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TRASFUSIONE PIASTRINICA
• Una conta piastrinica dovrebbe essere effettuata entro le 24 ore prima della trasfusione di piastrine.
• Una conta post trasfusione piastrinica dovrebbe essere effettuata la mattina successiva ad una
trasfusione piastrinica per documentare il corretto incremento.
• Se 2 consecutive trasfusioni portano ad un incremento che non corrisponde agli standard minimi,
l’efficacia delle successive trasfusioni dovrebbe essere valutata con una conta 10-60 minuti dopo la
fine dell’infusione. La conta a 10-60 minuti va comunque effettuata se si trasfondono piastrine HLA
compatibili o quando è stato eseguito un cross-match.
Criteri di Refrattarietà
• Se tre trasfusioni entro 2 settimane risultano in un incremento inadeguato post-trasfusionale il
paziente può essere considerato refrattario.
• Cause di refrattarietà sono: febbre, sepsi, splenomegalia, CID, emorragie, stato post-TMO,
alloimmunizzazione.
• In caso di alloimmunizzazione il paziente può beneficiare dell’uso di particolari prodotti piastrinici.
Definizione di Incremento Posttrasfusionale Inadeguato
Incremento previsto della conta dopo una trasfusione piastrinica e Recupero Percentuale Atteso:
• Dopo una trasfusione di 1 U/10 kg , l’incremento previsto è di 50.000/mm3 a 10-60 minuti e 40.000 a
18-24 h. Conoscendo il reale aumento, si può calcolare il recupero percentuale atteso. Una definizione
arbitraria di incremento post trasfusionale inadeguato è di <30% ad un’ora o <20% a 20 h.
• L’incremento atteso si può essere calcolato con la seguente formula:
- lo 0,67 tiene conto del fatto che 1/3 delle piastrine viene sequestrato dalla milza per cui in un paz.
splenectomizzato non va calcolato,
- il volume ematico si ottiene moltiplicando il peso in kg x 69 ml/kg negli uomini e 65ml/kg nelle donne.
o in alternativa:
• Il CCI (corrected count increment) può essere calcolato come segue:
oppure