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PRODUZIONE DI BIOGAS

Obiettivi europei 20-20-20:


- Ridurre del 20% le emissioni di CO2
- Aumentare le fonti di energia rinnovabile del 20%
- Migliora l'efficienza energetica fino al 20%

DIGESTIONE ANAEROBICA→in assenza di ossigeno, la S.O. si trasforma in


biogas→ CH4 + CO2.
• La% di CH4 varia da 50-80%
• Dal biogas→energia elettrica o termica
• Digestione→ utilizzata anche come processo di trattamento degli inquinanti,
accoppiando il processo di depurazione alla produzione di energia
N.B. gli antibiotici→ danni alle popolazioni MO del digestore.
REAZIONI E TIPI DI BATTERI COINVOLTI
1. ACIDOGENESI→ batteri fermentativi primari (Clostridium, Bacteroides)
2. ACETOGENESI→ batteri a fermentazione secondaria (batteri sintrofici,
Syntrophomonas, Syntrophobacter)
3. ACETOGENESI→ Batteri omoacetogeni (Clostridium)
4. METANAZIONE→metanogeni idrogenotrofici (se si utilizzano H e CO2)
5. METANAZIONE→ metanogeni acetotrofici (se si utilizza l’acetato)
Grazie a Syntrophomonas e/o Syntrophobacter→ fermentazione etanolo e
metanogenesi sono accoppiati in un'unica reazione in cui gli MO dipendono
metabolicamente l'uno dall'altro.
TASSONOMIA DI ARCHEA (16S rRNA)→Dominio diverso dai batteri e dagli eucarioti
(più vicini agli eucarioti), ma sono anche procarioti come i batteri. Ne fanno parte:
i METANOGENI:
Metanobatteri (classe): componente principale parete cellulare è pseudo-mureina.
- Methanobacteriales (Order)→Forma a bastoncino,
• Sono prevalentemente idrogeno-trofici
Methanococci (classe)→ forma a cocci
- Methanococcales (Ordine) →non possiedono pseudomureina
• possiedono involucro cellulare "S-layer";
• prevalentemente idrogeno-trofici.
- Methanomicrobiales (Ordine)
• Possiedono strati di glicoproteine denominate "strato S";
• sono idrogeno-trofici.
- Methanosarcinales (Ordine)
• morfologia sarcina è predominante, ma anche coccus o bastoncelli;
• le pareti cellulari contengono strati di proteine.
• Producono metano dall'acetato, dai composti metilici e da H2 / CO2
Methanopyri (classe) →contengono pseudomureina.
- Methanopyrales (Ordine)
• metanogeni ipertermofili, a forma di bastoncello,
• Sono principalmente idrogeno-trofici.
PEPTIDOGLICANO DEI BATTERI COMUNI
• Strato composto da N-acetilglucosamina (G) e acido N-acetilmuramico (M)
legati insieme a un collegamento beta 1,4 (che è il collegamento interrotto dal
lisozima). Ponte peptidico interno collegato a (G)
PSEUDOMUREINA IN ARCHEA
• Pseudopeptidoglicano→formato da due aminozuccheri: il NAG e l’acido N-
acetil-talosaminuronico (NAT) legati tra loro da un legame β-(1-3) glicosidico.
MEMBRANA CELLULARE
• BATTERI = il D-glicerolo lega due catene di acidi grassi con 2 legami estere e il
terzo Carbonio lega il peptidoglicano
• ARCHEA = il L-glicerolo lega due catene di isoprenoidi (fitano) con 2 legami
etere.
ESEMPI DI STRATI ESTERNI IN ARCHAEA
- Membrana cellulare simile fatta di fosfolipidi
- Ci sono 2 diversi strati esterni: Strato S della glicoproteina esterna legata:
1. alle proteine esterne della membrana
2. alla membrana con molecole di pseudo-mureina che forma un altro strato
- Le molecole di fitano si legano tra loro formando catene ramificate
isopreniche che possono formare anche strutture circolari.
- Queste catene possono essere separate o fusi insieme su tutta la membrana).
SIMILARITÀ DI ARCHAEA CON BATTERI ED EUKARYA
- Stesso iniziatore del tRNA di Eukarya (metionina)
- Ha diversi RNA polimerasi (Eukarya 3, Bacteria one)
- Ha TATA sequenza canonica del filamento di DNA) come promotore di geni
strutturali come Eukarya
- Nessuna compartimentazione cellulare come i batteri

SUBSTRATI METANOGENICI
- Idrogeno-trofici: CO2 + 4H2 → CH4 + 2H2O ΔG ° = -131kjoule / reazione
- Substrati simili al metile (riduzione del gruppo metilico)
- Acetato: CH3COO- + H+ → CH4 + CO2 ΔG° = -31 kjoule / reazione

IMPIANTO BIOGAS →PRINCIPALE COMPONENTI:


