Scarapazzi Chiara
A.A. 2020/2021
CALCOLO DEL QLIM E DEL HLIM
L’obiettivo di questa esercitazione è quello di dimensionare una palificata scelta come tipo di
fondazione per una pila di un viadotto ferroviario rappresentata in figura
Vengono riportate le azioni trasmesse dalla sovrastruttura alla fondazione, di tipo permanente e
accidentale, illustrate nella tabella seguente.
In cui:
- N è lo sforzo normale in asse del palo
- TL è il taglio in direzione della dimensione maggiore in pianta del sistema di pali
- TT è il taglio in direzione della dimensione minore in pianta
- ML è il taglio in direzione della dimensione maggiore in pianta
- MT è il momento in direzione della dimensione minore in pianta
Viene definito un sistema di riferimento in cui gli assi x e y sono paralleli rispettivamente a T e L
Quivi di seguito viene allegata la stratigrafia del terreno dal p.c. con tabella riguardante le
caratteristiche meccaniche di questo.
Caratteristiche meccaniche dei terreni
g (kN/m )c' (kN/m ) ' (°)
3 2 2
Terreno Cu (kN/m ) OCR
R Riporto 19.0 0 32 -- --
T1 Limo argilloso 19.2 19 28 100 2.4
T2 Sabbia limosa 19.2 0 33 -- --
T3 Argilla limosa 18.4 20 25 80 1.0
T4 Ghiaia e sabbia 20.0 0 40 -- --
T5 Argilla molto consistente -- -- -- -- --
Si effettua un pre dimensionamento e nel corso di questo lavoro si dovrà procedere nel verificare
che ciò sia verificato. I passaggi da seguire sono i seguenti:
I. Calcolo del carico limite Qlim del singolo palo,
II. Determinazione del numero di pali,
III. Scelta disposizione dei pali,
IV. Verifica del gruppo
V. Verifica del singolo palo (più e meno caricato)
In cui:
- A è l’area del palo,
- ’0 è l’angolo di attrito del terreno in cui si trova la base del palo,
- ’ è l’angolo che si deve adoperare in conseguenza alla tecnologia esecutiva usata (palo
trivellato),
- z3 è il valore che dipende dal numero di indagini verticali eseguite per poi ottenere la
resistenza caratteristica
- n è il numero di indagini verticali,
- gb è il coefficiente parziale per passare da resistenza caratteristica a quella di progetto per la
resistenza alla base,
- gs è quella per la resistenza laterale
Il Qlim è dato dalla somma della resistenza alla base del palo e quella sulla superficie laterale.
In cui:
Per trovare questa differenza di tensione si procede con l’equilibrio alla traslazione e si ha che
l’integrale delle dev’essere pari a questa differenza, dall’integrale si ha un valore di medio
Il risultato è questa espressione:
Riguardo al fattore della coesione, visto che la base poggia sul terreno di tipo sabbia limosa per cui
la coesione è nulla.
-
Si calcola la tensione efficace verticale per ogni cambio di strato. La tensione tangenziale è data da
In cui w è il perimetro del palo. Si considera l’area del palo costante per cui si arriva alla seguente
forma:
In cui questa è data dal prodotto delle tensioni tangenziali per le quote alle quali vengono
calcolate, il tutto moltiplicato per l’area del palo.
La tensione tangenziale presenta la seguente formula
S è la resistenza a taglio al contatto palo-terreno che si può esprimere con Mohr ricordando che i
parametri di resistenza non sono quelli del terreno bensì quelli dell’interfaccia.
Per ’n s’intende la tensione normale a quella dell’interfaccia, quindi è la tensione orizzontale,
questa si calcola come:
In cui per ks si assume l’ipotesi di un’installazione ideale a regola d’arte, nessuna chiusura del foro,
in questo modo è uguale al coefficiente a riposo k0, si ha:
Il palo in tutta la sua lunghezza attraversa tipi di terreni diversi, sia a grana fine che a grana grossa,
per questo motivo occorrerà calcolare sia la resistenza laterale in condizioni non drenate, breve
termine, che in condizioni drenate, lungo termine.
