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TEMA 5: PALI DI FONDAZIONE

Scarapazzi Chiara
A.A. 2020/2021
CALCOLO DEL QLIM E DEL HLIM
L’obiettivo di questa esercitazione è quello di dimensionare una palificata scelta come tipo di
fondazione per una pila di un viadotto ferroviario rappresentata in figura

Vengono riportate le azioni trasmesse dalla sovrastruttura alla fondazione, di tipo permanente e
accidentale, illustrate nella tabella seguente.

In cui:
- N è lo sforzo normale in asse del palo
- TL è il taglio in direzione della dimensione maggiore in pianta del sistema di pali
- TT è il taglio in direzione della dimensione minore in pianta
- ML è il taglio in direzione della dimensione maggiore in pianta
- MT è il momento in direzione della dimensione minore in pianta
Viene definito un sistema di riferimento in cui gli assi x e y sono paralleli rispettivamente a T e L
Quivi di seguito viene allegata la stratigrafia del terreno dal p.c. con tabella riguardante le
caratteristiche meccaniche di questo.
Caratteristiche meccaniche dei terreni
g (kN/m )c' (kN/m ) ' (°)
3 2 2
Terreno Cu (kN/m ) OCR
R Riporto 19.0 0 32 -- --
T1 Limo argilloso 19.2 19 28 100 2.4
T2 Sabbia limosa 19.2 0 33 -- --
T3 Argilla limosa 18.4 20 25 80 1.0
T4 Ghiaia e sabbia 20.0 0 40 -- --
T5 Argilla molto consistente -- -- -- -- --

Si effettua un pre dimensionamento e nel corso di questo lavoro si dovrà procedere nel verificare
che ciò sia verificato. I passaggi da seguire sono i seguenti:
I. Calcolo del carico limite Qlim del singolo palo,
II. Determinazione del numero di pali,
III. Scelta disposizione dei pali,
IV. Verifica del gruppo
V. Verifica del singolo palo (più e meno caricato)

Calcolo del carico limite Qlim del singolo palo


Le ipotesi sulle dimensioni sono riguardo alla lunghezza del palo di 20 m, questo arriva ad una
profondità di 22 m dal p.c. poiché nei primi 2 m è presente il plinto. Il diametro viene scelto di 1 m
così da avere il rapporto L/D=20 (servirà in seguito per la determinazione del carico limite). Viene
optato per una tecnologia esecutiva quella del palo trivellato.
I dati del problema sono i seguenti:
Dati:
L 20 m
D 1 m
2
A 0.79 m
L/D 20 -
'0 33 °
' 30 °
Nq* 17 -
z3 1.65 -
n 2
gb 1.35 -
gs 1.15 -

In cui:
- A è l’area del palo,
- ’0 è l’angolo di attrito del terreno in cui si trova la base del palo,
- ’ è l’angolo che si deve adoperare in conseguenza alla tecnologia esecutiva usata (palo
trivellato),
- z3 è il valore che dipende dal numero di indagini verticali eseguite per poi ottenere la
resistenza caratteristica
- n è il numero di indagini verticali,
- gb è il coefficiente parziale per passare da resistenza caratteristica a quella di progetto per la
resistenza alla base,
- gs è quella per la resistenza laterale

Il Qlim è dato dalla somma della resistenza alla base del palo e quella sulla superficie laterale.

