1
Normative e letteratura
Ripamonti M.E., Dolce F.C., Ponti termici: analisi e ipotesi risolutive, 2011,
Dario Flaccovio Editore
2
La definizione di ponte termico
L’involucro edilizio si compone di superfici piane (di solito piane) che si connettono ed
intersecano tridimensionalmente tra di loro. Tali superfici possono non essere
omogenee, ma attraversate da elementi strutturali o interessate da variazione di
stratigrafia. In questi casi si possono venire a creare i ponti termici.
La definizione di ponte termico che include in modo più ampio le differenti casistiche è
quella riportata nella norma UNI EN ISO 10211, seconda la quale un ponte termico è
“parte dell’involucro edilizio dove la resistenza termica, altrove uniforme, cambia in
modo significativo per effetto di:
• la compenetrazione totale o parziale di materiale con conduttività termica diversa
nell’involucro edilizio
• (e/o) la variazione dello spessore della costruzione
• (e/o) la differenza tra l’area della superficie disperdente sul lato interno e quella del
lato esterno, come avviene in corrispondenza dei giunti tra parete e pavimento o
parete e soffitto”.
Da un punto di vista termofisico i ponti termici possono essere definiti come “porzioni
localizzate dell’involucro edilizio in prossimità delle quali non è più valida l’ipotesi di
flusso termico monodimensionale” che caratterizza le dispersioni termiche attraverso
un elemento piano ed omogeneo in regime stazionario. In prossimità di un ponte
termico il flusso termico assume una geometria bidimensionale nel caso di ponte
termici lineici, o tridimensionale nel caso dei ponti termici puntuali.
3
La definizione di ponte termico
Si riconoscono le seguenti categorie di ponti termici:
ponti termici per forma:
zone in cui la deviazione dalla condizione di flusso termico
monodimensionale è dovuta esclusivamente alla geometria variazione di
della struttura geometria
flussi termici
5
Flusso termico complessivo: norma UNI EN ISO 14683
La quantificazione delle dispersioni termiche attraverso un elemento di involucro e i
relativi ponti termici avviene sommando la quantità di calore attraverso l’elemento di
involucro e la quantità di calore dispersa in prossimità del ponte termico. In termini
analitici, la potenza termica complessivamente scambiata attraverso un elemento di
involucro può essere calcolata, in modo concorde alla norma UNI EN ISO 14683,
attraverso la seguente relazione:
Q = HT ( ti − t e ) = (HD + Hg + HU + HA ) ( ti − t e )
HD è il coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione verso l’ambiente esterno
Hg è il coefficiente di scambio termico stazionario per trasmissione verso il terreno, calcolato in accordo con
UNI EN ISO 13370
HU è il coefficiente di scambio termico per trasmissione attraverso gli ambienti non climatizzati, calcolato in
accordo con la UNI EN ISO 13789
HA è il coefficiente di scambio termico per trasmissione verso altre zone climatizzate a temperatura diversa
In genere si considera solo lo scambio di energia termica verso zone climatizzate di altri edifici e non verso le zone termiche dell’edificio stesso (calcolo con
zone termiche non accoppiate)
Per il coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione verso l’ambiente esterno
vale: H =
D A i Ui + lk k + j
i k j
7
Le verifiche di legge
Con riferimento al tema dei ponti termici, viene richiesto la verifica della trasmittanza
termica degli elementi dell’involucro.
Si fa riferimento al concetto di trasmittanza termica effettiva, intesa come valore medio
delle trasmittanze termiche dei singoli componenti d’involucro, pesato rispetto alle loro
superfici lorde, comprese le trasmittanze termiche lineiche dei ponti termici ad essi
attribuibili. Tale valore può essere determinato attraverso la seguente relazione:
A U + l
i i k k
Ueffettiva = i k
A i
i
R roof
B balconies
C corners
IF intermediate floors
IW internal walls
GF ground floors
P pillars 9
W windows and door openings
Trasmittanza termica lineica – valore di progetto
Nell’appendice sono indicati i dettagli dei ponti termici raggruppati per tipo e con
quattro disposizioni differenti dello strato isolante principale (R = Rmax):
- sul lato esterno;
- nella parte intermedia;
- sul lato interno;
- uniformemente distribuito nella struttura (lightweight walls).
