, WHO trial shows
BMJ 2020 Oct 19;371:m4057. doi: 10.1136/bmj.m4057
*Emani VR, Goswami S, Nandanoor D, Emani SR, Reddy NK, Reddy R.
Randomized Controlled Trials for COVID-19: Evaluation of Optimal Randomization Methodologies - Need for the Data
Validation of the Completed Trials, and to Improve the Ongoing and Future Randomized Trial Designs.
Int J Antimicrob Agents. 2020 Nov 12:106222. doi: 10.1016/j.ijantimicag.2020.106222
portatore di CVC
ventilazione polmonare
obesità
malattia cronica preesistente quali neoplasia, sindrome nefrosica complicata, fibrosi cistica in
riacutizzazione, drepanocitosi, collagenopatia o MICI in fase acuta (flare)
persistenza di positività degli anticorpi antifosfolipidi
cardiopatia congenita o acquisita emodinamicamente significativa
storia di pregresso tromboembolismo venoso
presenza di familiarità per eventi trombotici in parenti con meno di 40 anni
età “peripuberale” dai 12 ai 15 anni
assunzione di contraccettivo orale
paziente splenectomizzato per emoglobinopatia
La terapia della MIS-C prevede l’utilizzo combinato di immunoglobuline EV e terapia steroidea EV. Le
modalità di somministrazione (via di somministrazione, dosaggio e tempistica) sono da definire in base
al quadro clinico del paziente.
• Terapia corticosteroidea ev
• Immunoglobuline ev
E’ la terapia di primo livello.
IgEV 2 g/kg (fino ad un massimo di 80 g) in unica somministrazione in almeno 12 ore.
N.B. In caso di paziente con deficit di pompa/alterazione del bilancio idrico, le IgEV devono essere
somministrare in almeno 16-24 ore, o alternativamente deve essere considerata l’ipotesi di frazionare
la dose totale in due somministrazioni.
In caso di inefficacia/scarsa risposta deve essere considerata l’opportunità di somministrare una
seconda dose di Ig e.v.
• Terapia corticosteroidea ev
da eseguire IN ASSOCIAZIONE come terapia di primo livello alle immunoglobuline e.v. in caso di clinica
particolarmente severa (es. shock, sHLH, miocardite con grave defici di pompa).
PDTA Codif: PDTA-22
• Antibioticoterapia
Come scenario 2
• Profilassi/terapia antitrombotica
Vedi scenario 2
• ASA per os
5 mg/kg/die in unica somministrazione per os per almeno 6-8 settimane.
Utile, data l’impossibilità al momento di stabilire il reale rischio di pazienti MIS-C di sviluppare aneurismi
delle coronarie. In caso di aneurismi delle coronarie valgono le indicazioni al trattamento secondo
American Heart Association.
• Anakinra ev
In caso di mancata risposta del quadro MIS-C entro 48 ore dall’inizio del trattamento con corticosteroidi
ed immunoglobuline o in caso di quadro clinico particolarmente severo anche all’esordio (es. segni di
sHLH, shock o miocardite con grave deficit di pompa) può trovare indicazione l’uso di anakinra ev.
2 mg/kg X 4 volte al giorno max 100 mg/dose diluito in soluzione fisiologica e somministrato in max 1h
dalla preparazione
oppure in infusione continua alla dose di 2 mg/kg dose d’attacco (in bolo) seguita da una dose
complessiva fino a 12 mg/kg/die per una dose massima giornaliera di 400 mg
Vedi prontuario farmaci
• Eculizumab
In caso di presenza di IRA e schistociti, deve essere presa in considerazione l’ipotesi di Sindrome
Uremico-emolitica acuta/microangiopatia trombotica; indicato l’utilizzo dell’Eculizumab secondo lo
schema riportato nel prontuario farmaci.
Si definisce clinicamente guarito da Covid-19 un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni
cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi, polmonite con
insufficienza respiratoria) associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2, diventi
asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata. Il soggetto clinicamente guarito
può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2.
Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione e risulta negativo al tampone per SARS-
CoV-2, effettuato almeno 10 giorni dopo la comparsa dei sintomi e dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
Il paziente con COVID-19 può essere considerato dimissibile alle seguenti condizioni:
PDTA Codif: PDTA-22
3. PRONTUARIO FARMACI
Terapia corticosteroidea
Metilprednisolone Fiale EV da 40 mg = 1 ml
Terapia antivirale
Remdesevir (VEKLURY)
Fiale da 100 mg per infusione endovenosa
Oseltamivir (TAMIFLU)
Enoxaparina (CLEXANE):
Enoxaparina sodica è somministrata per iniezione SC profonda che va eseguita con il paziente in
posizione supina alternando tra la parte sinistra e destra della parete antero-laterale o postero-laterale
dell’addome. L’iniezione deve essere eseguita introducendo interamente e perpendicolarmente l’ago
nello spessore di una plica cutanea, realizzata tra il pollice e l’indice dell’operatore. La plica cutanea va
mantenuta per tutta la durata dell’iniezione. Non strofinare il sito di iniezione dopo la somministrazione.