Resistenza alla base Qbl


La resistenza alla base è data dal prodotto tra l’area del palo e il carico limite alla stessa. Per il calcolo
del carico limite ci si può rifare alla formula trinomia di Terzaghi, comprendete il contributo della
coesione lungo le superfici di scorrimento, del sovraccarico laterale e del peso proprio del terreno
al di sotto del piano di posa.
Il contributo del peso proprio può essere trascurato in quanto è molto inferiore rispetto al
contributo del sovraccarico laterale, poiché il primo è proporzionale al diametro D mentre l’ultimo
lo è della lunghezza del palo nel terreno.
Per quanto riguarda il fattore NC per il contributo della coesione, esso ha una formula analoga a
quella delle profondazioni superficiali.
Il problema si ha nel calcolo di NQ del contributo del sovraccarico laterale, questo presenta un
calcolo diverso da quelle delle profondazioni superficiali poiché in questo caso si ha a che fare con
un problema assial-simmetrico le cui soluzioni dipendono dalle ipotesi sulla superficie di
scorrimento e dell’interpolazione numerica.
La tensione verticale agente alla base del palo è diversa da quella litostatica, quest’ultima cresce
linearmente con la profondità e quindi anche la capacità portante, mentre è stato provato
sperimentalmente che cresce meno che linearmente. Il modo sperimentale con cui è stato
dimostrato è stato l’inserire un palo in un foro protetto da strati bentonitici che fanno perdere la
resistenza laterale e valutare il contributo del solo carico limite alla base. In questo modo si è
evidenziato che il carico limite cresce meno che linearmente con la profondità a tende ad un valore
costante ad una profondità zCRITICA.
Ci sono due modi per poter procedere ma in questo caso viene usato il modo di Berezantzev (1961)
che esplica l’esistenza di un effetto silos, ovvero agli estremi del meccanismo di rottura per la
lunghezza del palo e per una larghezza di un cilindro si generano delle tensioni tangenziali prodotte
ad un abbassamento di questo volume di terreno dato dalla compressione volumetrica al di sotto
del palo. La riduzione delle tensioni viene giustificata dalla presenza di queste 

In cui:

- vb0 è la tensione litostatica alla base del palo


- v è la differenza di tensione prodotta dalle 

Per trovare questa differenza di tensione si procede con l’equilibrio alla traslazione e si ha che
l’integrale delle  dev’essere pari a questa differenza, dall’integrale si ha un valore di medio
Il risultato è questa espressione:

In cui  è un coefficiente >1 per aumentare il diametro del palo D.


Da questa formula si nota come la differenza di tensione e quindi anche la riduzione delle tensioni
cresce linearmente con il rapporto L/D. Le tensioni tangenziali non sono note in quanto non essendo
quelle di rottura per cui si usa solamente moltiplicare la tensione litostatica alla base per il fattore
della capacità portante NQ che dipende questa volta non solo da ’ ma anche da L/D. Per valutare il
coefficiente NQ si usa il grafico semilogaritmico di Berenzantev in cui NQ viene dato in funzione di ’
e si hanno un fascio di rette in funzione di L/D.
Quindi riassumendo la resistenza alla base di un palo è:

Riguardo al fattore della coesione, visto che la base poggia sul terreno di tipo sabbia limosa per cui
la coesione è nulla.

vb ub 'vb qlim Qbl


kPa kPa kPa kPa kN
382.62 131 251.62 4408.54 3462.459

Resistenza laterale Qsl


Per quanto riguarda la resistenza laterale, questa l si calcola in modo diverso.
L.T. B.T. L.T. B.T.
pnt z g v ub 'v ks 's 's s Cu  s Qs l Qs l
m kN/m3 kPa kPa kPa - ° rad kPa kPa - kPa kN kN
1 0 19 0.00 0.00 0.00 32.00 0.56 0.00 3107.08 2480.40
R 2' 6.9 19 131.10 0.00 131.10 0.45 32.00 0.56 36.86
2" 6.9 19.2 131.10 0.00 131.10 0.80 28.00 0.49 55.77 100.00 0.35 35.00
LA 3' 13 19.2 248.22 61.00 187.22 0.80 28.00 0.49 79.64 100.00 0.35 35.00
3" 13 19.2 248.22 61.00 187.22 0.45 33.00 0.58 54.71
SL 4' 20 19.2 382.62 131.00 251.62 0.45 33.00 0.58 73.53

-
Si calcola la tensione efficace verticale per ogni cambio di strato. La tensione tangenziale è data da
In cui w è il perimetro del palo. Si considera l’area del palo costante per cui si arriva alla seguente
forma:

In cui questa è data dal prodotto delle tensioni tangenziali per le quote alle quali vengono
calcolate, il tutto moltiplicato per l’area del palo.
La tensione tangenziale presenta la seguente formula

S è la resistenza a taglio al contatto palo-terreno che si può esprimere con Mohr ricordando che i
parametri di resistenza non sono quelli del terreno bensì quelli dell’interfaccia.