Per ogni tipo di ponte termico e per ogni posizione dello strato isolante principale, il
prospetto fornisce un'indicazione grafica sommaria di ogni dettaglio e tre valori di :
− i basato sulle dimensioni interne;
− oi basato sulle dimensioni totali interne;
− e basato sulle dimensioni esterne.
I tre possibili sistemi di valutazione delle dimensioni dell'edificio:
- dimensioni interne, misurate tra le superfici interne finite di ogni ambiente in
un edificio (escluso quindi lo spessore delle partizioni interne);
- dimensioni interne totali, misurate tra le superfici interne finite degli elementi
dell'edificio (incluso quindi lo spessore delle partizioni interne);
- dimensioni esterne, misurate tra le superfici esterne finite degli elementi
esterni dell'edificio.
10
Trasmittanza termica lineica – valore di progetto
I valori della trasmittanza termica lineica sono stati ottenuti mediante modellazione
numerica bidimensionale, in accordo con la norma UNI EN ISO 10221, e forniscono
una sovrastima cautelativa degli effetti dei ponti termici. Nella tabella sono riportati i
dati utilizzati per la determinazione dei valori di progetto della trasmittanza termica
lineica.
≈ max
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
A titolo di esempio si vuole calcolare il coefficiente globale di scambio termico per
trasmissione dallo spazio riscaldato verso l’esterno HT,ie e la trasmittanza termica
effettiva Ueff delle parete verticale rappresentato in figura. Tale edificio ha un solo piano
è caratterizzato da tetto piano, pavimento su terreno, una parete di partizione interna,
una porta e due finestre nelle pareti verticali esterne
A U + l
i i k k
Ueff = i k
A i
i
23
HT,ie il coefficiente di dispersione termica per trasmissione dallo spazio riscaldato (i) verso l’esterno (e) attraverso
l’involucro dell’edificio
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
24
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
25
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
trasmittanza termica degli elementi dimensioni interne totali
U [W/(m2K)] Aoi [m2] UAoi [W/K]
Pareti 0.40 64.4 25.76
Tetto 0.30 50 15
Finestre 3.50 9 31.5 HT,ie = (77.06 + 69.85 - 9) W/K
Porta 3.00 1.6 4.8
∑ 69.85
26
GF6 = GF6, pavimento + GF6, parete ➔ - 18/2 W/K = - 9 W/K
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
dimensioni interne totali
A U + l
i i k k
Ueff = i k
A i
i
27
Esempio 3.12: valori di progetto della trasmittanza termica lineica
trasmittanza termica degli elementi dimensioni esterne
2
s [m] U [W/(m K)] Ae [m2] UAe [W/K] sparete = 0.3 m
Pareti 0.3 0.40 86.6 34.64 stetto = 0.25 m
Tetto 0.25 0.30 59.36 17.81 spavimentazione = 0.25 m
Finestre 3.50 9 31.50
Porta 3.00 1.6 4.80 10.6 m x 5.6 m x 3.0 m
∑ 88.75
∑ 58.88
28
GF6 = GF6, pavimento + GF6, parete ➔ - 14.58/2 W/K = - 7.29 W/K
Trasmittanza termica lineica – Atlanti dei ponti termici
L'uso degli atlanti per effettuare i calcoli è piuttosto limitato visto che si tratta di un
calcolo manuale e pertanto è applicabile solo a specifici ponti termici. Il livello di
incertezza prevista è ± 20%.
L’uso chiede di valutare le seguenti informazioni:
• tipologie dei dettagli strutturali di calcolo;
• limiti dimensionali entro i quali il metodo è valido;
• limiti dei valori di conducibilità termica dei materiali considerati;
• valori della resistenza termica da utilizzare;
• stima dell’accuratezza.
L’Abaco dei ponti termici 2011 (noto come Abaco del Cened) è uno strumento che
consente di valutare l’influenza dei ponti termici sulle strutture edilizi.