1. Stoccaggio biomassa da fermentare (silo, punto di raccolta, contenitore per
liquami)
2. pompe trasferiscono la biomassa dentro o fuori il digestore
3. Gli agitatori mischiano i batteri nel digestore con la biomassa fresca,
riducendo così lo strato galleggiante sul contenuto del digestore e
distribuendo il calore termico, ed estraggono il biogas dalla massa così
generata
4. Riscaldamento→ normali livelli di fermentazione a 40 ° C
5. Stoccaggio del gas a breve termine o intermedio (1-20 ore) per il biogas
generato o per sigillare ermeticamente il digestore
6. Sistema di depurazione del gas→ per desolforazione e disidratazione
7. Linee di pompaggio per substrati di fermentazione e le condutture del
biogas
8. Equipaggiamento di sicurezza→ valvole di sicurezza…
9. Unità combinata di calore e potenza (CHP) per la generazione di energia e
calore allo stesso tempo; torce a gas, bruciatori a gas, micro turbine a gas
10.Apparecchiature di trattamento, se necessario, per convertire il biogas in
biometano
11.Serbatoio di stoccaggio per i prodotti di fermentazione completamente
digeriti (con apparecchiature per l'ulteriore lavorazione, se applicabile, come
separazione solido / liquido, essiccazione, pellettizzazione, ecc.)
Parametri che possono variare nel processo di fermentazione
Temperatura di lavoro:
- Condizioni psicrofile (20 ° C) →non molto utilizzato nelle piante-convenzionali
- Condizioni mesofile (35 - 42 ° C)
- Condizioni termofile (> 50 ° C);
Contenuto solido nel reattore:
- Processo umido (5 - 8% di sostanza secca nel reattore)
- Processo semisecco (sostanza secca = 8-20%)
- Processo a secco (sostanza secca> 20%)
Fasi metaboliche nel reattore:
- Una fase: l'intera catena microbica è conservata in un unico reattore;
- Fasi separate: fasi fermentative-idrolitiche sono separate da quella metanogena.
Reattori per metano-genesi
Digestato: un'importante fonte di output
- parte rimanente della biomassa degradata→S.O- stabile, ricca di vari nutrienti
- utilizzabile come fertilizzante organico.
vantaggi d’ utilizzo:
• consente riutilizzo nutrienti e sostituisce il fertilizzante minerale di origine
fossile.
• Rispetto al letame crudo→ è “igienizzato” neutralizzati agenti patogeni
• omogeneità e densità del digestato consentono rapida penetrazione
rendendo i nutrienti più facilmente accessibili alle piante nel terreno

PRODUZIONE BIOETANOLO→Il 95% della produzione mondiale effettiva di


etanolo è BIOETANOLO, mentre solo il 5% deriva dalla benzina
Microrganismi impiegati:
- LIEVITI: generi Saccharomyces, Candida e Kluyveromyces
- BATTERI: Zymomonas mobilis o Clostridium spp

Etanolo rinnovabile:
- è prodotto fermentando gli zuccheri in alcol.
- Nell'UE→zuccheri provengono da fonti agricole come grano, mais, orzo…
- La maggior parte delle bioraffinerie sono costruite specificamente per
lavorare cereali o barbabietola da zucchero.
Mercato dell'etanolo è suddiviso in tre segmenti:
• CARBURANTE
• INDUSTRIA ALIMENTARE→ bevande alcoliche (es. Vodka, gin), additivo alimentare
(es. Dessert), per l'estrazione di aromi, per alimenti conservazione e produzione di
aceto bianco
• INDUSTRIALE→utilizzato per es. in Cosmetici, prodotti farmaceutici, solventi…
Fasi del processo
1. Preparazione materie prime (fase I)
ottenimento substrato→diverse metodologie:
A. BIOETANOLO DI 1° GENERAZIONE
- estrazione per pressatura o macerazione→ Colture da zucchero
e melassa
- idrolisi enzimatica→ es mais, frumento, sorgo,orzo, patate o
manioca (fonti di amido)
B. BIOETANOLO DI 2° GENERAZIONE→ da Materiali lignocellulosici
(scarti forestali e agricoli, residui di cellulosa ecc.)
- macinazione o altri trattamenti fisici;
- esposizione al vapore,
- idrolisi acida di emicellulosa;
- azione funghi lignolitici
C. 3° GENERAZIONE →utilizza le alghe, hanno la massima resa.
2. Fermentazione alcolica (fase II) →Conversi one dello zucchero in etanolo

Struttura e idrolisi dell'amido (Amilosio (20%) + Amilopectina (80%))


Per poter essere utilizzato dai lieviti, l’amido deve subire:
1. Liquefazione: riduce la viscosità dell'amido mediante idrolisi controllata. Puo
essere: chimica (acidificazione a caldo) o enzimatica (trattamento con α-
amilasi).
2. Saccarificazione: consente ulteriore idrolisi dell'amido liquefatto per ottenere
sciroppi con elevate proporzioni di glucosio

Struttura e idrolisi dell'emicellulosa


- 6 esosi = D-glucosio, acido D-glucuronico, acido D-galatturonico, D-
mannosio, D-galattosio, dramnosio
- 2 pentosi = D-arabinosio, D-xilosio
Enzimi utilizzati per degradare la cellulosa e ciò che producono:
- Endo-glucanasi = oligosaccaridi MW inferiori
- Eso-glucanasi = cellobosio, e dopo l'azione della beta-glucosidasi abbiamo il
glucosio
Xilosio nei lieviti:
Candida lo utilizza per produrre etanolo, abilità che li rendono davvero efficiente
nella produzione di bioetanolo.
CARATTERISTICHE DI UN MICRORGANISMO DA UTILIZZARE NELLA PRODUZIONE
INDUSTRIALE DI ETANOLO
- rese elevate di conversione molare dello zucchero (moli etanolo prodotto / moli di
zucchero consumato)
- alto tasso di produzione (moli di etanolo prodotto / tempo × volume di coltura)
mol / Lh o g / Lh
- rese in peso di etanolo elevate (grammi di etanolo prodotto / volume di coltura ≥
120 g / L
- alta tolleranza all'etanolo
- bassa produzione di metaboliti indesiderati e collaterali (es. glicerolo)

ZYMOMONAS MOBILIS
- Batterio Gram-, a forma di bastoncello, anaerobico e non sporigena, con
flagelli polari.
- Utilizza un numero limitato di substrati rispetto ai lieviti (glucosio, fruttosio e
saccarosio)
- Assorbimento glucosio e velocità di fermentazione → 8 volte superiore a
Saccharomyces
- Tasso di produttività dell'etanolo: 5,67 g di etanolo / g di glucosio × h
- Non richiedono ossigeno
- cresce a temperatura più alta del lievito (40 ° C), più favorevole per il recupero
di EtOH