1-2 g/Kg/dose
A disposizione nel nostro ospedale: Ig VENA flaconi da 5 g =100 ml
Velocità di infusione consigliata:
prima ora 30 ml seconda ore 60 ml terza ora 90 ml
dalla quarta ora si può arrivare a 120 ml/ora
Valutare la velocità di infusione in base al peso del paziente e alle caratteristiche di circolo.
Nel bambino si preferisce infondere il carico in non meno di 12 ore, in alcuni casi è opportuno arrivare
anche a 18 ore.
5 mg/kg/die in unica somministrazione per os A STOMACO PIENO per almeno 6-8 settimane.
Terapia bioteconologica EV
Anakinra (KINERET)
Anakinra è fornito in siringhe graduate pre-riempite (0.67 ml), che contengono ognuna 100 mg (150
mg/ml) in soluzione sterile, dall’aspetto da trasparente a bianco che può contenere qualche particella
amorfa da trans lucente a bianca.
Esaminare le siringhe di Anakinra per verificare ogni deviazione rispetto al loro normale aspetto prima
della diluizione.
Conservare in frigo ad una temperatura compresa tra 2°C e 8°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce
Non congelare o agitare
Preparare la soluzione per infusione ev come segue:
• Svuotare il contenuto della siringa pre-riempita in una sacca e diluire in 100 mL di soluzione
di sodio cloruro 0.9%.
PDTA Codif: PDTA-22
Eculizumab
In caso di presenza di IRA e schistociti, deve essere presa in considerazione l’ipotesi di Sindrome
Uremico-emolitica acuta/microangiopatia trombotica; indicato l’utilizzo dell’Eculizumab secondo questo
schema:
4. APPENDICI
1. SCOPO E GENERALITÀ
L’Italia è stata la seconda nazione al mondo ad essere coinvolta dalla pandemia da SARS-CoV2. E’ ormai
del tutto appurato che in una percentuale ridotta di bambini, si può sviluppare una sindrome
multisistemica iperinfiammatoria, che segue di 2-6 settimane l’esposizione al SARS-CoV2.1–3 Questa
forma è stata variamente denominata, ai fini di questo documento si utilizzerà il termine MIS-C.
Dai dati della letteratura emergono una variabilità fenotipica ed una molteplicità di trattamenti. 4–6 Allo
stato attuale delle conoscenze non è possibile stabilire in maniera definitiva quali siano i criteri
PDTA Codif: PDTA-22
diagnostici, eventuali fattori prognostici e, soprattutto, quale sia l’atteggiamento terapeutico più
efficace in questi pazienti.7,8
Il presente documento vuole quindi offrire semplicemente un ausilio al pediatra che si trovi ad
affrontare un caso sospetto o confermato di MIS-C e si basa sulla revisione della letteratura e
sull’esperienza di clinici già coinvolti nella gestione di casi simili. Questo documento non ha quindi il
valore di linea guida o consenso, e va sempre applicato con giudizio clinico al singolo caso.
Come concetto generale, la MIS-C viene considerata come una forma post-infettiva in cui le gravi
manifestazioni cliniche sono correlate all’attivazione incontrollata dell’infiammazione, che in alcuni casi
può evolvere in una Linfoistiocitosi Emofagocitica Secondaria (sHLH) e in una Insufficienza Multiorgano
(MOF). Sebbene non vi siano dati definitivi in tal senso, è verosimile che una componente
microangiopatica e di ipercoagulabilità possa giocare un ruolo determinante nelle manifestazioni
cliniche.
2. Criteri identificativi
Definizione MIS-C
Esistono diverse definizioni di malattia, in gran parte sovrapponibili (vd Tab1 Appendice).
segni/sintomi d’ORGANOa
+/-
a
INTERESSAMENTO D’ORGANO
PDTA Codif: PDTA-22
3. ESAMI DI LABORATORIO
PDTA Codif: PDTA-22
Tutti i pazienti con sospetto di MIS-C devono eseguire i seguenti esami all’ingresso
4. TERAPIA
Come già anticipato al momento non esistono evidenze sufficienti a stabilire il miglior approccio
terapeutico al paziente con MIS-C. Quelle seguenti non vanno quindi interpretate come
raccomandazioni o linee guida. E’ inoltre importante sottolineare che lo spettro MIS-C descritto in
letteratura e nell’esperienza clinica dei redattori del presente documento è molto variabile per gravità.
Il miglior intervento terapeutico andrà quindi deciso valutando la storia clinica del singolo paziente.