Per ’n s’intende la tensione normale a quella dell’interfaccia, quindi è la tensione orizzontale,
questa si calcola come:

In cui per ks si assume l’ipotesi di un’installazione ideale a regola d’arte, nessuna chiusura del foro,
in questo modo è uguale al coefficiente a riposo k0, si ha:

Il palo in tutta la sua lunghezza attraversa tipi di terreni diversi, sia a grana fine che a grana grossa,
per questo motivo occorrerà calcolare sia la resistenza laterale in condizioni non drenate, breve
termine, che in condizioni drenate, lungo termine.
Per le condizioni di lungo termine la resistenza si calcola con la formula sopra illustrata, mentre in
condizioni di breve termine si calcola la resistenza non drenata Cu e la resistenza laterale sarà
un’aliquota (con il coefficiente ) di questa (per via della trivellazione si deve considerare maggior
disturbo al terreno e quindi una resistenza minore).
Avendo calcolato la resistenza alla base e quella laterale si procede al calcolo della resistenza di
progetto Rd.
La resistenza caratteristica la si calcola come:

z era stato illustrato all’inizio, il cui valore viene preso da questa tabella:
n verticali indagini 1 2 3 4 5 7 >=10
z3 1.7 1.65 1.6 1.55 1.5 1.45 1.4
z4 1.7 1.55 1.48 1.42 1.34 1.28 1.21

Calcolando Rd sia in condizioni di lungo termine che breve termine si sceglie come valore di
riferimento per poter continuare i calcoli il valore inferiore tra i due.
L.T. B.T. L.T. B.T. L.T. B.T.
Qbl,k Qs l,k Qs l,k Qbl,d Qs l,d Qs l,d Rd Rd
kN kN kN kN kN kN kN kN
2098.46 1883.077 1503.27 1554.415 1637.459 1307.1912 3191.873 2861.61

In questo il valore inferiore lo si ha con le condizioni a breve termine.

Numero di pali
Le dimensioni del plinto dipendono dal numero di pali. Si usa l’ipotesi che i carichi raddoppiano
assumendo il peso g del plinto ed il numero di pali.

In cui
- per l’ipotesi usata F è pari a 2,
- EMEDIA è l’azione di progetto considerando le sollecitazioni della sovrastruttura nella prima
tabella nella prima pagina (come sollecitazioni vengono usati solo gli sforzi assiali N e non
anche i momenti M). E’ detto “medio” perché vuole comprendere anche il peso della
fondazione.
- z s’ipotizza inizialmente avente un valore di 0.7 e poi si verifica.

Rd Edmedio,s fav Edmedio,fav


kN kN kN
2861.61 11625.00 9600.00

Si calcola l’azione di progetto media sia nel caso sfavorevole che in quello favorevole, il caso
sfavorevole è quando le azioni assiali vengono considerate sfavorevoli mentre nell’altro caso sono
favorevoli ai fini della verifica a carico limite. Tuttavia ora verrà usato solamente quello del caso
sfavorevole.
Invertendo la formula si trova un numero di pali pari a 12, ma facendo la verifica questa non viene
soddisfatta con questo valore, per cui si sceglie un valore di pali maggiore e pari a 15.
La larghezza e lunghezza in pianta del sistema di pali dipende dal numero di questi, poiché
l’interasse tra questi è 3D (3 volte il diametro, questo perché si è ipotizzato il z pari a 0.7), alle
estremità della larghezza e lunghezza si ha il getto di calcestruzzo per una lunghezza di 1 m. con
queste informazioni si ricava questa tabella:

i 3
L 14
B 8
n 15
m 0.7

Disposizione dei pali


Quivi di seguito viene illustrata la disposizione dei pali in pianta.