Catabolizza il glucosio attraverso la via Enter-Doudoroff: si basa sull’ azione degli


enzimi piruvico-decarbossilasi e alcol-deidrogenasi, e si ottengono conversioni di
glucosio in etanolo prossime al 100%.
Via Entner-Doudoroff
- Presente in diversi batteri Gram negativi aerobici;
- Solitamente non comune nei batteri anaerobici, eccezione per Z.mobilis
- utilizza 6-fosfogluconato deidratasi e 2-cheto-3-deossi-fosfogluconato aldolasi
per creare piruvato da glucosio
- Ha un rendimento netto di 1 ATP per ogni molecola di glucosio trasformata,
nonché 1 NADH e 1 NADPH.
Saccharomyces cerevisiae
- Versatilità metabolica
- Produce EtOH con rese e velocità elevate fino a quando EtOH raggiunge l'11-
12% (v / v)
- Tasso di produttività dell'etanolo: 0,67 gr. (EtOH) / gr. glucosio × h

FASI Del PROCESSO BIOTECNOLOGICO INDUSTRIALE


1. Selezione ceppo adatto
2. Formulazione terreno di coltura (terreno sintetico o naturale);
3. Preparazione e sterilizzazione del mezzo di coltura, fermentatori e
attrezzature;
4. Verificare caratteristiche coltura e della preparazione dell'inoculo;
5. Conduzione del processo nel reattore in condizioni ottimali;
6. Recupero del prodotto→ separazione della biomassa dal mezzo, estrazione del
prodotto, concentrazione e purificazione del prodotto.
Il processo di fermentazione può essere:
- Discontinuo (fermentazione discontinua)
- Semicontinuo (fermentazione fed-batch)
- Continuo (fermentazione continua)
PRODUZIONE DI BIOETANOLO DA ZUCCHERI E DA AMIDO SUL LIEVITO
- Volume reattore 500-1000 m3
- Concentrazione di zucchero 130g / L
- Inoculo 20% (v / v)
- Durata del processo 36H
- Temperatura 30-35 ° C
- pH 4,5-5,5
Fasi del processo
A. Farina di frumento + acqua (15-30% di sostanza solida, ph 6-6,5), azione delle
amilasi
B. Riscaldamento (60-80 ° C), azione del vapore
C. Liquefazione (60-80 ° C), azione delle amilasi
D. Saccarificazione (50-60 ° C), azione delle amilasi
E. Fermentazione (30-35 ° C), aria e azione di inoculo
F. Filtrazione (con il riciclo cellulare possiamo usare la parte solida come inoculo
per un'altra fermentazione (nei processi batch è possibile avere la distillazione
della coltura senza separazione cellulare)
G. Distillazione che porta etanolo 95 alc / vol

PRODUZIONE DI BIOETANOLO IN
BATCH
Borlande →è il Residuo della
distillazione della coltura contenente
etanolo, costituito dalla coltura
esausta

Produttività vol. = 1,9 g /


L h PRODUZIONE DI
BIOETANOLO NEL
PROCESSO CONTINUO
Produttività volumetrica
10,8 g / L h

BIOETANOLO dalle alghe


BIOIDROGENO
Vantaggi dell'H2 come carburante
- Ha il più alto contenuto energetico per unità di massa di qualsiasi altro
carburante 142 MJ / kg (ES. metano: 56 MJ / kg; gasolio: 41 MJ / kg)
- La sua reazione con l'O2 produce solo energia e acqua (no CO2!)
Produzione di idrogeno:
- 47% da gas naturale [RIFORMA DEL VAPORE: CH4 + H2O → 3H2 + CO]
- 30% dalla benzina [ossidazione degli idrocarburi ad alta temperatura]
- 18% da carbonio [C + 2H2O → 2H2 + CO2]
- 4% dall'elettrolisi dell'acqua [H2O → H2 + 1⁄2 O2]
- 1% da biomasse (da biomasse agricole e agroindustriali; gassificazione di
biomasse)
IDROGENASI: 2H+ + 2e- → H2
- Cluster I: [NiFe] idrogenasi
- Cluster II: [Fe] idrogenasi
- Cluster III: nitrogenasi (riceve elettroni da donatori diversi, ad es. Ferredossina
ridotta e, in assenza di altri substrati, riduce gli ioni idrogeno [H +] a H2).
8 ferredossina ridotta + N2 + 8 H + + 8e- + 16 ATP + 16 H2O ⇌ 8 ferredossina ossidata + 2 NH3 +
H2+ 16 ADP + 16 Pi

1) FERMENTAZIONE SCURA (fermentazione in acidi-misti)


Fermentazione di batteri chemio-eterotrofi (Enterobacteriaceae): produzione di
idrogeno al buio, nessun requisito di luce. È una fermentazione acida mista in cui si
sfrutta la produzione di acido formico per produrre H2.
HCOOH → H2 + CO2
NADH + H + → H2 + NAD +
2) FERMENTAZIONE SCURA (fermentazione butirrica)
Azionati da Clostridium spp, usano un particolare sistema enzimatico chiamato
ferredossina-ossidasi che converte il piruvato in acetil-CoA, con la produzione di CO2
e H2
Biomassa Pre-trattamenti
Amido e sotto prodotti ricchi di amido 1. Idrolisi amido→ glucosio + maltosio
2. microrganismi li trasformano acidi organici e H2
Sottoprodotti vegetali cellulosici e lignino- 1. Digestione lignina con idrolisi chemio-fisica
cellulosici 2.Digestione enzimatica della cellulosa
Acque reflue (es. effluenti dall'industria 1.Rimozione componenti dannosi,
lattiero-casearia, ...) 2.idrolisi enzimatica
Rifiuti organici domestici e fanghi da
impianti a fanghi attivi

