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Indice
Trama
Produzione e diffusione
Edizioni italiane
Doppiaggio
Episodi
Note Il protagonista Remi
Accolto sulla barca, Remi accetta di passare sul Cigno i mesi che lo separano dalla scarcerazione del signor
Vitali e il lungo soggiorno del ragazzo a bordo, porta la signora a convincersi che il suo primogenito
Richard, rapito in tenera età, sia ancora vivo.
Allo scadere del secondo mese, Vitali viene liberato e Remi si rimette in viaggio con lui, ma la vita della
compagnia subisce un duro colpo durante lo stesso inverno di quell'anno. Le nevicate insistenti non
lasciano scampo a chi, come loro, si rifugia in una capanna nei boschi: nella notte i lupi sbranano Zerbino e
Dolce, inoltre la scimmietta si ammala di una preoccupante polmonite. Vitali si rende conto
dell'impossibilità di sopravvivere in condizioni simili e decide di trovare una sistemazione per il suo
figlioccio. Il destino però non gli sorride, una seconda tormenta gli è fatale e dopo la morte della scimmietta
pochi giorni prima, muore lasciando solo il ragazzo, che sopravvive solo perché il fedele Capi lo salva
scaldandolo con il suo corpo.
Il ragazzo semiassiderato viene trovato dalla famiglia Acquin nei pressi della sua abitazione, dove viene
curato ed accolto come un figlio, anche per la forte simpatia che per lui nutre Elisa[2] la più piccola delle
figlie, che per una malattia infantile ha perso l'uso della parola. Dal commissario di polizia locale, egli
apprende la vera identità del suo amato padre adottivo signor Vitali. Si tratta di Carlo Balzani, in passato un
celebre tenore caduto in disgrazia, in seguito alla pubblica umiliazione subita, per la perdita della voce
durante un concerto, dovuta ad una forte febbre, quindi costretto a diventare artista di strada sotto
pseudonimo, per non infangare la gloria passata. Non passa molto tempo che la sciagura si abbatte senza
pietà anche sulla famiglia Acquin, la quale, già indebitatasi per costruire una serra di fiori, perde ogni cosa
dopo che una violenta grandinata distrugge tutte le serre. Il padre, condannato al carcere per debiti e alla
confisca dei beni, lascia i figli presso i suoi parenti sparsi per la Francia, ma per Remi non c'è posto. Il
ragazzo promette ai nuovi fratelli che avrebbe fatto da collegamento fra loro, andandoli a trovare a turno e
va a Parigi, dove ritrova un vecchio amico, Mattia, che per sopravvivere escogita ogni stratagemma ai limiti
della legalità.
Intanto anche Gerolamo Barberin si reca a Parigi per cercare Remi e consegnarlo all'avvocato Galley che
sta cercando il ragazzo per conto della sua vera famiglia. Ma Gerolamo è gravemente malato e ritrova Remi
solamente quando è ormai in fin di vita. Prima di morire rivela al ragazzo che sua madre è ancora viva e che
lo sta cercando.
A questo punto Remi e Mattia decidono di partire per l'Inghilterra per recarsi dall'avvocato Galley, ma
cadono senza volerlo nel tranello teso dai Driscoll, che fingendosi la vera famiglia di Remi, avevano
incaricato Galley di ritrovare il ragazzino per poi usarlo come ostaggio ed estorcere denaro ai veri genitori. I
due ragazzi sono quindi catturati dai Driscoll e durante la loro prigionia scoprono casualmente che la vera
madre di Remi è proprio la signora Milligan che Remi aveva incontrato tanto tempo prima in Francia.
Mattia e Remi organizzano un piano di fuga, ma proprio quando sembrano poter sfuggire ai Driscoll,
l'intera banda, autrice di numerosi furti viene arrestata della polizia londinese assieme allo stesso Remi
durante una retata. Remi si professa estraneo alla banda, ma l'ispettore della polizia, non convinto della sua
versione, lo invia al riformatorio. Mattia, con l'aiuto di Bob, un amico dei due ragazzi, riesce però a farlo
fuggire. Finalmente Remi e Mattia possono ritornare in Francia alla ricerca della signora Milligan, la vera
madre di Remi.
La fortuna comincia a sorridere al ragazzo ormai diventato quasi undicenne: la signora Milligan, infatti, ha
incontrato casualmente Beniamino, uno dei figli del signor Acquin, il quale le ha raccontato le peripezie del
ragazzo accennando alle sue misteriose origini di trovatello. La donna, insospettita dalle ombre sul passato
di Remi, decide di andare fino in fondo alla faccenda e si reca al villaggio di Chavanon per incontrare la
donna che lo ha trovato e allevato nei primi anni di vita. Il vestito indossato dal bambino, ancora conservato
dalla signora Barberin, non lascia dubbi alla nobile inglese: ora sa che Remi è il bambino che le venne
rapito ancora in fasce.
Anche Mattia e Remi arrivano poco dopo a Chavanon, e la madre adottiva informa Remi che la signora
Milligan è appena partita per Ginevra con il figlio Arthur e con la piccola Elisa. Arthur dovrà essere operato
ed Elisa sarà visitata da un esperto per tentare di farla parlare di nuovo.
A Ginevra si ha l'incontro finale della serie: Remi ritrova la sua vera madre ed Elisa, che finalmente riesce a
parlare di nuovo dopo aver rivisto il suo adorato Remi. Ora la tranquillità sembra entrare nella sua vita e
Remi potrebbe fermarsi con Mattia nella casa della signora Milligan, tuttavia i due ragazzi decideranno di
proseguire per un po' il loro viaggio per la Francia per raggiungere la loro totale indipendenza.
Dieci anni dopo Remi sposerà la dolce Elisa e diverrà avvocato, Mattia invece sfrutterà il suo grande talento
nella musica e diventerà un violinista di fama internazionale.
