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TECNICHE DI RISPARMIO ENERGETICO

NEGLI EDIFICI 6 CFU (codice 60030)


AA 2020/2021

Laurea Magistrale: INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI EDILI

Dr.-Ing. Stephanie Fest-Santini

Parte III. Termofisica degli edifici


A-2) Ponti termici
Contenuto:
- definizione
- riferimenti normativi e i metodi di calcolo

1
Normative e letteratura

UNI EN ISO 14683:


Ponti termici in edilizia – Coefficiente di trasmissione termica lineica: Metodi
semplificati e valori di riferimento
2018 (inglese)

UNI EN ISO 10211:


Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali: Calcoli
dettagliati
2018 (inglese)

Cened – Abaco dei ponti termici

Raimondo L., La valutazzione dei ponti termici, 2015, Maggioli Editore

Ripamonti M.E., Dolce F.C., Ponti termici: analisi e ipotesi risolutive, 2011,
Dario Flaccovio Editore

2
La definizione di ponte termico

L’involucro edilizio si compone di superfici piane (di solito piane) che si connettono ed
intersecano tridimensionalmente tra di loro. Tali superfici possono non essere
omogenee, ma attraversate da elementi strutturali o interessate da variazione di
stratigrafia. In questi casi si possono venire a creare i ponti termici.
La definizione di ponte termico che include in modo più ampio le differenti casistiche è
quella riportata nella norma UNI EN ISO 10211, seconda la quale un ponte termico è
“parte dell’involucro edilizio dove la resistenza termica, altrove uniforme, cambia in
modo significativo per effetto di:
• la compenetrazione totale o parziale di materiale con conduttività termica diversa
nell’involucro edilizio
• (e/o) la variazione dello spessore della costruzione
• (e/o) la differenza tra l’area della superficie disperdente sul lato interno e quella del
lato esterno, come avviene in corrispondenza dei giunti tra parete e pavimento o
parete e soffitto”.
Da un punto di vista termofisico i ponti termici possono essere definiti come “porzioni
localizzate dell’involucro edilizio in prossimità delle quali non è più valida l’ipotesi di
flusso termico monodimensionale” che caratterizza le dispersioni termiche attraverso
un elemento piano ed omogeneo in regime stazionario. In prossimità di un ponte
termico il flusso termico assume una geometria bidimensionale nel caso di ponte
termici lineici, o tridimensionale nel caso dei ponti termici puntuali.
3
La definizione di ponte termico
Si riconoscono le seguenti categorie di ponti termici:
ponti termici per forma:
zone in cui la deviazione dalla condizione di flusso termico
monodimensionale è dovuta esclusivamente alla geometria variazione di
della struttura geometria

ponti termici di struttura:


zone in cui la deviazione della condizione di flusso termico
monodimensionale è dovuta alla presenza di un elemento
avente diversa resistenza termica variazione per
struttura

ponti termici di tipo misto:


zone in cui vi è la sovrapposizione delle due precedenti
cause
tipo misto
4
La definizione di ponte termico
La fisica che sta alla base di un ponte termico lineico, può parete omogenea
essere compresa confrontando i risultati di un’analisi agli profilo di temperatura
elementi finiti eseguita su una parete omogenea e una
parete con pilastro.
Nella parete omogenea il flusso termico risulta essere flussi termici
monodirezionale in quanto indotto dalla differenza di
temperatura tra l’ambiente interno ed esterno.
Nel caso in cui è presente il pilastro la geometria del flusso
termico cambia in quanto influenzato:
- dalla differenza temperatura interno-esterno
- dalla differenza di temperatura che si viene a creare tra le
diverse sezioni della parete rivolte verso il pilastro
parete con pilastro
profilo di temperatura

flussi termici

5
Flusso termico complessivo: norma UNI EN ISO 14683
La quantificazione delle dispersioni termiche attraverso un elemento di involucro e i
relativi ponti termici avviene sommando la quantità di calore attraverso l’elemento di
involucro e la quantità di calore dispersa in prossimità del ponte termico. In termini
analitici, la potenza termica complessivamente scambiata attraverso un elemento di
involucro può essere calcolata, in modo concorde alla norma UNI EN ISO 14683,
attraverso la seguente relazione:
Q = HT  ( ti − t e ) = (HD + Hg + HU + HA )  ( ti − t e )
HD è il coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione verso l’ambiente esterno
Hg è il coefficiente di scambio termico stazionario per trasmissione verso il terreno, calcolato in accordo con
UNI EN ISO 13370
HU è il coefficiente di scambio termico per trasmissione attraverso gli ambienti non climatizzati, calcolato in
accordo con la UNI EN ISO 13789
HA è il coefficiente di scambio termico per trasmissione verso altre zone climatizzate a temperatura diversa
In genere si considera solo lo scambio di energia termica verso zone climatizzate di altri edifici e non verso le zone termiche dell’edificio stesso (calcolo con
zone termiche non accoppiate)

Per il coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione verso l’ambiente esterno
vale: H =
D  A i  Ui +  lk  k +   j
i k j

Ui è la trasmittanza termica dell’i-esimo componente dell'involucro edilizio [W/(m2K)]


Ai è l’area caratterizzata della trasmittanza Ui [m2]
k è la trasmittanza termica lineica del k-esimo ponte termico lineare [W/(mK)]
lk è la lunghezza lungo la quale si applica yk [m] 6
j è la trasmittanza termica puntuale del j-esimo ponte termico puntuale [W/K]
Flusso termico complessivo: norma UNI EN ISO 14683
Generalmente l'influenza di ponti termici puntuali (nella misura in cui risultano
dall'intersezione di ponti termici lineari) può essere trascurata e nell'equazione può
essere omesso il termine di correzione relativo al ponte termico puntuale.
Si precisa che nel caso dei ponti termici bidimensionali, il valore della trasmittanza
termica lineica moltiplicato per la lunghezza del ponte termico non rappresenta in
termini assoluti la dispersione nella zona di ponte termico ma consente di calcolare
l’entità dell’extraflusso dovuto al campo bidimensionale rispetto a quello
monodimensionale. Nel calcolo del prodotto U·A si considera l’area totale dell’elemento
corrente compresa l’eventuale area della zona di ponte termico.

