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- ing. Vincenzo Ceraso (ceraso@igb.cnr.it), Istituto di genetica e biofisica "Adriano Buzzati Traverso"
(IGB) di Napoli, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
1
Sommario (step temporali)
Principali prescrizioni legislative su efficienza energetica e certificazione
energetica in edilizia:
1976: legge 373/76 (abrogata) e suoi decreti attuativi (tra cui il DPR
1052/77)
1991: legge 10/91 e suoi decreti attuativi (tra cui il DPR 412/93)
2002: Direttiva europea 2002/91/CE (“EPBD”) e suo recepimento a livello
nazionale (DLgs 192/05, DLgs 311/06, ecc.)
2010-2012: Direttiva europea 2010/31/UE (“EPBD recast”) e suo
recepimento a livello nazionale (D.L. 63/13, L. 90/13, DM 26.6.2015, etc.);
DLgs 28/2011; Direttiva Europea 2012/27/UE e suo recepimento in Italia
mediante il DLgs 102/2014
2017: DM 11.01.2017 e DM 11.10.2017 (Criteri Ambientali Minimi – CAM) 2
2
2
Cenni su Legge 10/91 e DPR 412/93
(solo le prescrizioni principali ancora in vigore - in corsivo sono riportate
le parti non più in vigore)
La legge 10/91
ha come obiettivo il contenimento dei consumi energetici degli
impianti di riscaldamento, quindi si riferisce solo alla climatizzazione in
regime di funzionamento invernale
3
3
3
Prescrizioni da Legge 10/91 e DPR 412/93
Per ciascuna zona climatica, si stabiliscono i giorni di accensione e spegnimento degli impianti
di riscaldamento ed il massimo numero di ore giornaliere di funzionamento (si vedano le due
diapositive successive)
Vengono stabiliti i valori massimi di temperatura in ambiente per ciascuna categoria di edificio
(nella maggior parte dei casi, 20 °C)
I generatori di calore individuali (autonomi) devono essere preferiti a quelli centralizzati (Nota: la
tendenza attuale è l’opposta: si spinge verso impianti di riscaldamento degli edifici centralizzati,
ma dotati di contatori di calore)
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Direttiva Europea 2002/91/CE («EPBD») recepita in
Italia con Dlgs 192/05 e Dlgs 311/06
Il Dlgs 192/2005 è stato integrato e modificato dal Dlgs 311/2006. Nel
seguito ci si riferisce all’insieme dei due.
Recepisce la direttiva europea 2002/91/CE sul rendimento energetico
nell’edilizia (direttiva anche nota come EPBD – Energy Performance
Buildings Directive).
Integra e sostituisce in alcuni punti la legge 10/91 ed il D.P.R. 412/93.
Ha come obiettivo il miglioramento delle prestazioni energetiche degli
edifici.
Favorisce l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Contribuisce al conseguimento degli obiettivi nazionali in termini di
emissioni di gas serra.
Favorisce la diversificazione energetica.
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DLgs 192/05 - 311/06: alcune definizioni
Edificio: involucro edilizio + IMPIANTI
Prestazione energetica: è la quantità annua di energia primaria per soddisfare i
bisogni dell’edificio, compresi la climatizzazione invernale ed estiva e l’acqua calda
sanitaria (ACS) – (climatizzaz. estiva e ACS rappresentano una novità rispetto a L.
10/91)
EPi (ora EPH): è l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale;
rappresenta l’energia primaria, per unità di superficie calpestabile (kWh/m2),
utilizzata per il riscaldamento invernale dell’edificio
EPACS (anche indicato come EPw) energia primaria, per unità di superficie
calpestabile (kWh/m2), utilizzata per la produzione di ACS
Attestato di certificazione energetica (ACE) (ora APE – Attestato di prestazione
energetica): attesta la prestazione energetica dell’edificio e classifica l’edificio con
una lettera
Diagnosi energetica: determinazione di profili di consumo energetico di edifici
esistenti o attività produttive
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DLgs 192/05 - 311/06: Progettazione e controlli
La dichiarazione di fine lavori da inviare al Comune deve essere
corredata da:
Attestato di qualificazione energetica (oggi, APE)
Attestato della Direzione dei Lavori sulla conformità delle opere realizzate alla
relazione L. 10/91
La dichiarazione di fine lavori è inefficace se sprovvista di attestato
di qualificazione energetica (oggi, APE) ed asseverazione della
Direzione dei Lavori
Il Comune definisce le modalità di controllo, accertamenti ed
ispezioni in corso d’opera ed effettua operazioni di verifica anche su
richiesta del committente o acquirente
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DLgs 115/2008
Il DLgs 115 introduce alcune novità.