Le principali fasi della sua creazione sono riassunte qui di seguito.
1) Identificazione delle tipologie di ponte termico più frequenti
2) Definizione dei parametri caratteristici termofisici degli elementi di involucro
3) Schematizzazione delle tipologie di ponte termico più frequenti
4) Calcolo della resistenza e delle trasmittanza termica
5) Calcolo dei valori di trasmittanza termica lineica mediante il calcolo ai volumi infinti
in accordo con UNI EN ISO 10211(2008!)
29
6) Elaborazione delle correlazioni per la determinazione della trasmittanza
termica lineica in funzione di parametri caratteristici della geometria di ciasuno
tipologia e dei materiali usati.
Trasmittanza termica lineica – Atlanti dei ponti termici
Famiglie di archetipi presenti nell’abaco del Cened
30
Trasmittanza termica lineica – Atlanti dei ponti termici
Esempio di varianti tipologiche degli archetipi per una famiglia di ponti termici
isolante
ponte termico
31
Abaco del Cened - serramenti
Nelle simulazioni di calcolo ai volumi finiti è stato considerato un telaio costituito da un
materiale pieno (senza cavità). Il valore di conduttività termica equivalente del
materiale è stato determinato a partire dai valori della trasmittanza termica dei telai
della norma UNI EN ISO 10077-1 attraverso le relazioni seguenti:
1
UTEL =
R TEL UTEL [W/(m2K)] trasmittanza del telaio
L TEL LTEL [m] spessore del telaio
R TEL = R si + + R se
eq,TEL RTEL [m2K/W] resistenza termica del telaio
L TEL
eq, TEL =
1
− R si − R se
UTEL
34
Abaco del Cened – parametri caratteristici
La trasmittanza adimensionale U*
La trasmittanza adimensionale è definita come il rapporto tra due valori di
trasmittanza, tipicamente tra quello del pilastro o trave e quella della parete di
riferimento.
UPIL U
U* = o U* = TR
UPAR UPAR
La trasmittanza della parete, del pilastro o della trave viene calcolata secondo la
norma UNI EN ISO 6946. Per elementi di involucro “fittizi”, il calcolo della trasmittanza
termica cambia di caso in caso. Nel caso di angoli tra due pareti giunte da un pilastro,
la trasmittanza termica viene calcolata sulla diagonale di tale pilastro; mentre nel caso
di una trave di volta in volta viene scelta una sezione significativa sulla quale effettuare
il calcolo della trasmittanza termica.
La lunghezza adimensionale L*
La lunghezza adimensionale viene definita in presenza di una trave o di un pilastro,
come il rapporto tra una larghezza caratteristica di questo elemento e lo spessore
della parete.
LPIL L
L* = o L* = TR
LPAR LPAR 35
Abaco del Cened – verifica dell’intervallo di confidenza
Le equazioni che consentono il calcolo della trasmittanza termica lineica sono
correlate tra i risultati delle numerose analisi agli elementi finiti svolte sugli archetipi, e
diversi parametri di calcolo.
Ciascuna scheda è corredata dell’indicazione dell’intervallo di confidenza entro il quale
è possibile trovare, con una probabilità pari a 95%, il valore reale della trasmittanza
termica lineica relativa alla schematizzazione adottata per le generazione della
correlazioni.
Il campo di validità delle correlazioni è definito in termini di proprietà termofisiche
globali e/o dimensionali, più che in termini di dimensioni puramente geometriche
dell’elemento tecnico utilizzato per la generazione delle singole trasmittanze termiche
lineiche. Se i ponti termici analizzati con l’ausilio delle correlazioni sviluppate hanno
dimensioni diverse da quelle riportate nelle tabelle riportate nella prima parte
dell’abaco e che si consiglia di consultare, allora le correlazioni sono comunque
utilizzabili se valgono i campi di validità.
36
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
Individuazione dell’archetipo
L’archetipo che meglio approssima il nodo
reale è quello rappresentato nella scheda
ASP.003 – angolo sporgente isolato in
mezzeria con pilastro.