Per le condizioni di lungo termine la resistenza si calcola con la formula sopra illustrata, mentre in
condizioni di breve termine si calcola la resistenza non drenata Cu e la resistenza laterale sarà
un’aliquota (con il coefficiente ) di questa (per via della trivellazione si deve considerare maggior
disturbo al terreno e quindi una resistenza minore).
Avendo calcolato la resistenza alla base e quella laterale si procede al calcolo della resistenza di
progetto Rd.
La resistenza caratteristica la si calcola come:
z era stato illustrato all’inizio, il cui valore viene preso da questa tabella:
n verticali indagini 1 2 3 4 5 7 >=10
z3 1.7 1.65 1.6 1.55 1.5 1.45 1.4
z4 1.7 1.55 1.48 1.42 1.34 1.28 1.21
Calcolando Rd sia in condizioni di lungo termine che breve termine si sceglie come valore di
riferimento per poter continuare i calcoli il valore inferiore tra i due.
L.T. B.T. L.T. B.T. L.T. B.T.
Qbl,k Qs l,k Qs l,k Qbl,d Qs l,d Qs l,d Rd Rd
kN kN kN kN kN kN kN kN
2098.46 1883.077 1503.27 1554.415 1637.459 1307.1912 3191.873 2861.61
Numero di pali
Le dimensioni del plinto dipendono dal numero di pali. Si usa l’ipotesi che i carichi raddoppiano
assumendo il peso g del plinto ed il numero di pali.
In cui
- per l’ipotesi usata F è pari a 2,
- EMEDIA è l’azione di progetto considerando le sollecitazioni della sovrastruttura nella prima
tabella nella prima pagina (come sollecitazioni vengono usati solo gli sforzi assiali N e non
anche i momenti M). E’ detto “medio” perché vuole comprendere anche il peso della
fondazione.
- z s’ipotizza inizialmente avente un valore di 0.7 e poi si verifica.
Si calcola l’azione di progetto media sia nel caso sfavorevole che in quello favorevole, il caso
sfavorevole è quando le azioni assiali vengono considerate sfavorevoli mentre nell’altro caso sono
favorevoli ai fini della verifica a carico limite. Tuttavia ora verrà usato solamente quello del caso
sfavorevole.
Invertendo la formula si trova un numero di pali pari a 12, ma facendo la verifica questa non viene
soddisfatta con questo valore, per cui si sceglie un valore di pali maggiore e pari a 15.
La larghezza e lunghezza in pianta del sistema di pali dipende dal numero di questi, poiché
l’interasse tra questi è 3D (3 volte il diametro, questo perché si è ipotizzato il z pari a 0.7), alle
estremità della larghezza e lunghezza si ha il getto di calcestruzzo per una lunghezza di 1 m. con
queste informazioni si ricava questa tabella:
i 3
L 14
B 8
n 15
m 0.7
Viene calcolato il peso del plinto, in calcestruzzo armato quindi con g=25 kN/m3.
Poi viene occorre il peso del singolo palo, quindi moltiplicare l’area per tutta la lunghezza e per il g
visto prima (sempre in calcestruzzo armato). Si moltiplica il peso del singolo palo per il numero dei
pali e si trova il peso di progetto Wd moltiplicando il peso del plinto e quello dei pali per il coefficiente
parziale di sicurezza (considerando l’effetto del peso come sfavorevole).
Se questa verifica viene soddisfatta allora si può procedere con la verifica del singolo palo.
Per le sollecitazioni da usare per il calcolo dei momenti ci si rifà alla tabella 1 alla prima pagina. Da
qui si possono scrivere le formule:
Mx= ML + TL * HP
MY= MT + TT * HP
Mx My
kNm kNm
8425 12275
Occorre calcolare la sommatoria dei dx2 e dei dy2, ovvero la distanza dei baricentri dei pali rispetto
rispettivamente all’asse y e all’asse x.