Esempio di una parete con pilastro:


Hparete = Uparete  Aparete + pilastro  lpilastro
W W W
Hparete = 0.3  5 m  3 m + 0.76  3m = 6.78
m2K mK K

7
Le verifiche di legge
Con riferimento al tema dei ponti termici, viene richiesto la verifica della trasmittanza
termica degli elementi dell’involucro.
Si fa riferimento al concetto di trasmittanza termica effettiva, intesa come valore medio
delle trasmittanze termiche dei singoli componenti d’involucro, pesato rispetto alle loro
superfici lorde, comprese le trasmittanze termiche lineiche dei ponti termici ad essi
attribuibili. Tale valore può essere determinato attraverso la seguente relazione:

 A  U + l
i i k  k
Ueffettiva = i k

A i
i

La trasmittanza termica effettiva deve essere confrontata


con la trasmittanza termica limite.

Esempio parete con pilastro:


Uparete  Aparete + pilastro  lpilastro
Uparete,effettiva =
Aparete
W W
0.3  5 m  3 m + 0.76  3m W
Uparete,effettiva = m2K mK = 0.45 2 8
5m  3m mK
Trasmittanza termica lineica – valore di progetto
La norma UNI EN ISO 14683 riporta nell’appendice i valori di trasmittanza termica
lineica di progetto per alcuni modelli standardizzati. Questi valori sono suggeriti ai fini
di una stima approssimata nei casi in cui “i particolari non siano ancora definiti, ma le
dimensioni e la forma generale dell’edificio sia già definita”.
Il livello di accuratezza per i calcoli manuali con i valori di progetto può essere molto
variabile. L’incertezza prevista per la trasmittanza termica lineica è da 0 % a 50%.

Nell’appendice sono riportati valori di progetto delle trasmittanze termiche per:


- congiunzione fra elementi esterni (angolo fra due pareti, fra parete e tetto, fra parete
e pavimentazione),
- congiunzioni fra pareti interne ed esterne, fra pareti interne e tetto,
- congiunzioni fra pavimentazioni intermedie e pareti esterne,
- pilastri di pareti esterne,
- intorno alle finestre e porte.

R roof
B balconies
C corners
IF intermediate floors
IW internal walls
GF ground floors
P pillars 9
W windows and door openings
Trasmittanza termica lineica – valore di progetto
Nell’appendice sono indicati i dettagli dei ponti termici raggruppati per tipo e con
quattro disposizioni differenti dello strato isolante principale (R = Rmax):
- sul lato esterno;
- nella parte intermedia;
- sul lato interno;
- uniformemente distribuito nella struttura (lightweight walls).
Per ogni tipo di ponte termico e per ogni posizione dello strato isolante principale, il
prospetto fornisce un'indicazione grafica sommaria di ogni dettaglio e tre valori di :
− i basato sulle dimensioni interne;
− oi basato sulle dimensioni totali interne;
− e basato sulle dimensioni esterne.
I tre possibili sistemi di valutazione delle dimensioni dell'edificio:
- dimensioni interne, misurate tra le superfici interne finite di ogni ambiente in
un edificio (escluso quindi lo spessore delle partizioni interne);
- dimensioni interne totali, misurate tra le superfici interne finite degli elementi
dell'edificio (incluso quindi lo spessore delle partizioni interne);
- dimensioni esterne, misurate tra le superfici esterne finite degli elementi
esterni dell'edificio.

10
Trasmittanza termica lineica – valore di progetto
I valori della trasmittanza termica lineica sono stati ottenuti mediante modellazione
numerica bidimensionale, in accordo con la norma UNI EN ISO 10221, e forniscono
una sovrastima cautelativa degli effetti dei ponti termici. Nella tabella sono riportati i
dati utilizzati per la determinazione dei valori di progetto della trasmittanza termica
lineica.

 ≈ max

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Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
A titolo di esempio si vuole calcolare il coefficiente globale di scambio termico per
trasmissione dallo spazio riscaldato verso l’esterno HT,ie e la trasmittanza termica
effettiva Ueff delle parete verticale rappresentato in figura. Tale edificio ha un solo piano
è caratterizzato da tetto piano, pavimento su terreno, una parete di partizione interna,
una porta e due finestre nelle pareti verticali esterne

Dimensioni interne totali [m]

HT,ie e Ueff (i ponti termici puntuali sono


trascurati) sono forniti dalla equazione:
HT,ie =  A i  Ui +  lk   k
i k

 A  U + l
i i k  k
Ueff = i k

A i
i
23
HT,ie il coefficiente di dispersione termica per trasmissione dallo spazio riscaldato (i) verso l’esterno (e) attraverso
l’involucro dell’edificio
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica

24
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica

25
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
trasmittanza termica degli elementi dimensioni interne totali
U [W/(m2K)] Aoi [m2] UAoi [W/K]
Pareti 0.40 64.4 25.76
Tetto 0.30 50 15
Finestre 3.50 9 31.5 HT,ie = (77.06 + 69.85 - 9) W/K
Porta 3.00 1.6 4.8

∑ 77.06 → HT,ie = 137.91 W/K

trasmittanza termica dei ponti termici


Ponte termico tipo y oi [W/(mK)] loi [m] y oiloi [W/K]
Parete/tetto R2 0.75 30 22.5
Parete/parete C2 0.10 10 1
Parete/pavimentazione GF6 0.60 30 18
Parete interna/parete IW2 0.95 5 4.75
Parete interno/tetto IW6 0.00 5 0
Finestre, Porte W8 1.00 23.6 23.6

∑ 69.85
26
GF6 = GF6, pavimento + GF6, parete ➔ - 18/2 W/K = - 9 W/K
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
dimensioni interne totali
 A  U + l
i i k  k
Ueff = i k

A i
i

U [W/(m2K)] Aoi [m2] UAoi [W/K]


Pareti 0.4 64.4 25.76
Ponte termico y oi,effetivo [W/(mK)] loi [m] y oiloi [W/K]
Parete/tetto 0.375 30 11.25
Parete/parete 0.100 10 1
Parete/pavimentazione 0.300 30 9
Parete interna/parete 0.950 5 4.75
Parete interno/tetto 0.000 5 0
Finestre, Porte 1.000 23.6 23.6
Ueff [W/(m2K)] 1.17