37
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
38
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
Calcolo della conduttività equivalente
Il valore si riferisce solo a elemento in laterizio (interno ed esterno).
Sono note:
▪ strato esterno, L’ = 0,1 m, ’ = 0,38 W/(mK), da cui R = L = 0.263 (m2K ) W
▪ strato interno, L’’ = 0,1 m, ’’ = 0,38 W/(mK), da cui R = L = 0.263 (m2K ) W
Sommando le resistenza termiche degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
(
R = R + R = 0.526 m2K W )
Sommando lo spessore degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
L = L + L = 0.2 m
Come era prevedibile il valore di eq corrisponde al valore del del laterizio; Gli strati che si omogeneizzano
attraverso il presente calcolo sono infatti identici.
39
Esempio 3.13: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
Calcolo della trasmittanza termica della parete
Il calcolo della resistenza termica segue la UNI EN ISO 6946 e la trasmittanza termica è
l’inverso della resistenza
−1 −1
L Liso L 0. 10 0 .10 0.10 W W
UPAR = R si + + + + R se = 0.13 + + + + 0.04 = 0.268
0. 38 0.033 0.38 m 2
K m 2
K
eq iso eq
41
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Si consideri la connessione tra una parete e un solaio
di copertura piano, confinanti con l’ambiente esterno.
A
La parete è in laterizio a cassa-vuota, isolata in
B
mezzeria e intonacata sulle due face.
C
E
Stratigrafia della parete
F
d [cm] [W/(m K)] R [m K/W]
2 2
materiale
Interno 0.130
A intonaco interno 2 0.7 0.029
B mattone forato 80 x 25) 8 0.200
C intercapedine d'aria non ventilato 5 0.180
polistirene espanso estruso con
D 3 1.818
pelle (35 kg/m ) 6 0.033
mattine semipieno 120 x 250
E 0.190
foratura 21% 12
F intonaco esterno 2 0.9 0.022
Esterno 0.040
35 2.609
42
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Il solaio è in laterocemento con sovrastante isolamento termico, avente una finitura in
intonaco all’interno, guaina e massetto di pendenza in calcestruzzo sul lato esterno.
Lungo il perimetro del solaio è presente un cordolo in calcestruzzo ( = 2 W/(m2K),
privo di isolamento termico.
37.6 2.475
43
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
COP.007
COP.006
44
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Nello schema si noti:
- la traccia A-A’ che identifica la sezione
lungo alla quale occorre calcolare la
trasmittanza termica della parete;
- la traccia B-B’ che identifica la sezione
lungo alla quale occorre calcolare la
trasmittanza termica della trave
(assumendo uno spessore pari a quello
della parete);
- la posizione del materiale isolante,
interrotto in prossimità del cordolo; il
isolante ha uno spessore identificato
come Liso e una conduttività termica
identificata come iso;
- il materiale omogeneo, che accorpa gli
strati posto sul lato interno con
spessore L’’ e quelli posti sul lato
esterno con spessore L’ in rispetto al
materiale isolante; la conduttività del
materiale è quella equivalente
- Le caratteristiche del solaio di
copertura sono ininfluenti
45
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Calcolo della conduttività equivalente
Il valore di eq deve essere calcolato per la parete, considerando tutti gli strati diversi dal
materiale isolante (gli strati A, B, C, E, F).
Sommando le resistenza termiche degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
m2K
R = R A + RB + RC + RE + RF = 0.029 + 0.200 + 0.180 + 0.190 + 0.022 = 0.621
W
Sommando lo spessore degli strati dei materiali interessati (isolante escluso):
L = L A + LB + LC + LE + LF = 2 + 8 + 5 + 12 + 2 = 29 cm = 0.29 m
46
Esempio 3.14: Connessione di una parete con il solaio di copertura
Calcolo della trasmittanza termica della parete
Il calcolo della resistenza termica segue la UNI EN ISO 6946 e la trasmittanza termica è
l’inverso della resistenza
1 1 W W
UPAR = = = 0.383
RPAR 2.609 m2K m2K
0.013
I = 0.741 − 0.044 U* +
eq
0.013 W W
I = 0.741 − 0.044 7.569 + = 0.436
0.467 mK mK
48
Ponti termici – l’analisi agli elementi finiti
Il calcolo numerico è il metodo più accurato per
l’analisi di un ponte termico; esso si esegue
mediante un software per l’analisi agli elementi
finiti, conformi alla norma UNI EN ISO 10211.