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D.lgs 28/2011 (anche noto come “Decreto Rinnovabili” o “Decreto Romani”):
OBBLIGO DI USO DI FONTI RINNOVABILI IN EDIFICI DI NUOVA COSTRUZIONE O
SOGGETTI A RILEVANTE RISTRUTTURAZIONE
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D.lgs 28/2011 (anche noto come “Decreto Rinnovabili” o “Decreto Romani”):
OBBLIGO DI USO DI FONTI RINNOVABILI IN EDIFICI DI NUOVA COSTRUZIONE O
SOGGETTI A RILEVANTE RISTRUTTURAZIONE
IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA DA FONTI RINNOVABILI:
OBBLIGHI PER COPRIRE
almeno il 50% dei consumi per ACS
almeno il 50% dei consumi previsti per: ACS + riscaldamento +
raffrescamento.
Questi obblighi non possono essere assolti con impianti da fonti rinnovabili che
producano solo energia elettrica che alimenti impianti per ACS, riscaldamento e
raffrescamento (ad esempio, fotovoltaico + stufe elettriche + scaldabagno elettrico)
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D.lgs 28/2011 (anche noto come “Decreto Rinnovabili” o “Decreto Romani”):
OBBLIGO DI USO DI FONTI RINNOVABILI IN EDIFICI DI NUOVA COSTRUZIONE O
SOGGETTI A RILEVANTE RISTRUTTURAZIONE
L’eventuale impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, ai suddetti
obblighi deve essere evidenziata dal progettista in relazione tecnica,
esaminando la non fattibilità di tutte le opzioni tecnologiche disponibili;
comunque, in tal caso, è reso più severo il vincolo sull’indice EPi (oggi EPH).
Accesso agli incentivi: solo per la quota eccedente quella necessaria per
soddisfare gli obblighi.
Pannelli solari termici o fotovoltaici: se si usano pannelli sui tetti, essi devono
essere aderenti o integrati nel tetto, con stessa inclinazione e orientamento.
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Uno dei principali elementi innovativi della EPBD Recast:
edifici a energia quasi zero
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Uno dei principali elementi innovativi della EPBD Recast:
edifici a energia quasi zero
“Edificio a energia quasi zero” (nZEB, cioè nearly Zero Energy Building)
significa edificio ad altissima prestazione energetica. Il fabbisogno
energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in
misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa
l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze
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Decreti attuativi della legge 90/2013 e del DL 63/2013
• DM 26.6.2015 "Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni
energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici
Distinzione tra:
edifici di nuova costruzione (fabbricati il cui titolo abilitativo sia stato richiesto
dopo l’entrata in vigore del decreto)
ristrutturazioni importanti (di primo e secondo livello)
riqualificazioni energetiche
Ristrutturazioni importanti
Si definisce ristrutturazione importante l'intervento che interessa gli elementi e i
componenti integrati costituenti l'involucro edilizio che delimitano un volume a
temperatura controllata dall'ambiente esterno e da ambienti non climatizzati, con
un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda complessiva
dell'edificio.
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici
c) Riqualificazioni energetiche
Tutti i casi diversi dai precedenti:
gli interventi quindi che coinvolgono una superficie inferiore o uguale al 25 %
della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio e/o consistono nella
nuova installazione o nella ristrutturazione di un impianto termico asservito
all'edificio o di altri interventi parziali, ivi compresa la sostituzione del
generatore.