Fattori che influenzano la resa di idrogeno


- Colture microbiche: generalmente usate associazioni-microbiche; in
alternativa possono essere inoculati Clostridium, Enterobacter, Escherichia
coli, Citrobacter
- Materiale iniziale (substrato)
- pH (5-7)
- H2
- CO2
- Temperatura (processi mesofili e termofili)
Bioreattori per la produzione di idrogeno
- Letto fisso
- UASB
- CSTR
PRODUZIONE DI H2 IN DIGESTORI ANAEROBICI
CO2 + 4H2 → CH4 + 2H2O
CH3COO- + H + → CH4 + CO2
- Disaccoppiamento (separazione) tra la produzione di idrogeno e metano
- Recupero energetico come idrogeno
- Produzione di metano da acido acetico
4) IDROGENASI IN FOTOSINTESI DI MICRORGANISMI
• IDROGENASI REVERSIBILI (Microalghe Verdi, Cianobatteri, Batteri Viola)
2H + + 2e- <––> H2
• IDROGENASI UNIDIREZIONALI (principalmente coinvolte nella riduzione del NAD)
Cianobatteri, batteri viola:
NAD + + H2 ––> NADH + H+
• NITROGENASI (catalizza la fissazione dell'azoto)
Cianobatteri, batteri viola
N2 + 8e- + 8H + + 16ATP ––> 2NH3 + H2 + 16ADP + 16Pi
Tutti questi enzimi sono inibiti dall'ossigeno: la produzione di idrogeno avviene
solo in un ambiente anaerobico
VANTAGGI SVANTAGGI
Cianobatteri
• Requisiti di crescita molto semplici • È necessaria la luce
• Alcuni utilizzano nitrogenasi per fissare • Producno O2 e un mix di H2 e
l’N nelle eterocisti (cellule adibite) CO2
Purple bacteria
• Usano un’ampia gamma di lunghezze
d’onda di luce
• Puo’ utilizzare prodotti di scarto
Batteri della dark-fermentation
• Non richiedono luce • Producono mix di H2 e CO2
• Utilizza una vasta gamma di prodotti e • Possiede alcune deidrogenasi
sottoprodotti di scarto che consumano H2
• Producono acidi di interesse industriale
• Non necessitano di ossigeno in quanto
anaerobi

MICROALGHE VERDI
• Hanno clorofilla-A e B adsorbono 400-700 nm, quindi PAR = 43% della
radiazione totale.
• Scindono l’H2O grazie all'energia solare grazie al complesso-Mn avremo O2 e
H+, ma grazie all'azione della ferredossina dopo il PS1 avremo H2.
• Le idrogenasi devono essere molto attive e l'ossigeno NON DEVE raggiungere
una concentrazione inibitoria. [0,07 mmol H2 L / h] -- 2H2O ––> 2H2 + O2
CYANOBACTERIA
• Hanno clorofilla a, carotenoidi e ficobiliproteine. Assorbono 400-700 nm come
alghe
• Possiedono eterocisti, dove avviene la fissazione dell'azoto atmosferico
(queste cellule si sviluppano solo se manca azoto!!).
• Anche in questo caso ci avvaliamo del ferredossina. [0,355 mmol H2 L / h]
• N2 + 8e- + 8H + 16ATP ––> 2NH3 + H2 + 16 ADP + 16 Pi

BATTERI VIOLA
• Fotosintesi anossigenica (detta anche foto-fermentazione) grazie ad un sistema di
vescicole e membrane lamellari
• Fotoeterotrofi (usano composti organici come donatori di elettroni)
• Si comportano come anaerobi facoltativi: al buio e in presenza di O2 la sintesi di
pigmenti fotosintetici viene interrotta e compare l'attività respiratoria
• Hanno batterio-clorofilla A e B, e carotenoidi, adsorbono 400 - 950 nm (infatti in
questo caso il PAR è del 65,8%
• Hanno solo un PS e successivamente usano anche FD [0,16 mmol H2 L / h]

MICRO-ALGHE VERDI CIANOBATTERI PURPLE BACTERIA


REAZIONI Bio-fotolisi diretta Bio-fotolisi indiretta Foto-fermentazione
Presenza O2 Senza O2 , in Senza O2
eterocisti
ENZIMI Idrogenasi Nitrogenasi Nitrogenasi
ENZIMI SENSIBILI A Si si Si
O2
PROTEZIONE No Si, grazie ad Si perché anaerobi
NATURALE DA O2 eterocisti
DONATORI DI Acqua Molecole organiche Acidi organici a basso
ELETTRONI USATI PM
PRODUZIONE DI O2 Si Si, ma non negli No
eterocisti
PRODUZIONE CO2 No No si
PRODUTTIVITA’ mM 0,07 0,355 0,16
H2/ L*h
PRODUZIONE BIOPLASTICA
• La direttiva UE 2004/12 / CE→ha definito che, da 2030, il 60% degli imballaggi in
plastica deve essere riciclato. Secondo questa regola, il compostaggio è considerato
come un modo per riciclare i rifiuti.
• sacchetti di plastica biodegradabile→in Italia dal gennaio 2011.
• Nel 2017, la CE ha confermato la sua intenzione di lavorare per l'obiettivo del
riciclaggio (bottiglia di plastica dovrebbe contenere almeno il 26% di plastica
riciclata) o la biodegradabilità di tutti gli imballaggi in plastica di 2030.
LA BIOPLASTICA NELLA STORIA
• Le bioplastiche→materie prodotte da fonti di biomasse rinnovabili
• A partire dal 1860 →prime plastiche derivanti dalla cellulosa (es. Celluloide)
• Negli anni '40, Henry Ford produceva parti di automobili con materie plastiche
ottenute dalla soia
• Negli anni '50 le plastiche derivate dalla diffusione del petrolio
PE biobased (polietilene rinnovabile):
- polietilene fatto di bioetanolo, che è trasformato in etilene dopo un processo
di disidratazione.
- Il prodotto finale (polietilene) ha l'estensione stesse proprietà fisiche e di
utilizzo del polietilene sintetico ed è riciclabile con le stesse modalità
PLASTICHE BIODEGRADABILI
Polimeri ottenuti da fonti naturali rinnovabili ma anche da materie prime fossili
- Prodotto da fonte vegetale = amido
- Polimeri prodotti direttamente dagli organismi.
- Sintetizzato chimicamente utilizzando molecole organiche (PLA, acido polilattico,
biodegradabile)
- Da materie prime fossili = PLA e PCL (poli-e-caprolattone), Idrolisi del legame
Esther, idrolisi enzimatica
Definizioni
BIOPOLIMERO→materiale polimerico estratto o prodotto indirettamente da
piante/MO:
• polimeri prodotti ed estratti da fonti vegetali (es. Amido)
• polimeri i cui monomeri derivano da microrganismi o materiali vegetali (es. PLA).
in questo caso il polimero è biodegradabile, ma non naturale
DEGRADAZIONE→ processo irreversibile, si ha un cambiamento nella struttura del
materiale: perdita di proprietà meccaniche, danni, frammentazione o
depolimerizzazione. La degradazione è influenzata da condizioni ambientali.
BIODEGRADAZIONE→ processi biochimici che trasformano materiali organici,
generati direttamente o indirettamente mediante fotosintesi, in sostanze
inorganiche. La trasformazione completa in CO2 e H2O è chiamata mineralizzazione.
Gestito principalmente da MO.
POLIMERI BIODEGRADABILI→ materie plastiche degradabili per azione di
microrganismi naturalmente presenti nell'ambiente, come batteri, funghi o alghe.

