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SLIDE 1
(primo blocco-> guarda slide e quaderno (STUDIA DA QUADERNO PIU’ SLIDE STAMPATE)
SLIDE 40
L’orientamento al marketing è divenuta una condizione necessaria per avere successo nel lungo
termine bensì non sufficiente. Infatti per avere successo un’impresa deve essere in grado di
sfruttare le 4 leve del marketing:
- Marketing relazionale (slide 41) -> la consolidazione della base di clientela gia acquisita con
un obbiettivo di lungo termine. Rispetto all’acquisizione di nuovi clienti. In particolare vi è
un focus dell’azienda sugli interessi degli stakeholders (es. clienti, fornitori, partner).
- Marketing integrato (slide 42) -> che riflette il concetto in base al quale le attività di
marketing per essere di successo devono essere integrate con tutte le altre attività di
impresa. Quindi vi deve essere uno scambio di informazione e una condivisione di
obbiettivi in comune con tutti i rami dell’azienda. Omnicanalità, ovvero l’intercossesione e
la gestione condivisa di tutti i canali a disposizione dell’impresa (es. un logo/brand
monomarca per tutti i prodotti)
- Marketing interno (slide 43) -> la necessità di sviluppare un orientamento al cliente su tutti
i livelli dell’impresa. Quindi le aspettative dei clienti devono essere integrate da tutti i
dipendenti e su tutti i livelli dell’impresa. Per fare cio è necessario che vengano investite
risorse nella formazione e nell’assunzione dei dipendenti.
- Marketing esecutivo (slide 44) -> la leva che ha a che fare con l’importanza che si ha nella
realizzazione della strategia migliore (la strategia non e’ niente senza l’esecuzione->
realizzazione come elemento di differenziazione). Inoltre è necessario utilizzare i migliori
indicatori di realizzazione della strategia. Quindi devo poter misurare il grado di utilità e
realizzazione della mia strategia (marketing metrics).
SLIDE 45
Tutto il lavoro effettuato dal marketing è finalizzato alla creazione di valore per il cliente.
SLIDE 2
IL PIANO DI MARKETING (QUADERNO E SLIDE) -> deriva dal piano strategico aziendale
2) REALIZZAZIONE:
-ORGANIZZAZIONE -> IMPLEMENTAZIONE
3) CONTROLLO :
- Misurazione dei risultati -> valutazione dei risultati -> assunzione di provvedimenti
correttivi
SBU (strategic business unit) -> area strategica di affari indipendente dalle altre SBU (es. yamaha
produzione piano forti (che rappresenta una sbu) e la produzione di motori (sbu separata dalla
precedente). Solitamente ogni sbu ha un manager indipendente dalle altre. Per gestire le le risorse
tra sbu si utilizzano dei modelli. Uno tra tutti è la Matrice Boston Consulting Group.
ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE (3) TRA SBU -> usiamo modello della matrice per aiutarci
IL PIANO DI MARKETING
DEF: IL piano di marketing rappresenta lo strumento principale per la direzione, il coordinamneto
e il controllo delle attivita’ di marketing.
Si suddivide in piano strategico (comprende le strategie /obbiettivi generali) e piano tattico (azioni
di carattere più operativo). (vedi slide per i contenuti)
(2) Osservazione del mercato, definizione del mercato per raggiungere il successo
studiando diverse variabili (natura di mercato, le sue modalita operative, i punti-chiave
del processo decisionale dei clienti ed i segmenti di mercato).
-> piu’ che produrre prodotti , bisogna capire come soddisfare un bisogno
(3) stima dei risultati attesi ed individuazione dei piani e mix alternativi: formulazione di
molteplici alternative così da coprire tutti gli scenari più probabili.
(2) definizione dettagliata del programma per il primo anno, e’ specifica delle singole attività con
una tempistica predefinita.
- ogni sotto-obbiettivo (es.lancio nuovo prodotto) e’ supporto ciascuno da decisioni e strategie
mirate (es. piano vendite, piano prezzi , piano pubblicitario)
TUTTO IL PIANO VIENE MONITORATO CON UN SISTEMA DI MISURA ED ANALISI, quindi si rifarà il
processo di audit per comprendere se tutto procede secondo i tempi e sortisce gli effetti previsti.
SLIDE 3
ANALISI DELLA DOMANDA
E’ direttamente connessa all’analisi dell’ambiente in cui l’impresa si muove, l’analisi della
domanda è un elemento di analisi interno a quella dell’ambiente piu in generale inteso.
Abbiamo 2 tipi di ambiente:
L’analisi del macro-ambiente, che riguarda tematiche demografiche, economiche, socioculturali,
naturali, tecnologiche e politico istituzionali; analisi volta ad analizzare la possibilità di formazione
di trend o nuove mode che possano aiutare il lancio di un prodotto o in generale la sua
commercializzazione, analisi quantitativa della domanda (anche detto approccio strutturalista).
L’analisi del micromabiente, in cui analizzeremo i comportamenti del singolo consumatore (nel
suo comportamento/scelte), quindi un’analisi piu qualitativa delle domanda (anche detto
approccio comportamentista).
GRAFICO A
Oss. All’aumento degli investimenti di marketing , aumenta la domanda…. Ma non e’ una
correlazione esattamente proporzionale..
-Superata una linea critica: ad ogni aumento dell’investimento, la domanda cresce piu’ che
proporzionalmente.
-raggiunta la saturazione la domanda tende ad appiattirsi e quindi diventa inutile aumentare
ancora gli investimenti in marketing in quanto il mercato non reagira’ piu a questi investimenti
avendo gia’ raggiunto il suo massimo livello potenziale
(POTREBBE ESSERE UN GRAFICO CHE RAPPRESENTA LA PANDEMIA DA COVID IN. QUANTO LA FASE
INIZIALE E’ IL CONTAGIO INIZIALE, MENTRE QUELLA FINALE DOVE SI APPIATTISCE E’ L’IMMUNITA’
DI GREGGE)
GRAFICO B
Si riporta la stessa curva di A, ma le curve sono due perche’ ci fa vedere la dinamica in cui la
domanda e’ in fase espansiva (e il marketing qui funziona meglio se si investe) mentre se in fase di
recessione( un aumento di investimenti in marketing fa aumentare di meno la domanda come
quella in fase espansiva)
ALTRE DEFINIZIONI
1) Previsione di mercato: corrisponde a un livello di vendite previsto in corrispondenza di un
livello di investimenti di marketing
2) Potenziale di mercato: il limite a cui tende la domanda di mercato quando gli investimenti
di marketing tendono all’infinito in un dato ambiente di mercato
3) Indice di penetrazione del mercato: risultato del confronto tra i livelli corrente e
potenziale della domanda di mercato
4) Indice di penetrazione della quota di mercato di un’impresa:il rapporto tra le quote di
mercato correnti e potenziali, riferito a ciascuna singola impresa
GAP POTENZIALE
- E’ lo scostamento tra la domanda attuale di mercato e il potenziale di mercato
Oss: se viene individuato uno scostamento troppo grande (GAP POTENZIALE TROPPO
GRANDE), e’ fondamnetale capire le diverse RAGIONI che l’hanno causato
GAP CONCORRENZIALE
Vendite totali – vendite d’impresa. Viene utilizzato per comprendere quanta percentuale del
mercato è nelle mani dei concorrenti e cercare di comprendere come sottrargli tali quote
LEZIONE 23 SETTEMBRE
BLOCCO 2
IL SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING
Il sistema informativo di marketing è utile per prendere decisioni informate. Quindi più è efficiente
il sitema informativo piu probabilmente le decisioni di marketing si riveleranno ottimali.