27
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
trasmittanza termica degli elementi dimensioni esterne
2
s [m] U [W/(m K)] Ae [m2] UAe [W/K] sparete = 0.3 m
Pareti 0.3 0.40 86.6 34.64 stetto = 0.25 m
Tetto 0.25 0.30 59.36 17.81 spavimentazione = 0.25 m
Finestre 3.50 9 31.50
Porta 3.00 1.6 4.80 10.6 m x 5.6 m x 3.0 m

∑ 88.75

HT,ie = (88.74 + 58.88 - 7.29) W/K


trasmittanza termica dei ponti termici
Ponte termico tipo y e [W/(mK)] le [m] y ele [W/K] → HT,ie = 140.33 W/K
Parete/tetto R2 0.50 32.4 16.2
Parete/parete C2 -0.10 12.0 -1.2
Parete/pavimentazione GF6 0.45 32.4 14.58
Parete interna/parete IW2 0.95 6.0 5.7
Parete interno/tetto IW6 0.00 5.6 0
Finestre, Porte W8 1.00 23.6 23.6

∑ 58.88
28
GF6 = GF6, pavimento + GF6, parete ➔ - 14.58/2 W/K = - 7.29 W/K
Trasmittanza termica lineica – Atlanti dei ponti termici
L'uso degli atlanti per effettuare i calcoli è piuttosto limitato visto che si tratta di un
calcolo manuale e pertanto è applicabile solo a specifici ponti termici. Il livello di
incertezza prevista è ± 20%.
L’uso chiede di valutare le seguenti informazioni:
• tipologie dei dettagli strutturali di calcolo;
• limiti dimensionali entro i quali il metodo è valido;
• limiti dei valori di conducibilità termica dei materiali considerati;
• valori della resistenza termica da utilizzare;
• stima dell’accuratezza.

L’Abaco dei ponti termici 2011 (noto come Abaco del Cened) è uno strumento che
consente di valutare l’influenza dei ponti termici sulle strutture edilizi.
Le principali fasi della sua creazione sono riassunte qui di seguito.
1) Identificazione delle tipologie di ponte termico più frequenti
2) Definizione dei parametri caratteristici termofisici degli elementi di involucro
3) Schematizzazione delle tipologie di ponte termico più frequenti
4) Calcolo della resistenza e delle trasmittanza termica
5) Calcolo dei valori di trasmittanza termica lineica mediante il calcolo ai volumi infinti
in accordo con UNI EN ISO 10211(2008!)
29
6) Elaborazione delle correlazioni per la determinazione della trasmittanza
termica lineica in funzione di parametri caratteristici della geometria di ciasuno
tipologia e dei materiali usati.
Trasmittanza termica lineica – Atlanti dei ponti termici
Famiglie di archetipi presenti nell’abaco del Cened

Archetipo Codifica Numero


Parete con pilastro PIL 001-008
Angolo sporgente con e senza pilastro ASP 001-011
Angolo rientrante con e senza pilastro ARI 001-011
Parete verticale con solaio SOL 001-007
Parete esterna con parete interna PIN 001-004
Parete verticale con balcone BAL 001-007
Parete verticale con copertura piana COP 001-018
Parete esterna con serramento SER 001-018
Compluvi di copertura COM 001-003
Displuvi di copertura DIS 001-003

30
Trasmittanza termica lineica – Atlanti dei ponti termici
Esempio di varianti tipologiche degli archetipi per una famiglia di ponti termici

isolante
ponte termico

31
Abaco del Cened - serramenti
Nelle simulazioni di calcolo ai volumi finiti è stato considerato un telaio costituito da un
materiale pieno (senza cavità). Il valore di conduttività termica equivalente del
materiale è stato determinato a partire dai valori della trasmittanza termica dei telai
della norma UNI EN ISO 10077-1 attraverso le relazioni seguenti:
1
UTEL =
R TEL UTEL [W/(m2K)] trasmittanza del telaio
L TEL LTEL [m] spessore del telaio
R TEL = R si + + R se
 eq,TEL RTEL [m2K/W] resistenza termica del telaio

L TEL
 eq, TEL =
 1 
 − R si − R se 
 UTEL 

Questa assunzione non costituisce un’ipotesi semplificativa nel caso di serramenti in


legno, realizzati con un blocco pieno (anche nella pratica corrente); mentre semplifica
l’approccio nel caso di serramento in metallo, generalmente costituito da un profilo
cavo con geometrie complesse e molto diverse a seconda del costruttore.
Tale condizione semplificativa è accettabile in quanto l’obiettivo della simulazione è
quello di valutare l’effetto che il serramento provoca sulla parete con la quale è
accoppiato.
32
Abaco del Cened – esempio di scheda
La scheda di un ponte termico dell’abaco è costituita
da differenti sezioni, riportanti le seguenti
informazioni:
a) la codifica della tipologia del ponte termico, la
denominazione e una breve descrizione;
b) lo schema semplificato del ponte termico, con
indicazione dei parametri geometrici e termofisici
caratteristici;
c) le correlazioni che consentono il calcolo della
trasmittanza termica lineica riferita sia alle
dimensioni interne che a quelle esterne;
d) l’indicazione dei parametri necessari per l’uso
delle precedenti correlazioni.
Una volta individuato l’archetipo del ponte termico
occorre:
▪ analizzare lo schema dell’archetipo e indicare i
parametri geometrici;
▪ determinare i parametri richiamati nelle correlazioni
della trasmittanza termica lineica;
▪ calcolare la trasmittanza termica lineica in modo
coerente al criterio di misura delle superfici
disperdenti;
▪ verificare che i parametri calcolati rientrino nel campo
di validità delle correlazioni. 33
Abaco del Cened – parametri caratteristici
Conduttività termica equivalente della parete
La conduttività termica equivalente della parete rappresenta la caratteristica
termofisica del materiale omogeneo che sostituisce l’insieme di strati differenti dal
materiale isolante.
Il calcolo della conduttività equivalente dei materiali (diversi dall’isolante) può avvenire
in 3 passaggi:
▪ sommo le resistenze termiche degli strati dei materiali (escluso isolante)
R =  R j
j
▪ sommo lo spessore degli strati dei materiali interessati (escluso isolante)
d =  dj
j
▪ calcolo della conduttività equivalente
d
 eq =
R