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici
d) Ampliamenti di edifici esistenti con nuovi impianti dedicati solo alla parte
nuova («ampliamenti volumetrici con nuovi impianti»)
Ampliamento di edifici esistenti per cui valga almeno una delle seguenti
condizioni:
- nuovo volume lordo climatizzato > 15% del volume lordo climatizzato
esistente;
- nuovo volume lordo climatizzato > 500 m3 anche se inferiore al 15%
dell’esistente
Per la sola parte di edificio nuova è richiesto il rispetto dei requisiti energetici
come se si trattasse di un edificio nuovo.
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Ambiti di intervento
Fonte: ANIT Fonte: Valeria Erba Edifici ad energia quasi zero Nuove norme e soluzioni per gli edifici di domani 24
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici
Deroghe
Risultano esclusi dall'applicazione dei requisiti minimi di prestazione energetica:
a) gli interventi di ripristino dell'involucro edilizio che coinvolgono unicamente strati di
finitura, interni o esterni, ininfluenti dal punto di vista termico (quali la tinteggiatura), o
rifacimento di porzioni di intonaco che interessino una superficie inferiore al 10 per
cento della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio;
c) edifici protetti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (da D.lgs. 192/05 come
integrato e modificato dal D.lgs. 311/06).
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Allegato 1 – Appendice A
In caso di:
• nuova costruzione o
• ristrutturazione importante di primo livello,
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Allegato 1 – Appendice A
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Con le stesse modalità si determina l'energia rinnovabile prodotta all'interno del confine del sistema, e si
opera la compensazione tra i fabbisogni energetici e l'energia rinnovabile prodotta in situ («on site»), per
vettore energetico e fino a copertura totale del corrispondente vettore energetico utilizzato.
29
Fattori di conversione in energia primaria
30
Fattori di conversione in energia primaria
Senza entrare nei dettagli, va precisato che il fabbisogno di Energia primaria per un qualsiasi servizio energetico
(termico, elettrico, acqua calda sanitaria, ecc.) va calcolato, come precedentemente accennato, attraverso i fattori di
conversione.
Per comprenderne il significato, si consideri il solo caso del fabbisogno termico per un qualsiasi edificio.
Si parte dal fabbisogno di energia termica mensile dell’edificio, ad esempio ipotizziamo un edificio uffici che è
occupato per 10 ore al giorno per 25 giorni mensili e che richieda una potenza termica costante di 100 kW per il suo
riscaldamento.
Fabbisogno energetico richiesto = 100•10•25=25000 kWh
Si supponga che questa energia termica richiesta sia fornita da una caldaia a gas naturale che ha un rendimento di 0,9.
Quindi dall’ esterno la compagnia di distribuzione (a Napoli la Italgas) consegna (= ʺdeliverʺ) una energia pari a
Edel = 25000/0,9= 27777 kWh
L’energia primaria si ottiene attraverso il coefficiente 1,05 (vedi slide precedente) relativo al fattore di conversione non
rinnovabile per il gas naturale. Pertanto l’energia primaria sarà:
Ep = Edel•1,05= 29166 kWh
In realtà il coefficiente 1,05 tiene conto delle perdite lungo la rete di distribuzione che si hanno dalla produzione alla
consegna.
INTEGRAZIONE ING. V. CERASO 31
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Principali prescrizioni in comune ai casi di nuova costruzione, demolizione e
ricostruzione, ampliamenti volumetrici (con nuovi impianti dedicati) e
ristrutturazioni importanti di primo livello
I requisiti si applicano all’intero edificio (ci sono leggere differenze, qui non
riportate, tra le diverse classi degli edifici, da E.1 ad E.8) e sono qui di seguito
riportati.
in cui:
Htr,adj = HD + HG + HU + HA
m-1
Nota: la verifica del coefficiente medio globale di scambio termico H’T è obbligatoria
anche per interventi di ristrutturazione importante di secondo livello (si veda anche FAQ
MISE Agosto 2016, FAQ 2.15).
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
3) Verifica sulla trasmittanza termica unitaria stazionaria dei divisori
(si veda anche FAQ MISE Agosto 2016, FAQ 2.29):
U ≤ 0,8 W/m2K
Per divisori si intendono i componenti opachi (verticali e orizzontali) di
separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti.