A seconda dell’area di intervento andro a ricercare determinate informazioni (tabella slide SIM ->
conoscenza ->
Il sim è composto da persone (analisti, statisti ecc), tecnologie che stanno diventando sempre piu
complesse all’aumentare dei big data, procedure. Queste 3 parti lavorano in sinergia per attuare
delle decisioni.
Il sim lavora attraverso 3 sistemi. Il primo sistema è quello di customer intelligence, il secondo
marketing and competitive intelligence che guarda all’esterno della societa ai nuovi clienti, ed
infine le ricerche di mercato.
Il primo sistema che lavora all’interno utilizzando il database che ogni azienda ha dei propri clienti.
Tale database è composto dal ciclo ordine-spedizione-fatturazione. Le tecniche per sfruttare tale
data base è chiamato data mining (advertisements personalizzate).
Il secondo sistema è l’attività di ricerca ed analisi sofisticata di dati E’ quindi un’attività volta alla
ricerca di segnali di cambiamento all’esterno per far si che lazienda sia in grado di prevenire la
minaccia o sfruttare l’occasione. E’ quindi un attività di monitoraggio chiamata market sensing che
rileverà dati che se correttamente utilizzati daranno dei risultati chiamati market insight. Dove
l’azienda ricerca questi dati nei mezzi di comunicazione al pubblico (giornali e comunicazioni
commerciali); incontri periodici/panel (un panel sarebbe un insieme di soggetti con cui i l’azienda
crea una connessione inserendoli un database) con consumatori fornitori e distributori i dati
prodotti da tali incontri verranno memorizzati nel database, i soggetti partecipanti saranno
esponenti di varie categori di stakeholder; infine attraverso le comunicazioni via web. Un’altra
fonte fondamentale nella creazione di un database sui clienti è consultare il personale di vendita,
infatti questi ultimi hanno un rapporto piu ravvicinato con i clienti. Le associazioni di settore dalle
quali possiamo prendere i risultati delle loro ricerche di mercato.
Marketing intelligence nell’era digitale quindi la big data intelligence. I big data sono l’insieme di
dati che ogni soggetto produce quando interagisce sul web, tale mole di dati è enorme inoltre
sono dati ricchi di informazioni. I siti che vanno maggiormente monitorati per accumulare big data
sono: i social, i blog, i siti di reclami (dove analizzare le problematiche sollevate dai clienti), i forum,
i siti che raccolgono commenti di distributori ed agenti di vendita, ed infine i siti specializzati con
recensioni di clienti ed opinioni degli esperti. Le aziende monitorano questi siti per cogliere nuove
potenziali mode o situazioni di mercato o per valutare il livello di gradimento di un prodotto.
L’analisi dei big data permette anche la sentiment analysis, che permette di comprendere l’umore
di mercato se positivo o negativo.
CUSTOMER ANALYTICS
Definizione sulle slide. L’onnietivo principale di tale analisi è quello di segmentare in maniera
sempre piu precisa il parco clienti, attraverso il sistema predittivo che viene creato. Piu sono in
grado di costruire un sistema predittivo efficiente piu sara grande il vantaggio che avrò nei
confronti dei competitor
BLOCCO 3
RICERCA DI MARKETING
La principale differenza con i precedenti processi, non vengono portate avanti in maniera costante
nel tempo, ma solo quando vi è necessità per il manager di prendere una decisione specifica. Le
ricerhe di marketing possono essere fatte in proprio dall’impresa o l’impresa stessa puo affidarsi
ad una societa terza specializzata in questo. La ricerca di marketing dovrebbe produrre un market
insight, ovvero un dato utile per definire una caratteristica importante relativa ai clienti.
IL PROCESSO DELLA RICERCA DI MARKETING
18) Definire il problema e gli obbiettivi della ricerca -> spesso la parte piu difficile, ma allo
stesso tempo creativa. Ricerche progettate in risposta ai problemi decisionali specifici,
quindi lo scopo delle ricerche è quello di comprendere il problema. Ricerche esplorative
in cui analizzo un quadro piu ampio per comprendere al meglio il problema o per
esplorare molteplici soluzioni, le ricerche esplorative sono molto utili in quei casi in cui
si analizza un fenomeno nuovo. Ricerche descrittive volte all’analisi di un segmento di
clienti (es. analizzo la generazione z per produrre una nuova linea di prodotti che ha
come target loro). Ricerche causali non ha solo l’obbiettivo di analizzare il fenomeno,
ma ha anche l’obbiettivo di analizzare un rapporto di causa-effetto dietro a quel
determinato fenomeno
19) Sviluppare il piano di ricerca -> scegliere se adottare un approccio qualitativo o
quantitativo. Scegliere quali dati utilizzare se primari o secondari. Ed infine scegliere
quali strumenti utilizzare. Molto nello sviluppo del piano di ricerca dipenderà dal tipo di
obbiettivo. Dovro scegliere tra le fonti di dati, tra fonti primarie di dati (dati creati dalla
societa) o fonti secondarie di dati (dati raccolti da terzi sui quali mi affido). Approcci alla
ricerca, approccio qualitativo o quantitativo. Scelta dei strumenti principali che
dipendono dal tipo di ricerca. Dovro scegliere il campione da analizzare. I metodi di
contatto con il campione (oramai quasi sempre online)
20) Raccolta di dati -> fase in cui accumulero tutti i dati che a seconda della scelta di tipo di
dato utilizzerà un diverso strumento. E’ una fase molto delicata e quella in cui è molto
probabile commettere errori (es. fornisco una domanda ambigua che non viene
compresa o assenza di una domanda fondamentale)
21) Analisi dei dati e delle informazioni ->
22) Presentazione dei risultati -> dovrà essere molto convincente ripercorrendo tutta la
“storia” di come si è giunti a questi risultati sottolineando le possibili implicazioni
manageriali
23) Prendere la decisione -> che spettera al management
RICERCA QUALITATIVA
E’ da privilegiare ogni volta che si vuole avere una conoscenza approfondita di un fenomeno
sconosciuto. Quindi è in grado di fornire un quadro dettagliato di tutte le variabili che influenzano i
soggetti target. Uno degli strumenti piu utilizzati è l’intervista in profondita (una intervista one-to-
one) che molto spesso è di lunga durata e cerca di scavare a fondo alla ricerca dei dati. Il principale
svantaggio è l’elevato costo sia a livello monetario che temporale, quindi dovrò effettuarla su
piccoli campioni, il che farà si che i risultati che ottengono non sono immediatamente
generalizzabili su tutta la società. Principale vantaggio conoscenza approfondita, principale
svantaggio scarsa generalizzazione dell’informazione elaborata. Tipicamente scarsa numerosita e
quindi scarsa generezzibilità. Inoltre un’altra criticità è la centralità di colui che raccoglie i dati (es.
durante l’intervista è fondamentale che l’intervistatore sia in grado di estrapolare tutti i dati
possibili mettendo a proprio agio l’intervistato senza avere un numero definito e predefinito di
domande).
RICERCA QUANTITATIVA
Elevato numero di dati e campioni, ma scarna conoscenza approfondita. E’ esattamente speculare
rispetto alla ricerca qualitativa. Molto piu facilmente generalizzabile dato l’elevato numero di
soggetti studiati. Lo strumento principale per tale ricerca è il questionario.
Come costruire un questionario:
29) Le decisioni preliminari -> quale informazione vogliamo avere, qual è il nostro target,
quale metodo di contatto
30) Decisioni sul contenuto delle domanda -> deve contenere tutte le domande utili alla
ricerca, ma allo stesso tempo deve essere il piu breve possibile (cosi che piu persone
rispondano al questionario stesso).
31) Evitare di inserire domande superflue, ed allo stesso tempo inserire a tutte le domande
utili. Le domande devono essere lineari e di facile risposta cosi da evitare domande
erronee per la mancata comprensione della domanda dal soggetto che risponde. Infine
evitare domande controverse o socialmente delicate per le quali il soggetto si sente in
difficoltà nel rispondere. Nelle domande a crocetta attenzione nell’inserimento di tutte
le possibilità possibili.
32) Decisioni sul formato delle risposte -> le piu utilizzate sono le domande a crocetta, o
quelle dicotomiche (si o no) ed infine le risposte a domanda aperta (quest’ultime vanno
analizzate con uno schema ben preciso)
33) Decisioni concorrenti nella sequenza delle domande -> non creare una sequenza di
domande che possa influenzare le risposte del soggetto
34) Decisioni sul layout -> deve essere di facile comprensione ed usabilità
35) Testare il questionario -> prima di utilizzarlo nella ricerca va testato per evitare che vi
siano ambiguita o errori nel questionario stesso
TIPI DI DOMANDE -> vedi slide
Criteri di campionamento -> come ottengo i soggetti su cui attuero la ricerca. Campionamento a
convenienza, i soggetti vengono scelti in base alla facilità di reperibilità e riducendo i costi al
minimo. Campionamento casuale si estrae a caso nella popolazione. Campionamento stratificato,
quindi segmento la popolazione in base a fattori ben precisi, infine all’interno dei vari segmenti
prendero casualmente dei soggetti. Infine il campionamento panel, ovvero una serie di
partecipanti vengono testati in diversi periodi, sottoporro ad es. un questionario piu volte nel
tempo, cosi da studiare come le domande mutano nel tempo
NEUROMARKETING
Si basa sugli ultimi studi di neuroscienza, che hanno permesso di comprendere al meglio come una
serie di scelte dipendono da un substrato decisionale neurale. Alcune scelte dipenderanno da
come alcune aeree del nostro cervello si attiveranno a determinati stimoli, cosi da far provare
delle emozioni al consumatore. Quindi è lo studio dell’effetto degli stimoli di marketing sull’attività
cerebrale (spesso attraverso l’imaging).
LE METRICHE DI MARKETING
Sono delle misure/indicatori di performance, azione da attuare in maniera piu continuativa
possibile cosi da monitorare i risultati delle decisioni prese. Vedi gli esempi di metriche sulle slide. I
marketing manager dovranno scegliere una serie di metriche cosi da formare il “cruscotto di
marketing”, ovvero una serie di indicatori che ci danno le informazioni più importanti per
comprendere se tutto procede bene (pochi indicatori, ma essenziali). Quindi dovremo attuare un
monitoraggio costante del nostro cruscotto di marketing, cosi da far emergere subito dei possibili
problemi.
LEZIONE 27 SETTEMBRE
Aggiungere appunti video pillola
LEZIONE 4 OTTOBRE
Video pillola professore de angelis
SEGMENTAZIONE
Tutti e 4 i criteri seguono il principio della correlazione, ovvero un legame nelle caratteristiche dei
consumatori e gli attributi, benefici e vantaggi che i consumatori vanno a ricercare nei prodotti
49) Geografica -> significa suddividere per zone geografiche che possono variare in base a
molteplici caratteristiche es. chi abita in città o in campagna, oppure chi abita al mare o
in montagna. Quindi si fa riferimento al territorio, facendo leva a tipologie urbane,
condizioni climatiche, aree territoriali circoscritte es. suddivisione in quartieri vedi
Roma, sicuramente chi vive ai Parioli avrà un reddito piu alto di coloro che vivono in
una borgata, per cui ricercheranno benefici e caratteristiche diverse nei prodotti
50) Socio-demografica -> discriminante che poggia su diverse caratteristiche. Tra cui
1) Eta e fase del ciclo di vita variabile che fa riferimento all’età anagrafica
2) Stadio del ciclo della vita si basa su determinati stadi della vita es. la fine degli studi
quindi il passaggio alla vita lavorativa, il matrimonio, la nascita del primo figlio. Si rende
necessario distinguere gli stadi con l’eta anagrafica, poiche non sempre coincidono es.
2 donne una di 20 ed una di 30 a cui è appena nato il primo figlio, nonostante si trovino
nello stesso stadio hanno 10 anni di differenza a livello anagrafico. L’analisi dello stadio
è fondamentale perche segna un cambiamento dei bisogni.
3) Sesso es. i giornali sono parzialmente segmentati per sesso
4) Reddito es. il settore del lusso si basa su una segmentazione per reddito
5) Generazione -> tale segmentazione è importante, perche le persone che appartengono
alla stessa generazione condividono la loro crescita all’interno dello stesso periodo
storico, per cui hanno assorbito i valori e le credenze del periodo storico in cui sono
cresciuti. Tale fattore li rende diversi da coloro che li precedono e coloro che li
segueranno. Questo tipo di segmentazione è centrale all’interno della comunicazione,
attraverso la quale si faranno molti riferimenti al periodo storico in cui è cresciuta una
determinata generazione
6) Etnia e cultura
51) Psicografica -> tale segmentazione si basa su 3 variabili:
1) Tratti psicologici
2) Stili di vita
3) Valori
La segmentazione psicografica piu utilizzata è quella vals, che identifica 8 tipologie di
consumatori basandosi su 2 dimensioni. Una è l’entità delle risorse che una persona ha a
disposizione, con risorse s’intende tutto quello che un soggetto ha di positivo, tra cui
ricchezzs cultura ecc per raggiungere un obbiettivo. L’altra variabile è la motivazione
primaria che si basa su 3 categorie di persone, gli idealisti coloro che sono mossi da ideali
universali es. coloro che s’impegnano in politica per cambiare il mondo o coloro che fanno
volontariato, gli ambiziosi coloro che vogliono acquisire quegli elementi che la soggetta
vede come elementi di successo, “chiedere il nome di questi a roberto” coloro che vogliono
realizzarsi senza essere ne ambioziosi ne idealisti
52) Comportamentale -> tale criterio suddivide i consumatori sulla base del loro utilizzo del
prodotto in questione es. caso cialis vi sono coloro che hanno rapporti occasionali
(utilizzeranno viagra non curanti della durata dell’effetto) e coloro che utilizzerano cialis
perche hanno rapporti stabili e la maggior durata dell’effetto è importante.