E dx2 270
E dy
2
90
Dove F è l’azione di progetto dovuta alle sollecitazioni che provengono dalla sovrastruttura
sommate al peso della fondazione.
Il + ed il – servono per poter calcolare l’azione di progetto massima e minima. Quella massima si ha
considerando l’azione verticale avente effetto sfavorevole mentre quella minima considerandola
con effetto favorevole (in questo caso le azioni permanenti sono moltiplicate per g=1 mentre quelle
accidentali per g=0).
Mx dymax… 421.25 kN
My dxmax… 409.17 kN
Edgma x/n 1617.69 kN
Wd,fa v 9723.35 kN
Edgmi n /n 1098.22 kN
Edma x 2448.11 kN
Rd /Edma x 1.17 -
Edmi n 267.81 kN
Rd /Edmi n 10.69 -
Entrambe le verifiche sono soddisfatte. L’ultima è ampiamente soddisfatta e questo vuol dire che
rimane compressa, il requisito che si doveva soddisfare.
Dopo aver calcolato il carico limite verticale si passa allo studio del carico limite orizzontale.
Come primo passo si calcola l’azione di progetto orizzontale, prendendo in considerazione le
sollecitazioni della sovrastruttura nella tabella 1.
Ed
kN
795.495
Questa è l’azione complessiva su tutti i pali e la si deve confrontare con la resistenza su tutti i pali.
Successivamente verrà spiegato perché si considerano le azioni e resistenza del gruppo invece che
del palo singolo per fare la verifica.
Si procede con il calcolo del carico limite Hlim per il singolo palo:
come ipotesi si assume che la seconda cerniera plastica si formi nel terreno di riporto (questo viene
verificato successivamente), in tale modo si avrà a che fare con palo lungo ed il terreno che si va a
considerare è omogeneo.
Si prende dalla tabella delle caratteristiche meccaniche l’angolo di attrito ed il peso per unità di
volume del riporto:
’= 32°
g = 19 kN/m3
Il terreno in cui si trova il palo è un terreno incoerente e per tale tipologia di terreno vi è un’apposita
formula per calcolare il Hlim,calc:
Per il calcolo di Hlim,d si sono usati i coefficienti z3 (usato per il carico limite verticale, pari a 1.65) e gt
pari a 1.3.
Come passi successivo si passa all’effetto del gruppo. La resistenza del gruppo viene calcolata come:
Avendo calcolato l’efficienza del gruppo di pali si può spiegare così il perché si fa la verifica usando
i contributi del gruppo e non quelli del palo singolo. Se l’efficienza è minore di 1 è più gravosa la
verifica del gruppo.
Rd Rd/Ed
kN -
5013.459 6.302
Si conclude facendo la verifica del palo lungo. Si deve verificare che la seconda cerniera plastica si
formi all’interno del terreno di riporto, questo ha uno spessore di 8.9 m.
Stiamo considerano che i pali siano vincolati in testa. Quivi di seguito viene riportato il disegno
dello schema
La parte del palo oltre la seconda cerniera plastica non viene compresa nei calcoli né nello studio
perché non contribuisce alla resistenza.
Si inverte questa formula che viene riportata qui di seguito per trovare c ovvero la profondità alla
quale si trova questa seconda c.p.
c D My kp g
m m kNm - kN/m3
5.251 1 1705 3.255 19
CEDIMENTI DI PALI
L’obiettivo di questa esercitazione è quello di valutare per le condizioni d’esercizio (SLE) i momenti
flettenti e gli spostamenti orizzontali dei pali di fondazione dell’esercitazione precedente. Oltre a
ciò occorre anche valutare il cedimento massimo e quello medio della palificata usando il metodo
di Randolph e Wroth, le relazioni empiriche di letteratura come quelle di Viggiani e Mandolini ed
inoltre per il metodo del palo equivalente.
Per lo svolgimento dei calcoli si assuma:
Le sollecitazioni trasmesse dalla sovrastruttura alla fondazione sono uguali a quelle usate
nell’esercitazione precedente ed è la medesima cosa riguardante i parametri meccanici dei terreni
di fondazione.