COMPOSTABILITÀ→La D.E. su imballaggi e rifiuti (94/62 / CE) stabilisce che la


plastica biodegradabile può essere riciclata mediante compostaggio con la frazione
organica dei rifiuti solidi urbani
Compostaggio→processo di decomposizione della materia organica presente nei
rifiuti organici prodotto da microrganismi aerobici (lieviti, actinomiceti, batteri
mesofili e da batteri termofili) che portano alla produzione di un prodotto stabile
chiamato compost. È un prodotto ricco di humus, di microrganismi attivi e di
microelementi, adatto a differenti usi agronomici.
BIODEGRADABILITÀ→Secondo le normative europee un materiale può essere
definito biodegradabile se degradato a almeno il 90% in meno di 6 mesi.
APPLICAZIONE DI PLASTICHE BIODEGRADABILI
- packaging
- Orticoltura (pacciamatura, solarizzazione)
- Applicazioni biomedicali: biocompatibili (protesi) o biodegradabili (sistemi per il
rilascio di medicina, capsula)
ACIDO POLILATTICO (PLA)
- Rinnovabile, ma non naturale
- C3H6O3, è il polimero dell'acido lattico.
- Le principali materie prime sono i carboidrati
- Al momento il MAIS è la principale coltura per la produzione di PLA
- Il processo ha un costo energetico elevato rispetto al polimero sintetico 54 MJ / kg
di PLA VS 40 MJ / kg per PET e 35 MJ / kg per PP.
- 50 kg di acqua→ per 2,50 kg di mais→ per 1kg PLA

mais (2,50 kg) amido (1,80 kg) Idrolisi

acido lattico ( acido


glucosio (1,7 kg)
1,62 Kg) polilattico PLA

Fermentazione polimerizzazione

Proprietà del PLA


- resistenza meccanica e sensibilità al calore sono simili alle plastiche tradizionali
- è biodegradabile e compostabile
- La resistenza ad acidi e basi è scarsa.
- Può contenere grassi, oli, alcool e molecole alifatiche
- Buona resistenza alle radiazioni UV
- Può essere trasformato in merce attraverso macchine standard utilizzate per le
plastiche tradizionali
POLIMERI A BASE DI AMIDO
Rinnovabile e derivato da materie prime naturali
• Produzione mondiale di amido: 57 milioni di tonnellate / anno, 0,30 € / kg
• Composizione media: 20-30% amilosio, 70-80% amilopectina
• Fonti principali: mais, frumento, patate e altri tuberi, riso
➢ L'amido →domini cristallini di amilopectina, sparsi in una matrice amorfa di
amilosio.
➢ Aumentando la temperatura, i domini cristallini scompaiono, rendendo
l'amido trasparente e plastico.
La tecnologia novamont: Mater-Bi
Carriossidi di mais→ Frantumati → Amido→ DISTRUTTURATO + MODIFICHE
CHIMICHE→ Amilosio amorfo e amilopectina→ AGENTE COMPLESSIVO POLIMERICO
(naturale, da fonti rinnovabili, sintetico o una miscela)→ Amido complessato in una
struttura supramolecolare

Poliidrossialcanoati (PHA)
- polimeri biodegradabili termoplastici sintetizzati da vari generi di batteri
(Bacillus, Rhodococcus, Pseudomonas, etc...) attraverso la fermentazione di
zuccheri o lipidi.
- Sono macromolecole lineari, che in assenza di determinati nutrienti come
azoto, fosforo e zolfo, vengono accumulate dai batteri come fonte carboniosa
di riserva, sotto forma di granuli
Se n = 1 il gruppo R può essere:
- Meti = Poly (3-idrossibutirrato-PHB)
- Etil = Poly (3-idrossivalerato-PHV)
CONFRONTO TRA PHA E PLASTICHE SINTETICHE
PHAs Plastiche sintetiche
Biodegradabili Non bio-degradabili
Biocompatibili Non bio-compatibili
Prodotto a base naturale Prodotto a base di petrolio
Prezzo di vendita 9€/kg Prezzo di vendita 1€/kg

AZIENDE E MARCHI DI PHA


Azienda Polimero prodotto Marchio
Procter&Gamble (UK) HB -co- HHX Nodax
Metabolix (USA) HB -co- HV Biopol
Biomer (D) HB Biomer
PHB industrial (BRA) HB -co- HV Biocicle
L'azienda Bio-on (di Bologna) produce un biopolimero MINERV-PHA ™ con
eccellenti proprietà biodegradabilità
APPLICAZIONE PHAs
• imballaggio, materie plastiche convenzionali, ecc.
• Medicina e Farmacia→ suture chirurgiche, placche ossee, farmaci a rilascio lento,
sostituzioni vasi sanguigni;
• Agricoltura→ rilascio di regolatori della crescita delle piante o pesticidi