POSIZIONAMENTO
E’ la posizzione che un determinato brand occupa nella mente del consumatore in funzione delle
capacita del bene venduto dall’azienda di soddsfare i bisogni dei consumatori. Quindi la
percezione che il prodotto ha nella mente del consumatore. Il consumatore sarà in grado di creare
mappe di posizionamento (anche di beni non esperiti). Quindi il marketing lavora sul far si che un
bene si posizione nella mente dei consumatori in una determinata posizione desiderata dalla
societa, cosi da massimizzare il valore percepito del bene nella mente del consumatore.
GRAFICO:
esempio di dimensioni dello spazio:
53) Prezzo (y)
54) Qualita (x)
Le variabili nel grafico dipendono dai bisogni dei consumatori, dalle capacita aziendali ed funzione
del posizionamento dei concorrenti.
VALUE PREPOSITION
Racchiude l’essenza dei benefici che il prodtto preso in causa rispetto ai competitor
MAPPE DI POSIZIONAMENTO
Sono dei piani cartesiani che sugli assi hanno riportate le caratteristiche che i consumatori
ricercano in quella determinata tipologia di bene. All’interno della mappa avremo dei punti che
andranno ad indicare come i vari segmenti sono posizionati nel grafico e dei punti che
indicheranno il posizionamento del brand. Nelle slide con i due grafici conteneti le mappe di
posizionamento ci permettono di fare dei ragionamenti. La mappa 1 descrive il posiizionamento
attuale dei segmenti e dei brand. E’ facile notare come il brand A abbia un posizionamento
sbagliato. Per cui come vedimao nel grafico di destra permette di vedere due strade che potrebbe
prendere il brand A, una orzzontale in cui vi è una modifica dell’immagine del brand
ringiovanendolo ed una verticale, che interverrà sul sapore. Bisogna comunque tenere conto che
in entrambi i casi i brand a cui si andrà a fare concorrenza reagiranno. Il brand D è un esempio di
strategia di nicchia, tale brand è distante sia nell’immagine che nel gusto rispetto agli altri, quindi
ha la sua nicchia di clienti ed è abbatsanza al sicuro dalla concorrenza.
LEZIONE 11 OTTOBRE
Un elemento utili ad ottenere il posizionamento desiderato è utile avere uno slogan anche detto
mantra. Ovvero un frase che permette di riassumere le caratteristiche della societa.
Caratteristiche del mantra:
63) Comunicare -> trasmettere la mission il significato e gli obbiettivi che la societa vuole
trasmettere
64) Semplice quindi facile da ricordare
65) Ispirare -> motivare a muovrsi nella direzione deklla marca
E’ importante comunicare il mantra anche all’interno della società, far si che i dipendenti siano i
primi ad essere a conoscenza del posizionamento.
Per facilitare il posizionamento si usa una tecnica detta descrittore del prodotto, che permette di
comprendere su quale prodotto del marchio si sta facendo riferimento ad es. nel marchio o in un
comunicato per la ford è transit van, frase presente anche all’interno del marchio.
Il posizionamento di marca è anche segnato dall’enfatizzazione sugli elementi di parità, nei
confronti degli altri prodotti, e sugli elementi di differenzianzione nei confronti degli altri prodotti
(es. coca 0 fatto anche in precedenza).
IL POSIZIONAMENTO NELLE PICCOLE IMPRESE
Per ottenere un posizionamento di successo nelle piccole imprese (che non hanno forte potere
economico) vanno sfruttati elementi come:
66) la creatività per studiare il mercato attraverso ricerche a basso costo (es. piattaforme
online che permettono di inoltrere questionari a molti soggetti ottenendo velocemente
i risultati).
67) Concentrarsi sulla creazione di una o piu marche
68) Ed impiegare una serie di elementi di marca, quelle tecniche per cui si fonda nella
mente del consumatore un’associazione tra la marca ed un elemento caratteristico
69) Incoraggiare la prova del prodotto -> es atrraverso promozioni per il testing
70) Sviluppare strategie digitali -> attività di social media marketing, affidandosi a
professionisti,
71) creare una comunità
72) sfruttare associazioni secondarie
Le marche sono importanti perche ha dei benefici sia per i consumatori che per le imprese
Benefici consumatori
81) consente di semplificare il processo decisionale, quindi velocizzare il processo stesso
82) consente di identificare l’origine/produttore del bene (tale beneficio è minato dalla
contraffazione)
83) riduce i rischi nelle scelte del consumatore
benefici per le imprese
84) semplifica la gestione della tracciabilità del bene
85) protegge la marca dal punto di vista legale
86) vantaggio competitivo durevole e sostenibile, se la marca viene gestita adeguatamente
La misura del valore della marca viene dato dai clienti (es. se di punto in bianco tutti schifassero
coca cola il valroe del brand andrabbe a 0). Come misurare tale valore:
87) diffferenza nelle risposte del cliente -> sapere che il bene è di un tipo di marca cambia
la percezione del bene preso in questione (es. borsa in pelle senza marchio, borsa in
pelle di gucci)
88) conoscenza della marca
89) percezione, preferenze, componenenti
ELEMENTI DI MARCA
96) nome
97) simboli associati (mela moriscata di apple, cerchi di audi)
98) design distintivo (es. milka)
99) jingle -> canzoncine motivanti che ti entrano in testa
100) slogan
101) caratteri (lettere di google colorate o tipo di carattere nella svritta coca cola)
ASSOCIAZIONI SECONDARIE
Associazione tra il brand ed elementi esterni e possono essere di vario tipo:
105) aree geografiche -> made in (es. made in italy ed il cibo)
106) altre marche -> co-branding (es. collaborazione tra sistema operativo windows e
processore intel) entrambi beneficiano dell’immagine dell’altro brand
107) altri prodotti -> una marca puo beneficiare dall’utilizzo di altri prodotti (es. le cover
per l’iphone)
108) portavoce -> uso dei testimonial
109) eventi -> sponsorizzazione degli eventi es. quelli sportivi
110) canali di distribuzione -> es. alcune case di cosmesi limitano la loro distribuzione
sole alle farmacie cosi da aver un’associazione con le farmacie quindi con prodotti che
funzionano e sono scientificamente ricercati
LEZIONE 25 OTTOBRE
Une delle 4P del marketing mix.
PRODOTTO
Valore del cliente = Benefici / Costi
caratteristiche e classificazioni dei prodotti
111) esperienze
112) eventi
113) idee
un’ulteriore visione del prodotto che ci può essere utile è il modello che indentifica il prdootto
come composto da diversi livelli, in cui ogni livello aggiunge valore.