34
Abaco del Cened – parametri caratteristici
La trasmittanza adimensionale U*
La trasmittanza adimensionale è definita come il rapporto tra due valori di
trasmittanza, tipicamente tra quello del pilastro o trave e quella della parete di
riferimento.
UPIL U
U* = o U* = TR
UPAR UPAR

La trasmittanza della parete, del pilastro o della trave viene calcolata secondo la
norma UNI EN ISO 6946. Per elementi di involucro “fittizi”, il calcolo della trasmittanza
termica cambia di caso in caso. Nel caso di angoli tra due pareti giunte da un pilastro,
la trasmittanza termica viene calcolata sulla diagonale di tale pilastro; mentre nel caso
di una trave di volta in volta viene scelta una sezione significativa sulla quale effettuare
il calcolo della trasmittanza termica.

La lunghezza adimensionale L*
La lunghezza adimensionale viene definita in presenza di una trave o di un pilastro,
come il rapporto tra una larghezza caratteristica di questo elemento e lo spessore
della parete.
LPIL L
L* = o L* = TR
LPAR LPAR 35
Abaco del Cened – verifica dell’intervallo di confidenza
Le equazioni che consentono il calcolo della trasmittanza termica lineica sono
correlate tra i risultati delle numerose analisi agli elementi finiti svolte sugli archetipi, e
diversi parametri di calcolo.
Ciascuna scheda è corredata dell’indicazione dell’intervallo di confidenza entro il quale
è possibile trovare, con una probabilità pari a 95%, il valore reale della trasmittanza
termica lineica relativa alla schematizzazione adottata per le generazione della
correlazioni.
Il campo di validità delle correlazioni è definito in termini di proprietà termofisiche
globali e/o dimensionali, più che in termini di dimensioni puramente geometriche
dell’elemento tecnico utilizzato per la generazione delle singole trasmittanze termiche
lineiche. Se i ponti termici analizzati con l’ausilio delle correlazioni sviluppate hanno
dimensioni diverse da quelle riportate nelle tabelle riportate nella prima parte
dell’abaco e che si consiglia di consultare, allora le correlazioni sono comunque
utilizzabili se valgono i campi di validità.

36
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro

Si consideri il nodo rappresentato in figura, di


cui si trascura lo strato di intonaco presente sul
lato interno e su quello esterno.

Individuazione dell’archetipo
L’archetipo che meglio approssima il nodo
reale è quello rappresentato nella scheda
ASP.003 – angolo sporgente isolato in
mezzeria con pilastro.

angolo sporgente con pilastra non isolato

ASP.001 ASP.002 ASP.003 ASP.004

37
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro

Nello schema si nota:


- la traccia A-A’ che identifica la sezione
lungo alla quale occorre calcolare la
trasmittanza termica della parete;
- la traccia B-B’ che identifica la sezione
lungo alla quale occorre calcolare la
trasmittanza termica del pilastro;
- la posizione del materiale isolante,
interrotto in prossimità del pilastro; il
isolante ha uno spessore identificato
come Liso e una conduttività termica
identificata come iso;
- il materiale omogeneo, che accorpa gli
strati posto sul lato interno con
spessore L’’ e quelli posti sul lato
esterno con spessore L’ rispetto al
materiale isolante; la conduttività del
materiale è quella equivalente

38
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
Calcolo della conduttività equivalente
Il valore si riferisce solo a elemento in laterizio (interno ed esterno).
Sono note:
▪ strato esterno, L’ = 0,1 m, ’ = 0,38 W/(mK), da cui R = L  = 0.263 (m2K ) W
▪ strato interno, L’’ = 0,1 m, ’’ = 0,38 W/(mK), da cui R = L  = 0.263 (m2K ) W

Sommando le resistenza termiche degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
(
R = R + R = 0.526 m2K W )
Sommando lo spessore degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
L = L + L = 0.2 m

Calcolo della conduttività equivalente:


L 0.2 W W
 eq = = = 0.380
R 0.526 m2K mK

Come era prevedibile il valore di eq corrisponde al valore del  del laterizio; Gli strati che si omogeneizzano
attraverso il presente calcolo sono infatti identici.

Campo di validità: 0.23 ≤ 0.38 ≤ 0.81 [W/(mK)] ✓

39
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
Calcolo della trasmittanza termica della parete
Il calcolo della resistenza termica segue la UNI EN ISO 6946 e la trasmittanza termica è
l’inverso della resistenza
−1 −1
 L  Liso L   0. 10 0 .10 0.10  W W
UPAR =  R si + + + + R se  =  0.13 + + + + 0.04  = 0.268
      0. 38 0.033 0.38  m 2
K m 2
K
 eq iso eq 

Calcolo della trasmittanza termica del pilastro


Il valore della trasmittanza termica del pilastro si determina seconda la formula classica
della trasmittanza di un l’elemento piano, ma assumendo come spessore la diagonale
del pilastro (come indicato nello schema).
LPIL = 0.32 + 0.32 m = 0.424 m
−1 −1
 L   0.424  W W
UPIL =  Rsi + PIL + Rse  =  0.13 + + 0.04  = 2.466
 PIL   1.8 2
 mK m2K

Calcolare della trasmittanza termica adimensionale

U* = UPIL UPAR = 2.466 0.268 = 9.20

Campo di validità: 4.4 ≤ 9.20 ≤ 10.9 ✓


40
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
Calcolo della trasmittanza termica lineica
Applicando le relazioni indicate nella scheda ASP.003 assunta come riferimento, si
determinano i valori della trasmittanza termica lineica del ponte termico, riferita alle due
differenti convenzioni di misura della geometria:
E = −0.310 + 0.047  U* + 0.612   eq
W W
E = (− 0.310 + 0.047  9.20 + 0.612  0.38) = 0.355
mK mK

I = 0.080 + 0.026  U* + 0.664   eq


W W
I = (0.080 + 0.026  9.20 + 0.664  0.38) = 0.572
mK mK

41
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Si consideri la connessione tra una parete e un solaio
di copertura piano, confinanti con l’ambiente esterno.
A
La parete è in laterizio a cassa-vuota, isolata in
B
mezzeria e intonacata sulle due face.
C