Produzione di PHA
1. Colture microbiche pure:
o Isolati naturalmente (resa fino all'80% di PHA)
o organismi ricombinanti (resa 90% di PHA)
2. Colture microbiche miste
o Resa e produttività volumetrica relativamente bassa di PHA
o Ridotti costi operativi: non è richiesta alcuna sterilizzazione e
meno controllo
o Facilita l'utilizzo di substrati organici di scarto
o N.B. Il costo può essere ridotto a 4 €/kg se sono utilizzati rifiuti e
colture miste
3. piante
o Piante coltivate (resa 4% di PHB)
o Piante transgeniche (14% PHB)
Selezione di colture miste: alimentazione aerobico-dinamica
→metodologia per selezionare colonie MO in grado di produrre e immagazzinare
PHA. Consiste in:
1. Periodo di carestia, limitazione interna. (basso livello di RNA ed enzimi)
2. Viene fornita una grande quantità di risorse di carbonio, crescita sbilanciata e
stoccaggio di PHA
3. Periodo di fame, sopravvivranno solo le cellule che hanno prodotto PHA

Produzione di PHA da rifiuti organici


1. Culture/rifiuti organici→Fermentazione→PHA→Estrazione di PHA→polimero
finale

DEPURAZIONE BIOLOGICA DI ACQUE REFLUE


Uso dell'acqua:
- 66% agricoltura / allevamento
- 10% uso domestico
- 20% industria
- 4% di evaporazione
• Occorrono circa 100 litri di acqua per produrre 1 chilo di patate;
• litri per 1 chilo di riso;
• 13.000 litri per 1 chilo di bistecca.
• Per una tonnellata di acciaio 11.000 litri.
N.B. 1,4 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua potabile.

Contaminazione dell’acqua→Qualsiasi cambiamento fisico, chimico o biologico


nella qualità dell'acqua che abbia un effetto dannoso su chiunque lo beva, lo utilizza
o sul biota autoctono.
Diversi livelli di avvelenamento:
- Primo livello o «naturale»
- Secondo livello o transitorio
- Terzo livello o permanente
Cause:
- Uso domestico dell'acqua = materia organica, tensioattivi, ecc
- Agricoltura e uso industriale dell'acqua = fertilizzanti e pesticidi, acqua derivante
da processi industriali
- Atmosfera = contaminazione dell'acqua piovana da parte di sostanze tossiche
presenti nell'atmosfera (industrie, aeroplani, motori di autoveicoli)

Regolamentazione
La legge italiana Merli→normativa su inquinamento delle acque, valida dal 76’ al 99’
Obiettivi:
- definire i compiti nella protezione delle risorse idriche;
- definire regole per uso razionale dell'acqua e per scarico delle acque reflue;
- definire i limiti per le molecole e le specie tossiche nelle acque reflue.
Debolezze = prestata attenzione solo alle acque reflue e non all'acqua ricettrice

Direttiva 2000/60 / CE
Questa legislazione stabilisce un quadro per la protezione delle acque superficiali
interne, acque costiere e acque sotterranee.
INDICI DI INQUINAMENTO IDRICO
• BOD →domanda biochimica di ossigeno è la quantità di ossigeno disciolto
necessaria agli organismi biologici aerobici per abbattere il materiale organico
presente in un dato campione di acqua a una certa temperatura in un determinato
periodo di tempo. Il valore BOD in mg O2disciolto consumato per litro di campione
durante 5 giorni di incubazione a 20 ° C. misura indiretta dell'inquinamento
organico dell'acqua. (BOD20 e BOD5)
• COD→ domanda chimica di ossigeno è la quantità di ossigeno (mg / l) che può
essere consumato da reazioni chimiche in una soluzione. L'applicazione più comune
di COD è nel quantificare la quantità di inquinanti ossidanti presenti nelle acque
superficiali o nelle acque reflue.
• Popolazione equivalente (PE): carico inquinante di un rifiuto corrispondente al
carico idraulico (m3 / giorno) e/o carico organico (BOD5/giorno o COD/giorno)
prodotto da una persona (es. 1 PE corrisponde a un COD di 130 g O2/giorno o un
carico idraulico di 200 l/giorno)
• INDICE DI BIODEGRADABILITÀ (BOD5/COD)
- BI> 0,5: i rifiuti possono essere sottoposti a trattamento biologico
- BI <0,5: si suggerisce l'uso di trattamenti non biologici
TRATTAMENTI:
TRATTAMENTO 1° (MECCANICO) Setacciatura Triturazione
Equalizzazione delle portate
Omogeneizzazione degli inquinanti
sedimentazione o centrifugazione
Sgrassare
TRATTAMENTO 2° (BIOLOGICO) Fanghi attivi, filtri di percolazione,
biodischi, digestione anaerobica,
fitodepurazione
TRATTAMENTO 3° (CHIMICO) CLORIZZAZIONE, OZONIZZAZIONE

DEPURAZIONE BIOLOGICA DELLE ACQUE REFLUE


Fattori che influenzano la depurazione biologica
- Temperatura
- Omogeneizzazione dell'influente
- pH
- Disponibilità di nutrienti (C: N: P 100: 10: 1--- BOD: N: P 100: 5: 1)
- Presenza di sostanze tossiche: metalli pesanti, insetticidi, erbicidi, agenti
antimicotici, Antibiotici, ecc.)
- Carico organico 250 ppm <BOD5 <500 ppm
- Ossigeno
- Luce
PROCESSI BIOLOGICI DI DEPURAZIONE
1. BIOMASSA ADESA
a. Letti percolatori
b. Bio-dischi
c. Filtri anaerobi fluidizzati
2. BIOMASSA DISPERSA
a. Fanghi attivi
b. Digestori anaerobi
3. FITODEPURAZIONE
a. Lagunaggio
b. evapotraspirazione

PROCESSI CELLULARI IMMOBILIZZATI (biomassa adesa)