114) Nel nucleo abbiamo il valore centrale per cui esiste il bene, beneficio essenziale.
115) Prodotto generico
116) Prodotto atteso
117) Prodotto ampliato
118) Prodotto atteso
Il prodotto è tutto cio che può essere offerto sul mercato e che va a soddisfare un bisogno del
consumatore. Puo essere un mezzo che per un fine (prodotto come soluzione). Il prodotto come
beneficio (compro il prodotto perche mi veicola un beneficio). Il prodotto come servizio (una
comodità/agevolazione nello svolgere qualcosa). Il prodotto come dispositivo di senso è cio che il
prodotto significa, ovvero cio che trasmette es. harley davidson che oltre ad essere un prodotto
(moto) trasmette un vero e proprio stile di vita che il consumatore vuole vivere.
I livelli del prodoto
Ci aiuta a distinguere i diversi valori del prodotto in base la beneficio che offrono. Es.
pernottamento in hotel
119) Beneficio essenziale -> attributi che conferiscono il bene essenziale. La ragione
essenziale del perche il prodotto esiste. Il beneficio del pernottamento è quello di poter
viaggiare potendo dormire e riposare in un luogo confortevole
120) Prodotto generico -> che identifica solo quelle caratteristiche essenziali al
soddisfacimeento del beneficio essenziale. Una stanza d’albergo dovrà avere un letto
un bagno ed un armadio. I primi due punti non incarnano caratteristiche particolari
bensi la base che tutti i prodotti di quel tipo hanno
121) Prodotto atteso -> aggiunge quegli attributi che il consumatore medio si aspetta.
Attributi che non conferiscono oggetto di differenziazione, che pero il consumatore si
aspetta di trovare e se non li trova potrebbe essere insoddisfatto. Letto ed asciugamani
puliti e bagno funzionante
122) I prossimi livelli contengono tutti quegli attributi interessanti per il marketing dando
per comrpesi gli attributi precedenti. Sono tutti quegli attributi che non vengono dati
per scontati per quel determinato prodotto
123) Prodotto ampliato -> aggiunge tutti quegli attributi che fanno la differenza.
Permettono di differenziarsi ed avere un vantaggio competitivo dal lato dell’offerta e
dal lato della domanda guidano la scelta dei consumatori. Nel pernottamento possono
essere colazione gratuita, la spa o la navetta dall’aeroporto. Una caratteristica che fa
parte di questo livello è destinata a divenire nel tempo una caratteristica che diverrà
scontata e quindi rientrerà nel livello del prodotto atteso e non farà più la differenza,
non concedendo più un vantaggio per la società
124) Prodotto potenziale -> saranno gli attributi che in un prossimo futuro diveranno
elementi di differenziazione e concederanno un vantaggio competitivo. Nel
pernottamento potrebbero essere le camere domotiche
La ruola del dettaglio
Quel fenomeno per cui alcuni venditori aggiungono attributi ai loro prodotti applicando un
incremento dei prezzi, adeguato a quei nuovi attributi. Questo processo verrà imitato dai
competitors causando una lievitazione dei prezzi. Creando un vuoto di offerta nei confronti dei
consumatori sensibili al prezzo. Questo vuoto nella fascia bassa sarà soddisfatto dall’entrata di
produttori che offriranno beni low cost. Questo è un processo circolare che si ripeterà nel tempo.
Classificazione dei prodotti
125) Durata e tangibilità -> beni durevoli e non durevoli. Servizi spot (sfrutto una tantum)
e servizio continuativo
126) Beni i consumo -> beni d’impulso (li acquisto mosso dalle emozioni es. mi compro il
gelato perche sto soffrendo). Beni convenienza tutti quei beni che acquisto
frequentemente ed hanno un prezzo unitario caratterizzati da una scelta veloce. Beni
ad acquisto ponderato, quei beni shopping per i quali utilizziamo piu tempo nella
scelta, confrontando piu brand qualità e prezzi. Beni speciali quei beni ad altissimo
contenuto emotivo, acquisstato poche volte nella vita caratterizzati da un elevato costo
unitario, il coinvolgimento è altissimo ed il tempo speso anche.
127) Beni industriali -> materiali e parti. Beni capitali. Prodotti di consumo ricorrente.
128) Complessità e trasparenza -> beni ricerca quelli le cui caratteristiche sono esperibili
prima di essere acquistati (meno rischiosi). Beni esperienza la loro vakutazione non è
direttamente attuabile perche si possono valutare solo dopo averli ricevuti (es. taglio
capelli). Beni ricerca anche dopo aver ricevuto il bene non sarò in grado di valutarli
pienamente (es. visita medica).
La differenziazione
Ha sempre due prospsettivie:
129) Prospettiva dell’impresa -> insieme di azioni e scelte che fanno si che il prodotto
venga percepito differente rispetto ai concorrenti
130) Prospettive cliente -> insieme delle differenze che il cliente percepisce in quel
prodotto rispetto agli altri
Non sempre le prospettive coincidono, questo avviene quando la comunicazione è inefficace da
parte dell’impresa.
Su cosa si possono effettuare le scelte sulla differenziazione:
131) Forma del prodotto -> es. oggettistica della casa un brand puo scegliere di
differenziarsi per la forma dell’oggetto offerto
132) Caratteristiche -> le caratteristiche fisiche tecniche organolettiche in base al
prodotto
133) Personalizzazione -> una società puo far si che un determinato prodotto sia
caratterizzato dalla possibilità di personalizzarlo al massimo es. società assicurativa che
permette di personalizzare scegliendo i singoli mesi in cui viene sfruttato il mezzo per
assicurarlo
134) Prestazioni
135) Conformità agli standard
136) Durata -> molto importante per molti beni durevoli, in particolare pe quei beni che
non hanno un contenuto ludico, bensì funzionale es. aspirapolvere. Per i beni che
hanno annesso un fine ludico nonostante siano beni durevoli la durata potrebbe non
essere fondamentale es. le macchine potrei cambiarla prima che si rompa solo per la
voglia
137) Affidabilità tecnica -> es. macchinetta fotografica per i fotografi professionisti
138) Facilità di riparazione
139) Lo stile
Differenziazione mediante l’aggiunta di servizi
140) Facilità di ordinazione -> es. amazon che permette di ordinare con un singolo click.