Nei terreni di fondazione è stata svolta anche una prova CPT in cui si riporta l’andamento di q c con
la profondità ed anche una prova Cross-Hole in cui viene rappresentato l’andamento del modulo di
taglio G0 con la profondità.
Come primo passo si trova un valore di G0 medio dal grafico, da questo usando le curve di
decadimento si trova il rapporto Gmedio/G0,medio per poter trovare poi il modulo di taglio G con cui
poi si andrà a calcolare la costante kh sia del palo singolo che di quella del gruppo.
Si considera un palo lungo e palo vincolato in testa, ma si deve verificare il fatto che sia un palo
lungo con questo procedimento:
- Calcolo inerzia del palo singolo Ipalo
Ipa lo Ecls
4
m MPa m
0.049087 30000 3.7433245
La forza orizzontale H è calcolata come teorema di pitagora tra le tensioni orizzontali lungo
l’asse x e y. Si considera per Hi la forza di un singolo palo, dividendo quindi quella calcolata
per il numero dei pali (=15).
forza orizzontale
H Hi Hi
kN kN MN
530.330 35.355 0.035
Da qui si calcolano:
- Lo spostamento orizzontale
- Il momento
- Il taglio
Diagrammandoli a partire dal p.c. (z=0) fino alla fine della lunghezza del palo (20 m).
Nelle formule sopra riportate compaiono dei fattori F:
- F1 è
- F3 è
- F4 è
Riguardo al contributo della superficie laterale, si generano delle tensioni tangenziali che sono
lontane da quelle di rottura e che si annullano con andamento iperbolico ad una certa distanza
dalla superficie del palo. Queste si calcolano come:
In cui z è:
Per quanto riguarda il contributo alla base si utilizza la soluzione delle prove di carico su piastra
su semispazio elastico basata sulla teoria dell’elasticità.
Si arriva ad avere:
Per il calcolo del cedimento si sommano i due contributi di carico e dividendo questi per il
cedimento usando l’ipotesi ce questo sia uguale a quello della base, della testa e del fusto:
Si sostituiscono le precedenti formule per ottenere:
Si deve dire che bisogna prestare attenzione all’andamento di G con la profondità, perché se
questo è costante allora Gmedio e Gb sono uguali, mentre se l’andamento è lineare allora i due
valori sono diversi e lo schema sarà questo:
In questo caso si ha considerato un valore di G medio quindi Gmedio e Gb sono uguali quindi si ha
per il palo singolo:
Qi Gmed =Gb nlat z nbas e contrib lat contrib base wi wi
kN MPa MN/m MN/m m mm
950 40 0.3 4.248 0.2 1183.136 100 0.00074 0.740
Ora si continua con il metodo di Poulos. Si basa sulla divisione del palo in n conci e per il punto
di mezzo di ogni concio si considera uno spostamento uguale a quello del terreno e s’impone la
congruenza (hp perfetta aderenza). Questi cedimenti sono calcolati con la formula di Mindlin:
Si usa l’abaco dove si entra con il valore di k sopra riportato e con un valore di L/D e si trova I w:
Qi Et k L/D Iw wi wi
MN MPa m mm
1.09 96 312.5 20 2.3 0.001 1.306
Per il cedimento del gruppo si considerano ancora i fattori R trovati prima e si moltiplicano per
il cedimento del palo singolo con questo metodo:
wmax 7.660 mm
wmed 3.612 mm
Un altro metodo è quello del palo equivalente, prima però si deve verificare che si possa davvero
considerare il palo equivalente e non la piastra equivalente o entrambi i metodi.
Se R > 4 → piastra equivalente
SE R < 2 → palo equivalente
Se 2 < R < 4 → entrambi
In questo caso si ha
R
1.5
Leq Ag Deq
2
m m m
20 98 11.186
Si usa l’abaco di Poulos per trovare il fattore Iw, entrando con un fattore k= Eeq/Et: