28/12/2021
Rileggete con cura l'approfondimento alle pagine 161-162 del libro di Storia.
Rispondete (in formato word) alle domande 1, 2 e 3 di pag. 162; inoltre, rispondete alle seguenti
domande:
1. Qual è la posizione del medioevo cristiano rispetto alla questione della opposizione al potere?
2. Come viene interpretato questo tema da Hobbes e Locke? Quale posizione ritieni più
condivisibile? Perché?
3. Quale posizione assumono sul problema gli illuministi francesi nella seconda metà del
Settecento?
Sebbene temi come resistenza alla tirannide siano dibattuti già nel mondo greco-romano, e
successivamente dagli autori cristiani, il diritto di resistenza comincia ad essere effettivamente
un tema di riflessione filosofico-morale tra Seicento e Settecento con i filosofi inglesi Hobbes e
Locke.
Il diritto alla resistenza non viene positivizzato nella costituzione italiana, nonostante tutti i
costituenti fossero a favore, per due principali motivi; il primo è relativo alle difficoltà di tradurre
questo diritto in una norma giuridica (occorrebbe precisarne contenuti e modalità); il secondo
invece è il fatto che tale diritto sia già implicitamente espresso nell'articolo 1 è dunque sia
superflua una formulazione esplicita.
1. Qual è la posizione del medioevo cristiano rispetto alla questione della opposizione al
potere?
Il medioevo cristiano giudica l’opposizione alla legge positiva inammissibile se fatta contro
rappresentanti di Dio in terra, ma giusta se fatta in nome di Dio e della Chiesa.
2. Come viene interpretato questo tema da Hobbes e Locke? Quale posizione ritieni più
condivisibile? Perché?
I due filosofi elaborano riguardo a questo tema due posizioni fortemente contrastanti; Hobbes
ritiene che il sovrano abbia un potere di natura divina e per tanto qualsiasi opposizione sia
illegittima; Locke invece crede il potere politico sia sempre revocabile qualora non siano
garantite libertà e degna sopravvivenza dei cittadini.
Santaniello Davide 4^DLS
28/12/2021
Personalmente mi sento più vicino alla posizione di Locke e credo che quella di Hobbes sia da
escludere a priori; ad oggi disponiamo di svariati esempi storici da cui prendere spunto e
dovrebbe essere chiara la necessità di avere garantite libertà per i cittadini.
3. Quale posizione assumono sul problema gli illuministi francesi nella seconda metà del
Settecento?
Gli illuministi francesi della seconda metà del settecento assumono la posizione di Locke
sostenendo che ci siano delle libertà che devono essere sempre garantite; e in particolare che far
parte di uno Stato implica porre un limite alla libertà degli individui, ma ciò si applica anche al
sovrano e dunque egli non può governare in maniera dispotica.