Le cellule coinvolte nel processo di depurazione si sviluppano sotto forma di flocculi
sospesi su un supporto;
- si forma un film biologico, spesso alcuni mm, che crescendo influenza la
diffusione di substrati solubili organici e dell’ossigeno;
- sono caratterizzati dalla presenza simultanea della fase solida (supporti), della
fase liquida e gassosa (aria o ossigeno puro). La movimentazione è assicurata
dall'insufflazione di aria mediante diffusori posizionati sul fondo della vasca.
- sono state sviluppate tecnologie aerobiche e anaerobiche.
Filtri percolatori (letti percolanti)
Purificazione biologica tramite microrganismi che si sviluppano, in ambiente
aerobico.
FASI DI DEPURAZIONE
a. Trattamenti primari per prevenire l'ostruzione del letto
b. Formazione del biofilm (spessore 3-4 mm)
c. Distacco delle cellule dal biofilm e ricostituzione del biofilm
d. Sedimentazione finale
Vantaggi:
- Basso costo di installazione e manutenzione
- Possono tollerare la variazione del carico organico dell'affluente
Svantaggi:
- occorrono ampie aree per l'allestimento
- Problema di cattivi odori
Biocircles (biodischi)→versione modificata dei filtri percolatori, in cui le superfici
che portano il biofilm ruotano su un asse, mezzo immerso nel liquido da trattare;
la rotazione permette l'ossigenazione della biomassa aderente al disco.
A BIOMASSA DISPERSA
Reattori anaerobici (filtri anaerobi fluidizzati)
I sistemi anaerobici funzionano bene quando:
A. la portata in ingresso viene ridotta;
B. il carico organico in ingresso nel sistema è sufficientemente elevato.
C. L'efficienza di depurazione non è elevata (i microrganismi anaerobici sono
caratterizzati da una minore tasso di crescita e un metabolismo più lento
rispetto a quelli aerobici, quindi la materia organica non è completamente
degradata)
 Bene per acque reflue industriali, bene per effluenti civili in larga scala.
 utilizzate le stesse tecnologie per la produzione di biogas:
• Reattori a letto fisso e a letto espanso
• Reattori UASB

FREE CELL PROCESSES (impianti a fanghi attivi)

Sistemi di aerazione:
- Sistemi di agitazione meccanica
- Abbassamento dell'aria compressa
Formazione del flocculo→Flocculo è composto da tutta la materia organica nel
sistema
a. Fase di aggregazione
b. Metabolizzazione delle molecole organiche e crescita dei fiocchi
c. Raggiungimento della maturità del flocculo

Popolazione microbica dei fanghi attivi


Decompositori di SO, eterotrofi e saprofiti
- Batteri
- Fungo
- Alghe
Predatori
- Protozoi
- Rotiferi e nematodi
BATTERI→ gruppo microbico più importante nei fanghi attivi, in particolare gli
eterotrofi e saprotrofi (organismi che si nutrono di materia organica in
decomposizione).
- responsabili della depurazione aerobica dell'acqua di mare e della formazione
dei flocculi
- Generi più abbondanti: Bacillus, Pseudomonas, Micrococcus, Alcaligenes,
Moraxella, Flavobacterium, Zooglea (batterio che forma fiocchi). Anche gli
attinomiceti sono abbondanti.
PROTOZOI→ Microrganismi eucarioti acquatici unicellulari→ si duplicano per
scissione binaria.
- presenti sia in fase liquida che nella solida (flocculi di impianti a fanghi attivi.)
- ruolo importante sia nella degradazione della S.O. che nella predazione di altri
organismi, così come nel mantenimento della struttura del flocculo
• AMOEBAE, PROTOZOI BANDIERATI E PROTOZOI CILIATI, l'ultimo può essere
mobile (libero o inglobato in fiocchi) o sessile (attaccato a un substrato)
Problemi nella formazione e nella manutenzione dei fiocchi
• ammasso di flocculi
- Causa: l'eccessiva presenza di polimeri extracellulari e l'eccessiva
crescita di Zooglea avvolta in capsule gelatinose.
- Conseguenza: i flocculi hanno problemi assestamento
• Formazione di schiuma
- Causa: presenza eccessiva di tensioattivi.
- Conseguenza: difficoltà nel trasferimento di ossigeno.
• Crescita dispersa
- Causa: squilibrio tra le varie componenti del flocculo.
• Formazione di flocculi molto piccoli (pin point).
Causa: basso carico organico degli influenti che non consentono la crescita di
microrganismi sufficienti.
Grazie ai fanghi attivi possiamo:
- Degradare completamente il MO patogeni
- I fanghi ottenuti possono essere utilizzati come fertilizzanti
- Il sistema è accoppiato alla formazione di metano

FITODEPURAZIONE
La depurazione avviene attraverso l'azione combinata della ghiaia, piante e
microrganismi.
Vantaggi
- Gestione semplice;
- Nessun (o bassissimo) consumo energetico e / o utilizzo di reagenti chimici;
- Capacità di adattarsi alle variazioni di carico idraulico e inquinanti in ingresso;
- Elevata capacità depurativa di: carica organica e carica batterica.
TIPOLOGIE DI SISTEMI
• Sistema galleggiante delle macrofite (Lemna, Eichhornia crassipes,…)
• Sistemi di idrofite sommerse (Elodea canadensis )
• Sistemi emergenti di idrofite (Arundo donax, Phragmites australis, ...)
Puo’ essere:
- Flusso sotterraneo orizzontale
- Flusso sotterraneo verticale
- Flusso superficiale
FITODEPURAZIONE CON MISCELA DI PIANTE (Azione sinergica)
• Radici di 3 differenti idrofite Arundo donax, Phragmites australis, Typha spp.
• Inoculazione delle radici con rizobatteri e micorrize
• Filtrazione con ghiaia (di diverse dimensioni) e sabbia
- Inoltre si puo’ utilizzare la biomassa vegetale per la produzione di energia
Tecnologia della camera di filtraggio
- Arundo donax = ghiaia, 5-60 mm
- Phragmites australis = ghiaia sottile, 6-15 mm
- Typha spp = sabbia, 1-3 mm