Viene calcolato il peso del plinto, in calcestruzzo armato quindi con g=25 kN/m3.

Poi viene occorre il peso del singolo palo, quindi moltiplicare l’area per tutta la lunghezza e per il g
visto prima (sempre in calcestruzzo armato). Si moltiplica il peso del singolo palo per il numero dei
pali e si trova il peso di progetto Wd moltiplicando il peso del plinto e quello dei pali per il coefficiente
parziale di sicurezza (considerando l’effetto del peso come sfavorevole).

Wplinto Wpalo Wpali Wd,s fav


kN kN kN kN
5600.00 392.70 4123.35 12640.36
Verifica del gruppo
Si calcola l’azione di progetto del gruppo di pali che è pari all’azione di progetto media dovuta alle
sollecitazioni della sovrastruttura sommato con il peso di progetto del plinto con i 15 pali. Questa
azione viene messa a confronto con la resistenza del gruppo la cui formula è:

Se questa verifica viene soddisfatta allora si può procedere con la verifica del singolo palo.

Edg Rdg Rdg/Edg


kN kN -
24265.36 30046.86 1.24

La verifica viene soddisfatta in questo caso.

Verifica del palo singolo


Una volta che la verifica del gruppo viene soddisfatta si passa a quella del palo singolo. Per fare ciò
verranno usate le sollecitazioni trasmesse in fondazione dalla sovrastruttura per avere i momenti
lungo il piano x e y.

Per le sollecitazioni da usare per il calcolo dei momenti ci si rifà alla tabella 1 alla prima pagina. Da
qui si possono scrivere le formule:
Mx= ML + TL * HP
MY= MT + TT * HP
Mx My
kNm kNm
8425 12275
Occorre calcolare la sommatoria dei dx2 e dei dy2, ovvero la distanza dei baricentri dei pali rispetto
rispettivamente all’asse y e all’asse x.

E dx2 270
E dy
2
90

L’azione di progetto è definita come:

Dove F è l’azione di progetto dovuta alle sollecitazioni che provengono dalla sovrastruttura
sommate al peso della fondazione.
Il + ed il – servono per poter calcolare l’azione di progetto massima e minima. Quella massima si ha
considerando l’azione verticale avente effetto sfavorevole mentre quella minima considerandola
con effetto favorevole (in questo caso le azioni permanenti sono moltiplicate per g=1 mentre quelle
accidentali per g=0).
Mx dymax… 421.25 kN
My dxmax… 409.17 kN
Edgma x/n 1617.69 kN
Wd,fa v 9723.35 kN
Edgmi n /n 1098.22 kN
Edma x 2448.11 kN
Rd /Edma x 1.17 -
Edmi n 267.81 kN
Rd /Edmi n 10.69 -

Entrambe le verifiche sono soddisfatte. L’ultima è ampiamente soddisfatta e questo vuol dire che
rimane compressa, il requisito che si doveva soddisfare.
Dopo aver calcolato il carico limite verticale si passa allo studio del carico limite orizzontale.
Come primo passo si calcola l’azione di progetto orizzontale, prendendo in considerazione le
sollecitazioni della sovrastruttura nella tabella 1.

Ed
kN
795.495

Questa è l’azione complessiva su tutti i pali e la si deve confrontare con la resistenza su tutti i pali.
Successivamente verrà spiegato perché si considerano le azioni e resistenza del gruppo invece che
del palo singolo per fare la verifica.
Si procede con il calcolo del carico limite Hlim per il singolo palo:
come ipotesi si assume che la seconda cerniera plastica si formi nel terreno di riporto (questo viene
verificato successivamente), in tale modo si avrà a che fare con palo lungo ed il terreno che si va a
considerare è omogeneo.
Si prende dalla tabella delle caratteristiche meccaniche l’angolo di attrito ed il peso per unità di
volume del riporto:

’= 32°

g = 19 kN/m3

Il terreno in cui si trova il palo è un terreno incoerente e per tale tipologia di terreno vi è un’apposita
formula per calcolare il Hlim,calc:

In cui kp è il coefficiente di spinta passiva di Rankine e My è il momento snervato delle armature


situate all’interno del palo. Per scegliere le barre di armatura si usa questa tabella
Con un diametro pari a 1 m vengono scelti 2226 con momento My pari a 1705 KNm.