Allo stesso tempo quello di amazon non è piu un elemento di differenxiazione ad oggi
poiche offerto anche da altre società
141) Consegna -> velocità nella consegna
142) Installazione inclusa
143) Addestramento del cliente (B2B)
144) Vedi altre su slide
La differenziazione è efficace se:
1) realmente presente
2) differenza significativa per il cliente
3) se percepita dal cliente
4) sostenibile nel tempo
3 tipi di differenziazione:
145) verticale -> differenziazione attraverso livelli di performance che possono essere
valutati verticalmente su una scala es. spazio di un hard disk valutabile attraverso la
crescita della capcita degli hard disk su una scala verticale
146) orizzontale -> una differenziazione per mezzo dell’aggiunta di servizi in piu es. canon
offfre una garanzia di 4 anni di molto superiore rispetto ai competitora
147) trasversale -> quando si differenzia attraverso l’offerta di pacchetti di prodotti, non
singoli prodotti es. hotel offre pernottamento + visite guidate
148) contenuto esperienziale (extra) -> differenziazione attraverso l’offerta di una
esperienza che arricchisce il prodotto o il servizio es. camerini virtuali nei negozi di
vestiti, fatti tramite specchi virtuali che emulano la prova del prodotto senza doversi
realmente cambiare
149) differenziazione su mercati globabili -> o standardizzando il prodotto (senza
modificare il prodtto in base al mercato target) o adattando il prodotto alle diverse
esigenze in base alle esigenze del target in funzione dei diversi mercati o creando un
prodotto ex novo un prodotto solo per il diverso mercato a seconda della posizione sul
globo (es. piaggio che non esisteva in europa ma solo in america ed era piu grande)
linea di prodotto
un gruppo di prodotti che presentano tra di loro un elevato numero di similarità, sia a livello
tecnico produttivo che dal punto di vista di marketing:
150) soddisfano una stessa classe di bisogni
151) sono complementari
152) stesso target
153) stesso metodo di distribuzione
154) stesso livello di prezzzo
un esempio di linea di prodotti è nel settori beuty attraverso una linea di prodotto skin care che
contiene diversi prodotti, ma che soddisfano tutte le qualita sopra descrittte. Una volta che
compro lo scrub compro anche il tonico ecc. tutti gli elementi della linea si trovano sulla stessa
linea di prezzo.
Sistema di prodotto e portafoglio prodotti
Un sistema di prodotti è un insieme di articoli diversi ma correlati. In genere composto da un
prodotto principale ed una serie di prodotti complementari ed accessori. Rispetto alla linea di
prodotto vi è un prodotto principale, mentre nella linea di prodotto tutti i prodotti hanno la stessa
importanza, non vi è un prodotto principale.
Il portafogliio prodotti è l’insieme di tutti i prodotti e tutti i singoli prodotti offerti dall’impresa
Vi sono diversi misure con cui indicare le dimensioni della linea o del portafoglio di prodotto:
155) lunghezza della linea -> è alla base di molte scelte strategiche:
1) allungare la linea verso l’alto -> ho una serie di prodotti aggiungo un’opzione premium
di maggiore qualità e costo
2) allungamento verso il basso -> aggiungo un’opzione low cost, piu semplificata e meno
costosa
3) completamente della linea -> aggiungo un prodotto per coprire tutta la possibile
gamma di bisogni prefwrenze ed esigenze legate ad una categoria di prodotto es. linea
prodotti skin care, la linea contiene tutti i prodotti per la routine serale pero manca un
certo prodotto che è ovvio per completare la linea stessa rendendola completa. Così il
mio cliente potrà acquistare tutti i prodotti che gli servono dall’impresa evitando che
debba riferirsi a diversi produttori, il rivolgersi ad altri clienti è pericoloso per il brand
perche potrebbe portare il cliente a lasciare il nostro brand per l’altro
4) semplificazione della linea -> rimuovo prodotti ridondanti o poco profittevoli
5) modernizzazione della linea
La linea porta dei benefici sia al cliente che alla società. Per il cliente rende la scelta piu facile
veloce, quindi è importante avere una linea completa.
Analisi delle linee di prodotto
È importante tenere in considerazione non solo gli indicatori classici, ovvero il livello di fatturato e
profitto che la linea porta all’azienda, ma si devono valiurare anche gli elementi di marketing
ovvero il profilo di mercato della linea. Quanto i clienti della linea sono soddisfatti e fedeli, qual è
l’immagine della linea e se è coerente o no con l’immagine del brand nel complesso.
Il packaging
È un elemento fondamentale del prodotto. Quali sono i benefici del marketing
156) lo sviluppo del packaging, ha reso possibile la diffusione dei negozi self service es. i
supermercati, prima era necessaria la presenza costante del commesso che serviva il
cliente. La distribuzione self service ad oggi è ormai ovunque.
157) semplifica la conservazione, il trasporto del prodotto ed inoltre semplifica il
processo di consumo es. succo di frutta con la cannuccia inclusa. La facilità di apertura
del packaging è fondamentale
158) È un importante veicolo dell’immagine del brand, infatti vengono riportare sul pack
il logo, la marca ecc
159) È un importante mezzo di innovazione es. packaging super minimal o super
dettagliato, packaging eco. Quindi è un elemento che porta all’innovazione
160) E uno strumento di marketing a tutti gli effetti, infatti trasmette informazioni sia
descrittive (informazioni per una scelta razionale) che motivazionali
161) Aiuta il posizionamento del brand e la diversificazione
Le metriche di prodotto (indicatori di performance)
3 dimensioni di riferimento per misurare le perfomance dei prodotti. Sono tutte fonamentali e di
pari importanza:
162) Performance tecnico funzionale -> misuriamo la performance esclusivamente di tipo
tecnico es. automobile dopo le prime 100k di auto venduta verifichiamo il numero di
reclami per difetti di fabbricazione cosi da comprendere le performance tecniche
163) Performance commerciale -> es. soddisfazione consumatori la loro intenzione del
parlarne bene, la loro intenzione dell’acquisatre nuovamente. Quidi tutti i parametri di
customer satisfcatione e loyalty
164) Performance economico finanziaria -> contributo al fatturato ed all’utile tutti i
parametri di tipo contabile
LEZIONE 20 OTTOBRE
Inserire video pillola comunicazione
COMUNICAZIONE DI MARKETING
È una leva fodnamentale del marketing mix è il mezzo con cui l’impresa ci comunica i suoi valori ed
ideali ancora prima dei suoi prodotti e/o servizi. Non esiste solo la comunicazione di marketing:
169) Comunicazione di tipo istituzionale -> è quella che avviene quando vengono emanai
comunicati importanti, comunicati stampa o l’espressione durante eventi di elevata
importanza.
170) Comunicazione di marketing -> attività pubblicitaria tramite social, televisiva ecc
171) Comunicazione organizzativa -> la comunicazione di tipo interno tra i dipendenti
della società nell’apparato organizzativo. Vengono comunicati gli obbiettivi le task da
svolgere. La comunicazione è sia dall’alto verso il basso che viceversa.
172) Comunicazione economico-finanziaria -> tutto cio che è importante per gli
investitori, ovvero quei parametri economico finanziario
È importante che vi sia sinergia tra i vari tipi di comunciazione
COMUNICAZIONE DI MARKETING
I ruoli della comunicazione di marketing:
173) Informare il cliente -> sull’offerta di prodotti, su offerte in corso, su possibili benefici
che i loro prodotti potrebbero conferire al consumatore
174) Sviluppare atteggiamenti e convincimenti -> aspetto di persuasione della
comunicazione
175) Richiamare alla mente -> tutti quegli elementi che fanno si che al cliente quando ha
un bisogno torni alla mente il brand della società
176) Motivare (call to action) -> non solo il comprare il prodotto, ma interagire con esso
parlandone e scrivendone bene, rendendo il consumatore engaged.