Produzione e diffusione
La serie, composta di 51 episodi, è stata trasmessa per la prima volta sulla rete giapponese Nippon
Television dal 2 ottobre 1977 al 1º ottobre 1978[3] con la sigla di apertura Sā aruki hajime yō (さあ歩きは
じめよう ? lett. "Iniziamo a camminare") interpretata da Ayako Sawada e i Singers Three e la sigla di
e il coro Mizuumi.
Il cartone animato è stato prodotto adottando l'effetto Pulfrich, un sistema pseudo-3D visualizzabile con
appositi occhiali. L'effetto era garantito anche dai particolari scorrimenti orizzontali delle immagini,
tipicamente paesaggi, di cui la serie era ricca. In Italia gli speciali occhialini che permettevano la visione
tridimensionale sono stati allegati ai settimanali Radiocorriere TV e TV Sorrisi e Canzoni in occasione della
prima trasmissione Rai del 1979.[5][6]
Edizioni italiane
La prima edizione italiana è andata in onda dal 22 ottobre 1979 al 4 gennaio 1980 su Rete 1, con il titolo
Remi - Le sue avventure e accompagnata dalla sigla omonima scritta da Luigi Albertelli, composta da Vince
Tempera e cantata da I ragazzi di Remi.
Nel 1999 Mediaset ha trasmesso una nuova edizione dal titolo Ascolta sempre il cuore Remì e con un
nuovo doppiaggio. Per la nuova edizione è stata realizzata una sigla scritta da Alessandra Valeri Manera,
composta da Franco Fasano e cantata da Cristina D'Avena, che porta il medesimo titolo della serie.
Dal 2003 la stessa Mediaset ripropone l'anime con la prima sigla italiana, pur mantenendo le immagini della
nuova sigla e il titolo Ascolta sempre il cuore Remi.[7] Dal 31 gennaio 2022 viene trasmessa su Italia 1 la
versione rimasterizzata curata da Yamato Video, che mantiene il ridoppiaggio e il nuovo titolo e ripristina la
seconda sigla italiana, modificandone il montaggio.[8]
Doppiaggio
Episodi
Titolo italiano (edizione Rai 1979 / edizione Mediaset 1999) In onda
Nº
「 」
Giapponese Kanji - Rōmaji Giapponese Italiano
Bentornato papà - Remi, un ragazzino del villaggio Chavanon
「シャバノン村のレミ少年」 - Shabanon mura no Remi shōnen
2 ottobre 1977
22 ottobre 1979
Remi è un bambino di otto anni che vive felicemente con la madre adottiva, la signora
Barberin, in una fattoria nel villaggio di Chavanon, nel sud della Creuse. Remi è ignaro
delle sue origini e crede di essere il figlio naturale della signora Barberin. Il padre
adottivo Gerolamo, che vive e lavora a Parigi da quando ha adottato Remi, fa avere
1 regolarmente alla famiglia un gruzzolo di soldi per vivere dignitosamente, se non che un
brutto giorno cade da un'impalcatura e rimane invalido ad una gamba, infortunio che gli
impedirà di continuare a lavorare nel cantiere. I suoi datori di lavoro non intendono
pagargli né cure mediche né malattia in quanto sostengono che l'incidente sia avvenuto
fuori dalla sua postazione di lavoro. Gerolamo fa causa al padrone del cantiere
spendendo per il processo tutti i soldi della famiglia, tanto che la moglie è costretta a
vendere la mucca Rosetta, a cui Remi era affezionato, per ripagare i debiti. Una notte,
Gerolamo torna finalmente a casa.
Gerolamo è distrutto: non solo ha perso il processo contro i suoi datori di lavoro ed è
rimasto senza un soldo, ma per giunta deve anche mantenere il figlio adottivo per cui
non prova alcun affetto. Discutendo con la moglie, le ordina di portare Remi in un
2 orfanotrofio ed è proprio in quel momento che il bambino viene a sapere la verità sulle
sue origini. La madre adottiva gli spiega che otto anni prima Gerolamo lo aveva trovato in
una strada di Parigi e aveva deciso di adottarlo. Il giorno seguente, Gerolamo decide di
recarsi insieme a Remi dal sindaco per farsi restituire i soldi con i quali ha allevato il
bambino per tutti quegli anni. Nell'osteria del villaggio rivela di aver adottato Remi per
ricevere un'eventuale ricompensa dai suoi veri genitori.
All'osteria, l'anziano signor Vitali, capo di una compagnia di saltimbanchi che si esibisce
nelle piazze francesi, si offre di comprare Remi. Dopo aver presentato la sua troupe
3 composta da quattro animali ammaestrati (la scimmietta Belcore e i cani Capi, Dolce e
Zerbino), Vitali si ritira con Gerolamo per stipulare l'affare. Dopo l'incontro, Remi e il
padre tornano a casa. Saputo che la moglie non è disposta a separarsi da Remi,
Gerolamo con uno stratagemma la allontana per tutta la mattina, permettendo a Vitali di
portarsi via temporaneamente il bambino per 40 franchi. Al ritorno a casa, la signora
Barberin non può fare altro che disperarsi.
Remi e Vitali si mettono in viaggio verso la cittadina di Ussel. Quella sera scoppia un
temporale, così Vitali decide di trovare un posto dove ripararsi fino alla mattina
successiva. Purtroppo la ricerca non ha molto successo, così la compagnia è costretta a
camminare sotto la pioggia per diverse ore. Remi si ripara sotto il mantello di Vitali,
cominciando ad affezionarsi al vecchio. Finalmente un contadino mette a loro
disposizione il suo fienile, così Remi, Vitali e gli animali possono dormire. La mattina
seguente la compagnia riprende il cammino, e Vitali promette a Remi di comprargli un
paio di scarpe in quanto gli zoccoli del bambino non sono adatti per camminare.