' ' kp g D My HL,CAL HL,d


3
° rad - kN/m m kNm kN kN
32 0.559 3.255 19 1 1705 1303.5 607.692

Per il calcolo di Hlim,d si sono usati i coefficienti z3 (usato per il carico limite verticale, pari a 1.65) e gt
pari a 1.3.

Come passi successivo si passa all’effetto del gruppo. La resistenza del gruppo viene calcolata come:

Già vista in precedenza per il carico limite verticale

In cui  viene calcolato con la seguente formula:


 0.55

Avendo calcolato l’efficienza del gruppo di pali si può spiegare così il perché si fa la verifica usando
i contributi del gruppo e non quelli del palo singolo. Se l’efficienza è minore di 1 è più gravosa la
verifica del gruppo.

Rd Rd/Ed
kN -
5013.459 6.302

Si conclude facendo la verifica del palo lungo. Si deve verificare che la seconda cerniera plastica si
formi all’interno del terreno di riporto, questo ha uno spessore di 8.9 m.
Stiamo considerano che i pali siano vincolati in testa. Quivi di seguito viene riportato il disegno
dello schema

La parte del palo oltre la seconda cerniera plastica non viene compresa nei calcoli né nello studio
perché non contribuisce alla resistenza.
Si inverte questa formula che viene riportata qui di seguito per trovare c ovvero la profondità alla
quale si trova questa seconda c.p.
c D My kp g
m m kNm - kN/m3
5.251 1 1705 3.255 19

c = 5.251 m < 8.9 m quindi è verificato il palo lungo.

CEDIMENTI DI PALI

L’obiettivo di questa esercitazione è quello di valutare per le condizioni d’esercizio (SLE) i momenti
flettenti e gli spostamenti orizzontali dei pali di fondazione dell’esercitazione precedente. Oltre a
ciò occorre anche valutare il cedimento massimo e quello medio della palificata usando il metodo
di Randolph e Wroth, le relazioni empiriche di letteratura come quelle di Viggiani e Mandolini ed
inoltre per il metodo del palo equivalente.
Per lo svolgimento dei calcoli si assuma:

Le sollecitazioni trasmesse dalla sovrastruttura alla fondazione sono uguali a quelle usate
nell’esercitazione precedente ed è la medesima cosa riguardante i parametri meccanici dei terreni
di fondazione.
Nei terreni di fondazione è stata svolta anche una prova CPT in cui si riporta l’andamento di q c con
la profondità ed anche una prova Cross-Hole in cui viene rappresentato l’andamento del modulo di
taglio G0 con la profondità.
Come primo passo si trova un valore di G0 medio dal grafico, da questo usando le curve di
decadimento si trova il rapporto Gmedio/G0,medio per poter trovare poi il modulo di taglio G con cui
poi si andrà a calcolare la costante kh sia del palo singolo che di quella del gruppo.

L’intervallo di deformazione angolare g si prende tra lo 0.01 % e lo 0.1 %, si sceglie di prendere il


valore di 0.05 % per avere una sottostima del modulo di taglio G e aver una massimizzazione delle
sollecitazioni sui pali. Dalla tabella delle caratteristiche meccaniche dei terreni di fondazione si nota
che l’indice di plasticità Ip del riporto è 0. Con tutte queste informazioni/ipotesi si trova il valore del
rapporto pari a 0.4.
Ottenuto ciò si moltiplica per G0 e si ottiene G.
La costante kh del singolo palo si trova come:

La costante del gruppo è ridotta da un parametro z


z n pali >5, i=3D 0.25

G0,medio Gmed /G0,med Gmedio kh,i kh,g


MPa MPa MN/m3 MN/m3
100 0.4 40 120 30

Si considera un palo lungo e palo vincolato in testa, ma si deve verificare il fatto che sia un palo
lungo con questo procedimento:
- Calcolo inerzia del palo singolo Ipalo

- Valutazione del modulo di Young del cls Ecls


Ecls = 30 GPa
- Calcolo rigidezza flessionale del palo 

Ipa lo Ecls 
4
m MPa m
0.049087 30000 3.7433245

Il palo si può considerare lungo se il rapporto L/ è maggiore di 3.14


L/
5.343

Il palo si considera lungo.

La forza orizzontale H è calcolata come teorema di pitagora tra le tensioni orizzontali lungo
l’asse x e y. Si considera per Hi la forza di un singolo palo, dividendo quindi quella calcolata
per il numero dei pali (=15).

forza orizzontale
H Hi Hi
kN kN MN
530.330 35.355 0.035
Da qui si calcolano:
- Lo spostamento orizzontale
- Il momento

- Il taglio

Diagrammandoli a partire dal p.c. (z=0) fino alla fine della lunghezza del palo (20 m).
Nelle formule sopra riportate compaiono dei fattori F:
- F1 è

- F3 è

- F4 è

spostamento orizzontale u momento M taglio T


z F1 u F3 M F4 T
m - m - MNm - kN
0 1.000 0.000 1.000 -0.066 1.000 35.355
1 0.940 0.000 0.536 -0.035 0.738 26.107
2 0.803 0.000 0.206 -0.014 0.504 17.833
3 0.634 0.000 -0.010 0.001 0.312 11.036
4 0.466 0.000 -0.136 0.009 0.165 5.846
5 0.317 0.000 -0.194 0.013 0.061 2.166
6 0.195 0.000 -0.208 0.014 -0.006 -0.228
7 0.102 0.000 -0.193 0.013 -0.045 -1.606
8 0.036 0.000 -0.163 0.011 -0.063 -2.238
9 -0.006 0.000 -0.128 0.008 -0.067 -2.364
10 -0.030 0.000 -0.093 0.006 -0.062 -2.180
11 -0.041 0.000 -0.063 0.004 -0.052 -1.833
12 -0.043 0.000 -0.038 0.003 -0.040 -1.430
13 -0.039 0.000 -0.019 0.001 -0.029 -1.037
14 -0.033 0.000 -0.006 0.000 -0.020 -0.694
15 -0.026 0.000 0.002 0.000 -0.012 -0.417
16 -0.019 0.000 0.007 0.000 -0.006 -0.209
17 -0.012 0.000 0.009 -0.001 -0.002 -0.064
18 -0.007 0.000 0.009 -0.001 0.001 0.028
19 -0.004 0.000 0.008 -0.001 0.002 0.078
20 -0.001 0.000 0.007 0.000 0.003 0.100
Qui di seguito vengono riportati i diagrammi:

Da qui in poi si calcolano i cedimenti.


Si inizia con il metodo di Randolph e Wroth. Essi hanno ipotizzato soluzioni approssimate con la
teoria dell’elasticità considerando separatamente il contributo della superficie laterale e quello
della base. Le soluzioni sono ottenute con l’ipotesi di palo rigido tale che il cedimento in testa
sia uguale a quello alla base e al cedimento del fusto:

Riguardo al contributo della superficie laterale, si generano delle tensioni tangenziali che sono
lontane da quelle di rottura e che si annullano con andamento iperbolico ad una certa distanza
dalla superficie del palo. Queste  si calcolano come:

Si ipotizza che il terreno vicino subisca una distorsione g pari a:


Si svolgono diversi calcoli fino ad arrivare alla soluzione finale:

In cui z è:

Per quanto riguarda il contributo alla base si utilizza la soluzione delle prove di carico su piastra
su semispazio elastico basata sulla teoria dell’elasticità.

