Il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento ogni 7 anni. All’elezione partecipano anche tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale, uno solo per la Valle d’Aosta. Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici. L’elezione del presidente avviene 30 giorni prima che scada il termine del Presidente in carica. Il Presidente della Camera dei deputati convoca, per l’elezione, il Parlamento e i delegati regionali. Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, l’elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica. Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato. In caso di impedimento permanente, di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni. Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Egli può inviare messaggi alle Camere, indire le elezioni delle nuove Camere e fissarne la prima riunione autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo, promulgare le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti, indire il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione, nominare i funzionari dello Stato, accreditare e ricevere i rappresentanti diplomatici, ratificare i trattati internazionali. Egli ha inoltre il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere e presiede il Consiglio superiore della magistratura. Egli può sciogliere le Camere o anche solo una, ciò fino agli ultimi sei mesi del suo mandato.
Che ruolo ha il Presidente della Repubblica?
Il Presidente della Repubblica si configura come un potere «neutro», ovvero posto al di fuori della tripartizione dei poteri (legislativo, esecutivo o giudiziario). Svolge una funzione di sorveglianza e coordinamento, secondo le norme stabilite dalla Costituzione italiana, di cui è garante.