Attraverso gli elementi finiti è possibile valutare un
qualsiasi dettaglio costruttivo cosi come
progettato o realizzato.
L’intervallo d’incertezza previsto della trasmittanza
termica lineica è ± 5 %.
Ai fini della simulazione di un ponte termico agli
elementi finiti occorre creare un modello
bidimensionale o tridimensionale, attraverso la
descrizione della geometria e delle caratteristiche
termofisiche del nodo costruttivo, e impostare le
condizioni al contorno (coefficienti di scambio
termico superficiale, le caratteristiche ambientali
interne ed esterne, quelle del terreno o dello
spazio non riscaldato verso cui l’elemento di
involucro confina).
49
Ponti termici – definizione del modello geometrico
Non essendo possibile calcolare il flusso termico disperso dall’intero involucro edilizio
con un unico modello geometrico, occorre suddividere l’edificio in porzioni di calcolo in
relazione alla tipologia del flusso:
▪ monodimensionale – caratteristico delle superfici di involucro piane ed omogenee
▪ bidimensionale – caratteristico dei ponti termici lineici
▪ tridimensionale – caratteristico dei ponti termici puntuali.
50
Ponti termici – posizione dei piano di taglio
L’estrapolazione delle diverse porzioni di calcolo dell’edificio avviene attraverso dei
piani di taglio adiabatici, la cui posizione deve rispettare una distanza minima dal nodo.
Per individuare i piani di taglio, la norma UNI EN ISO 10211 suggerisce di assumere
una distanza minima dal nodo dmin pari a:
▪ il valore maggiore tra 1 metro, oppure tre volte lo spessore dell’elemento considerato
▪ corrispondente al piano di simmetria, se tale piano è posizionato ad una distanza
inferiore a quella calcolata al punto precedente.
piani di simmetria,
se la loro distanza
dal nodo è inferiore
alla distanza minima
51
Ponti termici – posizione dei piano di taglio
ponte termico pilastro
temperatura
Alla distanza minima (qui dmin = 1 m) dal pilastro, infatti, le isoterme sono diventate
parallele. Questo significa che per distanze dal pilastro superiore quella minima,
l’effetto di ponte termico non è più percepito dalla parete e il flusso termico è
monodimensionale e perpendicolare alla parete stessa.
flusso termico
52
Ponti termici – elementi controterra
Per il calcolo dei ponti termici di strutture a
contatto con il terreno, la norma UNI EN ISO
10211 rimanda alla norma UNI EN ISO 13370;
occorre considerare l’influenza del terreno e
determinare la dimensione caratteristica del
pavimento B’ e la trasmittanza termica
equivalente.
Le dimensione minime per il posizionamento
dei piani di taglio di strutture controterra sono
riassunte nell’immagine di fianco, in modo
concorde con la norma UNI EN ISO 13370 e
fanno riferimento al valore B’.
1 confine adiabatico
2 distanza minima del ponte termico per la struttura controterra; dmin = 0.5·B’ o dmin = 4 m
3 distanza minima del ponte termico per il terreno; dmin = 2.5·B’ o dmin = 20 m
dmin distanza minima del ponte termico della struttura esterna
Ug trasmittanza termica equivalente della struttura controterra
53
U1 trasmittanza termica della struttura esterna
Ponti termici – impostazione delle condizioni al contorno
Ogni modello geometrico deve essere
descritto attraverso l’attribuzione dei materiali
di ciascuno strato (valori di conduttività
termica previsto per il calcolo della
trasmittanza termica seconda UNI EN 6946) e
deve essere contestualizzato rispetto gli
ambienti in cui è collocato.
Per ciascuna superficie del nodo occorre
impostare le condizioni al contorno:
▪ la temperatura dell’aria dell’ambiente verso
cui la superficie confina;
▪ il coefficiente di scambio termico lineare
della superficie stessa.