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
4) Verifica sulle prestazioni estive dell’involucro edilizio (per limitare i fabbisogni energetici
per la climatizzazione estiva e contenere la T interna degli ambienti):
verifica dell’area solare equivalente estiva
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
4) Verifica sulle prestazioni estive dell’involucro edilizio (per limitare i fabbisogni energetici
per la climatizzazione estiva e contenere la T interna degli ambienti):
verifica dell’area solare equivalente estiva
Il fattore Fsh,ob tiene conto della riduzione di energia solare attraverso l’elemento trasparente dovuto agli elementi esterni,
come ad esempio edifici disposti sul lato di fronte, aggetti, o addirittura ombreggiamenti laterali
Tali ombreggiamenti non rientrano nel fattore di ombreggiamento dovuto ad elementi mobili, quali persiane, tendine,
imposte, aggetti, ecc, ma contribuiscono ad una prima riduzione dell’energia solare incidente
Il fattore che tiene conto delle ombreggiature dovute ad elementi mobili è il ggl+sh
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Integrazione ing. Ceraso
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
5) Verifica sulle prestazioni estive dell’involucro edilizio:
verifica su trasmittanza termica periodica Yie e massa superficiale Ms:
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
6) Miglioramento delle prestazioni estive dell’involucro edilizio:
Al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere la
temperatura interna degli ambienti, nonché di limitare il surriscaldamento a scala urbana,
per la copertura degli edifici è obbligatoria la verifica dell’efficacia, in termini di rapporto
costi-benefici, dell’utilizzo di:
Nota: tale verifica è obbligatoria anche nei casi di ristrutturazione importante di secondo
livello e riqualificazione energetica (solo se si interviene sulla copertura).
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Da 7) a 9) :
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Bilancio energetico invernale di un edificio (UNI EN ISO 13790)
43
43
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Il sistema edificio-impianto è costituito da …:
Caso 1 A (centralizzato): … involucro edilizio comprensivo delle sei unità immobiliari e impianto
di riscaldamento e/o raffrescamento.
Caso 1B (impianto autonomo):.. involucro edilizio e imp. di riscaldamento e/o raffresc.
Caso 1C (impianti autonomi):… involucro edilizio di ogni unità immobiliare ed ogni impianto di
riscaldamento e/o raffrescamento.
Caso 1D (6 unità immobiliari con impianto di riscaldamento e/o raffrescamento centralizzato e
due differenti destinazioni d’uso):… involucro edilizio della porzione di edificio caratterizzata
dalla stessa destinazione d’uso e dall’impianto che la climatizza.
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Le dispersioni termiche per
trasmissione
Le dispersioni per trasmissione sono dovute
alle perdite di energia:
verso l’esterno (QT)
verso il terreno (QG)
verso i locali adiacenti non riscaldati (QTU)
verso i locali adiacenti a temperatura fissa, ma
minore (QTA)
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Le dispersioni per trasmissione
ABITAZIONE
QTA
UFFICIO
QG
QTU QT
SAGRESTIA
ALTARE
ambone
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Le dispersioni termiche per
ventilazione
L’energia dispersa per ventilazione è imputabile
alle infiltrazioni di aria a temperatura minore,
proveniente:
dall’esterno (QV)
da ambienti adiacenti non riscaldati (QVU)
da ambienti adiacenti a temperatura fissa, ma minore
(QVA)
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Le dispersioni per VENTILAZIONE
ABITAZIONE
QVA
UFFICIO
QV
QVU
SAGRESTIA
ALTARE
ambone
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48
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Le dispersioni termiche
L’energia termica dispersa (QT + QV) è bilanciata in parte
dall’energia fornita dall’impianto (QH,nd), con conseguente
consumo di energia primaria (QH,EP), ed in parte dagli apporti
gratuiti interni, dovuti a fonti di calore interne, quali luci e
persone, ed all’energia solare che passa attraverso le
superfici trasparenti e le superfici opache.