Arrivati a Ussel, Vitali compra a Remi non solo le scarpe, ma un intero completo da
attore ambulante. Remi ha difficoltà ad accettare la sua nuova condizione, e le prove
dello spettacolo, dove deve interpretare il ruolo di un servitore ritardato, sono un disastro.
5 Arriva il giorno della sua prima esibizione in pubblico, che ha luogo nella piazza del
paese davanti a un folto pubblico. L'interpretazione di Remi è all'inizio molto impacciata,
ma poi tutto va per il meglio e il pubblico dimostra il suo apprezzamento con un fragoroso
e lungo applauso, tanto che lo spettacolo viene replicato tre volte. Vitali si complimenta
con il ragazzo che ha dimostrato di avere la stoffa del vero attore e Remi è felice per il
suo debutto.
Durante una sosta lungo il cammino, Vitali intona una vecchia canzone popolare della
sua amata Italia. Remi resta incantato dalla passione che l'uomo infonde alla sua voce e
così gli chiede di impartirgli delle lezioni di musica. Vitali acconsente di buon grado. Nel
7 frattempo la compagnia riprende il suo viaggio, giungendo alla cittadina di Auvergne. Qui
Vitali presenta uno sketch del quale il simpatico Belcore interpreta il ruolo di un
generale. Tra la folla di spettatori, però, si fa avanti un uomo che inveisce contro Vitali
dicendo che il numero comico offende la memoria di suo padre, un generale
dell'esercito. Il vecchio Vitali, mantenendo la calma, riuscirà a spiegare all'arrabbiato
spettatore che non aveva intenzione di ferirlo. E quest'ultimo, capito di aver reagito in
modo esagerato, chiederà scusa all'anziano artista.
La compagnia di Vitali si esibisce a Poe, un paesino dove gli spettatori fanno offerte
generose al termine di ogni spettacolo. Qualcuno, però, al posto delle monete, lascia
9 cadere dei biscottini secchi nel cappello di Capi. Qualche giorno dopo, Remi si reca in
chiesa, dove incontra una bambina intenta a fare bolle di sapone. Il suo nome è Grace,
ed è lei la spettatrice che offre i biscotti. La piccola, che non ha più la mamma, è felice di
conoscere Remi, poiché finalmente ha qualcuno con cui giocare. Lo invita anche alla
sua festa di compleanno, ma quando si presenta, con un mazzo di fiori, il padre della
bambina lo scaccia in malo modo perché è uno "straccione".
11 Il processo - Il processo
「ビタリスの裁判」 - Bitarisu no saiban
18 dicembre 1977
–
Vitali viene arrestato per aver colpito. Questo gli costa un processo per direttissima, al
termine del quale gli vengono inflitti due mesi di carcere. E così, Remi e gli animali della
compagnia, si ritrovano ad affrontare la vita da soli. Qualche tempo dopo, Remi, in
compagnia del titolare della locanda, andavano alla gendarmeria, per incontrare il
vecchio Vitali, ma purtroppo, un gendarme penitenziario ribadiva a Remi, che è proibito
entrare, e finisce dentro quattro mura, per poco tempo, poiché Vitali è sotto interrogatorio.
In seguito, dopo l'uscita di Remi e del locandiere fuori dalla Gendarmeria, Remi legge
una lettera da parte Vitali, e ha scritto, che si terrà sabato prossimo alle dieci del mattino
presso il tribunale. Alcuni giorni dopo al tribunale, Vitali è imputato per aver aggredito un
gendarme nel centro di Tolosa, accusato per oltraggio a pubblico ufficiale, e Vitali dopo
averlo mentito di tutto questo, e dicendo che non imputabile, ma il Giudice ha ribadito
che è del tutto irrilevante, e Remi rimane sconvolto. Vitali è condannato a due mesi di
carcere, per oltraggio a pubblico ufficiale o al pagamento di cento franchi. Ma Remi,
rimasto fuori dal tribunale sotto una pioggia battente e si dispera, e si consola coi suoi tre
cani.
12 Rimasto solo, Remi decide di lasciare Tolosa e di cercare fortuna altrove. Insieme agli
animali della compagnia di saltimbanchi di Vitali, il bambino tiene vari spettacoli, ma si
rende subito conto di quanto sia difficile attirare l'attenzione del pubblico e guadagnare i
soldi necessari per vivere.
Dopo una notte piena di brutti sogni, Remi si sveglia abbattuto e affamato, ma decide di
nonl asciarsi scoraggiare e di affrontare la situazione con spirito positivo. Raduna i suoi
amici e parte alla ricerca di un nuovo villaggio, arrivando dopo vari chilometri in una
graziosa cittadina. Prima di organizzare lo spettacolo, acquista un po' di pane raffermo
con i pochi soldini che gli sono rimasti, ma si accorge ben presto che la fame è
13 insopportabile e che anche gli animali cominciano a dare segni di insofferenza. Zerbino
è distrutto: scappa e ruba della carne in salumeria. Il proprietario del negozio rincorre il
cane e, rendendosi conto che Remi è il suo padrone, se la prende anche con lui,
minacciandolo di portarlo dalla polizia se non pagherà ciò che ha rubato. Per fortuna il
piccolo e i suoi amici riescono a fuggire, nascondendosi nei pressi di un canale. Verso
sera Remi si mette a suonare l'arpa e intona una bellissima canzone: sul canale passa
una barca con a bordo la signora Milligan e il figlioletto Arthur, quest'ultimo, costretto
sulla sedia a rotelle. La signora Milligan e il figlio trovano che Remi sia molto bravo, così
lo ospitano sulla barca con loro fino a quando Vitali non uscirà di prigione.