Per le temperature si impostano normalmente 20°C interni e all’esterno la media
mensile del mese più freddo nella località dove è situato l’edificio in analisi.
La temperatura media mensile per Bergamo dalla UNI 10349-1.
54
Ponti termici – calcolo della trasmittanza termica lineica
La simulazione agli elementi finiti eseguita seconda le indicazioni nella norma UNI EN
ISO 10211 consente di calcolare il flusso termico complessivamente disperso da un
nodo che separa ambienti a temperatura differente.
Per un ponte termico bidimensionale, la potenza termica potrà essere scomposta tra
quantità dispersa attraverso gli elementi piani e la quantità dispersa per effetto del
ponte termico lineico.
Per una porzione di involucro contenente un ponte termico lineico, la potenza termica è
L(2 )
e
dato da:
Q(
2D )
= Q1(
1D )
+ Q(2
1D )
+ Q PT Q PT Q2
da cui,
Q PT = Q(
2D )
− Q1(
1D )
− Q(2
1D )
L(1 )
e
L(2)
i
Q1
e quindi
Q PT = Q(
2D )
− L(1) z U1 t − L(2) z U2 t = ( ) z t
i i i
L(1 )
e
Q PT = Q(
2D )
− L(1 ) z U1 t − L(2 ) z U2 t = ( ) z t
e e e
Q( ) Q( )
2D 2D
(i )
= − L(1) U1 − L(2) U2 (e)
= − L(1 ) U1 − L(2 ) U2
i i e e
55
z t z t con z = 1m
Ponti termici – calcolo della trasmittanza termica lineica
Le dimensioni che possono essere assunte per il calcolo delle aree disperdenti
possono essere misurate sia sul filo interno sia sul filo esterno dell’edificio.
I valori di trasmittanza termica lineica sono differenziati:
56
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
57
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
risultato del calcolo per la potenza termica complessiva per ogni metro lineare:
Q2D W
= 17,85623 = L 2D ( ti − t e )
z m
calcolare il coefficiente di accoppiamento termico lineico che individua il modello
bidimensionale:
L2D comprende sia la
Q2D 17,85623 W W dispersione legata al
L 2D = = = 1,03215
z ( ti − t e )
componente
20 − 2,7 mK mK monodimensionale sia
quella legata al
componente
calcolare la trasmittanza termica lineica del ponte termico i: bidimensionale.
Q( )
2D
(i )
= − L(1) U1 − L(2) U2 = L 2D − L(1) U1 − L(2) U2
i i i i
z t
W W W W
( ) = 1,03215 − 1m 0,268 2 − 1m 0,268 2 = 0,496
i
mK mK mK mK
58
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
59
Esempio 3.15: Connessione ad angolo tra due pareti isolate con pilastro
Q2D W Q2D W
Q2D
= 20,16
W = 17,86 = 11,76
z m z m z m
W W
i = 0,629
W i = 0,496 i = 0,143
mK mK mK
60
Effetto spessore dell’isolamento
0.5 0.3
0.45
0.25
0.4
0.35
0.2
(Q2D-Q1D)/Q2D
0.3
i [W/(mK)]
0.25 0.15
0.2
0.1
0.15
0.1
0.05
0.05
0 0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
61
siso [cm]
Effetto conduttività del ponte termico
12.5
12
11.5
11
Q/L [W/m]
10.5
2D
10
1D
9.5
8.5
0.85 1.35 1.85 2.35
PT [W/(mK)]
variazione della potenza riferita
0.24
ad una lunghezza di un metro 0.23
in funzione della conduttività 0.22
dello strato " blu" 0.21
[W/(mK)]
0.2
0.19
2D
0.18
0.17
0.16
0.15
0.85 1.35 1.85 2.35
PT [W/(mK)]
62
Costruire liberi dai ponti termici: considerazioni generali
L’involucro di un edificio è definito libero da ponti termici quando la somma delle perdite
legate a questi ultimi tende allo zero. Ne segue che per la trasmittanza termica lineare
vale: W
0,01
mK
Il sistema a cappotto rappresenta una soluzione semplice ed efficace per l’isolamento
termico. Il rivestimento dall’esterno delle parteti garantisce la continuità dello strato
isolante e riduce drasticamente l’incidenza dei possibili ponti termici.
