Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
II
a
Con «molto incerti» non intendo dire “molto improbabili”. Si veda
il mio Treatise on Probability, cap. 6 su The Weight of Arguments.
III
IV
a
Nel mio Treatise on Money (vol. II, p. 195) ho sottolineato che
quando le azioni di una società hanno quotazioni molto alte, così
che si possono raccogliere ulteriori capitali emettendo nuove azioni
a condizioni favorevoli, si ha lo stesso effetto che si otterrebbe se la
società potesse prendere a prestito a un tasso d’interesse più basso.
Potrei ora descrivere una situazione di questo genere dicendo che
una quotazione elevata delle azioni esistenti dà luogo a un aumen-
to dell’efficienza marginale del corrispondente bene capitale, e ha
quindi lo stesso effetto di una riduzione del tasso d’interesse (dato
che l’investimento dipende da un raffronto tra l’efficienza margina-
le del capitale e il tasso d’interesse).
b
Questo, ovviamente, non si applica a quelle categorie di imprese
che non sono facilmente vendibili sul mercato o alle quali non cor-
rispondono puntualmente titoli negoziabili. Un tempo le imprese
che rientravano in questa tipologia erano molto numerose. Ma la
loro importanza, in rapporto all’entità complessiva dei nuovi inve-
stimenti, si sta riducendo rapidamente.
a
La pratica, generalmente considerata prudente, da parte dei fon-
di di investimento o delle compagnie di assicurazione di procedere
a frequenti valutazioni non solo del rendimento del capitale investi-
to, ma anche del valore capitale di mercato dell’investimento stesso
può contribuire a focalizzare troppo l’attenzione sulle fluttuazioni
a breve termine di questi valori.
VI
a
Si dice che quando Wall Street è effervescente almeno la metà degli
acquisti e delle vendite di titoli è effettuata con l’intenzione da par-
te dello speculatore di rivenderli o riacquistarli nel corso della stessa
giornata. Questo spesso è vero anche per le Borse-merci.
VII
VIII