Si fanno le seguenti assunzioni:

Si arriva ad avere:

Per il calcolo del cedimento si sommano i due contributi di carico e dividendo questi per il
cedimento usando l’ipotesi ce questo sia uguale a quello della base, della testa e del fusto:
Si sostituiscono le precedenti formule per ottenere:

Si deve dire che bisogna prestare attenzione all’andamento di G con la profondità, perché se
questo è costante allora Gmedio e Gb sono uguali, mentre se l’andamento è lineare allora i due
valori sono diversi e lo schema sarà questo:

In questo caso si ha considerato un valore di G medio quindi Gmedio e Gb sono uguali quindi si ha
per il palo singolo:
Qi Gmed =Gb nlat z nbas e contrib lat contrib base wi wi
kN MPa MN/m MN/m m mm
950 40 0.3 4.248 0.2 1183.136 100 0.00074 0.740

Per il cedimento del gruppo ci si basa sul fattore R

Che si è già vista nella precedente esercitazione


Si vogliono trovare il cedimento massimo e quello medio, per cui si devono calcolare i fattori
Rg,max e quello Rg,medio:
Calcolati questi fattori il cedimento del gruppo si trova moltiplcando questi con il cedimento del
palo singolo:

R Rg,max Rg,med wmax wmed


mm mm
1.5 0.391 0.184 4.344 2.048

Ora si continua con il metodo di Poulos. Si basa sulla divisione del palo in n conci e per il punto
di mezzo di ogni concio si considera uno spostamento uguale a quello del terreno e s’impone la
congruenza (hp perfetta aderenza). Questi cedimenti sono calcolati con la formula di Mindlin:

Con E’t il modulo di Young del terreno e Q è il carico totale.

Si usa l’abaco dove si entra con il valore di k sopra riportato e con un valore di L/D e si trova I w:
Qi Et k L/D Iw wi wi
MN MPa m mm
1.09 96 312.5 20 2.3 0.001 1.306

Per il cedimento del gruppo si considerano ancora i fattori R trovati prima e si moltiplicano per
il cedimento del palo singolo con questo metodo:

wmax 7.660 mm
wmed 3.612 mm

Un altro metodo è quello del palo equivalente, prima però si deve verificare che si possa davvero
considerare il palo equivalente e non la piastra equivalente o entrambi i metodi.
Se R > 4 → piastra equivalente
SE R < 2 → palo equivalente
Se 2 < R < 4 → entrambi
In questo caso si ha
R
1.5

Per cui si ricade nel metodo palo equivalente.


La formula per calcolare il cedimento con questo metodo è:

Si deve trovare Iw che dipende da D, L e E ma questi fattori saranno quelli equivalenti. L e D


servono per capire su quale curva posizionarsi nell’abaco, mentre E per il calcolo di k per poter
entrare nell’abaco.
Compreso questo, si deve calcolare la lunghezza il diametro ed il modulo di Young equivalente.
La lunghezza equivalente è pari alla lunghezza del palo quindi 20 m. il diametro equivalente lo si
trova facendo un’equivalenza in termini di aree, considerando l’area del gruppo e l’area dei pali
ottenendo:

Leq Ag Deq
2
m m m
20 98 11.186

Riguardo al modulo Eeq questo è calcolato come:


Apalo Apali Eeq
2 2
m m MPa
0.785 11.781 3690.880

Si usa l’abaco di Poulos per trovare il fattore Iw, entrando con un fattore k= Eeq/Et:

Qtot wg,med wg,med


k Leq /Deq Iw kN m mm
38.447 1.788 0.76 14250 0.006 5.641

Riepilogo cedimenti per i diversi metodi


wma x wmed
mm mm
Randolph Wroth 4.344 2.048
Poulos 7.660 3.612
Palo equivalente - 5.641

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