BIOREMEDIAZIONE DI SUOLI CONTAMINATI


XENOBIOTICI:
- molecole estrinseche presenti nella biosfera
- molecole naturali presenti pero’ in concentrazioni elevate per cause
antropiche
Origine degli xenobiotici nell'ambiente
1) Industria petrolchimica: combustibili (miscele di idrocarburi alifatici e
aromatici), prodotti chimici puri per l'industria chimica e farmaceutica (alcoli,
eteri, esteri…)
2) Industrie della cellulosa e della carta: lo sbiancamento della carta con
prodotti a base di cloro, molecole alogenate, inclusa la cloro-lignina
3) Industria plastica sintetica: stirene, cloruro di vinile, solventi, agenti
reticolanti da produrre polimeri.
4) Industria dei pesticidi: benzene e derivati eterociclici, urea, composti fosforati
5) Industria farmaceutica e cosmetica
6) Reagenti per l'industria tessile per produrre fibre sintetiche, detergenti per
ammorbidire le fibre e pesticidi per il controllo di insetti / tarme
7) Industria delle vernici
8) Uso domestico di prodotti chimici (prodotti per l'igiene personale, prodotti
per la pulizia, ...)

Destino degli xenobiotici nell'ambiente


- Accumulo (nessuna degradazione)
- Degradazione antropica
- Biodegradazione:
• Metabolismo
• Co-metabolismo = microrganismi non usano lo xenobiotico, ma
crescono utilizzando un co-substrato simile all’inquinante, e adattano i
processi metabolici indotti dal co-substrato per biodegradare gli
inquinanti
• Mineralizzazione
• Bio-conversione in un metabolita stabile, non ulteriormente
degradabile. È importante controllare non solo la scomparsa
dell'inquinante o degli inquinanti target, ma anche i metaboliti della
degradazione
Punti di forza della bioremedation
- Riduzione dei costi rispetto a prodotti chimici e strategie fisiche
- Ridotto impatto ambientale
Debolezze
- Problemi di biodisponibilità degli inquinanti
- Problemi nel caso in cui gli inquinanti siano più di uno
- Problemi di adeguate condizioni ambientali
Principali vie di degradazione degli inquinanti organici
- Idrocarburi ciclici e aromatici = protocatecato e catecolo, tutti in TCC
- Idrocarburi aromatici policlorurati = policlorobifenili in clorocatecoli
EVOLUZIONE CONVERGENTE = a partire dallo stesso MO possiamo degradare i
policlorobifenili in Hcl e l'altra parte va nel TCC (= ciclo dell'acido tricarbossilico)

Tecnologie di biorisanamento
Biorisanamento in situ
Bioaugmentation:
- Aggiunta di MO per potenziare una specifica attività biologica
- inutile in caso di mancanza di MO appropriato
- Problema: scelta / selezione dei microrganismi
- Il successo si basa sulla comprensione di:
• Biodisponibilità di contaminanti
• Sopravvivenza e attività dei microrganismi aggiunti
• Condizioni ambientali generali

Biostimolazione:
- Aggiunta di sostanze nutritive per stimolare i batteri endogeni
- Nutrienti: fonte di carbonio, accettori di elettroni, microelementi….
- vengono solitamente aggiunti al sottosuolo tramite pozzetti di iniezione

Bioventing
La bioventilazione o bioventing è una tecnica di bonifica biologica (o
biorisanamento) dei suoli contaminati da sostanze inquinanti. La bonifica è
effettuata dai microrganismi aerobici autoctoni, cioè già presenti nel terreno.

Fitodepurazione
- Fito-volatilizzazione = le piante assorbono i contaminanti dal suolo e li rilasciano
come forma volatile nell'atmosfera attraverso la traspirazione
- Fito-estrazione = i contaminanti rimossi dalle radici delle piante e si accumulano in
organi di riserva
- Fito-stabilizzazione = riduzione della mobilità dei contaminanti nel suolo favorendo
la precipitazione (es abbassando il ph o uso di agenti chelanti)
- Fito-stimolazione = inquinanti vengono degradati dalla crescita delle radici o MO
- Fito-degradazione = gli inquinanti vengono degradati o mineralizzati da una
specifica attività enzimatica

Biorisanamento ex situ→degradazione in reattori con batteri


Buona aerazione del terreno e sistema di condotte d'acqua che passano fino alla
fine del terreno. Simile al compostaggio si può anche creare uno stock di terriccio
(biopile) che può essere lavorato separatamente.

Compostaggio→decomposizione e trasformazione aerobica della materia


organica del solido urbano rifiuti da microrganismi aerobici. Il processo dà origine a
un prodotto stabile che viene chiamato COMPOST. Le funzionalità sono:
- produzione di un ammendante utilizzato in agricoltura
- produzione di un substrato per la produzione di funghi
- smaltimento dei fanghi attivi derivati dal trattamento delle acque
Materia prima per la produzione di compost
- paglia e materiali lignocellulosici
- sottoprodotti agricoli
- fanghi animali
- frazione organica dei rifiuti solidi urbani
- fanghi attivi
- bonifica del suolo (la qualità del compost dovrebbe essere controllata!)

MO coinvolto nel compostaggio


- Batteri mesofili
- Batteri termofili
- Lieviti
- Actinomiceti

Fasi del processo


1. Fase mesofila = batteri e funghi mesofili inibiti quando T> 40 ° C,
da T> 30 ° C → actinomiceti hanno la meglio.
2. Fase termofila = pochi funghi, batteri termofili, actinomiceti
(lignina e degradazione della cellulosa)
3. Fase di raffreddamento = actinomiceti, batteri mesofili, funghi
riprendono la loro attività
4. Fase di maturazione = stabilità microbiologica e formazione di
acidi umici

Uso di tensioattivi
I tensioattivi sono monomeri che oltre una certa concentrazione inglobano molecole
organiche formando micelle per migliorare la loro solubilità. Queste micelle vengono
utilizzate dal MO per migliorare la cattura delle molecole, dopodiché le micelle
vuote vengono rilasciate nell'ambiente.

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