E
Stratigrafia della parete
F
d [cm]  [W/(m K)] R [m K/W]
2 2
materiale
Interno 0.130
A intonaco interno 2 0.7 0.029
B mattone forato 80 x 25) 8 0.200
C intercapedine d'aria non ventilato 5 0.180
polistirene espanso estruso con
D 3 1.818
pelle (35 kg/m ) 6 0.033
mattine semipieno 120 x 250
E 0.190
foratura 21% 12
F intonaco esterno 2 0.9 0.022
Esterno 0.040

 35 2.609
42
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Il solaio è in laterocemento con sovrastante isolamento termico, avente una finitura in
intonaco all’interno, guaina e massetto di pendenza in calcestruzzo sul lato esterno.
Lungo il perimetro del solaio è presente un cordolo in calcestruzzo ( = 2 W/(m2K),
privo di isolamento termico.

d [cm]  [W/(m K)] R [m K/W]


2 2
materiale
Interno 0.100
A intonaco interno 1 0.7 0.014
blocco da solaio (interni)
B 200 x 495 con elementi 22 0.330
collaboranti in opera
polistirene espanso estruso con
C 6 0.033 1.818
pelle (35 kg/m3)
D calcestruzzo (1400 kg/m3) 8 0.58 0.138
E Guaina in bitume 0.6 0.17 0.035
Esterno 0.040

 37.6 2.475

43
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura

parete isolata e copertura isolata, Individuazione dell’archetipo


trave non isolata L’archetipo che meglio approssima il nodo
reale è quello rappresentato nella scheda
COP.005
COP.007 – parete isolata in mezzeria con
copertura isolata e trave non isolata.

COP.007

COP.006

44
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Nello schema si noti:
- la traccia A-A’ che identifica la sezione
lungo alla quale occorre calcolare la
trasmittanza termica della parete;
- la traccia B-B’ che identifica la sezione
lungo alla quale occorre calcolare la
trasmittanza termica della trave
(assumendo uno spessore pari a quello
della parete);
- la posizione del materiale isolante,
interrotto in prossimità del cordolo; il
isolante ha uno spessore identificato
come Liso e una conduttività termica
identificata come iso;
- il materiale omogeneo, che accorpa gli
strati posto sul lato interno con
spessore L’’ e quelli posti sul lato
esterno con spessore L’ in rispetto al
materiale isolante; la conduttività del
materiale è quella equivalente
- Le caratteristiche del solaio di
copertura sono ininfluenti
45
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Calcolo della conduttività equivalente
Il valore di eq deve essere calcolato per la parete, considerando tutti gli strati diversi dal
materiale isolante (gli strati A, B, C, E, F).

Sommando le resistenza termiche degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
m2K
R = R A + RB + RC + RE + RF = 0.029 + 0.200 + 0.180 + 0.190 + 0.022 = 0.621
W
Sommando lo spessore degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
L = L A + LB + LC + LE + LF = 2 + 8 + 5 + 12 + 2 = 29 cm = 0.29 m

Calcolo della conduttività equivalente:


L 0.29 W W
 eq = = = 0.467
R 0.621m2K mK
Campo di validità: 0.23 ≤ 0.467 ≤ 0.81 [W/(mK)] ✓

46
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Calcolo della trasmittanza termica della parete
Il calcolo della resistenza termica segue la UNI EN ISO 6946 e la trasmittanza termica è
l’inverso della resistenza
1 1 W W
UPAR = = = 0.383
RPAR 2.609 m2K m2K

Calcolo della trasmittanza termica della trave


Il valore della trasmittanza termica della trave si determina seconda la formula classica
della trasmittanza di un l’elemento piano, ma assumendo come larghezza lo spessore
della parete ovvero pari a 35 cm.
−1 −1
 L   0.35  W W
UTR =  Rsi + TR + Rse  =  0.13 + + 0.04  = 2.899
  TR   2 2
 mK m2K

Calcolare della trasmittanza termica adimensionale


U* = UTR UPAR = 2.899 0.383 = 7.569

Campo di validità: 5.3 ≤ 7.569 ≤ 12.1 ✓


47
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Calcolo della trasmittanza termica lineica
Applicando le relazioni indicate nella scheda COP.007 assunta come riferimento, si
determinano i valori della trasmittanza termica lineica del ponte termico, riferita alle due
differenti convenzioni di misura della geometria:
0.035
E = 0.387 − 0.054  U* +
 eq
 0.035  W W
E =  0.387 − 0.054  7.569 +  = 0.053
 0.467  mK mK

0.013
I = 0.741 − 0.044  U* +
 eq
 0.013  W W
I =  0.741 − 0.044  7.569 +  = 0.436
 0.467  mK mK

48
Ponti termici – l’analisi agli elementi finiti
Il calcolo numerico è il metodo più accurato per
l’analisi di un ponte termico; esso si esegue
mediante un software per l’analisi agli elementi
finiti, conformi alla norma UNI EN ISO 10211.
Attraverso gli elementi finiti è possibile valutare un
qualsiasi dettaglio costruttivo cosi come
progettato o realizzato.
L’intervallo d’incertezza previsto della trasmittanza
termica lineica è ± 5 %.
Ai fini della simulazione di un ponte termico agli
elementi finiti occorre creare un modello
bidimensionale o tridimensionale, attraverso la
descrizione della geometria e delle caratteristiche
termofisiche del nodo costruttivo, e impostare le
condizioni al contorno (coefficienti di scambio
termico superficiale, le caratteristiche ambientali
interne ed esterne, quelle del terreno o dello
spazio non riscaldato verso cui l’elemento di
involucro confina).
49
Ponti termici – definizione del modello geometrico
Non essendo possibile calcolare il flusso termico disperso dall’intero involucro edilizio
con un unico modello geometrico, occorre suddividere l’edificio in porzioni di calcolo in
relazione alla tipologia del flusso:
▪ monodimensionale – caratteristico delle superfici di involucro piane ed omogenee
▪ bidimensionale – caratteristico dei ponti termici lineici
▪ tridimensionale – caratteristico dei ponti termici puntuali.