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49
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Bilancio energetico invernale di un edificio (UNI TS 11300)
Q RISC,INVOL QTRASMISS Q VENTIL Q ENDOGENI QSOLARI UTILIZZAZ
𝑄𝑡𝑟𝑎𝑠𝑚 = 𝑈 ∙ 𝐴 ∙ 𝑇𝑖𝑛𝑡 − 𝑇𝑒𝑠𝑡 ∙ 𝜏
In generale (semplificando
rispetto a ponti termici ed
extra-flusso termico dovuto
alla radiazione infrarossa verso
la volta celeste), il calcolo delle
𝑄𝑅𝐼𝑆𝐶𝐴𝐿𝐷𝐴𝑀𝐸𝑁𝑇𝑂, 𝐼𝑀𝑃𝐼𝐴𝑁𝑇𝑂 = 𝑄𝑅𝐼𝑆𝐶,𝐼𝑁𝑉𝑂𝐿 / 𝜂𝐼𝑀𝑃𝐼𝐴𝑁𝑇𝑂−𝑅𝐼𝑆𝐶
dispersioni per trasmissione
attraverso l’involucro edilizio è
Per i metodi di valutazione “standard” e “di progetto”, la semplicemente basato sul
prodotto di trasmittanza
Norma UNI TS 11300-1 prevede una serie di condizioni al termica U (corretta per tenere
contorno convenzionali. Ad esempio: in considerazione i ponti
• I calcoli sono effettuati in semi-stazionario, termici), area A dell’involucro,
differenza di temperatura e
considerando temperature esterne mediate tempo 𝜏 (il mese, tipicamente).
rispetto al mese.
• Le temperature interne agli ambienti sono
considerate stabili, e quindi pari a 20 °C nella
stagione invernale, 26 °C nella stagione estiva.
FONTE: diapositiva preparata dal prof. Fabrizio Ascione. 50
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
7) Verifica che EPH,nd e EPC,nd siano minori dei corrispondenti valori limite
(valutati per l’edificio di riferimento)
EPH,nd (kWh/m2*anno) = indice di prestazione termica utile per riscaldamento;
- rappresenta l’energia termica per unità di superficie che occorre fornire all’edificio in regime
invernale per mantenere all’interno la T di progetto (= QH,nd/superficie utile di calpestio);
- dipende soprattutto dalle trasmittanze stazionarie U dei componenti di involucro edilizio e
dagli apporti termici interni e solari;
Entrambi EPH,nd e EPC,nd non dipendono dai rispettivi impianti (di riscaldamento e
raffrescamento) ma solo dall’involucro edilizio.
51
Impianto di riscaldamento: rendimento
(oggi efficienza) globale medio stagionale
In base all’energia utile QH,nd che l’impianto di riscaldamento fornisce all’edificio, si
può calcolare il fabbisogno di energia primaria (QH,EP), sommando a QH,nd le perdite (di
produzione o generazione, distribuzione, regolazione o controllo ed emissione),
considerando anche l’energia necessaria ad azionare gli ausiliari, ed infine effettuando
il passaggio in energia primaria (tramite i fattori riportati nella slide 30).
Tali valori limite sono calcolati in base ai parametri indicati per l’edificio di
riferimento (riportati nelle due diapositive successive a questa).
53
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Parametri caratteristici degli impianti dell'edificio di
Allegato 1 – Appendice A riferimento:
efficienze medie dei sottosistemi di utilizzazione
LEGENDA:
- Ƞu è il prodotto delle efficienze (rendimenti) di distribuzione, regolazione ed emissione
- H = Heating = riscaldamento = climatizzazione invernale
- C = Cooling = raffreddamento = climatizzazione estiva
- W = Water = acqua (calda sanitaria)
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Allegato 1 – Appendice A
Parametri caratteristici
degli impianti dell'edificio di
riferimento:
efficienze medie dei sottosistemi
di generazione (o produzione)
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
9) Verifica che EPgl,tot sia minore del corrispondente valore limite
(valutato per l’edificio di riferimento)
EPgl,tot (kWh/m2*anno) indice di prestazione energetica globale, somma di:
• EPH,tot energia primaria (per unità di superficie calpestabile) utilizzata per la
climatizzazione invernale,
• EPC,tot energia primaria (per u. sup.) utilizzata per la climatizzazione estiva,
• EPW,tot energia primaria (per u. sup.) utilizzata per la produzione di ACS,
• EPV,tot energia primaria (per u. sup.) per eventuale ventilazione meccanica;
Il pedice gl (globale) evidenzia che si considerano tutti gli impianti sopra citati,
mentre il pedice tot (totale) evidenzia che si tratta della somma dell’energia da fonte
rinnovabile (pedice: ren) e da fonte non rinnovabile (pedice: nren).