Isolare un fabbricato intervenendo dall’interno è una pratica alla quale si dovrebbe
ricorrere solo in casi di riqualificazione energetica di edifici soggetti a particolari vincoli
sull’estetica della facciata o in risposta a specifiche norme tecniche (per esempio limite
alle distanze). In questo sistema d’isolamento, soggetto a fenomeni di condensazione
interstiziale in relazione alla propria conformazione e caratteristica igrotermica, è
indispensabile l’utilizzo della barriera al vapore per evitare problemi di umitidà nei
componenti dell’involucro.
L’utilizzo del materiale isolante all’interno di intercapedini in pareti con doppio paramento
murario (a cassa vuota) è una soluzione costruttiva che vede (in Italia) un’ampia
diffusione. Questo sistema ha il vantaggio di mantenere lo strato isolante in condizione
riparate. Travi di bordo e pilastri possono interrompere la continuità dell’isolante.
Per ridurre l’incidenza della dicontinuità della coibentazione (specialmente nei casi
isolamento dall’interno e all’interno di intercapedini) è indispensabile un attenta
progettazione ed esecusione dei nodi costrutivi. 63
Esempio 3.16: Condizione al contorno con 2 temperature
U1 = 0.273 W/(m2K)
64
riferita alle dimensione esterne
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature
65
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature
stanza 2
Q2D,2→2 W W W
= 0.334 + 0.833 =1.167 stanza 2
z m m m
Q2D,2→3 W W W
= −0.633 − 0.167 = −0.8
z m m m
Q2D,2→4 W
= −0.368
z m
66
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature
stanza 3
stanza 3
Q2D,3→2 W W W
= −0.075 − 0.725 = −0.8
z m m m
Q2D,3→3 W W W
= 0.658 + 0.430 =1.088
z m m m
Q2D,3→4 W
= −0.288
z m
67
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature
stanza 4
stanza 4
potenze complessive per ogni metro lineare:
Q2D, 4→2 W W W
= −0.260 − 0.108 = −0.368
z m m m
Q2D, 4→3 W W W
= −0.025 − 0.263 = −0.288
z m m m
Q2D, 4→4 W
= 0.656
z m
68
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature
stanza 2 3 4
2 1.167 W/(mK) - 0.800 W/(mK) - 0.368 W/(mK)
3 - 0.800 W/(mK) 1.088 W/(mK) - 0.288 W/(mK)
4 - 0.368 W/(mK) - 0.288 W/(mK) 0.656 W/(mK)
controllo di plausibilità
69
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature
temperature note:
stanza 2: 20°C stanza 2 (T = 20°C) 3 (T = 20°C) 4 (T = 0°C)
stanza 3: 20°C
2 (T = 20°C) --- - 0.800 W/(mK) - 0.368 W/(mK)
stanza 4: 0°C
3 (T = 20°C) - 0.800 W/(mK) --- - 0.288 W/(mK)
4 (T = 0°C) - 0.368 W/(mK) - 0.288 W/(mK) ---
potenze per unità di lunghezza
Q2D,i
= L 2D,ij ( Ti − Tj )
z i
Q2D,2 W
= L 2D,23 ( T2 − T3 ) + L 2D,24 ( T2 − T4 ) = −0.800 ( 20 − 20 ) − 0.368 ( 20 − 0 )
z m
Q2D,2 W W
= 0 − 7.36 = −7.36
z m m
Q2D,3 W
= L 2D,32 ( T3 − T2 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 ) = −0.800 ( 20 − 20 ) − 0.288 ( 20 − 0 )