La suddivisione dell’edificio avviene attraverso piano di taglio adiabatici che


rappresentano i piani di separazione tra un modello 2D o 3D dal resto della
costruzione.

Area azzurra: ponte termico lineico


Area verde: ponte termico puntuale
Tratteggio rosso: piano di taglio adiabatico

50
Ponti termici – posizione dei piano di taglio
L’estrapolazione delle diverse porzioni di calcolo dell’edificio avviene attraverso dei
piani di taglio adiabatici, la cui posizione deve rispettare una distanza minima dal nodo.
Per individuare i piani di taglio, la norma UNI EN ISO 10211 suggerisce di assumere
una distanza minima dal nodo dmin pari a:
▪ il valore maggiore tra 1 metro, oppure tre volte lo spessore dell’elemento considerato
▪ corrispondente al piano di simmetria, se tale piano è posizionato ad una distanza
inferiore a quella calcolata al punto precedente.

distanze minime dei


piani di taglio per un
nodo (p.e. balcone)

piani di simmetria,
se la loro distanza
dal nodo è inferiore
alla distanza minima
51
Ponti termici – posizione dei piano di taglio
ponte termico pilastro

temperatura

Alla distanza minima (qui dmin = 1 m) dal pilastro, infatti, le isoterme sono diventate
parallele. Questo significa che per distanze dal pilastro superiore quella minima,
l’effetto di ponte termico non è più percepito dalla parete e il flusso termico è
monodimensionale e perpendicolare alla parete stessa.

flusso termico

52
Ponti termici – elementi controterra
Per il calcolo dei ponti termici di strutture a
contatto con il terreno, la norma UNI EN ISO
10211 rimanda alla norma UNI EN ISO 13370;
occorre considerare l’influenza del terreno e
determinare la dimensione caratteristica del
pavimento B’ e la trasmittanza termica
equivalente.
Le dimensione minime per il posizionamento
dei piani di taglio di strutture controterra sono
riassunte nell’immagine di fianco, in modo
concorde con la norma UNI EN ISO 13370 e
fanno riferimento al valore B’.

1 confine adiabatico
2 distanza minima del ponte termico per la struttura controterra; dmin = 0.5·B’ o dmin = 4 m
3 distanza minima del ponte termico per il terreno; dmin = 2.5·B’ o dmin = 20 m
dmin distanza minima del ponte termico della struttura esterna
Ug trasmittanza termica equivalente della struttura controterra
53
U1 trasmittanza termica della struttura esterna
Ponti termici – impostazione delle condizioni al contorno
Ogni modello geometrico deve essere
descritto attraverso l’attribuzione dei materiali
di ciascuno strato (valori di conduttività
termica previsto per il calcolo della
trasmittanza termica seconda UNI EN 6946) e
deve essere contestualizzato rispetto gli
ambienti in cui è collocato.
Per ciascuna superficie del nodo occorre
impostare le condizioni al contorno:
▪ la temperatura dell’aria dell’ambiente verso
cui la superficie confina;
▪ il coefficiente di scambio termico lineare
della superficie stessa.
Per le temperature si impostano normalmente 20°C interni e all’esterno la media
mensile del mese più freddo nella località dove è situato l’edificio in analisi.
La temperatura media mensile per Bergamo dalla UNI 10349-1.

54
Ponti termici – calcolo della trasmittanza termica lineica
La simulazione agli elementi finiti eseguita seconda le indicazioni nella norma UNI EN
ISO 10211 consente di calcolare il flusso termico complessivamente disperso da un
nodo che separa ambienti a temperatura differente.
Per un ponte termico bidimensionale, la potenza termica potrà essere scomposta tra
quantità dispersa attraverso gli elementi piani e la quantità dispersa per effetto del
ponte termico lineico.
Per una porzione di involucro contenente un ponte termico lineico, la potenza termica è
L(2 )
e
dato da:
Q(
2D )
= Q1(
1D )
+ Q(2
1D )
+ Q PT Q PT Q2
da cui,
Q PT = Q(
2D )
− Q1(
1D )
− Q(2
1D )

L(1 )
e

L(2)
i
Q1
e quindi
Q PT = Q(
2D )
− L(1)  z  U1  t − L(2)  z  U2  t =  ( )  z  t
i i i
L(1 )
e

Q PT = Q(
2D )
− L(1 )  z  U1  t − L(2 )  z  U2  t =  ( )  z  t
e e e

Q( ) Q( )
2D 2D
(i )
 = − L(1)  U1 − L(2)  U2  (e)
= − L(1 )  U1 − L(2 )  U2
i i e e
55
z  t z  t con z = 1m
Ponti termici – calcolo della trasmittanza termica lineica
Le dimensioni che possono essere assunte per il calcolo delle aree disperdenti
possono essere misurate sia sul filo interno sia sul filo esterno dell’edificio.
I valori di trasmittanza termica lineica sono differenziati:

▪ i, se calcolato considerando le dimensioni nette interne;


▪ e, se calcolato considerando le dimensioni lorde esterne.
In relazione al metodo di calcolo, si segnala che i valori delle trasmittanze termiche
lineiche possono essere negativi.

differenti modalità di calcolo dell’area disperdente

56
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro

- creare il modello geometrico e assegnare i materiali


- assegnare le condizioni al contorno
a) creare nella libreria le condizioni al contorno; nel caso
si individuano
• parete interna: taria = 20°C, Rsi = 0.13 m2K/W
• parete esterna: taria = 2,7°C, Rse = 0.04 m2K/W
temperatura media mensile Gennaio Bergamo
b) assegnare la condizione al contorno a ciascuna
superficie perimetrale dell’archetipo
- calcolare la trasmittanza termica delle parete
- creare il domino di calcolo

57
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
risultato del calcolo per la potenza termica complessiva per ogni metro lineare:
Q2D W
= 17,85623 = L 2D  ( ti − t e )
z m
calcolare il coefficiente di accoppiamento termico lineico che individua il modello
bidimensionale:
L2D comprende sia la
Q2D 17,85623 W W dispersione legata al
L 2D = = = 1,03215
z  ( ti − t e )
componente
20 − 2,7 mK mK monodimensionale sia
quella legata al
componente
calcolare la trasmittanza termica lineica del ponte termico i: bidimensionale.