La signora che ha chiesto a Remi di cantare per lei vive a bordo di una barca, il "Cigno",
insieme a suo figlio Arthur, malato di artrite e paralizzato su una sedia a rotelle. Dopo
aver assistito all'esibizione della compagnia di saltimbanco, la signora Milligan propone
a Remi di passare la serata con lei e con Arthur e invita a cena tutta la troupe. Remi è
14 felicissimo di accettare l'invito e finalmente, dopo giorni, si sente sollevato e dimentica
tutti i suoi problemi. L'indomani arriva una seconda buona notizia: la signora, vedendo
che il figlio è particolarmente contento di aver trovato un nuovo amico, ha deciso che,
fino al rilascio del signor Vitali, il piccolo Remi e il resto della troupe potranno viaggiare
con loro a bordo della nave. In cambio delle esibizioni riceveranno vitto e alloggio. Remi
non crede alle sue orecchie ed è al colmo della felicità! Non immagina neanche che la
signora Milligan è la sua vera madre e che lui è il bambino che le fu rapito da uno
sconosciuto.
Navigando sulle acque del canal du Midi, il "Cigno" giunge a Carcassone, famosa per il
suo bellissimo e grandissimo castello. La signora Milligan decide di fare un'escursione a
terra, approfittando dell'occasione per tenere una piccola lezione di storia a suo figlio.
Arthur è un po' scocciato e chiede alla madre perché mai lui debba studiare sempre
mentre Remi può passare le giornate a divertirsi con i suoi animali. In realtà il bambino
prova dell'invidia per Remi che non solo è già in grado di leggere e scrivere, ma può
correre e saltare come gli pare mentre lui è bloccato sulla sedia e rotelle. Un pomeriggio,
durante una lezione di lettura, Arthur finge di non riuscire a concentrarsi per colpa di
Remi e degli altri componenti della troupe e tratta male il suo piccolo amico invitandolo
ad andarsene. La signora Milligan ordina al figlio di chiedere scusa al loro ospite, ma
Arthur rifiuta e tiene il muso. Remi non se la prende, anzi, legge un racconto al piccolo
Arthur, che gli chiede scusa.
Remi vive momenti indimenticabili a bordo del "Cigno" ma la felicità e l'armonia che si è
creata tra il ragazzo, Arthur e l'equipaggio della barca è spezzata dalla terribile malattia
di Arthur. Il maggiordomo e Daniel si incaricano di andare a prendere le medicine
16 indispensabili per farlo guarire ma nel frattempo scoppia un violento temporale che
rallenta la loro marcia. Purtroppo le condizioni di salute di Arthur sono molto
preoccupanti e le medicine tardano ad arrivare. Remi e i suoi fedeli amici, nonostante il
parere contrario della signora Milligan, partono alla ricerca del maggiordomo e di Daniel
per recuperare le medicine. Quando i due gruppi si incontrano Remi è sfinito dalla fatica
e anche i cavalli non ce la fanno più a continuare. Sarà il veloce Capi a riportare la
miracolosa medicina ad Arthur che finalmente potrà guarire.
Il signor Vitali sta per essere finalmente scarcerato e la signora Milligan gli invia una
lettera con del denaro, perché lui possa raggiungere Remi e l'equipaggio del "Cigno" al
porto di Sete. Nel frattempo propone a Remi di restare con loro, ma il piccolo non sa che
17 cosa decidere, essendo molto legato anche al suo vecchio padrone. Arriva il giorno del
grande incontro: Remi e il signor Vitali si abbracciano piangendo di gioia dopo una
lunga separazione. Remi non ha ancora deciso che cosa farà nella sua vita. Sarà il
vecchio Vitali a spuntarla, grazie a un ragionamento duro ma sincero, dettato dal grande
affetto che prova per il ragazzo. La signora Milligan è commossa da tanta dedizione e
non osa controbattere. Remi dovrà partire con il signor Vitali, verso un destino difficile,
senza sapere di essersi lasciato alle spalle la sua vera madre.
La compagnia di attori ambulanti sta risalendo lungo le rive del Rodano, in direzione di
Parigi, dove il signor Vitali ha deciso di passare l'inverno. Ma Remi continua a pensare
alla signora Milligan, ad Arthur e al "Cigno". Praticamente li vede ovunque. A Lione,
dove dovranno lasciare il Rodano per puntare verso Nord, Vitali invita il ragazzino ad
andare a salutare il fiume. Infatti, il vecchio si è reso perfettamente conto del pensiero
che tormenta Remi: per tutta la strada lui ha sperato di avvistare la barca. Purtroppo i
sogni non sempre si avverano. Ed è bene che Remi cominci ad abituarsi alla realtà. Il
ragazzo infine si accorge di aver ferito la sensibilità del vecchio e si ripromette di
guardare sempre e solo al futuro.
La compagnia di attori ambulanti Vitali arriva nella città di Digione dove durante lo
spettacolo il signor Vitali, colpito da un attacco di tosse, viene prontamente sostituito da
Remi che riesce così a portare a termine la rappresentazione. Le condizioni di salute di
Vitali peggiorano di giorno in giorno così come le loro finanze. Con l'avvicinarsi
19 dell'inverno infatti, le giornate si accorciano e gli attori di strada riescono a fare solo uno
spettacolo al giorno, tempo permettendo. Partiti da Digione, durante lo spostamento
verso Troyes, vengono ospitati da una famiglia di contadini che impartisce loro una vera
lezione di accoglienza. Ripartiti alla volta di Troyes, si fermano in una locanda che
decidono subito di lasciare vista l'impossibilità di fare spettacolo per il cattivo tempo.
Nonostante le insistenze dell'albergatore di non partire, viste le pessime condizioni
atmosferiche, Vitali vuole lo stesso lasciare subito la locanda per raggiungere al più
presto la prossima città, ma la bufera di neve non tarda ad arrivare.