z m
Q2D,3 W W
= 0 − 5.76 = −5.76
z m m
Q2D, 4 W
= L 2D,42 ( T4 − T3 ) + L 2D,43 ( T4 − T3 ) = −0.368 ( 0 − 20 ) − 0.288 ( 0 − 20 )
z m
Q2D, 4 W W
= 7.36 + 5.76
70
= 13.12
z m m
Esempio 3.17: Condizione al contorno con 2 temperature
Vale: Q2D,dispersione
= L 2D ( T3 − T4 ) = L 2D,24 ( T2 − T4 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 )
z
Si ottiene per il coefficiente di accompagnamento termico:
W W
L 2D = L 2D,24 + L 2D,34 = 0.368 + 0.288 = 0.656
mK mK
71
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature
U1 = 0.273 W/(m2K)
Vengono richiesti 3 calcoli in cui la
stanza 4
2.35 m
stanza 2
15°C
72
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature
stanza 2
Q2D,2→2 W W W
= 0.356 + 0.766 =1.122 stanza 2
z m m m
Q2D,2→3 W W W
= −0.602 − 0.158 = −0.76
z m m m
Q2D,2→4 W
= −0.361
z m
73
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature
stanza 3
stanza 3
Q2D,3→2 W W W
= −0.092 − 0.669 = −0.761
z m m m
Q2D,3→3 W W W
= 0.631 + 0.423 =1.054
z m m m
Q2D,3→4 W
= −0.294
z m
74
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature
stanza 4
stanza4
potenze complessive per ogni metro lineare:
Q2D, 4→2 W W W
= −0.264 − 0.097 = −0.361
z m m m
Q2D, 4→3 W W W
= −0.029 − 0.265 = −0.294
z m m m
Q2D, 4→4 W
= 0.655
z m
75
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature
stanza 2 3 4
2 1.122 W/(mK) - 0.760 W/(mK) - 0.361 W/(mK)
3 - 0.761 W/(mK) 1.054 W/(mK) - 0.294 W/(mK)
4 - 0.361 W/(mK) - 0.294 W/(mK) 0.655 W/(mK)
controllo di plausibilità
76
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature
temperature note:
stanza 2: 15°C stanza 2 (T = 15°C) 3 (T = 20°C) 4 (T = 0°C)
stanza 3: 20°C
2 (T = 15°C) --- - 0.760 W/(mK) - 0.361 W/(mK)
stanza 4: 0°C
3 (T = 20°C) - 0.760 W/(mK) --- - 0.294 W/(mK)
4 (T = 0°C) - 0.361 W/(mK) - 0.294 W/(mK) ---
potenze per unità di lunghezza
Q2D,i
= L 2D,ij ( Ti − Tj )
z i
Q2D,2 W
= L 2D,23 ( T2 − T3 ) + L 2D,24 ( T2 − T4 ) = −0.760 (15 − 20 ) − 0.361(15 − 0 )
z m
Q2D,2 W W
= 3.8 − 5.415 = −1.615
z m m
Q2D,3 W
= L 2D,32 ( T3 − T2 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 ) = −0.760 ( 20 − 15 ) − 0.294 ( 20 − 0 )
z m
Q2D,3 W W
= −3.8 − 5.88 = −9.68
z m m
Q2D, 4 W
= L 2D,42 ( T4 − T3 ) + L 2D,43 ( T4 − T3 ) = −0.361( 0 − 15 ) − 0.294 ( 0 − 20 )
z m
Q2D, 4 W W
= 5.415 + 5.88
77
= 11.295
z m m
Esempio 3.18: Condizione al contorno con 3 temperature
Vale: Q2D,dispersione
= L 2D ( T3 − T4 ) = L 2D,24 ( T2 − T4 ) + L 2D,34 ( T3 − T4 )
z
Si ottiene per il coefficiente di accompagnamento termico:
T − T4 15 − 0 W W
L 2D = L 2D,24 2 + L 2D,34 = 0.361 + 0.294 = 0.565
T3 − T4 20 − 0 mK mK
e per trasmittanza termica lineica del ponte termico :
W W W
y e = L 2D − U L e = 0.565 − 0.273 2 2.35m = −0.077
mK mK mK
W W W
y i = L 2D − U Li = 0.565 − 0.273 2 2m = 0.019 78
mK mK mK