Q( )
2D
(i )
 = − L(1)  U1 − L(2)  U2 = L 2D − L(1)  U1 − L(2)  U2
i i i i

z  t
W W W W
 ( ) = 1,03215 − 1m  0,268 2 − 1m  0,268 2 = 0,496
i

mK mK mK mK

58
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro

profilo di temperatura flussi termici

59
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro

Q2D W Q2D W
Q2D
= 20,16
W = 17,86 = 11,76
z m z m z m
W W
 i = 0,629
W  i = 0,496  i = 0,143
mK mK mK

60
Effetto spessore dell’isolamento

• angolo tra due pareti isolate


con pilastro
• uniforme strato d’isolamento
verso l’esterno

0.5 0.3

0.45

0.25
0.4

0.35
0.2

(Q2D-Q1D)/Q2D
0.3
i [W/(mK)]

0.25 0.15

0.2

0.1
0.15

0.1
0.05

0.05

0 0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
61
siso [cm]
Effetto conduttività del ponte termico
12.5

12

11.5

11

Q/L [W/m]
10.5
2D
10
1D
9.5

8.5
0.85 1.35 1.85 2.35
PT [W/(mK)]
variazione della potenza riferita
0.24
ad una lunghezza di un metro 0.23
in funzione della conduttività 0.22
dello strato " blu" 0.21
 [W/(mK)]

0.2
0.19
2D
0.18
0.17
0.16
0.15
0.85 1.35 1.85 2.35
PT [W/(mK)]
62
Costruire liberi dai ponti termici: considerazioni generali
L’involucro di un edificio è definito libero da ponti termici quando la somma delle perdite
legate a questi ultimi tende allo zero. Ne segue che per la trasmittanza termica lineare
vale: W
  0,01
mK
Il sistema a cappotto rappresenta una soluzione semplice ed efficace per l’isolamento
termico. Il rivestimento dall’esterno delle parteti garantisce la continuità dello strato
isolante e riduce drasticamente l’incidenza dei possibili ponti termici.
Isolare un fabbricato intervenendo dall’interno è una pratica alla quale si dovrebbe
ricorrere solo in casi di riqualificazione energetica di edifici soggetti a particolari vincoli
sull’estetica della facciata o in risposta a specifiche norme tecniche (per esempio limite
alle distanze). In questo sistema d’isolamento, soggetto a fenomeni di condensazione
interstiziale in relazione alla propria conformazione e caratteristica igrotermica, è
indispensabile l’utilizzo della barriera al vapore per evitare problemi di umitidà nei
componenti dell’involucro.
L’utilizzo del materiale isolante all’interno di intercapedini in pareti con doppio paramento
murario (a cassa vuota) è una soluzione costruttiva che vede (in Italia) un’ampia
diffusione. Questo sistema ha il vantaggio di mantenere lo strato isolante in condizione
riparate. Travi di bordo e pilastri possono interrompere la continuità dell’isolante.
Per ridurre l’incidenza della dicontinuità della coibentazione (specialmente nei casi
isolamento dall’interno e all’interno di intercapedini) è indispensabile un attenta
progettazione ed esecusione dei nodi costrutivi. 63
Esempio 3.16: Condizione al contorno con 2 temperature

U1 = 0.273 W/(m2K)

64
riferita alle dimensione esterne
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature

La normativa UNI EN ISO 10211


U1 = 0.273 W/(m2K) descrive nel appendice C un
approccio per calcolare i
coefficienti di accoppiamento
termico lineico con più di due
temperature.

Vengono richiesti un numeri di


calcoli uguale al numero delle
stanze in cui la temperatura di
una stanza è imposta ad 1°C e gli
altri a 0°C.

65
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature

stanza 2

potenze complessive per ogni metro lineare:

Q2D,2→2 W W W
= 0.334 + 0.833 =1.167 stanza 2
z m m m
Q2D,2→3 W W W
= −0.633 − 0.167 = −0.8
z m m m
Q2D,2→4 W
= −0.368
z m
66
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature

stanza 3

stanza 3

potenze complessive per ogni metro lineare:

Q2D,3→2 W W W
= −0.075 − 0.725 = −0.8
z m m m
Q2D,3→3 W W W
= 0.658 + 0.430 =1.088
z m m m
Q2D,3→4 W
= −0.288
z m
67
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature

stanza 4

stanza 4
potenze complessive per ogni metro lineare:

Q2D, 4→2 W W W
= −0.260 − 0.108 = −0.368
z m m m
Q2D, 4→3 W W W
= −0.025 − 0.263 = −0.288
z m m m
Q2D, 4→4 W
= 0.656
z m

68
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature

i coefficienti di accoppiamento termico lineico L2D,ij

stanza 2 3 4
2 1.167 W/(mK) - 0.800 W/(mK) - 0.368 W/(mK)
3 - 0.800 W/(mK) 1.088 W/(mK) - 0.288 W/(mK)
4 - 0.368 W/(mK) - 0.288 W/(mK) 0.656 W/(mK)

controllo di plausibilità

stanza 2: 1.167 W/(mK) - 0.800 W/(mK) - 0.368 W/(mK) = 0.0 W/(mK)


stanza 3: - 0.800 W/(mK) + 1.088 W/(mK) - 0.288 W/(mK) = 0.0 W/(mK)
stanza 4: - 0.368 W/(mK) - 0.288 W/(mK) + 0.656 W/(mK) = 0.0 W/(mK)

69
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature

temperature note:
stanza 2: 20°C stanza 2 (T = 20°C) 3 (T = 20°C) 4 (T = 0°C)
stanza 3: 20°C
2 (T = 20°C) --- - 0.800 W/(mK) - 0.368 W/(mK)
stanza 4: 0°C
3 (T = 20°C) - 0.800 W/(mK) --- - 0.288 W/(mK)
4 (T = 0°C) - 0.368 W/(mK) - 0.288 W/(mK) ---
potenze per unità di lunghezza
Q2D,i
=  L 2D,ij ( Ti − Tj )
z i