A causa della faticosa marcia verso Troyes, Remi, Vitali e gli animali sono talmente
stremati da non riuscire nemmeno a reggersi in piedi. Incoraggiato dal signor Vitali, Remi
resiste dimostrando una grande forza di volontà e la sorte, per una volta amica, lo ripaga:
20 presto trovano il capanno abbandonato di un taglialegna dove rifugiarsi per la notte
accanto al fuoco del camino. Purtroppo però, mentre tutti stanno dormendo, il capanno
viene circondato da lupi famelici che riescono ad attirare Zerbino e Dolce con una lepre
morta e a sbranarli. Svegliatisi di soprassalto, Remi e Vitali si mettono alla ricerca delle
povere bestiole, ma purtroppo, i due cani sono morti all'istante. Nel frattempo Belcore,
salito su un albero per la paura e rimasto lí molto tempo, si ammala.
Affranti per la perdita dei due fedeli compagni, Dolce e Zerbino, Remi e Vitali si mettono
in marcia verso Troyes con l'intento di fermarsi nel primo villaggio per cercare un dottore
per Belcore, date le sue precarie condizioni di salute. In mezzo a tanta neve però
perdono la strada e, solo grazie all'aiuto di una ragazzina di nome Cecile, riescono ad
21 arrivare al villaggio, dove però scoprono che non esistono né un dottore né un
veterinario. Grazie all'ospitalità della famiglia di Cecile, Remi e Vitali possono finalmente
portare le prime cure a Belcore e a riposarsi in una vera casa. Cecile mostra a Remi la
sua mucca, simile a Rosetta (la mucca a cui Remi era tanto affezionato) che sta per
avere un vitellino. La mucca però si ammala e Remi, vista la disperazione della famiglia
di Cecile, si incarica di reperire delle erbe che crescono in alta montagna che potrebbero
guarire la povera bestia. Alla fine, la mucca partorisce un vitellino che viene chiamato
Rosetta, in ricordo della mucca di Remi.
22 Addio Joli Coeur - Addio Belcore 26 febbraio 1978 –
Arrivati finalmente in città, Remi, Vitali e Capi prendono alloggio in un lussuoso albergo.
Le condizioni di Belcore peggiorano sempre più e Vitali si affretta a trovare un medico
che, saputo che il paziente è un animale, si risente della cosa, ma alla fine accetta di
visitare la scimmietta: la diagnosi è polmonite. Ben presto la polmonite di Belcore si
aggrava e, a peggiorare la situazione, la compagnia è sul lastrico perché, a causa della
neve, è impossibile esibirsi. Poi la prima giornata di sole i nostri eroi, riescono finalmente
a rappresentare lo spettacolo, ma i proventi sono miseri. Quando ecco arrivare Belcore,
ha deciso a esibirsi nel suo numero: il successo è grande, ma alla fine dello spettacolo la
povera bestiola muore.
Finalmente, dopo aver dato degna sepoltura al povero Belcore, Remi e Vitali
raggiungono Parigi, seguiti dal fedele Capi. Preoccupato per come si sono messe le
23 cose, Vitali decide di accompagnare Remi da una sua vecchia conoscenza, così da
poter rimanere libero per poter addestrare altri animali per gli spettacoli. Remi non è
entusiasta e alla fine Vitali cambia idea: resteranno insieme, in qualche modo se la
caveranno. Quindi Vitali chiede a Marcano, un cantante d'opera suo amico, di aiutarlo a
trovare un lavoro.
Vitali esce di buon'ora per andare a cercare lavoro e Remi ne approfitta per andare in
giro con Capi, nella speranza di riuscire a dare qualche spettacolino e raggranellare
qualche soldo. Per strada viene però aggredito da una banda di ragazzini che, come lui,
24 sono orfani e a corto di danaro. I bambini, uno dei quali si chiama Mattia, rivendicano il
possesso delle rive del canale, dove si è appena esibito Remi, e pretendono dei soldi.
Naturalmente Remi rifiuta di darglieli e, se non fosse per la tenace difesa di Capi,
rischierebbe di essere malmenato. Questa triste sorte invece tocca a Mattia che, dopo
aver rubato da una bancarella del mercato, viene inseguito dalla folla inferocita. I due si
ritrovano davanti a una chiesa e Remi, impietosito, offre a Mattia un tozzo di pane. Nasce
così un'amicizia, destinata però a durare solo l'arco di una giornata.
Vitali, non riuscendo a trovare lavoro, conduce Remi in casa del signor Garofali, che lo
ospiterà per un paio di mesi e gli darà qualche lavoretto da fare. In casa di Garofali ci
25 sono altri ragazzini costretti a lavorare per mangiare. Tra gli altri, Remi ritrova Mattia, da
lui conosciuto per strada il giorno precedente, che gli consiglia di andarsene finché può.
Remi però non fa in tempo: Garofali sta rientrando. Costui non è che uno sfruttatore, che
non esita a usare la frusta se i bambini non guadagnano abbastanza. Vitali, appena
arrivato per parlare con Garofali, vistolo nell'atto di frustare i ragazzi con Remi costretto
ad assistere a quella scena, lo ferma e se ne va con il bambino.
26 Addio Vitali - Addio Vitali 26 marzo 1978 –
Vitali e Remi arrancano faticosamente sotto la bufera di neve in direzione delle "Cave di
Gentilly", dove pare che ci sia una catapecchia, che un tempo offriva rifugio a tutti i
viandanti della regione, ma giunti davanti all'ingresso, lo trovano sbarrato. Vitali, ormai
allo stremo delle forze, nonché accecato per la debolezza, chiede a Remi di condurlo
alla chiesa lì vicino, ma anche Remi è esausto, così alla fine è Vitali a condurlo in salvo
e a trovargli un giaciglio di paglia per farlo dormire. A questo punto si stende anche
Vitali, coprendo Remi e Capi con il suo corpo e, in preda ai ricordi del suo passato,
muore.