Strumenti di comunicazione
Vanno utilizzati tutti in maniera integrata ed oculata
177) Pubblicità -> messaggio impersonale, rivolto alla massa e viene veicolato attraverso
mezzi di comunicazione di massa es . tv, radio, stampa e social. Nonostante la
pubblicità risulti obsloleto è fondamentale, perche consente di raggiungere una
capillarità difficilmente raggiungibile. Inoltre tocca quella parte di consumatori che non
sono avvezzi alla tecnologia, anziani e bambini. Il messaggio veicolato è testato ed
analizzato dalla socueta quindi è sicuro quello che si vuole mandare in onda, vi è un
controllo assoluto del messaggio. Questo controllo non vi è quando si vuole sviluppare
il passaparola, perche quest’ultimo è nelle mani dei consumatori che potrebbero
scegliere di veicolare messsaggi negativi sui quali non vi è controllo
178) Passaparola -> viaggia per lo piu sui social, ma non solo perche è ancora forte il
passaparola di amici e parenti
179) Marketing diretto -> messaggi personali al singolo consumatore identificato
180) Marketing interattivo -> messaggio bidirezionale es. l’azienda invita i clienti a votare
su dei prodotti nel loro sito. Vi è una vera e propria interazione tra società e clienti
181) Pubbliche relazioni -> gestione dei rapporti con la stampa e con gli eventi
182) Promozione delle vendite -> strumento mediante l’offerta di prezzi scontati in
periodi limitati attira nuovi clienti
183) Vendita personale -> vendite face to face. Molto utilizzato nella vendita Business to
business in cui l’interazione personale è piu centrale rispetto alla vendita business to
consumer.
LEZIONE 8 NOVEMBRE
SVILUPPO COMUNICAZIONE EFFICACE
1) Identificazione del pubblico obbiettivo -> il pubblico influenzerà molte variabile canale,
tipologia di messaggio ecc. Non significa solamente identificare il target, ma è anche
importante distinguere tra:
190) decisori o influenzatori -> caso cialis medici che possono essere definiti sia come
decisori che come influencer perche i loro suggerementi influenzavano la scelta dei
consumatori. Le partner erano la figura di influencer per eccellenza che spingevano i
consumatori ad acquistare, svolgevano un ruolo fonamentale nella scelta di acquistare.
Chiaramente le campagne di marketing saranno diverse in funzione del pubblico
obbiettivo.
191) Potenziali acquirenti
192) Utilizzatori attuali
2) Definizione degli obbiettivi -> come ultimo obbiettivo vi è quello di aumentare le vendite. Vi
sono molteplici obbiettivi intermedi che permettono di raggiungere l’aumento delle
vendite es. sviluppo di un’immagine nella mente del consumatore che nel medio lungo
termine porterà die benefici.
193) Sviluppo del bsiogno della categoria, es. robot aspirapolvere è un prodotto
largamente diffuso che in precedenza era molto di nicchia. Le imprese prima di
convincere i consumatori di acquistare il loro brand, dovevano convincere i
consumatori che era utile acquistare il robot ed inserirlo nella loro vita. Suscitando il
bisogno dlela categoria facendo comprendere i vantaggi del prodotto e solo dopo
trasmettero la marca
194) Creare consapevolezza del brand, quando tutti conoscono il prodotto a questo
punto si puo puntare alla consapevolezza di marca sviluppando l’associazione del
prodotto al brand
195) Atteggiamento nei confronti del brand, sono tutti quegli obbiettivi che mirano a
creare e trasmettere l’immagine del brand, così da produrre comportamenti positivi nei
confronti del brand
196) Intenzione d’acquisto della marca, obbiettivo che mira a portarcia ad acquistare il
prodotto del brand
3) Definizione del messaggio -> che dire come dirlo ed a chi farlo dire.
197) Strategia del messaggio (che cosa dire) -> la ricerca dei temi è strettamente legato al
posizionamento del brand per far si che emergano i punti di differenziazione rispetto
alla concorrenza
198) Strategia creative (come dirlo) -> come tradurre questa idea in una comunicazione
efficace. Richiami informativi, focus su attributi e funzionalita del prodotto. Richiami
trasformativi, focus sull’esperienza associata con il prodotto (messaggio che induce
emozioni).
199) Fonte del messaggio (chi deve dirlo) -> il testimonial deve essere competente,
credibile, divertente e che abbia un’immagine coerente col prodotto e con il brand.
Scegliere un personaggio famoso o un influencer o un attore ecc.
4) Scelta dei canali -> è importante distingure tra canali personali e non personali. I primi sono
quei canali con il quale è possibile personalizzare il messaggio per il singolo cliente (es.
comunciazione per email o face to face). I secondi sono impersonali es. tv mass media nei
quali non si puo personalizzare il messaggio. È importante creare un mix equilibrato tra
canali personali e non es. una società puo scegliere per coloro che gia sono clienti canali
personali, mentre per i nuovi potenziali clienti dei canali impersonali che sono in grado di
raggiungere un numero piu elevato di elettori.
5) Definizione del budget -> vi sono 4 possibili modalità
200) Metodo del disponibile, in criterio che non ha un criterio ovvero di volta in volta
assegna un budget diverso in base alle risorse della società in quel momento
201) Percentuale sulle vendite, una percentuale fissa sulle vendite viene destinata alle
comunicazione
202) Parita competitiva, l’impresa decide il budget in base al valore delle risorse che le
altre imprese assegnano alla comunicazione
203) Obbiettivo da conseguire, viene scelto il budget in base all’obbiettivo che deve
essere conseguito. Es. società nuova che dovrà farsi conoscere assegnerà un budget
molto elevato.
6) Definizione del mix -> mix dei canali equilibrato. Ogni canale ha vantaggi e svantaggi per
questo è ottimale differenziare
204) Pubblicità è pervasiva arriva praticamente ovunque. Permette un elevato controllo
da parte della società e permette un’espressività amplificata, in mani abili puo
diventare un mezzo di comunicazione estremamente espressivo.
205) Promozione delle vendite è alla portata di tutte le imprese indipendentemente dalla
dimensine. Proponendo servizi o prodotti estremamente scontati che produce
un’elevata rispsota dai consumatori che potranno divenire clienti fissi
206) Pubbliche relazione e propaganda conferisci un’elevata credibilità alla società.
207) Eventi ed esperienze gli eventi possono essere canali ad alto coinvolgimento che
rimane nella mente di chi partecipa e permettono la comunicazione implicita da parte
della società. Es. un brand organizza un evento enorme in una location come il colosseo
avrebbe una potenza di comunciazione implicita enorme ovvero sono un brand cosi
potente che posso organizzare un evento all’interno del colosseo
208) Marketing diretto e interattivo, vi è la possibilità di personalizzare il messaggio e di
interagire con il messaggio, quindi vi è una comunicazione bidirezionale sia da parte
della società che del cliente
209) Passaparola, molto influente perche vi è un’elevata confidenzialità è molto
tempestivo, ma vi è assenza di controllo da parte della società. È un’arma a doppio
taglio
210) Vendita personale, funziona in particolare nel settore b2b includendo relazioni
personali e la crescita del rapporto. Permette all’impresa che vende di consocere
sempre meglio l’esigenza dei clienti
7) Misurazione dei risultato -> vi sono 2 macro indicatori fondamentali, ma che da soli non
sono sufficienti:
211) Copertura -> misura il numero di persone/famiglie che sono state raggiunte da un
messaggio pubblicitario almeno una volta nell’arco di tempo considerato.