Q2D,2 W
= L 2D,23 ( T2 − T3 ) + L 2D,24 ( T2 − T4 ) =  −0.800 ( 20 − 20 ) − 0.368 ( 20 − 0 ) 
z m
Q2D,2 W W
= 0 − 7.36  = −7.36
z m m
Q2D,3 W
= L 2D,32 ( T3 − T2 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 ) =  −0.800 ( 20 − 20 ) − 0.288 ( 20 − 0 ) 
z m
Q2D,3 W W
= 0 − 5.76  = −5.76
z m m
Q2D, 4 W
= L 2D,42 ( T4 − T3 ) + L 2D,43 ( T4 − T3 ) =  −0.368 ( 0 − 20 ) − 0.288 ( 0 − 20 ) 
z m
Q2D, 4 W W
= 7.36 + 5.76 
70
= 13.12
z m m
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature

Potenza totale dispersa per unità di lunghezza:


Q2D,dispersione Q2D,24 Q2D,34
= + = L 2D,24 ( T2 − T4 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 )
z z z
Q2D,dispersione W W
= 0.368 ( 20 − 0 ) + 0.288 ( 20 − 0 )  = 7.36 + 5.76 
z m m
Q2D,dispersione W Q2D, 4
= 13.12 =
z m z

Vale: Q2D,dispersione
= L 2D ( T3 − T4 ) = L 2D,24 ( T2 − T4 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 )
z
Si ottiene per il coefficiente di accompagnamento termico:
W W
L 2D = L 2D,24 + L 2D,34 = 0.368 + 0.288  = 0.656
mK mK

71
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature

La normativa UNI EN ISO 10211


descrive nel appendice C un
stanza 3 approccio per calcolare il
20°C coefficiente di accoppiamento
termico lineico .
0°C

U1 = 0.273 W/(m2K)
Vengono richiesti 3 calcoli in cui la
stanza 4
2.35 m

temperatura di una stanza è


imposta ad 1°C e gli altri a 0°C.

stanza 2
15°C

72
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature

stanza 2

potenze complessive per ogni metro lineare:

Q2D,2→2 W W W
= 0.356 + 0.766 =1.122 stanza 2
z m m m
Q2D,2→3 W W W
= −0.602 − 0.158 = −0.76
z m m m
Q2D,2→4 W
= −0.361
z m
73
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature

stanza 3

stanza 3

potenze complessive per ogni metro lineare:

Q2D,3→2 W W W
= −0.092 − 0.669 = −0.761
z m m m
Q2D,3→3 W W W
= 0.631 + 0.423 =1.054
z m m m
Q2D,3→4 W
= −0.294
z m

74
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature

stanza 4

stanza4
potenze complessive per ogni metro lineare:

Q2D, 4→2 W W W
= −0.264 − 0.097 = −0.361
z m m m
Q2D, 4→3 W W W
= −0.029 − 0.265 = −0.294
z m m m
Q2D, 4→4 W
= 0.655
z m

75
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature

i coefficienti di accoppiamento termico lineico L2D,ij

stanza 2 3 4
2 1.122 W/(mK) - 0.760 W/(mK) - 0.361 W/(mK)
3 - 0.761 W/(mK) 1.054 W/(mK) - 0.294 W/(mK)
4 - 0.361 W/(mK) - 0.294 W/(mK) 0.655 W/(mK)

controllo di plausibilità

stanza 2: 1.122 W/(mK) - 0.761 W/(mK) - 0.361 W/(mK) = 0.0 W/(mK)


stanza 3: - 0.760 W/(mK) + 1.054 W/(mK) - 0.294 W/(mK) = 0.0 W/(mK)
stanza 4: - 0.361 W/(mK) - 0.294 W/(mK) + 0.655 W/(mK) = 0.0 W/(mK)

76
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature

temperature note:
stanza 2: 15°C stanza 2 (T = 15°C) 3 (T = 20°C) 4 (T = 0°C)
stanza 3: 20°C
2 (T = 15°C) --- - 0.760 W/(mK) - 0.361 W/(mK)
stanza 4: 0°C
3 (T = 20°C) - 0.760 W/(mK) --- - 0.294 W/(mK)
4 (T = 0°C) - 0.361 W/(mK) - 0.294 W/(mK) ---
potenze per unità di lunghezza
Q2D,i
=  L 2D,ij ( Ti − Tj )
z i

Q2D,2 W
= L 2D,23 ( T2 − T3 ) + L 2D,24 ( T2 − T4 ) =  −0.760 (15 − 20 ) − 0.361(15 − 0 ) 
z m
Q2D,2 W W
= 3.8 − 5.415  = −1.615
z m m
Q2D,3 W
= L 2D,32 ( T3 − T2 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 ) =  −0.760 ( 20 − 15 ) − 0.294 ( 20 − 0 ) 
z m
Q2D,3 W W
=  −3.8 − 5.88  = −9.68
z m m
Q2D, 4 W
= L 2D,42 ( T4 − T3 ) + L 2D,43 ( T4 − T3 ) =  −0.361( 0 − 15 ) − 0.294 ( 0 − 20 ) 
z m
Q2D, 4 W W
= 5.415 + 5.88 
77
= 11.295
z m m
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature

Potenza totale dispersa per unità di lunghezza:


Q2D,dispersione Q2D,24 Q2D,34
= + = L 2D,24 ( T2 − T4 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 )
z z z
Q2D,dispersione W W
= 0.361(15 − 0 ) + 0.294 ( 20 − 0 )  = 5.415 + 5.88 
z m m
Q2D,dispersione W Q2D, 4
= 11.295 =
z m z

Vale: Q2D,dispersione
= L 2D ( T3 − T4 ) = L 2D,24 ( T2 − T4 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 )
z
Si ottiene per il coefficiente di accompagnamento termico:
T − T4  15 − 0  W W
L 2D = L 2D,24 2 + L 2D,34 = 0.361 + 0.294  = 0.565
T3 − T4  20 − 0  mK mK
e per trasmittanza termica lineica del ponte termico :
W W W
y e = L 2D − U  L e = 0.565 − 0.273 2  2.35m = −0.077
mK mK mK
W W W
y i = L 2D − U  Li = 0.565 − 0.273 2  2m = 0.019 78
mK mK mK

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