Uscendo di casa di buon mattino per andare al mercato, il signor Acquin si accorge di
due corpi immobili adagiati sulla neve, quelli di Remi e Vitali. Remi è miracolosamente
salvo: lo hanno protetto con il loro calore i corpi di Vitali e Capi. Per Vitali invece non c'è
più niente da fare. Acquin porta subito in casa il ragazzino, che si riprende a poco a
27 poco, grazie alle cure amorevoli delle sue figlie: Stefanina, la maggiore e Lisa, la minore,
muta dalla nascita. Dopo i funerali di Vitali, Remi ha una ricaduta di febbre e deve stare a
letto ancora qualche giorno. Nel frattempo il commissario di polizia fa luce sul passato di
Vitali: in realtà l'uomo era Carlo Balzani, un tenore famoso in tutta Europa; poi una sera
rimase senza voce davanti al pubblico e per la vergogna decise di cambiare nome e di
sparire per sempre. Remi rimane senza parole: per lui Vitali rimarrà sempre un vecchio
saggio, da cui ha imparato molto. Gli Acquin decidono di tenere Remi con loro.
Ormai parte integrante della famiglia, Remi inizia a imparare le mansioni che dovrà
svolgere presso la tenuta agraria di Acquin, chiamata la "Ghiacciaia". Le giornate
scorrono serene e la primavera inizia a farsi sentire. Una mattina però il signor Acquin
parte con un carico di viole alla volta di Parigi e i ragazzi restano a casa da soli. Ben
28 presto si presenta il vicino, Gueran, che lamenta di aver trovato il campo completamente
dissotterrato e, poiché sono evidenti le orme di un cane, ha subito pensato a Capi. Remi
promette di legare il cane alla catena per due settimane, in modo da permettere ai semi
del campo di germogliare, ma Lisa non sopporta la vista del cane legato e di notte si alza
per liberarlo. Quando Acquin arriva a casa si spaventa non vedendo la sua bambina nel
letto e Remi, non vedendo Capi alla catena, capisce cosa è successo e si precipita al
campo del vicino. Scopre così che Gueran ha trovato i veri colpevoli dello scempio: i topi
di campagna. Lisa si era nascosta con Capi nella serra.
29 Grandine - Grandine!
「しあわせの温室」 - Shiawase no onshitsu
16 aprile 1978
–
Acquin chiede ai ragazzi di esprimere un desiderio, perché oggi tornerà da Parigi con un
regalo per ognuno di loro, ma Remi non ha il coraggio di chiedere niente. Acquin allora
gli fa una sorpresa: un paio di scarpe nuove. Nel frattempo arriva il proprietario terriero
che ha prestato agli Acquin il denaro per costruire le serre, per ricordare che sta per
scadere la rata annuale del pagamento. Fortunatamente Acquin è tranquillo perché le
vendite dei garofani stanno andando meglio del previsto. Così organizzano di andare a
una festa al villaggio vicino, ma a metà strada la famiglia viene sorpresa da un brutto
temporale. Ben presto la pioggia si trasforma in grandine e gli Acquin tornano a casa di
corsa. Purtroppo la grandine ha fatto scempio delle serre e dei garofani.
Tornato a Parigi, Remi per prima cosa va a trovare babbo Acquin nelle prigioni di Ckichy,
per vedere come se la sta passando. Acquin si commuove per le premure del ragazzino,
che non è nemmeno suo figlio e gli regala l'unica cosa preziosa che gli è rimasta: un
31 orologio d'argento. Subito dopo Remi e Capi si organizzano per l'imminente partenza: il
loro programma è quello di puntare verso Sud, per andare a trovare Alessio e gli altri.
Girando per Parigi però si imbattono in un gruppo di ubriaconi che li prende di mira.
Fortunatamente trovano una via di scampo grazie a Mattia, che ha assistito alla scena.
Remi e Mattia trascorrono la notte insieme raccontandosi tutto quello che è loro capitato
dall'ultima volta che si sono visti. Poi Mattia decide di seguire l'amico e il suo cane nel
viaggio verso il Sud del paese.
Mattia, Remi e Capi cominciano il loro viaggio senza grandi problemi. Ogni giorno danno
32 spettacolo nella piazza di qualche paesino riuscendo a raggranellare abbastanza per
mangiare e dormire in un letto decente. Per Mattia però ciò non è sufficiente: vorrebbe di
più. Così un giorno quando il gruppetto giunge in un paese dove si è appena celebrato
un matrimonio, ma la banda non arriva, Mattia coglie al volo l'occasione per proporre lo
spettacolo in sostituzione della banda. Il successo è grande e l'incasso straordinario.
Per evitare di camminare, Mattia trascina Remi e Capi a bordo di un carrozzone da circo,
dove si imbattono in una scimmietta straordinariamente somigliante a Belcore. Remi se
ne innamora a prima vista e, quando i due vengono sorpresi e devono darsela a gambe,
la scimmietta li segue, senza che per questo il padrone del circo se la prenda più di
tanto. In effetti l'animale è piuttosto maleducato e dispettoso, ma per Remi non ha
importanza: gli ricorda il suo amico Belcore e decide di dare alla scimmietta lo stesso
nome. Così la compagnia di attori ambulanti si arricchisce di un quarto elemento, che per
la verità, per ora combina solo guai. Dopo aver viaggiato da clandestini su un treno di
passaggio, Remi e Mattia giungono a Varses, dove incontrano la fidanzata di Alessio,
Simona. Alessio però ha avuto un incidente sul lavoro, e rischia di perdere il posto, così
Remi decide di sostituirlo.