212) Frequenza -> il numero di volta che uno stesso individuo/famiglia è stato esposto al
mio messaggio pubblicitario.
Dovrò cercare di massimizzare entrambi allo stesso tempo, perche per avere uno spot
d’impatto e che produca risulatati entrambi i valori devono essere elevati. Massimizzando
solo la frequenza bombarderò un numero ristretto di consumatori che non porterà a
risulatti ottimali.
213) Il livello di riconoscimento del brand -> quante persone sono in grado di riconoscere
un logo o un brand
Misurare la risposta è importante per poter scomporre un risultato d’imrpesa nelle cause
per cui ho raggiunto un risultato mi permetterà di comprendere le aree che piu mi hanno
permesso di raggiungere quel determinato risultato. Così da aver chiaro dove intervenire
per migliorare e dove correggere.
8) Fattori che influenzano la definizone del mix -> tipo di mercato es. B2B o B2C. inoltre anche
lo stadio di acquisto del cliente, ovvero se si vuole comunicare a chi gia utilizza il prodotto a
coloro che non lo conoscono ecc. . infine lo stadio del ciclo di vita del prodotto, se il
prodotto è nuov il mix deve essere sbilanciato verso la pubblicità, le promozioni e
l’organizzazione di clienti, così da raggiungere piu clienti per poi sviluppare il passa parola.
Se il prodotto è maturo utilizzerò csanali personalizzati o cnaali ad alto livello di esperienza
L’INTEGRAZIONE DEI MEDIA
Adottando un adeguato mix di canali personali e non, pensando sin dall’inzio campagne mutli
media che possano viaggiare su piu canale. Inoltre è necessario che il messaggio che viene
comunicato sia coerente. (vedi slide).
EFFETTI DELL’ADVERTASING
Effetto sulle vendite:
244) Vednite in volume
245) Vendite in valore
246) Quote di mercato
Effetto di comunicazione:
247) Conoscenza
248) Ricordo -> facilità nel ricordare il brand
249) Consapevolezza -> le persone riconoscono piu facilmente gli elementi del brand es.
logo
250) Notorietà
Una parte della quota della spesa pubblicitaria comprende la quota di visibilita’ (la presenza della
mia voce tra i concorrenti : piu spendo e piu si sente la mia voce)
Piu’ e’ chiara la voce del mio brand , piu questo aumenta la consapevolezza e l’affezione die
consumatori per il mio brand.
Un aumento di tutte queste voci porta ad un aumento delle quote di mercato (bisogna soddisfare
tutti questi passaggi per aumentare la quota di mercato)
DISINTERMEDIAZIONE
Elimino o riduco gli intermediari es. banca diretta, ovvero banche online
LEZIONE 12 NOVEMBRE
VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE DI CANALE
Valutazione dal punto di vista economico del costo di una transazione a seconda dell’intermediario
utilizzato. Allo stesso tempo va considerato il valore aggiunto che puo fornire un determinato
intermediario (tale valore ne fa aumentare il costo). Vedi slide con il grafico ci sono gli esempi
CONFRONTO TRA FORZA DI VENDITA ED AGENZIA DI VENDITA
La forza di vendita (dipendenti diretti del produttore) avrà costi fissi ed iniziali maggiore, mentre
l’agenzia avrà costi iniziali piu bassi. Ma all’aumentare del numero delle vendite è piu conveniente
la forza di vendita, per grandi moli di quantità di unità venduta. Fino al punto Sb converrà l’agenzia
di vendita oltre Sb è conveniente dotarsi di una forza di vendita propria, perche oltre quella soglia i
costi fisse vengono piu che compensati.
DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO
Tutte le attività di vendita dirette al consumatore finale, ultimo step del mercato B2C.
Le formule distributive
Vi sono diversi tipi di distribuzione al dettaglio: la vendita al dettaglio priva di negozio
convenzionale, come il commercio ambulante, la vendita per corrispondenza (ad oggi non molto
utilizzata), vendita porta a porta, vendita con distributori automatici, vendita elettronica (vendita
televisiva), e-commerce o m-commerce puro (il mobile commerce, non da un computer ma dallo
smartphone).
Vendita al dettaglio con negozio tradizionale (store retailing), come negozi tradizionali di piccole
dimensioni (es. alimentari), supermercato, superstore, ipermercato, discount, grandi magazzini
(departmente store), variety store, negozi specializzati (piccola o grande superficie, la grande
superfciie tende a rimpiazzare le piccole superfici), centri commerciali, lifestyle store e concept
store.
VENDITA AL DETTAGLIO NEI NEGOZI
293) Dettaglio a servizio libero -> il consumatore si serve per lo piu da solo es.
supermercati è tipicom dei beni convenience good
294) Dettaglio a selezione libera -> è una via di mezzo tra servizio libero e servizio
limitato es. farmarcie molto grandi che offrono una scelta libera di prodotti es.
integratori ed il servizio dei farmacisti per i casi particolari
295) Dettaglio a servizio limitato -> si viene serviti da un addetto che ci fa alcune
proposte (es. vestito di abbigliamneto
296) Dettaglio a servizio completo -> tipico dei beni di lusso e specialty goods o alcuni
ambiti specializzati es. ottico
LE MARCHE COMMERCIALI
L’avvento delle marche commerciali è conseguente all’ingrandirsi dell’importanza della gdo, sono
per lo piu presenti nel settore food. Ovvero la marca del distributore stesso es. prodotto coop nel
supermercato coop. Il processo è quello diacquistare prodotti dai fornitori locali per poi
confezionarli e distribuirli. Commercializzando prodotti sotto il marchio del dirtibutore ottiene
molti vanatggi:
301) Margini di profitto
302) Immagine del brand piu forte
303) Completa l’assortimento di prodotti offerti
304) Fidelizzazione della clientela
305) Aumentare il potere contrattuale nei confronti dei fornitori -> il distributore diviene
anche un concorrente del fornitore (es.coop), in questo modo il potere negoziale del
dirtibutore aumenta nei confronti dei fornitori
Cosi minori per il distributore:
306) Meno costi di ricerca e sviluppo
307) Nessun costo di pubblicità è sufficiente la pubblicità che il distributore attua per
farsi conoscere
308) Promozioni commerciali per aggredire la concorrenza, ovvero i fornitori
309) Distribuzione fisica già presente quindi non vi sono costi per la distribuzione
LA RETE DI VENDITA
310) Definizione su slide
311) Ci sono due tipi :
1) Diretta : costituita da personale dipendente dell’impresa
2) Indiretta: costituita da collaboratori esterni
Strategie omnichannel
318) Ominchannel: tutti questi canali devono essere festiti in maniera integrata, devono
essere intrecciati tra loro