EPgl,tot dipende sia dall’involucro edilizio che dagli impianti sopra citati.
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
10) Rispettare gli obblighi di installazione di impianti di produzione di energia
termica e di energia elettrica da fonti rinnovabili, in base a quanto previsto
dal D.lgs 28/2011 («Decreto rinnovabili»):
57
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
11) Altri obblighi relativi soprattutto agli impianti:
58
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
11) Altri obblighi relativi agli impianti:
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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Requisiti specifici per gli edifici esistenti soggetti
a riqualificazione energetica
Interventi sull’involucro edilizio – obblighi:
61
Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI
A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
64
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Prescrizioni per i soli interventi di ristrutturazioni importanti
di secondo livello
65
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Requisiti specifici per gli edifici esistenti soggetti a
riqualificazione energetica:
interventi sugli impianti
- Obblighi nel caso di ristrutturazione di impianto di riscaldamento o
raffrescamento, o nuovo impianto :
. verifica che l’efficienza media stagionale dell’impianto (ηH e ηC) risulti superiore
al corrispondente valore limite (calcolato usando i valori delle efficienze
dell’edificio di riferimento);
Ƞu,min = 90 + 2 log10 Pn
68
Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI
A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
69
Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI
A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
70
Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI
A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
71
DM 26.6.2015 – Requisiti minimi
Nei casi suddetti occorre rispettare requisiti specifici non riportati in questa
presentazione.
72
Edificio ad energia quasi zero (nZEB, «nearly Zero Energy Building»)
Direttiva europea 2010/31/UE (“EPBD recast”), recepita a livello nazionale mediante D.L.
63/13 e L. 90/13:
• A partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e
di proprietà di questi ultimi dovranno essere edifici a energia quasi zero (nZEB).
• A partire dal 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a
energia quasi zero (nZEB).
Tutti gli edifici, siano essi di nuova costruzione o esistenti, possono essere definiti ad
energia quasi zero, in base al DM 26.06.15, se sono contemporaneamente rispettati i
seguenti requisiti:
- H’t inferiore ai valori limite tabellati
- Asol,est/Asup utile, inferiore ai valori limite tabellari
- EPH,nd - EPC,nd – Epgl,tot inferiori ai limiti calcolati con l’edificio di riferimento determinato
con i valori vigenti dal 1°gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dal 1°gennaio 2021
per tutti gli altri edifici
- ηH, ηW e ηC, superiori ai valori indicati per l’edificio di riferimento (ηH,limite, ηW,limite e
ηC,limite)
- rispetto degli obblighi di utilizzo di fonti rinnovabili FER come da D.lgs. 28/2011.
73
(Terzo) DM 26.6.2015 – linee-guida nazionali per
la certificazione energetica degli edifici
Il presente decreto si pone la finalità di favorire l’applicazione
omogenea e coordinata dell’attestazione della prestazione energetica
degli edifici e delle unità immobiliari, su tutto il territorio nazionale.
Definisce:
a) le Linee-guida nazionali per l’attestazione della prestazione
energetica degli edifici;
b) gli strumenti di raccordo, concertazione e cooperazione tra lo Stato e
le regioni;
c) la realizzazione di un sistema informativo comune per tutto il
territorio nazionale per la gestione di un catasto nazionale degli
attestati di prestazione energetica e degli impianti termici.
74
DM 26.6.2015 – linee-guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
75
DM 26.6.2015 – linee-guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
Allegato 1 – Linee-guida nazionali
Le Linee-guida disciplinano in particolare:
a) metodologie di calcolo, anche semplificate, per gli edifici caratterizzati
da ridotte dimensioni e prestazioni energetiche di modesta qualità,
finalizzate a ridurre i costi a carico dei cittadini;
b) il format dell’APE, (appendice B), comprendente tutti i dati relativi
all'efficienza energetica dell'edificio e all'utilizzo delle fonti rinnovabili;
c) lo schema di annuncio di vendita o locazione, (appendice C), che renda
uniformi le informazioni sulla qualità energetica degli edifici fornite ai
cittadini;
d) la definizione del sistema informativo comune per tutto il territorio
nazionale, di seguito chiamato SIAPE, di cui all'art. 1, comma 1, lettera c).