Nella maggior parte dei casi i pazienti MIS-C sono finora stati trattati con i presidi terapeutici di solito
utilizzati per i pazienti con Sindrome di Kawasaki ad alto rischio.
da 5 a < 10 kg 300 mg alla settimana x 1 300 mg alla settimana 2 poi 300 mg ogni 3 settimane
da 10 a < 20 kg 600 mg alla settimana x 1 300 mg alla settimana 2 poi 300 mg ogni 2 settimane
da 20 a < 30 kg 600 mg alla settimana x 2 600 mg alla settimana 3 poi 600 mg ogni 2 settimane
da 30 a < 40 kg 600 mg alla settimana x 2 900 mg alla settimana 3 poi 900 mg ogni 2 settimane
superiore a 40 900 mg alla settimana x 4 1200 mg alla settimana 5 poi 1200 mg ogni 2 settimane
kg
PDTA Codif: PDTA-22
PLT ≤181.000/mmc
AST>48 U/L
Febbre per almeno 5 giorni + almeno 4/5 dei seguenti “criteri classici”:
3) Rash cutaneo
Spesso all’Rx torace c’è riscontro di broncopolmonite (di solito modesto focolaio); Nel 5% dei casi
l’esordio è con un quadro clinico addominale (dolore addominale, diarrea e vomito o colangite con
ittero e idrope della cistifellea all’eco o epatite o pancreatite acuta)
1) Febbre con PCR > 30 mg/L (o VES > 40 mm) da più di 5 giorni + almeno 2 “criteri classici”
Oppure
2) Febbre in Lattante con PCR > 30 mg/L (o VES > 40 mm) da più di 7 giorni senza altra causa + almeno
tre criteri di laboratorio tra questi:
-Anemia
-Aumento ALT
-Piuria sterile
Talora la malattia si “completa” in un secondo tempo in particolare nei piccoli sotto i 6 mesi (soprattutto
maschi).
Febbre + una manifestazione clinica dominante che non è tra i 5 criteri classici (Meningismo, ipoacusia
di nuova insorgenza, Convulsioni, Paralisi del facciale, Orchite, Artrite)
PDTA Codif: PDTA-22
6. DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO
2. Castagnoli R, Votto M, Licari A, Brambilla I, Bruno R, Perlini S, Rovida F, Baldanti F, Marseglia GL.
Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) infection in children and
adolescents: a systematic review.
JAMA Pediatr. 2020 Apr 22. doi: 10.1001/jamapediatrics.2020.1467.
14. Feldstein LR, Rose EB, Horwitz SM, Collins JP, Newhams MM, Son MBF, Newburger JW,
Kleinman LC, Heidemann SM, Martin AA, Singh AR, Li S, Tarquinio KM, Jaggi P, Oster ME, Zackai
SP, Gillen J, Ratner AJ, Walsh RF, Fitzgerald JC, Keenaghan MA, Alharash H, Doymaz S, Clouser
KN, Giuliano JS Jr, Gupta A, Parker RM, Maddux AB, Havalad V, Ramsingh S, Bukulmez H,
Bradford TT, Smith LS, Tenforde MW, Carroll CL, Riggs BJ, Gertz SJ, Daube A, Lansell A, Coronado
Munoz A, Hobbs CV, Marohn KL, Halasa NB, Patel MM, Randolph AG; Overcoming COVID-19
Investigators; CDC COVID-19 Response Team.
Multisystem Inflammatory Syndrome in U.S. Children and Adolescent
N Engl J Med. 2020 Jul 23;383(4):334-346. doi: 10.1056/NEJMoa2021680. Epub 2020 Jun
29.PMID: 32598831
15. Ramcharan T, Nolan O, Lai CY, Prabhu N, Krishnamurthy R, Richter AG, Jyothish D,
Kanthimathinathan HK, Welch SB, Hackett S, Al-Abadi E, Scholefield BR, Chikermane A
Paediatric Inflammatory Multisystem Syndrome: Temporally Associated with SARS-CoV-2
(PIMS-TS): Cardiac Features, Management and Short-Term Outcomes at a UK Tertiary Paediatric
Hospital.
Pediatr Cardiol. 2020 Oct;41(7):1391-1401. doi: 10.1007/s00246-020-02391-2. Epub 2020 Jun
12.PMID: 3252935
18. Royal College of Pediatrics and Child Health. Guidance: Paediatric multisystem inflammatory
syndrome temporally associated with COVID-19.
Available at: https://www.rcpch.ac.uk/sites/default/files/2020-05/COVID-19-Paediatric-
multisystem- inflammatory syndrome-20200501.pdf. (Accessed: 8th May 2020)
19. Emergency Preparedness and Response Multisystem Inflammatory Syndrome in Children (MIS-
C ) Associated with Coronavirus Disease 2019.
CDC.GOV 2019–2021 (2020). doi:10.1016/S0140-6736(20)31094