Remi inizia a lavorare in miniera per sostituire il suo amico Alessio che si è infortunato e
gli viene assegnato il compito di trasportare la benna. Fortunatamente spingere un
carrello pieno di carbone non è un lavoro difficile, ma è molto pesante e, alla fine della
34 giornata, Remi è esausto. Nel frattempo Mattia, si dà da fare in città con il resto del
gruppo, ma Belcore II, non ha alcuna voglia di collaborare. Nel tentativo di farsela amica,
Mattia, compra alla bestiola, un'uniforme da generale, identica a quella che aveva
Belcore. ma la scimmietta, continua a mostrarsi renitente. Alla fine Remí, con le buone
maniere, riesce a convincere Belcore II, a esibirsi con il resto del gruppo, e gli affari
vanno a gonfie vele. Purtroppo però, arriva il maltempo, e l'acqua inizia a filtrare nelle
gallerie della miniera, per mettere a rischio la sicurezza dei minatori.
Remi, zio Giovanni e altri tre minatori, a causa di un crollo, rimangono sepolti a 250 metri
di profondità. Fortunatamente per loro l'acqua non è riuscita ad arrivare in alcune nicchie,
dove trovano rifugio. In attesa che arrivino i soccorsi, iniziano però a sentire i morsi della
35 fame e, dopo non poche peripezie, riescono a raggiungere la saletta privata del
sovrintendente, dove trovano abbondanti provviste. Nel frattempo in superficie Mattia va
su tutte le furie quando scopre che il padrone della miniera ha deciso di sospendere le
operazioni di soccorso. Decide quindi di mettersi a scavare da solo. Davanti a tanta
determinazione, il padrone cambia idea e ordina di riprendere le ricerche: Mattia e Remi
possono riabbracciarsi.
Dopo aver saputo che i suoi veri genitori lo stanno cercando, Remi decide di partire
nuovamente per Parigi e di andare alla ricerca di Gerolamo, l'unico che può metterlo in
contatto con l'avvocato a cui si è rivolta la sua famiglia per rintracciarlo. Prima però si
reca a Dreuzy per trovare Lisa, cui porta le notizie riguardanti gli altri componenti della
39 famiglia Acquin. Intanto a Londra, la signora Milligan, ovvero la vera madre di Remi, è
sempre più disperata perché nessuno riesce a darle notizie precise del piccolo Richard,
il suo primogenito, che era stato rapito in tenera età. Il cognato della signora Milligan,
barone e fratello del ricco signor Milligan, alla morte di quest'ultimo fece di tutto per
impossessarsi della fortuna della famiglia che altrimenti sarebbe andata al piccolo
Richard (Remi). Così fece rapire il bambino e lo abbandonò in mezzo a una strada. Le
cose però non andarono secondo i suoi piani perché la madre di Remi aspettava già un
altro bimbo, Arthur.
Dopo aver attraversato la Manica, Remi e Mattia giungono a Londra e si mettono subito
alla ricerca dell'avvocato. Trovano il suo studio e decidono di andare a presentarsi.
L'avvocato accompagna subito Remi dai suoi genitori: il signore e la signora Driscoll. I
due abitano in un quartiere malfamato e povero e Remi è un po' deluso. Mentre i genitori
41 di Remi lo baciano e abbracciano affettuosamente, Mattia si accorge che c'è qualcosa di
strano. Innanzitutto i "genitori" di Remi non gli assomigliano per niente; poi,
considerando il fatto che quando Gerolamo aveva trovato Remi, il bimbo era avvolto in
una preziosa copertina, la sua famiglia d'origine dovrebbe essere ricca. Perciò mentre
Remi dorme nella sua nuova stanzetta, Mattia va in comune a fare delle indagini e
scopre che i Driscoll non hanno mai avuto figli. Perché quindi avrebbero incaricato
l'avvocato di rintracciare Remi?
Mattia, dopo aver scoperto che i Driscoll non sono i veri genitori di Remi, propone
all'amico un piano: dovranno fingere di stare al gioco e, nel frattempo, indagare sui due
impostori. In città i due ragazzini incontrano Bob, un ragazzo di colore che lavorava nello
42 stesso circo di Mattia a Parigi, che promette loro di trovare informazioni sui Driscoll.
Quella notte Driscoll, sua moglie Laura e David, un loro complice, escono di casa per
qualche losco affare. Seguendoli, Remi e Mattia scoprono che i tre fanno parte di una
banda di ladri. Il giorno dopo Mattia, con grande abilità, riesce a estorcere a David la
verità: i Driscoll hanno sequestrato Remi per ricattare la sua vera famiglia. Purtroppo
David non si ricorda il nome della famiglia.
Una notte pensando che i Driscoll siano usciti di casa, Remi e Mattia approfittano
dell'occasione per mettersi a rovistare dappertutto, alla ricerca di eventuali indizi sui veri
genitori di Remi. Poi però si accorgono che i Driscoll sono in casa, in una specie di
scantinato che funge da ritrovo segreto della banda. Sentendoli parlare scoprono una
cosa importantissima: i Driscoll sono in possesso dello stemma di famiglia di Remi che
era attaccato sulla famosa copertina che lo avvolgeva quando è stato trovato. I due amici
progettano di rubare lo stemma la notte seguente, ma sul più bello vengono sorpresi da
Driscoll, che li lega e li rinchiude in una stanza. Dopo aver visto lo stemma, Remi
realizza con gioia che si tratta dello stesso stemma disegnato sul ciondolo della signora
Milligan!