76
DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
Allegato 1 – Linee guida nazionali - Definizione delle classi energetiche
77
DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
Allegato 1 – Linee guida nazionali
78
DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
Allegato 1 – Linee guida nazionali - Definizione delle classi energetiche
80
DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
Allegato 1 – Linee guida nazionali
L’ APE, redatto da un soggetto abilitato (ai sensi del DPR 16 aprile 2013, n. 75), deve
riportare, obbligatoriamente, pena l'invalidità:
a) la prestazione energetica globale sia in termini di energia primaria totale che di energia
primaria non rinnovabile, attraverso i rispettivi indici (EPgl,tot, EPgl,nren);
b) la classe energetica determinata attraverso l'indice di prestazione energetica globale,
espresso in termini di energia primaria non rinnovabile (EPgl,nren);
c) la qualità energetica del fabbricato ai fini del contenimento dei consumi energetici per
il riscaldamento e il raffrescamento, attraverso gli indici di prestazione termica utile per la
climatizzazione invernale ed estiva dell'edificio;
d) i valori di riferimento, quali i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti a norma di
legge;
e) le emissioni di anidride carbonica;
f) l'energia esportata;
g) le raccomandazioni per il miglioramento dell'efficienza energetica con le proposte
degli interventi più significativi ed economicamente convenienti, distinguendo gli
interventi di ristrutturazione importanti da quelli di riqualificazione energetica.
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DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
Come cambia l’APE
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DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici
Come cambia l’APE
Per la prestazione energetica estiva dell’involucro edilizio, la qualità dipende:
• per i componenti opachi, dalla trasmittanza termica periodica YIE
• per i componenti trasparenti, dall’area solare equivalente estiva per unità di
superficie utile (Asol,est/Asup utile)
W/m2 K
W/m2 K
W/m2 K
W/m2 K
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DM 26.6.2015 – precisazioni su edificio di riferimento (1/3)
E’ utile un’ulteriore distinzione da un punto di vista legislativo.
Fabbricato di Fabbricato di
riferimento con riferimento con
trasmittanze da trasmittanze limite
normativa riferite all’anno
2019/2021
Impianto di riferimento con la stessa tipologia Impianto di riferimento con tipologie “standard”
dell’edificio reale, ma con efficienze prefissate dalla ed efficienze prefissate dalla normativa
normativa.
Se, invece, l’edificio o l’abitazione singola sono esistenti, e sono oggetto di compravendita, di locazione o
altro, si deve effettuare solo la classificazione energetica.
Nel caso di classificazione, se per un qualsiasi motivo l’unità immobiliare in esame è servita da un impianto a
pompa di calore/frigo, tale impianto sarà confrontato in inverno con un impianto standard con caldaia, mentre
per il periodo estivo l’impianto di raffreddamento sarà confrontato con l’impianto di raffreddamento standard:
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INTEGRAZIONE ING. V. CERASO
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INTEGRAZIONE ING. V. CERASO
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m-1
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IN BASE AL D.M. 26.06.15
L’APE è obbligatorio nei casi di:
edifici di nuova costruzione
ristrutturazioni importanti (>25% di pareti e/o tetti dell’intero edificio)
compravendita
locazioni
annunci di compravendita o locazioni
edifici pubblici e aperti al pubblico
donazioni
contratti nuovi o rinnovati per gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici
pubblici
per accedere ad alcuni degli incentivi previsti dalle Finanziarie 2007 e 2008 e successive
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Definizione di tecnico abilitato:
Tecnico operante in veste di dipendente di enti, di
organismi pubblici o di società di servizi pubbliche o
private (comprese le società di Ingegneria e
compresi i liberi professionisti).
- per interventi su edifici esistenti (nei casi diversi dai precedenti), devono essere
rispettate le trasmittanze limite previste dal 2021 nel DM 26.06.15 (App. B).
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