Navigando lungo i canali della Francia, la signora Milligan e Arthur si imbattono nel
piccolo Beniamino che, tornando da Parigi insieme allo zio, vede la bianca imbarcazione
scorrere sul fiume e riconosce immediatamente il "Cigno" a lungo descritto da Remi nei
suoi racconti. Beniamino saluta l'equipaggio e dice di essere amico di Remi. Come
sente nominare Remi, la signora Milligan fa fermare la barca e invita Beniamino e suo
44 zio a prendere un tè. Quando Beniamino racconta che Remi dovrebbe essere dalle parti
di Dreuzy a trovare Lisa, la signora Milligan decide di proseguire il viaggio nella
speranza di incontrarlo di nuovo e propone a Beniamino di accompagnarla. Nel
frattempo a Londra Remi e Mattia riescono a scappare dalla stanza in cui Driscoll li
aveva rinchiusi; purtroppo però Mattia viene catturato di nuovo. Remi chiede aiuto a Bob
e ai suoi amici e insieme decidono di andare a liberare il ragazzo nottetempo. Driscoll
vuole vendere Mattia a un mercante di schiavi, ma viene salvato appena in tempo da
Remi, Bob e gli altri.
Con l'aiuto di Bob, Remi e Mattia, si preparano a risalire il Tamigi per raggiungere la villa
dei Milligan. Driscoll però li scopre e decide di seguirli: la barca di Bob e dei ragazzi
viene travolta da quella degli inseguitori. Mattia cade in acqua e, non sapendo nuotare,
45 rischia di annegare, ma Bob lo salva. Intanto Remi riesce a raggiungere la sponda del
fiume e a proseguire a piedi verso la tenuta dei Milligan, ma a metà strada si imbatte
negli uomini di Driscoll. Fortunatamente trova riparo nella casa del vecchio
maggiordomo dei Milligan, da cui apprende che la signora Milligan e Arthur sono da
poco partiti per la Svizzera perché il bambino dev'essere operato. Subito dopo Driscoll
riesce a riacciuffarlo e a riportarlo a Londra. Ben presto però la banda di Driscoll viene
arrestata dalla polizia.
Con l'aiuto di Belcore II, Mattia manda un messaggio a Remi attraverso le sbarre della
cella e lo informa che la mattina seguente, durante il trasferimento in treno al riformatorio
per minori lui e gli altri amici cercheranno di liberarlo. Una volta nello scompartimento,
infatti, Remi trova ad aspettarlo Mattia e Bob che hanno in mente un piano preciso. A un
47 certo punto Mattia apre una borsa da cui escono diversi topi che seminano il panico tra la
gente. Nel frattempo Remi riesce a uscire dal finestrino e a lanciarsi dal treno in corsa. A
quel punto il resto del gruppo lo attende con un carro per condurlo verso la Manica.
L'ispettore naturalmente dà l'allarme a tutte le pattuglie della polizia, che si mettono sulle
tracce del fuggitivo, e, per non essere riconosciuti, Remi, Bob e Mattia si travestono.
Purtroppo, quando i poliziotti iniziano ad allontanarsi, Belcore toglie la parrucca a Mattia
rivelandone l'identità. Inizia un lungo inseguimento, alla fine del quale i nostri eroi sono
costretti a buttarsi in un fiume e attraversarlo per salvarsi.
Dopo aver seminato la polizia, i ragazzi giungono nel porto di Little Hampton, dove un
vecchio amico di Bob, capitano di una barca a vela nonché esperto della traversata della
Manica, si offre di accompagnarli dall'altra parte del canale. Dopo aver salutato il loro
48 amico, Remi e Mattia si imbarcano un po' preoccupati perché il tempo non promette nulla
di buono. Infatti, dopo qualche ora di navigazione, si scatena una tempesta. In breve uno
degli alberi della barca si spezza, ma il capitano e il suo mozzo non perdono il controllo
sfidando con grande coraggio il mare in burrasca. Il viaggio è lungo e faticoso: Remi e
Mattia vivono momenti di grande paura, ma tutto si risolve per il meglio e alla fine la
barca giunge a destinazione.
Una volta sbarcati in Francia, Remi e Mattia si mettono subito in viaggio verso Lione,
poiché è da lì che il "Cigno" dovrebbe passare per raggiungere la Svizzera. Strada
facendo incontrano Beniamino che li informa delle ultime novità: la signora Milligan,
49 Arthur e Lisa stanno andando a Chavanon a conoscere la madre adottiva di Remi. Remi
e Mattia decidono allora di prendere il treno fino a Lione e, per guadagnarsi i soldi per il
biglietto, lavorano alla fattoria dello zio di Beniamino. Nel frattempo la signora Milligan,
giunta a Chavanon, chiede a Madame Barberin di mostrarle la copertina di Remi: non ci
sono dubbi il ragazzino è suo figlio Richard. Vorrebbe quindi fermarsi nel villaggio in
attesa del ragazzo, ma la mattina seguente Arthur ha una crisi: occorre partire
immediatamente per la Svizzera, prendendo un treno da Lione per fare più in fretta.
Note
1. ^ Belcore nell'edizione Mediaset.
2. ^ Lisa nell'edizione Mediaset.
3. ^ (JA) 家なき子, su madhouse.co.jp. URL consultato il 31 gennaio 2022.
4. ^ (JA ) 家なき子, su tms-e.co.jp. URL consultato il 31 gennaio 2022.
5. ^ Marzio Barbero, Mario Muratori, Stereoscopia. Origini, cinema, televisione. (PDF), Rai,
Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, p. pag. 11. URL consultato il 19-08-2014.
6. ^ Teresa Buongiorno, Il trovatello a tre dimensioni., Rai, p. pag. 34. URL consultato il 03-09-2020.
7. ^ Senza l'accento sul nome di Remi.
8. ^ Remi - Le sue avventure, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net. URL consultato il 31
gennaio 2022.
9. ^ Pietro nel primo doppiaggio.
10. ^ Nicoletta nel primo doppiaggio.
11. ^ Alexis nel primo doppiaggio.
12. ^ Elisa nel primo doppiaggio.
Voci correlate
Hector Malot
Remy la bambina senza famiglia
Remi (film 2018)
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